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Autore: Jeo 95    01/12/2016    1 recensioni
Storia ad OC scritta a quattro mani di Jeo 95 e Lord_Ainz_Ooal_Gown [ISCRIZIONI CHIUSE]
***
In un universo alternativo, dodici casate vivono in equilibrio tra loro sotto la guida di un re saggio e giusto.
Non sempre però la pace ha regnato sovrana, ed ora forze antiche e oscure stanno facendo ritorno per sconvolgere la tranquillità delle dodici casate.
Toccherà ai più valorosi guerrieri entrare in azione per fermare l'oscurità che rischia di sconvolgere i mondi. Ci riusciranno?
***
Ok, non sono il massimo nelle introduzioni, ma lascerò a voi il giudizio.
Storia scritta per contrastare/spezzare la monotonia letta ultimamente nelle fic OC che vengono pubblicate sul fandom.
Non prendetela male, ma sul serio ragazzi, un po' di fantasia!
Bacioni a tutti da
Lord_Ainz_Ooal_Gown & Jeo 95
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10

 

~ ~ ~

 

L'abito di Lucy era mutato nell'istante in cui la luce abbagliante della sua magia l'aveva avvolta in una stretta insormontabile. Ora indossava un lungo vestito nero dai ricami dorati, con una lunga fascia anch'essa dorata che le cingeva delicatamente la vita come fosse una cintura. Un lungo spacco sul lato sinistra le lasciava scoperta la gamba, senza però volgarizzare la bellezza dell'abito, che le donava grazia ed eleganza da ogni angolazione la si ammirasse. I capelli color del sole erano raccolti in un elegante chignon posto dietro il capo, sostenuti da un fermaglio nero, in abbinamento col colore dell'abito, del girocollo, e dei guanti che le avvolgevano le braccia.

Sul seno, dalla parte destra, risplendeva luminoso il marchio del Leone.

Yukino aveva sbarrato gli occhi, indietreggiando quasi tremante alla vista di quel potere a lei sconosciuto, mentre il sangue di Lucy le colava sulle mani dalla lama del pugnale con cui l'aveva trafitta.

Conosceva la forma Stardress. Quando era piccola, ancora schiava del presunto “amore” che la sorella provava per lei, Lucy le aveva mostrato un vecchio libro appartenuto alla loro defunta madre, in cui era spiegato che solo le più potenti regine del loro mondo potevano attingere alla forza più pura delle stelle e sprigionarne il grande potere. Layla ci riusciva, forse una delle più potenti fra le regine che avevano governato sul loro mondo, ed ora anche Lucy aveva mostrato di saper sfruttare quel potere. Si era trasformata nella stella più brillante del firmamento.

Yukino fremette, non più per paura e sorpresa, ma di rabbia. Una rabbia cieca carica d'invidia e malvagità. Ancora una volta Lucy brillava più di lei, ancora una volta era costretta a vivere sotto l'ombra della sorella perfetta.

-Luucyyyyy!!!- caricò a testa bassa, col pugnale sguainato e pronto ad attaccare.

Lucy stavolta non si scompose e rimaste concentrata, avvolta da una calda aura dorata che l'abbracciava, rispondendo prontamente alla carica disperata di Yukino.

Le afferrò il polso in cui stringeva il pugnale e lo torse appena, quel tanto che bastava affinché mollasse la presa sull'arma, dopo di che le afferrò anche l'altro braccio e tentò di immobilizzarla. La forma Stardress aveva aumentato la sua forza fisica.

-Ora smettila Yukino!- le ordinò seria.

L'albina si lamentava e contorceva nella stretta possente di Lucy, cercando di liberarsi e sfuggire alla presa. Non voleva essere inferiore a lei, non più. Ora lei serviva Ophiucus, le aveva donato una nuova grandiosa forza, con cui avrebbe potuto finalmente essere la sorella più splendente.

Si calmò, sempre coprendo il proprio sguardo con la frangetta, e quando sembrò pronta ad arrendersi, veloce diede una potente testata a Lucy, che colta di sorpresa spinse indietro la sorella.

Per un attimo, entrambe videro buio. Lucy sentiva piccole gocce di sangue colarle dalla fronte, dal punto in cui era stata colpita. Non avrebbe mai immaginato che sua sorella fosse una tale testa dura.

La risata maligna di Yukino iniziò ad espandersi per la sala, mentre la luce tornava a bagnare gli occhi di Lucy, ridandole la capacità di vedere. Ancora prima di vedere, l'ombra di un grande potere oscuro le aveva accapponato la pelle, ma non avrebbe mai creduto che quella forza tanto scura potesse provenire da Yukino.

Quando la vide, era avvolta da cerchi di energia scura, che diventavano sempre più potente ogni secondo che passava.

-Io sono la serva fedele di Ophiucus-sama...- sussurrò, rialzandosi lentamente da terra -Non puoi battermi... NON PUOI!-

L'energia attorno a Yukino esplose, costringendo Lucy a coprirsi gli occhi per non restarne accecata.

L'aspetto di Yukino cambiò. I capelli si erano tinti di una sfumatura color pece, mentre gli occhi erano rossi, due perle color sangue perfide e prive di pietà.

I vestiti erano spariti, sostituiti da squame che le coprivano le gambe come stivali, nascondevano appena la femminilità di Yukino ed il seno, avvolgevano le braccia come guanti, donandole artigli affilati dai quali colavano gocce viola. A completare il tutto, tra i capelli scuri nascevano due corna affilate, dello stesso colore delle squame che le coprivano il corpo.

Con un ghigno malvagio, Yukino disse le ultime parole che Lucy avrebbe voluto sentire -Stardress, Ophiucus's Form.-

La principessa dai capelli biondi sgranò gli occhi, mentre osservava la nuova veste in cui la sorella si era trasformata. Una scia di squame verdastre le avvolgeva il corpo, dalle lunghe e sinuose gambe, fino al prospero seno, lasciando però scoperte spalle e ventre, in cui si poteva ancora vedere la pelle di Yukino.

Anche le braccia erano state avvolte da squame verdi, che sfumavano in nero man mano che si avvicinavano al gomito. Le unghie si erano allungate, lasciando spazio a degli affilatissimi artigli. Anche i canini si erano fatti più appuntiti, e Lucy poteva giurare che con un solo morso avrebbe potuto avvelenare il più grande degli animali.

Anche attorno agli occhi vi era qualche squama nera, mentre la pupilla le si era allungata, proprio come quella di un rettile.

Man mano che i minuti passavano, l'aura scura attorno a Yukino si faceva via via più intensa e pressante. Una goccia di sudore le percorse la fronte, mentre un leggero tremolio iniziava ad espandersi per tutto il corpo. Se già prima non era una sfida facile, ora si faceva sempre più complicata.

-Che ne dici, sorella? Ora chi tra noi è la migliore?-

Non rispose alle provocazioni di Yukino, semplicemente si mise in posizione di combattimento ed invocò il potere di Regulus nelle proprie mani. Un fascio di luce l'avvolse, e all'improvviso si sentì più forte.

Con uno scatto impressionante arrivò ad un soffio da Yukino, tirandole una ginocchiata sul viso per poi scagliarla all'indietro con un calcio. Avvolta dal potere di Regulus i colpi avrebbero dovuto avere maggior effetto, ma le squame con cui era protetta la minore delle sorelle erano dure e resistenti.

Solo per questo Yukino poté restare in piedi, con un'unica sbavatura di sangue che le uscì dall'angolo della bocca. Pulendosi col dorso squamato, ghignò.

-E va bene, giochiamo un po'.- inaspettatamente, il suo arto si allungò con un gesto veloce e repentino che Lucy non poté prevedere.

Afferrò la sorella per il collo e con il braccio alla massima estensione, inchiodandola al muro, sollevata da terra.

Con il fiato mozzato e impossibilitata a respirare correttamente, Lucy afferrò la mano che si stringeva sempre più attorno al suo collo, in un disperato tentativo di liberarsi.

-R... Regolus!-

Il tacco della scarpa brillò intensamente, al che Lucy lo sbatté con forza contro la parete in modo da darsi lo slancio e colpire così la sorella ad un fianco, abbastanza forte da farla gemere ed indietreggiare.

Caddero a terra entrambe. Mentre Yukino si stringeva con forza un fianco, Lucy tossiva e riprendeva fiato, la mente annebbiata che pian piano ritrovava la sua lucidità.

“Devo fare qualcosa... ma cosa?!” come poteva far tornare la sua adorata sorella com'era un tempo? Sembrava che le sue parole non la raggiungessero nemmeno...

D'improvviso l'illuminazione. Se con le parole non ci riusciva, allora c'era solo un altro modo per trasmetterle i suoi sentimenti. Era rischioso, ma doveva tentare il tutto per tutto.

“Se riesco ad avvicinarmi abbastanza, posso farcela!”

Strinse i pugni con forza, fissò con determinazione la sorella e si rialzò in piedi.

-Questa volta ti riporterò indietro di sicuro. Andiamo, Stardress! Taurus Form!-
 

***
 

Natsu si fermava soltanto per brevi istanti, quel che serviva ad assicurarsi che Lucy fosse ancora viva e che non si fosse arresa alla sorella, per poi concentrarsi interamente su Rogue e sul loro combattimento. Non l'avrebbe mai ammesso a voce alta, ma il suo “fratellino” gli stava dando del filo da torcere. In circostanze diverse, avrebbe anche potuto essere orgoglioso del cavaliere che Rogue era diventato.

Sfortunatamente, stava combattendo per il più grande nemico che il regno avesse mai avuto, contro tutto quello che gli era sempre stato insegnato durante l'addestramento. E lo stava facendo per Yukino.

Da una parte lo capiva, probabilmente a situazioni invertite avrebbe fatto lo stesso per Lucy, dall'altra però non poteva certo lasciare che fossero loro a vincere. Nella parte più profonda di sé Natsu sapeva che avrebbe dovuto vincere anche a costo di uccidere Rogue, ma era anche consapevole che non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere, come per la sua principessa d'altronde.

Con entrambi i Nova Drive attivi, i due guerrieri non la smettevano di scambiarsi attacchi magici e fisici, senza mai prevalere davvero l'un sull'altro, in una parità quasi infinita e snervante.

L'ennesimo incantesimo di Rogue colpì il terreno ai piedi di Natsu, mentre quest'ultimo era balzato in aria giusto un secondo prima. Si era poi messo a ruotare su se stesso a mezz'aria, lasciandosi avvolgere da un turbine di fiamme con le quali si era fiondato poi sul fratello, che prontamente aveva alzato le braccia per difendersi.

Rogue era stato costretto ad indietreggiare a causa della devastante potenza del turbine di fuoco in cui si era avvolto Natsu, ma nonostante tutto era ancora in piedi, per nulla provato.

-Non ti lascerò più fare quello che vuoi Rogue, è tempo di farla finita!- il vortice di fuoco si espanse, e presto il rosato fu pronto per caricare l'altro ragazzo con tutta la sua potenza.

Rogue tentò di scansarsi dalla traiettoria del proiettile umano quale era diventato suo fratello, e l'unica cosa che gli venne in mente di fare fu di rifugiarsi nel mondo della propria ombra, celandosi e aspettando il momento adatto per poter contrattaccare.

“Come mi aspettavo, è davvero forte!” ma non si sarebbe arreso. Doveva vincere, per Yukino.


 

La principessa aveva pianto disperata per almeno un'ora prima che riuscissero a calmarla, e soltanto obbligando Rogue a chiederle scusa e accettare la sua proposta di amicizia. Ma che poteva farci, lui, se non riusciva ad andare d'accordo con le persone deboli?

Era solo in quel momento, che si allenava come sempre, quando la chioma chiara della principessina fece capolino da dietro l'angolo, sorridendogli timidamente e con le guance tutte rosse.

-B... Buon pomeriggio, R-Rogue-kun!-

Sbuffando, il ragazzino rispose al saluto, senza smettere però di allenarsi -Ciao.-

Dopo quelle poche battute nessuno parlò. E fu così anche per le volte a seguire. Yukino arrivava e lo salutava, si sedeva in disparte dopo di che lo osservava per tutto il suo allenamento, e quando si faceva tardi semplicemente se ne andava con un -A domani!-

Era davvero strana, quella ragazza, tuttavia la sua presenza non gli dava più così fastidio come all'inizio. Anche se debole, in fondo era una persona buona e gentile, che ogni tanto gli portava qualcosa da mangiare tra un esercizio e l'altro.

Fu un giorno di un anno dopo che cambiò completamente idea.

Mentre stava andando da lei per un tè, non era la prima volta, a quei tempi passavano più tempo insieme di quanto Rogue avrebbe mai immaginato, sentì delle cameriere parlare male della principessina proprio davanti alla porta della sua stanza.

Le sentì proferire su quanto fosse strana e poco principesca, su quanto Lucy sembrasse più elegante e regale, il vero tesoro della famiglia reale.

Avrebbe voluto picchiarle, e l'avrebbe fatto, se Yukino non avesse aperto la porta in quel momento proprio per farlo entrare, lasciando che le due cameriere se ne andassero mortificate, temendo le avesse sentite sparlare a proposito.

-Ti sta bene così?-

Era ovvio che ci fosse rimasta male, soprattutto perché era di lei che si parlava. In nessun modo una persona sensibile come Yukino poteva reagire freddamente a quelle parole. Inaspettatamente lei sorrise, un sorriso sincero e assolutamente sereno.

-Non m'importa quello che dicono, e poi è vero- aveva iniziato -Ma Lucy-nee mi ha raccontato che anche lei era molto criticata da piccola, e che la mamma le ha sempre detto di comportarsi come meglio crede, perché nessuno dovrebbe vivere nascosto- gli offrì un dolce, senza mai perdere il suo sorriso -E io voglio vivere come hanno fatto la mamma e la sorellona, così che un giorno, anche io possa essere proprio come Lucy-nee!- era il suo sogno più grande.

Rogue rimase senza fiato, mentre il dolce viso di Yukino gli si imprimeva nella mente, causandogli fitte fastidiose di cui non conosceva l'identità. Improvvisamente, sentì di volerla proteggere a tutti i costi.

Perché anche lei, in fondo, era proprio come lui.


 

Rogue non poteva assolutamente permettersi di perdere contro Natsu, perché se ciò fosse avvenuto, tutti i sogni di Yukino sarebbero svaniti in una nuvola di fumo, non dopo tutto quello che avevano fatto per avvicinarvisi.

Vide dal mondo dell'ombra la figura di Natsu che si fermava, le fiamme che sbiadivano, e allora decise che quello era il momento adatto per attaccare.

Con uno scatto riemerse, afferrando l'altro cavaliere alle spalle e tentando di trascinarlo nelle ombre, nelle quali avrebbe potuto batterlo con facilità.

-Ormai è finita, Natsu!-

-Puoi dirlo forte, ma per te!-

Riaccendendo di scatto la propria fiamma, con un incredibile movimento della schiena e delle braccia, Natsu riuscì ad afferrare Rogue per le braccia e scagliandolo verso l'alto all'improvviso, per poi caricarlo con un violento calcio nello stomaco, che lo lasciò senza fiato.

A mezz'aria, mentre Natsu invertiva i ruoli e lo spingeva verso il basso, infiammato di nuovo con quello spaventoso vortice di fuoco, Rogue vide la sua vita, i momenti passati con Natsu e quelli con Yukino. Una lacrima gli solcò il viso. Non era ancora abbastanza forte.

“Mi perdoni... Yukino-sama...”

Dall'altro lato della stanza intanto, le due sorelle procedevano a combattere senza sosta, mentre la bionda prendeva sempre più il controllo della situazione sulla minore.

Yukino indietreggiò, venendo ugualmente sobbalzata all'indietro dalla potenza sprigionata dal pugno di Lucy in forma Taurus. Aveva sfoderato una potenza che la più giovane delle sorelle non avrebbe mai immaginato, e per un attimo ne era rimasta spaventata.

Ma non si sarebbe data per vinta senza lottare, convinta di poter battere la sorella grazie al potere che Ophiucus le aveva affidato.

Un tonfo alzò un polverone poco lontano da dove le due sorelle stavano lottando, e quando la polvere si posò, Yukino sgranò gli occhi nel vedere Rogue a terra, sconfitto, nonostante anche Natsu, forse per aver usato troppa energia magica nello scontro con l'altro cavaliere, si era seduto a terra, stremato.

-Non... è.... possibile...-

-Ora è arrivato anche per noi il momento di finirla... se a parole non riesco a trasmetterti i miei sentimenti, allora te li farò vedere!-

Tutti gli Spiriti Stellari avevano una chiave nascosta nel cuore, la stessa che lasciavano cadere sulla terra affinché un umano dotato di potere magico la trovasse e stipulasse con loro un contratto, una specie di legame che li avrebbe uniti sia fuori che dentro un campo di battaglia.

Alla famiglia reale non era concesso di esporre quella chiave, solo tramite riti specifici gli umani potevano evocare il re e le principesse degli spiriti, ma erano magie talmente vecchie che ormai nessuno le ricordava più.

Quelle chiavi racchiudevano il cuore ed i sentimenti dello spirito che l'aveva creata, un'arma a doppio taglio che per nessuna ragione una delle principesse avrebbe mai dovuto usare. Ma ormai era tardi, e quella era la sua ultima speranza.

Lucy chiuse le mani davanti al petto, quasi pregando, mentre una luce bianca iniziava a splendere tra di esse, sempre più candida e brillante. Quando aprì le mani, tra di esse vi era una chiave dorata, non troppo grande, ma bellissima, sulla cui sommità era posta una pietra che sembrava fatta di diamante, dalla particolare forma a cuore.

Yukino era abbagliata da quella luce, incapace di muoversi e di staccare gli occhi da quel bagliore così caldo e avvolgente.

-Guardali Yukino, questi sono tutti i miei sentimenti!-

Lucy le corse incontro, abbastanza da infilare la chiave nel petto della sorella, ad altezza cuore, in modo da poterle mostrare tutto quello che aveva provato per lei in quegli anni. E Yukino li vide, tutti quei ricordi, e le sembrò quasi di sognare.

Vide tutto ciò che Lucy aveva passato e provato in quegli anni, vide che anche nel suo cuore vi erano incertezze ed insicurezze, paure che condivideva con lei, mentre altre del tutto particolari ed inaspettate. Provò sulla pelle l'amore che la sorella provava nei suoi riguardi, sin dalla prima volta che l'aveva vista, e le venne mostrato il dolore che aveva nascosto per il suo bene, quando la loro adorata madre era morta, pur di starle accanto ed essere un sostegno per la sua sorellina.

Stavolta, all'abbraccio caloroso di Lucy, Yukino non reagì e si lasciò cullare dalle braccia della sorella, mentre gli Strardress svanivano ed il controllo che Ophiucus aveva effettuato sulla minore svaniva lentamente.

-Perdonami, Yukino... ti voglio bene...-

Ed entrambe, strette l'una all'altra, piansero lacrime di gioia.

Sembrava quasi che tutto fosse tornato alla normalità. Erano tutti e quattro stremati e feriti ma stavano sorridendo con spensieratezza, come se Ophiucus non fosse mai tornato.

Natsu e Rogue erano seduti a terra intenti a riprendere fiato con dei sorrisi soddisfatti sui loro volti, Yukino era stretta tra le braccia di Lucy mentre la bionda le accarezzava i capelli. Si stavano godendo quel breve momento di pace ma forse fu proprio quella calma a far abbassare la guardia alle due guardie del corpo, che si accorsero troppo tardi di due portali neri come la pece apparsi alle spalle delle principesse.

Da essi uscirono due armature completamente nere. Le parti del corpo che non erano protette da spesse placche di metallo scuro erano coperte da una membrana metallica simile alla pelle di un serpente. Nella mano destra stringevano delle minacciose spade nere avvolte da una densa aura oscura e, nello stesso istante, alzarono le loro armi per decapitare Lucy e Yukino.

Natsu e Rogue si lanciarono in avanti cercando di raggiungere le ragazze ma erano troppo lontani.

Lucy fece appena in tempo a girarsi per vedere le due figure calare le lame su di loro, al che coprì Yukino col suo corpo nel tentativo di proteggerla dai colpi in arrivo.

I colpi però non arrivarono mai e nell'aria si udì un fortissimo rumore di metallo mentre colpiva altro metallo.

Natsu e Rogue sgranarono gli occhi per la sorpresa nel vedere Neren con le braccia piegate verso l'alto intenta a bloccare le due spade dei nemici. Le braccia della guardiana generavano scintille a contatto con le armi delle due figure che tentavano di mettere più forza nelle braccia per eliminarla.

Prima ancora che il rosato e il moro potessero agire per aiutarla, una chioma rossa saettò in mezzo ai due e, senza esitare, Akane colpì in pieno volto i nemici con dei calci frontali ben piazzati, facendoli schiantare contro la parete alle loro spalle.

Neren cadde in ginocchio subito dopo, fissando la compagna con un ampio sorriso sulle labbra -Sei arrivata giusto in tempo, Akane!-

La guardiana dello Scorpione si girò verso di lei ricambiando il sorriso -Me lo dicono spesso.- poi si guardò attorno con aria confusa -Non vedo Renne...-

Non ricevendo nessuna risposta, riportò lo sguardo sulla sua compagna e il suo cuore perse un battito nel vederla sull'orlo delle lacrime mentre fissava il terreno -Lei... non c'è più...-

Sentendo quelle parole Akane rimase a bocca aperta senza riuscire a dire nulla, non sarebbe servito a nulla in ogni caso parlarle. Aveva appena perso una persona estremamente importante per lei e non vi erano parole per alleviare quel dolore.

Lucy si era portata le mani sulla bocca mentre Yukino era rimasta a fissare le due guardiane con un senso di angoscia terribile nel petto. Ipotizzò che ad uccidere Renne fosse stato uno dei peccati che si erano mossi per impedire ai guardiani di avanzare.

-Mi dispiace...-

Neren e Akane, così come Lucy, si girarono verso Yukino -Se l'oscurità non mi avesse corrotto... non saremmo mai arrivati a questo punto...-

-Yukino...- neanche Rogue sapeva bene cosa pensare in quel momento dato che lui stesso aveva cercato di fermare Natsu affrontandolo come nemico.

Neren rimase in silenzio per qualche secondo ma poi si avvicinò a Yukino mostrandole un leggero sorriso -Renne, così come tutti quanti noi, sapeva a cosa andava incontro ma ha comunque deciso di tornare per fermare Ophiucus. Non si è pentita neanche per un secondo della sua scelta...-

Yukino la fissò con gli occhi lucidi per chiederle ancora scusa ma un rumore di macerie che cadevano a terra riportò la loro attenzione sulle due armature che si stavano rialzando.

-Meglio parlare dopo!- urlò Akane per poi colpire il terreno con un calcio creando degli spuntoni di roccia sotto ai due nemici ma neanche quell'attacco bastò a fermarli e, con pochi colpi, fecero a pezzi quegli impedimenti con le loro spade.

Natsu e Rogue avanzarono verso di loro per combatterli ma Neren gli intimò di fermarsi -Voi dovete proteggere le principesse, lasciateli a noi!- e si gettò in avanti facendo assumere alle sue braccia la durezza del diamante per poi colpire le armature con dei velocissimi pugni.

Una delle armature si voltò verso di lei e le afferrò un polso con la mano libera, sollevandola di peso per poi schiantarla a terra di faccia, mentre l'altra si avventò su Akane, cercando di infilzarla con la sua arma ma la guardiana evocò delle piante in sua difesa. Tuttavia, le enormi radici vennero recise con facilità e il nemico riuscì a ferirla al ventre.

-Tsk! Non ho sconfitto quell'oca dell'Invidia per essere battuta da una scatoletta con le gambe!- tuonò Akane per poi rivestire il braccio destro con uno spesso strato di terra e roccia, menando un violento pugno al volto del nemico ma, con sua somma sorpresa, il rivestimento andò in frantumi e l'avversario la colpì di rimando con un pugno alla bocca dello stomaco, spezzandole il fiato.

Un istante dopo, Neren le venne scagliata addosso ed entrambe le guardiane finirono a diversi metri di distanza ma le due armature si avviarono verso di loro con l'intento di eliminarle all'istante.

-Non va bene... sono troppo affaticate a causa dei loro scontri, non dureranno a lungo!- osservò Natsu infiammando i suoi pugni e Lucy, dopo qualche istante di silenzio, si rialzò in piedi con uno sguardo serio fisso sulle due ragazze a terra -Natsu! Rogue! Fermate quelle due armature per qualche secondo!- e si mise a correre verso Akane e Neren mentre, dopo un attimo di confusione iniziale, le due guardie del corpo si avventarono contro gli avversari, colpendoli al massimo della loro forza.

Lucy intanto si avvicinò di corsa alle due ragazze ancora a terra e si inginocchiò di fronte a loro, tendendo la mano ad Akane -Prendi la mia mano, presto!-

La guardiana la guardò confusa ma alla fine posò la mano destra su quella della bionda che gliela chiuse gentilmente tra le sue. Dopo qualche istante un intenso bagliore dorato scaturì dalle mani di Lucy e Akane venne avvolta da un'aura del medesimo colore per qualche istante, sentendosi più leggera e meno affaticata.

-So che può non essere molto... ma ora il tuo potere è più forte e ti ho donato parte della mia energia.- spiegò la principessa col fiatone, volgendosi poi verso Neren -Ora tocca a te...-

-Non lo faccia Lucy-sama! E' arrivata al limite! Potrebbe essere pericoloso!- protestò la guardiana dei Gemelli gesticolando con le braccia fin quando qualcuno non le afferrò la mano destra, sorprendendo sia lei che Akane e Lucy, la quale fissò la sorella con sguardo confuso -Yukino?-

-Non voglio più essere protetta da te, sorella, né voglio restare dietro di te. Se tu vuoi aiutare, lo farò anch'io.- disse l'albina con sguardo deciso per poi irradiare una forte luce argentea dalle sue mani che avvolse completamente Neren per qualche secondo -Ora non mi tirerò indietro... non lo farò mai più!-

Lucy le mostrò un ampio sorriso ma un gemito di dolore catturò la loro attenzione e, voltandosi, videro Rogue cadere a terra con un ampio taglio sul pettorale destro mentre Natsu stava cercando di fermare l'altra armatura.

Akane e Neren si scambiarono un cenno di intesa e, con una nuova forza dentro di loro, scattarono in avanti verso i loro avversari.

La guardiana dello Scorpione rivestì nuovamente il braccio destro di roccia e, dopo essersi piazzata tra Rogue e l'armatura che stava per colpirlo dall'alto con la sua spada, menò un pugno contro l'arma del nemico ma, a differenza di prima, fu la spada del cavaliere ad incrinarsi pericolosamente mentre la roccia sul braccio di Akane andò in frantumi, mostrando un'armatura di diamante bianco che brillò per qualche istante insieme al ghigno della guardiana -Secondo round, lattina, stavolta perdi!-

Poco lontano, Neren si gettò addosso all'armatura che, vedendola arrivare, tentò di colpirla con un fendente laterale ma la guardiana dei Gemelli trasformò il suo braccio destro in acciaio puro facendogli assumere la forma di un grosso spadone con la quale deviò il colpo in arrivo, trafiggendo subito dopo il nemico.

Non rimase troppo a pensare al fatto che dall'armatura non usciva neanche una goccia di sangue e, ruotando il bacino, scagliò in aria il nemico facendolo finire sopra all'altra armatura e Akane, vedendola arrivare, posò velocemente una mano a terra per creare delle enormi radici irte di spine rosse che avvolsero completamente i due avversari per poi stritolarti all'istante, contorcendo il metallo come se fosse carta.

Quando i resti di metallo caddero a terra, si dissolsero in polvere nera e, in tutta la stanza, si aprirono altri portali, dalla quale uscirono altre armature.

-Fammi indovinare... armature vuote e prive di emozioni, vero?- domandò Akane rivestendo nuovamente le braccia di diamante mentre Neren modificò le sue braccia in affilate lame d'acciaio.

Dopo qualche secondo di completa immobilità, le armature scattarono all'unisono verso le due guardiane che, urlando a pieni polmoni, si gettarono nuovamente nella mischia.


***


Una violenta scossa sismica fece tremare la superficie lunare mentre una grossa crepa tagliò in due uno dei crateri più grossi sul lato visibile del satellite. Al centro di quello che era ormai un campo di battaglia, vi erano il peccato dell'Accidia e il guardiano del Serpente, impegnati in uno scontro mortale anche se così non sembrava.

Sloth aveva dei profondi tagli sul petto ma non sembrava neanche accorgersi del sangue che gli stava macchiando i vestiti. Dall'altra parte, Ashuros aveva giusto un grosso livido sul braccio sinistro ma neanche lui pareva accorgersi delle ferite sul proprio corpo.

-Sapevo che sarebbe risultata noiosa questa battaglia... ma non credevo così tanto.- commentò Ashuros inclinando leggermente la testa con sguardo seccato mentre Sloth non batté ciglio, restando perfettamente immobile -Potresti almeno provare ad attaccarmi!-

-Non ne ho voglia...- fu la semplice risposta dell'avversario -Devo proteggere Ophiucus-sama ma non ho voglia di muovermi per ucciderti...-

-Immagino che ciò rispecchi il tuo peccato.- Ashuros sospirò leggermente per poi alzare il braccio destro, puntando il suo spadone verso l'avversario che venne avvolto da una densa aura oscura -In tal caso sarò io a farti avvicinare-.

Sloth non parve capire ma, nel giro di pochi secondi, il suo corpo venne trascinato in avanti da una forza invisibile che riuscì a sollevarlo dal terreno, indirizzandolo verso l'arma di Ashuros.

-Giusto... lui può anche controllare la gravità e manipolarla come vuole...- ricordò Sloth alzando le braccia, unendo così le mani a mo' di maglio. Il guardiano del Serpente notò quel gesto e si preparò a contrastarlo, portando indietro il braccio destro.

Non appena Sloth fu abbastanza vicino, lo spadaccino distese all'istante in avanti l'arto e infilzò il peccato nel ventre ma con sua somma sorpresa, la sua lama affondò nelle carni del nemico per pochi centimetri. Il peccato dell'Accidia non si curò minimamente della cosa e menò un violento colpo dall'alto, dal quale Ashuros si protesse alzando il braccio sinistro per poi respingerlo con la sua gravità.

Da quella mossa scaturì una violenta onda d'urto che crepò il terreno sotto ai loro piedi e, dopo pochi istanti di stallo, vennero scagliati in direzioni diverse. Ashuros riuscì a compiere una capriola a mezz'aria atterrando poi in piedi, mentre Sloth si limitò a rimbalzare sul suolo lunare per alcune volte, fermandosi poi con la schiena a terra.

“Tsk, non ha voglia di fare niente eppure è riuscito ad indurire i suoi muscoli per bloccare la mia lama.” osservò Ashuros dando un'occhiata al sangue sulla sua arma “Inoltre è riuscito a contrastare la mia gravità... se non l'avessi usata mi avrebbe completamente distrutto in un solo colpo”.

Poco lontano, Sloth iniziò a rialzarsi con la sua solita calma, posando poi i suoi annoiati occhi su Ashuros, il quale assottigliò lo sguardo alzando subito il braccio sinistro.

La gravità aumentò all'istante intorno all'avversario ma, mentre il terreno venne gravemente danneggiato, Sloth rimase in piedi senza batter ciglio, iniziando poi a camminare verso Ashuros come se niente fosse.

Il guardiano soffocò un'imprecazione e, facendo roteare il suo spadone sopra di sé, menò un violente fendente in avanti che generò una grossa lama d'aria la quale colpì in pieno Sloth, aprendogli un taglio verticale lungo tutto il corpo. Il sangue sgorgò dalla ferita, iniziando anche a fluttuare nell'aria.

Essendo spiriti stellari, i loro corpi reagivano in maniera diversa rispetto a quelli di un semplice umano e il fatto che potessero respirare anche sulla Luna era un chiaro segno di ciò, senza contare che la gravità alterata non sembrava dar loro alcun fastidio, soprattutto ad Ashuros che poteva regolarla a suo piacimento.

Dopo qualche secondo di immobilità, il taglio sul corpo di Sloth si richiuse ma la linea rossa sulla sua pelle rimase ben visibile e il peccato si scrocchiò il collo tornando poi a fissare Ashuros -Quel colpo... l'ho sentito...-

Il guardiano roteò gli occhi sbuffando -Certi commenti inutili tienili per te.- e si concentrò nuovamente, modificando la gravità intorno a Sloth che iniziò a fluttuare senza controllo. Ashuros puntò la mano sinistra verso di lui e la chiuse di scatto.

Per la prima volta, Sloth sgranò gli occhi poco prima di vomitare parecchio sangue mentre il suo corpo sembrava contorcersi su sé stesso in modi innaturali.

-Brutta sensazione vero? Subire gravità differenti da svariate direzioni non dev'essere un toccasana per il corpo, indipendentemente dalla resistenza fisica di chi subisci l'attacco.- commentò Ashuros con un sottile ghigno sul volto mentre la forza che agiva su Sloth andava via via intensificandosi.

Il peccato dell'Accidia continuò a contorcersi per alcuni secondi sputando altro sangue ma all'improvviso dal suo corpo si sprigionò una violenta onda d'urto verdastra che annullò completamente la gravità di Ashuros, sorprendendolo leggermente. Sloth cadde in piedi continuando però a barcollare scuotendo la testa -Quello non è stato piacevole...-

-Dimmi qualcosa che non so!- urlò Ashuros prima di scagliargli contro il suo spadone come una lancia. Il peccato la vide arrivare ma, con somma sorpresa del guardiano, alzò la mano destra per bloccarlo.

Ci riuscì.

Lasciando che la lama trapassasse il suo palmo, schizzando sangue ovunque, ma comunque ci riuscì.

Prima che potesse afferrarla con l'altra mano però, Ashuros attirò l'arma verso di sé e la riprese a mezz'aria, appoggiandosela contro la spalla -Credo che questa sia la prima volta che ti vedo mentre cerchi di difenderti-.

-I tuoi attacchi... sono pericolosi.- spiegò Sloth senza batter ciglio mentre la ferita sulla sua mano iniziava a chiudersi -Io non ho voglia di morire... e i tuoi attacchi potrebbero uccidermi. Tu sei più forte... di quelli che ho affrontato prima...-

-Chiunque tu abbia affrontato non mi interessa. Da quel poco potere magico che ho avvertito, non erano neanche al livello di un guardiano, perciò non posso che immaginarli come un fastidio per te.- sbuffò Ashuros con voce annoiata. Decisamente uno scontro mortale, una tale noia poteva solo portarlo alla morte.

-Antica costellazione del Serpente...-

O forse no?

Inarcando un sopracciglio, Ashuros fissò con un ampio ghigno l'aura oscura che iniziò ad avvolgere il corpo del suo avversario. I suoi lunghi capelli si tinsero di nero ma per il resto il suo corpo non cambiò sotto alcun aspetto, voce priva di emozioni compresa.

-Ascolta le mie parole... e accogli il mio desiderio. A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori... il cui corpo è stato avvelenato dall'Accidia... mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone... e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra...-

Per l'ultima volta, le stelle della costellazione del Serpente emanarono un potente bagliore oscuro e dei raggi di pura energia andarono a confluire nel corpo di Sloth ma stranamente, il suo potere magico non aumentò né il suo corpo subì dei cambiamenti ma Ashuros notò una cosa interessante.

I suoi muscoli ora erano tesi, come se stesse per scattare in avanti da un momento all'altro.

Come ad avergli letto nella mente, Sloth decise di attaccare ma non si limitò a correre in avanti, bensì svanì alla vista dell'avversario, lasciandolo senza parole. Prima ancora che Ashuros potesse reagire, il peccato dell'Accidia gli menò un violento pugno in pieno petto, spezzandogli svariate costole e facendogli vomitare una grossa quantità di sangue, bile e saliva. Un istante dopo, il corpo di Ashuros si schiantò contro una parete di roccia lunare, disintegrandola senza troppi sforzi, per poi rimbalzare svariate volte fino a fermarsi al centro di un cratere.

Sloth riapparve poco lontano da lui con la stessa espressione di sempre -Questo potere... non mi rende più forte... ma si limita a controllare il mio corpo... affinché io possa proteggere Ophiucus-sama...-

Lentamente iniziò a camminare verso Ashuros che era ancora riverso a terra con lo sguardo puntato verso le stelle intorno a loro. Per un solo istante la sua attenzione si soffermò sulla costellazione del suo segno e i suoi occhi diventarono completamente rossi solo per una frazione di secondo.

Quando Sloth fu di fianco a lui, alzò un braccio con il pugno avvolto da un'aura oscura -Addio... non avevo davvero voglia di ucciderti...- e calò il colpo con incredibile violenza.

-HEH!-

Bastò un piccolo tocco, ma la mano di Ashuros fu più che sufficiente a bloccare il colpo di Sloth disperdendo tutta l'energia accumulata nell'attacco. Per la prima volta dopo secoli, il guardiano dell'Accidia inarcò un sopracciglio, confuso per quanto era appena successo e la sottile risata che scaturì dalla gola di Ashuros non fece altro che aumentare la sua confusione.

Con incredibile calma, il guardiano spostò il braccio di Sloth per poi sospingerlo all'indietro, iniziando poi a rialzarsi lentamente, vomitando altro sangue -Sì... è questo che voglio...- volgendo lo sguardo verso le stelle, i suoi occhi tornarono di nuovo completamente rossi -E' questo che mi ha promesso quel giorno!-

Sloth inclinò leggermente la testa, continuando a non capire nulla della situazione.

Dopo alcuni minuti passati a sogghignare e a dire frasi senza senso apparente, Ashuros riportò la sua attenzione su Sloth, puntandogli contro il suo spadone, mentre dei serpenti neri tatuati sul suo corpo iniziavano a muoversi sulla sua pelle.

-Il mio potere in cambio di un avversario degno!- urlò Ashuros ampliando il suo ghigno -Sembra che alla fine Ophiucus manterrà la sua parola, perciò non deludermi!- nella sua mano sinistra, avvolta da una calda luce dorata, si materializzò la bilancia dorata del guardiano della Bilancia, sorprendendo leggermente Sloth. In una manciata di secondi, però, la bilancia divenne completamente nera trasformandosi nel guanto corazzato utilizzato tempo addietro dal vecchio Ashuros.

Scrocchiandosi il collo, il guardiano del Serpente aprì le braccia verso l'esterno -Secondo round Sloth! Stavolta morirai e sarà una lenta, atroce e dolorosa morte!-

Il peccato dell'Accidia non disse nulla. Semplicemente, si preparò a lottare per la sua vita.
 

***

 

-Ohiohi, è divertente prendere a botte queste corazze... ma iniziano ad essere un po' troppe...- Akane colpì ancora una volta l'armatura del cavaliere oscuro con i pugni coperti da durissimo diamante, scagliandolo a metri di distanza e riducendolo in pezzi.

Come le altre volte però, l'armatura vibrò alcuni secondi per poi ricomporsi e ritornare all'attacco, per la millesima volta. E non solo quei dannati fantocci di latta si ricostruivano ogni volta, ma continuavano ad arrivarne da ogni parte senza sosta.

Neren si fece largo tra i nemici e si poggiò alle spalle di Akane, cercando di riprendere quanto più fiato poteva in quei brevi istanti di pausa. Lo scontro con Greed l'aveva provata più di quanto non volesse dare a vedere, e nonostante il potenziamento datole dalle principesse fosse stato d'aiuto, non era abbastanza da cancellare la stanchezza di quelle ultime ore.

-Fai attenzione Neren!-

Due armature avevano approfittato di un suo momento di distrazione per accerchiarla e caricare nello stesso momento, e a nulla era servito l'urlo di Lucy per metterla in guardia.

“Merda.” pensò, sicura di non riuscire ad agire abbastanza in fretta per proteggersi.

-Solid Scripture! Windy!- una folata di vento improvvisa scagliò in aria i due fantocci, salvando così Neren dall'attacco.

Si girarono tutti verso la direzione dalla quale era provenuta la voce e sorrisero nel vedere Nikki, un po' malconcia ma salva, con un braccio intorno al collo di Isaiah, che l'aiutava ad avanzare.

-Nikki!- entrambe le guardiane sorrisero e si avvicinarono alla ragazza, che ricambiò con gioia il sorriso.

Akane guardò di sottecchi anche Isaiah, sorridendogli rincuorata e scoprendo che anche lui la stava fissando, con una luce di sollievo nello sguardo.

-Avrei voglia di ucciderti per la tua imprudenza, hai idea di quanto ci hai fatto preoccupare?!- la riprese Neren poggiando le mani sui fianchi e assottigliando minacciosa lo sguardo.

-Grazie, è un'esperienza che ho già provato e, credimi, non ho intenzione di ripeterla per un po' credimi.-

Sembrava una semplice battuta, ma qualcosa disse alle due ragazze che non era poi così impossibile che avesse provato davvero un'esperienza del genere. Volevano chiedere di più, ma non era certo il momento per fermarsi a fare due chiacchiere. Dovevano proteggere le principesse e fermare Ophiucus il prima possibile.

-Grazie Isaiah.- Nikki si staccò dalla presa dell'amico, che però non si sentì sicuro nel lasciarla da sola dopo l'esperienza che aveva appena vissuto.

-Sicura? Dopotutto sei appena...-

-Non preoccuparti. Stranamente mi sento meglio di prima.-

Era come se l'anima di Ashuros le avesse ripristinato tutto il potere magico che aveva sfruttato, e che la debolezza iniziale fosse solo un'inevitabile conseguenza dell'essere morta.

Inevitabilmente si rattristò pensando all'ex guardiano della Bilancia, che ancora continuava a proteggerla e a badare a lei nonostante tutto. E inevitabilmente il suo pensiero andò a quell'altro Ashuros.

Aveva detto che erano due persone completamente diverse, che era lui quello vero, e non c'era bisogno di confermarlo perché lei lo capisse. Se lo sentiva dentro che qualcosa era cambiato, che l'Ashuros a cui era tanto legata era ormai soltanto un ricordo, e nonostante tutto un sentimento strano bruciava dentro di lei.

“Anche se non è più lui, questo sentimento è ancora...” scosse con forza il capo e si colpì più volte sulle guance, riportando alla realtà la propria mente. Non c'era spazio per quei pensieri ora, doveva concentrarsi sulla missione, e sul come trovare un modo per sconfiggere Ophiucus.

Mentre Nikki e Neren si scagliarono con potenza contro alcune armature che stavano per attaccare, Isaiah trattenne Akane per un polso e l'attirò a sé, stringendola più forte che poteva, come ad aver paura che potesse sparire da un momento all'altro.

-I... Isaiah...m... mi fai male...- Akane dal canto suo era arrossita fino alla punta dei capelli, quasi non riusciva a parlare per l'imbarazzo e la tensione.

-Sono felice che tu stia bene...- sussurrò il guardiano dell'Acquario con dolcezza.

-Uuuuh ma che carini!- cantilenò la vocetta di Ayumi, sbucata dal nulla all'improvviso e ora intenta ad osservare con occhi luminosi i due guardiani.

Si diede una pacca sulla schiena da sola, per l'incredibile abilità che aveva nel combinare coppie. Avrebbe dovuto farsi pagare per il servizio un giorno di questi.

I due intanto si erano allontanati di scatto, spaventati ed imbarazzati per l'improvvisa apparizione dell'ultima persona che avrebbe potuto beccarli in quella situazione.

-A... Ayumi?!- gridarono in coro.

-Oh no vi prego, non fermatevi a causa mia! Continuate pure.- disse sorridendo raggiante.

-N... Non è come pensi...- tentò di giustificare Akane.

-E... Esatto! Controllavo che questa sciocca non si fosse fatta male! È talmente tanto goffa e sbadata che temevo potesse aver compiuto qualche sciocchezza!-

-C... Che cosa?! Semmai questo dovrei dirlo io! Razza di stupido idiota!-

Ben presto, la situazione degenerò in una vera e propria discussione, che fece sospirare Ayumi per la delusione. Sperava di ricavare una confessione tra i due, di certo non si aspettava che finissero per litigare!

-Che hai detto?!-

-Mi hai sentito bene, stupida verginella!-

-Prova a ripeterlo se hai coraggio, vacca muscolosa!-

E a quanto pare non erano gli unici a discutere. Poco lontane da loro, accompagnate da una Neren esasperata, Nikki e Gin non avevano perso tempo per mettersi a litigare e, al contempo, stendere cavalieri uno dietro l'altro. Per lo meno sfogavano la loro frustrazione sui nemici e non picchiandosi tra di loro.

-Ayumi!-

La voce preoccupata di Lance arrivò chiara alla ragazza, che si girò in varie direzioni per cercarlo con lo sguardo. Lo individuò con Nami al seguito, mentre sulle spalle portava una Daisy provata e al limite.

Gli corse incontro senza aspettare un istante, mentre Isaiah e Akane mettevano fine al loro litigio e ricominciarono a combattere per sgominare i soldati nemici e permettere così alla guardiana dell'Ariete di raggiungere i compagni feriti.

-Che è successo?- chiese, esaminando con attenzione il corpo di Daisy, che Lance aveva delicatamente steso a terra.

-Abbiamo lottato contro Greed e il suo veleno, Daisy ha bisogno di cure immediate.- rispose il guardiano, mentre osservava il potere di Ayumi che veloce analizzava le condizioni della ragazza.

-Per fortuna non è nulla di grave, posso annullare il veleno e rimetterla in sesto. Sarà meglio che anche tu ti faccia dare un'occhiata Lance, il veleno potrebbe averti infettato.-

-Sì, ti ringrazio.-

-Allora io terrò impegnate queste dannate armature mentre voi pensate a rimettervi in sesto!- dichiarò Nami, evocando il suo fidato grifone del vento ed anche Tortoise's Shield, la tartaruga a due testa che era appartenuta alla sua maestra.

I due guardiani riconobbero la creatura, e ormai fu chiaro che anche Hitomi era caduta per mano dei nemici. Quando Lance aveva trovato Nami il sospetto che la guardiana fosse morta l'aveva colto sin da subito, ma non aveva fatto domande a cui la ragazza non aveva voglia di rispondere.

Si era limitato a dirle di non mollare, che la battaglia ancora non era finita e che la casata dei Pesci aveva bisogno del suo guardiano. Ed allora Nami si era alzata, asciugandosi gli occhi e seguendo Lance alla ricerca della principessa e di tutti gli altri.

Ayumi non aveva fatto domande perché aveva visto gli occhi rossi e gonfi della ragazza, ed aveva semplicemente intuito ciò che poteva esserle accaduto. Ora ne aveva avuto la conferma concreta, e anche se avrebbe voluto piangere e liberarsi di tutti i sentimenti che le stavano esplodendo dentro, decise di resistere ancora un po'. Fino alla fine avrebbe mantenuto il controllo e non sarebbe diventata un peso per i suoi amici.

-E anche questo è andato!-

Ginevra ammirò con soddisfazione i rottami delle armature che l'avevano attaccata, impossibilitate a muoversi grazie al sigillo che Nikki applicava tempestivamente su di esse quando le metteva k.o. Anche quella verginella poteva tornare utile quando voleva.

Un intenso calore avvolse la stanza all'improvviso, e sembrava che le fiamme dell'inferno si fossero appena accese per abbrustolirli per bene.

-Perché cavolo all'improvviso fa così caldo?!- domandò Nikki, asciugandosi il sudore che le colava dalla fronte.

A Ginevra si illuminò lo sguardo, mentre le guance s'imporporavano ed un sorriso le nasceva spontaneo sul viso “Questo è...”

-Lion's Flamequacke!-

Una vampata di fiamme travolse una cinquantina di armature, sciogliendole completamente ed impedendo così qualsiasi tentativo di rinascita.

Yato comparve davanti alla guardiana del Toro, ferito e malconcio, ma ancora abbastanza in forze da poter proteggere i suoi amici e combattere per il proprio Regno.

-Radunatevi tutti qui! Proteggiamo le principesse ad ogni costo e mostriamo a questi pezzi di latta la potenza dei guardiani dello zodiaco!-

Con Yato a guidarli, lo spirito di tutti i giovani presenti nella sala sembrò alzarsi all'improvviso. Con fatica, ma sostenuti dalla forza dei loro compagni, tutti i guardiani si radunarono attorno alle principesse così da poterle proteggere.

Con una potente ondata di calore, il guardiano del Leone allontanò un altro paio di armature, affiancato da Ginevra, che scagliava i soldati immortali quanto più lontano con i suoi possenti pugni.

-Non possiamo andare avanti così per sempre!- gridò Neren, mentre schivava la carica di alcuni nemici, lasciando che Daisy li schiacciasse poi manipolando la pressione dell'aria attorno a loro. Anche se ancora debole poteva rendersi utile ai suoi compagni.

Le parole della guardiana dei Gemelli erano vere però, non potevano certo combattere a quel modo per sempre! Serviva un piano che permettesse loro di vincere una volta per tutte. Erano troppo deboli per poter protrarre quella lotta a lungo, e nemmeno con tutto il supporto che la magia di Ayumi poteva dare avrebbero resistito per molto.

“Se solo potessimo scoprire la fonte di energia di questi cosi...” pensò Nikki, materializzando una scritta in piombo e lasciando che questa schiacciasse con il proprio peso alcuni nemici.

“Vedo che ancora tenti di resistermi, guardiana!”

Dovette tenersi la testa con una mano per evitare che questa le scoppiasse per l'improvvisa irruzione di Ophiucus.

-C... Cosa... diamine... v... vuoi d... da... m... me?-

Nami evocò una lucertola velenosa giusto un secondo prima che una delle armature affondasse la sua grossa spada nelle carni di Nikki, che ne uscì con solo un taglio non troppo profondo sulla gamba.

-Ti ringrazio Nami...- riuscì soltanto a sussurrare la guardiana, mentre la testa si faceva pesante ed il respiro sempre più affannato.

-Tutto bene?-

Opporsi è inutile, non puoi sottrarti al tuo destino.” le sussurrava malevolo e tentatore, cercando di spingerla a concludere ciò che aveva iniziato quel giorno lontano, quando la morte di Zenas l'aveva portata sull'orlo di un baratro da cui Flavia l'aveva salvata. In memoria della sua giovane allieva non poteva ricadere di nuovo nello stesso inganno.

“Tu li vuoi salvare, Gluttony e Ashuros, e lo sai che io sono l'unico a poterlo fare.” scosse con veemenza la testa, cercando di focalizzarsi su qualcosa che non fossero le parole di Ophiucus. Poteva salvarli da sola, non aveva bisogno di lui.

-Lance!- gridò, correndo dal guardiano e aggrappandosi disperata al suo braccio -Leggi la mia mente e scova quel bastardo ti prego!-

Colto alla sprovvista, il ragazzo restò per un primo momento spiazzato, senza sapere esattamente chi o cosa voleva cercasse, ma bastò un istante per capire. Ophiucus era lì, nella mente della sua amica, che cercava di ridurle a pezzi i nervi e la psiche, rischiando così di condurla alla pazzia.

Serio come poche volte l'avevano visto, Lance annuì -Isaiah! Akane! Copriteci!- e non dovette ripeterlo, che i due, in perfette sincronia, si frapposero tra Lance e i nemici.

-Perdonami Nikki, potrebbe farti un po' male.- perché anche se con il consenso dell'interessata, probabilmente lo spirito del serpente avrebbe cercato di tenerlo fuori, forzando la mente della ragazza e creandole così un dolore quasi insopportabile.

-Procedi!-

Cinse il capo della ragazza con entrambe le mani, per poi proiettarsi all'interno della sua mente in cerca di qualcosa che potesse aiutarli a trovare Ophiucus in quell'immenso castello.

Era completamente nera la mente di Nikki, e questo non perché, come avrebbe detto Ginevra, aveva la testa vuota, ma perché qualcuno faceva si di bloccarle i ricordi. Aveva fatto in modo che i ricordi restassero intrappolati in un angolo irraggiungibile della sua mente, probabilmente per impedirle di aggrapparsi ad essi nel momento i cui avessero voluto controllarla.

Probabilmente era stato Ophiucus.

Non è cosi.” Lance quasi prese un colpo quando la voce di Nikki si diffuse nel buio, per poi condensarsi e apparire di fronte al guardiano come un semplice globo luminoso, piccolo ed indifeso contro tutta quella oscurità.

La mia mente è sempre stata così, qualcuno l'ha sigillata tanto tempo fa.”

Lance annuì, chiedendosi chi e perché avesse fatto una cosa del genere. Guardò con più attenzione le pareti scure, e si rese conto di quanto vecchio fosse quell'incantesimo, restandone in qualche modo affascinato. Chiunque lo avesse applicato doveva essere un grande mago, se ancora oggi quel sigillo era intatto. Anche se non capiva il motivo di imporre quel genere di sigillo ad una futura guardiana.

Forse non volevano che scoprissi di essere la sorella di Gluttony, o che le mie abilità erano compatibili con due casate.” disse sovrappensiero il globo di luce, lasciando di stucco il compagno.

-Mi prendi in giro? È una caratteristica estremamente rara per uno di noi.- eppure sentiva di crederle, nonostante sembrasse incredibilmente assurdo. Non era stato il primo caso comunque, quindi non c'era ragione per cui anche lei potesse avere quella caratteristica.

Sbrighiamoci Lance, Ophiucus è da questa parte!” levitando nel buio, il globo condusse il guardiano ad una parte diversa della mente della ragazza, dove una strana luce rossastra sembrava voler prendere ogni controllo sull'oscurità. E con lei, anche su Nikki.

Lui è lì, puoi fare qualcosa?”

Lance annuì, e con discrezione si avvicinò alla luce rossa, che somigliava sempre più ad uno strano fumo man mano che gli si avvicinava.

La prima volta che provò a connettersi con la mente allo spirito del Serpente fu sbalzato all'indietro, con la testa che gli doleva e la mano che sembrava bruciare.

-Quella cosa ha una resistenza spaventosa...- e lui era senza energia.

Non poteva però arrendersi dopo un solo tentativo, quindi si scagliò di nuovo contro la nube rossa, con coraggio e senza curarsi delle scottature che pian piano gli dilaniavano la pelle, deciso ad addentrarsi nei meandri più profondi della mente di Ophiucus per scoprire dove si nascondesse.

Improvvisamente tutto il dolore si placò, e davanti agli occhi di Lance apparve una scena a cui non poté credere, nemmeno se si stava svolgendo proprio davanti ai suoi occhi.


 

Layla Heartphilia osservava con occhi spenti il cielo del suo pacifico Regno avvolto dalle tenebre, con le costellazioni delle casate che ne illuminavano la notte con la loro luce abbagliante. Era uno spettacolo meraviglioso, e la regina non si stancava mai di ammirarlo da ognuna delle finestre del palazzo, che ne inquadravano da ogni angolazione la bellezza sconfinata.

-Ancora sveglia, mia signora?- la voce di un giovane Ophiucus, diverso ma simile a quello che stava causando tanto dolore al Regno degli Spiriti Stellari fece il suo ingresso, regalando alla propria regina il più dolce dei sorrisi.

-Stavo solo ammirando la bellezza del nostro cielo.- rispose ella, ricambiando con un altrettanto dolce sorriso -Congratulazioni per la nomina Angus, o forse dovrei dire Ophiucus.-

Il giovane arrossì, grattandosi la nuca per nascondere l'imbarazzo che ancora provava nel sentirsi chiamare con il suo nuovo titolo. Ma era felice, aveva realizzato il sogno per cui aveva tanto lottato sin dall'infanzia, ed era tutto merito dell'aiuto che, tempo addietro, Layla gli aveva gentilmente offerto.

-La ringrazio, farò del mio meglio per non deludere le aspettative.- sorrise, ma quando voltò lo sguardo verso la donna, qualcosa nei suoi occhi lo fece sobbalzare. Erano freddi, lontani, attraversati da un'ombra che Angus non le aveva mai visto prima in volto -M... Mia signora?-

Layla lo guardò, ma stavolta non sorrise. Una lacrima sola scivolò lungo la guancia della donna, e non distolse lo sguardo dal giovane nemmeno per un istante -Sembra che il tempo stia cambiando.- fu tutto ciò che disse.


 

La scena cambiò una seconda volta, in un momento del tempo che Lance conosceva bene, ma al quale non aveva potuto partecipare di persona.


 

Yukino piangeva disperata tra le braccia di Ophiucus, l'uomo gentile che l'aveva salvata, l'amico prezioso della sua mamma, uno tra i più nobili guerrieri di suo padre, una presenza insostituibile nella famiglia. Lucy invece non piangeva, aveva deciso che si sarebbe dimostrata forte davanti a tutti, e che soltanto una volta nelle proprie stanze, lontana dagli sguardi altrui, allora avrebbe finalmente pianto. Natsu, accanto a lei lo sapeva bene, e aveva già deciso che nel momento in cui avesse voluto piangere le avrebbe offerto una spalla su cui piangere.

Erano ancora giovani e piccoli quando la regina li lasciò per sempre, nulla più che bambini appena usciti dal Nido, e questo segnò per loro un momento doloroso della loro infanzia.

Tutti gli Spiriti Stellari piangevano la scomparsa della loro amata sovrana, e soltanto uno di loro sembrava non voler versare nemmeno una lacrima, nonostante il suo sguardo fosse distante, quasi perso nel dolore di aver perso una persona a lui cara.

Quando la folla iniziò a diradarsi, soltanto il Re e le sue figlie rimasero sulla tomba della moglie, assieme agli Spiriti, che piangevano tra loro, cercando conforto l'uno tra le braccia dell'altro.

Anche il Re alla fine si decise a rientrare, prese Yukino ormai addormentata tra le braccia di Angus e s'incamminò verso il palazzo, seguito dai suoi fedeli guerrieri, da Lucy e da Natsu. Tutti eccetto Ophiucus stavano lasciando la tomba di Layla per tornare indietro.

Il Re si fermò un secondo accanto al giovane e gli poggiò una mano su di una spalla -Non è stata colpa tua, vecchio amico.- sussurrò andandosene.

Ma Angus non si mosse, restando ancora fermo a fissare la tomba di colei che non aveva saputo ripagare e proteggere come avrebbe voluto.

Iniziò a piovere. L'acqua bagnava il suo viso come fossero lacrime, le uniche che versò quel giorno, poiché nemmeno il pianto del cielo poteva contenere la sua tristezza.


 

La scena cambiò di nuovo, e stavolta davanti a lui si presentò l'Ophiucus che conosceva, quello del torneo, l'essere mostruoso che stava tormentando e distruggendo le loro vite senza nessuna ragione apparente.

-Ci divertiamo a frugare nei ricordi degli altri eh?-

Era gelida la voce dello spirito, ma Lance non si lasciò intimidire, mantenendo alti sguardo e guardia. Se avesse voluto battersi non si sarebbe certo tirato indietro.

Inaspettatamente non fu così. Ophiucus gli lasciò vedere il luogo in cui si nascondeva, aggiungendo in oltre che avrebbe istruito lui stesso Nikki affinché lo trovasse.

-Perché fare una cosa del genere?- lo chiese quasi inconsciamente, scioccato dalle parole del nemico.

Ophiucus sorrise, allungando la mano verso Lance e preparandosi all'attacco -I miei piani non ti riguardano.- e scagliò un vento impetuoso contro il guardiano, che si ritrovò a terra in pochi attimi, nel suo corpo, fuori dalla mente di una Nikki distrutta quasi quanto lui.

-A... allora?- gli chiese lei, cercando di riprendere fiato.

Lance si rialzò, si pulì il rivolo di sangue che gli colava dal naso e alzò il pollice in segno di vittoria -Missione compiuta.-

Decise per il momento di non condividere con nessuno ciò che aveva visto nei ricordi di Ophiucus, ma si ripromise di parlarne con il Re e le principesse non appena tutta quella storia fosse finalmente giunta ad una conclusione.
 

***

 

Avevano deciso di dividersi; mentre un gruppo avrebbe intrattenuto i soldati di latta all'interno del salone, un altro avrebbe setacciato il palazzo alla ricerca di Ophiucus, così da fermarlo una volta per tutte.

Lucy, Yukino e Nikki, seguite da Natsu e Rogue, correvano senza sosta per il lungo corridoio che le avrebbe portate faccia a faccia con Ophiucus. La guardiana della Vergine sentiva ancora la voce viscida del Serpente che le parlava alla mente, che la chiamava, cercando di portarla dalla sua parte e di soggiogarla.

-Per di qua!- gridò, e svoltò bruscamente a sinistra, ritrovandosi in un vicolo cieco.

Davanti ai cinque si parò un enorme portone sigillato, dalle decorazioni dorate e nei quali erano incastonate otto pietre, di diversi colori, tutte luminose e splendenti ad eccezione di una, che era invece pallida e sbiadita.

-Cos'è questo?- chiese Natsu perplesso.

-Dietro questa porta si trova Ophiucus.- gli rispose Rogue, fissando con seria inquietudine la stanza nella quale era riuscito ad entrare diverse volte, quando ancora aveva la mente annebbiata dalle promesse folli dello spirito.

-Cosa aspettiamo allora? Andiamo a prenderlo a calci!-

-Non è così semplice, Natsu-san.- sussurrò Yukino, abbassando lo sguardo -La porta è sigillata, soltanto i peccati e gli alleati più stretti di Ophiucus possono entrare. Probabilmente nemmeno noi possiamo più entrare.-

Qualcosa però non convinceva la guardiana, che continuava a fissare la porta con insistente curiosità. Otto pietre. Sette guardiani. Perché c'era una pietra in più?

-Credo... sia per Ashuros-san...- spiegò allora Yukino, guardando con una punta d'incertezza la guardiana. Era palese che l'argomento fosse un tasto doloso per lei, eppure rimase sconvolta dalla calma che mostrava in quel momento.

-Ho capito, grazie.- era inutile deprimersi, di certo non avrebbe risolto i loro problemi.

Nikki si propose per riscrivere le regole della porta, ma la principessa dai capelli candidi le rispose che non avrebbe funzionato. La porta era strettamente legata al potere dei peccati, e soltanto eliminando la minaccia che costituivano avrebbero potuto aprire la porta.

La guardiana della Vergine sussultò. Non volevano sul serio fare quel che credeva, vero?

Lucy sembrò pensare seriamente a come superare quell'ostacolo imprevisto, ma non le veniva in mente una soluzione altrettanto veloce che non comprendesse l'uccidere i peccati. Non le piaceva come opzione, se fosse stato possibile avrebbe volentieri evitato una cosa del genere.

-Non c'è altro modo?- a malincuore, la sorella scosse la testa.

-Allora... credo che chiamare END sia l'unica opzione...-

Nikki sussultò di nuovo, stavolta più infuriata che spaventata -Non potete farlo!-

Lucy la guardò con rammarico. Aveva appena scoperto di avere un fratello dalla quale era stata separata per secoli ed ora doveva perderlo senza nemmeno avergli potuto parlare come si doveva, ed insieme a lui doveva dire addio anche all'uomo che amava.

Ma non potevano fare altro. Se per salvare il suo mondo doveva sacrificare delle vite non avrebbe esitato.

-Mi spiace Nikki-san, ma non abbiamo più tempo.-

-La prego Lucy-sama! Mi dia solo qualche minuto per pensare ad una soluzione!- pregò disperata -Inoltre, chi vorrebbe sacrificare per evocare End? Le ricordo che c'è un rito specifico per farlo!-

Per un attimo la principessa esitò. Fu allora che Rogue si fece avanti, inchinandosi a Lucy ed offrendole con quel gesto simbolico tutta la sua collaborazione. Negli occhi di Yukino scintillò il panico.

-R... Rogue?-

-La prego Lucy-sama, mi usi come meglio crede.-

Le principesse, Natsu e perfino Nikki guardarono stupiti il cavaliere, che si prostrava alla maggiore delle principesse offrendole la libertà pur di espiare in qualche modo le sue colpe. Non poteva far altro per aiutarli in quel momento, e anche se sapeva cosa avrebbe significato offrirsi come sacrificio per il rito non avrebbe esitato.

-Sai cosa significherà questo, vero Rogue?-

Il giovane annuì, ma la sua convinzione non vacillò nemmeno un istante -Anche se non dovessi poter più scendere sulla Terra, finché potrò stare al fianco di Yukino-sama non desidero altro. Se mi è concesso di starle accanto per sempre, allora posso anche rinunciare alla mia libertà!-

Yukino arrossì alle parole del cavaliere, che tanto suonavano come una proposta di matrimonio cui avrebbe acconsentito più che volentieri.

Lucy sorrise, annuendo dolcemente e allungando una mano verso Rogue, chiudendo gli occhi per raccogliere quel po' di potere che le era rimasto.

-O tu nobile cavaliere della principessa, che a lungo ci hai servito! Ti chiedo ora di compiere il tuo sacrificio ultimo e di rinunciare alla tua libertà per il bene del Re! Confina il tuo potere in questo Regno, il quale mai più ti sarà concesso di abbandonare!-

Nikki tentò di fermare la cerimonia, ma l'energia delle fiamme nere che ora avvolgevano il corpo di Natsu la costrinsero ad arrestare, mentre ammirava con orrore i tatuaggi scuri farsi sempre più grandi sul copro della guardia.

-La prego non lo faccia Lucy-sama!- ma a nulla valsero le sue preghiere, alle quali la principessa sembrava sorda.

-Ti scongiuro END, per il bene del nostro Regno, poni fine alla minaccia dei Peccati e del guardiano del Serpente! Consentici l'accesso alla sala di Ophiucus, così da poter porre fine una volta per tutte a questa guerra!-

Il cavaliere chinò il capo davanti alla sua padrona, e mantenendo il suo freddo sguardo, svanì avvolto dalle sue stesse fiamme.

Nikki cadde sulle ginocchia, disperata, con gli occhi vuoti, privi di qualsiasi luce li avesse animati fino a quel momento.

Le principesse la guardarono, mortificate, nemmeno Rogue sapeva bene cosa dire in quel frangente, per cercare in qualche modo di alleviare la sofferenza della guardiana.

-Nikki, io...-

-Per quale motivo l'ha fatto?!- gridò furiosa la Vergine, senza però lasciarsi andare alle lacrime -Con quale diritto ha condannato mio fratello e Ash a questo destino?! Perché non si può trovare un'altra soluzione?!-

-Nikki-san, a volte è necessario compiere scelte difficili, anche se non lo si vorrebbe.- tentò di spiegarle Yukino, seguita subito dalla sorella.

-Come principessa ho dovuto pensare prima di tutto al bene del Regno, e al momento la nostra maggiore priorità è quella di sconfiggere...-

-Ipocrita...- era stato appena un sussurro, ma bastò a gelare il sangue nelle vene di Lucy -Quindi se è per salvare la tua preziosa sorellina va bene, ma quando ci sono le vite di altri in gioco allora va bene sacrificarle?!-

Non l'avrebbe accettato, non senza provare a fare qualcosa per poter salvare le persone a lei care. Rialzandosi, iniziò a scagliare i suoi incantesimi contro l'enorme portone senza mai fermarsi, cercando di creare una qualche apertura che potesse anche solo darle una flebile speranza.

“Vi prego, non morite!” fu la tacita preghiera che espresse tra un incantesimo e l'altro.
 

***

 

-Maledizione a quel dannato mostro!-

Minerva si accasciò a terra, accanto ai corpi dei suoi compagni, che con fatica lei e Gluttony erano riusciti a radunare in un unico punto. I soli assenti erano Aaron, caduto per mano del guardiano del Leone, e Sloth, che in quel momento stava combattendo con Ashuros in un luogo ben lontano da loro.

-Sta indietro Lust... questo è davvero una seccatura...-

Lust ammirava le spalle larghe del suo pupillo che le stava facendo da scudo ancora una volta, fronteggiando con i suoi spaventosi occhi rossi la guardia personale della principessa.

END li aveva trovati incredibilmente in fretta, troppo, e non importava quanto lontano si teletrasportasse, quell'essere riusciva sempre a trovarli e raggiungerli in pochi secondi, braccandoli come un cacciatore affamato fa con la propria preda.

Ed ora anche lei era giunta al limite. Dopo averli trasportati avanti e indietro per un tempo che le sembrava infinito, anche la regina della magia antica era caduta vittima della stanchezza, privata ormai di qualsiasi potere magico. Doveva riposare, e sperare che Gluttony resistesse abbastanza da permetterle di riprendere quanto bastava per sfuggire al servo della principessa.

END intanto li fissava inespressivo, con la guardia sempre alta, senza spostare lo sguardo da Shoichi, l'unico ancora in grado di battersi tra i cinque peccati lì davanti. L'ordine di Lucy era quello di eliminarli tutti, incluso quel traditore di Ashuros, probabilmente coinvolto con Ophiucus più di quanto non avesse detto e dimostrato.

Uno era già morto, l'aveva visto prima mentre perlustrava il palazzo per trovarli, ciò significava che ne restavano soltanto sei da scovare e terminare. Sette, Ashuros compreso.

-Finiamola qui.- l'energia magica che scaturì dal corpo rovente di END fece arretrare Shoichi, per la prima volta seriamene preoccupato per le sorti di uno scontro.

Gluttony non volle aspettare però che fosse il nemico a fare la prima mossa, cercando di sorprenderlo con un agile scatto e poterlo così colpire. Ma il guerriero non si fece cogliere impreparato.

Riuscì a prevedere il punto esatto da cui Shoichi sarebbe comparso, bloccando il calcio volante del ragazzo e annullandone ogni effetto magico.

Lo sbatté con forza a terra, mozzandogli il fiato e causandogli un forte rigurgito di sangue dovuto al colpo. Lo sollevò poi per il collo, scagliandolo con un'esplosione di fiamme oscure contro la parete, verso i suoi compagni.

-Gluttony!- gridò Lust, correndo incontro al ragazzo che, per chissà quale miracolo, era ancora vivo.

-M... mi... dis... piace... Lust... n... non ti... ho... p... protetta...-

Minerva digrignò i denti e guardò furente verso END, che con una calma quasi glaciale aveva alzato un braccio verso di loro. Lasciò che una nube nera gli avvolgesse l'arto, trasformandosi poi in un fuoco scuro e nefasto, che pian piano si accese anche attorno ai peccati, fino ad avvolgerli in una cupola di fiamme nere come la pece.

L'ex dama di compagnia si guardò attorno disperata, gli occhi ridotti a due fessure, trasmettendo al guerriero tutto il disprezzo che provava per lui. Tuttavia, la sua mente le fece ricordare in pochi istanti tutti i momenti passati insieme ai suoi compagni, Ashuros e Ophiucus. Le restavano pochi secondi, eppure a lei parevano ore. Pensò di ridere ma la trovò stupida come idea, così abbassò lo sguardo su Gluttony, il quale la fissava con sguardo calmo, conscio anche lui del suo destino.

-Neh Lust...-

-Sì, Gluttony?-

-Ho fame...-

Era un'idea stupida ma nulla le impedì di lasciarsi andare ad una breve ed intensa risata.

-Final Judgment.- sussurrò il cavaliere, e la cupola si richiuse sui cinque peccati, con una luce talmente ardente che lo stesso END dovette deviare lo sguardo per non restarne abbagliato.

Quando le fiamme si diradarono, non vi era più nulla al suoi interno, se non piccoli cumuli di cenere lì dove poco prima stavano i peccati. “Final Judgment” non lasciava scampo, qualunque cosa entrava in contatto con le sue fiamme nere era destinato a bruciare, lasciandosi alle spalle soltanto un cumulo di cenere nera.

-Fuori sei, ne restano due.-

Si voltò, e poco dopo si teletrasportò laddove il suo istinto gli suggeriva ci fossero gli ultimi due nemici che avrebbe dovuto affrontare. E come per gli altri, ciò che li attendeva era un destino fatto solo di cenere.
 

***

 

Dolore e felicità. Due sensazioni provava in quel momento Ashuros ed era abbastanza strano, vista la differenza tra le due cose.

Il guardiano del Serpente aveva il braccio sinistro spezzato poco sopra al gomito, dando così una nuova articolazione all'arto, diverse costole spezzate, l'occhio sinistro chiuso a causa del sangue che gli colava sul volto e probabilmente la sua gamba destra aveva diverse fratture. La fonte del dolore era indubbia.

Eppure, il giovane guerriero era anche contento perché, dopo anni e anni di attesa, passato rinchiuso dentro al suo stesso corpo, poteva finalmente affrontare un avversario degno di tale nome e a lui non importava chi fosse. L'importante era che fosse forte e deciso ad ucciderlo perché solo così poteva godersi il combattimento. Di certo non si sarebbe aspettato Sloth come avversario ideale benché fosse a conoscenza del suo incredibile potere magico.

Ad ogni generazione di peccati, uno di loro veniva scelto per diventare il guardiano del Serpente e il suo posto tra i peccati veniva poi riempito da un nuovo servitore idoneo. Dopo la guerra, tuttavia, questa 'tradizione' non era stata rispettata per ovvi motivi e, poco dopo il suo ritorno tra le fila di Ophiucus, lo spirito gli aveva rivelato che, se non fosse stato per la sua pigrizia, Sloth sarebbe diventato il nuovo guardiano della sua casata.

“Heh! Non fatico a crederlo!” il giovane evitò al pelo un rapido pugno di Sloth per poi passare al contrattacco riuscendo a colpirlo un paio di volte al petto con il suo spadone, schizzando sangue a terra.

Il suo avversario non era di certo messo meglio di lui visti gli innumerevoli tagli sparsi per tutto il suo corpo tra cui spiccava un enorme squarcio che partiva dalla clavicola destra e scendeva lungo tutto il torace, fin poco sopra all'inguine. I suoi abiti logori ora ancora più rovinati erano ormai per lo più rossi a causa di tutto il sangue che aveva perso, eppure la sua potenza non era diminuita e i suoi movimenti non erano affatto rallentati ma Ashuros sapeva che ciò era dovuto al rilascio del potere di Ophiucus che controllava il corpo di Sloth come un burattino, senza preoccuparsi dei danni subiti dal peccato.

Un colpo incredibilmente veloce raggiunse Ashuros che usò il suo braccio sinistro come scudo sfruttando il potere della gravità potenziato dal suo guanto. Il pugno di Sloth non raggiunse il suo corpo ma fu più che sufficiente a scagliarlo indietro per svariati metri, facendo scavare al guardiano due solchi nel terreno con i piedi. Sospirando pesantemente, Ashuros avvertì per qualche secondo il peso della stanchezza che quello scontro stava facendo provare al suo corpo. Combattere contro un avversario pressoché inarrestabile non era una cosa da poco ma doveva sconfiggerlo per potersi ritenere soddisfatto dello scontro.

Sfruttando il potere della gravità, alzò il braccio sinistro senza peggiorare la sua ferita e creò una sfera di energia oscura nella mano che scagliò all'istante contro il suo avversario. Vedendola arrivare, Sloth creò una sfera simile ma verde e nera che andò ad impattare contro quella di Ashuros, generando una violenta esplosione di energia oscura che disintegrò il terreno sottostante, creando un nuovo cratere.

Riprendendo fiato, Ashuros osservò la sagoma del suo avversario attraverso il fumo ormai prossimo a diradarsi completamente. Dalla distanza era palese che Sloth fosse quantomeno alla pari con lui, perciò non poteva far altro che affrontarlo nel corpo a corpo, mettendo a rischio il suo fisico ormai provato dal combattimento.

Dopo pochi secondi, un piano si formò nella mente del giovane che dovette trattenersi per non mostrare un ampio ghigno. Si limitò invece a sollevare nuovamente il braccio sinistro per poi puntarlo verso Sloth che venne avvolto da una strana aura grigia così come lo stesso Ashuros.

-Vuoi attirarmi di nuovo a te...? Non funzionerà...- Sloth piantò i piedi a terra e delle strane venature verdi gli attraversarono le gambe, andando poi ad infilarsi sulla superficie lunare.

-Oh certo che no, ma ti ringrazio per esserti fissato al terreno.- senza aggiungere altro, Ashuros saltò in avanti e, ad una velocità sovrumana, venne attirato verso Sloth che incrociò le braccia davanti al volto per proteggersi ma, poco prima dell'impatto, l'aura grigia svanì nell'aria e il suo avversario atterrò dolcemente davanti a lui. Un sinistro bagliore negli occhi accompagnò la sua mano sinistra che si conficcò nel ventre di Sloth.

Prima ancora che il peccato potesse reagire, Ashuros attivò nuovamente il suo potere e, comprimendo gli organi del nemico, fece esplodere svariate vene ed arterie, schizzando sangue attraverso tutte le ferite aperte di Sloth, il quale però riuscì a colpire Ashuros dall'alto con una gomitata sulla spalla destra. Un sonoro 'crack' risuonò nell'aria e il ragazzo strinse con forza i denti per non urlare a causa del dolore.

-Sei davvero duro a morire!- il guardiano portò all'indietro il braccio destro per poi affondare la sua arma nel torace di Sloth, trafiggendolo da parte a parte. Il peccato vomitò altro sangue e con la mano destra afferrò il polso sinistro di Ashuros. Prima che potesse reagire, Sloth gli strappò via l'arto fino al punto in cui glielo aveva spezzato in precedenza, facendo urlare Ashuros in preda al dolore più puro.

Ora, in compenso, sentiva solo più dolore e non felicità.

-Figlio di...!- mettendo tutta la sua forza nel braccio destro, sollevò di peso Sloth continuando a trafiggerlo con il suo spadone per poi roteare su sé stesso e scagliarlo in aria. L'intero corpo del guardiano venne avvolto dalla sua aura oscura e i serpenti tatuati sul corpo andarono a convergere nel suo braccio destro formando un'intricata spirale sulla sua pelle con tutte le teste che si allinearono intorno al polso.

Sloth, nel mentre, si era stabilizzato nel vuoto grazie alla sua aura spargendo sangue tutt'intorno a lui. L'aura oscura del suo potere si manifestò nuovamente e, alzando le braccia sopra di lui, il peccato dell'Accidia creò una sfera di energia verde che si scurì sempre di più fino a diventare nera come la notte più profonda, producendo un fortissimo rumore simile al sibilo di un serpente.

-I mille serpenti dell'inferno... non appena ti colpiranno, il tuo corpo si lascerà andare all'Accidia fino a farti addormentare... per sempre...- Sloth non mostrò alcun cambiamento sul suo volto, come se non stesse accadendo nulla e, lentamente, abbassò le braccia puntando la sfera verso Ashuros.

-Whisper of the Snake: Eternal Darkness.- la sfera esplose all'istante riversando verso la Luna mille serpenti fatti interamente di oscurità con brillanti occhi rossi e zanne affilate, tutti diretti verso il guardiano della loro casata che, in quei pochi istanti, aveva piegato leggermente le gambe e portato la sua arma completamente a sinistra, chiudendo gli occhi.

Una violenta folata di vento nero circondò il suo corpo creando dei profondi tagli nel terreno e da esso si formò un vero e proprio tornado di oscurità. All'interno di esso, Sloth poté quasi intravedere la sagoma di un mastodontico serpente che si scagliò addosso ad Ashuros. Nel momento in cui entrò in contatto col corpo del guardiano, il tornado si dissolse e il guerriero riaprì gli occhi ora simili a quelli di un serpente con le iridi rosse come il sangue.

-Melody of the God Snake: Raging Storm!-

Usando tutta la sua forza fisica, Ashuros menò un violento fendente laterale verso Sloth e il suo attacco. Dalla sua arma scaturì lo stesso serpente intravisto dal peccato che non poté fare a meno di osservare affascinato l'enorme creatura coperta di squame nere ma provvista anche di sei ali adornate da piume colorate che brillarono in perfetto contrasto con il resto del corpo.

-La casata della Bilancia governa sul vento mentre il Serpente è il simbolo della mia vera casata.- Ashuros mostrò nuovamente il suo ghigno mentre svariati tagli si aprivano sul suo braccio a causa dello sforzo -Questo è il mio regalo d'addio, una perfetta combinazione!-

Ruggendo, l'enorme serpente spalancò le sue fauci e inghiottì tutti i serpenti di Sloth fino ad arrivare a lui che, ormai privo di energie, non poté fare nulla per schivare l'attacco e l'enorme animale di energia oscura lo inghiotti, bruciandogli e tagliandogli il corpo in svariati punti per poi scendere in picchiata verso la Luna, schiantandosi con un assordante boato che fece tremare l'intero satellite.

Ansimando per la stanchezza, Ashuros si guardò per un attimo attorno, individuando il suo braccio strappato e vide che l'arma della Bilancia si stava lentamente dissolvendo, ritornando nella sua dimensione alternativa. Sospirando, si avviò verso il cratere creato dal suo ultimo attacco e si fermò al margine di esso, osservando il corpo immobile del suo avversario, ormai ricoperto di ferite e sangue.

-Heh! Alla fine non mi hai deluso, anche se mi ha privato di un braccio, maledetto bastardo...- l'apparente calma di Ashuros venne completamente spazzata via nel momento stesso in cui un violento tornado di fiamme nere si formò qualche metro dietro di lui e al centro di esso apparve END. Il cavaliere osservò con sguardo disinteressato i dintorni per poi concentrarsi su di Ashuros -Sembra che tu ti sia trovato un buon posto dove scappare, traditore...-

Ashuros si limitò a ruotare la testa e ad osservare il nuovo arrivato da sopra la spalla, senza mostrare alcuna emozione.

-Sembra che tu abbia già eliminato Sloth, ma ciò non toglie che il mio scopo è quello di spazzare via tutti i servitori di Ophiucus. Te compreso.- spiegò END con volto inespressivo, generando fiamme nere dal suo corpo.

Il guardiano del Serpente inarcò un sopracciglio e si girò completamente verso di lui con un piccolo ghigno sul suo volto, camminando poi verso di lui con passo leggero e disinvolto. END si accorse di ciò e parve quasi confuso dalla cosa -Strano. I tuoi compagni hanno provato paura e odio verso di me prima di morire, eppure tu sembri felice...-

Un'immagine di anni addietro apparve nella mente di Ashuros. Il momento in cui era stato scelto tra gli altri peccati per diventare il nuovo guardiano.

Il ghigno sul suo volto si ampliò.

-Ma è ovvio. Non potrei mai provare paura o odio verso coloro che decidono di mettersi contro di me.- ormai Ashuros era a pochi metri dal suo nuovo avversario -Tutto ciò che provo per loro è pietà!-

END indurì lo sguardo aumentando l'intensità delle sue fiamme -Che arrogante superbia-.

Ashuros si fermò davanti ad END. Pochi centimetri li separavano e una densa aura oscura lo aveva completamente circondato, proteggendolo dalle fiamme. Il suo ghigno svanì all'istante e i suoi occhi diventarono freddi come il ghiaccio mentre si chinò leggermente in avanti.

-Quello, è il mio peccato...-


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

NOTE DEGLI AUTORI:

Ainz: Io non dico niente, lascio a te la parola.

Jeo: …. io... chiedo scusa... se siamo così in ritardo è solo colpa mia...

Ainz: E...?

Jeo: E Ainz è dovuto ricorrere ad una proposta/ricatto per farmi scrivere... c'è di buono che ho vinto!

Ainz: Vi posso solo dire che, se avesse perso (doveva finire il capitolo entro il 30 novembre e lo ha finito appunto ieri) tutte le coppie le avrei gestite io e, benché manchi un solo capitolo, potrei fare non pochi danni...

Jeo: Già, un solo capitolo! Il prossimo vedrà la conclusione di questo conflitto e l'Aftermath, ovvero le conseguenze successive!

Ainz: Io sono stanco, perciò direi di concludere qui le note.

Jeo: Concordo, speriamo che il capitolo via sia piaciuto e speriamo di portarvi l'ultimo capitolo prima di Natale! Un grosso abbraccio a tutti!

Ainz: See you around and have a good night!

   
 
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