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Autore: Light Clary    17/11/2016    3 recensioni
La Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/
Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione.
Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quello che è.
Senza i sogni, senza l'amore, senza gli amici e senza i ricordi, nessuno sarà più lo stesso.
Disposti a tutto pur di aiutare la loro nuova amica Narumi a salvare la sua casa/
Finalmente i veri sentimenti di Nami verranno a galla.
E rivelerà a Sanji ciò che lui non si sarebbe mai aspettato di sentirsi dire.
Non da lei.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico Robin, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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-NARUMI!- gridò Rufy con l'immagine della ragazzina distesa a terra priva di sensi davanti agli occhi.

Vide che una parte della sua veste stava fumando.
Tutti avevano avvertito una strana sensazione dell’aria, ma non ci avevano fatto troppo caso, finché la loro amica non era svenuta all’improvviso con una faccia di puro terrore stampata in volto.

Robin si chinò affianco a lei scuotendola delicatamente e chiamandola per nome. Nessuna risposta.

-Deve essere stato un vero shock per lei rivedere la sua città dopo tanto tempo – obbiettò Usopp dando la colpa alla troppa emozione.

-Ragazzi – li richiamò Brook con lo sguardo perso nel vuoto e la voce ferma – Mi sa che … non siamo soli.

Dalla nebbia che ormai li avvolgeva completamente iniziarono a innalzarsi sagome umane che avanzarono con l’andatura da zombie ed emettendo ringhi e sibili.

Quando vennero fuori allo scoperto poterono veramente rivelarsi per quello che erano. O che erano diventate. La faccia senza espressione, gli occhi, alcuni rossi, altri senza pupille, altri completamente neri. Le vesti sgualcite e macchiate di sangue. I tremendi segni di una tentata ribellione sul corpo. La bocca aperta e dal ghigno perverso con la lingua che a volte slittava da una parte all’altra. Nonostante il macabro aspetto però, si poteva intravedere dietro quelle facce, persone disperate che erano costrette a vivere quei mutamenti. Persone Possedute. I Passi.

-E’ … orribile – commentò Rufy rimasto persino lui senza parole.

Lui e gli altri indietreggiarono. Robin teneva fra le braccia Narumi pronta a difenderla.

-Quanta volontà – enunciarono alcuni di loro con gemiti di fame avanzando con le braccia tese. Stranamente avevano un’andatura piuttosto lenta, come se ormai si fossero indeboliti da tempo.

Loro non fecero una mossa. Zoro, Sanji e Rufy si trattennero dal non lanciarsi contro quella gente dall’aria minacciosa che avanzava con fare sempre più desiderante, talvolta emettendo suoni come “Fammi venire” o “Voglio te” rivolti un po’ a tutti tranne.

Rufy si mise davanti ai suoi compagni rivolgendosi agli indemoniati: -Allontanatevi!

E il primo effetto di protezione fu un successo. Sprigionò una forza molto intensa che scaraventò i Passi lontano, facendoli atterrare come bambole di pezza.
-Rufy, qual è il piano? - chiese Sanji quando vide che alcuni di loro già si rialzavano e tornavano alla carica.

-Narumi al momento non può indicarci dove sia la città – disse Zoro.

-Robin, Brook, Usopp, occupatevi di lei. Zoro, Sanji – diede ordini il capitano – aiutatemi ad allontanarli il più possibile.

Misero da parte pugni, calci e spade. Tennero strette a loro le monete e diedero ordine di proteggere e allontanare il più possibile.

Usopp intanto frugò nella cassetta del pronto soccorso che aveva dato loro Chopper, alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto far rinvenire la ragazzina, ora bianca in faccia.

-Fammi venire- sibilavano intanto i posseduti con facce tremendamente desideranti.

-Indietro!- gridarono loro i tre ragazzi scaraventandone via quanti più possibili. Ma aumentavano sempre di più, così come la nebbia. La situazione iniziava a degenerare
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I ricordi riaffiorarono nella sua mente a una velocità impressionante, che neanche se ne rese conto, ma rivide ogni cosa a una lentezza davvero atroce.


Non sapeva quando era stata l’ultima volta che un vero bagliore di luce gli aveva illuminato il viso.

Era uscita dalla sua casa, tutta sudicia e debole. Oscillava, non ancora troppo abituata a rispondere nuovamente degli arti e dei movimenti. Non riconosceva più la sua città, dove chissà quanto tempo prima correva tranquilla attraverso le strade.


Risvegliarsi e capire la situazione dalla bocca di sua madre, prima che questa espirasse dopo che la sua anima era stata risucchiata completamente. Mantenne la promessa di non separarsi mai dalla moneta con la quale l’aveva liberata.

Non si era mai resa conto dell’ambiente che la circondava mentre era sotto quella terribile influenza, invece ora poteva osservare come i Passi avevano ridotto la sua casa.

Vide le persone con lo sguardo perso nel vuoto e con la voce che bramava sempre di più. Dai più vecchi ai più piccoli, alcuni feriti ma noncuranti. Non in grado.


-Clio! – gridò senza preoccuparsi di richiamare l’attenzione. Se quella moneta aveva salvato lei, poteva farlo anche con sua sorella. L’unica cosa a esserle rimasta: - CLIO! – urlò più forte disperdendosi tra i posseduti che sentendo la sua libera volontà, di nuovo capace di espandersi, aumentavano il loro desiderio e iniziarono a seguirla.

-Non toccatemi! – gridò Narumi vedendo per la prima volta l’effetto della moneta protettrice. La gente venne scaraventata a debita distanza.

-Dammi! – sibilavano con voce roca – Ti voglio!

-Indietro! – si fece largo tra la folla, allontanandone quanti possibili, finché svoltando un vicolo, intravide a stento, attraverso la nebbia, i volti dei suoi amici.

I compagni di tanti giochi e avventure, che avevano promesso di non separarsi mai e di essere sempre pronti a correre in aiuto dell’altro in caso di necessità. Narumi li considerava il suo tesoro.

E ora erano lì a guardarla senza alcuna espressione di affetto. Senza alcuna espressione propria. Erano cambiati di aspetto, siccome anche loro avevano subito la mutazione di quegli anni passati senza vivere.

-Giani – riconobbe uno di loro, allungando per un attimo la mano ma ritraendola quando lo vide alzare gli occhi senza pupille.

-Vieni da me amica mia – la voce non era la sua, poteva giurarlo – io ti voglio bene.

E così anche gli altri dietro di lui allungarono le braccia con fare desiderante: - Volontà! – sbavarono.
 

A differenza degli altri che forse avevano un’energia minore, non esitarono troppo e si gettarono contro di lei ringhiando. Narumi aveva perso la concentrazione sulla moneta. I suoi pensieri erano stati occupati da tutta la determinazione che aveva nel voler riavere indietro gli amici di sempre. In questo modo aveva suscitato in loro una sete ancora più grande e ora stava a terra con le loro mani, le loro lingue e i loro denti che le scorrevano sulla pelle. Fu solo quando risentì la sensazione di gelo abbandonata solo poco prima, che si mise a urlare. Non fu un urlo naturale. Creò delle specie di onde sonore provenienti dalla sua moneta, che aveva captato un pericolo davvero molto intenso. La forza di resistenza staccò i ragazzini dal suo corpo, mentre un’altra diede loro fuoco.

I successivi secondi Narumi li passò a vedere i suoi amici diventare delle torce umane, che piano, piano si consumavano carbonizzandosi. La cosa peggiore fu di sentirli gridare con le loro vere voci, dato che gli spiriti li avevano abbandonati per non fare la stessa fine.

-No … - disse con voce strozzata sollevando una mano. Gli occhi erano dilatati e la pelle bianca – No! – ripeté più forte mettendosi le mani nei capelli – Oddio! No!!! – cadde in ginocchio singhiozzando con spasmi si panico e affanni. Non riusciva a credere di aver fatto una cosa simile.

Non riusciva a credere che quelle monete fossero in grado di tanto.

Oppure era stata lei? Forse le era bastato esprimere il desiderio di salvarsi per attivare quella funzione.

Non ebbe la forza di resistere a tutte quelle emozioni e si sdraiò accanto ai corpi bruciati dei suoi amici.

Che lei aveva ucciso.


Non era mai stata abbastanza chiara l’idea di come fosse riuscita a lasciare la città, attraversare il bosco sentendo le voci delle anime dannate, raggiungere il molo e prendere il largo con una scialuppa.

Le prime intenzioni erano quelle di approdare dalla parte opposta dell’isola e magari aspettare che tutti si allontanassero per continuare la ricerca di sua sorella, ma le onde anomale che fecero scomparire Cinis ai suoi occhi, non erano previste. E neanche i tremendi giorni di mare e tempesta che seguirono.

E sicuramente non era previsto l’incontro con quei pirati tanto strani, ma attendibili.


Narumi aprì gli occhi con un sussulto, rinvenendo.

-Piano, piano. Calma- le stava dicendo la voce di Robin accarezzandole i capelli mentre Usopp le passava sotto il naso una strana bottiglietta di aroma vegetale.

Ricordò tutto e quando la aiutarono a mettersi seduta e vide Rufy, Zoro e Sanji fronteggiare la gente posseduta, distanziandola da loro si sentì il cuore in gola.

-Va tutto bene – continuava a dirle l’archeologa mostrandole una delle monete – Non ci toccheranno.

Senza ancora pronunciare parola, la ragazzina si fece aiutare da loro a rialzarsi e poi indietreggiarono lasciando quella parte del lavoro ai tre membri più forti dell’equipaggio.

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Quali sono le tue brame, anima protetta?
Le mie … brame?
Cosa chiede il tuo cuore che possa renderti felice?
Non saprei. Vorrei tante cose.
Cosa occupa le tue voglie più ambite?
Le ricchezze. Possedere cose preziose mi fa stare bene.
Riesci a sentire quante ricchezze è possibile darti?
Oh … da dove è spuntato tutto questo oro?
Non ti basta?
E’ … magnifico.
Hai detto che Possedere qualcosa di prezioso ti rende felice.
Si.
Cos’altro vuoi possedere? Io posso darti tutto quello che vuoi.
Come fai?
Il mio scopo è quello di soddisfare le ambizioni che hai sempre coltivato. Sono in grado di fare grandi cose. Solo per te.
Perché io?
Vuoi negare che hai sempre sentito di essere speciale dentro di te?
Beh … no in effetti …
Perfetto.
Dimmi, saresti in grado di cedermi il più grande dei tesori? Il più ricco forziere mai stato nascosto?
Ma certamente.
Wow! Fantastico!
Ed è solo il principio.
Con tutte questi soldi e ricchezze ti sistemi per una vita intera.
La tua vita sarà molto più elevata.
Che vuoi dire?
Avrai una durata di tempo prevalentemente maggiore a quella degli altri esseri umani. Durerai per molte altre generazioni a venire, se lo vuoi. Forse anche secoli. Sarai immortale.
Puoi davvero renderlo possibile?
Certamente. Bloccherò la tua vecchiaia, senza mai lasciarti sentire i suoi sintomi addosso. Sarai giovane in eterno.
Io non posso crederci.
Se lo vuoi è possibile. La decisione spetta a te.
Vivere per sempre… e … a parte questo? Di cos’altro sei in grado?
Di tutto anima protetta. Sono in grado di compiere l’impossibile e renderlo possibile. Posso far avverare i tuoi desideri anche se sono ultraterreni.
Ultraterreni hai detto? Puoi anche ingannare la morte?
Se vuoi, tu non vedrai MAI la morte.
Io vorrei … rivorrei una persona … indietro dalla morte.
La riavrai.
Cosa??
La riavrai. Potrò fermare il suo sonno eterno, se tu me lo chiedi.
Si! Ti prego! Se ne sei davvero in grado fallo!
Agli ordini. 
Oh, Mio … non ci posso credere … sei davvero tu? Ti prego dimmi che non è un sogno.
Non è un sogno.
I-io non … che è successo? Perché è sparita?
Ho dimenticato di accennarti di una piccola eccezione.
Quale sarebbe?
Per risvegliare la morte, serve fare un piccolo … chiamiamolo così, “Patto col Diavolo”
Cosa vuoi in cambio?
Io non voglio niente. Sei tu che devi volere.
Che cosa?
Me.



Ciao a tutti! Non sono sparita, mi sono solo presa una pausa! Non ho reso di questa storia il mio scopo principale ma non ho intenzione di fare lo stesso anche in futuro. Vi prego solo di continuare a sostenermi e di aspettare in caso ci mettessi più tempo del previsto, perché in questo caso mi farò risentire con tante altre sorprese ;) ; ) ;) ;) ; ); ) ;) ;) 
  
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