15. Omake. Un compleanno da (non) ricordare
Sbatté
le palpebre un paio di volte, storcendo la bocca in una smorfia
nell'avvertire il sole caldo premergli sul viso, e si
ricacciò
subito il lenzuolo sopra la testa voltandosi dall'altra parte;
dovette passare qualche altro minuto prima che Sasuke finalmente si
decidesse a sbirciare timidamente intorno a sé, sporgendo il
naso
fuori dal tepore familiare delle coperte. Con un certo sconcerto,
riuscì a mettere a fuoco suo fratello, che lo stava fissando
a
braccia incrociate con un'espressione che aveva tutta l'aria di
prenderlo in giro.
Sasuke balzò a sedere sul letto, ogni
traccia di
sonnolenza svanita.
-
Onii-san! Lo sai che giorno è oggi, lo sai, vero, onii-san?
-
esclamò
tutto eccitato.
-
Mmmh, no, perchè, che giorno è, scoiattolino? -
-
Onii-san!
- trillò
Sasuke - È lunedì! -
-
Ah … Vengono a portare la posta? -
Itachi
si aprì in una mezza smorfia divertita notando Sasuke che si
imbronciava e lo guardava storto.
-
Dai, scendi, mamma ha fatto la torta. E scommetto che quei pacchetti
sparsi per casa sono per qualcuno che so io -
Il
visetto di Sasuke si illuminò di gioia, e il bambino si
appese di
slancio alla schiena del fratello maggiore, ridendo.
-
Buon compleanno, - fece Itachi dandogli un buffetto scherzoso sulla
fronte. Mentre scendeva le scale abbarbicato al suo collo, Sasuke
poteva già sentire le voci di sua madre e suo padre in
cucina, e
l'odore della crostata che gli arrivava a zaffate nelle narici. Uno
strano groviglio di emozioni gli premeva sulla pancia. Era
insonnolito, e forse ancora un po' offeso con Itachi, ma era
soprattutto felice.
Oh,
tanto felice.
~
-
Stai uscendo? - domandò in un sussurro, avvicinandosi in
punta di
piedi. Sasuke si irrigidì brevemente, per poi voltarsi a
fissarla,
un'espressione stranamente più tesa del solito. -
Sì - rispose
atono - Perchè, c'è qualche problema? - Sakura
scrollò il capo,
osservandolo comunque un po' incerta. -
Rincaserò tardi. Ho degli affari da sbrigare. Inventa una
scusa col
signor Hisashi, digli che parlerò con lui domani -
-
D'accordo, glielo dirò. Sicuro che vada tutto bene? -
-
Perchè, cosa ti fa credere che non sia così? -
Sakura
gli rivolse un'occhiata stringendosi nelle spalle - Sgattaiolare
fuori casa di nascosto non è nel tuo stile -
-
Non sto sgattaiolando da nessuna parte. Solo che è presto, e
non
volevo svegliare nessuno - replicò, piccato, allentando il
nodo
troppo stretto della cravatta con un sospiro - Ma a quanto pare,
qualcuno si diverte a controllarmi. Cosa ti prende,
ti sei
calata un po' troppo nei panni della mogliettina frustrata? - Sakura
ridacchiò, occhieggiando verso di lui in maniera piuttosto
strana,
come volesse alludere a qualcosa, ma stesse aspettando che fosse lui
per primo a tirare in ballo la questione. Sasuke inarcò un
sopracciglio, fissandola senza capire, vagamente irritato.
-
Cos'hai adesso? Un tic nervoso? - borbottò, rassegnato ormai
alle
stramberie della sua non-troppo-dolce metà.
-
Non c'è qualcosa che vorresti dirmi, caro
Sas'ke? -
fece lei rivolgendogli un'occhiata eloquente.
Eloquenza
che lui non colse affatto, beninteso.
-
Certo che c'è, cara Sakura -
replicò, sfoderando un ghigno.
Sakura si illuminò.
-
Ti pregherei di evitare di fare uso di droghe di prima mattina. Mi
sembra evidente che ti faccia male -
Le
voltò le spalle senza aggiungere altro. Sakura lo
guardò sparire a
braccia conserte, imbronciata.
Non
voleva dirglielo? Ebbene, non importava.
Lei
avrebbe fatto a modo suo.
-
Ehi! Shikamaru! Sono Sakura, la finta moglie del tuo amico
spocchioso. Sasuke è già arrivato? -
Shikamaru
ridacchiò, inclinando la testa da un lato per sostenere la
cornetta
del telefono tra la spalla e il collo.
-
Ehilà, Sakura. Cosa posso fare per te? Ti trovo un avvocato
divorzista? Ne conosco parecchi piuttosto bravi -
-
Uhm, beh, non si sa mai, potrebbe anche farmi comodo -
ridacchiò lei
- Piuttosto, ti chiamo perchè oggi è il
compleanno di Sasuke.
Quello stupido non si è degnato neanche di farmelo sapere.
Beh,
insomma, siccome non ho idea di cosa regalargli, volevo chiederti un
consiglio. Insomma, cosa dovrei regalare a uno che praticamente ha
già tutto? Voi ricconi megalomani come fate di solito? No,
fammi
indovinare. Lingotti d'oro? Diamanti? O direttamente un'isola? Con il
misero budget che mi ritrovo non sono messa troppo bene, temo
… ah
ah, ma intanto siamo già operativi sul fronte torta, almeno
questo è
… tesoro, puoi passarmi il latte? Grazie, attenta a non
rompere le
uova mi raccomando -
-
Ehm, Sakura - tentò di interromperla Shikamaru, esitante -
Sinceramente, non so se sia una buona idea, ecco, vedi … -
-
Ops, scusa un attimo! Chiyo, stai rovesciando la
farina, e
-oddio, mi è sgusciato … il frullatoreee
…! Oh, accidenti,
Shikamaru, resta in linea -
-
Sak...! - allontanò la cornetta dall'orecchio nel sentire il
trambusto concitato dall'altro capo del filo, seguito da un urletto e
un successivo scoppio di risa. Per un attimo si immaginò la
scena.
Madre e figlia all'opera nell'ampia e non più tanto
immacolata
cucina di villa Uchiha, e il disastro culinario che doveva essere in
atto in quel momento. - Oooops, il telefono! S-Scusami Shikamaru,
abbiamo un piccolo problema con l'impasto. Devo andare. Ma grazie
comunque, ciao! -
-
Ehi, aspetta, Sakura! Sakura? Ci sei ancora? - chiamò a
vuoto,
aggrottando la fronte. Sospirò, chiudendo la conversazione.
In
quell'esatto momento, quasi l'avesse fatto apposta, Sasuke
entrò in
ufficio, circondato da un'aurea talmente nera che non avrebbe potuto
ottenere lo stesso effetto nemmeno se si fosse messo a girare con il
cartello ''state alla larga'' appiccicato sulla fronte. Shikamaru
abbandonò all'istante ogni proposito d'informare l'amico.
Sperò
vivamente che qualcun altro avesse abbastanza buon senso da mettere
in guardia Sakura riguardo all'enorme pasticcio in cui si stava
cacciando.
Ci
avevano impiegato l'intera mattinata, ma ormai era praticamente
fatta.
Erano
uscite a comprare festoni e palloncini al minimarket più
vicino, e
avevano trascorso tutto il tempo a parlottare tra loro concitate
mentre la cassiera le squadrava perplessa. Il risultato era stata una
casa del tutto trasformata e semplicemente … magnifica.
Un'esplosione di colori e vitalità come quella non si era
mai vista
prima a villa Uchiha, Sakura ne era più che convinta. E
Chiyo
sembrava persino più entusiasta di lei. Quando sua figlia
aveva
saputo che era il compleanno di Sasuke si era illuminata in uno di
quei suoi sorrisoni speciali e si era messa subito a disegnare, tutta
concentrata, mentre Sakura si occupava degli addobbi. Era stato
divertente. Terribilmente divertente. Palloncini colorati che
sbucavano da ogni parte, dal soffitto al pavimento. Decisamente nel
loro stile. La torta in bella vista sul tavolo della cucina, e tanti
sorrisetti complici che madre e figlia si scambiavano ogni volta che
si incrociavano, come se stessero organizzando il colpo del secolo
più che una festa a sorpresa.
-
Signorina Sakura ma cosa … cosa state facendo? -
domandò Mrs.
Nanny dalla porta. Sakura scese dalla scaletta, un lato di un festone
sgargiante ancora in mano e uno sbafo di farina di traverso sulla
guancia. L'anziana governante si guardò intorno attonita,
non
credendo ai propri occhi. - Oh, Mrs. Nanny, è arrivata anche
lei,
fantastico! Stiamo organizzando una sorpresa per Sasuke. È
il suo
compleanno, lo sapeva? - spiegò Sakura sorridendo.
L'espressione
che comparve sul volto della donna fece vacillare il sorriso allegro
e fiducioso della ragazza.
-
C'è … c'è qualche problema? -
balbettò la ragazza, confusa.
-
Non potevi saperlo, cara, non potevi … -
Sakura
non capiva, ma cominciò improvvisamente a sentirsi a disagio.
-
Oh, se solo ripenso all'espressione del signorino Sasuke quando
glielo dicemmo -
-
Gli diceste … cosa? - Mrs Nanny la fissò per un
interminabile
istante, in cui Sakura trattenne inconsapevolmente il respiro.
-
Dell'incidente. Me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Era il suo
compleanno, e lui, oh, era così felice, ma poi …
non fu mai più
come prima. Aveva solo otto anni. Da quel giorno, non ne abbiamo mai
più parlato. Non ha mai più permesso che nessuno
… - la signora
si interruppe, esitante, lanciando un'occhiata ai festoni, e
riabbassò dolorosamente lo sguardo. Sakura rimase
semplicemente
senza parole. Fu come se i polmoni le si fossero svuotati
improvvisamente d'aria, e lei si fosse ritrovata ad annaspare. Quella
morsa fredda e tremenda che avvertiva alla bocca dello stomaco doveva
trattarsi di panico. E sconforto. E angoscia. E rimorso. E
qualcos'altro che non sapeva definire. Si guardò intorno,
mordendosi
furiosamente un labbro, desolata. Doveva far sparire tutto, subito.
Quegli stupidi festoni, la torta, tutto. Aveva
soltanto una ventina scarsa di minuti per sistemare ogni cosa, prima
che Sasuke tornasse e potesse rendersi conto anche lui di che patetica
stupida
era stata.
Stava
quasi per concedersi di tirare un sospiro di sollievo, accasciandosi
sul divano con le gambe tremanti. Oh, c'era mancato davvero, davvero
poco. L'ultima cosa che avrebbe voluto fare, quel giorno, era
riaprire certe ferite nel cuore di Sasuke con la sua goffa
intromissione nel suo passato. Con la sensibilità e il tatto
di un
elefante che ballava il tip tap in una cristalleria. Non osava
neppure immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Sasuke fosse
tornato a casa prima e … Sentì le gomme della
porsche inchiodare
bruscamente sul vialetto. Per fortuna, era riuscita a levare in tempo
ogni cosa. Ogni palloncino, ogni addobbo, ne era sicura. Non aveva
tralasciato nulla.
E a meno che Sasuke non si fosse messo a frugare
alla cieca nella spazzatura, cosa di cui dubitava fortemente, lei
avrebbe potuto archiviare quella giornata come la più
colossale
gaffe della sua vita e chiuderla lì per … Sakura
si impietrì
letteralmente sul posto nell'avvertire un leggero scalpiccio di piedi
nudi giù per le scale. Merda. C'era una
cosa di cui si era
dimenticata.
Chiyo
sbucò nell'ingresso tutta trafelata, piazzandosi dritta
davanti alla
porta di casa, il disegno stretto orgogliosamente nelle manine.
Sakura
non fece neanche in tempo ad alzarsi che la serratura scattò
nella
porta, rivelando un Sasuke scuro in volto e palesemente teso e
suscettibile.
-
Tanti tanti tanti auguri di buon compleanno …
papà! - esclamò la
bimba con un sorrisone talmente sincero e raggiante che avrebbe
sciolto chiunque, mentre gli tendeva con entrambe le manine il suo
foglio colorato. Doveva trattarsi di una specie di panda con un
cappello in testa, o qualcosa del genere. Sakura incrociò
per un
attimo lo sguardo interdetto di Sasuke e si sentì gelare.
Fece per
aprire la bocca, dire qualcosa, scusarsi forse, ma lui non le
lasciò
il tempo di fare nulla. Lasciò cadere la borsa sul tappeto,
abbassando lo sguardo sulla bambina. Per un breve istante, i suoi
lineamenti stanchi si contrassero in un'espressione di sorpresa, che
gli fece inarcare le sopracciglia. Ma poi il suo viso si
indurì, gli
occhi si svuotarono di qualsiasi emozione, e rimasero fissi su Chiyo,
come spenti. Fece due passi in avanti, strappandole il disegno dalle dita tremolanti e stracciandolo sotto il suo sguardo. Sakura,
assistendo alla scena, sentì il cuore salirle in gola.
Sasuke la
sorpassò senza una parola, senza nemmeno un'occhiata.
Mentre
la porta sbatteva e l'intero ingresso piombava un silenzio
opprimente, Sakura riuscì finalmente a reagire, e corse a
inginocchiarsi davanti alla sua bambina, stringendola forte,
fortissimo, e cominciando a sussurrarle confusamente che non era
colpa sua, davvero, che Sasuke non ce l'aveva con lei, che era stata
la mamma a combinare quel casino, ma fu tutto inutile. Gli occhi di
Chiyo si riempirono comunque di lacrime, e tutto ciò che
rimase da
fare alla piccola fu aggrapparsi stretta al suo collo, singhiozzando.
~
Sasuke
scattò a sedere sul materasso, chiedendosi per un attimo se
stesse
ancora sognando.
O
invece se la piccoletta che vedeva accovacciata in un angolo del
grande letto fosse reale. Chiyo lo fissò di sottecchi per
qualche
secondo, incerta, poi fece un piccolo sorriso e si strinse nel
pigiamino, tenendo gli occhi bassi. - Ne … ne ho fatto uno
nuovo.
Avevi ragione a strapparlo, quell'altro era brutto -
sussurrò
tendendogli timidamente un altro foglio - Ma questo forse ti
piacerà
di più - aggiunse infine speranzosa, visto che Sasuke
sembrava
troppo stupito per ribattere qualsiasi qualcosa - Perchè qui
ci
siamo proprio noi, vedi? Questo qui sei tu - proseguì,
indicando una
figurina stilizzata sul foglio - E qui c'è la mamma. E
questa sono
io. Volevo disegnare anche il tuo papà e la tua mamma e il
tuo
fratellone, ma non sapevo come fare. Allora ho fatto un cielo grande
grande, perchè la mamma mi ha detto che le persone quando
muoiono
vanno in cielo e diventano angeli. Così, puoi sentire che ci
sono
anche loro, insieme a noi … - Chiyo esitò un
attimo, sbirciando
l'espressione di Sasuke. Aveva le labbra strette una contro l'altra,
ma non sembrava più arrabbiato, anche se in quel momento il
suo viso
era indecifrabile - E poi, e poi, ho fatto anche la casa, con le
finestre grandi e il giardino, vedi? E ci ho messo anche un'altalena,
sai? Eccola qui - la bimba si interruppe, volgendo lo sguardo alla
finestra semiaperta, da cui entravano i primi raggi di sole -
Dovresti metterla per davvero, un'altalena. Così poi quando
verrò a
trovarti, ci potrei giocare -
-
Verresti … - balbettò finalmente Sasuke,
voltandosi a guardarla
incredulo - Verresti a trovarmi? Anche dopo che … che ho
… -
-
Sì. E porterei anche la mamma, perchè tanto lo so
che un pochino ci
vuoi bene anche a lei - Chiyo sorrise, scoprendo le sue fossette -
Allora, ti piace? - Sasuke
abbassò di nuovo lo sguardo sul disegno, una stretta allo
stomaco,
stranamente piacevole. Un groviglio, di nuovo.
Aveva
dimenticato quella sensazione. Era rimasta sepolta in un angolino del
suo cuore per tanto, troppo tempo.
Le
tre figurine di pastello che si stagliavano sul cielo azzurro, si
tenevano per mano.
-
È bellissimo -
-
Toc Toc. Permesso. Si può? -
Sakura
comparve sullo stipite in pantofole e pantaloncini corti, i capelli
un po' arruffati. Sasuke e Chiyo alzarono contemporaneamente lo
sguardo su di lei. -
Aehm, scusate se mi intrometto, ma di sotto c'è ancora una
torta che
ci sta aspettando, e sarebbe un peccato sprecarla. Se scendete
… -
fece arrossendo un po' e guardandosi i piedi. - Tu hai
fatto una torta? - la interruppe Sasuke, alzando un sopracciglio.
Sakura annuì sbuffando al suo tono scettico. -
E la cucina è ancora in piedi? Oppure è esploso
qualcosa? Devo
preoccuparmi? -
-
Ah ah ah, molto divertente - rise lei - Avanti, alza il sedere da
quel letto, Uchiha - aggiunse con tono perentorio, e tese entrambe le
mani in avanti. Una
in direzione di Chiyo. L'altra nella sua. E quando la prese, Sasuke
sentì il groviglio sciogliersi e lasciare posto a
qualcos'altro di
ancora più dolce.
In
cucina, trovarono il signor Hisashi che sorseggiava tranquillo il suo
caffè e Mrs. Nanny che canticchiava distribuendo i piatti di
torta.
Chiyo corse a sedersi, apparentemente molto ansiosa di
impiastricciarsi ancora le dita di cioccolato. Sasuke si
guardò
intorno battendo le palpebre, e incrociando lo sguardo di una Sakura
decisamente radiosa. Erano la cosa più vicina a una famiglia
che
riuscisse a immaginarsi. Ed era tutto così assurdamente
…
naturale.
Sasuke
prese perciò la sua porzione di torta senza protestare,
nonostante
il suo stomaco si stesse rimescolando, e si avvicinò alla
finestra
aperta per lasciare che l'aria fresca gli schiarisse la mente. Fece
scorrere lo sguardo sul giardino ampio e curato, sugli alberi nodosi
accanto alle inferriate. Sakura gli si accostò, le mani
intrecciate
dietro la schiena, dondolandosi sui talloni con aria rilassata. Si
aprì in sorriso incoraggiante, forse perfino un po'
emozionato
quando lo vide addentare la fetta senza le sue solite smorfie di
commiserazione.
-
Allora? Com'è? -
Sasuke
la guardò, deglutendo, un po' interdetto.
-
Mmh. Ci hai messo troppo zucchero. È quasi immangiabile -
replicò
ridacchiando.
Sakura
boccheggiò oltraggiata per qualche secondo, come se stesse
cercando
un insulto abbastanza offensivo da rifilargli.
-
Che … che razza d'ingrato! - sbottò infine - E io
che mi sono
persino scomodata a preparartela! Ah, ma la prossima volta ti
assicuro che …! -
-
Perchè, ci sarà una prossima volta? - la
interruppe lui inarcando
un sopracciglio.
Sakura
arrossì - C-certo che no. Era solo un modo di dire. Un modo
per
scusarsi. Un modo per … qualcosa - terminò in un
sussurro.
Tornò
a fissare con estremo interesse le proprie pantofole, quando
sentì
due dita premere sul mento per alzarle il viso, e non fece in tempo
neppure a prendere fiato o rendersi conto di cosa stesse succedendo,
che si ritrovò a percepire quasi di sfuggita lo schiocco
delle
labbra di Sasuke sulle sue, che si ritrasse subito dopo per lasciarla
basita e senza respiro.
-
Sakura, grazie - fece lui serio, fissandola, una sfumatura
leggermente più rosea del solito.
Lei
aprì e richiuse la bocca un paio di volte, momentaneamente a
corto
di fiato e parole.
Dovette
combattere contro l'insano impulso di alzarsi in punta di piedi,
prenderlo per i baveri e riappropriarsi della sua bocca.
-
Prego - balbettò, ritrovando la voce e aprendosi in un
sorriso.
Rimasero in silenzio per qualche minuto.
-
A cosa stai pensando, Sas'ke? - domandò
lei un po' esitante,
vedendolo assorto nei suoi pensieri.
Lui
si volse con la code dell'occhio a fissare la bambina, che era
intenta a leccare il proprio piatto, perfino il naso sporco di torta.
''A
mio padre, che mi avrebbe augurato buon compleanno con la sua voce un
po' burbera. A mia madre, che mi avrebbe abbracciato stretto. A mio
fratello, che se fosse qui, ora, mi starebbe di certo prendendo in
giro perchè non ho il coraggio di baciarti come si deve. E a
te,
Sakura, a te, soprattutto''
-
Non ne sono molto sicuro, in verità -
Sasuke sorrise appena
all'espressione confusa sul volto di lei.
- Credo … a
un'altalena -
Angolino
di Sisya
Bon,
allora, gli aggiornamenti riprenderanno, lenti, ma almeno
riprenderanno. Per come la vedo io è già qualcosa
XD
Il
capitolo è dedicato a tutti voi. A chi legge, a chi
commenta, a chi
ha messo la fic nei preferiti, a chi la segue e basta, insomma, a
chiunque si sia almeno un pochino emozionato o al massimo non si sia
annoiato troppo, a tutti voi. E a Sasuke & Sakura.
Perchè il
SasuSaku è uno stile di vita, oh yeah *O* E
alla mia Chiyo, perchè sì X°D
*
svanisce in un puff *
<33