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Autore: LaVampy    05/11/2016    3 recensioni
e se Max ormai abbastanza grande non riuscisse a controllare il suo potere? c'è una scelta da fare farlo diventare un apprendista stregone come vorrebbe Magnus o lasciarlo vivere come un semplice bambino come vorrebbe Alec?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood, Max Lightwood-Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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Irca osservava il suo ospite dentro la gabbia, era nuovamente svenuto. che delusione, secoli ad organizzare la sua vendetta e ora si ritrovava con il suo peggior nemico che sveniva ogni dieci minuti.Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli. La sua fortezza era a prova di stregone e cacciatore. Voleva fargliela pagare, doveva soffrire, doveva provare quella sensazione di vuoto che si prova quando ami qualcuno alla follia e questo muore. Quel senso di abbandono che non ti lascia mai, soprattutto se nasci immortale, privato della possibilità di metterti su una famiglia. Aveva amato Camille silenziosamente per anni, quando durante gli accordi i nascosti si facevano forza a vicenda per scappare dalle dure leggi che li bannavano come mostri, reietti, scherzi della natura, demoni. Ed era in quel periodo che era nato l'amore tra Magnus e Camille. Una storia di sesso senza sentimenti, lui lo sapeva, lui li aveva visti, si accoppiavano come animali, senza amore.  

Una storia invidiata da tutti, il Sommo Stregone e la più bella tra i Vampiri,  e odiata da lui profondamente.E quando Magnus si era allontanato deluso dal comportamento della vampira, lui aveva cercato in tutti i modi di conquistarla, vedendo la sua occasione di una storia d'amore con la bionda. Si era umiliato per lei, si era abbassato a diventare una nullità in silenzio, pronto a correre ad ogni schiocco delle dita, anche quando doveva portare via i corpi dei mondani a cui si era unita. Lui lo aveva sempre fatto nella speranza di un futuro. Lui, uno degli stregoni più potenti degli ultimi secoli, aveva lasciato tutto per l'amore. Osservando la donna che amava giorno dopo giorno, cedere alla cattiveria e all'odio. Sempre fedele ad un amore perso. Si era limitato ad accontentarla nei pochi modi che riusciva,ma per lei lui era inesistente. E poi con la nuova guerra Magnus era tornato alla ribalta. Valentine aveva messo in pericolo tutti, nascosti, mondani e cacciatori. E Camille aveva chiesto aiuto a Magnus, ma lui non aveva occhi che per i figli dell'Angelo.  Addirittura si era unito a un Nephilim. Lui che in passato li aveva sempre odiati e uccisi, spesso con scuse banali, aveva scelto uno sporco mezzo sangue angelico come compagno. Rifiutando Camille che era tornata da lui implorante , e lui l'aveva allontanata e la sua amata era rimasta uccisa, per lui tutto era finito. Mentre l'odio che provava per Magnus era cresciuto a dismisura. Lo aveva osservato di nascosto fingendosi morto per passare inosservato .

Lo aveva visto crearsi una famiglia con il piccolo stregone blu. Il dono più raro e prezioso che uno stregone potesse avere, un bambino. Perchè quando la maledizione dell'immortalità non ti sembra abbastanza, arriva la consapevolezza che qualcuno ha deciso che gli stregoni non possano procreare. Costretti a vivere in solitudine per secoli. Aveva osserva, studiato, spiato Magnus e aveva trovato il suo punto debole: l'amore. L'amore lo aveva reso diverso , gioioso, vivo. Lo vedeva passeggiare mano nella mano con il cacciatore, portare il bambino in giro come una normale coppia di genitori. Ma soprattutto aveva  notato che nonostante tutto Magnus spesso ancora agiva come ai vecchi tempi. Anni e anni passati da solo non erano facili da superare, insicurezza e solitudine lo accompagnavano fedeli, come cagnolini a cui lanci un osso una prima volta e che poi ti camminano dietro per sempre, anche quando al posto della carne gli lanci le pietre. restano li dietro l'angolo, pronti in attesa di un tuo tentennamento o di un gesto. La dimostrazione l'aveva avuta in quei giorni, fatto di tutto per separarlo dagli altri e c'era riuscito, più facilmente di quello che pensava, perché la verità era che Magnus Bane era un patetico insicuro, nascosto sotto strati di glitter, trucco e vestiti appariscenti. C'era una cosa che in pochi sapevano lui lo conosceva. E la consapevolezza di averci visto giusto arrivò con l'ultimo incantesimo. Magnus si era cimentato, dopo aver addormentato il suo uomo, in uno degli incantesimi più pericolosi, creato dalla loro Regina in persona, la grande Lilith. Tutto a suo vantaggio. Che patetico bastardo, ora sarebbe morto, l'unico rimpianto era non poter sentire il sangue caldo dello stregone sulle sue mani, era certo che l'avrebbe addirittura bevuto. 

 
-Per Lilith sei imbarazzante, smettila di svenire come una piccola principessa...- disse Irca, osservando Magnus che cercava di mettersi seduto senza toccare la gabbia. Almeno quello lo aveva imparato, pensò lo stregone ridendo. 
 
 -Ti avevo avvisato di non toccare la gabbia, ma come sempre, credi di essere il migliore, ma sai mio caro ho una notizia...... Anche i migliori muoiono- disse Irca lanciandogli contro il proprio bastone. 
 
-Ti ucciderò, stanne certo-disse con la voce rotta dal dolore Magnus dentro la gabbia, mentre prendeva il bastone e lo spezzava. -Ti ucciderò in modo che tu possa raggiungere quella cagna di cui sei tanto innamorato. Camille. Se solo tu l'avessi conosciuta per quello che era. Mi avrebbe fatto fare il cagnolino per tutta la vita, grazie a Lilith mi sono reso conto di chi era, grazie ai miei amici. Se tu avessi degli amici, lo capiresti, ma sei solo. Lo sei sempre stato, ti sopportavamo solo perché abbiamo in parte lo stesso sangue, ma la verità è che tu sei una nullità - continuò malignamente. -Non ti ha mai voluto, non ti ha mai considerato, eppure eri sempre li pronto a correre ad ogni suo capriccio. Chi fa più pena tra noi?-disse Magnus incapace di resistere alla tentazione di stuzzicarlo, anche quando sapeva che avrebbe dovuto solo che star zitto, per evitare di irritare enormemente Irca. 
 
-Zitto! Devi stare zitto!!!!- urlò Irca, punto sul vivo, lanciando una palla di fuoco che colpì Magnus sul fianco facendolo piegare dal dolore. Mentre la mano si tingeva di rosso si ritrovò a sputare sangue. era sempre pi debole e aveva solo un pensiero fisso nella mente, Max e Alec. -Sarai un fantasma, ma non sei immune alla magia. Vedi di ricordartelo, se non vuoi morire prima del previsto-. E detto ciò Irca si allontanò lasciando Magnus agonizzante. 
 
Alec, osservava la piantina del magazzino decidendo come intervenire, anche se in realtà  non la vedeva nemmeno.  Preoccupato per la salute del compagno. E se fosse morto? Lui che si era preoccupato per anni di morire prima di Magnus, ora rischiava di rimanere da solo. Doveva esserci una soluzione, doveva trovare il modo. 
 
-Di certo lo avrà privato della sua magia- disse Catarina, attirando l'attenzione di Alec. -Irca è sempre stato molto meno potente di Magnus, e ha sempre invidiato la sua magnificenza. Ma esistono pochi stregoni, potenti come lui, anzi credo non ne esistano più, e Irca questo lo sa-. 
 
-Scommetto che tutto questo è merito del Padre?- chiese Simon, accarezzando la schiena della compagna. 
 
 -Esattamente- rispose la ragazza. - E' pur sempre un Principe dell'Inferno. Questo non possiamo negarlo, nonostante lui non ne parli-. 
 
-Ora il problema non è chi è il Padre, ma capire come entrare senza che lui me lo ammazzi- disse Alec, la voce spezzata sull'ultima parola. 
 
-Alec, lo salveremo, parola di Parabatai- disse Jace, stringendogli una spalla. -Lo salveremo-. 
 
-Caterina, tu conosci un pò Irca, come operava di solito?- chiese il biondo. 
 
-Lui usa la magia oscura, tanta magia oscura e sono quasi certa che avrà rinchiuso Magnus in una gabbia. Come Camille intrappolava i suoi giocattoli mondani. Max ha detto di aver perso la connessione, il luogo in cui sono, sarà pieno di sigilli, e di certo avrà attivato uno scudo magico-. 
 
-Ragazzi dobbiamo muoverci -disse Izzy indicando il divano. Il corpo dello stregone era nuovamente scosso da convulsioni mentre un piccolo rivolo di sangue usciva dalle labbra. Alec si precipitò vicino accarezzandolo, fronte su fronte. E tutti si fermarono osservando la straziante scena.  
 
-Ti prego resisti, sto arrivando. Amore, ti prego, ti prego, ti prego... Non lasciarmi- sussurrava Alec, baciandolo sulla fronte. -Ti prego, Magnus. Ti prego, ascoltami-. Poi raccogliendo il suo arco si diresse verso l'uscita. -Andiamo ed improvvisiamo, non abbiamo più tempo-. 
 
-Alec, non è da te improvvisare, cerca di ragionare, se andiamo alla sprovvista rischiamo la vita e Magnus muore- disse Izzy, bloccandolo. 
 
-Stare qui, non serve a nulla. sta morendo non lo vedi? lo capite?-gli urlò contro il fratello, crollando in ginocchio. 
 
-Lo so che è dura Alec, ma se vuoi salvarlo, dobbiamo avere un piano. Ragiona Alec, da morto non servirai a nessuno. E Max resterà da solo, vuoi questo? Magnus vorrebbe questo?- disse la sorella saggiamente. 
 
 -Okay-rispose il moro alzandosi, asciugandosi gli occhi. 
 
-Ragazzi, so come fare-disse Jace, che in silenzio aveva continuato ad osservare la cartina. Poteva percepire il dolore del suo parabatai, e glielo aveva promesso anni indietro, il suo compito era quello di proteggere le persone che amava.  Poi pregò Catarina di aprire un portale e mandarli nel punto più vicino al magazzino. 
 
-Di certo sentirà il nostro arrivo- disse la strega sapientemente, guardando il biondo. 
 
-Ed è esattamente quello che voglio- disse il biondo iniziando a spiegare il piano al gruppo, -ma ho bisogno che ci sia anche Tessa, la sua capacità ci potrà aiutare-. 
 
-Posso venire con voi- disse la donna, tornando dalla camera del bambino. -Max si è addormento e qui fuori c'è Jem-. 
 
-Magnus, Magnus...-disse Irca avvicinandosi alla gabbia. -Ti vedo provato che succede? Non vorrai morire così in fretta? Sai, prima voglio che tu veda morire tutti i tuoi amici, lascerò per ultimo Alexander. Quello come ti ho già detto, prima lo farò divenire il mio giocattolo e poi lo ucciderò. E tu non potrai fare nulla, sarai un povero spirito inquieto, nemmeno tuo padre, potrà salvarti. Ma direi che adesso- disse appoggiando la mano sul suo orecchio- adesso inizia lo spettacolo-.  
 
Un rombo si sentì in lontananza, mentre una luce rossa avvisava lo stregone che qualcuno stava cercando di infrangere una delle barriere magiche. Schioccò le dita in modo da permettere a tutti di entrare.  
 
-Li credevo più intelligenti questi Nephilim, invece sono proprio idioti. Credevano che non li sentissi arrivare?-. - C'è il profumo dolce della tua amichetta, ecco, lei la terrei volentieri a vita con me nel letto. Come è stato vedere che l'uomo che amavi ha scelto lei?- disse poi allontanandosi facendo l'occhiolino a Magnus. 
 
-Non te lo permetterò- urlò Magnus. Maledizione pensò. Era intrappolato, Irca si era allontanato e lui sentiva che il filo che lo collegava al suo corpo era sempre più sottile. Sperava di trovare il modo di uscire da quella gabbia, perché era l'unico impedimento e poi avrebbe ucciso quel bastardo con le sue mani, fosse l'ultima cosa che  avrebbe fatto. Poi percepiti il momento esatto in cui il compagno entrò nel locale, ma non lo vide. Di fronte a lui c'erano Izzy, Simon, Catarina, Jace e Clary, ma non c'era Alec. Forse era rimasto a casa con Max, forse si era sbagliato, eppure lo sentiva nella pelle. Lui era lì, per lui.  
Si sentì il rumore di vetri infranti poi urla tipiche del combattimento corpo a corpo. Iniziarono a volare frecce e incantesimi, ma Irca aveva schermato se stesso e la gabbia bloccandone così l'accesso. Un incantesimo inoltre aveva fatto in modo che dalla parete si calassero dei guerrieri di sabbia invincibili. Se venivano colpiti, infatti, si ricreavano quasi immediatamente, senza tregua. 
 
-E' impossibile così- disse Jace, mentre trafiggeva l'ennesimo guerriero, scostandosi il ciuffo biondo dalla fronte, imperlata di sudore e sabbia. 
 
Alec, nel frattempo era riuscito, insieme ad un gruppo di Shadowhunters ad entrare dai sotterranei, ma arrivato vicino alla gabbia, vennero bloccati anche loro dai guerrieri. 
 
-Maledizione- urlò mentre scoccava frecce contro la sabbia, costretto ad allontanarsi dalla gabbia. In cui aveva scorto Magnus sempre più debole. -Resisti- urlò Alec, -Siamo qui per te-. 
 
-Siete ridicoli- urlava lo stregone. -Arrendetevi e non vi sarà fatto alcun male, continuate e morirete-.  
 
-Non ci arrenderemo mai- urlò Jace, continuando a dare colpi a destra e a manca, ma per quanto si impegnassero, combattere contro qualcosa che non poteva morire era inutile . E tutti se ne stavano rendendo conto, anche se non avevano avuto il coraggio di dirlo ad alta voce. -Non resisteremo molto- disse Catarina, scagliando l'ennesima palla di fuoco. 
 
-Voglio essere magnanimo- disse Irca immobilizzando i suoi guerrieri.  -Vi lascerò cinque minuti per decidere, e più tempo passa e meno speranze avrete di avere ancora vivo tra di voi il grande Sommo Stregone-. 
 
-E' schermato- ,disse Tessa avvicinandosi all'amica.  -Se non abbattiamo lui è impossibile pensare di vincere- stava dicendo Catarina, nascosta dietro ad un muro, dove si erano radunati tutti. 
 
-E come lo uccidiamo- disse Alec, sistemandosi la feretra meglio sulla schiena e contando le poche frecce che gli erano rimaste. 
 
-Non ne ho idea- disse la ragazza, scrollando i lunghi capelli bianchi e togliendoci la sabbia. -Non so proprio come potremmo fare-. 
 
-Catarina, la gabbia con dentro Magnus è a prova di stregone e basta?- chiese Simon, che era rimasto in disparte. Lui non amava i combattimenti, non li aveva mai amati, era più un pensatore. Come si divertiva spesso George a prenderlo in giro. 
 
-Credo sia solo a prova di magia, per il resto sia una semplice gabbia. Ma è protetta dagli uomini di sabbia. Perché?-. 
 
-Beh potremmo distrarre Irca, mentre Tessa prende le sembianze di Irca e fa allontanare gli uomini di sabbia, in questo modo noi abbiamo il tempo di aprire la gabbia-. 
 
-E' impossibile non riusciremo a distrarre per così tanto tempo Irca, e di certo avrà architettato qualche trappola-. 
 
-Hai un piano migliore?- chiese Clary. 
 
-Al momento no. Ma è comunque pericoloso. Come pensi di distrarre Irca?- chiese Catarina. 
 
-Alec farà da esca, mentre Clary userà la runa che vi ha indebolito durante l'evocazione- disse Simon concentrato. 
 
-Così saremo fuori uso tutti noi- disse Catarina, guardando Tessa. 
 
-Io c'è la posso fare- rispose la ragazza. E poi c'è Jem a casa di Magnus, se qualcosa va storto è pronto ad intervenire. 
 
-Allora siamo d'accordo?- disse Simon, sottovoce. 
 
-Si- risposero all'unisono tutti. 
 
-Dove siete finiti Nephilim?- stava urlando Irca. -Il tempo passa e Magnus, muore sempre di più- disse ridendo. 
 
-Eccomi-disse Alec, uscendo da dietro il muro e posando a terra arco e feretra, -sono disarmato- disse avvicinandosi allo stregone.  
 
-Tu saresti?- chiese Irca curioso, poi osservandolo meglio esclamò, - No non me lo dire sei identico a Will, devi essere per forza Alexander-. 
 
-No- urlò Magnus con la poca forza rimasta. -Ti prego, prendi me, ma lascia stare lui-. 
 
-Ma come sei dolce- rispose Irca, avvicinandosi ad Alec e accarezzandogli una guancia e quando il ragazzo fece per scostarsi, gli imprigionò il mento con la mano. 
 
-Stai attento, occhi blu. Forse sei abituato a Magnus. Ma io posso essere veramente malvagio- disse, accarezzando nuovamente la guancia del cacciatore che questa volta, nonostante il disgusto, non si scostò. 
 
 - Ecco impari in fretta, ti ha addestrato bene, vedrai diventerai il mio fedele cagnolino. Oppure puoi sempre decidere te.Cosa sei disposto a fare per salvare Magnus?- chiese sussurrando il malvagio, mentre accarezzava il mento del ragazzo. 
 
-Tutto-rispose senza esitazione Alec. 
 
-Anche morire?- 
 
-Si!-. 
 
-E così sia- disse Irca, facendosi comparire una sfera infuocata  sulla mano, avvicinandola sempre di più al viso di Alec. 
 
-Ma che diav..-ma non ebbe il modo di terminare la frase , perché ci fu un lampo di luce accecante e Irca si ritrovò a tenere per il collo Tessa.  
 
-Fermateli- urlò allora lo stregone, mentre Alec, Jace e Simon scattarono verso la gabbia, coperti da Izzy e Catarina. 
 
-Maledetta- disse Irca cercando di muoversi , ma restando fermo sempre più debole. -Cosa mi hai fatto, mostro- disse scagliando lontano da se la ragazza, che sbattè contro il muro. 
 
-Lei nulla- rispose Clary. - Io invece- disse indicando il pavimento, -Io ho fatto questo!-. 
 
-Come è possibile sei una sporca mezz'angelo, come fai ad avere poteri magici?-chiese lo stregone inginocchiandosi sentendo le forze venire meno. 
 
-Sono una sporca mezz'angelo, ma sono la Creatrice di Rune. E questa che stai vedendo tiene a bada i demoni e tutti coloro con il sangue demoniaco- rispose la ragazza avvicinandosi a Tessa.  
 
-Stai bene?- le chiese dandole una mano ad alzarsi. -Si- rispose debolmente. 
 
-Ma veramente credevate di potermi battere così facilmente?- chiese lo stregone ridendo, mentre un fumo nero si innalzava dal pavimento cancellando la runa creata da Clary. -Sogno questa vendetta da tantissimi anni. Vi ho usato, seguito vi ho messo uno contro l'altro. Ma ho sottovalutato il potere dell'amore. Ma non questa volta!" Disse malignamente. -Questa volta ho calcolato tutto. Siete caduti nella mia trappola. La gabbia in cui era rinchiuso Magnus era in realtà solo un pretesto per avervi tutti qui, perché una volta entrati non vi sarà più permesso di uscire... da vivi-. 
 
-Maledizione- disse Catarina mentre la nuvola nera la avvolgeva. 
 
-Cosa diamine succede?- chiese Jace, osservandosi intorno. 
 
-Alec, dovete trovare il modo di uscire- disse Magnus debolmente. 
 
-Io non me ne vado-disse Alec, cercando di afferrargli una mano senza riuscirci. 
 
-Alec, se Tessa e Catarina non riusciranno a resistere alla magia oscura, vi ritroverete contro tre potenti stregoni e io non vi posso dare una mano- disse ancora lo stregone, posando una mano sulla guancia del cacciatore. 
 
-Ti amo- disse in un sussurro Alec. 
 
-Ma quanto siete romantici-disse sprezzante Irca. -Glielo hai raccontato quando dicevi Ti amo a Camille, dopo aver fatto l'amore, per ore? Di quando andavate alle feste ed eravate i più invidiati?-. 
 
-Irca, lascia andare loro e prendi me- disse ancora Magnus, sperando di mettere in salvo i suoi amici. 
 
-Devi stare zitto- gli urlò contro Irca scagliandogli contro un sfera infuocata. Ma all'ultimo Alec si mise davanti e poi il tempo si fermò. 
 
La palla di fuoco si dissolse , bruciacchiando appena i vestiti e i capelli di Alec. 
 
-Devi lasciarli stare!- urlò Max, avvolto da fiamme gialle. -Devi stare lontano dai miei Papà- urlò ancora più forte. 
 
Una sfera gialla si librò nell'aria e colpì lo stregone facendolo arretrare di un passo. 
 
-Piccolo maledett...- urlò lo stregone, lanciandogli contro un'altra sfera di fuoco, che si spense quasi immediatamente. 
 
-Ma che cazz- disse lo stregone, allibito. 
 
-Usa un linguaggio più consono di fronte a mio figlio, maiale- disse Alec, parandosi davanti al figlio. 
 
-Papi, prendi la mia mano- disse il bambino senza voltare le spalle. E dopo aver scambiato uno sguardo con Alec, Magnus si avvicinò al bambino, ma non ebbe modo di toccare il bambino perché Irca, con un incantesimo, allontanò il bambino. Che colto alla sprovvista cadde per terra, battendo la testa e rialzandosi poco dopo con le lacrime agli occhi. Iniziò a colpire ripetutamente lo stregone con sfere di luce gialla. Il corpo avvolto da fiamme gialle. Alec, fece per avvicinarsi, ma la voce di Magnus lo trattenne. -E' pericoloso toccarlo ora- gli disse all'orecchio. -Ma è così piccolo Magnus- disse Alec, incapace di togliere lo sguardo da suo figlio. -Ma è potente- continuò lo stregone. -Ho bisogno di te, ho bisogno di lui- disse Alec, sussurrando. -Anche io, Alexander, anche io sempre- disse Magnus in un alito. 
 
-Voi due- disse Irca schioccando le dita a Tessa e Catarina -fate qualcosa-urlò lo stregone sempre più allarmato.  
 
-Tessa resisti- disse una calda voce dietro di loro, che sembrò riscuotere la Strega, che si bloccò cadendo in ginocchio, iniziando ad urlare, tenendosi la testa.

Catarina invece avanzava verso di loro, le mani avvolte da una nuvola nera, mentre una scoppiettante sfera grigia balzava davanti a lei. 

 
-Zia, ascoltami- disse Max, parandosi davanti  alla donna. -Zia, guardami, ti ricordi in accademia cosa mi hai detto, che se non resistevo potevo uccidere le persone che amavo?-. 
 
-Max, torna indietro- disse Magnus al figlio e quando Alec fece per avvicinarsi una forza invisibile lo tenne lontano. 
 
-Zia ti prego, cerca di ricordarti- disse ancora il bambino. E quando la donna fu vicino per colpire il bambino con la sua magia, cadde in ginocchio abbracciando . 
 
-Max- disse Catarina guardandolo negli occhi, -Grazie-. 
 
-No. No. No. Maledettissimo bambino. Hai già mandato a monte i miei piani troppe volte- gli urlò contro lo stregone. Scostando con rabbia la strega, pronto a colpire il bambino. 
 
-Papi, prendi la mia mano. ADESSO!- disse nuovamente Max, -Per favore- disse arrossendo. E nell'esatto momento in cui lo toccò, Magnus si ritrovò nel suo corpo. 
 
-Ma come?- disse lo stregone guardando il figlio. 
 
-Semplice, nulla può uscire ma il tuo corpo poteva entrare se chiamato da entrambi-spiegò il bambino. 
 
-Tuo figlio è più intelligente di te- disse Irca, -Ma questo non ti servirà a nulla-. 
 
-E tu hai cercato di ucciderlo?- disse Magnus, avvolgendosi di luce blu. -Tu hai cercato di uccidere mio figlio e tutti i miei amici?- avanzando passo dopo passo verso lo stregone. 
 
-Io ho sempre e solo voluto la tua morte- disse lo stregone arretrando, poi scattò in avanti saltando verso lo stregone. Ci fu una lunga colluttazione tra i due. Sfere magiche volavano cercando di colpire l'avversario.  -La mia magia è più forte, ti sei rammollito- disse Irca, andando a segno con alcune sfere, vedendo Magnus incassare silenziosamente. 
 
-Mi sono allenato per tanto tempo- disse ancora Irca, scagliando l'ennesimo incantesimo verso Magnus, che, questa volta lo schivò facilmente. 
 
-No è mio- urlò Magnus quando vide il compagno pronto ad intervenire. 
 
-Non mi batteria mai, senza l'aiuto del tuo cacciatore o di tuo figlio. Sei un fallimento. Tu figlio di un Principe, più debole di me- ripetè Irca, continuando a martellare con le sfere Magnus. 
 
Magnus attese il momento giusto in cui lo stregone fosse a portata e gli sferrò un calcio in pancia con tutta la sua forza e quando Irca si abbassò, lo stese con un gancio destro. 
 
-Su una cosa hai ragione, non riuscirei a batterti solo con la mia magia, ma vedi- disse salendo a carponi sul corpo dell'avversario, -Io imparo in fretta, è questo il bello di avere come compagno uno dei migliori combattenti- disse colpendolo al volto, per poi rialzarsi e osservarsi le mani sporche di sangue. 
-Questo me l'hai insegnato Papà- disse Magnus al figlio che lo guardava stupefatto, dando le spalle allo stregone a terra. 
 
Irca con le ultime forze si rialzò e balzò sullo stregone, ma una freccia lo trafisse all'altezza del cuore, lasciandolo per terra agonizzante. Il sangue lento macchiava il pavimento, poi lo stregone iniziò a tossire sputando sangue. 
 
Jace si avvicinò velocemente al bambino voltandolo affinchè non vedesse quella scena. 
 
-Io l'amavo- disse Irca con le ultime forze, -Ma lei ha scelto te- disse spirando. 
 
-E' finita- disse Alec, avvicinandosi al compagno, abbracciandolo. Abbraccio nel quale si unì anche Max.  
 
-Tutto grazie a te- disse Alec. 
 
-Quindi non sono nei guai per averti disobbedito- chiese il bambino. 
 
-Di quello discuteremo un'altra volta- disse ancora il padre, troppo felice per essere realemte in collera con il figlio.  
 
Tutto il gruppo si riunì, tra risa, abbracci. Solo Magnus si allontanò poco dopo per andare vicino al corpo dell'ex amico. -Non avrei mai voluto che finisse così- disse sussurrando, avvolgendolo con la magia azzurra.  
 
-Complimenti- disse una voce nell'ombra che fece bloccare e rabbrividire Magnus. -Ma che bravi che siete- disse ancora. 
 
-Io fossi in voi non lo farei- disse schioccando le dita mentre a tutti cadevano di mano le armi. Alec si portò davanti al bambino. 
 
-Padre?- chiese Magnus, e tutto il gruppo si ritrovò a trattenere il fiato. 
 
-Non mi chiami così da tanto tempo- disse Asmodeo avanzando. 
 
-Ed è mia idea continuare- disse astioso. 
 
-Non sei stato evocato come mai ti trovi qui?- chiese ancora, portandosi lentamente davanti ad Alec e Max. 
 
-Sono un Principe, posso andare dove voglio-  rispose con aria saccente e annoiata il Demone. 
 
-Come mai sei qui? Sei venuto per Max? Perché sappi che combatterò fino alla morte per difenderlo- disse lo stregone, avvicinandosi a Max e Alec e prendendoli per mano. 
 
-Al contrario di quello che pensi no- disse ancora il Principe. -Originariamente era quella la mia idea, ma poi ho visto tutto quello che è successo e ho ricevuto la visita di Vepar. Che mi ha spiegato che uno stregone mi ha messo in mezzo in un piano mandandomi tutto a monte-.-Non si può mai star tranquilli- disse svogliatamente. 
 
-Quindi a cosa devo la tua spiacevole visita?- chiese nuovamente Magnus. 
 
-Bello essere impertinenti, ma se non ricordo male, l'ultima volta che ci siamo visti mi hai implorato.... e voglio che lo rifai... Io voglio sempre che tu mi raggiungi e sono certo che lo farai, assorbire i tuoi ricordi sarà la cosa migliore, anche Lilith ne sarebbe orgogliosa- .  
 
-Inutile che tu abbia quella faccia disgustata, perché ti stai specchiando. La tua natura è quella. Puoi nasconderti quanto vuoi, ma sarà sempre dentro di te- disse Amodeo guardando il figlio. 
 
Poi facendo correre lo sguardo svogliatamente sul gruppo disse -Nephilim e Stregoni insieme, non credevo di vedere mai una cosa del genere-  posando il suo sguardo sul giovane stregone, che si strinse forte alla gamba del padre. 
 
-Dunque perché sei qui?- chiese Magnus ostile. 
 
-Sono qui per avvisarti, Figlio!- .- Non credere che rinunci a te e a Lui- disse indicando Max. -Siete entrambi mezzi demoni e come tali, verrete sopraffatti dalla magia oscura. Che sia domani, tra un anno o un millennio, voi sarete miei-.  
 
-Questo non succederà mai- disse il bambino osservando il demone e andandogli davanti. -IO non sarò mai come te- disse ancora. 
 
-Non c'è che dire. Ti assomiglia- disse Asmodeo, guardando il figlio. 
 
-Ricordati che sei un demone. Non si sfugge da quello. Ma quando finalmente sarete miei, lo sarete per vostra scelta e non perché- disse indicando il corpo di Irca- uno stregone geloso vi vuole morti-. 
 
Poi con un lampo sparì portandosi dietro il corpo di Irca.  
 
Ricordatevi che tornerete sempre da me disse nella loro testa una voce. 
 
Lasciarono silenziosamente lo stabile e si diressero verso il loft dello stregone, senza utilizzare nessun portale. Nonostante la stanchezza nessuno volava usare ancora magia per quella sera, non dopo la visita di Asmodeo. Una volta a casa si salutarono e tutti si diressero verso le proprie abitazioni. 
 
Una volta in camera da letto Max stanchissimo, si appoggiò al cuscino. 
 
-Dormi Mirtillo- Disse Magnus, accarezzandogli la testa. 
 
-Papi mi porti una tazza di latte?- chiese il bambino e Magnus si diresse in cucina. 
 
-Papà- disse allora Max, sedendosi. -Tu non permetterai che io diventi come quello? Vero?- chiese guardando negli occhi Alec. 
 
-No Max- disse abbracciandolo. -Farò tutto quello in mio potere-. 
 
-Mi ucciderai? Se divento così?- chiese ancora il bambino. 
 
-Max siamo stanchi. Andiamo a dormire- disse il cacciatore, cercando di cambiare argomento. 
 
-No- quasi urlò il ragazzino. -Devi prima promettermelo-. 
 
-Non posso Max- disse Alec, abbracciandolo forte. -Non posso prometterti una cosa del genere. Perché non succederà mai-. 
 
-Ascoltami, non conoscevo la magia prima che arrivasse Papà, e ho visto cosa è in grado di fare, la cattiveria non esiste solo se sei un mezzo demone, anche i mezzi angeli sono stati cattivi e hanno ucciso tante persone. Mio fratello è morto per un mezzo angelo, Max. Non ti posso promettere che non soffrirai mai, perché fa parte della vita. E ci saranno decisioni che dovrai prendere di testa tua, che ti faranno sorridere o piangere. E io ci sarò sempre, fin quando mi sarà permesso, ma poi avrei sempre Magnus, Catarina, Tessa. Loro non ti abbandoneranno mai. E non ti permetteranno di camminare nelle tenebre. Così come non l'hanno permesso a Papà- disse sospirando. 
 
-Grazie Papà- disse il bambino addormentandosi sereno.  
 
Alec si alzò dal letto e lo coprì con una coperta, e dopo avergli lasciato un bacio sulla fronte uscì dalla stanza trovandovi fuori Magnus. 
 
-Sono state delle parole bellissime- disse Magnus, buttandoglisi tra le braccia. 
 
-Magnus cerca di capirlo anche te, non sei più solo, siamo una famiglia. Ho rischiato di perderti ti prego, parlami, promettimelo. Non nascondermi più nulla, la affronteremo insieme come sempre- disse Alec alzandogli il mento e baciandolo. 
 
-Te lo prometto Alexander- disse solennemente lo stregone.  
 
-Ti amo- disse Alec, sussurrando sulle labbra del compagno. -Ti amo anche io- disse Magnus, poi silenziosamente si diressero in camera, si sistemarono per la notte e per la prima volta dopo giorni, dormirono sereni.  
 
Ricordatevi che tornerete sempre da me disse una voce dentro la testa di Magnus svegliandolo. -Mai- rispose Magnus, addormentandosi abbracciando Alec, e Max che era sgattaiolato dal suo letto per dormire in mezzo a loro.  
 
-Mai- ripetè. 

L'Angolo della Vampy
ebbene ho un po di ... non so come definirlo, magone... ecco forse magone è la parola giusta. finisce questa mia avventura.  spero vi sia piaciuta la fine e che vogliate lasciare un commento alla fine... ci saranno degli extra .. che prossimamente caricherò... oggi in realtà sono un po delusa, vedo racconti di mie Colleghe stupendi e bellissimi senza recensioni, vedo storie piene di errori basilari di grammatica elementare quale l'uso corretto dell'acca, piene zeppe di recensioni. boh.. ma quello che è peggio vedo idee copiate... che mi lasicano perplessa... comuque... sono felice e non felice perchè ora mi posso dedicare a tempo pieno agli altri progetti.
LaVampy!
 
 
 
 
   
 
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