Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: samy_97_    06/11/2016    6 recensioni
[Sequel di "Set Fire To The Rain": tornano Sesshomaru, Ayame, Kagome e Inuyasha, questa volta alle prese con un particolare viaggio nel tempo, che li porterà nella famosa Epoca Sengoku.]
"Era una bellerrima giornata di sole, gli uccellini cinguettavano e l’amore della mia vita mi teneva teneramente tra le braccia.
Ahahahah, e voi ci credete anche!
Come se io potessi avere una giornata da normale mezzodemone diciottenne.
[...]
-Cosa hai intenzione di fare?- ringhio, riuscendo a trattenere a stento il mio lato demoniaco che si ribella affinché lo lasci uscire.
-Cosa ho intenzione di fare, mia combattiva Ayame? Ho intenzione di fare un bel viaggetto nel passato e, udite udite, voi tutti sarete i miei accompagnatori.- "
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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I Will Always Find You

 

 

 

4. Dice il saggio: colui che sa ridere quando va tutto male, è perché ha già pensato a chi dare la colpa.

 

Dunque, avete presente quelle situazioni in cui ci si sente in pace con il mondo, talmente felici e gioiosi che viene voglia di mettersi a ballare la conga?

Ecco, questa di certo non è una di quelle occasioni.

Inuyasha, Inucchan (li chiamerò così per comodità, d’ora in poi. Problemi?) e Jaken stanno facendo gara a chi urla più alto e, parola d’onore, il rospetto ha una vocina talmente squillante che sovrasta quella degli altri due.

Sospiro l’ennesima volta e mi giro verso Kacchan che, sono sicura, stia per esplodere.

-Adesso basta! Inuyasha, a cuccia!- grida la Kagome del passato. In un secondo, il rosario che Inuyasha ha al collo si illumina e lo trascina a terra, facendolo sprofondare nella terra per due centimetri.

-Kagome, dannata…- sussurra lui, mentre si rialza tutto dolorante.

Kacchan guarda con occhi sbalorditi la sua gemella. -Wow, voglio anche io un rosario così!- mi sussurra, facendomi ridacchiare.

-Sono d’accordo.- le dico. -Deve essere mille volte meglio di un guinzaglio con la scossa!-

-Piantatela: li aiuteremo a recuperare i poteri demoniaci e a ritornare a casa! Non penso che Naraku scappi se non lo inseguiamo per qualche settimana! E poi- aggiunge Kagome, aggrottando le sopracciglia e ignorando allegramente i pesanti insulti di Inuyasha -è come se stessi aiutando te stesso.-

Inuyasha si zittisce di botto, probabilmente ponderando sul punto di vista di Kagome.

-D’accordo. Basta che ci sbrighiamo: prima finisce questa seccatura, meglio sarà per tutti.- dice scorbutico, alzandosi e tornando a camminare poco dietro Sesshomaru che, nel frattempo, era andato parecchio più avanti.

Inucchan, mio fratello, si imbroncia e incrocia le braccia. -Non capisco perché dobbiamo viaggiare con loro! Ma hai visto che gruppo? Non resisteremo mezza giornata.-

-Preferisci rimanere da solo con me, Maru e Kacchan?- chiedo retorica, mentre lui scuote spaventato la testa. -Ecco, quindi non ti lamentare. Vedrai che con il loro aiuto ce la caveremo in poco.- concludo, sebbene non ci creda più di tanto nemmeno io.

Inucchan sospira e incrocia le braccia e, se non fosse per i vestiti, i due mezzodemoni sarebbero identici in questo momento, con tanto di espressioni imbronciate e orecchiette battuffolose.

Roteo gli occhi: dopotutto, Inucchan ha ragione. Il nostro gruppo di certo non è ben bilanciato e, tra i vari doppioni e i connubi Sesshomaru-Inuyasha delle varie epoche, dubito che staremo tranquilli. Anzi: vedo e prevedo una guerra mondiale!!!

…Beh, in ogni caso, sono ragionevolmente convinta che con la forza di Fluffy e Fluffy II il ritorno (ovvero, per chi sia interessato a saperne di più, Sesshomaru e Inuyasha) elevata alla seconda, riusciremo a ritrovare Kyosuke prima che il nostro tempo in quest’epoca finisca.

-A che pensi, Aya-chan?- mi domanda Rin, tirandomi piano una ciocca di capelli. Scuoto la testa. -A nulla tesoro.- le rispondo, avvicinandomi ad Ah-Uhn e facendola montare in groppa.

Frugo per qualche secondo nella mia borsa, sempre continuando a camminare, e tiro fuori il mio IPod: se non ricordo male, a Rin-chan la musica piace parecchio, così le do l’apparecchio e le poso un bacino sul nasino, facendola ridacchiare.

Non so se sia perché so di essere la sua reincarnazione, ma mi sento legata tantissimo a quella bambina. D’altronde, io sono lei e lei è me. Ugh, che discorso incasinato!

Però, chissà quanti anni aveva quando è morta… non gliel’ho mai chiesto a Sesshomaru e, in effetti, credo sia una delle domande tabù che non mi devono assolutamente scappare nel remoto caso in cui un giorno mi dovessi ubriacare. Non che abbia come proposito quello di ubriacarmi, anche se un goccetto di rum con Jack Sparrow me lo farei volentieri… O con Johnny Depp, non sono mica così schizzinosa, io!

Ma sto divagando.

Vedo con piacere che tra le due Kagome si è rotto il ghiaccio, sicuramente grazie all’argomento “Miroku depravato” che sta ampiamente coinvolgendo anche Sango, così non me la sento di andarle a disturbare; di andare da Inucchan non se ne parla: non vorrei essere coinvolta dalle sue lamentele petulanti -alla faccia dei suoi cinquecento anni e passa- dato che il mio equilibrio mentale, per oggi, è già stato abbastanza squilibrato, quindi l’unica valida opzione è sicuramente Sesshomaru.

Quanto mi dispiace!

Trotterello vicino a Sesshomaru -ovviamente il mio- e gli sorrido. -Come stai?- gli domando, giusto per iniziare un discorso.

-Bene.- dice, anche se ho come la sensazione che non sia realmente così: la sua postura è molto tesa e mi rendo conto che è troppo rigido per essere rilassato. Beh, d’altronde posso capirlo: avere i sensi da umani, per chi come noi è abituato alla super-vista, super-udito, super-tutto, è un vero strazio e si è costretti a stare sull’attenti il più possibile, per cercare di compensare a quella mancanza.

-Posso farti una domanda?- gli chiedo, senza pensarci.

-Non ti aspettare una risposta.- mi dice lui, sulla difensiva.

Sbuffo. -Volevo solo domandarti per quale ragione sei così sicuro- indico Sesshomaru di questo tempo, che in questo momento sta guidando la spedizione -che dobbiamo andare da quella parte.-

-Naraku è troppo potente: uno come Kyosuke di certo non si getterebbe nelle sue grinfie con il rischio di essere assorbito.-

Rimango in silenzio qualche secondo. In effetti, il ragionamento non fa una piega.

-Chiaro?- mi domanda, girandosi leggermente verso di me.

-Limpido. A meno che non abbia fatto il nostro stesso ragionamento, convinto che anche noi avremmo ragionato così e quindi non sia andato proprio dall’altra parte dato che, visto che anche noi avremmo ragionato così, saremmo andati da questa parte e così lui sarebbe stato sicuro di averci preso per i fondelli con questo ragionamento e avesse pensato che…-

-Ayame. Basta.-

Mi zittisco di botto, riuscendo finalmente a prendere una boccata d’aria.

-Però il mio ragionamento ha un senso.- sussurro piccata, attirando l’attenzione di Jaken che, data la nostra vicinanza con lui e il suo padrone, ha sentito fino all’ultima sillaba del mio sproloquio.

-Osi supporre che il Grande Signor Sesshomaru si sia sbagliato?- mi chiede con la sua vocina acuta, facendo girare leggermente anche il suddetto Grande Signore verso di noi.

-Per carità! Lungi da me la sola idea di aver insinuato una scempiaggine come questa.- gli rispondo, alzando le mani verso l’alto e guardandolo con gli occhi spalancati. Spero che il Grande Signore non abbia notato l’ironia nella mia voce, altrimenti temo in una sua rappresaglia.

-Ti conviene, ragazzina!- esclama, sventolandomi senza alcun riguardo il suo raccapricciante bastone sotto il naso. -Altrimenti Padron Sesshomaru potrebbe…- e qui si lancia in una serie infinita di tutte le cose che Padron Sesshomaru potrebbe o non potrebbe farmi, ma che non ho la forza di ascoltare interamente. Spero possiate perdonarmi.

-… con la sua potentissima frusta di luce!- esclama ad un tratto il rospetto e io esco dal mio stato catatonico.

-Ah, ma davvero?- dico a mezza voce, disinteressata, iniziando ad armeggiare con il mio cellulare: chissà che riesca a trovare una canzone abbastanza alta da coprire le insulse chiacchiere di sto demonietto.

Dopo un paio di minuti mi arrendo e spengo l’apparecchio demoralizzata: non c’è modo al mondo per far cessare la fiumana di complimenti verso Sesshomaru, così mi limito a sospirare e a continuare a camminare, concentrandomi solo sulla presenza del mio Maru al mio fianco.

 

Ci fermiamo in una piccola radura solo al tramonto e, come è logico, quasi tutti ci accasciamo al suolo, sfiniti. Guardo con la coda dell’occhio Maru e lo vedo alquanto contrariato a causa della sua stanchezza. Quasi mi faccio scappare un risolino: dopotutto, Sesshomaru alla scoperta della scomodità di avere un corpo umano è piuttosto divertente.

-Non ne posso più.- sussurra il piccolo demone volpe -che mi pare si chiami Shippo- a Kagome, che era stata usata dal suddetto come mezzo di trasporto per tutto il tempo.

-Si, in effetti viaggiare con Sesshomaru è piuttosto faticoso…- gli risponde la ragazza, subito seguita da uno sbuffo di Kacchan, che si è distesa nel prato con le braccia spalancate.

-Ma se non hai mosso un muscolo per tutto il tempo, moscerino!- lo rimbecca Inuyasha, avvicinandosi con fare minaccioso.

Il cucciolo si nasconde dietro le spalle di Kagome. -Kagomeee, Inuyasha mi tratta maleeee!-

-Inuyasha! A cuccia!-

E come è prevedibile Inuyasha si schianta fragorosamente a terra.

Però… ha parecchi assi nella manica quel bambino. Riesce a infinocchiare Inuyasha come se niente fosse… dovrei farmi insegnare qualche trucchetto!

Scoppio a ridere, guadagnandomi qualche occhiata divertita da Kagome e da Sango, mentre Miroku, gambe e braccia incrociate, si limita a scuotere la testa.

-Non ridere tu, dannata!- mi sbraita Inuyasha, alzandosi e guardandomi minaccioso. Oh, proprio non sa con chi ha a che fare.

-Senti un po’, tu, in futuro diventerò pure tua sorella, ma vedi di trattarmi con un po’ di rispetto, hai capito?-

-Come osi tu…-

-…parlare così a me?!?- termino io, riconoscendo in quella frase il marchio di fabbrica di Inucchan. Ogni tanto lui e il fratello si assomigliano in modo tremendamente irritante.

-Tu lo sai chi sono io?- esclama l’altro tutto incazzato, tirando fuori Tessaiga che, immediatamente, si trasforma nello spadone inquietante di quella mattina.

-Sfortunatamente: si.- dico io, ignorando Inucchan che spalanca pollice e indice di entrambe le mani, nel gesto universalmente noto come “mi state rompendo i coglioni”. -Ti ho in casa ventiquattro ore al giorno.-

-Ehi! Non mettere di mezzo me, adesso!- dice il suddetto dalla sua posizione a gambe penzoloni sopra il ramo di un albero. Io alzo la testa e lo guardo ironica.

-Ti faccio vedere io…- attira la mia attenzione Inuyasha che, a quanto pare, ha assolutamente bisogno di un capro espiatorio per il suo nervoso di non poter più seguire Naraku e di dover viaggiare con suo fratello moltiplicato per due. E con Jaken, che secondo me è il trauma peggiore.

Io guardo con un sopracciglio alzato la punta della spada che è a due centimetri dal mio naso e, a quel punto, iniziano a scoppiarmi i nervi. Così prendo la lama della spada in mano e faccio forza per spostarla dalla sua attuale posizione.

-Ma fammi il piace…- mi interrompo perché la tale spada inizia a sfrigolare sotto le mie mani, prima di ritornare un semplice pezzo di ferraglia arrugginito.

-Oh, oh…- sussurro, mentre tutti intorno a me si zittiscono dalle chiacchiere. Ho come la sensazione che Miroku e Inucchan abbiano addirittura scommesso su chi dei due ce l’avrebbe avuta vinta.

-Cosa… cosa hai fatto a Tessaiga?!?- grida Inuyasha, guardando scioccato il suo ex-spadone.

-Ehehops…- borbotto, stringendomi le mani dietro la schiena e facendo un paio di passi indietro.

Miroku si avvicina lentamente e sfiora Tessaiga. -L’ha purificata!-

-Ha fatto cosa?!?- chiede Inuyasha scioccato a Miroku. -Hai fatto cosa?!?- dice poi verso di me, non lasciando tempo al monaco di ripetere.

-Non… non l’ho fatto apposta. E’ che quando provo emozioni forti i poteri spirituali vanno fuori controllo e…-

-Poteri spirituali?- mi interrompe Miroku. -Se sei una mezzodemone?-

-Mia madre era una sacerdotessa abbastanza potente e quindi…-

-Tu! Falla ritornare come prima!-

Sbuffo, interrotta per la seconda volta, e mi rigiro verso Inuyasha. Wow: se gli sguardi potessero uccidere sarei già decrepita in questo momento.

-Non posso. Non sono un Kami, non faccio miracoli: altrimenti di certo non sarei qui con te, ma in una villa con piscina o a bermi un cocktail in riva al mare…- con Sesshomaru. In costume, ovviamente. O anche senza. Oh, ma sto divagando di nuovo.

-Non mi prendere in giro, ragazzina!- sbraita Inuyasha, minacciandomi, questa volta, con il suo adorabile ditino demoniaco.

-Come se tu dimostrassi chissà che età!-

E’ che proprio non ce la faccio a trattenermi! Solo i Kami -e mamma e papà- sanno quanto ci abbiamo messo io e Inuyasha ad andare d’accordo quando sono andata ad abitare con loro.

Inuyasha, come d’altronde mi aspettavo, ringhia e mi salta addosso. Faccio un volo di un paio di metri e l’impatto con il terreno mi toglie il respiro per qualche secondo, tuttavia ciò che mi preoccupa di più è sicuramente il mezzodemone incazzato che mi sta inchiodando sull’erba.

Sento a mala pena il grido di Kagome, che intima ad Inuyasha di lasciarmi stare e lo sbuffo di Maru, ormai abituato a scene del genere.

-Oh, per cortesia Inuyasha…- sussurro, dandogli una ginocchiata pericolosamente vicina alle parti basse e togliendomelo di dosso. Immediatamente, arriva tempestivamente l’A cuccia di Kagome. E’ ogni volta uno spettacolo vedere questa macchia rossa schiantarsi a terra.

-A cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a

cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia, a cuccia…-

Mi alzo lentamente, guardando allibita Inuyasha sprofondare sempre di più nella terra.

-Ugh…- sussurro, mentre mi tolgo la polvere dai vestiti.

-Kagome, Kagome, basta!- esclama Inucchan, avvicinandosi a lei e prendendola per le spalle iniziando a scuoterla lentamente, preoccupato per il suo doppione maleducato. Io spalanco gli occhi, alla vista di Kacchan: sguardo più furioso non credo di averlo mai visto sul suo viso. Fortunatamente -o sfortunatamente- nemmeno Inucchan se ne accorge sicché, mentre l’imbecille si rialza dopo tutti gli A cuccia di Kagome, quello viene verso di me, guardandomi con rimprovero.

-Hai purificato Tessaiga!- dice, sottolineando l’ovvio, come per spiegarmi il gesto del suo gemello.

-Noooo! Giura!- esclamo io ironica, incrociando le braccia sotto il seno e facendo ridacchiare Sango, Kagome e Rin-chan.

-Non fare la spiritosa con me, Ayame.-

-Scusami sai se il tuo clone imbecille mi stava puntando addosso una spada che uccide cento demoni con un solo fendente! Scusami, eh!- grido, imitando maldestramente l’occhiataccia rivoltagli poco prima da Kacchan. Inucchan fa un paio di passi indietro.

-E comunque, giusto perché tu lo sappia anche se sono sicura che lo sai già, sei un grande imbecille.- decreto, prima di prendere Tessaiga arrugginita da terra -che non mi si venga a dire poi che Inuyasha ha cura delle sue cose!- e passarla ad Inuyasha, che si sta massaggiando dolorante la fronte.

Il mezzodemone mi strappa di mano la spada e la infila nuovamente nel fodero, mormorando un “Tsk” e andandosene con il nasino per aria, offeso. Io alzo gli occhi al cielo e, quando incontro lo sguardo di Maru, gli faccio l’occhiolino; poi mi vado a sedere tra Miroku e Kacchan e mentre il monaco mi passa il ramen istantaneo -portato da Kagome in quest’epoca- la mia amica mi si avvicina.

-Aya-chan…ma Inuyasha recupererà i ricordi di questi momenti quando torneremo a casa?- chiede, minacciando un tic all’occhio dovuto probabilmente all’atteggiamento intimo che poco fa ha avuto Inucchan nei confronti di Kagome.

Io annuisco, con la bocca piena di ramen: non ci crederete, ma litigare con Inuyasha mi fa sempre venire una gran fame! -Certo, come Sesshomaru.-

Kacchan si imbroncia. -Quanto mi piacerebbe poterlo mandare A cuccia…- sussurra, mescolando avvilitala sua cena.

-Beh, basta chiedere!- esclama la Kagome di questo tempo, dando una pacca sulla spalla a Kacchan. Lei la guarda un po’ di sbieco.

-Dici davvero?-

-Certo! Guarda: Inuyasha?-

Entrambi si girano nella sua direzione, curiosi.

-A cuccia!-

 

 

 

Angolino dell’autrice: Buon pomeriggio! Come avete trovato questo capitolo? Io, devo ammettere, sono un po’ perplessa: non mi convince moltissimo, ma a voi il giudizio!

In ogni caso, mi sono divertita tantissimo a descrivere Kacchan gelosa del suo Inuyasha, tanto che ho deciso di prolungare per qualche altro capitolo questo “litigio”.

Vi invito a lasciarmi il vostro parere e ringrazio tantissimo chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha inserito questa storia in una delle liste. Grazie infinite!

Alla prossima,

Sami

  
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