Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Julia Weasley    14/05/2009    13 recensioni
Regulus Black sta per iniziare il suo sesto anno a Hogwarts: suo fratello Sirius è appena scappato di casa, nella comunità magica è scoppiata la guerra con i Mangiamorte, e Regulus si ritroverà a compiere la scelta che gli cambierà per sempre la vita.
In questa storia, Regulus subirà un enorme cambiamento, da semplice studente con grandi progetti a Mangiamorte al servizio di Voldemort a, infine, eroe solitario che affronterà l'estremo sacrificio a testa alta. Tutto questo sullo sfondo di un rapporto fraterno piuttosto complicato e di un amore sofferto ma eterno.
Storia vincitrice del premio Best Saga dei Never Ending Story Awards.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’ultimo incontro

Photobucket

Nei giorni successivi Regulus si ritrovò costretto a mentire a Rachel, per l’ennesima volta. Quando lei gli aveva chiesto se avesse trovato qualcosa dai Malfoy, le aveva detto di non aver ancora finito le ricerche, e che ancora non aveva trovato nulla.
Non voleva assolutamente farle sospettare che ormai non solo aveva capito tutto, ma anche che per lui non c’era alcuna speranza.

Non trascorreva un istante senza che lui non pensasse a come Rachel avrebbe reagito alla sua scomparsa, e si sentiva in colpa, perché mai avrebbe voluto farla soffrire in quel modo.
Ma puntualmente cercava di pensare ad altro perché sapeva che se si fosse lasciato andare a quei pensieri, non avrebbe mai avuto il coraggio di lasciarla sola e fare quello che doveva.
Sperava solo che lei sarebbe stata abbastanza forte da sopportare tutto questo.

Inoltre, anche dopo aver recuperato il medaglione, la vita sarebbe andata avanti per tutti gli altri, e Regulus sapeva che Voldemort avesse creato chissà quanti altri Horcrux, di cui lui conosceva solo la coppa appartenuta a Tosca Tassorosso, che comunque sarebbe stata meno difficile da recuperare.

Infine, c’era sempre il problema di Minus.
Sirius non gli aveva creduto, e forse era stato meglio così: se l’avesse scoperto, Voldemort avrebbe capito che uno dei suoi Mangiamorte lo aveva tradito, e non sarebbe stato difficile risalire a Regulus, impedendogli così di rubare l’Horcrux.

Il fatto di dover coprire Minus lo irritava oltre modo, ma era l’unica maniera per non far fallire il proprio piano.
Quindi non poteva dirlo nemmeno a Rachel, perché la conosceva bene, e sapeva che lei sarebbe andata subito ad avvertire Sirius.
Ma anche lei lo avrebbe saputo, quando quella storia sarebbe finita: Regulus aveva già progettato tutto nei minimi dettagli, anche se era assalito dai ripensamenti a tutte le ore.

Quante volte era stato sul punto di uscire da Grimmauld Place per andare da Silente e raccontargli tutto!
Ogni volta però aveva finito col posare di nuovo il mantello e rientrare in casa, in preda alla più cupa disperazione.
Anche se il vecchio Preside di Hogwarts gli avesse creduto, che cosa sarebbe cambiato?
Qualcuno sarebbe sempre dovuto andare a recuperare il medaglione.

Poi lo saprà troppa gente, e a Voldemort basterà catturare una sola di queste persone per scoprire inconsapevolmente che il suo più grande segreto non è più al sicuro. Così aumenterà i controlli intorno ai propri Horcrux, e a quel punto nessuno sarà più capace di sconfiggerlo, pensava.

In fondo, la vita di un singolo, anche se di un membro della gloriosa famiglia Black, era insignificante rispetto alla possibilità di liberare il mondo dal dominio di Voldemort.
Questa verità gli bruciava come un ferro incandescente e, ogni volta che si era illuso di avere una minima speranza di sopravvivere, tornare di colpo alla dura realtà era mille volte più doloroso.

Non aveva solo paura per se stesso, ma anche per quanto avrebbero sofferto tutti quelli cui teneva: Rachel, i suoi genitori, Narcissa, forse persino Bellatrix…
Le sue notti erano costellate d’incubi ancora più disperati di prima, e ogni volta si svegliava con i sudori freddi e il viso solcato dalle lacrime.
L’unico pensiero che lo consolava era che almeno non avrebbe dovuto affrontare tutto da solo e che, almeno fino ad un certo punto, Kreacher lo avrebbe accompagnato.

E poi non gli restava che sperare che tutti gli altri avrebbero continuato per la propria strada.

Era difficile dover affrontare tutto questo e fare contemporaneamente in modo che la sua famiglia non sospettasse nulla. Era già tanto complicato nascondere qualsiasi cosa a Walburga, soprattutto se chi gliela nasconde è l’unico figlio rimastole e se il segreto è di vitale importanza per il destino di tutta la comunità magica.
Per Regulus era difficilissimo continuare a manifestare la solita freddezza esteriore che caratterizzava i suoi rapporti con i suoi genitori, quando sapeva che a momenti non li avrebbe più rivisti e avrebbe tanto voluto abbracciarli per una volta e dire che, se stava per svolgere il suo compito, era anche per rendere migliore il loro mondo.
Per questo passava poco tempo a Grimmauld Place, proprio per evitare sospetti pericolosi.

Ma questo non era un valido motivo per giustificare quello che fece una di quelle notti.

Era uscito di casa poco prima, facendo una capatina alla Testa di Porco, più che altro per non pensare a niente. Ormai non sapeva più cosa raccontare a Rachel, ed era evidente che lei stesse iniziando a sospettare che lui la stava evitando.
Mentre pensava a lei e si metteva la mano nella tasca del mantello per pagare il conto della Burrobirra, si era ritrovato un piccolo pezzo di carta con scritto un indirizzo. Era stata proprio Rachel a darglielo alcuni mesi prima ma Regulus era sicuro di averlo perso…

Cinque minuti dopo, si Materializzò in una deserta strada periferica di Londra, illuminata solo dalla luce dei lampioni.
Si trovava accanto al muro di cinta di un parco e, svoltato l’angolo, poteva vedere una serie di villette a schiera, seppur molto modeste.

Non sapeva perché si trovasse lì.
Forse, anche se non voleva ammetterlo, aveva voglia di rivederlo per l’ultima volta. O forse semplicemente aveva paura e una piccola parte di sé sperava ancora che qualcuno lo salvasse dal destino che gli spettava.

Posò lo sguardo sul biglietto e localizzò la casa che gli interessava. Era immersa nel buio e nel silenzio: sembrava deserta. Probabilmente chi la occupava stava dormendo, oppure non c’era proprio.

Non essere ridicolo, si disse. Vattene, è meglio.

Ma rimase a fissare la porta di quella casa sconosciuta, immaginando cosa sarebbe successo se avesse avuto il coraggio di suonare il campanello. Ma tanto non lo avrebbe fatto, già lo sapeva.
E, anche se avesse voluto, sarebbe stato un grosso sbaglio.

Sbuffando per il nervosismo, accartocciò il biglietto e lo gettò a terra con stizza, deciso ad andarsene…

Inaspettatamente sentì che qualcuno gli aveva puntato la bacchetta contro la schiena.

“Che cosa ci fai tu qui?” chiese Sirius. “Il tuo amichetto Voldemort ti ha mandato a uccidermi?”

Regulus si voltò, stavolta attento a non farsi prendere di nuovo a pugni.

“Se fosse stato così, sarei stato io a sorprenderti alle spalle” disse.

Sirius assunse un’espressione scettica.

“Non ne sarei tanto sicuro. Allora, cosa ci fai qui?” Regulus tacque perché non sapeva cosa dire. Sirius proseguì: “Fammi indovinare. Magari credi che la mia nuova casa ospiti l’Ordine della Fenice, e sei venuto per assicurartene e raccontare tutto a Voldemort. Bè, mi dispiace deluderti, ma qui ci abito solo io”.
“Come al solito, non hai capito un bel niente” ribatté Regulus, indignato.
“Allora cosa vuoi? Se sei venuto a parlare ancora male dei miei amici come hai sempre fatto…”
“Non ho mai fatto niente del genere!”
“Certo, come no. Sei sempre stato invidioso di loro, fin da piccolo”.
“Bè, forse qualcuno mene dava il pretesto! Comunque non m’interessano questi discorsi. Tieniti i tuoi cari amichetti, sai quanto m’importa”.
“Non hai ancora risposto alla mia prima domanda” gli fece notare Sirius.
“Io… non lo so perché sono qui” ammise Regulus. “E non so nemmeno cosa ci resto a fare, quindi se non ti dispiace, ora me ne vado”.

Si tolse dalla portata della bacchetta e fece per allontanarsi, quando Sirius lo richiamò:

“Aspetta…”

Regulus si voltò a guardarlo. Il fratello maggiore sembrava in preda a un’evidente lotta interiore, da come si mordeva il labbro e cercava di non mostrare troppa agitazione.

“Senti, forse non avrei dovuto risponderti in quel modo l’altra volta, dopo che… dopo che mi hai salvato da Lestrange” ammise, senza guardarlo negli occhi.

Regulus rimase muto per parecchio tempo, quasi sotto shock.

“Ti stai scusando con me?” gli chiese, non credendo alle proprie parole.
“Bè, un Grifondoro deve avere anche il coraggio di ammettere un errore, ogni tanto”.
“Meglio tardi che mai” commentò Regulus, cercando di sembrare il più acido possibile per non fargli capire quanto le parole di Sirius lo avessero colpito.
“Però sappi che anche tu hai commesso un errore, e gravissimo” gli ricordò lui.
“Lo so…”

Regulus si sarebbe voluto tagliare la lingua, un istante dopo aver pronunciato quelle due parole. Si era lasciato scappare la verità davanti a Sirius, che rimase di stucco e infine disse:
“Che significa? Non vuoi più essere un Mangiamorte?”

Regulus provò ad andarsene un’altra volta, ma l’altro lo fermò, afferrandolo per le spalle.

“Per la barba di Merlino, Regulus, che cosa ti sta succedendo?”
“Niente” rispose lui, evasivo.
“Te l’avevo detto, accidenti!” sbottò Sirius, infuriato. “Ti avevo detto che era una follia! Cosa diamine ti è venuto in mente! Idiota, perché ti sei unito a Voldemort? Dimmelo, avanti!”
“Non sono affari tuoi”.
“Tu non capisci, ora rischi di essere ucciso da quell’Oscuro Signore che ammiravi tanto!”
“Come se te ne importasse qualcosa” replicò l’altro.

Sirius aprì la bocca e la richiuse, senza emettere alcun suono. Non riusciva a distendere la fronte corrugata né a pensare qualcosa d’intelligente da dire.

“Non lo crederai sul serio?” chiese infine.
“Perché, secondo te cosa dovrei pensare? Sei stato tu a dimostrarlo, mi sembra. Lasciami, adesso”.

Sirius non gli diede retta e continuò a trattenerlo.

“Senti, lo sai che Voldemort non accetta cambiamenti d’idea tra i Mangiamorte. Ti farà fuori se ti tirerai indietro. L’Ordine della Fenice però può nasconderti, devi solo volerlo”.
“Ma io non voglio” replicò Regulus, pensando l’esatto contrario.
“Non cambierai mai. Come puoi essere talmente orgoglioso da rischiare la vita pur di non abbassarti a chiedermi aiuto? È per questo che sei venuto, vero? Solo che ti sentiresti umiliato a chiedermi un favore!”
“Non è per questo. Anche se volessi, non potrei farmi aiutare”.
“Perché? Hai scoperto qualcosa che non dovevi? Mi vuoi dire cos’è successo?” insistè Sirius.

Per un solo, folle, istante Regulus fu tentato di raccontargli tutto sugli Horcrux. Era così stanco di quella storia che doveva tenere assolutamente segreta. Era terrorizzato al solo pensiero di morire, ma ancor più del dolore che avrebbe preceduto quel momento.
Qualunque speranza era vana ma ogni volta non poteva fare a meno di desiderare di essere salvato.

Guardò Sirius e per la prima volta dopo anni riuscì a vedere un’espressione ansiosa nei suoi occhi. Era preoccupato per lui, cosa che non avrebbe mai creduto potesse succedere.

Regulus era proprio sul punto di cominciare a raccontare, quando si bloccò improvvisamente.
Solo adesso si rendeva conto di quanto volesse bene a suo fratello e di quanto gli fosse mancato negli ultimi due anni.

Perché me ne sono accorto soltanto adesso? Ah, già, perché siamo dei perfetti imbecilli, tutti e due.

Comunque, ora che l’aveva capito, sarebbe stato così vigliacco da metterlo in pericolo, dopo che aveva tenuto nascosta ogni cosa a tutti quelli cui teneva? Anche se Sirius era protetto dall’Ordine, chi gli assicurava che Voldemort non lo avrebbe catturato? In fondo anche i McKinnon facevano parte dell’Ordine della Fenice.

E guarda che fine hanno fatto, si disse Regulus.

No, preferiva che Sirius continuasse a ritenerlo un vile per tutta la vita piuttosto che farlo morire per una sua debolezza momentanea.

“È successo…” esordì, “che essere un Mangiamorte è diverso da come mi sarei aspettato. Perciò ho avuto paura e ho cambiato idea. Niente di più”.
“È possibile che tu non abbia nemmeno un briciolo di coraggio?” chiese Sirius, scrollando la testa.
“No, non ne ho. Sono un vigliacco, va bene?” replicò Regulus, voltandosi di scatto per non fargli vedere che aveva le lacrime agli occhi, la gola che gli bruciava nello sforzo di trattenerle.
“E allora cosa intendi fare? Scapperai come un coniglio?”
“Può darsi, ancora non lo so…”
“Bè, allora ti conviene farlo al più presto, prima che ti trovi Lui…”

Rimasero in silenzio per parecchio tempo. Regulus non avrebbe voluto che a Sirius restasse di lui solo il ricordo di un fratello codardo, ma non aveva molta scelta.

“Devo andare” disse, con la voce rauca.
“Reg, fai sempre in tempo a cambiare idea” gli disse Sirius. “Possiamo davvero nasconderti, pensaci. Sai dove trovarmi”.

Regulus annuì.

“Ci penserò”.

Seguì una pausa d’imbarazzo. Sirius aveva l’orrenda sensazione che non avrebbe più rivisto suo fratello. Regulus invece ne aveva la certezza.

Fino a poco tempo prima, non avrebbe mai creduto di poter fare una cosa del genere ma, ora che stava vivendo le sue ultime ore, molto di ciò che in passato gli era parso importante sembrava veramente stupido, a partire dall’orgoglio.

Fu così che, dopo non poche esitazioni, Regulus abbracciò suo fratello, senza esagerare, ma quanto bastava per mettere da parte tutti quegli anni che avevano perso litigando.

Sirius sul momento rimase rigido, basito per la sorpresa, poi ricambiò l’abbraccio, riscoprendo una sensazione che aveva imparato a dimenticare troppo presto.

Quando il fratello minore provò a staccarsi, Sirius lo trattenne, stringendolo ancora di più. Non si sentiva ancora pronto per lasciarlo andare, e anche a lui cominciava a bruciare la gola nel tentativo di restare impassibile, cercando di non pensare che, se Regulus aveva scelto proprio quel momento per porre fine alle loro eterne lotte, quello doveva essere davvero il loro ultimo incontro.

 

 

 

*Angolo autrice*

Per l’ultima parte del capitolo mi sono ispirata a: Così diversi così uguali di Nikki Potter
Andatevela a leggere perchè è bella! Tornando a noi, invece, spero tanto che vi sia piaciuto e che non abbiate storto il naso. Ho sempre odiato la parte dell'Ordine della Fenice in cui Sirius parla malissimo di suo fratello a Harry, e volevo fare in modo che le cose andassero un po' diversamente da quanto ci si possa aspettare. Fatemi sapere e non linciatemi, ok? XD

Alohomora (anche io ho pensato alla Materializzazione Congiunta, ma voglio "sperare" che Voldemort l'avesse impedito, altrimenti l'ipotesi che Regulus si sarebbe potuto sarebbe ancora più triste e crudele. Io stessa ho pianto mentre scrivevo questo capitolo...ç_ç)
dirkfelpy (visto? Sei stato accontentato. Te l'avevo detto che qualcosa sarebbe successo! Riguardo all'attrice, si pensava che potesse fare Narcissa, ma alla fine hanno scelto un'altra veramente inguardabile: potrebbe essere la nonna di Draco, non la madre, e ha i capelli -reggiti forte- un po' neri e un po' biondi, tipo Crudelia de Mon... Basta che tu la cerchi su Google e capirai cosa intendo. Ecco perchè sono rimasta attaccata alla prima scelta: Narcissa dovrebbe essere bellissima, e l'ho sempre immaginata come Naomi Watts)
LMP (quelle parole che Regulus dice a Narcissa le avevo pensate già mentre scrivevo il primo capitolo: dovevano esserci assolutamente, perchè Regulus e Draco in qualche modo sono accomunati dall'essersi pentiti di essere diventati Mangiamorte, anche se Draco non è certo coraggioso e generoso quanto Reg, ovviamente)
Pervinca Potter 97 (ihih grazie mille, sei sempre gentilissima! Evvai, Narcissa ti è piaciuta! Anche lei è tra i personaggi che preferisco!)
Basta_MarySue (grazie, sono commossa!)
_Mary (sì, ho voluto proprio spiegare perchè non avesse chiesto l'aiuto di nessuno, e non penso che sia stato solo l'orgoglio a farlo agire da solo, visto che ha impedito che la propria famiglia sapesse la verità proprio per proteggerla)
PanTere94 (grazie mille! Ovviamente la spiegazione sugli Horcrux sono andata a rivederla sui libri, anche se ho cercato di dirlo a parole mie!)
MEISSA_S (ti ringrazio come sempre della recensione, e colgo l'occasione per dirti che ho stampato gli ultimi tre capitoli di That love... quindi mi manca pochissimo per mettermi in pari!)

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Julia Weasley