Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    04/10/2016    5 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
----
Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ad Adelina, Margherita, Sasha, Marco e Nicolò 
a chiunque si sia seduto con noi in quel bar 
tenendomi a galla senza saperlo. 
'Non siamo fatti per stare da soli, ma nemmeno per stare con chiunque'. 





Robert rientrò in Sala Comune insieme a Ron, Harry e i gemelli, trovando Hermione seduta sulla solita poltrona, intenta a cucire un capello per gli elfi.
“Oh, ancora?” sbuffò George. “Davvero? Cioè, fai sul serio?”
“Hermione, gli elfi vogliono lavorare, altrimenti non …” Harry interruppe la frase per ammirare la tenerezza del bacio a fior di labbra del fratello e dell’amica. “Ma che ci parlo a fare con voi?” si domandò, poi.
Fred sorrise. “Kayla è scesa?” domandò alla ragazza.
Hermione annuì. “Si, ma ha detto che avrebbe fatto in modo di tornare per darvi la buonanotte. Oh, a proposito, mi ha chiesto di dirvi” e indicò Robert e Harry “che i vostri genitori non saranno con noi a Hogsmeade, per l’incontro dell’idea del secolo, questo finesettimana.”
“E perché no?” domandò Ron.
“Dice che Remus ha deciso che sarebbe troppo pericoloso.”
Robert sorrise. “Si, certo. Vorrei davvero sapere cosa ne pensa mio padre.”

“Non ci andrai.”
“Dove è il buon vecchio Moony? Quello che si limitava a tenermi il broncio, quando facevo qualcosa di sbagliato?”
“Oh, allora sai che è sbagliato!”
“Chi lo ha detto?”
Tu!”
“Ho detto che preferirei mi tenessi il broncio!”
“Questo è quello che vorresti aver detto, ma in realtà hai detto tutt’altro!”
Martha entrò in cucina, stringendo Anya con un solo braccio. La bambina osservava il mondo con gli occhi spalancati e un sorriso sulla faccia, stringendo un peluche dall’aria macabra. Martha la teneva stretta contro la sua pancia, tenendole una mano tra le gambe in modo da lasciarle la libertà di muovere le braccia e poter allo stesso tempo usare il braccio destro per gli Incantesimi di Pulizia.
“Dove lo ha trovato?” si allarmò Sirius, indicando l’orsetto.
“Perché a volte ho il sospetto che tu sia sposato con Remus e non con me? Litigate come marito e moglie!”
“Non vuole che vada a Hogmeade con i ragazzi, nel finesettimana, e …”
“Vedi? Gli hai chiesto il permesso! Dormi con lui, stanotte!” rise Martha, aprendo la credenza.
“Non andarci neanche tu.” Le disse Remus. “I ragazzi si mettono già abbastanza in pericolo così, e …”
“Remus io non ti ho mai detto che ci sarei andata.” Rispose lei con tono calmo.
“Quindi non ci andrai?”
“Non ho detto neanche questo.” Prese un mestolo di legno e lo pulì con un incantesimo veloce e non verbale. “Guarda, mostriciattolo, vuoi giocare con un mestolo? Sono belli i mestoli di legno, lascia quell’orsetto. No? Vuoi fare l’ostinata? Fai la testarda, piccola Black che non sei altro?”
“Ci andrai o no?”
“Dove ha trovato quell’orsetto?!”
“Sotto al letto della tua stanza.”
“E come ci è arrivata, sotto al letto?”
“Gattonando, forse?”
“Ha gattonato?” domandarono i due all’unisono.
“Si, ha gattonato, e lo sapreste, Merlino, se non aveste passato gli ultimi due giorni a discutere senza tregua! Come se non bastassero Rose e Damian!”
Remus la guardò sospettoso mentre Sirius scosse la testa.
“Padfoot andrà a Hogsmeade.” Decretò Sirius.
“Padfoot non ci andrà.” Ribatté Remus.
“Martha dice a Padfoot e Moony di tenere Anastasia.” Si intromise la signora Black, lasciando che Remus prendesse Anya e se la posasse sulle ginocchia. “Martha deve andare a lavorare, Martha è un buon Auror e non si fa ridurre le ore di lavoro perché urla a Caramell che è intelligente quanto un troll. Martha è molto stanca.”
“Sirius augura a Martha buona giornata, specificando che non si pende di ciò che ha fatto.”
“Martha dice a Sirius che può anche andarsene a-“
“Non davanti alla bambina!” sbottò Remus. “Quante volte devo ripetervi le cose, ragazzi?”
Sirius e Martha guardarono il loro amico con aria poco stupita.
“Okay, ora sono assolutamente sicura che, se non lo hai fatto, quantomeno avresti dovuto sposare lui. Guardalo, insomma, è una mamma perfetta!”

Quando Harry, Hermione e Kayla raggiunsero la Testa di Porco, trovarono una vera folla di gente.
Harry, che teneva la sorella a braccetto, la sentì sospirare quando notò di essere la sola della sua Casa, ma vide anche persone che non si sarebbe mai aspettato come studenti Tassorosso a cui non aveva mai rivolto la parola.
Fred e Robert si avvicinarono. “Bel lavoro, no?”
“So che ti aspettavi meno gente, fratello, ma …”
“Oggi a pranzo hai detto ‘un paio di persone’!”
“L’idea ha avuto successo!” si difese il primogenito.
“Meritano tutti di imparare, dai!” lo seguì Fred.
“Sarebbe meglio entrare, adesso, per dare meno nell’occhio.” Suggerì Hermione.
Robert annuì, battendo un colpo sulla spalla del ragazzo Corvonero che stava dietro di lui. “Ehi, che ne dite di entrare?” disse, e questo bastò perché tutti, a poco a poco, entrassero nel locale. Kayla afferrò la mano di Fred, mentre Robert teneva aperta la porta e, assicuratosi che nessuno lo notasse, strizzò l’occhio in direzione del grosso cane nero all’angolo della strada.
Fred ordinò una trentina di Burrobirre mentre si rendeva conto che il locale non era mai stato così pieno, probabilmente, e guardandosi attorno capì anche perché. I muri erano pieni di muffa, i vetri sembravano non venire puliti dalla Guerra dei Goblin e persino i quadri sembravano annoiati. Non c’era da stupirsi che nessuno ci mettesse più piede da secoli. George, Ron e Robert recuperarono sedie per tutti mentre con la dovuta calma ognuno riusciva ad afferrare la propria Burrobirra. Fred fece segno a Kayla di non prenderla, perché lui già ne aveva in mano due, e quando porse alla giovane Serpeverde la sua, vide nascere sul viso della ragazza un sorriso sincero quando notò che lui si era ricordato del fatto che preferisse la Burrobirra con lo zenzero e la cannella.
“Ehm, si, eccoci.” Disse Robert, togliendosi i guanti. “Per farla breve, siamo qui perché ciò che Dolores Umbridge ci insegna non è degno del nome della materia, o sbaglio?” Raccolto un sufficiente numero di consensi, sorrise e andò avanti. “Okay, siamo d’accordo. Alla luce di questo, abbiamo pensato che … oh, al diavolo, non so come mia sorella possa aver pensato una cosa del genere, ma ha pensato che se davvero vogliamo imparare qualcosa, dobbiamo rimboccarci le maniche. Voglio dire, la teoria difensiva serve davvero a poco nella vita reale, e se vogliamo sopravvivere a ciò che c’è la fuori, dobbiamo saperci difendere come si deve.”
“Cosa c’è là fuori?” domandò una Tassorosso del terzo anno.
Lord Voldemort ti dice niente?” domandò sarcastica Kayla, sfoggiando la sua espressione acida.
La reazione fu tanto prevedibile quanto immediata. I più si portarono una mano alla bocca, l’amica bionda di Cho Chang strillò e una del primo anno si rovesciò la Burrobirra sule maglione.
“Oh, andiamo, avere paura di un nome è davvero patetico!” continuò Kayla.
“Hai prove del fatto che lui sia là fuori?” domandò un Corvonero. “Perché vorrei vederle, se non ti dispiace.”
“Silente lo dice.”  Rispose  la più giovane dei Tassi.
“Silente ripete a pappagallo ciò che dice lui.” Rispose il ragazzo, indicando Harry. “E io dico che mente!”
“E tu, di grazia, chi saresti?” chiese Kayla alzando le sopracciglia.
“Uno che vuole delle prove.”
“Mio fratello l’ha visto, per Merlino!”
Cosa ha visto, di preciso?”
“Sentite” intervenne Harry. “Silente vi ha raccontato cosa è successo, e io non ho intenzione di …”
“No.” lo interruppe Cho. “Non ci ha raccontato nulla.”
Solo a Kayla e Robert fu concesso di notare il luccichio negli occhi di Harry nel momento in cui lei gli rivolse la parola.
La situazione stava per degenerare, quindi, perché Harry non era ancora pronto per parlare di ciò che era successo nel cimitero e tanta gente gli sembrò improvvisamente essere lì solo per sentire quello. Harry parve scoraggiato per qualche secondo, fino a quando una ragazzina non gli chiese se fosse davvero in grado di evocare un Patronus. Le domande poi sembrarono insetti che non vedevano l’ora di uscire dalla scatola: arrivarono a chiedere del Basilisco e di Nicolas Flamel, delle prove del Tremaghi e di Barty Crouch Junior.
Harry accennò un paio di volte alle persone che lo avevano aiutato, ma Robert e Ron lo bloccarono subito: incrementare la sua fama e la stima che quelle persone avevano per lui in quel momento era la cosa più giusta da fare. George rispose talmente male a Zacharias Smith che Fred temette avrebbero fatto a botte, e Robert ringhiò qualcosa in risposta al Corvonero del suo stesso anno che stava tirando un po’ troppo la corda con le domande su Peter Minus.
Quando tutti si furono calmati, Kayla fece la domanda fatidica. “Siamo tutti d’accordo, quindi, sul voler prendere lezioni da Harry?” ci fu un assenso generale e lei e Fred si ritrovarono davvero soddisfatti dell’idea del secolo.

Ciò che nessuno dei ragazzi aveva notato, erano le sorelle Redfort  esattamente fuori dal pub. Erano parecchio lontane, quindi a meno che qualcuno non le stesse cercando non le avrebbe viste, ma loro erano abbastanza attente e furbe da non aver fatto troppa pubblicità alla loro gita al villaggio.
“Harry non sa parlare in pubblico, vero? Non li tiene a bada.” Domandò Rose, posandosi una mano sul pancione.
“Però Robert se la cava.”
“Anche Kayla.”
“Kayla è dura di carattere, lavorare tra la gente potrebbe essere pane per i suoi denti.”
“Stanno crescendo troppo in fretta.” Sospirò Rose.
Martha le sorrise. “Si.” Disse, posandole una mano sulla pancia. “Da quando escono di qui è un attimo che siano lì dentro.”
“Vorrei che un giorno lei avesse la grinta di Harry, Robert e Kayla.” disse la primogenita. “E vorrei essere sicura di poterle garantire un mondo in pace in cui crescere, ma se andiamo avanti così sarà solo un sogno.”
“No, ce la faremo. Lo abbiamo fatto una volta, ce la faremo di nuovo.” La rassicurò Martha.  “Siamo più pronti, più forti, più numerosi. E poi adesso siamo quelli al potere, noi e i due Malandrini. Prima che tua figlia possa capire quanta merda abbiamo attorno in questo periodo, saremo riusciti ad eliminarla quasi tutta.”
“Pensi mai alla mamma? Ci ha cresciute sapendo che a undici anni saremmo entrate a far parte di un mondo in cui lei non era ammessa.”
“In un certo senso, sono contenta che lei non ci sia. Odierebbe vedere che il mondo magico è in ginocchio di nuovo.”
Rose sorrise. “Se la prenderebbe con noi dell’Ordine.”
Martha ci pensò un attimo e poi si ritrovò anche lei a sorridere. “Si, verrebbe alle riunioni solo per dirci che non facciamo abbastanza e borbottarci che se sapesse prendere in mano una bacchetta, farebbe il doppio di ciò che facciamo noi.”
Rose sorrise e scosse la testa. “Vorrei che vedesse i ragazzi adesso, sai? Vorrei che vedesse dove siamo e cosa facciamo. Vorrei che vedesse questo.” E si indicò la pancia.
“Io quello vorrei che lo vedesse papà.” Rispose Martha. “Andrebbe fuori di testa.”
“Scusate, signore” disse una voce fredda alle loro spalle “odio interrompere questo momento, ma ho degli importanti avvisi per voi.”
Le due donne si girarono di colpo, trovando gli occhi azzurri e glaciali di Aaron White.
“Ne dubito.” Rispose subito Martha.
“Non sono qui come tuo consanguineo, Martha, sono qui come informatore.”
“E i gufi erano finiti?”
“Abbiamo riscontrato strani movimenti, al Livello Quattro.”
A Martha e Rose si gelò il sangue nello stesso modo, nello stesso momento. Il Livello Quattro del Ministero della Magia era l’Ufficio della Regolazione e del Controllo delle Creature Magiche, e se al Livello Quattro venivano riscontrati strani movimenti, allora c’era davvero qualcosa che non andava. E se a informarle con così tanta urgenza era un uomo che sapeva dell’esistenza dell’Ordine, allora c’era da preoccuparsi.

“Non è andata male.” esordì Kayla.
“Non è andata affatto male.” disse George.
“A parte Smith, quello non mi piace.” Intervenne George.
“Nemmeno a me.” Gli rispose Hermione. “Ma mi ha sentita mentre parlavo con Ernie e Hannah, non potevo non coinvolgerlo.”
“E se alcuni mollano? Tipo il ragazzo di Ginny e i suoi amici, loro non erano troppo convinti.”
“Scusami, Kayla, chi?!” Ron sembrava davvero stupito. “Ginny ha un ragazzo? Ginny? Mia sorella Ginny?”
Robert batté una mano sulla spalla dell’amico. “Posso capire come ti senti.”
“Ma a Ginny non piace Harry?” domandò George.
“Lo ha lasciato perdere mesi fa.” Rispose Kayla, seduta sulle ginocchia di Fred, che sorrise malizioso. “Che hai da ridere, idiota?”
“Niente.”
“Non si ride per niente.”
“Beh, pensavo … sì, pensavo che se io avessi lasciato perdere con te ora staresti seduta su una sedia.”
Kayla alzò gli occhi al cielo. “Se ti dà fastidio, puoi dirlo.”
“No, mi fa piacere.”
“Okay, chiudendo il momento miele” si intromise Harry. “pensavo che …”
“No, non è ancora ora di chiudere il momento miele, fratello.” Gli disse Robert.
“Infatti” gli diede corda Hermione. “che mi dici di te e Cho?”
Harry divenne dello stesso colore del maglione di Robert. “In che senso?”
“Beh” rispose lei “non riusciva a toglierti gli occhi di dosso!”
Kayla sorrise. “Secondo me la cosa era reciproca.”
“Facciamo un giro attorno al Lago, domenica?” domandò Harry.
“Attorno al Lago?” chiesero all’unisono Fred e Kayla, cambiando espressione.
“Perché sul Lago?” si intromise Robert.
“Per fare qualcosa.” Rispose Harry.
“Che noia il Lago. È sempre quello, da secoli.” Disse Kayla.
“Mi sembrava ti piacesse.”
“Da quando metti lo zenzero nella Burrobirra?”
“Da quando il Lago ti annoia?”
Kayla scosse la  testa e socchiuse gli occhi. “Vai al diavolo.”
“Si, ti voglio bene anche io.”

Martha, sull’ascensore per il Nono Livello, non aveva fatto altro che ripetersi che era solo una povera scema.
Perché controllare quella stupida profezia? Che bisogno ne aveva?
Si strinse nella giacca di pelle che le aveva regalato James secoli prima, sperando che questo la aiutasse a sentirlo più vicino in quel momento. No. Si sentiva completamente sola, al freddo, e al buio. Poteva sentire la voce di suo marito che le diceva che era una stupida.
Che bisogno aveva di salire fino all’Ufficio Misteri?
In pochi secondi, l’unico rumore divenne quello dei suoi passi sul pavimento di marmo. Freddo. Come tutto al Nono Livello. Freddo come i corpi di Lily e James quella notte … No. scacciò il pensiero scuotendo la testa, rendendosi conto che stava camminando a testa bassa. Alzò la testa, trovandosi davanti la Stanza delle Profezie. Non se la ricordava così ampia, bianca e fredda. Forse perché non ci era mai stata da sola.
Forse sarebbe stato anche meglio non tornarci da sola, ma quelli erano dettagli ai quali lei non aveva mai fatto caso. Le piacevano di solito, i dettagli, a meno che non le andassero contro, come in quel momento. I dettagli non erano dalla sua parte, si disse, mentre svoltava a destra verso la Profezia che aveva costretto i suoi migliori amici a nascondersi in casa.
I dettagli. C’erano così tanti dettagli a cui nessuno faceva mai caso. Le vene sulle mani di Sirius, che si ingrossavano con il passare del tempo. Il pallore di Remus che faceva risaltare le sue cicatrici. I sorrisi che faceva Anya nel sonno, o il suo modo di far roteare gli occhi quando vedeva troppe cose che le interessassero. Il mal di reni di Rose, camuffato con una mano costantemente sui fianchi. Le occhiaie di Tonks e il suo sorriso quando, per caso, i suoi turni si incrociavano con quelli di Remus.
Ma anche altre moltissime cose, si disse, svoltando a sinistra.
I sorrisi complici tra Robert e i gemelli. La risata di Kayla, più simile a quella di Robert Redfort di quanto chiunque potesse immaginare. La luce negli occhi di Harry ogni volta che Robert o Kayla lo definivano ‘fratello’ senza nemmeno prestarci troppa attenzione. Il modo in cui Harry si sistemava gli occhiali sul naso, risultando esattamente identico a James in quel mezzo secondo.
La Profezia era ancora lì. Di cosa aveva paura?
Ovviamente non poteva prenderla. Non era sua, altrimenti avrebbe fatto in modo di distruggerla tempo prima.
Scosse la testa, dandosi della stupida, pensando ai dettagli. Si girò su sé stessa e fece per tornare sui suoi passi, quando sentì una folata di vento gelido provenire da dietro di lei.
Oh, Merlino. Ci mancava solo questa.
Impugnò la bacchetta.
“Auror Redfort Black.” Dichiarò. “Chi va là?”  Non ottenne risposta, ma non riuscì ad abbassare la bacchetta nemmeno un secondo. 
Probabilmente non c’è nessuno, si disse. Probabilmente sono davvero solo una povera scema. Continuò comunque a camminare, allontanandosi sempre di più dalla porta da cui era entrata. Non aveva voglia di passare dalla stanza dei cervelli, la mettevano in soggezione.
Okay, sono definitivamente solo una povera scema.
Si lasciò la Stanza delle Profezie alle spalle per trovarsi in una stanza ancora più fredda di quella precedente. E in quel momento, capì che il vento gelido proveniva da quell’enorme arcata vuota.
Era una semplice arcata di legno, ma per qualche assurda ragione qualcuno le aveva dato talmente tanta importanza da lasciarle dominare l’intero locale.
Martha, guardandola, riusciva a ripetersi una sola cosa: non promette bene.


Si, okay, sono tipo tre settimane che non pubblico. Avete il diritto di tirarmi dietro tutti i pomodori che avete in casa. >< 
Chiedo scusa davvero, ma tra l'inizio della scuola e migliori amici con la maturità mentale di un mollusco il tempo per scrivere si è notevolmente ridotto. 
Vorrei comunque ringraziare, come sempre always_Potter per essersi seduta a quel bar con noi, per minacciarmi di morte nei miei periodi di scarsa autostima e per non avermi ancora mandata a quel paese. <3 
Le persone che hanno recensito, poi: _ginnyweasley_, fedelissima come sempre, felpato8 sempre molto awwwww-mi-sciolgo, e le immancabili amas95 e Distretto_9_e_34. Vi bacio tutte sulla fronte: tanto bene!
Credo di avere detto tutto.
Fatto il misfatto! 
C xxx 

P.S. Ah, si! Preparatevi, perchè è in arrivo un capitolo demenziale nello spin-off. Io e Benny ci stiamo lavorando :3 e visto che siamo in tema di pubblicità, la magica Benny sta scrivendo anche un crossover Harry Potter/Death Note che merita, fossi in voi passerei
---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3485640


 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_