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Autore: princess_sweet_94    11/11/2016    1 recensioni
[STORIA RIPUBBLICATA]
Kathleen ha sempre vissuto con un unico interrogativo: sapere chi fossero i suoi genitori. Nessuno le ha mai detto nulla e neanche il suo tutore, l'uomo che l'ha cresciuta, ha mai risposto a tale domanda.
La situazione sembra complicarsi nel momento in cui la ragazza riceve la lettera e che le cambierà la vita...
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Enjoy❤
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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La prima settimana finì velocemente, con grande sollievo di Kate, e si arrivò alla domenica: giorno di riposo… anche se lei di riposo ne voleva ben poco. Dopo la figura incappucciata non aveva più fatto sogni strani ma temeva sempre di addormentarsi e rifarli, forse anche peggiori.
Quel giorno uscì giusto per avere qualcosa da fare: la giornata era limpida e leggermente ventosa, adatta per stare all’aperto. Lei, Harry e Ron si erano seduti all’ombra di un faggio poco distanti dal lago ad osservare i ragazzi che passeggiavano, discutevano le lezioni o leggevano. Fred e George erano sulla sponda del lago intenti a fare il solletico alla piovra gigante che vi viveva.
Kate si perse ad osservare il profilo sorridente di George e, senza rendersene conto, anche le sue labbra si incurvarono in un lieve sorriso; mentre Ron e Harry parlavano della lezione di volo che si sarebbe tenuta il giovedì prossimo il sole scendeva piano piano e il vento cominciò ad alzarsi. Solo quando oramai non riuscì più a tenere le lunghe ciocche ricce lontane dalla faccia che si decise ad avviarsi su per il castello.
Il lunedì le lezioni ricominciarono regolarmente e si diede il via alla seconda settimana che fu strapiena di compiti, ogni sera lei, Harry e Ron si rintanavano in un angolo della sala comune a studiare e spesso finivano molto tardi. Questo rallegrò molto Kate: andando a dormire tardi era così stanca che cadeva in un sonno senza sogni ma si riversava molto sulla sua salute poiché era sempre molto stanca e assonnata, il mercoledì sera andò a dormire alle tre passate per finire un tema di Storia della Magia e ciò la portò a dormire si e no quattro ore.
Il seguito fu che più ovvio: nell’arco della giornata di giovedì si addormentò per ben due volte; una durante Storia della Magia (fortunatamente nessuno se ne accorse) e una durante Pozioni ma lì non fu altrettanto fortunata.
Non seppe come fosse successo, dopo Storia della Magia si era risvegliata fresca come una rosa ma, neanche mezz’ora dopo l’inizio della lezione di Pozione, proprio mentre faceva scivolare i suoi scarabei in polvere nel calderone, le si annebbiò la vista. Un lontano tonfo metallico le disse che il calderone di Hermione a cui stavano lavorando entrambe era caduto e dopo un attimo si ritrovò sulla fredda pietra del sotterraneo; ci fu uno strillo acuto, un movimento di sedie e dei passi. Gli ci vollero una manciata di secondi per riprendersi. Quando aprì gli occhi la prima cosa che vide fu uno spicchio di soffitto poi la testa di Dean Thomas irruppe nel suo campo visivo insieme ad una altra decina di facce.
<< Toglietevi di mezzo. Largo! >> una voce autoritaria si fece strada nella sua testa e la folla si aprì, Severus si inginocchiò accanto a lei e la scrutò più pallido che mai, poi si sentì alzare di peso << Tornate ai vostri posti e lavorate mentre io l’accompagno in infermeria! >>
Vedeva sfocato ed ebbe solo la debole percezione che qualcuno la stesse trascinando su per le scale e attraverso i corridoi.
<< Sto bene >> biascicò a chiunque fosse ma non ricevette risposta << Mi sono… mi sono solo addormentata…>> ma non ne era tanto sicura nemmeno lei. Una porta si aprì sbattendo, una forte luce la investì, una voce di donna si lamentò, una di uomo parlò poi venne stesa su un letto. Qualcuno parlava vivamente, sembrava stessero litigando ma lei sentiva i suoni sempre più lontani e confusi finché la vista non le si oscurò completamente.
 
<< È solo stanchezza, professore! >> stava dicendo una stanca voce di donna << No, non sta morendo! Ha solo avuto una carenza di forze dovuta al poco riposo, si riprenderà subito! >>
<< Ne è sicura? >> chiese allarmato una voce di uomo.
<< Quando mai ho sbagliato il mio lavoro? >> ribatté aspra la donna << E voi due cosa volete? >>
<< Potter! Weasley! Cosa ci fate qui, non dovreste essere a lezione? >> domandò la fredda voce di Severus.
<< Ehm… >>
<< Ora abbiamo la lezione di volo, volevamo sapere come stava… >>
Harry… Ron… lezione di volo… giovedì alle tre mezzo…
<< Sta ben…! >>
Kate si alzò di scatto come folgorata: non poteva perdersi la prima lezione di volo!
<< Ecco visto? Le avevo detto di non preoccuparsi! >> scattò la donna. Kate la mise a fuoco: era alta, avvolta in un vestito rosso porpora con un grembiule bianco da sopra, i capelli neri legati in una crocchia e l’aria severa; accanto a lei vi era Severus, pallido ma con il solito sguardo freddo; accanto alla porta Harry e Ron la guardavano preoccupati.
<< La lezione di volo, devo andare! >> disse scendendo dal letto e sfrecciando verso la porta sotto gli sguardi sbalorditi dei quattro.
<< Ehi, dove credi di andare?! >> le urlò dietro Madama Chips, l’infermiera della scuola, dopo essersi riscossa dallo scatto improvviso ma lei la ignorò e scese le scale di corsa diretta al prato.
Quando arrivò vide entrambe le classi del primo anno di Grifondoro e Serpeverde già radunate vicino a delle scope messe bene in fila sull’erba, venendo raggiunta da degli ansanti Harry e Ron.
Quando si mise in fila accanto ai suoi compagni molti la tempestarono di domande.
<< Sto bene! >> esclamò esasperata per la sesta volta “Mi sono solo addormentata!”
Fu felice quando arrivò Madama Bumb, la loro insegnante di volo, che mise a tacere il chiacchiericcio.
<< Be’, che cosa state aspettando? >> sbraitò << Ciascuno prenda posto accanto a un manico di scopa. Di corsa, muoversi! >>
Ci fu un fuggi fuggi e tutti presero posto accanto ad una scopa, tutte delle Scopalinda Sette, messe a disposizione dalla scuola.
<< Stendete la mano destra sopra la vostra scopa e dite: Su! >>
<< SU! >>
La scopa di Kate le volò in mano con tanta forza da farla barcollare, ma fu una dei pochi tra cui Harry, Malfoy, Seamus Finnigan e un altro ragazzo di Serpeverde. Quella di Hermione si limitò a rotolare, quella di Neville non si mosse proprio mentre a Ron si alzò di scatto finendogli sul naso.
<< A questo punto montate in sella alle scope >> tutti salirono in groppa alla propria << Quando suonerò il fischietto datevi una spinta premendo i piedi a terra, tenete ben salde le scope e sollevatevi di un metro poi tornate giù inclinandovi leggermente in avanti. Al mio fischio… tre… due… >>
Ma Neville, per il nervoso o l’eccitazione, si dette la spinta troppo presto.
<< Torna indietro, ragazzo! >> gridò lei, ma Neville si stava sollevando sempre di più incapace di controllare la scopa. Era arrivato a quasi sei metri di altezza quando fece uno scatto in avanti e andò a sbattere contro le mura del castello. La scopa ricadde a terra spezzata in due poco distante dal proprietario che giaceva inerte sull’erba.
Madama Bumb era corsa vicino a lui e si era chinata col viso sbiancato dalla paura.
<< Polso rotto >> disse << Nulla di grave, su alzati… >> aiutò Neville ad alzarsi e si diresse all’entrata << Rimanete tutti coi piedi per terra mentre lo accompagno in infermeria, se vedo anche solo una scopa per aria vi ritroverete espulsi prima ancora di dire Quidditch! >>
<< Avete visto che faccia, quel gran salame? >> disse Malfoy ridendo.
<< Chiudi il becco Malfoy! >> ringhiò Seamus.
<< Ehi, guardate! È quella stupida Ricordella di Paciock! >> esclamò Malfoy come se nessuno avesse detto niente e si chinò a raccogliere la sfera trasparente che brillava al sole << Se l’avesse stretta tra le mani si sarebbe ricordato di cadere sulle chiappe! >> tutti i Serpeverde risero.
<< Dammela Malfoy! >> disse Harry.
<< Se non vuoi che faccia quello che non sono riuscita a fare sul treno. O hai intenzione di dartela a gambe anche stavolta? >> Kate gli si parò davanti e seguì un coro di “Oho!” tra i Serpeverde. Malfoy arrossì.
<< Come osi… >> ringhiò lui << Non parlarmi così, Riddle! >>
<< Altrimenti? >> domandò lei in tono di sfida << Lo dirai a tuo padre? >>
Un “Oho!” ancora più forte seguì quell’affermazione, stavolta dai Grifondoro.
Una mano si posò sulla spalla di Kate, Harry la mise da parte e si parò davanti a Malfoy: << Dammela, Malfoy! >> ripeté.
<< Altrimenti? >> stavolta sul suo viso c’era un ghigno maligno, montò in sella alla scopa e si librò in aria << Vieni a prenderla, Potter! >> rise beffardo. Harry montò sulla sua ma Hermione gli si avvicinò.
<< Harry, no! Ci caccerai tutti nei guai! >>
Ma lui non vi badò e si alzò da terra raggiungendo il ragazzo: << Ridammela! >> urlò.
<< La metterò in un posto in cui Paciock dovrà andare a riprendersela >> disse guardandosi intorno per poi sfrecciare oltre Harry << Che ne dici del tetto? >> e lanciò la pallina con tanta veemenza che quella minacciò di scontrarsi contro una delle finestre, rischiando anche di romperla. Harry si lanciò al suo inseguimento a tutta velocità, molti trattennero il respiro: lui era pochi centimetri dalla finestra quando afferrò la Ricordella e, con una capriola, si ribaltò tanto da dare le spalle al vetro.
Tutti i Grifondoro urlarono e corsero verso di lui riempiendolo di complimenti, Kate gli batté un cinque e Seamus diceva che era una presa degna di una grande Cercatore. Proprio quando Malfoy, verde di rabbia, toccò terra il portone si aprì e ne uscì un’infuriata McGranitt.
<< HARRY POTTER! >> esclamò. Tutti tacquero e si radunarono dietro di lui mentre Malfoy ghignava beffardo “Vieni con me!” e gli fece cenno di seguirla all’interno della scuola.
 
Poco più tardi lei, Hermione e Ron erano radunati nella Sala Comune di Grifondoro. Kate aveva chiesto alla ragazza di aiutarla con un lungo tema di Trasfigurazione per non dover rifare le ore piccole ed evitare di svenire in classe il giorno dopo e Ron, anche se con molta riluttanza, si era unito a loro.
Hermione stava giusto spiegando in cosa consisteva la Trasfigurazione e perché era utile mentre Ron prendeva velocemente appunti ma Kate non l’ascoltava minimamente: era concentrata su un George intento a duellare con Fred nel bel mezzo della Sala Comune circondato dai ragazzi esultanti.
<< Kate? Kate! >> la voce di Hermione la fece trasalire.
<< C-che cosa c’è? >> chiese distrattamente.
<< Non stai prendendo appunti! >> la rimproverò.
<< Scusa… mi ero distratta… >> rispose lanciando un’occhiata furtiva in direzione dei gemelli che non sfuggì agli occhi attenti della ragazza.
<< Perché continui a fissarli? >> domandò.
<< Be’, i duelli sono interessanti >> rispose Ron osservando i fratelli da sopra la pergamena quasi piena ma Hermione la fissava con gli occhi sottili e lei, senza rendersene conto, lanciava a George sguardi sognanti.
<< Aha! >> esclamò d’un tratto trionfante facendo sobbalzare sia Ron che Kate << Ho capito! >> e a quel punto abbassò la voce << Ti sei presa una cotta per uno di loro due! >> disse maliziosa.
<< Cosa? >> esclamò Ron << Ma non dire scemenze…! >> ma la ragazza aveva assunto un color porpora molto evidente, il ragazzo sgranò gli occhi << Non dirmi che…? >>
Kate era imbarazzatissima e non osava guardarli: << Vi prego non diteglielo! >> supplicò a bassa voce lanciando sguardi preoccupati ai due.
<< Allora è così! >> disse Hermione sorridente << Tranquilla, noi donne sappiamo mantenere i segreti >> aggiunse con aria di importanza per poi scoccare un’occhiata torva a Ron.
<< Anche noi ragazzi, cosa credi? >> ribatté lui indignato << Ma, dicci, chi dei due? >> aggiunse poi curioso.
<< Ehm… >> e farfugliò qualcosa.
<< Cosa? >> domandò Hermione avvicinandosi. Di nuovo Kate lo sussurrò ma uscì solo un groviglio di ‘g’, i due capirono lo stesso visto che solo uno portava la ‘g’ nel nome.
<< Be’, in effetti George ha sempre riscosso più successo di Fred con le donne >> commentò Ron.
<< Come mai? >> chiese Hermione.
<< Ha più tatto, è più gentile… Fred, non è da meno è vero, però a volte esagera un po’… >>
<< Anche se è stata solo una coincidenza… il primo che ho incontrato a Diagon Alley è stato George, se avessi visto prima Fred mi sarei presa una cotta per lui… in fondo sono identici >> rispose Kate.
<< Eh, già… come fate a distinguerli? >>
<< Oh, suvvia si capisce! >> rispose Kate come se fosse ovvio << George è poco più alto di Fred ed ha gli occhi più chiari… be’, perché mi fissate? È vero! >> esclamò lei arrossendo.
<< Ora che me lo hai fatto notare, è vero… >> rispose Ron osservandoli mentre si grattava il mento con la punta della piuma << Non me n’ero mai accorto e io ci sono cresciuto con loro >>.
<< Forza dell’abitudine >> rispose Hermione con semplicità per poi riaprire il libro di Trasfigurazione << Sbrighiamoci a finire, abbiamo altri compiti >> e ricominciò a leggere. Stavolta Kate prendeva appunti cercando di concentrarsi al massimo sia per scrivere sia per non gettare l’occhio alla sua destra. Aveva riempito più di mezzo rotolo di pergamena quando Ron annunciò di avere fame, in effetti anche lei sentiva un certo languorino: erano le sette. Chiusero i libri decisi a rimandare e scesero in Sala Grande per la cena.
Poco dopo essersi seduti li raggiunse anche Harry, allegro come mai, e raccontò loro che la McGranitt lo aveva inserito nella squadra di Quidditch come Cercatore.
<< Stai scherzando? >> aveva detto Ron con la patata a mezz’aria << Cercatore? Mai quelli del primo anno… tu devi essere il più giovane cercatore del dormitorio da… >>
<< Un secolo, secondo la McGranitt. Comincio l’allenamento la settimana prossima! >> rispose lui.
Lo sguardo di Kate vagò per la stanza e si fermò sul tavolo degli insegnanti dove Severus la scrutava attentamente da sopra il calice come se temesse di vederla svenire da un momento all’altro. Si sentì a disagio e voltò velocemente lo sguardo verso Harry proprio mentre i gemelli Weasley li raggiungevano.
<< Complimenti >> disse George a bassa voce sedendosi tra Kate e Harry << Baston ce l’ha appena detto. Anche noi siamo nella squadra: Battitori >>.
<< Ve lo dico io >> Fred si sedette dall’altro lato di Harry, vicino a Neville << quest’anno la coppa la vinciamo noi. È da quando Charlie se n’è andato che non vinciamo più ma quest’anno la squadra promette bene >>.
<< Devi essere proprio bravo, Harry >> continuò George << Baston stava praticamente saltando dalla gioia quando ce l’ha detto >>.
<< Bene, ora dobbiamo andare. Lee è convinto di aver trovato un nuovo passaggio segreto per uscire dalla scuola >>.
<< Scommetto che è quella dietro la statua di Gregory il Viscido che abbiamo scoperto la settimana scorsa. Ciao! >> George salutò con la mano Ron e Hermione davanti a sé e diede una pacca sulla spalla a Harry, per poi strizzare l’occhio a Kate che si sentì avvampare.
Non sapeva quante volte glielo aveva visto fare, forse aveva un tic all’occhio e lei non lo sapeva?
Quando Fred e George furono scomparsi qualcun altro si avvicinò.
<< L’ultimo pasto, Potter? >> chiese Malfoy ghignante << Stai per prendere il treno e tornare dai Babbani? >>
<< Vedo che sei molto più coraggioso, ora che sei tornato coi piedi per terra e hai i tuoi amichetti a fianco >> rispose Harry con tranquilla freddezza.
<< Con te sono pronto a battermi da solo in qualunque momento >> ribatté deciso Malfoy << Se vuoi anche stanotte. Un duello tra maghi, solo bacchette >>.
Harry parve esitare: << D’accordo >> esclamò infine.
<< E io sono il suo secondo >> esclamò Kate infervorandosi, conosceva abbastanza fatture da farlo ricoverare in infermeria per almeno un mese prima che potessero farlo tornare al suo aspetto umano << Il tuo chi è? >>
Malfoy squadrò Tiger e Goyle come per valutarne la stazza.
<< Tiger. Ti va bene a mezzanotte? Ci ritroviamo nella sala dei trofei, non è mai chiusa a chiave >> detto ciò fece dietro-front e tornò al proprio tavolo.
<< Che cos’è un duello tra maghi? E che vuol dire che sei la mia seconda? >> chiese Harry, lasciando sbigottiti Kate e Ron.
<< Hai accettato una cosa senza sapere cos’era? >> sbottò Hermione senza degnarlo di uno sguardo da sopra il libro di Storia della Magia.
<< Il secondo è quello che ti sostituisce se muori >> spiegò Kate << Ma si muore solo nei duelli veri, in questo al massimo potreste sprizzarvi addosso scintille… ovviamente se facessi cambio con me, le scintille diventerebbero fatture niente male >> disse piuttosto compiaciuta.
<< E se agito la bacchetta e non succede niente? >>
<< Getta via la bacchetta e dagli un bel pugno sul naso! >> suggerì Ron addentando la sua salsiccia con fin troppa enfasi.
<< Secondo me non dovreste andare, finireste solo nei guai >> Hermione parlava mangiando piselli mentre continuava a leggere col libro posato contro la caraffa di succo.
<< Be’, è vero che se ci beccano finiremo nei guai… >> concordò Kate.
<< E immagino che scagliarsi fatture, o anche solo scintille, provocherebbe un bel po’ di rumore >> disse Harry amareggiato.
<< Ma non puoi non andarci! >> ribatté Ron << Ti prenderebbe in giro a vita! >>
<< Meglio che finire espulsi! >> rimbeccò Hermione.
<< Ma voglio andarci lo stesso, voglio chiudergli la bocca una volta per tutte! >> decise Harry.
 
La sera Kate rimase a letto a fissare il soffitto, guardando l’orologio di tanto in tanto; alle undici e mezza s’infilò la vestaglia e scese nella Sala Comune ad aspettare. Si sorprese nel trovare Hermione seduta su una poltrona.
<< Non voglio che finiate nei guai >> disse << Pensa se verresti espulsa, cosa ne sarà del tuo futuro e…? >>
<< Ti prego, Hermione! Non farmi la predica. L’espulsione è l’ultima cosa che mi preoccupa >>.
In effetti se pensava alla reazione di Severus se l’avesse vista nella Sala dei Trofei, nel bel mezzo della notte, a lanciare fatture su Malfoy… be’, l’espulsione sarebbe stata l’ultima dei suoi problemi. L’avrebbe come minimo chiusa in cantina per tre anni, a vivere di pane e acqua!
Dopo meno di dieci minuti scesero anche Harry e Ron, e furono sorpresi di trovare anche Hermione… sorpresa che svanì quando lei iniziò a fare loro la predica. La ignorarono e si accinsero ad aprire il buco del ritratto.
Lei li seguì fino a fuori senza smettere di sibilare scongiuri finché Ron non si stufò: “Vattene! Non sono affari che ti riguardano!” sbottò.
<< Oh, bene! Ma io vi ho avvertiti, poi non lamentatevi quando sarete sul treno che vi riporterà a casa. Siete proprio dei… >> ma si bloccò. Rimase lì impalata a fissare il ritratto vuoto: evidentemente la Signora Grassa era andata a farsi un giro notturno.
<< E adesso che faccio >>” si disperò.
<< Affari tuoi >> rispose Ron scendendo le scale.
<< Ma… ma non potete lasciarmi qui… >> balbettò lei.
<< Vieni, allora >> disse Kate << Non hai altra scelta >> aggiunse in risposta al suo sguardo.
<< Ok, ma se ci beccano dirò che è stata un’idea vostra e io sono rimasta coinvolta nel tentativo di fermarvi! >> sbottò lei seguendoli.
<< Che poi è quello che è appena successo, Hermione >> rispose cauta Kate visto che la ragazza sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.
<< Adesso fate silenzio! >> esclamò Harry << O ci scopriranno sul serio! >>
<< Pregate solo di non incontrare Pix >> bisbigliò Ron.
Scivolarono lungo i corridoi illuminati solo dalla lieve luce lunare, guardandosi bene intorno per essere sicuri che non vi fosse nessuno. Fortunatamente non incontrarono nessuno e raggiunsero la Sala dei Trofei senza problemi e lì attesero. La mezzanotte arrivò e passò ma di Malfoy e Tiger nemmeno l’ombra.
<< Forse ha avuto paura >> disse Ron in un sussurro prima che un rumore nella stanza accanto li fece balzare.
<< Sono loro? >> chiese Hermione.
<< No >> rispose Kate voltandosi e sentendo un familiare voce maligna.
<< Annusa qua dentro piccina, potrebbero essere nascosti dietro un angolo >>.
Era Gazza, il custode, che parlava alla sua gatta Mrs Purr.
<< Via, via! >> sillabò Harry senza emettere suoni prima di darsela a gambe verso la porta opposta a quella da dove erano entrati, esortandoli a seguirlo con gesti frenetici.
Sgattaiolarono il più silenziosamente possibile lungo la galleria delle armature, svoltarono l’angolo e… CRASH!
Ron era inciampato in una di esse e imprecava ad alta voce.
<< CORRETE! >> urlò Harry e tutti e quattro si affrettarono su per il corridoio, girarono, un altro corridoio, un altro angolo.
Harry era in testa, Kate dietro e a seguire Ron e Hermione; lacerarono un arazzo e si ritrovarono in un corridoio accanto all’aula di Incantesimi. Lì si fermarono a riprendere fiato.
<< Ve l’avevo detto io >> mormorò Hermione ancora sotto shock << Ve l’avevo detto! >>
<< Dobbiamo tornare alla Torre >> disse Ron << In fretta! >>
<< Quel verme ci ha ingannato! >> sbottò Kate << Non aveva la minima intenzione di duellare, voleva solo metterci nei guai. Ha fatto la spia! >> sbraitò in preda alla collera << Oh, ma aspettate che lo prenda… gli farò pentire di essere nato! >>
<< Andiamo >> Harry aveva appena mosso un passo quando Pix sbucò da un’aula, appena li vide si mise a ridacchiare.
<< In giro per il castello a mezzanotte, pivellini? >> squittì.
<< Zitto, Pix, per favore. Ci farai espellere! >> piagnucolò Hermione.
<< Dovrei proprio dirlo a Gazza, si sì! È per il vostro bene, sapete? >>
<< Ma levati di mezzo! >> sbottò Ron colpendolo… ma fu un grosso errore.
<< ALLIEVI FUORI DALLE CAMERATE! >> urlò Pix con quanto fiato aveva in gola << ALLIEVI FUORI DALLE CAMERATE! NEL CORRIDOIO DEGLI INCANTESIMI! >>
Si tuffarono sotto di lui e spiccarono una corsa con tutta la forza che avevano nelle gambe, dritti verso l’estremità del corridoio, dove andarono a sbattere contro una porta chiusa a chiave.
<< Siamo al capolinea >> disse Ron sconfortato. Udirono i passi di Gazza che si avvicinavano il più in fretta possibile.
<< Ci beccheranno di sicuro! >> esclamò Harry.
<< Oh, levatevi di mezzo! >> sbottò Hermione estraendo la bacchetta e puntandola contro la maniglia << Alohomora! >>
Il lucchetto si aprì e la porta si spalancò davanti a loro, la oltrepassarono e se la richiusero alle spalle.
<< Da che parte sono andati, Pix? >> stava chiedendo Gazza << Svelto, parla! >>
<< Dì per favore >> lo canzonò il Poltergeist.
<< Non farmi perdere tempo, Pix. Dimmi dove sono andati? >>
<< Non ti dirò un bel niente se non me lo chiedi per favore >>
<< E va bene… per favore! >>
<< NIENTE! Ah-ha! Te l’avevo detto che non avrei detto niente se non dicevi per favore! Ha ha! Haaaa! >> e udirono Pix svolazzare via mentre Gazza gli lanciava maledizioni.
<< Crede che questa porta sia chiusa a chiave >> bisbiglio Kate sollevata.
<< E c’era un motivo se era chiusa a chiave >> mormorò Harry. Tutti e tre si voltarono e trattennero il respiro: davanti a loro c’era un cane gigantesco, tanto da coprire tutto lo spazio circostante, aveva tre teste e, soprattutto, tre bocche da cui pendeva la bava. Li guardò con i sei piccoli occhi neri famelici, i tre nasi che annusavano nella loro direzione e poi… il cane abbaiò, loro urlarono, Harry aprì la porta e si gettarono tutti e quattro oltre la soglia chiudendosi velocemente la porta alle spalle. Poi ripresero a correre, anzi a volare, lungo il corridoio.
Gazza era sparito, Pix era svolazzato qualche piano più sopra, così che poterono raggiungere la Torre senza incontri sgradevoli.
<< Ma dove diavolo eravate finiti tutti quanti? >> domandò la Signora Grassa quando li vide arrivare, stanchi e ansimanti.
<< Non fa niente… grugno di porco, grugno di porco! >> esclamò Harry. Il ritrattò si aprì e si arrampicarono nella Sala Comune lasciandosi cadere sulle poltrone, nel tentativo di riprendere fiato.
<< Che cosa lo tengono a fare un mostro come quello chiuso in una scuola! >> esclamò Ron ancora scosso.
<< Non lo so, ma spero di non doverci avere mai più a che fare! >> rispose Kate cercando di fermare il tremolio alle gambe: troppe emozioni per una notte sola.
<< Dite un po’, non avete l’abitudine di usare gli occhi? >> chiese Hermione riprendendo fiato e, purtroppo, il suo solito carattere “Non avete visto dove poggiava le zampe?”
<< Sul pavimento? >> suggerì Harry.
<< Scusami tanto, non ho proprio pensato a concentrarmi su dove poggiava le zampe ero più impegnato a guardare le teste. Non so se lo hai notato: erano tre! >>quasi urlò Ron.
<< Stava su una botola. È chiaro che fa la guardia a qualcosa” rispose guardandoli con odio mentre si alzava “Ora se non vi dispiace io torno a letto prima che a qualcuno di voi venga qualche altra brillante idea per farsi uccidere… o peggio, espellere. Buonanotte! >> e con ciò si avviò oltre la porta per il dormitorio femminile.
<< Quella ragazza ha bisogno di rivedere le sue priorità >> commentò Ron.
<< Vado a dormire anche io >> Kate si alzò << Troppe emozioni per una notte sola>> e seguì la scia di Hermione su per il dormitorio.
  
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