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Autore: crazy lion    12/11/2016    6 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Ehilà, gente!
In questi giorni non sto affatto bene, quindi pensavo di non postare, ma oggi ci ho ripensato. Questo in fondo è un capitolo importante, lungo e a mio parere abbastanza ben riuscito, quindi non me la sentivo di non pubblicarlo in tempo. Non so, però, se metterò il prossimo tra due settimane. Dipenderà da come sto e da come sarò messa con lo studio. In ogni caso tranquilli, non vi abbandonerò, magari ritarderò solo un po'.
Ringrazio MaryS5. Se ho aggiunto la scena iniziale con Selena è solo grazie ad un suo consiglio. Grazie, amica mia!
Buona lettura!
 
 
 
 
 
 
55. IO E TE NELLA NOTTE DI NATALE
                 
Demi era appena tornata a casa con le figlie quando le squillò il cellulare. Era Selena.
"Ehi" le rispose la ragazza. "Non riesci proprio a stare senza di me, oggi, vero?"
Selena rise.
"Sì, è così, almeno in parte. Sarà che a Natale le persone alle quali vogliamo bene ci mancano ancora di più del solito. Comunque, volevo chiederti se potrei passare a casa tua. Sai, è la prima volta che vedo le bambine dal vivo, diciamo, perché fino ad ora ho solo ricevuto foto e video che mi hai mandato, quindi vorrei conoscerle meglio. Oggi avrei voluto giocare con loro o parlarci, ma c'era una tale allegria e mi sono trovata così bene a chiacchierare con tua madre e le tue sorelle, che mi è un po' passato di mente."
A Selena dispiacque dire ciò. Non voleva sembrare insensibile o dare l'impressione che non le importasse nulla di Mackenzie e Hope. In fondo, erano le figlie della sua migliore amica. Lo spiegò a Demi per evitare fraintendimenti.
"Non ti preoccupare, cara, l'avevo capito" le disse quest'ultima per tranquillizzarla. "Passa pure. Le piccole sono un po' stanche, quindi che ne dici di venire fra un'oretta, quando si saranno riposate?"
"Va bene, a fra poco!"
Hope, fra le braccia della mamma, si stava addormentando. Demi la portò a letto e anche Mackenzie andò a fare un piccolo riposino, mentre alla donna bastò sedersi sul divano davanti alla televisione per riprendersi un po'.
 
 
 
Mentre procedeva verso casa di Demi, Selena era emozionata ed elettrizzata. Aveva visto le bambine ap pranzo e il suo cuore aveva perso un battito tanto si era sentita felice per l'amica, ma adesso lo era ancora di più.
Quando suonò il campanello, capì di non stare più nella pelle. Demi le venne ad aprire subito, con Hope fra le braccia e Mackenzie che la seguiva.
"Ciao!" esclamò Selena, andando loro incontro.
Mackensizie sapeva già chi era, la mamma le aveva parlato tantissimo di lei, ma la guardò ugualmente con curiosità; e poi Selena era così bella, secondo lei! Forse, pensò, dirglielo sarebbe stata una bella cosa. Aspettò che Demi la lasciasse entrare e la invitasse ad accomodarsi sul divano. Quando furono tutte e quattro l'una accanto all'altra, Mackenzie scrisse:
Selena, sai che hai una voce molto dolce? Dico davvero, è bellissima. La mamma mi ha parlato tantissimo di te e sono contenta che tu sia venuta a trovarci!
Le passò il pezzettino di carta e la ragazze lesse, poi le sorrise.
"Anch'io lo sono, tesoro; e grazie per i ocmplimenti. La tua scrittura è molto bella!" esclamò e lo pensava davvero. Mackenzie aveva una calligrafia chiara e ordinata.
La bambina la guardò, per un momento, con gli occhi sbarrati. Era stupita: nessuno, fino a quel momento, si era mai complimentato con lei per come scriveva e sentirsi dire quelle cose per la prima volta le fece un immenso piacere. Le sorrise a sua volta per ringraziarla, poi Selena riprese:
"Spero che la mamma ti abbia detto cose belle di me."
Oh sì, certo. Mi ha anche raccontato che hai avuto male al cuore. Ora stai meglio?
"Sì, sto bene, per questo sono tornata. Ero andata dalla mia mamma e dal mio papà mentre sono stata male. Anche i grandi hanno bisogno di farsi coccolare, quando non si sentono bene" le spiegò, con semplicità.
"Tatatatatata" disse Hope, come per puntualizzare che c'erano anche lei e la mamma.
Selaena e Demi sorrisero, poi la ragazza chiese all'amica se le sarebbe piaciuto prendere in braccio la bambina.
"Sì!" rispose lei e si vedeva che era emozionata.
Quando Demi gliela posò delicatamente fra le braccia, Hope guardò la sconosciuta un po' spaventata, ma la mamma le sorrise e lei si rilassò.
"Potrei abituarmi a passare i pomeriggi con te e le piccole e le serate con Andrew!" commentò Demi.
"Mi fa piacere che le cose vadano così bene. Dimmi, cara, ma davvero non avete mai fatto…"
"Sel!" esclamò, arrossendo. "No! E in ogni caso, per favore, non parliamo di queste cose davanti alle bambine."
Il suo tono era stato gentile, ma non voleva che Mackenzie sentisse parlare di sesso.
"Hai ragione, scusa."
Comunque, io so, più o meno, cos'è quella roba che si chiama sesso. È quando un uomo e una donna stanno insieme in un letto e si danno tanti baci. So anche che così possono avere un bambino, ma non ho ancora capito come scrisse la bambina, strappando un sorriso alle due donne.
"Beh, è un po' più complicato di così, amore, ma il concetto è quello" le confermò la madre.
Mi spiegate come si fanno i bambini?
"Tra qualche anno, non adesso" continuò Demi.
Perché?
"Hai solo cinque anni."
Ne ho cinque e mezzo protestò, mentre Selena se la rideva.
"La mamma ha ragione, Mac."
Va bene. Se lo dici tu, zia. Posso chiamarti così?
"Sì e anche Hope potrà, quando ne sarà in grado. Zia non è una parola molto difficile, sai, piccolina?"
Le scompigiliò affettuosamente i capelli e la bimba rise.
Poco dopo Demi preparò per lei e la sua amica un caffè e un po' di latte per le bambine.
Selena avrebbe voluto restare ancora, ma cominciava a farsi buio e la sua casa era un po' lontana, così preferì andare. Promise all'amica e alle sue nipotine che si sarebbero viste presto. Si salutarono tutte con affetto, baciandosi e abbracciandosi, poi Selena uscì. Demi sorrise mentre la guardava andare via. Non avevano parlato molto in quei minuti nei quali si era trattenuta, ma poco impotava. L'avrebbero fatto in seguito. La cosa che più contava era che le bambine erano rimaste letteralmente conquistate da lei.
 
 
 
Quella sera Mackenzie insistette per andare a dormire dalla nonna.
"Non sei mai stata là di notte, Mackenzie, sei sicura che io non ti mancherò troppo? Inoltre, oggi la nonna ha lavorato molto per preparare il pranzo di Natale e credo sia molto stanca."
Mamma, ti prego! Farò la brava con la nonna, promesso.
"Va bene, ora la chiamo e vediamo quello che dirà."
Dianna fu felicissima nel sapere che la sua nipotina avrebbe voluto dormire da lei e si offrì di occuparsi anche di Hope.
Demi insistette, disse che non era necessario, ma la donna era talmente entusiasta che alla fine la ragazza disse che andava bene. Dopo circa mezzora arrivò a casa di sua madre con i pigiamini di Mackenzie e Hope, i loro giocattoli preferiti (q       uelli che avevano portato dalla casa dei loro genitori affidatari), la pappa e i pannolini per Hope. Ormai la bambina iniziava a mangiare anche normali minestre con la pastina, ma a volte Demi le preparava ancora le pappe che le dava quando era più piccola.
"Vedrai che staranno benissimo qui, Demi" la rassicurò Eddie.
"Hope dormirà in camera con noi, ho già tirato fuori la culla di tua sorella Dallas che è ancora in buonissimo stato. L'ho lavata, asciugata ed ora è a posto. Mackenzie invece dormir nella stanza degli ospiti, quella che si trova vicino alla nostra camera, così se avrà bisogno potrà venire da noi. Sta' tranquilla, Demi, ci sappiamo fare con i bambini" la rassicurò Dianna.
"Lo so mamma, è solo che non avevo mai fatto questa cosa prima e sono un po' preoccupata, tutto qui."
"Lo vedi, le bambine sono tranquille!"
Mackenzie stava giocando con Madison, arrivata in salotto proprio qualche minuto prima, mentre Hope era tra le braccia di Eddie e si divertiva con il suo peluche.
"Se dovessero esserci problemi mi chiamerete, vero?"
"Certo che lo faremo, che domande! Tu che programmi hai per stasera?"
"Io ed Andrew ci vedremo per passare un po' di tempo insieme."
Dianna avrebbe voluto conoscere altri dettagli su quella serata. Ormai aveva capito che tra Demi ed Andrew iniziava ad esserci del tenero, ma la figlia non volle dirle altro. Baciò, abbracciò e coccolò le sue bambine. Sapeva che le sarebbero mancate da morire, anche se era consapevole che sarebbero state lontane da lei solo per una notte.
"Fate le brave con i nonni e con le zie e non combinate guai" raccomandò loro.
Le piccole la abbracciarono, anche Hope che aveva capito più o meno ciò che stava succedendo. Mackenzie le disse che le voleva bene e poi Demi uscì.
Salì in macchina e rimase un po' ad ascoltare. Aveva paura che Hope o Mackenzie sarebbero scoppiate a piangere a dirotto non vedendola più lì, ma quando si rese conto che non stava succedendo niente, si tranquillizzò un po' e accese il motore.
Durante il tragitto verso casa guardò più volte i sedili posteriori. Le sembrava così strano non avere le sue piccole lì con lei, ma sapeva che erano in ottime
mani.
Tornata a casa cucinò qualcosa per lei ed Andrew, che arrivò dopo poco.
Mangiarono insieme chiacchierando allegramente e parlando delle bambine, del fatto che erano dalla nonna e della giornata appena trascorsa. Entrambi si erano divertiti molto a casa di Dianna ed Andrew di se che ogni volta si commuoveva quando pensava che Eddie e la moglie lo amavano come un figlio.
"Piaceresti molto anche tu ai miei genitori se fossero qui" le disse poi.
"Dici davvero?"
"Certo! Loro ti volevano molto bene e sicuramente sarebbero contenti di sapere che il nostro rapporto sta diventando così profondo e che si sta, pian piano, trasformando in amore… perché è questo che sta diventando, almeno secondo me."
"Sì, più il tempo passa più lo penso anch'io."
Nessuno dei due era pronto a dire all'altro:
"Ti amo",
ma nei loro cuori sentivano che sarebbe successo presto. Purtroppo, però, a volte non si riesce a dire a parole ciò che si sente nel cuore, perché si ha paura o perché non si è ancora esattamente pronti. Si pensa che si potrebbe aspettare un altro po' di tempo per esserne davvero sicuri ed era proprio questo che stava accadendo
loro.
Dopo cena si sedettero sul divano e Demi accese il camino. Non lo faceva quasi mai dato che in casa sua c'era il riscaldamento a pavimento, ma siccome le piaceva moltissimo il calore del fuoco, ogni tanto accendeva il camino per provare quella meravigliosa sensazione.
"Ti piace questo rumore?" chiese ad Andrew.
"Sì, è rilassante. Il fuoco ricorda molto la casa, la famiglia, dà una sensazione di sicurezza, non trovi?"
"In questa situazione sì. Il fuoco è bello quando non fa paura."
"Io infatti mi riferivo ad una situazione come quella che stiamo vivendo noi. Non pensiamo alle cose brutte, agli incendi o a fatti del genere, non stasera."
"Hai ragione, scusa, non so nemmeno perché l'ho detto. Piuttosto, ti va una cioccolata calda?"
"Sì, ma la preparo io. Non mi costa nulla, davvero! Tu hai cucinato la cena e io faccio il dolce."
"Va bene, accetto."
Poco dopo, un buonissimo profumo di cioccolato si sparse per tutta la casa. Demi adorava i dolci e proprio per questo ne mangiava pochi, perché sapeva che, se avesse cominciato, non si sarebbe più fermata. Inoltre, fare così aveva i suoi vantaggi, primo fra tutti il fatto che si gustava meglio ciò che mangiava. Le sembrava ancora più buono, dato che non ne approfittava spesso.
"È pronto! Vieni in cucina o te la porto in salotto?" le chiese Andrew, alzando un po' la voce per farsi sentire.
"Tranquillo, arrivo io."
Bevvero la cioccolata e mangiarono qualche biscotto, poi Andrew si alzò, mise le tazze a lavare, le risciaccquò per bene e alla fine disse:
"Andiamo."
"Dove?" chiese Demi, incuriosita e allo stesso tempo senza capire.
"C'è una cosa che mi piacerebbe molto fare con te. Ci ho pensato ieri sera mentre ti stavo salutando."
"Non mi vuoi dire di cosa si tratta?"
"No, così sarà ancora più bello."
Demi si guardò intorno ed Andrew, pensando che ci fosse qualcosa che non andava, la guardò allarmato.
"Tutto bene?"
"Sì; è solo che, per quanto io abbia voglia di vedere ciò a cui avevi pensato, fa freddo e non mi va molto di uscire. Possiamo farlo domani?"
"La tradizione vuole che lo si faccia a Natale. Su, andiamo, andiamo, andiamo!" esclamò, avvicinandosi a lei e facendole il solletico ai fianchi.
Demi iniziò a ridere come una pazza. Non resisteva proprio al solletico in quel punto ed Andrew lo sapeva.
"Va bene, va bene mi… mi arrendo. Andiamo, ora ba-basta ti prego" disse, continuando a ridere e non riuscendo quasi a parlare.
"Evviva!" urlò Andrew, alzando le mani in segno di vittoria.
Demi, che indossava un paio di ciabatte, si infilò le scarpe e il cappotto e poi uscì con l'amico. Beh, in realtà era chiaro che non era più solo un amico, ma Demi non sapeva come altro avrebbe potuto definirlo.
"Vuoi bendarmi come hai fatto tempo fa ad Halloween?"
"No, non è necessario" le disse, mentre salivano in macchina.
Andrew la portò in una parte della città dove lei non era mai stata, un po' in periferia, lontano dal traffico incessante di Los Angeles. Si fermarono vicino ad una casa accanto al cui cancello c'era un albero di vischio e fu proprio ciò che catturò subito l'attenzione di Demi.
"Wow!" esclamò. "Non avevo mai visto un albero di vischio così da vicino."
"Scendiamo, avanti."
"Sei sicuro che possiamo avvicinarci?"
"Ieri sera sono venuto qui e ho chiesto al proprietario della casa. Mi ha detto che l'albero non è suo, ma del quartiere, per cui non c'è nessun problema."
"Aspetta, mi stai dicendo che sei venuto qui ieri sul tardi a rompere le scatole al proprietario per chiedergli una cosa del genere? Perché?"
"Non conosci la tradizione? Cosa fanno le coppie a Natale sotto il vischio?"
"Si… si baciano" balbettò.
"Esatto."
"Noi siamo una coppia, più o meno, giusto? Insomma, sembra proprio che lo stiamo diventando."
"Io penso proprio di sì. Tu non ne sembri così convinta, invece."
"Non è questo, è solo che avevamo detto di non parlarne finché non ne saremmo stati sicuri, ma forse è il caso di cominciare visto che in questi mesi ci siamo uniti sempre più; e quale miglior momento se non Natale?"
"Infatti, hai colto in pieno ciò a cui avevo pensato. Comunque, anche se non siamo una coppia vera e propria, almeno non ancora, ti andrebbe di darci un bacio sotto il vischio?"
Lei non gli rispose. Si avvicinò a lui e gli cinse i fianchi con le braccia, guidandolo verso la pianta, poi lo baciò con passione. Fu un bacio dolce, il più profondo che si erano dati fino a quel momento e fu come se ci fossero sati solo loro. Tutto il resto del mondo non c'era. Tutto taceva, come se perfino il tempo avesse smesso di scorrere. Entrambi sentirono i loro cuori battere come se stessero facendo le capriole nei loro petti. Sarebbero saltati fuori se solo avessero potuto.
"È stato bellissimo, Andrew. Non mi merito tutte queste attenzioni."
"Era solo una cosa che pensavo ti avrebbe fatto piacere; e comunque tu ti meriti questo ed altro. Spero di poterti dare molto di più, prima o poi."
"Cosa speri di darmi in più?"
"Amore… quello vero, forte, sincero, magari per tutta la vita."
"Non stai correndo un po' troppo? Avevamo detto di non farlo, giusto?"
"Hai ragione, scusa."
"Non ti scusare" gli disse lei dolcemente, accarezzandogli un braccio. "Mi ha fatto piacere ciò che mi hai detto. Anch'io spero di poterti dimostrare meglio i miei sentimenti, un giorno, quando sarò veramente sicura di ciò che provo e nel momento in cui lo sarai anche tu. Comunque, sai che mi piaci da morire quando sei così romantico?"
"Ah sì?"
"Sì sì! Ti devo dare il mio regalo,
ora."
Tornarono a casa e, quando entrarono, Demi si diresse subito in salotto. Aprì un cassetto di un mobile e ne tirò fuori un pacchetto, che diede all'amico. Andrew lo scartò e vi trovò dentro un DVD, senza alcun titolo scritto sulla copertina.
"Che cos'è?"
"Ti chiederai come mai non c'è nessun titolo. Non sapevo come intitolarlo."
"Vuoi dire che l'hai fatto tu?"
"Io ho dato il via a tutto, ma quello che ha fatto il lavoro è stato il fotografo al quale mi sono rivolta. Qualche tempo fa, all'inizio di dicembre, ho trovato una vecchia videocassetta mentre pulivo la mia mansarda. Avendo ancora il videoregistratore l'ho inserita per capire cosa ci fosse e ho trovato molti video di me, te e Carlie quando eravamo piccoli. Giocavamo, ridevamo e ci divertivamo come pazzi, così ho pensato che sarebbe stato il regalo perfetto per te. Ho portato la videocassetta dal fotografo, ho fatto trasferire i video su un DVD e me ne sono fatta fare una copia. La qualità è ottima, ho già provato il mio. Spero ti piaccia."
Commissionare quel lavoro al fotografo era costato un bel po' di soldi a Demi. L'avrebbe fatto anche da sola, ma dopo aver letto qualcosa su internet a riguardo aveva scoperto che era molto complicato e, non intendendosi di queste cose tecniche, aveva preferito ricorrere ad un aiuto esterno per andare sul sicuro. In ogni caso, non le era importato molto spendere tanti soldi in quell'occasione. Per un regalo così ne era valsa la pena.
"Lo adoro, Demi! Sono senza parole, è stupendo!" esclamò Andrew.
Demi poté vedere che aveva gli occhi lucidi e fu felice che gli fosse piaciuto così tanto.
"Lo guarderò molto volentieri in questi giorni. Sono sicuro che mi torneranno in mente cose che magari avevo dimenticato."
"Probabilmente sarà così; è successo anche a me; e poi potrai sentire la voce di tua sorella."
"Non sono più riuscito a guardare nessun video nel quale c'era lei. In questi anni li ho sempre, categoricamente evitati quando mi capitavano sottomano."
"Non sei obbligato a vederli. Puoi guardare solo quelli che riguardano me e te e vedere gli altri quando ti sentirai pronto. Non ti voglio forzare in nessun modo."
"Lo so. Grazie, è un regalo bellissimo!"
"L'ho fatto col cuore" gli rispose sorridendo.
"Ora tocca a me darti il regalo. Certo, non sarà forse bello come il tuo, ma spero ti farà piacere."
Le diede un piccolo pacchettino di seta, che Demi aprì delicatamente per non rovinarlo. Adorava la seta e aveva intenzione di tenere anche il pacchetto, oltre al regalo. Dentro vi trovò una piccola collana d'oro molto fino, con un cuore con scritto:
Aemi.
"L'iniziale del mio nome e le tre lettere finali del tuo, sei stata tu a parlarmene, ricordi? L'ho fatta fare apposta. Ovviamente non ce n'era nessuna così. Non so come andranno le cose fra di noi, ma anche se dovessimo restare solo amici, puoi tenerla come un simbolo della nostra amicizia."
Demi si schiarì la voce e cercò di non piangere per l'emozione.
"Andrew, io… io non so cosa dire. È meravigliosa, non tanto per il gioiello in se, ma quanto per ciò che rappresenta. Grazie!"
"Anch'io l'ho fatto con il cuore, quindi non mi devi ringraziare."
Poco dopo Andrew salutò Demi con un bacio e le disse che doveva andare. Il giorno dopo avrebbe voluto alzarsi presto per andare in ospedale.
"Ci vediamo a Capodanno" gli disse.
"Certo, non vedo l'ora. È stata una bellissima serata."
"Anche per me. Andrew?"
"Sì?"
"So che ce lo siamo già detti stamattina, ma ora che siamo da soli te lo ripeto: buon Natale!"
"Buon Natale anche a te. Sogni d'oro."
   
 
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