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Autore: kae    15/05/2009    5 recensioni
Raccolta di fanfiction su "Merlin".
Il nuovo capitolo
"Secrets". Artù conosce il segreto di Merlino e teme per la sua vita. E se il re scoprisse che è un mago?
I vecchi capitoli
"Friendship". Se Merlino fosse costretto ad usare la magia davanti ad Artù, cosa gli accadrebbe?
"Immortal". Merlino riflette sul suo rapporto con Artù.
"Death". E se Artù morisse? Che ne sarebbe di Merlino? Cosa proverebbe?
"Return". Merlino se n'era andato da Camelot per approfondire i suoi studi. Ora, cinque anni dopo, decide di tornare perché mille pericoli si parano davanti al nuovo re, Artù.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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04 - return

A Giulia, che sta passando un brutto periodo. Ti voglio bene, Gelatina.

E a Longino Grato, per il suo compleanno. Cento di questi giorni, fratellone!

 

 

Capitolo 4 - Return

 

Merlino alzò gli occhi sulla città che spesso aveva considerato la sua casa e che ormai non lo era più da molto tempo. Era identica a come la ricordava. Le mura bianche, il castello, le voci degli abitanti. Era la Camelot della sua adolescenza, quando lui era solo il servitore del principe ereditario e doveva nascondere un grande e pericoloso segreto. Era strano tornarvi dopo cinque anni. Era strano perché erano trascorsi solo cinque anni, ma a lui pareva fosse passato un secolo. Era stato costretto ad allontanarsi per poter migliorare nella sua arte e poter tornare più forte e saggio al fianco del principe per poterlo proteggere. Se in passato aveva avuto dei dubbi sul suo destino, i recenti avvenimenti lo avevano portato a credere che il Drago non avesse tutti i torti quando diceva che Artù andava protetto per il bene di Albion. Era re da poche settimane e in questo breve lasso di tempo parecchi regnanti di stati confinanti avevano cercato di ucciderlo per potersi appropriare del suo regno. Artù se l’era sempre cavata per un soffio, ma quanto sarebbe riuscito a resistere? Questo pensiero e il desiderio di tornare a casa lo avevano convinto a partire per Camelot appena gli era giunta voce dell’ennesimo tentativo andato in fumo di assassinare Artù.

Varcò la porta della città che aveva già attraversato centinaia di volte e si diresse verso le stalle. Pagò un ragazzino perché avesse cura del suo cavallo e poi andò all’entrata del palazzo. A poco servì che giurasse di essere un vecchio servitore del castello. Sospirando, borbottò qualche formula magica e riuscì a superare il drappello di guardie che bloccavano la porta del palazzo e vi si intrufolò. Ascoltando i discorsi della servitù scoprì che il re passava parecchio tempo sulle mura a scrutare l’orizzonte. Evitando altri gruppetti di guardie e i servitori e trovandosi più volte sul punto di essere scoperto, Merlino riuscì a raggiungere le mura. Diversamente da quanto aveva immaginato, ma completamente in linea con il suo carattere, trovò il re da solo. Rimase fermo alle sue spalle ad osservarlo.

Sembrava stanco, invecchiato. Probabilmente dalla morte del padre non gli era mai stata concessa un’intera notte di sonno. Le spalle erano incurvate, forse il peso del suo destino era troppo pesante anche se l’uomo in realtà non sapeva ancora quale sarebbe stato il suo destino. Aveva un aspetto terribile, completamente diverso da quello che il mago aveva imparato a conoscere nel periodo in cui era stato il suo servitore. Aveva anche un accenno di barba, quasi fosse troppo impegnato a sopravvivere per potersi concedere qualche minuto per radersi. E in effetti doveva essere così. Sperò con tutto il cuore che il suo ritorno avrebbe sistemato le cose.

« A cosa state pensando? »

Artù si voltò di scatto stupito di non essersi accorto dell’intruso. Doveva essere stato parecchio silenzioso perché non aveva proprio percepito la sua presenza. Era un uomo magro, alto quasi quanto lui, con un aspetto trasandato, come se fosse reduce da un lungo viaggio. Sul viso si potevano notare delle occhiaie evidenti e l’ombra di una barba scura, che, complice il lungo cammino, non aveva di sicuro potuto radere. Ma sotto quella trascuratezza notava un’antica goffaggine ormai nascosta dall’esperienza, ma di certo ancora viva in lui. Il nuovo venuto aveva decisamente un aspetto familiare. Lo vide sorridere e qualcosa si risvegliò nel re, una sensazione che aveva già provato. Gli si avvicinò lentamente mentre un sorriso gli compariva sulle labbra.

« Merlino… »

« Maestà » sussurrò l’altro facendo un inchino alquanto goffo.

Non gli erano mai riusciti bene.

Rimase di sasso quando Artù lo abbracciò, ma non esitò a fare altrettanto. Gli era mancato, immensamente.

« Mi sei mancato… »

« Anche voi, sire. »

« Ah, smettila con queste formalità! » disse l’altro sciogliendo l’abbraccio. Lo scrutò in viso e poi tornò a sorridere. « Sono felice che tu sia tornato. »

« Giusto in tempo per salvarvi dai prossimi sicari assoldati per uccidervi. »

Artù rise.

« Ti ci vedo proprio… » gli rispose sarcastico.

« Ho sentito che avete abrogato le leggi di vostro padre sull’utilizzo della magia. »

« Non proprio. Ho solo abrogato quella che condannava tutte le pratiche magiche. L’ho sostituita con una che impedisca di usare la magia per scopi personali e malvagi. »

Merlino annuì.

« Quindi non vi dispiace se ora vi salvo con la magia, vero? »

« Cosa? »

Il mago spinse Artù dietro di sé e tese una mano verso il bosco. Questa volta non mormorò alcun incantesimo. Bloccare una freccia in volo non era poi così difficile. E infatti alcune frecce si fermarono a pochi centimetri dalla sua mano per poi cadere a terra, inerti. Poi Merlino sussurrò delle parole incomprensibili e abbassò il braccio.

Voltandosi verso Artù disse: « I vostri cavalieri dovrebbero trovare gli attentatori al limitare del bosco legati ad un albero. Riusciranno a prenderli o devo andare ad aiutarli io? »

L’altro lo fissava a bocca aperta.

« Va bene, va bene. Lo so, avrei dovuto dirvelo, non sarei dovuto andarmene senza averlo fatto, non dovrei usare la magia davanti a tutti, eccetera, eccetera, eccetera. »

« Sei uno stregone! » esclamò Artù riprendendosi.

« Ehi, piano con le parole. Preferisco mago. Stregone è più dispregiativo. »

« In ogni caso sai usare la magia! Io…tu…come…? »

Merlino rise.

« È una lunga storia. Quando avrete tempo ve la racconterò. Ora è il caso che mandiate a prendere i due sicari. Sono sicuro troverete molto interessante quello che hanno da dirvi. »

Artù annuì ancora sorpreso dalla novità e si diresse verso l’interno del castello. Merlino fece per seguirlo ma poi si volse a guardare il bosco che circondava Camelot. Lui era lì, lo aveva percepito. Mordred aveva assistito alla scena, ma non aveva tentato di attaccarlo. Per ora le capacità di Merlino erano più elevate delle sue. Ma allora perché si era spinto fino a Camelot?

« Merlino, idiota, muoviti! »

Eccolo, l’Artù che gli era mancato. Sorrise e si affrettò a seguirlo. Per ora non c’era da preoccuparsi. Merlino era certo che per un po’ Mordred non si sarebbe ancora fatto vivo. Sapeva cosa aveva fatto Uther mentre lui era lontano da Camelot. Aveva scovato i druidi e li aveva brutalmente massacrati. Era logico che Mordred, uno dei pochi sopravvissuti, serbasse del rancore verso il vecchio re. Ma perché prendersela con Artù? Guardò il nuovo re, il suo più caro amico, ordinare ai suoi uomini di andare a recuperare gli assalitori. Non sapeva cosa fosse realmente successo quella notte in cui i druidi erano stati uccisi, ma sapeva che tra i cavalieri che avevano partecipato al massacro c’era anche Artù. Non aveva idea di quale fosse stato il suo ruolo in quel attacco e non era sua intenzione indagare sulla faccenda, per il momento. Gli importava solo di essere tornato a casa. Gli bastava quello.

 

 

 

Commento dell’autrice

Ecco la mia ennesima idiozia prendere corpo e venire alla luce per perseguitarvi finché avrete vita. Troppo melodrammatico, dite? Beh, non avete tutti i torti. Tra l’altro non è certo una delle mie migliori, ma è questo che passa il convento al momento.

L’ambientazione temporale di questa one-shot mi è entrata in testa dopo aver letto una storia di gre, “Lascia che sia”, che parla di un futuro in cui Artù è re e in cui Merlino è stato costretto tempo prima ad allontanarsi dalla corte di Camelot perché accusato di stregoneria. Neanche a dirlo, la sua è una yaoi - con tutto il rispetto che ne consegue - e neanche a dirlo nuovamente, la mia non lo è. Insomma, ragazzi, il pairing Artù-Merlino non ha ancora conquistato le mie dita, io che ci posso fare? Ergo, lascio agli altri l’arduo compito di scrivere le yaoi sui nostri due protagonisti, io mi limito all’amicizia. Che poi di sicuro lo vedrete comunque lo slash, perché so come siete fatti. Credo di poter anche trovare qualcuno che dalla scena dell’abbraccio sulle mura mi fa passare i due poveri ragazzi direttamente in camera da letto, tra camicie lanciate da un capo all’altro della stanza, pantaloni sfilati più o meno delicatamente e lenzuola che per il pubblico minorenne dirò coprono più che decentemente i nostri eroi nei loro momenti di intimità.

Comunque.

In realtà questa storia non è realmente la numero quattro. La shot che originariamente doveva essere pubblicata come quarto capitolo si intitola “Faith” ed è purtroppo ancora in fase di produzione. Purtroppo, perché è davvero una bella storia. Cioè, lo è per me. Ma non riesco a trovare il finale, che poi in realtà tanto finale non è…

Dicevo, questa sarebbe la one-shot numero sei - anche la cinque è ancora in via di sviluppo - ma per la vostra felicità l’ho fatta salire in graduatoria in modo che possiate leggere qualcosa e che io riesca a completare le altre tre shot in cantiere. Alla fine sono sicura ne scriverò delle altre e quelle già iniziate rimarranno lì ad attendere che l’ispirazione mi colga di nuovo.

Non posso far altro che questo, per voi e per non farvi dimenticare che io ci sono, sempre e comunque.

Alla prossima,

Chiara.

 

22 aprile – 15 maggio 2009

 

ps: i miei ringraziamenti a quanti hanno letto le mie storie su “Merlin” e non hanno commentato - anche se preferirei lo faceste… - e a chi invece è stato così gentile da recensirle. In particolare ringrazio chi ha recensito “Death”, la terza shot. Ossia:

- Grinpow, che questa volta è in pole con la sua recensione. Adoro scrivere fanfiction tristi: praticamente tutte, tranne una, le mie “Stargate stories” hanno un che di triste e malinconico. È più forte di me! Forse perché la malinconia è una delle note che caratterizzano la mia città natale?

Non sapevo vi fosse un’altra storia in cui Artù moriva. Certo non ero presa dalla frenesia e dal desiderio di farlo morire, ma volevo mettere alla prova Merlino. Devo dire che è stato piuttosto istruttivo e dolcemente divertente e malinconico.

Riguardo alla parvenza di conoscenza, anche io suppongo sia dovuta ai commenti che hai lasciato ad altri autori, anche perché altrimenti non saprei spiegarmi quella sensazione di déjà-vu che è spuntata in me. Spero che anche questa storia ti sia piaciuta e che le mie istruzioni per pubblicare le tue creazioni siano state esaurienti. Alla prossima.

- Nahid, non dirmi che ti ho fatta piangere sul serio! Sono felice che “Death” ti sia piaciuta. Dicendo che era profonda e dolce mi hai fatto per un momento dimenticare che Merlino e Artù sono adulti in quella shot

Spero che questa storia non ti faccia attendere troppo. È stato davvero difficile scriverla in modo da non risultare troppo banale (perché alla fine banale lo è davvero) e credo che anche le prossime shot saranno complicate. Ma tu hai pazienza da vendere, vero? Vero?!

- Rinalamisteriosa, grazie per tutti i tuoi complimenti! È bello sapere che per quanto dovrò tardare con le prossime pubblicazioni (causa progetti precedenti e interrotti e una nuova fanfiction molto lunga e complicata da scrivere, almeno per me) continuerai a seguire la mia raccolta di shot. Adoro le shot! Mi vengono molto meglio delle storie lunghe…Spero non dovrai aspettare in eterno!

E ovviamente devo ringraziare i miei inseparabili compagni di avventure del Merlin Slash Fanclub (specialmente Longino Grato e *MeRCi PouR Le VeNiN* che hanno commentato “Death”), che come sempre sono gentilissimi e che mi hanno convertito, mio malgrado, alla causa dello slash. Sperando che le nostre preghiere siano ascoltate e che continuino a trasmettere la nostra amata serie qualsiasi sia il suo rating. Un abbraccio.

 

ps2: stavo leggendo la storia a mia madre che dopo le prime righe mi ha chiesto se la shot era ambientata dopo il ritorno di Merlino dalle Hawaii… +.+

Tra l’altro, sono riuscita a completare “Faith”. È diventata più lunga di quanto immaginassi. Sono felice di essere riuscita a finirla.

 

   
 
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