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Autore: princess_sweet_94    14/11/2016    1 recensioni
[STORIA RIPUBBLICATA]
Kathleen ha sempre vissuto con un unico interrogativo: sapere chi fossero i suoi genitori. Nessuno le ha mai detto nulla e neanche il suo tutore, l'uomo che l'ha cresciuta, ha mai risposto a tale domanda.
La situazione sembra complicarsi nel momento in cui la ragazza riceve la lettera e che le cambierà la vita...
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Enjoy❤
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Dopo l’incontro col cane a tre teste non ebbero più spiacevoli incidenti, per loro fortuna, e anzi, Harry sospettava di sapere cosa si trovasse sotto quella botola.
Raccontò a lei e Ron che il giorno che era stato a Diagon Alley Hagrid aveva prelevato qualcosa dall’aria importante nella camera blindata settecentotredici. Fecero molte teorie a proposito ma nessuna sembrava convincente o anche solo provabile così accantonarono l’idea per un po’ e si dedicarono ad un modo per vendicarsi di Malfoy.
<< Io suggerirei una Fattura Orcovolante mentre è in corridoio >> sussurrò Kate ai due mentre il ragazzo passava circondato da una folla di compari. Tutti e tre ridacchiarono al pensiero ma non osavano farlo (o meglio, Harry e Ron non osavano farlo), tuttavia ebbero modo di vendicarsi una settimana dopo durante la posta del mattino.
Come di consueto i gufi invasero la Sala Grande portando pacchi, pacchetti e lettere ai propri proprietari ma uno in particolare attirò l’attenzione di tutti: un lungo pacco trasportato da sei grossi allocchi. Anche il terzetto era curioso di sapere cosa fosse e si sorpresero quando atterrò proprio in mezzo a loro.
<< Harry, qui c’è scritto il tuo nome! >> esclamò Kate leggendo il retro della lettera attaccata al pacco per poi passarla al ragazzo che l’aprì. Ron si sporse oltre la sua spalla e Kate fece il giro del tavolo per sedersi accanto a loro e leggere comodamente:
 
NON APRIRE IL PACCO A TAVOLA
Esso contiene la tua nuova Nimbus 2000, ma non voglio che gli altri sappiano che hai ricevuto in dono un manico di scopa altrimenti ne vorranno una anche loro.
Oliver Baston ti aspetta questa sera alle sette al campo di Quidditch per il tuo primo allenamento.
 
M. McGranitt
 
<< Una Nimbus Duemila! >> sospirò Ron << Non ne ho mai neanche toccata una! >>
<< Cavolo! >> esclamò Kate.
<< Dai, portiamolo di sopra! >> disse Harry ancora frastornato afferrando il pacco. Uscirono dalla Sala Grande, impazienti di scartarla, ma nell’Ingresso incontrarono Malfoy, Tiger e Goyle.
Il primo afferrò il pacco dalle mani di Harry e lo tastò: “Ma questo è un manico di scopa!” disse restituendoglielo sgarbatamente << Questa volta sei rovinato, Potter, a quelli del primo anno non è concesso avere manici di scopa! >>
<< Non è una scopa qualunque, è una Nimbus Duemila >>scattò Ron << Cosa dicevi tu, Malfoy, che a casa hai una Comet Duecentosessanta? >>
<< Ma cosa ne vuoi sapere tu, Weasley, che non ti puoi permettere neanche mezzo manico! >> lo rimbeccò Malfoy << Immagino che tu e i tuoi fratelli dovete mettere da parte un rametto alla volta >>.
Prima che potesse fare qualunque altra cosa Kate estrasse la bacchetta e gliela puntò contro: << Non ti azzardare a parlare della sua famiglia >> sibilò.
<< Niente liti, spero, vero ragazzi? >> squittì una voce ansiosa alle loro spalle. Il professor Vitious era comparso sulla soglia e li guardava uno ad uno << La prego, signorina Riddle, metta via la bacchetta. Sono sicuro che non si tratta di nulla che non si possa risolvere a parole >>.
<< Mi scusi, professore >> rispose lei rimettendosi la bacchetta in tasca e lanciando uno sguardo velenoso a Malfoy che non se ne curò.
<< Professore, a Potter è arrivato un manico di scopa >> disse tutto d’una fiato.
<< Già, proprio così >> rispose allegro quest’ultimo << La professoressa McGranitt mi ha raccontato tutto sulle circostanze speciali, Potter. Che modello è? >>
<< Una Nimbus Duemila, signore >> rispose lui cercando di non ridere all’espressione inorridita sulla faccia di Malfoy.
<< Ed è proprio a Malfoy che lo devi, eh, Harry? >> chiese soddisfatta Kate. Poi si accinsero a salire le scale mentre ridacchiavano all’espressione confusa e arrabbiata del ragazzo.
<< Be’, è proprio vero >> disse Harry << se non avesse fatto lo sbruffone ora non sarei in squadra… >>
<< E magari pensi che questa sia la ricompensa per aver infranto le regole? >> domandò una voce irritata alle loro spalle. Hermione stava rumorosamente salendo le scale lanciando sguardi di disapprovazione al pacco.
<< Oh, ti prego Hermione. Non ricominciare! >> esclamò Kate seccata.
<< No, falla continuare. Ci fa così piacere! >> disse Ron sarcastico ma la ragazza si allontanò con aria sdegnosa e il naso all’aria.
<< È troppo attenta alle regole >> commentò Harry.
<< Ieri mi ha ripreso perché io e Seamus stavamo giocando con un Frisbee Zannuto che, a detta di Gazza, non sono autorizzati >> disse Kate.
<< Bah, chi la capisce >> rispose Ron per poi avviarsi tutti e tre verso la Sala Comune.
Una volta di sopra si spostarono tutti e tre nel dormitorio dei ragazzi e Harry aprì il pacco, rimasero a fissare stupiti la scopa rotolare sul copriletto bordeaux.
<< Wow! >> esclamò Ron.
<< La migliore scopa dell’anno >> sentenziò Kate << Ho sentito che è molto richiesta dai giocatori anche se credo sia presto per decidere di comprarle, in fondo fabbricano scope nuove ogni anno ed ognuna migliore delle precedenti. Vedrete che fra due anni ne uscirà una di gran lunga superiore… ma non roviniamoci il momento per una cosa che succederà fra due anni >> aggiunse in risposta agli sguardi crucciati dei due.
Ammirarono con entusiasmo le scopa finché non furono raggiunti da Dean, Seamus e Neville (i compagni di dormitorio di Ron e Harry) che si bloccarono sulla porta e fissare torvi Kate.
<< Be’, che avete voi tre? >> domandò Ron dopo due minuti di ostentato silenzio. Dean indicò col dito Kate.
<< Sei una ragazza >> sentenziò infine mentre lei faceva scattare in aria le sopracciglia.
<< Quando sei perspicace, Thomas! >> commentò lei, sarcastica.
<< E questo è il dormitorio dei ragazzi >> continuò Seamus.
<< Oh, è per questo che io e Ron dormiamo qui! >> esclamò Harry come se avesse finalmente compreso il senso della vita.
I tre ragazzi li guardarono offesi. Riscese un lungo silenzio.
<< E va bene, ho capito! >> esclamò Kate alla fine, esasperata. Sorpassò i ragazzi velocemente mormorando qualcosa come “Maschi!”
Alle sette Harry scese al campo mentre Kate si rintanava nella Sala Comune a leggere un libro per Vitious (Guida pratica agli Incantesimi) accompagnata da Ron immerso in Il Quidditch attraverso i secoli preso in prestito dalla biblioteca; Hermione non si era vista per tutto il giorno, forse ce l’aveva ancora con loro per la scopa, ma probabilmente era rintanata in biblioteca a studiare.
Dopo un’oretta Harry tornò nella Sala Comune, eccitato al massimo, e raccontò loro dell’allenamento fatto con Baston.
<< … e le ho prese tutte, senza mancarne una. Baston era al settimo cielo! >> finì entusiasta. Passarono così il resto della sera a discutere allegramente degli allenamenti che avrebbe sostenuto, delle partite e i punteggi finché non fu l’ora di andare a letto.
 
§
 
Settembre e ottobre passarono in un batter d’occhio, senza che quasi nessuno se ne rendesse conto si risvegliarono la mattina di Halloween con un delizioso profumo di dolci che aleggiava per le stanze e zucche intagliate disposte nei corridoi.
Per di più a lezione di Incantesimi il professor Vitious li ritenne pronti per far levitare gli oggetti, li divise in coppie e diede una piuma ciascuno.
Harry e Seamus erano proprio di fianco a lei e Dean, mentre Ron ed Hermione dietro. La ragazza non rivolgeva neanche lo sguardo al suo compagno che non parve minimamente offeso, sollevato piuttosto.
<< Non dimenticate il movimento del polso: agitare e colpire! >> squittì Vitious mostrando il movimento dall’alto dei suoi libri mentre i ragazzi li imitavano: la piuma di Neville non si mosse per nulla, quella di Seamus prese fuoco, mentre Ron agitava la bacchetta come fosse uno scaccia mosche.
<< Lo stai dicendo in modo sbagliato. È Wingardium Leviosa, non Leviosaa >> sbottò Hermione << E se continui così caverai l’occhio a qualcuno! >>
<< Fallo tu visto che sei così brava! >> la rimbeccò Ron.
Lei non si scompose, alzò la bacchetta e pronunciò la formula: la piuma si alzò a circa un metro e mezzo e lì rimase sospesa. Kate riuscì a farla librare solo al terzo tentativo e si andò ad aggiungere a quella di Hermione.
<< Molto bene! >> gridò Vitious << Avete visto? Miss Granger e Miss Riddle ci sono riuscite! >>
Alla fine della lezione Ron era di pessimo umore.
<< Non prendertela, Ronald. Siamo qui per imparare no? Presto ci riuscirai anche tu V cercò di consolarlo lei.
<< Non è la lezione il problema ma lei. È insopportabile! Ci credo che non ha amici, nessuno la sopporta >> sbottò Ron << Si dice Leviosa, non Leviosaa >> cantilenò in un’imitazione di lei anche fin troppo acuta.
<< Ron… >> cominciò a rimproverarlo Kate ma qualcuno passò vicino a loro, sbatté contro la spalla di Harry e corse via.
<< Mi sa che ti ha sentito >> disse quest’ultimo osservando la chioma crespa allontanarsi.
Hermione non si vide per tutto il pomeriggio né in Sala Comune né a lezione, a cena mancava anche alla tavola di Grifondoro.
<< Dov’è Hermione? >> chiese Harry a Dean e Seamus di fronte a loro, ma entrambi alzarono le spalle.
<< È in bagno >> rispose Neville << La sua amica Calì ha detto che è rimasta tutto il giorno lì a piangere >>.
Sia Harry che Kate lanciarono sguardi torvi in direzione di Ron.
<< Complimenti, Ronald! >> sbottò lei posando coltello e forchetta e, alzatasi di scatto, uscì dalla Sala Grande mentre uno stormo di pipistrelli ne approfittava per uscire dal portone aperto. Non le importava di perdere la festa di Halloween, in quel momento l’unica priorità era sapere come stava Hermione.
A metà del corridoio del sotterraneo incontrò il professor Raptor, correva senza sosta, tutto sudato e col turbante storto.
<< Buonasera, professor… >> ma quello si era già dileguato per il corridoio. Guardò per un attimo il punto in cui era sparito poi alzò le spalle e continuò a camminare: forse era in ritardo per il banchetto.
Aprì silenziosamente la porta del bagno femminile e tese le orecchie: rochi e bassi singhiozzi venivano dall’ultimo abitacolo. Si avvicinò e bussò piano.
<< Hermione? >>
I singhiozzi cessarono di botto.
<< Hermione dai, vieni fuori. Non ne vale la pena, sai che Ron è… >> ma non trovò il termine adatto per descriverlo: insensibile? Idiota? << Hermione, per favore… >>
<< Vattene via, in fondo io sono insopportabile no? >> disse lei con voce rotta.
<< Oh, ma non è vero! Giuro che se becco Ron gli ficco la bacchetta su per il… >> si morse la lingua per non finire la frase ma sentì una piccola risatina uscire dall’abitacolo << Non sei insopportabile ma soltanto… molto sapiente, ecco >>.
Attese qualche minuto poi la porta si aprì cigolando e ne sbucò la pallida faccia di Hermione, le guance umide e gli occhi arrossati: << Grazie >> sussurrò.
<< Non te il prendere. Ora che ne dici di andare su a cenare? E magari riempire Ron di fegato in purea? >>
Un lieve sorriso si aprì sul volto della ragazza che annuì… poi si bloccarono: un odore nauseabondo aveva invaso il piccolo bagno.
<< Cosa diavolo…? >> chiese Kate ma Hermione aveva già gli occhi fissi davanti a sé, spalancati in un misto di puro terrore. Voltandosi capì cos’è che stava spaventando l’amica: un enorme Troll era lì in piedi davanti a loro. Era alto più di tre metri, la pelle di un grigio verdognolo, il corpo bitorzoluto, le braccia lunghe, le gambe corte, una testa piccola e un enorme mazza tra le mani.
Grugnì mostrando i denti gialli e storti mentre Kate si appiattiva contro la porta dell’abitacolo, cercò a tentoni la maniglia e la aprì afferrando Hermione per il braccio e appiattendosi tra la tazza e il muro, chiudendo la porta.
Non ebbero il tempo di fare molto: videro la grande mazza brandita sopra le loro teste; d’istinto si gettarono sul pavimento. Hermione urlò mentre con un unico colpo il Troll faceva a pezzi tutte e quattro le parti superiori degli abitacoli. La porta si aprì in quell’istante e qualcun altro urlò, il Troll sembrò distratto e le due ragazze ne approfittarono per gattonare sotti i lavandini. Alzando lo sguardo videro cos’è che lo aveva distratto: Ron era fermo davanti la porta con espressione stupida, Harry era aggrappato alla testa del Troll e gli aveva appena infilato la bacchetta su per il naso con un suono umidiccio.
Infastidito il bestione cominciò ad agitarsi facendo roteare la sua mazza, Harry cercava di schivare i colpi e intanto urlò rivolto a Ron: << Fa qualcosa! >>
Quello si guardò intorno, disperato: << Cosa? >>
<< Qualunque cosa! >>
Il ragazzo estrasse la bacchetta e guardò verso di loro come in cerca di aiuto, fu Hermione a parlare: << Agitare e colpire! >> urlò mimando il movimento della bacchetta mentre una mazzata si dirigeva verso di loro, si tirarono indietro mentre i due lavandini che fino a poco prima erano il loro rifugio venivano distrutti e pezzi di porcellana sparati ovunque.
<< Wingardium Leviosa! >> esclamò Ron agitando la bacchetta; la mazza scivolò via dalla mano del Troll rimanendo sospesa a mezz’aria. Lui si guardò con espressione ottusa la mano vuota poi alzò lo sguardo e quella gli ricadde pesantemente sulla testa, con un rantolo si afflosciò al suolo. Harry si rimise velocemente in piedi per evitare di essere schiacciato mentre un gran polverone si alzava.
Cadde il silenzio mentre Harry estraeva la bacchetta dalla narice del Troll. Entrambe le ragazze si alzarono e si avvicinarono cautamente, piene di polvere, porcellana e acqua.
<< È… morto? >> domandò Hermione sconcertata.
<< No. Lo abbiamo messo K.O. >> rispose Harry ripulendo la bacchetta sulla veste << Puah! Caccole di Troll! >>
In quello stesso istante la porta venne spalancata e sulla soglia apparve la professoressa McGranitt, Severus e Raptor.
La prima parve scioccata e si fermò di botto sulla soglia, Raptor tremava e Severus lanciò un’occhiata penetrante a tutti prima di soffermarsi su Kate che squadrò dalla testa ai piedi con un misto di rabbia e delusione.
<< Esi… esigo una spiegazione! >> esclamò la McGranitt, una mano sul cuore.
<< Be’… >> cominciò Harry.
<< È colpa mia professoressa >> esalò Hermione << Ero venuta a cercare il Troll, avevo letto tutto sull’argomento e credevo di riuscire ad affrontarlo… Kate, Harry e Ron sono venuti a cercarmi… e se non mi avessero trovato probabilmente sarei morta >>.
Kate lanciò un’occhiata sorpresa a Hermione, la stessa che dovevano avere gli altri presenti.
<< Signorina Granger… avresti potuto finire ammazzata, se ne rende conto! >> esclamò la McGranitt ancora scioccata ma furente << Cinque punti verranno tolti a Grifondoro per questo suo atto di incoscienza >>. Hermione chinò il capo << E in quanto a voi tre… cinque punti ciascuno >> finì un po’ più calma << Per la vostra fortuna sfacciata! >> aggiunse << Ora tornate nei vostri dormitori, gli altri studenti stanno finendo di festeggiare Halloween… >>
<< Mi permetta, Minerva >> asserì Piton e tutti e quattro trasalirono << Vorrei trattenere la signorina Riddle ancora un po’ nel mio ufficio >> e la trafisse da parte a parte con lo sguardo tant’è che, benché avesse abbassato il proprio, lei riusciva a sentire i suoi occhi addosso.
<< Oh, Severus non credo sia il caso… >>
<< Decido io se è il caso oppure no >> rispose lui gelido e fece un segno fuori dalla stanza, lei scavalcò le gambe del Troll e, dopo aver gettato uno sguardo ai tre, sparì oltre la porta.
Scesero silenziosamente le scale fino al sotterraneo dov’era l’ufficio di Severus, lui aprì la porta e aspettò che lei entrasse prima di sbattersela alle spalle.
<< Siediti >> ordinò secco e lei ubbidì. Era pronta alla sfuriata, lo sapeva. Lui la guardò da dietro la scrivania, restando in piedi << Che cosa è successo in quel bagno? >> chiese.
Kate deglutì: << Hermione te lo ha detto… >> cominciò ma venne subito interrotta.
<< Non voglio sapere la storiella che si è inventata la Signorina Granger per pararvi le spalle. Lei non era presente dall’inizio della cena e tu te ne sei andata poco prima che fossimo avvertiti. Non credere che non me ne fossi accorto >>.
Oh, be’… a quel punto era inutile mentire.
<< È successo stamattina >> cominciò dopo aver preso un profondo respiro: raccontò dell’offesa di Ron, di come Hermione non si fosse fatta vedere per tutto il giorno, di aver saputo a cena da Neville che era in bagno, che l’aveva raggiunta e a quel punto il Troll era entrato e le aveva attaccate << … poi ci siamo rifugiate sotto i lavandini e abbiamo visto Harry e Ron che cercavano di fermarlo. Harry gli ha ficcato la bacchetta nel naso, ma credo per errore, e Ron gli sbattuto la sua stessa clava in testa con un incantesimo. E poi siete arrivati voi >> concluse e attese.
Severus la scrutava serio e imperturbabile come per constatare se crederle oppure no, ma decise di sì perché disse: << E per quale motivo non avete raccontato cos’è accaduto davvero invece di inventare una scusa così malsana? >> chiese. Ma lei alzò le spalle.
<< Non so, non me l’ero aspettato da Hermione. Evidentemente per lei sarebbe stato… imbarazzante, per lei, raccontare la verità >> rispose. Piton incurvò le labbra in una specie di smorfia, infine si raddrizzò.
<< Adesso va’, che non succeda mai più una cosa simile >> aggiunse minaccioso << Non voglio certo riportare ciò che resta di te a S… >> si bloccò per un secondo come riflettendo su quello che stava dicendo poi fece un brusco gesto con la mano e la porta si spalancò << Fuori >> ammonì e lei non se lo fece ripetere due volte. Solo quando fu davanti al ritratto della signora Grassa non capì perché Severus si era interrotto: perché non avrebbe dovuto nominare Spinner’s End?
<< Grugno di porco >> disse e il ritratto si spostò. Harry, Ron ed Hermione erano seduti ad un tavolo a mangiare ciò che le cucine avevano trasportato su. Prese un piatto, lo riempì e si sedette fra loro: non raccontò mai di aver detto la verità a Severus, le piaceva poter parlare amichevolmente con tutti e tre.
Forse la verità sarà la migliore strada ma a volte una piccola bugia può fare molto, come legare indissolubilmente quattro undicenni.
  
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