"Ora qui e l'attimo dopo no, però il punto non è quanto tempo restiamo, ma cosa facciamo con quel tempo." - Rick Yancey, La Quinta Onda

Aggiriamo i vari alberi che bloccano il nostro cammino. 
Il caldo di inizio estate è asfissiante, pensandoci, siamo pure a corto d'acqua.
Abbiamo dovuto buttare gli zaini per scappare da quell'orda di mostri.

"Dobbiamo trovare dell'acqua, un fiume... qualcosa...non ce la faccio più." Dice Shawn con fatica.
Se continuiamo di questo passo moriremo di disidratazione, devo trovare una soluzione.
"Shawn, da qualche parte deve per forza esserci un fiume. Non fermiamoci"
Gli rispondo con determinazione. In lontananza vedo una piccola struttura, mi avvicino un'altro po e realizzo che è una vecchia casa.
Piena di muffa e termiti, ma sempre una casa.

Le travi che reggono il tettuccio della veranda prima della porta d'ingresso stanno in piedi per miracolo, credo che questa casa sia stata abbandonata molto prima dell'epidemia. Varcando la soglia troviamo un piccolo salotto con un vecchio divano che blocca una porta, ed un cassettone rovesciato.
L' odore di polvere e muffa è disgustoso, chissà da quanto è abbandonata.

Mi avvicino al divano pieno di polvere notando delle macchie di sangue ormai secche.
Mi suona un campanello d'allarme.
E se ci fossero degli erranti? 
O peggio, se ci vivesse qualcuno?

"Ehi, ritorna con i piedi per terra e vai a controllare la porta bloccata dal divano" Shawn mi riporta alla realtà con la sua voce rude.
Mi volto ed incomincio a guardarlo, anche se è molto giovane la barba incolta gli da un aspetto molto più maturo. 
"Si, okay vado" sospiro in preda l'ansia. 
Putroppo al giorno d'oggi il pericolo maggiore non sono gli erranti, ma i sopravvissuti stessi.
C'è chi perde il poco di umanità che gli resta e da di matto, ed uccide chiunque gli capiti a tiro; qualche mese fa ne abbiamo incontrato uno.
Era ricoperto di sangue da capo a piedi, non si riconosceva nemmeno, ha incominciato a correre interperrito verso di noi con un sorriso inquietante.
Per fortuna Shawn ha un ottima mira e l'ha steso subito al tappeto, quando ci siamo avvicinati abbiamo notato che era stato morso ad un braccio.

Sposto, seppur con fatica, il divano ed appoggio il palmo della mano sul pomello. Non sapendo se aprir o meno.
Ma dallo sguardo rude di Shawn capisco che devo farlo, con decisione giro il pomello ed apro la porta.
Quello che ci ritrovo dentro mi lascia senza parole.

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Rieccoci qua 
Cosa ne pensate del capitolo? 
Questa volta l'ho fatto un po più corto, 900 e passa parole sono un po troppe ahah
Spero che commenterete per far sapere la vostra opinione sulla trama e sull'andamento della storia ;)
Al prossimo capitolo