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Autore: namirami    19/10/2016    2 recensioni
“E' stato un momento di distrazione, che non si ripeterà. Intesi?”. Cercai di essere perentoria, ma non troppo dura. “Non perderò il controllo”. Volli sottolineare.
“Temo che la prossima volta sarò io a perdere il controllo, Nami-san”.
“Oh, questo sì che sarebbe un problema. Se la prossima volta...”.
“Ci sarà una prossima volta quindi?” domandò speranzoso.
7 piccoli momenti di SanjixNami, tra divertimento, romanticismo, sorrisi e riflesisoni. Un piccolo tributo a questa coppia!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brook | Coppie: Sanji/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Day 08 ~ Thank you 


(A surprise for you)



"Tu meriti molto di più. Ti meriti qualcuno che ti ami con tutto il cuore. Qualcuno che pensi a te costantemente, qualcuno che passi ogni minuto di ogni giorno a domandarsi che cosa stai facendo, dove sei, con chi sei, se stai bene. Hai bisogno di qualcuno che ti possa aiutare a realizzare i tuoi sogni e che sia in gardo di proteggerti dalle tue paure. Hai bisogno di qualcuno che ti tratti con rispetto, che ami tutto di te, soprattutto i tuoi difetti. Dovresti avere accanto qualcuno che ti possa rendere felice, davvero felice, spensieratamente felice. Non avrei dovuto sprecare tutti questi anni senza di te."
"Where rainbows end" Cecelia Ahern.





“Dov'è? Dov'è quel disgraziato?”.
Le urla di Genzo ruppero la quiete del mio ristorante costruito nell'All Blue prima ancora che potessi vederlo.
Sapevo che l'incontro con lui non sarebbe stato facile. Nami e io avevamo da poco annunciato il nostro matrimonio e Nojiko, Genzo e il dottore di Coconout Village erano appena sbarcati sull'isola dell'All Blue dove avevo costruito il mio ristorante e dove Nami e io vivevamo ormai da sei mesi. 
Immaginavo che Genzo avrebbe voluto delle spiegazioni, ero ben consapevole che considerava Nami come sua figlia e nonostante le rassicurazioni della mia futura moglie non sarebbe stato semplice.
Inutile nascondersi o rimandare ulteriormente il faccia a faccia: andai alla porta del ristorante e feci appena in tempo a vedere Nami e Nojiko che si salutavano, che fui letteralmente assalito da Genzo:
“Ah, eccoti qui! Ora faremo un bel discorsetto!” annunciò l'uomo appena mi vide, prendendomi per un braccio e allontanandomi dal resto del gruppo.
Vidi Nami farmi uno dei suoi sorrisetti furbi – Dio, quanto era bella quando sorrideva così – per poi iniziare a parlare con la sorella.
“Ho bisogno di parlare in privato con te, giovanotto!”.
“Sì, sì certo: apri la prima porta a destra, dà su una stanzetta in cui potremo parlare, tranquillamente”. Rimarcai l'ultima parola per cercare di stemperare l'animo dell'uomo.
Una volta dentro, chiusi la porta e Genzo si sedette su una sedia, appoggiando i gomiti sul tavolino e mettendo la faccia tra le mani:
“La mia bambina! La mia bambina!” iniziò a piagnucolare.
“Genzo, so che non mi conosci bene ma ti assicuro che non c'è motivo per...”.
“Ah, non pensare che tu me la possa portare via così, sai?” disse alzandosi.
“Ti assicuro che non c'è bisogno di preoccuparsi”.
“Ah no?! Sappi che non ti perderò mai di vista! Ti terrò sotto controllo, non potrai mai farle del male o approfittarti di lei o...”. Continuò ad elencare tutta una serie di cose negative che avrei potuto fare a Nami e capii che era giunto il momento di intervenire:
“Genzo, ti prego lasciami parlare! Sediamoci e discutiamo da uomo a uomo”. Si arrestò e mi fissò negli occhi: lo convinsi, smise di parlare e si sedette. Io mi accomodai sulla sedia posta di fronte alla sua, solo il tavolino ci separava.
“Tu ed i tuoi amici ci avete liberato dai nostri oppressori, per questo vi saremo grati per sempre e non potremo mai sdebitarci abbastanza. Ma questo non ti dà alcun diritto di...”.
“Genzo” dissi in tono fermo. Di nuovo mi guardò dritto negli occhi, sostenni il suo sguardo e credo che lesse qualcosa nei miei occhi, perché smise di parlare.
“Genzo, io amo Nami. Mi sono innamorato di lei dal primo momento che l'ho vista e in tutti questi anni questo sentimento non ha fatto che crescere. Sono follemente innamorato di lei. E' una ragazza così talentuosa, intelligente, furba, forte, sempre pronta a schierarsi dalla parte dei più deboli e a sacrificare la sua stessa vita per le persone che ama. E per qualche assurdo e inspiegabile motivo, lei ricambia il mio sentimento e ha accettato di diventare mia moglie. Non so come sia potuto avvenire questo miracolo, ma c'è una cosa che so e che ti prometto: quello che voglio fare è starle accanto, perché farla felice e vederla sorridere è ciò che dà senso alla mia vita. È questo quello che desidero fare. Da qui fino alla fine dei giorni”.
Ci furono dei minuti di silenzio, in cui Genzo sembrò riflettere su quanto avevo detto e sperai con tutto me stesso che mi credesse. 
“Immagino che in questi anni abbiate dovuto affrontare molti scontri. L'hai protetta? Hai rischiato la tua vita per lei?”.
“Ogni volta”.
“Sai, quando Nami era piccola, quando Bellmer... Quando Arlong arrivò, cercammo di frenare Nami e Nojiko prima che potessero tornare a casa. Avrei voluto che fossero bambine docili, miti, obbedienti, così da convincerle a fare la cosa che mi sembrava più sensata. Ma non è stato così, loro non sono così. Nami è rumorosa, dinamica, si lancia nelle avventure. Nami è un uragano. E non puoi sopprimerla. Lo capisci, ragazzo? Sei disposto ad accettarla così?”.
“E' per questo che la amo”.
Iniziò a singhiozzare:
“Grazie! Grazie! Grazie!” mi disse stringendomi le mani per poi abbracciarmi.
“Grazie! Per averla protetta, per averla fatta sorridere. Per amarla! Grazie!”.
Ricambiai l'abbraccio sorpreso per la piega presa dalla conversazione.
“Ma sappi che continuerò a tenerti d'occhio! E se dovesse sparirle il sorriso, ti riterrò responsabile e ti verrò a cercare!”.
“Me lo ricorderò. Farò l'impossibile affinché sia sempre sorridente. Lei si merita qualcuno che la sostenga e la aiuti nei momenti di difficoltà. Che si preoccupi per lei e che la rispetti. Che la ami, soprattutto per i suoi difetti. E che la faccia sorridere sempre: e credimi, morirei per quel sorriso”.

Due ore dopo.

Mentre fumavo una sigaretta seduto in terrazzo, sentii i passi gentili di Nami avvicinarsi.
“Allora come è andata?” mi chiese sedendosi sopra di me.
“In modo... inaspettato direi. Ma è davvero un grande uomo e, tutto sommato, credo mi abbia accettato. Ma lo sapevi già, vero?”.
“Ho da poco parlato con Genzo. E sì, l'hai conquistato”.
“Non vedo l'ora di diventare tuo marito, Nami-san. Ho sprecato fin troppo tempo senza di te”.
Sorrise, con quel suo modo dolce che avrebbe potuto sciogliere un iceberg:
“Dovrai smettere di fumare, Sanji-kun. E anche di bere, perché io non potrò farlo per vario tempo e tu mi farai compagnia”.
“C-cosa? Aspetta vuoi dirmi che... Intendi dire...”.
“Intendo dire che sono incinta. Aspettiamo un bambino, Sanji-kun”.
“Oh mio Dio Nami-san! Oddio, grazie! Grazie! È il più bel regalo di matrimonio che potessero farmi!”. Sentii il suo cuore battere veloce mentre la stringevo a me.
“Beh, forse ce lo siamo fatti a vicenda questo regalo. Grazie anche a te”.
Poi l'avremmo detto a tutti e ci sarebbero state le grida e i festeggiamenti.
Ma quel momento era solo nostro: mentre abbracciavo la mia adorata Nami-san e il nostro bambino, gustai l'essenza pura della felicità. 


                        ۩   ®

Ed eccoci alla fine di questa piccola raccolta! Pensavo da tempo a questo dialogo tra Sanji e Genzo, che adoro come personaggio e che cercherò di re – inserire. E l'idea del bambino mi sembrava carina per terminare questo lavoretto. 
Ora è tempo di aggiornare “Mille splendidi soli” e, visti gli spoiler del prossimo capitolo, credo ci saranno motivi di ispirazione.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno seguito, letto e recensito queste storielle: grazie davvero!
E ora a voi la parola cari lettori!
Un fortissimo abbraccio.
Namirami

  
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