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Autore: innamoratahobbit96    06/10/2016    3 recensioni
Questo è il seguito della storia "La migliore amica del re ", con nuovi personaggi e nuovi avvenimenti. Protagonisti sono i figli dei nostri nani de lo hobbit.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

< < Va bene. Lascerò in pace il tuo “ amico “ Fundin > > sospirò Higil alzando gli occhi al cielo e preparando il suo pony.
< < Sei arrabbiato con me? > > domandò Flora avvicinandosi a Higil e accarezzandogli il petto.
Higil sorrise e scosse la testa.
< < Vieni qui principessa > > le cinse la vita con un braccio, attirandola a sé e la baciò, per poi alzarla di peso, facendola sedere sul pony.
Si strinse maggiormente a Higil, sentendo i suoi perfetti addominali.
< < Dai, andiamo a fare una passeggiata nel bosco > >
Giunsero vicino ad un cipresso, Higil scese dal pony e afferrò Flora per i fianchi, aiutandola a scendere. Si presero per mano e passeggiarono lungo un prato fiorito, lo stesso dove amavano trascorrere le giornate lei e Fundin.
Flora sorrise amaramente, si abbassò e accarezzò leggermente tutti quei bellissimi fiori bianchi e facendo attenzione a non sciuparli, fino a quando non si sdraiò supina.
Hugil si sdraiò accanto a lei, raccolse una margherita e le accarezzò il naso con la stessa, facendola sorridere.
< < Sono molto fortunata ad averti > > sorrise Flora poggiando la mano sulla sua guancia.
< < No, sono io il più fortunato > > le disse dandole un bacio a stampo.
Poi, la aiutò a rialzarsi e continuarono a passeggiare, arrivando vicino ad una casetta di legno abbandonata.
< < Un fattore viveva qui > > pensò Flora guardando l’interno dalla finestra. Entrò all’interno e notò che un bellissimo tavolo, grandi cassetti, un divanetto e un ampio letto.
Subito, si sentì abbracciare da dietro. Higil le baciò dolcemente il collo, facendola sospirare e facendola trasportare in bellissime emozioni.
Tuttavia, Flora sobbalzò appena sentì una mano del ragazzo infilarsi sotto la sua maglietta e all’interno dei suoi pantaloni.
< < H- Higil > > mormorò preoccupata e scostandolo leggermente, voltandosi verso di lui.
< < Siamo soli, perché non possiamo approfittarne? > > disse Higil stringendole i fianchi e bloccandola contro il muro, dandole un altro bacio, più vorace.
< < Io non voglio > > replicò Flora premendo le mani sul suo petto per allontanarlo.
< < Dai, sarà bellissimo > > continuò lui iniziando a toccarla dappertutto.
Di conseguenza, Flora gli diede uno schiaffo sonoro. Non poteva credere a ciò che aveva appena fatto. Era sempre stata posata e picchiare qualcuno era l’ultimo dei suoi pensieri.
Si staccò da Higil e si avviò verso la porta, ma Higil la afferrò violentemente per il polso e nel tentativo di fuga, Flora cadde a terra, sbattendo il fianco contro lo spigolo del tavolo.
Gemette di dolore e cercò di alzarsi. Higil la sollevò di peso e la guardò dritta negli occhi. occhi così glaciali e distaccati, diversi da come li aveva visti la prima volta, quando si era innamorata di lui.
Urlò disperatamente, ma Higil le tappò la bocca con una mano, mentre si abbassava i pantaloni.
A interromperli furono dei rumori di passi che spezzavano i rami all’esterno.
In pochi secondi, una banda di orchi circondò la casa.
Higil si risistemò velocemente e sguainò la spada verso un orco, poi un altro . . erano troppi.
< < Oh ma chi si vede – sghignazzò il capo – la figlia del re > >
< < Siamo proprio fortunati > >
Flora indietreggiò, tremando dalla paura.
< < E quella pulce chi sarebbe? > >
< < Sono Higil se non vi dispiace , brutto lerciume che non sei altro > > disse puntando la spada, tremando e facendogli la linguaccia.
Un orco ringhiò e fece per aprire la porta, ma il leader lo fermò.
< < Non se ne staranno dentro per molto, rendiamo le cose più facili > > rise dando l’ordine ad un suo compagno, che appiccò un incendio.

Intanto, Thorin, contento, uscì dalla sua stanza e camminò per il palazzo canticchiando, sotto lo stupore delle sue guardie e dei suoi amici.
< < Ehm . . amico . . stai bene? > > gli domandò Dwalin alzando un sopracciglio.
< < Mai stato meglio > > sorrise e respirando l’aria buona.
< < Hai visto Fili e Kili? > >
< < Dovrebbero essere alle stalle > >
< < Grazie mille amico! > >
Gli diede una pacca amichevole e corse via, mentre Dwalin si massaggiava la testa.
< < Quello è matto > >

< < Kili! Fili! > >
I due fratelli sobbalzarono e si voltarono di scatto, mettendo le mani dietro la schiena.
< < Zio! Noi abbiamo fatto tutto! > > disse Kili sorridendo imbarazzato.
< < Non abbiamo dimenticato niente > > continuò Fili annuendo.
< < Ma siete ancora qui a lavorare? > > sorrise Thorin appoggiando le mani sulle loro spalle.
I fratelli si guardarono, sorpresi, e alzarono un sopracciglio, annuendo.
< < Ma non avete visto che oggi la giornata è proprio bella? Dovreste andare a fare una passeggiata . . > >
< < Papà, guarda cosa ho creato . . > > dissero Amikals e Filiol avvicinandosi ai ragazzi.
< < Oh . . ecco i miei piccoli nipotini - disse Thorin scompigliando loro i capelli – avete creato delle fionde! > >
< < Ehm . . sì . . no . . > > dissero imbarazzati e nascondendole dietro la schiena.
< < Potete fare uno scherzo alla vostra maestra . . se lo merita – sussurrò nelle loro orecchie – l’ho appena vista nel suo giardino > >
Amikals e Filiol sgranarono gli occhi e si diedero il battimano, non perdendo altro tempo.
< < Zio . . ma stai bene? > >
< < Certo! Vi voglio bene nipoti miei! > >
Li abbracciò, stringendoli forte, quasi da soffocarli.
Mancavano i suoi figli.
Li cercò da tutte le parti, tuttavia, la campana d’allarme lo fece sobbalzare.
La gente iniziò ad agitarsi e correre da tutte la parti. Era successo qualcosa di grave.
Thorin tornò nel palazzo e cercò Dwalin.
< < Cosa sta succedendo? > > domandò.
< < Orchi, inoltre c’è del fumo nel bosco, laggiù > > gli indicò l’amico.
Thorin scese di corsa verso la fortezza e richiamò tutti i guerrieri, guidati da Dwalin, capo delle guardie, che si schierarono nelle rispettive posizioni e corsero nel bosco.
Thorin corse al villaggio e vide Balin vicino al ponte di Dale. Si fece largo tra la folla e lo raggiunse.
< < Vieni via > > ordinò avvicinandolo a sé - Dov’è tua sorella? > > continuò prendendolo per le spalle.
< < E’ con Higil, nel bosco > > disse preoccupato indicando il bosco.
Thorin spalancò gli occhi, mentre la paura lo stava di nuovo assalendo. Si voltò e vide il fumo che divampava velocemente nel cielo.
Chiuse gli occhi per un secondo e nella mente scorrevano ancora le immagini del drago e le fiamme che per poco avrebbero ucciso la donna che amava.

Thorin stava correndo per le vie di Dale, non facendo caso agli scontri con gli altri nani e uomini del villaggio che tentavano una via di fuga.
Raggiunse la casa della sua amica Sharon e notò che era circondata ormai dalle troppe fiammel.
< < Maledizione! – ringhiò Thorin – Sharon! > >
Cercò di chiamarla, ma non ottenendo alcuna risposta, sfondò la porta con un calcio e poi con l’ascia che teneva in mano. Appena entrò in casa, si guardò attorno e si coprì la bocca per evitare di respirare tutto quel fumo.
< < Sharon! Dove sei?! > > gridò nuovamente.
Salì le scale, facendo attenzione ai pezzetti di legno che cadevano dal soffitto. Vide la ragazza di cui era innamorato alla finestra.
< < Vieni via da lì! > > urlò raggiungendola e afferrandola per la vita.
< < No! – pianse Sharon cercando di dimenarsi – i miei genitori! Lasciami qui! > > urlò indicando la finestra.
Thorin guardò verso la sua direzione e notò che era stata appena frantumata. Smaug li aveva buttati fuori dalla finestra con una vampata, facendoli cadere in un vortice di fuoco.
Thorin scosse la testa, tristemente e senza sentir ragioni, la portò fuori, scappando lontano da Dale e dal drago.



  
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