Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: fenris    16/11/2016    4 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  Armamenti,strane lettere e battaglie

Naraku trascinò il sacco sulla sabbia, aveva scavato tre giorni per procurarsi quello che c'era dentro ed era sporco di terra da capo a piedi. Finalmente arrivò sulla riva della spiaggia e prese una conchiglia bianca a spirale, da cui uscì una bolla d'acqua a misura d'uomo in cui entrò e si inabissò nel mare. Mentre scendeva Naraku non potè fare a meno di notare quanto fosse bello il mare e tutti i pesci che lo abitavano e con una punta di rimpianto si chiese quanti anni fossero che dedicasse un pensiero d'apprezzamento a qualcosa che non fosse la sfera, ma lo scacciò subito, aveva altro a cui pensare. Dopo qualche ora la bolla raggiunse finalmente la sua meta, un vulcano sottomarino alto dieci metri da cui uscivano in continuazione bollicine che riflettevano la luce rossa della lava ed entrò in una piccola apertura dove raggiunse un'officina scavata direttamente nel vulcano e lì la bolla si dissolse.

Era una stanza circolare piuttosto grande alle cui pareti erano appese armi di ogni genere e diversi canali trasportavano il magma fino a un pozzo sopra il quale stavano un'incudine e altri attrezzi da fabbro e inoltre faceva così caldo che perfino Naraku si mise a sudare abbondantemente. Dopo qualche un masso accanto a una parete si spostò, rivelando un'apertura nella roccia, da cui uscì un demone alto due metri e mezzo. Aveva i capelli azzurri, pinne sulla schiena e sulle braccia, occhi neri, tre fessure su ogni lato del collo ed era vestito con un kimono azzurro e un grembiule da fabbro, inoltre aveva braccia enormi per via del lavoro in fucina e dei denti affilatissimi.

” Naraku, hai fatto quanto ti ho chiesto?”, chiese con un ringhio di pura rabbia e il mezzodemone buttò a terra il sacco, che si aprì rivelando minerali di ogni genere.

” Ti ho portato i minerali che mi hai chiesto nelle misure che mi hai chiesto, Kisame. E tua moglie e i tuoi figli sono sulla spiaggia addormentati, dovrebbero risvegliarsi a minuti. Ora tocca a te stare ai patti”.

Il demone chiamato Kisame grugnì e cominciò a soppesare i metalli, osservandoli con occhio esperto e buttando quelli che non gli servivano(quasi tre quarti del tutto) e mise il resto sull'incudine insieme a una zanna e a un femore, cominciando a lavorare. Naraku intanto si sedette su un blocco di pietra e osservò il lavoro del fabbro, conosciuto in tutta la regione come il migliore di tutti gli allievi di Totosai. Ne aveva sentito parlare qualche anno prima, e quando aveva ricevuto la zanna di Inuyasha gli era subito tornato in mente il nome di Kisame, ma sapeva che non avrebbe mai lavorato per lui di sua spontanea volontà, ma Naraku sapeva essere paziente e dopo diversi appostamenti riuscì a rapire la moglie e i figli di Kisame, che aveva deciso di collaborare, ma alle proprie condizioni: 1)sarebbe dovuto essere Naraku a prendere tutti i materiali che servivano; 2)la spada che avrebbe creato doveva contenere oltre alla zanna di Inuyasha anche un osso di Naraku, che accettò senza problemi.

Mentre le ore passavano l'ex brigante non potè fare a meno di notare che nonostante fosse preoccupato per la propria famiglia il fabbro sembrava divertirsi come un bambino per il proprio lavoro, godendosi appieno ogni singola scintilla e saldatura, forse era quella che chiamavano passione? Comunque Naraku si addormentò senza accorgersene e non sembrò passare neanche un secondo che si sentì strattonare, e riaprendo gli occhi si trovò davanti Kisame, che teneva un mano la sua nuova arma, una lunga lama serpentina blu con i bordi verdi e l'elsa rossa, con una gemma azzurra incastonata molto simile a un occhio.

Il fabbro diede la spada al suo nuovo proprietario e gli indicò un manichino da allenamento di metallo che aveva portato mentre il mezzodemone dormiva.

” Fammi vedere che sai fare, non ho intenzione di dare una delle mie creazioni a una mezzasega.”. Il mezzodemone si appostò davanti al manichino e lo colpì con ogni genere di combinazioni, apprese anni prima da un uomo con cui non avrebbe più potuto sdebitarsi e mai dimenticate. In breve del manichino non restò che un mucchio di pezzettini corrosi dal veleno della lama e il fabbro si mise ad applaudire.

” Beh, posso dire di aver creato un'arma di prim'ordine e di averla affidata a un vero guerriero, Totosai-sensei ne sarebbe soddisfatto. Puoi andare, ma lascia che ti dica un'ultima cosa.”. Naraku si era già incamminato verso l'uscita del vulcano, ma si voltò verso Kisame, che aveva preso una delle spade appese ai muri:” Ti sei fatto un nemico potente oggi, Naraku. Non mi opporrò a te nella tua guerra, ma sappi che se oserai toccare di nuovo le persone che amo nulla mi impedirà di trovarti e strapparti quel cuore marcio mentre ancora batte.”.

Naraku rabbrividì per un istante, aveva sentito che a differenza di Totosai, che poco o nulla si interessava al combattimento, Kisame sapeva usare ognuna delle sue creazioni e alcune voci dicevano che la sua forza fosse quasi pari a quella di Sesshomaru e probabilmente non erano troppo lontane dal vero. Uscì in fretta alla grotta e mentre lo osservava Kisame non potè fare a meno di ghignare, quello stronzo non sapeva che quella spada, se usata per lo scopo voluto dal proprietario, nascondeva un piccolo scherzetto.
 
                                                                                                                           ***************

Kikyo e Kohaku stavano scavando ormai da ore, quando lo sterminatore di demoni posò la pala.

” Kikyo-sama, siete proprio sicura di non voler lasciar fare a me?”, la sacerdotessa piantò la pala a terra.

” Tranquillo, è quasi divertente, mi ricorda di quando aiutavo mio padre a zappare, sembra passato un secolo. E poi ormai dovremmo quasi esserci.”. Infatti dopo pochi minuti urtarono contro qualcosa di metallico, che si rivelò essere un baule nero decorato con l'immagine di Izanami e Izanagi che creavano la terra e quando Kikyo l'aprì trovo diverse pergamene sigillate...insieme a una lettere scritta a mano, che lesse ad alta voce, rischiando un infarto quando capì cosa c'era scritto.

“ A chiunque trovi questi scritti, ultimi residui della conoscenza dei padroni del Ki. Ormai tutti noi siamo stati distrutti, la guerra contro i demoni ci ha decimato e ormai restano soltanto pochi monaci e sacerdotesse a poter utilizzare l'energia spirituale, e anche loro hanno perso quasi tutte le loro antiche conoscenze. Tuttavia alcuni degli ultimi guerrieri sono riusciti a scappare sull'isola di Okinawa e per vigliacchi che fossero, auguro loro di riuscire a ergersi contro le creature che ci hanno sopraffatto. Per evitare che le tecniche che utilizziamo per difenderci diventino il mezzo che pochi useranno per controllare la libertà di molti, le trascrivo in queste pergamene, incantate appositamente per resistere secoli, augurandomi che capitino in mani capaci e giuste, che possano passarle ad altri.”.

Kikyo e il suo compagno osservarono un minuto di silenzio e poi si dedicarono alle pergamene, dove trovarono il rituale che cercavano....e molto di più. Tuttavia una delle pergamene era strappata e rimaneva solo il titolo, “evocazione dei kami” o qualcosa del genere, anche se la sacerdotessa dubitava seriamente che fosse possibile evocare delle divinità, probabilmente c'era qualcosa sotto, comunque non le interessava, aveva trovato il rituale che le serviva e molto di più.

Purtroppo gli ingredienti per rimuovere il frammento da Kohaku erano parecchi, quindi dovevano partire subito e raccoglierli il più in fretta possibile. Giorni dopo in un bosco Kikyo stava raccogliendo dei fiori viola e gialli che germogliavano solo in quel periodo dell'anno e gliene servivano parecchi. Purtroppo la sfiga ci vede benissimo, e si accorse di aver raccolto tutti quelli che aveva trovato quando ne servivano ancora due per il rituale, imprecò e tornò a cercare, ma venne fermata da una voce.

” Cerchi qualcosa, Kikyo?”. Appoggiato a un albero si trovava Naraku, vestito con la sua vecchia pelle di babbuino e un ghigno beffardo in volto, che aumentò il disgusto dell'avversaria.

” Cosa cerco io non sono affari tuoi, maledetto, torna nella tomba dove saresti dovuto morire cinquant'anni fa o ti ci rispedirò io.”. Il mezzodemone però sembro non preoccuparsi delle sue parole e aprì le mani, rivelando i due fiori che mancavano.

” In realtà è affar mio ciò che cerchi, visto che tutto questo serve a estrarre il frammento da Kohaku. Sono giorni che vi osservo e quindi so cosa ti serve, e per quanto mi riguarda posso distruggere ogni ingrediente prima che tu ci metta le mani sopra...a meno che tu non stia alle mie condizioni.”.

Kikyo mise una mano dietro la schiena per non mostrarla all'uomo e cominciò ad accumularvi energia, ma continuò a far parlare Naraku.

” Che genere di condizioni?”, l'essere che una volta era Onigumo sorrise malignamente.

” Beh, tanto per cominciare dovresti unirti a me stabilmente, tanto tra poco di Inuyasha e della sua cricca resterà ben poco....e poi voglio un bacio.”. La sacerdotessa decise di stare al gioco.

” Va bene.”, i due si avvicinarono e Naraku abbracciò la donna, che però teneva le labbra dell'altro a distanza e continuava a caricare energia nella mano.

” Dimmi, hai detto che a breve ti sbarazzerai di Inuyasha, hai qualcosa in mente?. Generalmente gli uomini perdono la testa di fronte al viso di una bella donna e alcuni sono capaci di spiattellare i propri peggiori segreti, ma Naraku non faceva parte della categoria.

” Forse, mia adorata, ma non credere che ti riveli il mio asso nella manica se ce l'ho. E ora voglio fare qualcosa che desidero da cinquant'anni.”. I due si baciarono e proprio in quel momento il mezzodemone fece cadere i fiori, mentre Kikyo ne approfittò puntandogli il dito sullo stomaco e sparando una sfera di fuoco bianco che lo divise in due. La parte superiore ricadde a terra e guardò la miko con occhi di sfida.

” Complimenti per il trucchetto, mi chiedo se funzionerà anche con quello vero. Comunque è stato bello.”, e si trasformò in polvere, come sospettato da Kikyo, d'altronde era impossibile che Naraku facesse una simile cazzata senza precauzioni, ma almeno aveva quello che cercava. Però doveva ammettere che come bacio non era stato così male.

                                                                                                                               *************

Sesshomaru tagliò l'ennesimo demone donnola in due con Tokijin, erano giorni che non veniva più attaccato dai demoni e ironicamente proprio ora che era riuscito a darsi una calmata veniva circondato da un mezzo esercito...non che la cosa gli dispiacesse, aveva proprio bisogno di sfogarsi. Con un balzò arrivò dall'altra parte della radura dove combatteva e disintegrò un trio di demoni con con raggio di yoki, per poi tagliarne in due un altro che aveva provato a prenderlo alle spalle. I membri rimanenti del branco provarono ad accerchiarlo ed ad attaccarlo tutti insieme, ma per lui non fu un problema schivare e contrattaccare e mentre veniva bagnato dal sangue dei suoi nemici sorrise, era per quello che era venuto al mondo, per combattere e primeggiare su chiunque osasse sfidarlo.Tagliò in due un altro demone e poi si voltò verso l'ultimo sopravvissuto, che si era inchinato e tremava.

” Mio signore, vi prego, perdonatemi. Io non ero d'accordo con questo attacco.”, il demone cane però non aveva voglia di sentire scuse.

” In questo caso non avresti dovuto unirti a quei cretini. Addio.”. Proprio mentre stava per calare la spada però venne distratto da un urlo e voltandosi vide con orrore che c'era un'altra donnola che stava tenendo Rin e Jaken per il collo, mentre Ah-Uhn aveva era svenuto(quasi sicuramente colpito a tradimento) e minacciò Sesshomaru.

” Lascia andare il mio compagno e la tua spada...o questi due faranno una brutta fine.”.

Rin riscì per un attimo a parlare.

” L-la prego, Sesshomaru-sama, non lo....non lo ascolti!”, il suo corpo si ricoprì di un'aura nera, che si attaccò al carceriere della bambina sotto lo sguardo attonito di tutti, ma senza causare alcun danno. Sesshomaru guardò la scena e si infuriò, erano anni che sembrava che il mondo ce l'avesse solo con lui...prima si ritrovava con una spada inutile, poi perdeva il braccio per colpa di Inuyasha, dopo ancora veniva ingannato da un altro mezzodemone, poi la donna che amava veniva bloccata a metà strada tra la vita e la morte per colpa dello stesso mezzodemone e adesso l'unica umana che per lui contava qualcosa veniva catturata da un essere insignificante e per di più sembrava avere un potere che la stava consumando...ora basta. Decapitò in un istante la donnola ancora inginocchiata e si diresse verso l'altra intento a fare la stessa cose e questi sembrava essersene accorto.

” N-non fare un altro passo, altrimenti questi due muoiono.”.

“ Patetico.”, pensò il signore dell'Ovest, mentre Tokijin lacerò la gola di quell'essere insignificante come fosse burro, poi si rivolse a Rin senza rinfoderare la spada:” Rin, cos'era quella cosa che hai usato?”, e la bambina abbassò gli occhi.

” Io...non lo so, ha cominciato ad apparire più o meno nel periodo in cui vi ho incontrato, ma non fa niente. Scusate se non vi sono utile.”. Jaken le puntò il bastone contro.

” Hai proprio ragione, non sei di alcun aiuto a Sessho...”, prima di finire di parlare ricevette un fortissimo pugno dal proprio signore, stanco di certe corbellerie.

” Jaken, tu parli troppo e tu Rin...gradirei che la prossima volta mi parlassi di queste cose, almeno potrei scoprire cos'è.”.

“ Semplice, ha risvegliato il suo Ki.”, urlò una voce sconosciuta.

Il trio si voltò verso la direzione della voce e videro un ragazzo appoggiato sul ramo di un albero. Era alto quanto il demone cane, vestito con una corazza da samurai, aveva capelli neri corti a porcospino, una cicatrice sull'occhio sinistro e teneva due katane legate alla schiena. Sesshomaru guardò il nuovo arrivato con sospetto e gli chiese cosa intendesse.

” Chi sei? E cosa diavolo è il Ki?”, il giovane ridacchiò e saltò a terra senza riportare nessun danno.

” Mi chiamo Gatsu Mifune, dall'isola di Okinawa. Per quanto riguarda la seconda domanda, beh, mi stupisce che un demone potente come te non lo sappia, so che su quest'isola non sono rimasti in molti a poterlo usare, ma vuoi dirmi che finora hai incontrato solo guerrieri incapaci di usare il Ki? Oh, Kami, che squallore.”. Sesshomaru ringhiò sentendo quelle parole, chi si credeva di essere quel tipo? Però cominciava a capire di cosa stesse parlando, ora riusciva a vedere a occhio nudo attorno a lui un'aura come quella che aveva usato Rin, ma di colore blu con riflessi gialli, che diavolo significava? Ma non aveva importanza, due predatori stavano per scontrarsi.

                                                                                                                    ********
In un piccolo villaggio sulla costa un gruppo di bambini si stava addestrando sotto l'occhio vigile del loro maestro, un uomo di circa vent'anni dai capelli castani con le righe, occhi dello stesso colore, sopracciglia folte, un fisico asciutto e vestito con un kimono nero. In quel momento stava guardando lo scontro tra due bambini, una dei quali aveva la pelle color bronzo e i capelli bianchi, chiaramente non totalmente umana, che schivò un pugno e ne approfittò per afferrare il polso dell'avversario e costringerlo a terra. L'altro ragazzo tentò di rispondere con un altro pugno, ma fece la stessa fine dell'altra mano e a quel punto il maestro fece segno alla bambina di finire, quindi i due avversari si inchinarono e ritornarono tra gli altri allievi, davanti ai quali il maestro si mise a parlare.

” Miei cari allievi, siete migliorati tutti moltissimo. Sono certo che quando sarete grandi nessuno potrà mettervi i piedi in testa. Io purtroppo dovrò partire per un po', ma vi assicuro che tornerò presto, nel frattempo però dovrete allenervi e delego del compito Shiori.”. Uno dei bambini fece per protestare, ma bastò un'occhiata dell'uomo per zittirlo e nessun'altro osò contraddirlo, d'altronde Shiori era passata in due mesi da mezzodemone timida e incapace di reagire alle offese, a ragazzina fortissima capace di stendere con pochi colpi anche i ragazzi più grossi di lei, e non solo per via della sua metà demoniaca, ma in generale tutti erano cambiati parecchio.

Quando quell'uomo era giunto mesi prima aveva promesso di tenere demoni e briganti lontano dal villaggio e in cambio aveva chiesto solo vitto, alloggio, e allievi scelti da lui stesso e la prima di tutti era stata proprio Shiori, che nonostante fosse vista un po' meglio dopo la sua disavventura aveva ancora una lunga strada davanti a sé per essere accettata. Nonostante i dubbi degli abitanti e della madre di Shiori, dovuti anche al fatto che l'uomo combattesse solo ed esclusivamente a mani nude egli riuscì a tenere fede alle proprie promesse. Ora dopo aver riempito la sua borsa di provviste stava per lasciare il villaggio, ma venne raggiunto dalla piccola mezzodemone in lacrime, che gli prese la manica del kimono.

” Kenichi-sensei, per favore, non ve ne andate.”, l'uomo le mise una mano sulla testa e le scompigliò i capelli.

” Mi dispiace, piccola, ma devo. Eventi molto gravi stanno per accadere e io devo riunirmi con i miei fratelli e insegnare ciò che so a chi di dovere...altrimenti chi lo sente mio padre? Tu comunque continua ad allenare quegli svogliati dei tuoi compagni e come ho detto prima non farti mettere i piedi in testa.”.La bambina smise di piangere annuì, ma prima di tornare a casa aveva un'ultima richiesta.

” Prima che ve ne andiate, sensei, posso chiedervi di portare questa al mio amico Inuyasha se lo incontrerete?”. Shiori diede all'artista marziale un frammento di cristallo rosso, lo stesso che in passato suo nonno l'aveva costretta a proteggere e Kenichi giurò che gliel'avrebbe dato, conosceva la storia della ragazzina e sapeva che quello era il suo modo di dire a Inuyasha:” Grazie di tutto.”. Si incamminò verso l'entroterra sorridendo, era orgoglioso della sua opera e di sicuro a breve avrebbe rivisto i suoi fratelli adottivi e inoltre avrebbe incontrato tanta nuova gente interessante.

” Inuyasha, preparati a incontrare Kenichi Saotome.”.

                                                                                                               *****

Ringrazio chiunque sia arrivato in fondo a questo schifo. Qui cominciano a comparire le prime differenze serie con la storia, oltre che tre oc che avranno un ruolo piuttosto importante e diversi altri sono in arrivo. Inoltre nel prossimo capitolo vi prometto mazzate a più non posso. Un enorme abbraccio a tutti i recensori e a Jacobstark, betareader dall'infinita pazienza.
  
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