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Autore: Aliaaara    05/10/2016    2 recensioni
A tredici anni ti ho incontrato.
A sedici anni mi hai lasciato.
A diciannove anni ho ancora bisogno della tua presenza.
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Fairy Tail vista dal punto di vista di Laxus e Mirajane da quando si sono conosciuti in poi (MiraxLaxus)
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Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus Dreher, Mirajane, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io & Lui - Lei & me





13- Scema






























Non credo di essermi mai sentito peggio di quella volta.

Era come se mi sentissi vuoto.

Vuoto con una strana rabbia in corpo che mi divorava da dentro.

Rabbia che provavo verso me stesso.

Perché devo sempre rovinare tutto?, mi chiedevo mentre colpivo a ripetizione gli alberi davanti a me nella foresta mentre mi allenavo.

Erano passati due settimane da quando eravamo tornati dall’isola Tenrou e le cose si erano evolute molto in fretta, forse troppo dato che ad un certo punto ero scoppiato.

Avevo rivisto mio nonno e la gilda, riappacificato con Mira, Acnologia, sette anni, trasferimento a Magnolia, il rapporto ambiguo con Mira, il declino della gilda, la gelosia, la paura, la felicità, il dolore… non avevo sopportato più tutte quelle emozioni contrastanti che per lo più erano nuove. Era troppo per me.

Il colpo finale me lo aveva dato Mira quella sera la settimana prima, quando anche se non stava bene era venuta fino a casa mia per chiedermi come stessi io. In quel momento avevo pensato di star facendo bene, che togliermi dalla sua vita le avrebbe fatto solo bene. Tanto io ero solo un problema, lo avevo capito già da anni e quella sera, davanti al suo volto stanco e triste, avevo capito che presto o tardi lo sarei divenuto anche per lei, e non volevo permetterlo.

Poi i giorni passavano, la solitudine aumentava, la mancanza di rivederla si faceva sentire e iniziavo sempre più a pentirmene. E pentirsi faceva schifo, lo avevo provato poche volte nella mia vita e faceva davvero schifo.

Da quando mi pentivo di ciò che facevo? Che cazzo mi stava succedendo? Cosa mi aveva fatto Mirajane?

Scagliai una saetta sull’albero, dividendolo a metà in un colpo.

Combinerò mai qualcosa di buono?

–Come mai così tanta rabbia?- sentii.

Mi voltai verso il suono seccante di quella voce, e incrociai lo sguardo divertito di Gildarts mentre se ne stava lì in piedi con la sacca in spalla a guardarmi. Che seccatura. Forse mi stava guardando anche da molto quel vecchio ubriacone.

-Hum?- feci aggrottando le sopracciglia irritato -Ancora tu?- domandai -Non hai proprio niente da fare.- commentai tornando al mio allenamento, deciso ad ignorarlo.

-Non tutti ci alleniamo fino allo sfinimento come te.- commentò lui ironico.

Lo ignorai e scagliai altre saette dove ero rimasto prima, con mio stupore mancai l’albero –Che hai? Problemi in paradiso?- lo sentii commentare ancora.

Feci una smorfia -Non sono affari tuoi.- risposi duro.

Non capiva dal mio tono che si doveva togliere dalle palle?

Gildarts era sempre stato un problema da quando lo conoscevo. Ero cresciuto in gilda sempre con quel vecchiaccio tra i piedi pronto a schernirmi alla prima mossa. Il suo difetto stava che, a differenza degli altri della gilda che si sentivano a disagio con la mia freddezza, lui insisteva lo stesso fregandosene, anzi, divertendosi pure. Non riusciva a capire che doveva starmi alla larga ed ignorarmi come tutti.

-Come immaginavo…- rispose lo stesso -Sono venuto solo per farti un saluto.- chiarì.

Mi voltai su di lui –Te ne vai?- domandai, osservando per un attimo la sua sacca in spalla. Devo dire che mi rallegrava il fatto che sparisse per un po’, in fondo l’ultima volta che se n’era andato era stato via… per quanto? Anni, comunque. Il che era positivo per me.

-Sì, parto.- rispose -Non so quando tornerò.-

-Buono a sapersi, sarai fuori dai piedi finalmente.- ribattei tornando a guardare il mio allenamento.

Con la coda dell’occhio lo vidi sorridere e sempre con la sacca in spalla mi diede le spalle –Fai un salto in gilda più tardi, tuo nonno ha intenzione di fare un annuncio ed è meglio che ci sia anche tu.- affermò.

Sbuffai -Non faccio parte di Fairy Tail.- gli ricordai -Non so come potrebbe riguardarmi la cosa.-

-Ero passato solo per dirti questo.- lo sentii dire e fece un passo avanti -Ah e… Laxus.- mi  richiamò voltandosi appena e facendo incrociare il nostro sguardo per un attimo –Non è isolandoti che migliorerai la situazione.- affermò.

Rivoltai il viso -Tsk.- commentai solo.

-Fa come ti pare.-  lo sentii dire mentre mi dava le spalle –Stammi bene.- alzò una mano come saluto e si allontanò, sparendo così com’era venuto.

Mi voltai di nuovo in sua direzione solo per vederlo scomparire oltre gli alberi, serio, con un milione di pensieri per la testa.




 

Più tardi decisi di passare in quella cavolo di gilda, e notai che c’era un leggero fermento al suo interno. Per essere tarda mattina erano molto svegli, di solito non si facevano vivi fino al pomeriggio.

Non appena varcai quella porta Fried e gli altri mi assalirono urlanti come al solito. Era incredibile quanta energia avessero in corpo.

Cercai di ascoltare i loro racconti sugli ultimi avvenimenti in gilda, su quello che era successo con quella crociata o qualsiasi cosa fosse, quando però il mio sguardo cadde altrove.

La vidi al bancone a lavorare, sempre col suo solito vestito addosso, sempre col sorriso in volto. La fissai per un po’, tanto che ad un certo punto dovette sentirsi osservata perché alzò lo sguardo e incrociò i miei occhi. Si sorprese di vedermi lì, probabilmente si stava chiedendo perché ci fossi, poi il suo sorriso si intristì e abbassò lo sguardo, tornando a fare il suo lavoro. Mi dispiaceva essere la causa di quell’espressione, quando una settimana prima scoppiava di gioia ogni volta che mi vedeva.

Ad un tratto il nonnetto andò da lei, interrompendola dal pulire e chiamandola da dietro il bancone -Ci sono tutti?- le domandò mentre lei gli si avvicinava.

-Natsu, Lucy, Gray e Wendy non sono ancora arrivati. Non ho idea di dove siano.- rispose dispiaciuta.

Il nonnetto sospirò -Faremo senza di loro.- poi voltando lo sguardo notò la mia presenza ed inarcò le sopracciglia scettico –Tu che ci fai qui?- mi domandò seccato.

Sbuffai seccato –Non ne ho idea.- affermai con irritazione -Mi è stato detto di esserci per il tuo annuncio.- spiegai.

Borbottò qualcosa di indefinito come risposta che non capii ma che mi fece alzare gli occhi al cielo, poi tornò ad ignorarmi, parlando con tutti.

Si mise a fare tutto un discorso annunciando che si sarebbe ritirato, tanto che mi fece inarcare un sopracciglio scettico a riguardo. Era sempre stato fanatico della sua carica, convinto fino all’ultimo che non l’avrebbe mai mollata, eppure eccolo lì di fronte a me ad annunciare il suo successore. Gildarts mi aveva mandato lì per farmi prendere per il culo, ecco perché.

-Il nuovo Master di Fairy Tail è… Gildarts Clive!- annunciò indicando alle sue spalle una Mira sorridente che salutava con la mano tutti.

Che scema…, pensai affettuosamente mentre mi trattenevo dal sorridere.

Tutti ci rimasero di sasso, tanto che il nonnetto dovette voltarsi e quando vide Mira sbiancò, avvicinandosi poi a lei tranquillo mentre lei si portava le mani dietro la schiena continuando a sorridere con gli occhi chiusi -Cosa è successo a Gildarts?!- chiede cercando di apparire calmo.

Con serenità Mira tirò fuori una lettera -Qui c’è una lettera lasciata da lui.- annunciò consegnandola al vecchio.

-Cosa?!- esclamò lui aprendola.

La lasse e praticamente diceva che il vecchio ubriacone rifiutava la candidatura non sentendosi tagliato per il posto. Non che mi stupì, pure io pensavo che quel vecchio non fosse adatto a fare il Master, certo era forte, ma era troppo solitario, gli piaceva viaggiare molto, e diventare Master lo avrebbe costretto a limitare l’alcool, ovviamente la cosa non gli andava giù.

Comunque non capivo perché avesse insistito nel farmi venire lì, mi aveva incontrato prima, non poteva dirmelo prima che aveva intenzione di fare uno scherzetto e sparire invece che farmi andare lì dentro di persona?

Poi il Master disse che aveva lasciato due ordini approfittando della carica.

Uno di questi fu farmi ridiventare membro di Fairy Tail.

Cosa che mi fece sobbalzare e sgranare gli occhi insieme ad altri.

–Non ci credo…- riuscii solo a dire, a disagio.

Quel vecchio ubriacone…

-È fantastico Laxus!- affermò Bixlow contento.

-Il Rainjishu è tornato.- mi strinse a sé Ever contenta.

Chinai in basso la testa, non sapendo esattamente che dire –Io…ecco…- cercai di dire ma ci rinunciai. Cosa potevo dire?

Che ero contento? Certo, lo ero. Ma tutto aveva l’aria di forzatura. Mi faceva piacere la cosa, ma era davvero giusto così?

-Gildarts che uomo…- commentava Fried intanto al mio fianco con le lacrime agli occhi, esagerando come sempre.

Alzai con prudenza lo sguardo, e lo puntai su di lei.

Le mani congiunte in avanti con un tranquillo sorriso sul viso mentre assisteva la scena. Sembrava contenta dalla notizia. In quel momento avrei voluto parlare, solo per saper una sua opinione, se fosse giusto che io entrassi di nuovo in gilda in quel modo, dato che non ne ero sicuro. Il vecchio avrebbe accettato la cosa?

Il nonnetto in questione ci dava le spalle, stringendo i pugni tremolante, come se stesse per piangere -Beh, se è un ordine del quinto Master, non possiamo far altro che rispettarlo.- affermò con voce rotta.

Lisanna dietro di lui si voltò in mia direzione e mi fece l’occhiolino, come per dire che era tutto a posto. Che alla fine, anche il vecchio mi voleva di nuovo lì con lui. E questo mi attenuò per il momento.

Il secondo ordine che aveva dato Gildarts era la nomina di mio nonno a Master, di nuovo. Affidandogli come ultimo incarico da portare a termine, il raggiungere la vetta di nuovo. Cosa che gli diede da ridire.

-Il mio ultimo incarico, hai detto?! Pezzo di merda! Te lo mostrerò!! Non consegnerò mai più il titolo di Master!!- urlò a gran voce scatenando risata in tutta la gilda, perfino la mia nel sentirlo così determinato, perché sapevo che lo avrebbe fatto davvero -Io rimarrò il Master fino alla morte!! Liquore! Portami del liquore ora!!- ordinò poi iniziando a bere dal suo boccale e finendolo subito, richiedendone altro.

-Si, sì…- rispose Mira sorridente mentre si incamminava verso il bancone per portargliene ancora.

Era incredibile come se tutto fosse apparentemente tornato come prima. Come se invece, non fosse successo nulla e non avessi mai lasciato la gilda.

Il clima festoso, le grida euforiche, le scazzottate scherzose, sembrava tutto come prima. O almeno, così mi sembrava mentre me ne stavo seduto ad un tavolo a festeggiare con il mio team. Era incredibile come tutto quello mi fosse mancato, era assurdo. Avevo sempre creduto di non veder l’ora di andarmene in missione, per la mia strada, da solo, e invece mi ritrovavo a scoprire che in realtà la compagnia di quei fessi, troppo non mi dispiaceva.

Era strano ma ero di buonumore, non avevo bisogno delle cuffie, tanto che riuscivo a sorridere anche nell’ascoltare tutti quei discorsi insensati che stavano tirando fuori Ever e Fried, incoraggiati da Bixlow che ogni tanto faceva dei versi.

–Ehm…- attirò un attimo la mia attenzione una voce al mio fianco destro, come voltai la testa incrociai gli occhi di Mira, stupendomi così tanto della sua presenza lì che persi il sorriso, e questo lei dovette vederlo in modo negativo perché abbassò lo sguardo in imbarazzo e sollevò l’oggetto nella sua mano, facendomi vedere lo stampino –Penso che questo tu lo rivoglia, no?- affermò, cercando di sorridere ma risultando poco convinta.

-Giusto!- esclamò Fried euforico alzando un boccale per brindare ancora –Devi rimetterti il marchio, Laxus!-

-Sìì!!- concordò felice Ever.

Osservai un attimo il mio team per poi tornare a guardare lei, che mi osservava con prudenza, cercando di tenere lo sguardo altrove.

Non dissi niente, piuttosto di dire qualcosa di sbagliato ancora preferii agire, e spostai leggermente la sedia dal tavolo, poi mi tirai su la maglia finché non la tolsi e mostrando il torace nudo con sopra il tatuaggio nero a sinistra su cui mancava alla base il simbolo della gilda.

La osservai con attenzione mentre esitava con lo sguardo sul mio petto per poi con calma applicare lo stampo. Osservai le sue dita sul manico come fossero così vicino alla mia pelle e per un secondo desiderai che mi toccasse, anche solo sfiorasse.

Mi risvegliai da quei pensieri quando ritirò la mano –Ecco fatto.- affermò, vicino a me.

-Sì!! Laxus è di nuovo della gilda ufficialmente!- esclamarono i tre per poi perdersi in brindisi.

La vidi fare un passo indietro, e approfittai della loro distrazione -Dobbiamo parlare.- le dissi sottovoce.

Lei perse il sorriso, e guardò a terra –Devo lavorare.- affermò e stetti per ribattere ma mi diede le spalle e tornò al bancone.

Per il resto della giornata fu sempre così.

Io la osservavo in ogni suo passo mentre portava da bere, rideva coi fratelli ed amici, mentre lei mi ignorava totalmente. Faceva in ogni modo per non incrociare il mio sguardo. Anche se insistevo ed ero certo che lei in realtà si fosse accorda che la fissavo, lei mi ignorava totalmente.

Più tardi, nel pomeriggio poi riuscirono a farsi vivi Natsu e gli altri, a cui venne data la notizia di Gildarts, del mio ritorno e l’idea di tornare alla vetta. La cosa entusiasmò tutti, come al solito.

Iniziarono a litigare come bambini sulla partecipazione o meno ai Grandi Giochi della Magia.

Ed io mi limitai a starmene zitto ad ascoltare quegli idioti mentre osservavo piuttosto Mira dietro il bancone pensierosa che si asteneva alla conversazione. Sembrava un po’ distante da tutto, per i fatti suoi, come se in realtà non centrasse nulla lì. E questo mi fece ricordare anni fa quando se ne stava per i fatti suoi, quando non riusciva ad integrarsi ed io ero il solo a parlare con lei.

Per un certo verso, mi dispiaceva a quel tempo per lei, dall’altro ne ero contento, perché la potevo avere solo per me.

Però le cose con gli anni erano cambiate. Mira poteva contate su tutti in gilda, l’unico ero io.

-Fra tre mesi.- rispose qualcuno alla domanda di quando ci sarebbero stati i giochi.

Natsu saltò su un tavolo -È un sacco di tempo! Fra tre mesi, possiamo diventare più forti!- affermò infuocando un pugno in modo spavaldo e incosciente -Fairy Tail diventerà la gilda numero uno di fiore!!- gridò a gran voce.

Grida euforiche si elevarono, tanto che divennero assordanti.

Sì, mi sono mancati.

Ghignai a quella proposta, sicuro che anche Mira sorridesse in quel momento.

Ripristinare il nome di Fairy Tail? Ovvio che ci stavo, aspettavo quello da più di sette anni.




 

Prima di partire per l’allenamento per i Giochi, l’andai a cercare. Tutti erano usciti per andarsi a preparare e partire il prima possibile. C’era chi andava a fare le valigie, chi si organizzava, chi stava ancora decidendo dove andare. Ognuno col suo gruppo.

Ovviamente io sarei andato col mio team, sia chiaro. Sarei andato ad allenarmi per conto mio, per i cazzi miei, proprio come un tempo. Lei però sarebbe andata via con i suoi fratelli e Cana, per tre mesi poi.

Non ero riuscito a parlarle per una settimana e poi saltava fuori che dovevo allontanarmi da lei per tre mesi, mi sembrava una presa per in giro bella e buona.

Dovevo almeno chiarire, almeno parlarle un'altra volta. Provare a spiegarle… qualcosa.

Okay non sapevo cosa, ma dovevo pure dirle qualcosa, no?

-Posso parlarti un secondo?- le chiesi, mentre la vedevo incamminarsi verso la direzione dei fratelli.

Lei si fermò, si voltò e si sorprese nel vedermi dietro di lei.

Lanciò uno sguardo attorno a lei, osservando gli altri che si stavano pian piano allontanando lasciandoci soli a parlare -Veramente… dovrei andare a prepararmi per la partenza…- provò a deviare.

-Avete già deciso dove andare?- la incalzai.

-Montagna.- rispose -Voi?- domandò osservandomi con esitazione.

-Improvviseremo.- risposi schietto.

Lei abbassò appena lo sguardo -Capisco…- fece e subito dopo calò il silenzio tra noi.

Non era un silenzio pesante, ma neppure di quelli gradevoli. Sapeva di imbarazzo.

Presi il respiro –Per quello che è successo quel giorno nel mio appartamento…- inizia col dire, iniziando a spiegarle -Davvero, io non so…-

-Va tutto bene.- mi interruppe di colpo, sorprendendomi -Davvero, tranquillo.- affermò con calma, e alzando lo sguardo mi sorrise con gli occhi chiusi –Ho capito che devo starmene fuori. Non ho nessun diritto di mettermi in mezzo ai tuoi problemi, hai ragione. Mi dispiace se sono sembrata invadente.- fece.

Cosa…

Lei continuò -Credevo che non fosse un problema, ma devo aver frainteso la situazione.- e dopo di questo si imbarazzò, passandosi una mano tra i capelli –Forse è meglio che vada.- aggiunse e fece un passo di lato come per andare via.

-Aspetta.- la trattenni –Ho sbagliato.- affermai di colpo, senza neanche pensarci.

Mi accorsi di quello che avevo davvero detto quando vidi Mira sgranare gli occhi e formare una ‘o’ con la bocca.

L’ho davvero detto?, mi chiesi sorpreso anch’io.

Okay, sentirle dire quelle parole dure per prendersi tutta la colpa della mia stronzata non mi piaceva ma non avrei mai creduto di arrivare al punto di dire di aver sbagliato.

Non lo avrei mai detto, neppure pensato. E se lo avessi pensato, lo avrei almeno negato, di sicuro non lo avrei mai detto con così tanta sicurezza. Che cazzo mi stava succedendo?

Scossi la testa per impormi di andare avanti, Mira davanti a me mi guardava abbastanza confusa per tutta quella situazione e anche se lo ero anch’io non volevo perdere l’occasione di palarle –Avevo troppe cose per la testa, troppi dubbi ed ero arrabbiato…- mi fermai, non riuscendo a dirlo, strinsi appena i denti, poi feci una smorfia costringendomi di andare avanti -…con me.- ammisi -Ho sbagliato a prendermela con te.- ripetei.

Non la guardai in faccia, tenni lo sguardo basso perché mi pesava ammettere quello –Hai solo espresso il tuo pensiero.- la sentii dire in tono rassicurante -Davvero Laxus, va bene così.- cercò di tagliare corto –Forse è meglio per entrambi che me ne stia fuori.- affermò con voce inclinata, quasi affranta.

Alzai lo sguardo di scatto, incrociando i suoi occhi -Non voglio che tu stia fuori. Io ti voglio nella mia vita.- dissi con estrema sicurezza, senza neppure pensarci –Quelle cose che ti ho detto non le pensavo sul serio.- affermai.

-Mi hai detto il contrario.- ribatté abbassando gli occhi dai miei, esitante, il tono triste e ferito.

-Ho mentito.-

Alzò lo sguardo -Beh, io adesso non so più a cosa credere.- ammise  seria, lo sguardo duro mentre mi guardava.

Strinsi i pugni mentre sostenevo quello sguardo, chiedendomi come avrei dovuto rispondere.

Combinavo sempre guai, questo lo sapevo. Non era una novità per me. Ero il primo a fare il polemico, e mi pentivo sempre troppo tardi della decisione presa. Ad un certo punto avevo anche iniziato a vedere il punto della situazione come se fossero gli altri a sbagliare, a fare finta di niente e sorvolando su tutto.

Però su di lei non volevo sorvolare. Non volevo ferirla. Ma non volevo neppure illuderla che sarei stato semplice, perché mi conoscevo, sapevo che alla fine arrivavo sempre a ferire le persone a cui volevo più bene. Non riuscivo a farne a meno, pian piano tutti mi avevano abbandonato con gli anni, legarmi a qualcuno sarebbe stato come dargli troppo potere. Legarmi io a qualcuno sarebbe stato come fregarmi. Ma la cosa più assurda era che io volevo questo, volevo essere fregato, volevo ancora sperare in quel qualcuno che non mi avrebbe più abbandonato.

Ma non sarei mai riuscito a spiegarle tutto questo.

Per quanto lo desiderassi, non ci riuscivo.

-Gildarts aveva ragione.- me ne uscii fuori alla fine –Non riesco a dimenticarmi di quello che è successo al Phantasia. Più ci penso, più sono certo che non mi merito di rientrare nella gilda. Non dopo quello che vi ho fatto… che ti ho fatto.- le dissi guardandola dritta in faccia –Ci ho messo un po’ a capirlo, e tu eri lì nel mezzo in quel momento. Non avrei dovuto dire quelle cose.- riuscii solo a dirle, non riuscendo ad aggiungere altro.

Non riuscivo a dirle “Scusa”, mi costava troppa fatica.

Non lo avevo mai detto a nessuno a parte al vecchio quando sono stato esiliato, non riuscivo neppure con lei, già ammettere di aver sbagliato mi pesava, aggiungere anche delle scuse doverose mi avrebbe fatto perdere l’identità, non sarei riuscito neppure più a riconoscermi allo specchio.

La vidi esitare a parlare, aprì bocca e la richiuse subito dopo, poi abbassò lo sguardo e voltò di lato il viso –Laxus io… non lo so…- sospirò a fatica, affranta.

-Non succederà più.- le promisi. Ma non potevo garantirlo, dentro di me lo sapevo.

-È questo, Laxus.- affermò lei scoraggiata -Non posso prevedere quello che farai, se risuccederà?- mi domandò guardandomi tristemente.

-Non risuccederà.- continuai ad insistere.

Anche se sapevo di non poter promettere nulla, che non lo meritavo, che probabilmente l’avrei rifatto ancora e ancora, di più non potevo sopportare il pensiero di perderla.

Scosse la testa sorridendo amara –Non puoi saperlo.- fece quasi intenerita dalla mia insistenza infondata -E io… al momento non so cosa pensare…- aggiunse.

-Un ultima chance.- continuai deciso ad insistere.

-Non lo so Lax…- provò a dire lei ma la interruppi.

Non ero sicuro di niente.

Di esserle fedele, di non farla soffrire, di non comportarmi da cazzone, di essere simpatico o un buon compagno per la gilda. Non sapevo neppure se sarei riuscito a ricreare un rapporto con mio nonno. Non ne avevo idea.

Ma di una cosa sola ero sicuro.

Non posso perderla.

-Mira.- la chiamai e lei alzò lo sguardo su di me, facendosi attenta –Una. Un’ultima chance, solo una.- dissi con voce sicura, i miei occhi decisi puntavano su di lei.

Mi guardò per un attimo- Io…- esitò –Ci… ci devo pensare…- fece a fatica abbassando a terra lo sguardo e stringendo le mani davanti al ventre -..ho molti pensieri per la testa… adesso dobbiamo partire, c’è l’allenamento, devo pensare ai miei fratelli, poi questa storia dei Grandi Giochi della Magia e di ritornare la gilda numero uno… non è una cosa che posso decidere subito… io… non ci riesco…- affermò con tono provato, sembrava davvero sul punto di piangere ancora, ed io avrei solo voluto avvicinarmi per abbracciarla, come quando era nel mio appartamento ed  io mi ero autoimposto di non avvicinarmi a rassicurarla e guardarla in silenzio mentre mi si spezzava davanti.

La interruppi –Hai tutto il tempo.- feci -Non ho fretta.- aggiunsi convinto -Abbiamo tre mesi davanti prima dei giochi, ti chiedo solo di pensarci.- affermai speranzoso che accettasse.

Stette ferma per un po’, per poi annuire piano –Lo farò.- promise -Va bene.- aggiunse ed alzò lo sguardo e cercò di sorridermi –Ora meglio che vada e…- fece e si voltò allontanandosi di qualche passo, la osservai in silenzio quando la vidi voltarsi su di me ancora -Per quanto riguarda quello che hai detto prima…- affermò abbassando un attimo gli occhi prima di tornare su di me –Io l’ho già dimenticato.- ammise -E sono certa che anche gli altri lo abbiano fatto. Compreso il Master.- concluse.

Abbassai lo sguardo –Non penso che lui sia d’accordo.- feci con voce amara.

-Penso fosse il primo a non vedere l’ora di rivederti con il marchio.- la sentii dire e come rialzai lo sguardo la vidi sorridermi dolcemente, come per incoraggiarmi –Bentornato a casa, Laxus.- disse.

Il cuore in quel momento mi si riempì di uno strano dolore al petto, che era però piacevole.

Ricambiai con un accenno di sorriso e poi la vidi voltarsi ed andare via dove erano spariti i suoi fratelli.

La osserva sparire in silenzio, tra i miei pensieri –Laxus!- mi sentii chiamare, mi destai e voltandomi di lato vidi Fried e gli altri avvicinarsi –Quando partiamo?- mi domandò il ragazzo dai capelli verdi.

Tornai a guardare dove Mira era stata un attimo prima –Adesso.- risposi subito sicuro.

-Adesso?- fece Ever incredula.

-In questo momento?- aggiunse Bixlow.

-Sì.- risposi schietto -Dobbiamo recuperare sette anni, non possiamo permetterci di perdere ancora tempo.- affermai sicuro e poi mi voltai da una parte, incamminandomi verso un’altra via, con i miei compagni che mi seguivano.

Speravo che quei tre mesi passassero in fretta.

-Lasciami almeno preparare la valigia!- borbottò Ever indispettita.

 



























Angolo dell’Autrice:

Ciaoo! Come va? Io tutto bene, che mi raccontate di bello? (perfetto, adesso dialogo anche da sola)
Meglio passare al capitolo. Come vi è sembrato Laxus? Spero non troppo preso, e spero vi abbia gettato confusione sui suoi desideri perché è proprio l’idea che volevo dare, confuso, neppure lui sa che gli passa per la testa. Altre scene invece come l'annuncio del suo rientro, mi sembra ovvio fosse a disagio o imbarazzato e che cercasse di non mostrarsi felice come invece era, poi questo splendido avvenimento mi ha dato occasione di farli scontrare, dato che è Mira a stampare il marchio di Fairy Tail ai nuovi ammessi. Comunque per quanto riguarda l’inizio del capitolo e la presenza di Gildarts in questa storia, io non riesco ad immaginarmi nessun’altro che possa sapere di loro due se non Gildarts, parliamone: Laxus, espulso, nell’annuncio del Master sul successore è presente in gilda (why?) solo per essere lì per quando verrà annunciato che viene riammesso (da Gildarts appunto) quindi qualcuno lo avrà avvisato di presentarsi lì, qualcuno che sapeva della lettera di Gildarts, che sapeva che lo riguardava e che sarebbe rientrato in gilda, e dato che tutti alla lettura della lettera erano stupiti della cosa –Tutti- sono convinta che fosse lui. E voglio pensare nella mia fertile fantasia che lo abbia fatto per aiutare la MiraxLaxus (lasciatemi fantasticare). Per quanto riguarda il “Ho sbagliato”, mi pareva giusto metterlo. So che Laxus piuttosto che dirlo si farebbe tagliare la lingua ma ha dato prova in passato che quando capisce il suo errore certe parole riesce a dirle (come al Phantasia, se ne va dopo aver detto scusa al nonno). Quindi oltrepassate queste cosucce e pensate a un motivo per gioire: per una volta è Mira con la situazione in pugno, è lei col potere decisivo. Capitemi, è dall’inizio della storia che lei è in balia delle decisioni/azioni/impulsi di Laxus, potere anche alle donne per favore, ora è il biondo che deve penare. La domanda è… quanto resisterà?
Bene, chiudo qui. Un grazie immenso a chi mi segue, un enormeee abbraccio a chi recensisce. Se avete domande, idee, supposizioni, consigli, avvertenze, raccontarmi la vostra giornata o chissà che altro; ditemi pure, anche in privato, apprezzo tutto.
Ci si vede alla prossima (avete letto fin qui? Lodevole)
Bye-bye









 
  
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