Canon
divergence
Era stato così
improvviso il modo
in cui era successo che Marie non aveva avuto il tempo di chiedersi se
stava
accadendo per davvero.
E quando era successo, era stato troppo tardi per tirarsi indietro, troppo tardi per rendersi conto che sposare Erwin Smith era stato un grosso, madornale errore.
Era accaduto durante la stagione che meno si addiceva alle proposte di matrimonio e solo perché l’inverno era il solo periodo dell’anno in cui la Legione poteva esimersi dal varcare i cancelli.
Ma era arrivata e Marie aveva accettato contro ogni tentativo dei suoi genitori di farle cambiare idea; quando Erwin le aveva alzato il velo e l’aveva guardata come se al mondo non esistesse altro che lei, aveva sorriso e represso il desiderio di rinfacciare alla sua famiglia quanto si sbagliassero.
Invece, a sbagliarsi, era stata solo lei.
Divennero molto presto un susseguirsi di giorni e stagioni sempre uguali; una routine quotidiana noiosamente ripetitiva, ma Marie non avrebbe mai ammesso che la notte preferiva dormire sul divano piuttosto che in un letto tristemente vuoto. Aveva iniziato ad evitare quella stanza come la peste, avvertendo un senso di nausea che le impediva di aprire la porta. Aveva creduto, con un po’ di speranza, di aspettare un bambino, poi la verità era sopraggiunta come uno schiaffo improvviso: non era incinta e odiava quel marito che l’aveva incastrata in quella vita che non voleva più.
‹‹Avrei voluto che avessi di più››
‹‹Avrei voluto non sposarti››
Marie l’aveva guardato in quegli stessi occhi che in un giorno ormai lontano l’avevano catturata, annebbiata e infine conquistata. Ed era stata cieca, forse stupida, a non accorgersi delle menzogne che albergavano in quelle iridi azzurre e che avevano sempre guardato oltre le sue spalle. C’era qualcosa da cui Erwin non riusciva a distogliere lo sguardo e Marie si era trovata a rimpiangere che non si trattasse di un’altra donna; perché era sicuramente più facile combattere contro una rivale in amore che contro un’ideale.
‹‹Hai ragione››
La stoccata finale aveva fatto più male della premessa con cui aveva aperto quel discorso e continuava a bruciare anche dopo che se ne era andato via.
Marie aveva seguito le sue spalle fino oltre al muretto, poi aveva tirato le tende e si era voltata. C’era stato sicuramente un tempo in cui Erwin aveva creduto che sposarla fosse la cosa giusta e c’era stato un tempo in cui, probabilmente, ci aveva creduto anche lei.
Ed era triste ammettere che, forse, la sola cosa che li aveva accomunati era proprio quella consapevolezza di essersi sbagliati entrambi.
Angolo dell’autrice
Non ho scritto niente fino ad adesso, ma lo faccio ora. Questa flash nasce sul flixbus mentre mi annoiavo a morte, perciò prendetela per quella che è. Non so nemmeno se rientri in una canon divergence, ma vabbé… mi frullava questa idea in testa già da un po’.
Ringrazio chi ha letto fin qui e chi continua a seguirmi. Spero di farcela, ma ho tante ore sul treno da spendere, perciò potrei trovare il tempo di finire questo percorso. E spero tanto di farcela e stare nei tempi.
Ringrazio Auriga e Ellery per essere sempre pronte a massacrarmi e FoolthatIam per la splendida recensione a cui risponderò in tempi umani. (si spera)
Un bacio e al prossimo prompt!
Shige
Sbagli
E quando era successo, era stato troppo tardi per tirarsi indietro, troppo tardi per rendersi conto che sposare Erwin Smith era stato un grosso, madornale errore.
Era accaduto durante la stagione che meno si addiceva alle proposte di matrimonio e solo perché l’inverno era il solo periodo dell’anno in cui la Legione poteva esimersi dal varcare i cancelli.
Ma era arrivata e Marie aveva accettato contro ogni tentativo dei suoi genitori di farle cambiare idea; quando Erwin le aveva alzato il velo e l’aveva guardata come se al mondo non esistesse altro che lei, aveva sorriso e represso il desiderio di rinfacciare alla sua famiglia quanto si sbagliassero.
Invece, a sbagliarsi, era stata solo lei.
Divennero molto presto un susseguirsi di giorni e stagioni sempre uguali; una routine quotidiana noiosamente ripetitiva, ma Marie non avrebbe mai ammesso che la notte preferiva dormire sul divano piuttosto che in un letto tristemente vuoto. Aveva iniziato ad evitare quella stanza come la peste, avvertendo un senso di nausea che le impediva di aprire la porta. Aveva creduto, con un po’ di speranza, di aspettare un bambino, poi la verità era sopraggiunta come uno schiaffo improvviso: non era incinta e odiava quel marito che l’aveva incastrata in quella vita che non voleva più.
‹‹Avrei voluto che avessi di più››
‹‹Avrei voluto non sposarti››
Marie l’aveva guardato in quegli stessi occhi che in un giorno ormai lontano l’avevano catturata, annebbiata e infine conquistata. Ed era stata cieca, forse stupida, a non accorgersi delle menzogne che albergavano in quelle iridi azzurre e che avevano sempre guardato oltre le sue spalle. C’era qualcosa da cui Erwin non riusciva a distogliere lo sguardo e Marie si era trovata a rimpiangere che non si trattasse di un’altra donna; perché era sicuramente più facile combattere contro una rivale in amore che contro un’ideale.
‹‹Hai ragione››
La stoccata finale aveva fatto più male della premessa con cui aveva aperto quel discorso e continuava a bruciare anche dopo che se ne era andato via.
Marie aveva seguito le sue spalle fino oltre al muretto, poi aveva tirato le tende e si era voltata. C’era stato sicuramente un tempo in cui Erwin aveva creduto che sposarla fosse la cosa giusta e c’era stato un tempo in cui, probabilmente, ci aveva creduto anche lei.
Ed era triste ammettere che, forse, la sola cosa che li aveva accomunati era proprio quella consapevolezza di essersi sbagliati entrambi.
Angolo dell’autrice
Non ho scritto niente fino ad adesso, ma lo faccio ora. Questa flash nasce sul flixbus mentre mi annoiavo a morte, perciò prendetela per quella che è. Non so nemmeno se rientri in una canon divergence, ma vabbé… mi frullava questa idea in testa già da un po’.
Ringrazio chi ha letto fin qui e chi continua a seguirmi. Spero di farcela, ma ho tante ore sul treno da spendere, perciò potrei trovare il tempo di finire questo percorso. E spero tanto di farcela e stare nei tempi.
Ringrazio Auriga e Ellery per essere sempre pronte a massacrarmi e FoolthatIam per la splendida recensione a cui risponderò in tempi umani. (si spera)
Un bacio e al prossimo prompt!
Shige