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Autore: LaVampy    03/11/2016    4 recensioni
Un piccolo Max Lightwood alle prese con la magia, con la famiglia e con l'arrivo di un nuovo fratello. *spoiler* delle Cronache dell'Accademia. e spoiler " La signora della mezzanotte"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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Il rientro dalle ferie, non era mia facile. Anche se Magnus non le aveva considerate come tali. Per lui ferie erano una spiaggia calda, camerieri che comparivano al suo schiocco delle dita e ozio a non finire. Il campeggio era tutto tranne che comodità e caldo. Tanto che appena rientrato passò due giorni interi dentro ad una spa, lontano da tutti. E Alec lo aveva lasciato andare sapendo quanto era stata dura per il compagno.

Per tutti gli altri invece si rientrava nel ritmo lavorativo, tra caccia, lezioni in accademia e pesanti allenamenti, con la consapevolezza che si era vissuta una delle più belle avventure che sarebbe per sempre rimaste nel cuore di ognuno di noi. E di certo in quello di Jace.

 Alec e Izzy si ritrovavano ad osservare il fratello e non capivano cosa lo avesse bloccato dal mettere dei volantini con su scritto: il mitico Jace Herondale sta per diventare papà. Forse il buonsenso di Clary aveva vinto la voglia di mettersi in mostra del cacciatore.

-Come sta Clary?- chiese curioso Alec, avvicinandosi a  Jace, mentre Izzy andava in palestra, dove alcuni studenti la attendevano per le lezioni pomeridiane.

-Bene, ha solo qualche nausea mattutina, ma Maryse ha detto che è una cosa abbastanza normale- rispose il biondo.

-Non hai parlato con Jocelyn?- chiese Alec, vedendo Jace che si era appiattito al muro alla vista della suocera.

-Non ci penso proprio, so che vuole la mia testa, per usarla come posacenere- disse Jace rabbrividendo.- E quello che è peggio, è che sta sempre con Magnus-.

Poi i due vennero interrotti dall’arrivo di una furia blu che si fiondò tra le braccia di Alec. –Max, non sarai di nuovo venuto da solo senza avvertire Papà, vero?- chiese severo Alec.

-No, sono con Papi ma lui si è fermato a parlare con la Zia Jos- disse il bambino. –Giuro Papà, parola di pirata- disse il bambino, facendosi la croce sul cuore.

-Cosa centrano i pirati?- chiese Jace, guardando Alec.

-Oh,caro fratellino , Max da grande vuole fare il pirata, solcare i mari e andare a salvare le giovani sirene in difficoltà- disse Alec, con voce maestosa.

-Te l’ho già detto che stai troppo con Magnus e ora parli come lui- rise Jace, schivando il pugno di Alec.

- Ti aspetto alla porta quando diventerai Papà-, disse Alec ridendo osservando sbiancare il fratello.

-Papà, cosa vuol dire che lo zio sta per diventare Papà?- chiese Max curioso. – Troverà anche lui un bambino sulla porta dell’accademia o in giro per la strada come Rafe?-.

- Ed ecco che ora la conversazione si fa interessante. Forza Alec rispondi a tuo figlio- disse malignamente Jace ridendo , guadagnandosi un’ occhiataccia dal moro.

-No tesoro- iniziò Alec, sperando che Magnus comparisse per dargli una mano.

-Come sarebbe no?- chiese ancora Max, confuso.

-No, non li troveranno per terra o sulla porta- iniziò Alec,- ma sarà dentro la pancia della Zia. Perché li sta nascendo un bambino-, sperando che questo bloccasse sul nascere la voglia di sapere del piccolo stregone. Era abbastanza imbarazzante parlare con un bambino di nemmeno cinque anni di sesso. E soprattutto farlo davanti al tuo tuo parabatai che trattiene a stento le risate.

-Okay- rispose il bambino e poi si allontanò

-Sai che prima o poi capiterà anche a te- disse Alec, osservando il bambino che camminava verso l’uscita, anche se era palese che avesse qualche dubbio in merito alla risposta del padre.

Max, assorto nei suoi pensieri e ancora dubbioso sulla risposta del padre si diresse in biblioteca per cercare le risposte che voleva. Come faceva un bambino ad entrare nella pancia della zia? E perché lui invece era nato sulla porta?

Magnus raggiunse i due ragazzi e non vedendo il figlio chiese ad Alec dove fosse il bambino.

-Credevo fosse venuto da te- si allarmò Alec. Cercarono il bambino ovunque ma sembrava sparito e Alec di dovette appoggiare al muro per la tensione.

–Ehi calmo non può uscire dall’accademia senza il nostro permesso, altrimenti gli tolgo i giochi dei pirati, quindi deve essere per forza qui- disse Magnus lentamente. Agitarsi non sarebbe servito a nulla, in panico bastava Alec, anche se dentro di se lo stregone era preoccupatissimo.

-E allora invece che stare fermo lì a fare nulla, fa una delle tue- e muovendo le mani in cerchio e facendo una smorfia- magie strane- disse Alec.

-Intanto io non faccio così- disse offeso lo stregone. E Poi concentrandosi fece comparire una bolla blu, dopo aver recitato alcune frasi la famigliare figura del bambino comparve nel mezzo.

–E meno male che non poteva uscire dall’accademia-.

-Tecnicamente è nella biblioteca dell’istituto, in pratica è come se fosse in accademia- disse Magnus, cercando di intercedere per il figlio.

-Non difenderlo- disse infatti il cacciatore, dirigendosi a passo spedito verso la biblioteca.

-Max!- tuonò il padre, quando lo scorse , facendo sussultare il bambino. –Lo sai che non ti è permesso lasciare l’accademia senza dire dove vai- urlò Alec.

-Ma l’istituto e l’accademia sono la stessa cosa, quindi tecnicamente, non mi sono mosso- disse Max, prossimo alle lacrime.

-Tecnicamente un cavolo- urlò ancora più forte il padre. –Mi hai fatto preoccupare, non sapevo dove fossi….. , credevo ti fosse successo qualcosa di brutto- disse Alec, avvicinandosi al bambino.

-Scusa Papà, è che so che Papi mi trova se mi allontano. E io volevo sapere..- disse bloccandosi per poi arrossire.

-Cosa volevi sapere, Mirtillo?- chiese Magnus, avvicinandosi al bambino e abbracciandolo, pulendogli le lacrime con la sua maglia.
-Io volevo sapere dei bambini- disse di un fiato il bambino.

-Dei Bambini?- chiese stupito lo stregone, non capendo.

-Papà mi ha detto che lo Zio diventerà Papà , ma che il bambino non lo troverà sulla porta o per strada come con me e Rafe, ma che sta crescendo dentro la pancia della zia- cercò di spiegare il bambino, mentre Alec si limitò a scrollare le spalle.

-E cosa non ti è chiaro?- chiese dolcemente lo stregone , accarezzando la testa del figlio.

-Ecco, io mi chiedevo come ci fosse entrato nella pancia della zia. E allora sono andato in biblioteca in accademia, cercando come nascono i bambini,  ma i libri sono tutti protetti da incantesimi e non sono riuscito a trovare nulla. Ho pensato che forse qui, che è più grande, avrei trovato qualche risposta- disse il bambino arrossendo. –Scusami Papà, se ti ho fatto preoccupare- disse Max, guardando Alec.

-Max, non potevi chiedere a me, invece di decidere da solo di spostarti?- chiese Alec, sedendosi di fronte al bambino con le gambe incrociate così di essere alla sua altezza. –Scusa- ripetè il bambino.

-Va bene, dai, non è successo nulla- disse Magnus, sedendosi anche lui sul tappeto.

-Allora me lo dite, come ci è finito il bambino nella pancia della Zia Clary?- chiese Max, osservando curioso i due padri.

-Ecco- balbettò Magnus, cercando con lo sguardo l’aiuto del compagno. – I bambini nascono quando due persone si vogliono tanto tanto bene, e si amano. Lo zio e la zia, si sono dati tanti baci e il bambino è finito nella pancia della Zia-.

-Quindi anche dentro la tuia pancia potrebbe nascere un bambino visto che Papi ti da tanti bacini?- chiese Max, osservando Alec.

-Beh, no- rispose Magnus, incapace di spiegare ad un bambino così piccolo un argomento che nemmeno gli adulti ancora capivano- Questo succede solo se c’è un maschietto e una femminuccia-.

–Se ci sono due maschietti come noi- disse Alec, arrivando in soccorso del compagno, -Vi hanno lasciato perché vi trovassimo- .

-Chi?- chiese sempre più curioso il bambino.

-Le cicogne- rispose Magnus, facendo poi comparire tra le sue mani un libro a colori che spiegava di come le cicogne portassero i bambini ai papà.

Il bambino osservò il libro, finalmente felice di avere qualcosa che gli spiegasse come nascono i bambini, poi osservando i padri chiese se era possibile scrivere alle cicogne, così come si scriveva a Babbo Natale.

-Certo- rispose Alec. –Cosa gli vorresti chiedere ?-  chiese Magnus, temendo la risposta del figlio. Ci mancava solo che Max chiedesse un fratellino in più.

- Posso scrivere alla cicogna e chiedere se si riprendono Rafe?- chiese il bambino.

-Scusa?- chiese Alec, ridendo. -Perché non vuoi Rafe?- .

-No, io Rafe lo voglio, ma di notte fa un rumore strano quando è nel letto e io non riesco a dormire.

-Poi gli dico di riportarlo- disse Max arrossendo.

-Non credo che le cicogne abbiano tempo per quello- disse Magnus, tirando un sospiro di sollievo,-Ma possiamo sempre chiedere- intervenne Alec, facendo l’occhiolino al compagno.

-Comunque Signorino- disse poi serio, -Sparisci ancora una volta senza avvisare e ti tolgo la nave per una settimana- disse Alec, guardando il bambino.

-Scusa- disse Max, abbracciandolo, appoggiando il naso freddo nel collo del padre, che rise per il solletico.

-Sei un pezzettino di ghiaccio- disse Alec, annusando il profumo famigliare del bambino, sentendolo tremare, lo avvolse ancora di più.

-Si ho freddo, quando sono venuto qui non mi sono portato la giacca-.

-Ecco- disse Magnus, facendo comparire tra le sue mani, l’indumento del bambino. –Ed ora tutti a casa- disse osservando l’orologio; – il nonno avrà già portato Rafe dal giro pomeridiano e noi abbiamo una lettera da scrivere- disse Magnus, facendo comparire un portale.
   
 
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