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Autore: piccolo_uragano_    23/11/2016    4 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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L’ultima riunione dell’ES lasciò a tutti una strana nostalgia. Venne ufficialmente annunciato che Ginny avrebbe preso il posto di Harry nella squadra di Grifondoro, e che due ragazzi dall’aria anonima avrebbero ereditato i ruoli di Battitori. Fred e George borbottarono un pò per questo (speravano ancora che fosse tutto uno scherzo) ma quando la riunione iniziò, gli Schiantesimi riempirono l’aula e nessuno pensò più al Quidditch: le riunioni dell’ES li facevano sentire grandi, esperti e di aiuto per qualcosa.
Alla fine della lezione, ridendo, Fred si posizionò sotto a un gigantesco vischio, e prima che Robert riuscisse a borbottare qualcosa del tipo “la mia sorellina”, Hermione aveva spinto anche lui sotto quel vischio, e, mentre Kayla pensava che sarebbe stato bello poter scattare loro una foto, vide una Polaroid a pochi metri da lei. La recpuerò e scattò la foto, ridendo. Mentre aspettava che si sviluppasse, accontentò Fred e gli baciò dolcemente le labbra, ignara del fatto che Hermione stesse scattando loro un’altra foto.
I “buon Natale” riempirono l’aula prima che si svuotasse: Robert si occupò di controllare sulla Mappa che Gazza non fosse nei paraggi, e poi inizò a mandare via gli altri a tre a tre, assicurandosi che fossero arrivati nel loro dormitorio prima di mandare il gruppo successivo. Quando ormai mancavano solo lui, Hermione, i gemelli, Kayla, Harry e Cho, fece segno agli altri di lasciare il fratello e la Corvonero da soli senza dare troppo nell’occhio.
“Non mi piace, quella.” Borbottò Kayla, uscendo. “
“Beh, a Harry si.”  Ridacchiò Fred.
Lei lo guardò male e rise con lui. “Sto solo dicendo che preferirei Ginny, accanto a lui.”
“Non possiamo sempre accoppiarci tra di noi, Kayla.” La prese in giro Robert, passando il braccio attorno alle braccia di Hermione.
Kayla li guardò e sorrise, scuotendo la testa.
 
“Cosa ti ha trattenuto?” Domandò Ron, quando Harry tornò in Sala Comune.
Lui non rispose. Un paio di volte cercò di aprire la bocca per dire qualcosa – qualsiasi cosa – ma non ne uscì niente. L’unica cosa che ottenne, fu un colorito paonazzo.
Robert, seduto sul divano con Grattastinchi e la vecchia Crux in grambo, gli sorrise. “Com’è stato?” domandò, senza bisogno di specificare altro.
“Umido.”  Rispose il fratello, sedendosi accanto a lui, e guadagnando subito l’attenzione della gatta di mamma Martha.
Robert rise e gli batté il cinque. “Il primo è sempre così.”
“Cioè, lei ... Lei piangeva, Robert.” 
“Ah!” Esclamò Ron. “Vi siete baciati!” Concluse.
George rise. “E il premio per Capitan Ovvio va a ...”
“Smettila, George.” Lo richiamò Kayla, tirandogli un cuscino. “Sei solo geloso perché sei solo.”
“Io sono pieno di dolci donzelle pronte a fare passi falsi per uscire con me.” Si difese il rosso. “Lo erano anche mio fratello e il mio migliore amico, una volta, ma hanno scelto la routine di una storia fissa monotona e noiosa.”
“Visto?” Replicò prontamente Hermione. “Sei solo e triste.”
“E per la cronaca, la nostra è tutt’altro che monotona, come storia.” Precisò Kayla.
Persino George stesso si concesse di ridere, fino a quando Robert non riportò l’attenzione sulla novità. “Piangeva, hai detto?”
Harry annuì.
“Baci così male?” Rise Ron.
“Ovviamente no,” replicò Hermione “ma Cho passa la metà del suo tempo a piangere, ormai.”
“Davvero?” Chiesero all’unisono i gemelli.
“Certo.” Rispose Kayla. “Piange ovunque: a lezione, nei bagni, in biblioteca. Come fate a non notarlo?”
“Scusa, piccola” le disse Fred “ma non è che ogni volta che entro in biblioteca mi guardi attorno in cerca di qualcuno in lacrime.”
“Perché, quando entri in biblioteca, tu?” Chiese Ron, alleviando la tensione dell’argomento ‘sentimenti’.
“Ma perché piange, poi?” Domandò Robert.
“Suvvia, Robert, è ovvio.” Gli rispose la sorella. Guardandosi attorno, però, circondate da maschi, lei e Hermione si resero conto che per loro non era affatto ovvio.
Kayla alzò gli occhi al cielo, sbuffò e si allontanò da Fred per sedersi a terra, in modo da riuscire a guardare tutti loro negli occhi dando le spalle al fuoco, e con pazienza iniziò a spiegare. “Cho è troppo legata al ricordo di Cedric, di cui è ancora innamorata, e si sente in colpa perchè le piace Harry, che era con Cedric quando è morto. È preoccupata per il Quidditch, perchè sta volando da schifo negli ultimi tempi e per sua madre, che rischia di perdere il lavoro al Ministero.”
“In più” aggiunse Hermione “ora si sentirà tremendamente in colpa per aver baciato Harry.”
“Non siate sciocche” disse loro Ron “non è possibile che una persone provi così tante cose!”
Hermione lo guardò male e Kayla scosse la testa.
“Voi due” disse l’ultimo maschio Weasley,indicando Robert e Fred “state con loro perché capite queste cose?”
I due scossero la testa.
“Kayla” la chiamò Fred. “Kayla, se io morissi, tu ...”
Tu non muori.” Tagliò corto lei, con un tono che non ammetteva repliche.
“Si, ma immagina che succeda.” Continuò lui. “Inizieresti a provare tutte quelle cose?”
“Io non voglio immaginare che tu possa-“
“È più che normale provare tutte quelle cose.” Gli rispose Hermione. “Come fate a non capire?”
“Cosa avete nella testa voi ragazze?” Domandò Harry. “Insomma, io mi ero avvicinato per farle gli auguri di Natale, giuro, lei ha iniziato a parlare di Cedric e ... Poi mi è praticamente saltata addosso!”
“Non capisco di cosa tu ti stia lamentando, allora.”
 
Damian, visibilmente  imbarazzato bussò alla porta della stanza di Sirius e Martha. Quando Sirius, in vestaglia, andò ad aprigli, lui si ritrovò ancora più imbarazzato.
“Ciao, s-scusa ... Dormivi?” Disse.
“Perchè mai dovrei dormire, a mezzanotte passata?” Replicò Padfoot.
“Beh, si, scusa, io ... Stavo passeggiando per la casa, e ...”
“Passeggi per casa mia di notte?” Domandò Sirius.
Martha apparve dietro di lui, mostrando, come sempre, uno sguardo più gentile. “Lascia fare, amore.” Disse, passandogli avanti. “Buonasera, Damian. Cosa ti è successo?”
“C’è un quadro che parla.” Disse, liberandosi di un peso.
“Walburga?” Domandò Martha, incarnando un sopracciglio.
“No, un altro.”
Un altro?!” sbraitò lei, guardandosi subito le spalle per controllare che Anya non si fosse svegliata.
“Oh.” Sirius si portò una mano sulla fronte. “È Phineas.”
“C’è un altro quadro parlante, Sirius? Un altro Black morto da secoli che esprime la sua opinione non richiesta su un mondo di cui non fa più parte? Davvero?!”
“Sì.” Disse lui con aria colpevole. “Ma non è colpa mia, Martha, Silente mi ha detto di tenerlo perché ...”
“Silente! Ovvio! Perché non diciamo a Silente e Remus di mettere insieme un club del libro per leggerti la fiaba della buonanotte?!” Sbraitò lei, uscendo dalla stanza. “Damian, dove si trova questo quadro?”
Lui indicò le scale che andavano verso l’ultimo piano. Martha scosse la testa: c’erano solo due stanze a quel piano, ed era sicura che il quadro non fosse nella vecchia soffitta.
Entrò nello studio di Orion sul piede di guerra: si respirava odio in quella stanza. Quando vide il quadro, l’uomo la guardò schifato.
“E lei chi sarebbe? Ho chiesto a quel francese di mandarmi a chiamare l’ultimo dei Black ...”
“Sono la moglie. E, per la cronaca, ho dato alla luce tre Black.”
Impuri.” Specificò l’uomo, con sguardo sprezzante.
“Questo, ora, non ha alcuna importanza.” Rispose Martha, incrociando le braccia sul petto. “Immagino che lei abbia un messaggio per noi da parte di Albus Silente.”
“Oh! Sì!”
“Mi dica, dunque.”
“Il messaggio è per Sirius Black.” Specificò di nuovo.
“Sono la moglie.” Ripeté lei, con tono meno gentile.
“Non sono d’accordo.”
Martha alzò gli occhi al cielo e fece un respiro profondo, quando Sirius, vestito da giorno, irruppe nello studio. “Eccomi, Phineas.” Disse. “Cosa è successo?”
“Albus Silente mi ha chiesto di dirti che Arthur Weasley è stato gravemente ferito.”
Che cosa?!” Domandarono i coniugi all’unisono.

“Devi solo strare tranquillo, ora, non …”
“Tranquillo un cazzo, Kayla.”
La giovane Serpeverde non si mostrò scomposta, ma offesa.
“Attento a come mi parli, Fred Weasley.” Lo richiamò, severa.
“Non sai come mi sento, tu, non …”
“Sono stata senza mio padre per dieci anni, Fred, non …”
“Il punto è che adesso mio padre, per quel che ne so, potrebbe essere morto, mentre tu tuo padre neanche lo conoscevi!”
A quel punto, allora, Kayla si mostrò scomposta. “Cosa hai detto?” domandò, con voce flebile.
Non aveva alzato la voce. Non aveva perso le staffe. La sua rabbia e la sua delusione, le aveva mostrate in un sussurro.
L’ufficio di Silente ospitava i fratelli Weasley, la McGranitt, il Preside e i tre fratelli Black.  E tutti, compresi i quadri, guardarono Fred come se non capissero cosa gli stesse passando per la testa.
“Non …”
Zitto.” Gli disse lei, girandosi senza guardarlo.
“Kayla, mi d-“
“Ho detto: zitto.”
“Kayla, ascoltalo.” Le disse George. “Sono sicuro che …”
Zitto anche tu. Zitti tutti. Voglio andare a casa. Abbiamo quella Passaporta?”
Silente le indicò un vecchio peluche.
“Bene.” Disse il Preside. “Siete tutti pronti?”

Il gruppo di ragazzi atterrò al numero dodici di Grimmauld Place svegliando qualsiasi cosa fosse possibile svegliare. Trovarono Martha, Rose, Remus e Tonks già in cucina, con espressioni preoccupate, e nessuno si preoccupò del fatto che Walburga stesse strillando o del fatto che si sentisse chiaramente che Anya stesse piangendo.
Appena atterrati, i ragazzi si trovarono spaesati dall’uso della Passaporta e dall’oggettività del fatto che l’unico cosa da fare, una volta arrivati lì, fosse aspettare. Martha corse incontro a Harry e lo abbracciò. Lo strinse, e lui si ritrovò stranito, in un primo momento, poi si lasciò andare all’abbraccio, lasciando trasparire la sua preoccupazione per quanto appena successo.
“Martha … ho avuto come una visione … non era un semplice sogno, era come se fossi io …”
“Va tutto bene. Non ti accadrà niente, se sei qui. Non permetterò che ti accada niente.” Sciolse l’abbraccio per baciargli la fronte. “Te lo posso giurare. Se stai accanto a me e Sirius, nessuno potrà farti nulla. Finché ci siamo noi, voi quattro non avete di che temere.”
“E nel caso non ci fossero loro” aggiunse Rose “ci sarò io.”
“E io, per la cronaca.” Precisò Remus. “Non siete soli, ragazzi. Nessuno di voi. E non pensatelo mai.”
Tonks abbracciò Robert e i gemelli, rassicurandoli. “L’importante era portarvi a casa prima che quella tr-“
“Dora.” la richiamò Martha.
“Prima che la Umbridge cercasse di intromettersi, visto che a quanto pare è la cosa che le riesce meglio.”
“Non possiamo lasciare il castello così, mamma, noi non …”
“Mi nascondi qualcosa, Kayla?” domandò Martha, svelta.
“No.” rispose prontamente lei. “Intendo … tutte le mie cose!”
“Silente non si farà problemi a chiedere a qualche elfo di raccoglierle per spedircele, principessa.”
“No!” rispose lei. “No, no, e gli altri? I miei compagni già mi odiano, ora sospetteranno di sicuro qualcosa!”
“Presto sarà noto quanto successo ad Arthur.” Rispose Remus, calmo. “E tutti sanno quanto la tua famiglia sia legata ai Weasley.”
“Kayla, non …”
“Zitto, tu. Non ho voglia di parlare con te.”
Sirius si irrigidì notando il gelo tra Kayla e Fred. “Principessa, è successo qualcosa?” domandò.
Stanne fuori.” Gli ordinò immediatamente Martha. “Qualsiasi cosa sia successa, non ti riguarda.”
“Eccome, se mi riguarda, insomma, è la mia bambina!”
Ecco perché devi starne fuori.”
Kayla scosse la testa, fingendo di sorridere. Remus gli posò una mano sulla spalla. “Posso fare qualcosa?” lei continuò a scuotere la testa, guardandosi le scarpe.
“Beh, allora?” domandò Ron. “Cosa stiamo facendo, qui?”
“Esatto.” Gli diede corda George. “Andiamo da papà, subito.”
“Oh, si, vai pure.” Gli disse Rose. “Poi fammi sapere cosa dirai ai Medimaghi quando ti chiederanno come facevi a sapere cosa fosse successo prima ancora che chi di dovere avvisasse tua madre.” Si sedette sulla sua solita sedia, massaggiandosi un rene. “Non è facile, ragazzi, non è facile e lo so. So benissimo che starsene con le mani in mano ad aspettare notizie è terribile, ma è la sola cosa che possiamo fare.”
“Ma siamo i suoi figli, per Morgana, abbiamo il diritto di sapere come sta!” si oppose Ginny.
“Nessuno mette in dubbio questo, ma non possiamo far saltare la copertura dell’Ordine.” Le rispose Tonks.
“Quindi dobbiamo stare qui e aspettare?!” domandò Fred, come schifato. “Io non ci sto, nemmeno per scherzo.”
“Le coperture dell’Ordine salteranno comunque nel momento in cui chiederanno a papà cosa ci facesse lì, e …”
“Ciò che diremo a chi di dovere non è ancora stato deciso, ma sarà compito di Silente fornire la versione ufficiale.” Rispose Martha, calma. “Volete giocare a fare i grandi? Bene! Ci avete rotto le Pluffe tutta estate, dicendo che volevate entrare nell’Ordine? Meglio ancora! Dimostrate di essere grandi, perché essere grandi a volte significa anche questo.”
“Cioè? Stare seduti tutti allegramente attorno a un tavolo mentre tuo padre sta morendo?” rispose Ron, furioso.
“Esatto!” replicò Martha, con tono duro. “E ringrazia il cielo che il tuo amico in qualche modo ha saputo tutto in tempo reale, perché quando è successo a me, nel momento in cui sono entrata nell’ufficio di Silente, mio padre era già morto!”
Calò il silenzio, nel tacito ricordo del padre di Rose e Martha.
“Ciò che Martha sta cercando di dire, ragazzi” riprese Remus “è che abbiamo la possibilità di fare qualcosa e di evitare vittime innocenti; la visione di Harry, per quanto atroce per lui, ha dato un notevole anticipo a noi dell’Ordine, e le probabilità che Arthur si salvi sono tutt’altro che scarse. Abbiamo delle buone carte, e sappiamo come giocarle.”
“Tutto questo è molto romantico, ma voglio sapere come sta mio padre.” Disse Fred. “Insomma, cosa stiamo facendo per aiutarlo?”
Kayla scosse la testa. “Ma non capisci cosa stanno cercando di dirti? Cresci, Fred, per Salazar, non avresti nemmeno dovuto sapere che tuo padre era ferito!”
“E invece lo so, e che la cosa ti piaccia o no, voglio fare qualcosa!”
“Vuoi fare qualcosa?” gli rispose Rose, a tono. “Siediti e aspetta. Magari in silenzio, che sarebbe meglio per tutti.”

Fred si addormentò con la testa sulla spalla di Kayla, che, sebbene fosse chiaramente furiosa con lui, chiede a Tonks di passarle una coperta per ripararlo dal freddo, e dopo pochi minuti si addormentò anche lei. Sirius li guardò e tutto ciò che aveva negato era lì, davanti ai suoi occhi: quei due si volevano bene, ma si volevano bene davvero.
Nessuno dei Weasley lasciò la cucina. Nessuno accettò l’invito di Rose di dormire un paio d’ore nei comodi letti al piano di sopra. Quando Damian tornò dal suo turno di notte e trovò il clan dei rossi e la prole Black addormentata in cucina, sorrise e scosse la testa.
“Cosa è successo, Rosie?” domandò, in un sussurro.
“Rosie?” domandò Robert mimando solo la parola in direzione di Tonks. Lei gli mimò le parole ‘sei un cretino’.
“Arthur è stato ferito.” Rispose, mentre Harry, Martha e Sirius lasciavano la stanza.
Rose offrì una cioccolata a Damian e lui accettò, baciandole la fronte e chiedendole come fosse andata la nottata di Gabriel. Lei rispose che il piccolo era stato bravissimo, mentre Robert cercava di attirare l’attenzione della zia in ogni modo, da dietro le spalle di Damian.
Il circo del primogenito Black venne interrotto da Molly, che, con aria sfinita, entrò dalla porta della cucina. I ragazzi si svegliarono, ma nessuno domandò nulla; la cucina rimase immersa nel silenzio per pochi secondi, prima che Martha, Sirius e Harry rientrarono in cucina.
“Guarirà.” Disse, con le lacrime agli occhi. Martha la abbracciò e accolse le sue lacrime, così come aveva fatto Rose una settimana prima, e poi lei fece una cosa del tutto inaspettata: abbracciò Harry e lo ringraziò, lasciando tutti stupiti.
“Se non fosse stato per te” gli disse “sarebbero arrivati quando ormai era troppo tardi.”
Fred scoppiò a ridere e George abbracciò Ginny, mentre Ron accettò una pacca sulla spalla da Robert.
Kayla guardò Fred e gli sorrise, e lui senza smettere di ridere, la prese per i fianchi e la sollevò da terra, facendola roteare. “Mi dispiace, amore mio, mi dispiace tantissimo.”
Lei sorrise e scosse la testa. “Sono felice che tuo padre stia bene.”
A lui bastò guardarla qualche secondo per capire. “Ho detto che mi dispiace, piccola, non …”
“Fred le persone hanno dei punti deboli. E non ci si aspetta che vengano attaccati dalla persona che si ama.”
“Ha detto ama? Nel senso di amare?” domandò Sirius a Remus, sottovoce.
“Accetta la cosa, Padfoot.” Gli sussurrò l’amico, sorridendo.
“Ho detto che mi dispiace, Kayla, sai che adoro i tuoi.”
“Ehi.” Disse Sirius.
“Sirius, stanne fuori!” gli dissero le sorelle Redfort all’unisono.
“Mi ha tirato in ballo lui!”
“E allora perché dire una cosa del genere?” domandò Kayla.
“Perché ero spaventato.”
“E visto che sei spaventato mi dici cose che sai che mi allontaneranno da te?”
Tonks fece il gesto di essersi scottata la mano.
“Okay, basta.” disse Robert. “Voi due, fuori, o qui scoppia il dibattito.” Posò una mano sulla spalla dell’amico e indicò la porta. “Non guardarmi così, fratello, lo faccio per te o mio padre tra un po’ inizierà a farvi il Discorso.”
“Oh, il Discorso no.” si spaventò Tonks. “Sirius, non fare mai loro il Discorso.”
“Come posso fare ai miei figli il Discorso se Martha è rimasta incinta a Hogwarts?”
“Tecnicamente erano le vacanze di Natale.” Si difese Martha.
“Oh, non lo sapremo mai con certezza.”
“Perché dobbiamo parlare di queste cose?” domandò Kayla.
“Infatti, tu fuori.” Le disse Rose. “Sono cose vostre, non è giusto che le sentiamo tutti.”
Remus la guardò stranito. “Rose” le disse “Rose, stai bene?”
“Evidentemente no.” rispose Damian. “Rosalie, hai appena concesso loro della privacy per un litigio?”
I due ragazzi uscirono dalla cucina sorridendo. “Oh, zitti voi due. Robert, Robert, dì a zia Rose che cosa ha detto Fred per farla arrabbiare tanto.”
“Questo è un colpo basso.” Si lamentò Robert. “Davvero un colpo basso!”
“Non ti è concesso di lamentarti, pulce, vogliamo sapere.” Disse Sirius. “O preferisci il Discorso?”
“Non mi faresti mai il Discorso, papà.”
“No, infatti, ve lo farà Remus, ma posso sempre minacciarti.”
“Perché sempre io devo fare le cose antipatiche?” si lamentò il Lupo Mannaro, alzando gli occhi al cielo.

“Lo hai sentito, Harry.” Disse Martha, mettendosi una crema sulle mani, seduta a letto. “Insomma, hai visto anche tu la sua faccia mentre ci diceva di essere stato il serpente, no?”
Sirius, che leggeva il Profeta steso nella sua metà di letto, abbassò il quotidiano per guardare la moglie. “Credi davvero che lui fosse il serpente, Martha? Insomma, non …”
“Io non lo credo, Sirius, ma lui si. Ha detto che si sentiva il serpente. Ha detto di aver voluto aggredire Silente!”
“Si, anche io a quindici anni avrei volentieri aggredito Lumacorno, e allora?”
“Ma è diverso, per Merlino!”
“Harry è figlio della persona più buona che io abbia mai conosciuto, Martha, e si è inconsciamente immedesimato in un serpente che guarda caso stava realmente aggredendo Arthur. Si sta colpevolizzando, e …”
“Hai detto ‘inconsciamente’?” domandò la moglie,sorridendo.
“Si, insomma … Kayla ha dimenticato qui un libro di psicologia babbana, e io … mi annoiavo, Anya dormiva, quindi …”
Martha scoppiò a ridere, portandosi una mano alla bocca. “Hai letto un libro! Di Sigmund Freud!”
“Guarda che è forte, quel Freud.”



Cronologicamente avrei dovuto aggiornare prima lo spin off, lo so, ma sono ancora in alto mare e non mi andava di lasciare a marcire questo capitolo nella cartella di quelli completi troppo a lungo. Quindi, sorpresa!
E scusate per il banner di inizio capitolo, non è dei migliori, ma l'ho fatto tempo fa e ci tengo che ci veda anche Anya in mezzo a loro ogni tanto. :3 
Scusate davvero per il finale, ma io sono innamorata della psicologia, chi mi conosce lo sa bene, e poi alla fine Sirius che legge Fred me lo ci vedo un pochino. ;)

Baci a tutti!
 
   
 
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