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Autore: Nene_92    29/09/2016    10 recensioni
Gli studi sono conclusi e i MAGO terminati.
Come se la caveranno i protagonisti nella vita di tutti i giorni?
(Piccola raccolta di One shot sui personaggi della storia principale "Grimm | Jager der Dunkelheit" che fa parte della serie "Grimm")
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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- Daniel ed Eleonore -




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4 anni dopo - ex Villa Black (ora Villa Grimm - Freeman)



Eleonore osservò intensamente se stessa nello specchio. Una ragazza di ventidue anni, con i capelli sciolti che le ricadevano in boccoli ordinati fino alla vita, gli occhi verdi brillanti di gioia e il corpo completamente fasciato da un sontuosissimo abito da cerimonia, le restituì lo sguardo.
"Io non so se ti farò uscire con quell'abito, amore. E' troppo sexy." Commentò una voce poco distante da lei.
"Mi agganci la collana che voglio vedere come sta?" Fu la sua unica risposta.
Daniel fece la sua comparsa nel riflesso, iniziando ad eseguire quanto richiesto, mentre l'ex Caposcuola si radunava i capelli di lato per facilitarlo. "In ogni caso io non mi preoccuperei dell'abito, tesoro. Non credo che mi metterò questo, al matrimonio di Caos e Virginia." Aggiunse.

I due ex tassorosso, dopo anni di fidanzamento, avevano deciso finalmente di convolare a nozze. A differenza di loro due, che convivevano dalla fine della Scuola ma che non avevano ancora fatto il grande passo.
Non che non ne avessero parlato. Ma poi, per un motivo o per un altro, finivano sempre per rimandare.
In fondo c'era davvero bisogno di una cerimonia per ufficializzare ciò che già sapevano di provare l'uno per l'altro?
 
"Guarda che scherzavo!" Iniziò a giustificarsi lui "Cioè... non nella parte in cui dico che sei sexy, perchè lo sei." Continuò attirandola ancora di più verso il suo corpo e depositandole una scia di baci sul collo "Ma su..."
"Ti sei appena accorto di aver fatto una gaffe e stai cercando di sedurmi per rimediare, Freeman?" Commentò divertita l'ex Corvonero interrompendolo.
"Se così fosse, funzionerebbe?" Domandò il ragazzo facendola girare per poi continuare indisturbato la sua opera.
"Uhm... non lo so. Dipende..."
"Da cosa?" Chiese Daniel iniziando a farsi leggermente guardingo, ma continuando comunque a baciarla. Non sapeva il perchè ma qualche campanello d'allarme iniziò a risuonargli nella testa.
"Parliamo ancora del vestito. Secondo te come mi sta?" Riprese il discorso lei.

L'ex Tassorosso si bloccò per un attimo. Dal momento che si era già espresso in merito, quella domanda gli suonava come un trabocchetto. Perciò optò per una risposta che - almeno in teoria - poteva andare bene sempre... e magari salvarlo da un qualsiasi eventuale guaio.
Cercava sempre di ricordare che abitava non con una ragazza qualunque, ma con una Grimm. Non di certo una da far arrabbiare a cuor leggero.
"Divinamente?
" Chiese incerto, per poi aggiungere velocemente "Ma tu staresti benissimo anche con un sacco della spazzatura addosso. Perchè sei bellissima tu!"

La faccia di Eleonore, a quella risposta, rimase impassibile.
E Dan iniziò a sudare freddo.
Che cos'è che voleva sapere da lui esattamente? Era un uomo, una categoria avente solo due neuroni - come aveva sentito dire da un famoso comico babbano - non se ne intendeva minimamente di vestiti da donna!

"Secondo me mi sta stretto." Commentò alla fine lei, criptica.

Eh?

Sollevando un sopracciglio, spiazzato dalla piega che aveva preso la conversazione, il ragazzo riuscì a formulare solo un neutro "Io trovo che ti fasci perfettamente il corpo." Di sicuro non poteva confermare la teoria della ragazza.
E comunque non gli sembrava che la sua fidanzata fosse ingrassata, visto che quell'abito ce l'aveva da due anni.

"Soprattutto in vita."
Aggiunse l'ex Corvonero, che ormai era palesemente divertita dalla situazione. "Non trovi anche tu, amore?" Continuò con finto tono zuccheroso... e che in realtà prometteva morte a chiunque avrebbe osato affermare il contrario.
Daniel, ormai completamente immobile, continuò a restare in silenzio mentre osservava il sorriso della ragazza allargarsi man mano.
Ad Eleonore sembrò quasi di sentirli, gli ingranaggi del cervello del fidanzato muoversi - molto lentamente - per dare un pieno significato al discorso. Quando intuì che era ad un passo dal capire ogni cosa, ruppe gli indugi, prendendogli la mano destra tra le sue e portandola dolcemente verso il ventre.

A quel punto il viso di Daniel si illuminò completamente, aprendosi in un enorme sorriso. "Davvero?" Chiese incredulo. "Avevi detto che con la maledizione del sonno..."
"Sarebbe stata un'ipotesi molto difficile da realizzare, sì." Completò lei. "Ma a quanto pare... l'amore, il tuo amore, tu mi hai risvegliato la prima volta. E mi hai concesso questo dono la seconda."
Preso dall'entusiasmo, la sollevò delicatamente da terra facendola girare. E quando la mise giù, iniziò a baciarla con foga in ogni punto che riusciva a raggiungere, mentre la ragazza ridacchiava divertita.

"Da quanto lo sai?" Chiese alla fine, tornando serio.
"Otto settimane, più o meno." Ammise lei, leggermente in imbarazzo. "So che è tanto ma..."
"Avevi paura che potesse andare qualcosa storto a causa della maledizione vero?" Replicò lui, sbuffando leggermente.
"Avevo paura ad ammetterlo ad alta voce per non illudere me stessa, se qualcosa fosse andato storto." Spiegò la ragazza con un filo di voce. "Anche se, per noi Grimm, è difficile non notare una gravidanza. Una mattina ti guardi allo specchio... e la tua aurea non è più la stessa."
L'ex Tassorosso roteò gli occhi. "Ragione in più per dirmelo. Se fosse andata male avrei voluto starti accanto e aiutarti ad affrontare la cosa." Commentò "Nella buona e nella cattiva sorte no?" Chiese alla fine attirandola verso di sè e immergendo il volto tra i suoi capelli.
"Ma non siamo mica sposati!" Protestò lei divertita, mentre sentiva le mani del ragazzo iniziare a slacciarle l'abito.
"Dettagli inutili, tutta burocrazia." Fu la replica. "Cambia qualcosa un pezzo di carta?" Chiese lui armeggiando con un laccio che non voleva proprio saperne di sciogliersi. La sentì ridere e vide le sue mani raggiungere le proprie, districando il nodo nel modo corretto. "Sì, hai ragione: questo abito non va bene." Borbottò.
"Se è tutta burocrazia... perchè
ti porti dietro quell'anello da tre mesi?" Chiese divertita. "A quanto pare non sono l'unica a nascondere le cose." Concluse ironica, facendogli strabuzzare gli occhi.
"Maledizione Grimm! Mandi tutto il romanticismo a puttane in questo modo!" Sbottò lui.
"Mai quanto te! Tra qualche mese ci sarà un neonato per casa... che ne dici di iniziare a moderare il linguaggio?" Domandò lei sfilandogli la maglia.
"Ma mi hai rovinato la sorpresa!" Piagnucolò Daniel, riuscendo finalmente a toglierle l'abito.
"Veramente pensavo di avertela appena fatta!" Replicò Eleonore, mentre veniva spinta sul letto.
"Non è la stessa cosa!" Borbottò lui raggiungendola e ricominciando a baciarla.
La ragazza roteò gli occhi e, appena si staccarono, replicò divertita "E va bene! Visto che non ti decidi, te lo chiedo io: Daniel Freeman vuoi sposarmi?"

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Eleonore è al settimo mese di gravidanza e Daniel la vede spesso ridacchiare.
Soprattutto quando lui è nelle vicinanze.
All'inizio da la colpa agli ormoni impazziti presenti nel corpo della ragazza.
Ma quella domenica sono a pranzo da Hansel e Ariel. E stanno ridacchiando anche loro.
Guardano l'ex Corvonero, guardano Daniel e ridono.
"Si può sapere cosa mi nascondete?" Domanda così ad un certo punto lui semi esasperato.
Ma entrambi scuotono la testa, continuando a sorridere.
"Che cognome pensate di dargli?" Domanda ad un certo punto Hansel, con tono casuale.
E il Tassorosso capisce, sgranando gli occhi. "Sono come me?"
Un breve cenno di assenso e anche Daniel ride.
Voleva dar loro il suo, di cognome.
Ma deve ammettere che anche David ed Electra Grimm, metamorphomaghi suona benissimo.


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"Io te l'avevo detto che far entrare Daniel poco prima della cerimonia avrebbe portato male" Sbuffò Hansel reggendo la schiena della sorella e sentendo la sua mano stringersi sulla propria in preda a nuove fitte. "Ma perchè vi dovevate sposare proprio adesso?"
"Hansel... zitto." Si limitò a riprenderlo lei, aumentando la stretta. "E aiutami a togliere il vestito."


Stavano per uscire dalla stanza per raggiungere il luogo dove si sarebbe svolta la cerimonia nunziale, quando ad Eleonore si erano rotte le acque all'improvviso.
In un primo momento non aveva capito neanche lei cosa stesse succedendo e aveva chiesto ad Hansel un minuto per sedersi. Poi, prima di raggiungere la sedia, la consapevolezza era arrivata.


"Se la situazione non fosse tragica e non fossi tuo fratello ti farei una battutaccia per quello che hai appena detto." Rispose lui sarcastico. "Ma dove diamine è finito Daniel? Era qua fino a cinque minuti fa, porco Salazar! Basta! Io ti porto in ospedale!"
"Se non lo chiami come fa ad arrivare?" Domandò lei prima che un'altra fitta la attraversasse. "E non ho la minima intenzione di andare là senza di lui!" Protestò poi.
"Come faccio a chiamarlo se mi stai trattenendo qua a fo...?"
L'occhiataccia che gli rivolse la sorella gli fece morire le parole in gola "Ma ti sei ricretinito?... Sei un mago o cosa?... Usa un patronus!"
Neanche due minuti dopo, Daniel era entrato nella stanza con il fiatone.
"Stanno nascendo adesso?" Domandò sconvolto.
"Evidentemente avevano voglia di partecipare alla cerimonia." Fu il commento sarcastico della ragazza. "Partiamo bene."
"Oh bene sei qui!" Lo accolse invece frettolosamente Hansel "Possiamo andare in ospedale ora? Daniel... prego! Vieni pure a farti spaccare il braccio al mio posto!"


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Eleonore rientra a casa dopo un duro giorno di lavoro.
E' davvero entrata a far parte del Dipartimento Auror, alla fine. La sua unica condizione è stata farsi mettere in squadra con il fratello.
Una piccola consolazione per Daniel che, nonostante sappia molto bene cos'è in grado di fare la moglie, continua ad essere preoccupato quando non la vede rincasare la sera alla solita ora.
L'ex Corvonero è davvero stanca e l'unico desiderio sarebbe farsi una doccia e andare a dormire.
Ma non riesce proprio a farlo nel momento in cui vede il marito appoggiato al divano, con la testa fra le mani, e l'aria esasperata.
Intuendone già il motivo, la ragazza non può fare a meno di sorridere divertita. "Oh tesoro, cosa c'è?" Chiede avvicinandosi a lui fino a posizionarsi sulle gambe dell'uomo, che inevitabilmente la stringe a sè sospirando.
Dopo qualche secondo di silenzio e un bacio a fior di labbra, Daniel trova il coraggio di ammettere con tono abbattuto "Ricordami cosa avevo in testa quando ho deciso di prendere una settimana di vacanza per stare dietro ai nostri figli. Ricordamelo tu perchè, per quanto io faccia mente locale, proprio non mi viene in mente nulla! Sono due pesti! Mi stanco di meno ad andare a caccia di tesori per i Folletti! Oggi, ad esempio, hanno..."
Ma il discorso dell'uomo viene interrotto dalla risata cristallina della donna. E poi dal suo urlo spaccatimpani. "ELECTRA ELEONORE E DAVID DANIEL GRIMM-FREEMAN! VENITE SUBITO QUI!"
Attirati come una calamita dal richiamo della madre, due bambini di sette anni fanno il loro ingresso nella sala e si lanciano sulla coppia, sfoderando i loro migliori sorrisi angelici... e facendo crollare entrambi i genitori sul divano a causa del loro dolce peso. "Abbiamo fatto qualcosa che non va mamma?"
Ed è con Electra attaccata al collo ed Eleonore avvolta nel suo braccio destro - con la guancia di David tra i seni - che Daniel all'improvviso ricorda perchè l'ha fatto.
"No Ele, niente. Solo che ogni tanto è bello stare tutti insieme."


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I gemelli quel giorno compiono undici anni. Undici anni in cui hanno già dimostrato tutta la loro indole Grimm.
Daniel li guarda saltellare eccitati per tutta casa, in attesa che arrivi la lettera e pensa che, in fin dei conti, forse è un bene che non siano riusciti ad avere altri figli. Da soli assorbono energie per venti.
All'inizio, Eleonore se ne era crucciata: proprio lei, che aveva sempre desiderato una famiglia numerosa, si era dovuta fermare alla prima gravidanza. Ma poi, vedendo quanto quei due danno loro da fare, si era ricreduta.
Il gufo con lo stemma di Hogwarts finalmente arriva e l'ex Tassorosso osserva rassegnato i figli esibirsi in cortile in una serie di acrobazie per festeggiare. Poi si voltano e lo guardano. "Papà, dov'è mamma?"
In effetti, adesso che ci pensa, non la vede da un po'. "Probabilmente in bagno." Risponde prima di recarsi a controllare.
E ovviamente i due lo seguono come un'ombra.
Sua moglie è effettivamente in bagno. Sdraiata per terra e bianca come un cencio.
A Daniel viene quasi un infarto a vederla in quelle condizioni. "Perchè non mi hai chiamato?"
"Perchè non volevo rovinargli il compleanno." Risponde lei, indicando con un cenno della testa i figli "Scusatemi, ma non credo che oggi riuscirò ad accompagnarvi in quel negozio come promesso." Balbetta tremante, accettando la mano del marito per tirarsi su.
Si era sentita male solo dieci minuti prima, mentre sistemava dei documenti. E poi non era più riuscita ad uscire dal bagno.
Incredibilmente però, il volto di entrambi si apre in un sorriso entusiasta, mentre si chinano all'altezza della madre per abbracciarla.
"Non hai rovinato proprio nulla. E' il più bel regalo che potessi ricevere... posso sceglierlo io il nome?" Domandano in coro.
Qualche secondo di silenzio, occhi che si sgranano e poi Eleonore si precipita davanti allo specchio per controllare.
"Merlino, dammi la forza! Un'altra peste no!"


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"No, no, no e ancora no."
"Ma..."
"Ma niente Gretel. Lo sai anche tu che per te sarei disposta davvero a fare tante cose, ma questa non rientra nella lista."
"Ma non ti sto chiedendo di farlo al posto mio! Solo di darmi una mano!"
"Otto ore al giorno sarebbero dare una mano? A me sembra un lavoro a tempo pieno! E ne ho già uno, grazie." Risponde lei piccata. "Anzi due." Aggiunge ripensando ai gemelli.
"Nessuno ha mai parlato di otto ore al giorno!" Esclama Gretel indignata. "E poi tu sarai sia la madrina che la zia! A chi altro dovrei chiedere?"
"Uhm non lo so..." Risponde l'ex Corvonero con finta aria meditabonda. "A suo padre forse?"
"Lavora anche più di me!"
"Perchè, io sono forse disoccupata?"
"No, ma tu hai sempre fatto sembrare tutto facile quando si è trattato di bambini. Con me, con i nostri nipoti, con i gemelli... e adesso con Bianca! E' per quello che sei stata la prima alla quale ho pensato!"
"Beh ti ringrazio, ma farlo sembrare facile non significa che lo sia. Sarò ben felice di occuparmi di mio nipote, di portarlo al parco, di farlo giocare con i cuginetti, di fargli mangiare più schifezze di quante tu vorresti e di viziarlo in generale. Ma l'educazione spetta a te e a Gabriel, non a me e Daniel. Quindi, se non siete sicuri di riuscire a starci dietro per tutto il giorno, iniziate a dare un'occhiata alle baby sitter disponibili! Perchè io lo terrò solo quando potrò. Mi sono appena liberata dei gemelli per nove mesi l'anno - meno male che Hogwarts esiste! - e Bianca per fortuna è un angioletto. Non mi rimetterò sotto con pannolini e pappine a tempo pieno solo per fare un favore a mia sorella."
Detto ciò, prende dal seggiolone la sua ultimogenita - di neanche un anno - che aveva osservato la discussione tra madre e zia con gli occhioni sgranati senza emettere un suono.
Poi la mette tra le braccia di Gretel. "Ecco. Fai pratica."



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Eleonore, con la piccola Bianca appena addormentata in braccio, sta sorseggiando tranquillamente del the, quando la sua pace viene interrotta.
Da delle urla e da uno stivale volante.
Roteando gli occhi e con una vaga sensazione di deja vu, si arrende all'idea di dover abbandonare la pace appena trovata e, soprattutto, al fatto di dover passare la successiva mezz'ora a calmare le due pesti.
Non fa in tempo a contare mentalmente fino a tre che i sue due figli entrano nella stanza, rossi come pomodori maturi e urlanti.
Bianca si sveglia di soprassalto e i suoi occhioni grigi - ereditati dal padre - fissano la scena confusi.

"TU NON CI VAI! QUELLO IO LO CONOSCO BENE E TI ASSICURO CHE..."
"ANDREW NON TI ANDAVA BENE! MARK NON TI ANDAVA BENE! ADESSO NON TI VA BENE NEANCHE IL TUO MIGLIORE AMICO JUSTIN? SE FOSSE PER TE NON USCIREI MAI CON NESSUNO!"
"E HO AVUTO RAGIONE IN ENTRAMBI I CASI! QUESTO NON TI DICE NIENTE? ESISTONO TANTI PASSATEMPI CHE ESCLUDONO LA PRESENZA DI UN RAGAZZO!"
"I MOTIVI PER CUI HO ROTTO CON ENTRAMBI NON TI RIGUARDA! HO DICIASSETTE ANNI, NON TI DEVO CHIEDERE IL PERMESSO!"
"TU NON HAI DICIASSETTE ANNI E NON SEI MAGGIORENNE! IO SONO PIU' GRANDE!"
"SOLO PERCHE' SEI NATO DUE MINUTI PRIMA?"
"OVVIO CHE SI'!"
"Ehm ehm."

Nonostante il colpo di tosse alquanto basso, entrambi sentono perfettamente la madre e si voltano di scatto nella sua direzione, zittendosi immediatamente.

"Primo: avete svegliato Bianca. Secondo: avete interrotto il mio momento di pace quotidiano. Terzo: devo ancora capire il principio per cui i ragazzi possono uscire con chi vogliono e le ragazze no."
Passano due minuti di silenzio prima che, con un filo di voce, David abbia la forza di replicare "Ma tu... non sei uscita con molti ragazzi. Hai trovato papà quasi subito."
"Vero, ma ti posso assicurare che tuo zio Hansel reagì esattamente come te." Risponde lei "Solo che io, anzichè uno stivale, gli tirai una scarpa." Aggiunge divertita spostando lo sguardo sulla figlia. "Quindi, visto che gli unici a cui dovete chiedere il permesso siamo io e vostro padre, direi che la discussione neanche si pone." Conclude stroncando così ogni possibile replica.
Peccato che la pace duri neanche due minuti. Poi entrambi si rimettono a litigare per qualcos'altro.
Per zittirsi di colpo, quando iniziano a tossire e sputacchiare nell'assoluto silenzio.
Eleonore sgrana gli occhi per un momento, prima di spostare lo sguardo su Bianca che sta fissando i fratelli con aria soddisfatta.
"Adesso puoi rilassarti mamy. Io dormo." Afferma con voce angelica prima di appoggiarle nuovamente la testa sul petto e riaddormentarsi in tempi record.
...
E pensare che quella è la sua prima magia!


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Piccole note di chiusura:
il nome completo dell'ultimogenita è Bianca Neve Crimilde Grimm-Freeman (ogni riferimento non è casuale :P ). Nell'ultima scena ha sei anni.
Per quanto riguarda invece i gemelli: innanzitutto volevo dar loro i nomi con le iniziali dei genitori. Inoltre Electra è un tributo alla famiglia Black, dalla quale discendono sia Eleonore che Daniel, mentre David si riferisce ad un altro mito, quello di Davide e Golia, che io considero una metafora del loro amore.
Infine abbiamo Bianca Neve... non credo di dover spiegare no? ;)
Chi sarà / saranno i prossimi?

  
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