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Autore: _Pulse_    12/05/2009    9 recensioni
- Sei odioso. Sicuro che ti ho immaginato io così?   
- Beh, penso di sì.
- Allora ho sbagliato.
Soffocò una risata e mi sfiorò il collo con le labbra.
- Perché non ti sfoghi su di me? Sono sempre frutto della tua immaginazione, no? Non puoi annoiarmi, a meno che tu non lo immagini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Io sono fatta così, non ci posso fare niente... XD Ho aggiornato appena oggi pomeriggio, eppure, appena ho visto le vostre recensioni così positive, mi sono sentita in dovere di postare di nuovo!! Vi voglio troppo bene!! (Mia mamma se sa che ho scritto tutto il pomeriggio al posto di studiare tedesco, di cui ho anche la verifica domani, mi ammazza!)
Bene, questo è tutto!! ^^ Buona lettura, e i ringraziamenti alla fine!! _Ary_

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Avevo fatto tutta la strada di corsa e ora finalmente sapevo cosa immaginarmi quando qualcuno diceva che aveva “sudato sette camicie”. 
Mi feci una doccia lampo e poi, senza nemmeno preoccuparmi di asciugarmi i capelli, mi misi seduta sul letto e chiusi gli occhi.

- Idiota, dove sei? Ti prego, vieni qui, ho bisogno di te.

Aspettai ad occhi chiusi qualche secondo, in silenzio, poi osai aprirne uno per sbirciare. La delusione quasi mi uccise: non c’era, non c’era da nessuna parte. Perché non c’era?

Affondai il viso nel cuscino e scoppiai a piangere, stringendolo sotto alla testa.

L’avevo davvero perso per sempre? Quella era la nostra fine? Quanto era triste pensare alla parola fine quando in realtà non era mai iniziato nulla. Perché lui era fantasia… Lui era solo fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Fantasia…

Mai era esistito e mai lo sarebbe stato.

- Primo, non mi chiamare in quel modo; secondo, te lo puoi anche scordare. Cosa credi che sia io, un genio? Basta che sfreghi la lampada e io appaio, pronto ad esaudire ogni tuo desiderio con il sorriso stampato sulle labbra? Eh no, non funziona così! Almeno, io non funziono così!

Mi tirai su di scatto e lo guardai sorridendo. Mi alzai e corsi da lui, seduto sulla poltrona, lo sguardo perso fuori dalla finestra. Lo abbracciai e mi misi seduta sulle sue gambe, sfregando la guancia contro la sua, morbida e calda.

- Si può sapere che cosa ti prende? -, chiese, ma non negandomi una forte stretta intorno alla schiena.

- Credevo fossi sparito per sempre.

- Sei proprio stupida!

- Oh, beh, grazie.

- Ah, non c’è nemmeno più gusto ad insultarti.

Lo guardai e sorrisi accarezzandogli la guancia. I nostri sorrisi si incontrarono e il mio cuore cedette per un attimo, poi riprese a battere, per fortuna. Che guaio se avesse smesso proprio in quel momento!

- Sei arrabbiato con me? -, gli chiesi.

- No, non credo.

- Non credi?

- Sì, beh, che ne so io?

- Non ti arrampicare a questa scusa, l’hai detto tu che hai dei sentimenti.

- Già, me n’ero dimenticato -, sorrise sbarazzino.

- E quindi, credi o no di essere arrabbiato con me?

- No, non credo.

- Pace?

- Pace, ma…

- Ma?

- Ad una condizione.

- Non vale!

- Sì, che vale.

- No, non vale!

- Allora niente -, incrociò le braccia al petto corrucciato.

- Ok, sentiamo questa condizione -, sospirai, e il sorriso tornò ad illuminare il suo viso.

- Solo se mi dai un bacio.

- Che cosa?! Io non posso farlo!

- Sì, che puoi!

- No, non posso!

- Non ho detto sulle labbra, scema!

- Ah, ok. Mi hai fatto prendere un colpo, sai?

Lui non rispose, mi guardò soltanto, cercando di mantenere quel sorriso sulle labbra. Ma era difficile per lui, molto difficile.

Mi avvicinai al suo viso e lo baciai sulla punta del naso, ridacchiando.

- Fatto! Pace?

- Sì, pace -, sospirò.

- Grazie! -, lo strinsi di più mettendogli le braccia intorno al collo.

- Allora, com’è andata con Matteo? -, chiese titubante.

- Non è andata.

Non sapevo come, ma mi sentivo stranamente allegra, nonostante fossi stata io stessa ad annullare il mio appuntamento con Matteo. 
Non riuscivo a levarmi quel sorriso ebete dalle labbra, mi sentivo in pace con il mondo al suo fianco. Sapevo che quel fatto mi doveva preoccupare, ma ero come sotto gli effetti di marijuana e non mi interessava. Ovviamente, avrebbe fatto molto più male dopo.

- In che senso?

- Che lui è arrivato, ma io sono andata via. Avevo un impegno.

- Davvero? E quale?

- Venire da te.

- Che cosa?!

- Sì, volevo fare pace con te! Non mi sentivo tranquilla, avevo quel nodo alla gola… mi sentivo in colpa, non ti ho trattato bene.

- Oh, questo mi… imbarazza.

- Oh, sono riuscita ad imbarazzarti!

- E smettila!

Ridemmo e mi ritrovai a pochissimi centimetri dal suo viso, il suo fiato contro il mio, occhi negli occhi.

- Perché non ti sei più fatto vivo, prima di oggi pomeriggio? -, sussurrai.

- Perché?

- Sì.

- Perché… beh… non volevo perderti.

- Perdermi?

- Già. Ho riflettuto molto su quello che è successo e… no, non voglio perderti pure come amica solo perché sono così egoista da volerti anche come… qualcosa di più.

- Oh.

- E se fai così… è molto più difficile per me controllarmi.

- Fare cosa?

Abbassò gli occhi e notai che stava fissando le mie labbra e i nostri corpi praticamente appiccicati. Quella distanza era infinitamente poca, ma non volevo allontanarmi da lui di un millimetro, stavo bene così. Non era solo lui l’egoista, su quella poltrona.

- Oh, credo di aver capito -, mormorai.

- Ary, devi capire una cosa.

- Ti ascolto.

- No, voglio che mi guardi negli occhi -, mi sollevò il mento con un dito e mi persi letteralmente nei suoi occhi così belli.

- Io non sono un pacchetto con l’offerta speciale, non sono o tutto o niente. Dio, vorrei che fosse così, però… non lo sono. Tu sei troppo importante per me. Quindi, se mi sforzo a fare solo ed esclusivamente l’amico, dovrai rinunciare a qualcosa pure tu, lo sai, no?

- Tipo?

- Tipo, la nostra amicizia non sarà più come prima. Sai, essere rifiutati perché sei irreale non aiuta molto ad avere un rapporto stupendo.

- Ma…

Mi mise un dito sulle labbra. Tremai, perché le accarezzò piano prima di riprendere il controllo di sé.

- Niente ma, per favore, fammi finire. Tu sei… oh, sei la persona più bella che abbia mai visto, e così sfortunata… Temo di non riuscire più ad essere quello di una volta.

- E se io prendessi il pacchetto tutto compreso, cosa succederebbe?

Gli si illuminarono gli occhi, poi si spensero. Probabilmente aveva capito che quella era solo una supposizione, ma un barlume di speranza in fondo c’era.

- Beh, non lo so con sicurezza.

- Se non dovesse funzionare, se… se andasse a finire male, ti perderei pure come amico.

- Sarebbe lo stesso per me, non credi? E io non so se ce la farei a sopportare un giorno senza vederti.

- Ma tu sei frutto della mia fantasia, non puoi… non vedermi. Abiti nella mia testa!

- Ma non è la stessa cosa, capisci? Se finisse male, tu mi cancelleresti!

- No, no, impossibile.

- Pensaci, Ary. Davvero sei così sicura che non lo faresti?

- No, no, è una cosa assurda. Non potrei mai cancellarti del tutto!

Ci fissammo intensamente negli occhi, ancora una volta, e sfiorò le mie labbra con le sue, chiudendo gli occhi.

- Che cosa provi? -, sussurrò.

- Non lo so.

Ero percossa dai brividi. La realtà e l’irrealtà insieme sarebbero state una catastrofe! Già me lo immaginavo: io, una ragazza in carne e ossa, presa per pazza da tutto il mondo e rinchiusa in un manicomio; lui, un ragazzo inesistente che solo io riuscivo a vedere, innamorato e in pace con il mondo, esistente solo ed unicamente per la sua bella. Ovviamente non ci sarebbero stati problemi di gelosia, ma sarebbe stata una storia straziante e un amore impossibile, fuori dalle regole della razionalità.

- Dimmi, il problema è che io sono irreale?

- Già. Se solo ci fosse un modo…

- Un modo ci sarebbe.

- Davvero? -, spalancai gli occhi, tenendomi ben salda alle sue braccia.

- Sì, ma… insomma, se io… se io diventassi reale… poi non potresti più cancellarmi se non dovesse funzionare.

- Prima di tutto, non ti farei diventare reale solo per essere… la tua ragazza -, le mie guance esplosero di colore, ma non ci pensai. – Lo farei piuttosto per averti sempre accanto, concretamente! Con dei pensieri tuoi e…

- E se non fossi come tu mi hai immaginato, ci hai pensato?

- No, questo è… impossibile.

- Tutto è possibile, nella dimensione dell’irrealtà.

- Rassicurante -, mormorai.

- Saresti davvero disposta a rischiare?

- Così mi mandi nel pallone, però! Tu non vorresti diventare reale?! Non vorresti avermi tutta per te? Sempre e sempre?

- Sì, sì che lo vorrei! L’ho sempre voluto!

- E quindi?

- Lo facciamo?

- Sì, io voglio rischiare. Tu ne vali veramente la pena.

- E se poi non sarò… io?

- Spera solo di essere come sei!

- Ok -, sorrise sereno.

Mi prese per la schiena e mi avvicinò a lui. Con i volti vicini, le punte del naso che si sfioravano, sorrise in un modo che mi fece impazzire e sussurrò:

- Allora, non vuoi provare cosa vuol dire essere baciati da un essere irreale?

- Dovrei?

- Credo proprio di sì.

- Allora credo proprio che proverò.

Sorrisi e mi lasciai accarezzare i capelli mentre la sua bocca era sulla mia e mi sentivo le ali al cuore.

Il nostro primo, vero, bacio.

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Ringraziamenti:

FukoChan: Sono perfida, lo so XP ma non ti posso svelare nulla! Dove sarebbe il gusto di leggere?? Grazie per i complimenti e sono sicura che anche l'idiota ti ringrazierebbe per il ragazzo magico! Eheh...
Alebluerose91: Guarda, non so come mi è venuta in mente! Boh, così! E poi, a dirla tutta, questa storia doveva avere un'unico capitolo, il primo, ma poi molte persone mi hanno detto di continuare ed ora... eccoci qua! E comunque non ti preoccupare, il tuo segreto è al sicuro con me!! ^^ Grazie!!
billy_72: Ok, grazie mille, la aspetto!! Grazie di cuore <3

Grazie anche a tutti quelli che hanno letto, perchè anche i numeri, non solo le parole, fanno brillare gli occhi ad una scrittrice!!
Alla prossima, baci!! _Ary_

   
 
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