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Autore: Sisya    06/05/2009    19 recensioni
Liberamente ispirata al film Forse un angelo, la mia primissima long fiction su Sakura e Sasuke. Una storia un po’ particolare, abbastanza fuori dagli schemi, ma darò il massimo, lo prometto *O*
Sasuke Uchiha è il ricchissimo erede di un impero finanziario. Sakura Haruno è una ragazza spigliata ma in grosse difficoltà economiche.
Sasuke Uchiha è un dongiovanni incallito con la fama di scapolo del secolo, un irraggiungibile bastardo. Sakura Haruno ha un piccolo angelo di cinque anni di cui deve prendersi cura.
Sasuke Uchiha ha un grosso affare da concludere, e urgente bisogno di una moglie. Sakura Haruno si vedrà fatta una proposta impossibile da rifiutare.
Soltanto tre settimane, poi tutto quanto tornerà come prima … ma se il destino (o l’amore) come al solito decidesse di mettersi in mezzo?
Quante cose possono cambiare, in tre settimane di inaspettata convivenza? *O*
Coppia principale: SasuSaku. Questa non cambia per niente al mondo, mi spiace XD Comunque anche tutte le altre sono abbastanza definite. Saranno: InoShika. NaruHina. Un piccolo accenno di NejiTen.
Recensite in tanti, mi raccomando! *O* Un grosso bacio a tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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15. Omake. Un compleanno da (non) ricordare


Sbatté le palpebre un paio di volte, storcendo la bocca in una smorfia nell'avvertire il sole caldo premergli sul viso, e si ricacciò subito il lenzuolo sopra la testa voltandosi dall'altra parte; dovette passare qualche altro minuto prima che Sasuke finalmente si decidesse a sbirciare timidamente intorno a sé, sporgendo il naso fuori dal tepore familiare delle coperte. Con un certo sconcerto, riuscì a mettere a fuoco suo fratello, che lo stava fissando a braccia incrociate con un'espressione che aveva tutta l'aria di prenderlo in giro.
Sasuke balzò a sedere sul letto, ogni traccia di sonnolenza svanita.
- Onii-san! Lo sai che giorno è oggi, lo sai, vero, onii-san? - esclamò tutto eccitato.
- Mmmh, no, perchè, che giorno è, scoiattolino? -
- Onii-san! - trillò Sasuke - È lunedì! -
- Ah … Vengono a portare la posta? -
Itachi si aprì in una mezza smorfia divertita notando Sasuke che si imbronciava e lo guardava storto.
- Dai, scendi, mamma ha fatto la torta. E scommetto che quei pacchetti sparsi per casa sono per qualcuno che so io -
Il visetto di Sasuke si illuminò di gioia, e il bambino si appese di slancio alla schiena del fratello maggiore, ridendo.
- Buon compleanno, - fece Itachi dandogli un buffetto scherzoso sulla fronte. Mentre scendeva le scale abbarbicato al suo collo, Sasuke poteva già sentire le voci di sua madre e suo padre in cucina, e l'odore della crostata che gli arrivava a zaffate nelle narici. Uno strano groviglio di emozioni gli premeva sulla pancia. Era insonnolito, e forse ancora un po' offeso con Itachi, ma era soprattutto felice.
Oh, tanto felice.

~

- Stai uscendo? - domandò in un sussurro, avvicinandosi in punta di piedi. Sasuke si irrigidì brevemente, per poi voltarsi a fissarla, un'espressione stranamente più tesa del solito. - Sì - rispose atono - Perchè, c'è qualche problema? - Sakura scrollò il capo, osservandolo comunque un po' incerta. - Rincaserò tardi. Ho degli affari da sbrigare. Inventa una scusa col signor Hisashi, digli che parlerò con lui domani -
- D'accordo, glielo dirò. Sicuro che vada tutto bene? -
- Perchè, cosa ti fa credere che non sia così? -
Sakura gli rivolse un'occhiata stringendosi nelle spalle - Sgattaiolare fuori casa di nascosto non è nel tuo stile -
- Non sto sgattaiolando da nessuna parte. Solo che è presto, e non volevo svegliare nessuno - replicò, piccato, allentando il nodo troppo stretto della cravatta con un sospiro - Ma a quanto pare, qualcuno si diverte a controllarmi. Cosa ti prende, ti sei calata un po' troppo nei panni della mogliettina frustrata? - Sakura ridacchiò, occhieggiando verso di lui in maniera piuttosto strana, come volesse alludere a qualcosa, ma stesse aspettando che fosse lui per primo a tirare in ballo la questione. Sasuke inarcò un sopracciglio, fissandola senza capire, vagamente irritato.
- Cos'hai adesso? Un tic nervoso? - borbottò, rassegnato ormai alle stramberie della sua non-troppo-dolce metà.
- Non c'è qualcosa che vorresti dirmi, caro Sas'ke? - fece lei rivolgendogli un'occhiata eloquente.
Eloquenza che lui non colse affatto, beninteso.
- Certo che c'è, cara Sakura - replicò, sfoderando un ghigno. Sakura si illuminò.
- Ti pregherei di evitare di fare uso di droghe di prima mattina. Mi sembra evidente che ti faccia male -
Le voltò le spalle senza aggiungere altro. Sakura lo guardò sparire a braccia conserte, imbronciata.
Non voleva dirglielo? Ebbene, non importava.
Lei avrebbe fatto a modo suo.


- Ehi! Shikamaru! Sono Sakura, la finta moglie del tuo amico spocchioso. Sasuke è già arrivato? -
Shikamaru ridacchiò, inclinando la testa da un lato per sostenere la cornetta del telefono tra la spalla e il collo.
- Ehilà, Sakura. Cosa posso fare per te? Ti trovo un avvocato divorzista? Ne conosco parecchi piuttosto bravi -
- Uhm, beh, non si sa mai, potrebbe anche farmi comodo - ridacchiò lei - Piuttosto, ti chiamo perchè oggi è il compleanno di Sasuke. Quello stupido non si è degnato neanche di farmelo sapere. Beh, insomma, siccome non ho idea di cosa regalargli, volevo chiederti un consiglio. Insomma, cosa dovrei regalare a uno che praticamente ha già tutto? Voi ricconi megalomani come fate di solito? No, fammi indovinare. Lingotti d'oro? Diamanti? O direttamente un'isola? Con il misero budget che mi ritrovo non sono messa troppo bene, temo … ah ah, ma intanto siamo già operativi sul fronte torta, almeno questo è … tesoro, puoi passarmi il latte? Grazie, attenta a non rompere le uova mi raccomando -
- Ehm, Sakura - tentò di interromperla Shikamaru, esitante - Sinceramente, non so se sia una buona idea, ecco, vedi … -
- Ops, scusa un attimo! Chiyo, stai rovesciando la farina, e -oddio, mi è sgusciato … il frullatoreee …! Oh, accidenti, Shikamaru, resta in linea -
- Sak...! - allontanò la cornetta dall'orecchio nel sentire il trambusto concitato dall'altro capo del filo, seguito da un urletto e un successivo scoppio di risa. Per un attimo si immaginò la scena. Madre e figlia all'opera nell'ampia e non più tanto immacolata cucina di villa Uchiha, e il disastro culinario che doveva essere in atto in quel momento. - Oooops, il telefono! S-Scusami Shikamaru, abbiamo un piccolo problema con l'impasto. Devo andare. Ma grazie comunque, ciao! -
- Ehi, aspetta, Sakura! Sakura? Ci sei ancora? - chiamò a vuoto, aggrottando la fronte. Sospirò, chiudendo la conversazione. In quell'esatto momento, quasi l'avesse fatto apposta, Sasuke entrò in ufficio, circondato da un'aurea talmente nera che non avrebbe potuto ottenere lo stesso effetto nemmeno se si fosse messo a girare con il cartello ''state alla larga'' appiccicato sulla fronte. Shikamaru abbandonò all'istante ogni proposito d'informare l'amico. Sperò vivamente che qualcun altro avesse abbastanza buon senso da mettere in guardia Sakura riguardo all'enorme pasticcio in cui si stava cacciando.


Ci avevano impiegato l'intera mattinata, ma ormai era praticamente fatta.
Erano uscite a comprare festoni e palloncini al minimarket più vicino, e avevano trascorso tutto il tempo a parlottare tra loro concitate mentre la cassiera le squadrava perplessa. Il risultato era stata una casa del tutto trasformata e semplicemente … magnifica. Un'esplosione di colori e vitalità come quella non si era mai vista prima a villa Uchiha, Sakura ne era più che convinta. E Chiyo sembrava persino più entusiasta di lei. Quando sua figlia aveva saputo che era il compleanno di Sasuke si era illuminata in uno di quei suoi sorrisoni speciali e si era messa subito a disegnare, tutta concentrata, mentre Sakura si occupava degli addobbi. Era stato divertente. Terribilmente divertente. Palloncini colorati che sbucavano da ogni parte, dal soffitto al pavimento. Decisamente nel loro stile. La torta in bella vista sul tavolo della cucina, e tanti sorrisetti complici che madre e figlia si scambiavano ogni volta che si incrociavano, come se stessero organizzando il colpo del secolo più che una festa a sorpresa.

- Signorina Sakura ma cosa … cosa state facendo? - domandò Mrs. Nanny dalla porta. Sakura scese dalla scaletta, un lato di un festone sgargiante ancora in mano e uno sbafo di farina di traverso sulla guancia. L'anziana governante si guardò intorno attonita, non credendo ai propri occhi. - Oh, Mrs. Nanny, è arrivata anche lei, fantastico! Stiamo organizzando una sorpresa per Sasuke. È il suo compleanno, lo sapeva? - spiegò Sakura sorridendo. L'espressione che comparve sul volto della donna fece vacillare il sorriso allegro e fiducioso della ragazza.
- C'è … c'è qualche problema? - balbettò la ragazza, confusa.
- Non potevi saperlo, cara, non potevi … -
Sakura non capiva, ma cominciò improvvisamente a sentirsi a disagio.
- Oh, se solo ripenso all'espressione del signorino Sasuke quando glielo dicemmo -
- Gli diceste … cosa? - Mrs Nanny la fissò per un interminabile istante, in cui Sakura trattenne inconsapevolmente il respiro.
- Dell'incidente. Me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Era il suo compleanno, e lui, oh, era così felice, ma poi … non fu mai più come prima. Aveva solo otto anni. Da quel giorno, non ne abbiamo mai più parlato. Non ha mai più permesso che nessuno … - la signora si interruppe, esitante, lanciando un'occhiata ai festoni, e riabbassò dolorosamente lo sguardo. Sakura rimase semplicemente senza parole. Fu come se i polmoni le si fossero svuotati improvvisamente d'aria, e lei si fosse ritrovata ad annaspare. Quella morsa fredda e tremenda che avvertiva alla bocca dello stomaco doveva trattarsi di panico. E sconforto. E angoscia. E rimorso. E qualcos'altro che non sapeva definire. Si guardò intorno, mordendosi furiosamente un labbro, desolata. Doveva far sparire tutto, subito. Quegli stupidi festoni, la torta, tutto. Aveva soltanto una ventina scarsa di minuti per sistemare ogni cosa, prima che Sasuke tornasse e potesse rendersi conto anche lui di che patetica stupida era stata.

Stava quasi per concedersi di tirare un sospiro di sollievo, accasciandosi sul divano con le gambe tremanti. Oh, c'era mancato davvero, davvero poco. L'ultima cosa che avrebbe voluto fare, quel giorno, era riaprire certe ferite nel cuore di Sasuke con la sua goffa intromissione nel suo passato. Con la sensibilità e il tatto di un elefante che ballava il tip tap in una cristalleria. Non osava neppure immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Sasuke fosse tornato a casa prima e … Sentì le gomme della porsche inchiodare bruscamente sul vialetto. Per fortuna, era riuscita a levare in tempo ogni cosa. Ogni palloncino, ogni addobbo, ne era sicura. Non aveva tralasciato nulla.
E a meno che Sasuke non si fosse messo a frugare alla cieca nella spazzatura, cosa di cui dubitava fortemente, lei avrebbe potuto archiviare quella giornata come la più colossale gaffe della sua vita e chiuderla lì per … Sakura si impietrì letteralmente sul posto nell'avvertire un leggero scalpiccio di piedi nudi giù per le scale. Merda. C'era una cosa di cui si era dimenticata.
Chiyo sbucò nell'ingresso tutta trafelata, piazzandosi dritta davanti alla porta di casa, il disegno stretto orgogliosamente nelle manine.
Sakura non fece neanche in tempo ad alzarsi che la serratura scattò nella porta, rivelando un Sasuke scuro in volto e palesemente teso e suscettibile.
- Tanti tanti tanti auguri di buon compleanno … papà! - esclamò la bimba con un sorrisone talmente sincero e raggiante che avrebbe sciolto chiunque, mentre gli tendeva con entrambe le manine il suo foglio colorato. Doveva trattarsi di una specie di panda con un cappello in testa, o qualcosa del genere. Sakura incrociò per un attimo lo sguardo interdetto di Sasuke e si sentì gelare. Fece per aprire la bocca, dire qualcosa, scusarsi forse, ma lui non le lasciò il tempo di fare nulla. Lasciò cadere la borsa sul tappeto, abbassando lo sguardo sulla bambina. Per un breve istante, i suoi lineamenti stanchi si contrassero in un'espressione di sorpresa, che gli fece inarcare le sopracciglia. Ma poi il suo viso si indurì, gli occhi si svuotarono di qualsiasi emozione, e rimasero fissi su Chiyo, come spenti. Fece due passi in avanti, strappandole il disegno dalle dita tremolanti e stracciandolo sotto il suo sguardo. Sakura, assistendo alla scena, sentì il cuore salirle in gola. Sasuke la sorpassò senza una parola, senza nemmeno un'occhiata.
Mentre la porta sbatteva e l'intero ingresso piombava un silenzio opprimente, Sakura riuscì finalmente a reagire, e corse a inginocchiarsi davanti alla sua bambina, stringendola forte, fortissimo, e cominciando a sussurrarle confusamente che non era colpa sua, davvero, che Sasuke non ce l'aveva con lei, che era stata la mamma a combinare quel casino, ma fu tutto inutile. Gli occhi di Chiyo si riempirono comunque di lacrime, e tutto ciò che rimase da fare alla piccola fu aggrapparsi stretta al suo collo, singhiozzando.

~

Sasuke scattò a sedere sul materasso, chiedendosi per un attimo se stesse ancora sognando.
O invece se la piccoletta che vedeva accovacciata in un angolo del grande letto fosse reale. Chiyo lo fissò di sottecchi per qualche secondo, incerta, poi fece un piccolo sorriso e si strinse nel pigiamino, tenendo gli occhi bassi. - Ne … ne ho fatto uno nuovo. Avevi ragione a strapparlo, quell'altro era brutto - sussurrò tendendogli timidamente un altro foglio - Ma questo forse ti piacerà di più - aggiunse infine speranzosa, visto che Sasuke sembrava troppo stupito per ribattere qualsiasi qualcosa - Perchè qui ci siamo proprio noi, vedi? Questo qui sei tu - proseguì, indicando una figurina stilizzata sul foglio - E qui c'è la mamma. E questa sono io. Volevo disegnare anche il tuo papà e la tua mamma e il tuo fratellone, ma non sapevo come fare. Allora ho fatto un cielo grande grande, perchè la mamma mi ha detto che le persone quando muoiono vanno in cielo e diventano angeli. Così, puoi sentire che ci sono anche loro, insieme a noi … - Chiyo esitò un attimo, sbirciando l'espressione di Sasuke. Aveva le labbra strette una contro l'altra, ma non sembrava più arrabbiato, anche se in quel momento il suo viso era indecifrabile - E poi, e poi, ho fatto anche la casa, con le finestre grandi e il giardino, vedi? E ci ho messo anche un'altalena, sai? Eccola qui - la bimba si interruppe, volgendo lo sguardo alla finestra semiaperta, da cui entravano i primi raggi di sole - Dovresti metterla per davvero, un'altalena. Così poi quando verrò a trovarti, ci potrei giocare -
- Verresti … - balbettò finalmente Sasuke, voltandosi a guardarla incredulo - Verresti a trovarmi? Anche dopo che … che ho … -
- Sì. E porterei anche la mamma, perchè tanto lo so che un pochino ci vuoi bene anche a lei - Chiyo sorrise, scoprendo le sue fossette - Allora, ti piace? - Sasuke abbassò di nuovo lo sguardo sul disegno, una stretta allo stomaco, stranamente piacevole. Un groviglio, di nuovo.
Aveva dimenticato quella sensazione. Era rimasta sepolta in un angolino del suo cuore per tanto, troppo tempo.
Le tre figurine di pastello che si stagliavano sul cielo azzurro, si tenevano per mano.
- È bellissimo -


- Toc Toc. Permesso. Si può? -
Sakura comparve sullo stipite in pantofole e pantaloncini corti, i capelli un po' arruffati. Sasuke e Chiyo alzarono contemporaneamente lo sguardo su di lei. - Aehm, scusate se mi intrometto, ma di sotto c'è ancora una torta che ci sta aspettando, e sarebbe un peccato sprecarla. Se scendete … - fece arrossendo un po' e guardandosi i piedi. - Tu hai fatto una torta? - la interruppe Sasuke, alzando un sopracciglio. Sakura annuì sbuffando al suo tono scettico. - E la cucina è ancora in piedi? Oppure è esploso qualcosa? Devo preoccuparmi? -
- Ah ah ah, molto divertente - rise lei - Avanti, alza il sedere da quel letto, Uchiha - aggiunse con tono perentorio, e tese entrambe le mani in avanti. Una in direzione di Chiyo. L'altra nella sua. E quando la prese, Sasuke sentì il groviglio sciogliersi e lasciare posto a qualcos'altro di ancora più dolce.
In cucina, trovarono il signor Hisashi che sorseggiava tranquillo il suo caffè e Mrs. Nanny che canticchiava distribuendo i piatti di torta. Chiyo corse a sedersi, apparentemente molto ansiosa di impiastricciarsi ancora le dita di cioccolato. Sasuke si guardò intorno battendo le palpebre, e incrociando lo sguardo di una Sakura decisamente radiosa. Erano la cosa più vicina a una famiglia che riuscisse a immaginarsi. Ed era tutto così assurdamente … naturale.
Sasuke prese perciò la sua porzione di torta senza protestare, nonostante il suo stomaco si stesse rimescolando, e si avvicinò alla finestra aperta per lasciare che l'aria fresca gli schiarisse la mente. Fece scorrere lo sguardo sul giardino ampio e curato, sugli alberi nodosi accanto alle inferriate. Sakura gli si accostò, le mani intrecciate dietro la schiena, dondolandosi sui talloni con aria rilassata. Si aprì in sorriso incoraggiante, forse perfino un po' emozionato quando lo vide addentare la fetta senza le sue solite smorfie di commiserazione.

- Allora? Com'è? -
Sasuke la guardò, deglutendo, un po' interdetto.
- Mmh. Ci hai messo troppo zucchero. È quasi immangiabile - replicò ridacchiando.
Sakura boccheggiò oltraggiata per qualche secondo, come se stesse cercando un insulto abbastanza offensivo da rifilargli.
- Che … che razza d'ingrato! - sbottò infine - E io che mi sono persino scomodata a preparartela! Ah, ma la prossima volta ti assicuro che …! -
- Perchè, ci sarà una prossima volta? - la interruppe lui inarcando un sopracciglio.
Sakura arrossì - C-certo che no. Era solo un modo di dire. Un modo per scusarsi. Un modo per … qualcosa - terminò in un sussurro.
Tornò a fissare con estremo interesse le proprie pantofole, quando sentì due dita premere sul mento per alzarle il viso, e non fece in tempo neppure a prendere fiato o rendersi conto di cosa stesse succedendo, che si ritrovò a percepire quasi di sfuggita lo schiocco delle labbra di Sasuke sulle sue, che si ritrasse subito dopo per lasciarla basita e senza respiro.
- Sakura, grazie - fece lui serio, fissandola, una sfumatura leggermente più rosea del solito.
Lei aprì e richiuse la bocca un paio di volte, momentaneamente a corto di fiato e parole.
Dovette combattere contro l'insano impulso di alzarsi in punta di piedi, prenderlo per i baveri e riappropriarsi della sua bocca.
- Prego - balbettò, ritrovando la voce e aprendosi in un sorriso. Rimasero in silenzio per qualche minuto.
- A cosa stai pensando, Sas'ke? - domandò lei un po' esitante, vedendolo assorto nei suoi pensieri.
Lui si volse con la code dell'occhio a fissare la bambina, che era intenta a leccare il proprio piatto, perfino il naso sporco di torta.
''A mio padre, che mi avrebbe augurato buon compleanno con la sua voce un po' burbera. A mia madre, che mi avrebbe abbracciato stretto. A mio fratello, che se fosse qui, ora, mi starebbe di certo prendendo in giro perchè non ho il coraggio di baciarti come si deve. E a te, Sakura, a te, soprattutto''
- Non ne sono molto sicuro, in verità -
Sasuke sorrise appena all'espressione confusa sul volto di lei.
- Credo … a un'altalena -



Angolino di Sisya
Bon, allora, gli aggiornamenti riprenderanno, lenti, ma almeno riprenderanno. Per come la vedo io è già qualcosa XD
Il capitolo è dedicato a tutti voi. A chi legge, a chi commenta, a chi ha messo la fic nei preferiti, a chi la segue e basta, insomma, a chiunque si sia almeno un pochino emozionato o al massimo non si sia annoiato troppo, a tutti voi. E a Sasuke & Sakura. Perchè il SasuSaku è uno stile di vita, oh yeah *O* E alla mia Chiyo, perchè sì X°D
* svanisce in un puff *
<33



  
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