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Autore: fenris    18/12/2016    3 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                               Pestaggi, spade e strani incontri

Kenichi inseguiva Koga da quasi un' ora e lo avrebbe preso di sicuro se fosse stato veramente arrabbiato. Di certo era molto irritato per essere stato usato come uno zerbino, ma ci voleva ben altro per farlo incazzare sul serio, quindi si sarebbe limitato a sbatacchiarlo un po' di qua e di là e poi gli avrebbe strappato dalla gambe quei frammenti della Shikon no tama e nel frattempo si divertiva a spedire al mittente i colpi energetici dell'arma di Koga, che non si capacitava di come un semplice umano riuscisse a fare qualcosa del genere.

” Come- come diavolo fai a bloccare questi attacchi? Ti sei impiantato anche tu dei frammenti di sfera in corpo, vero?!”. Pronunciò l'ultima parte come se avesse intenzione di strapparglieli se avesse avuto ragione, ma invece di spaventare l'avversario si limitò a infastidirlo ulteriormente, infatti Kenichi digrignò i denti.

” Non paragonarmi a certi coglioni che usano trucchetti da due soldi, io non ho bisogno di simili schifezze per tenere testa ai tuoi simili. Tutto ciò che ho proviene dalla mia anima e dal mio corpo....a differenza di te.”. Koga ringhiò e si scagliò contro l'artista marziale deciso a ridurlo in briciole, ma lui trovava terribilmente facile parare i suoi colpi(per di più portati quasi solo con la mano sinistra), sicuramente più che non sentire le corbellerie dell'avversario.

” Sei qui per fare del male a Kagome per conto di Naraku, vero? Oppure vuoi rubarmela come quel botolo ringhioso( a questo punto Ayame e Inuyasha ringhiarono e strinsero i pugni)? Beh, caschi male!”.

Tentò di trapassargli il cuore con la Goraishi, ma l'avversario evitò tranquillamente il colpo e lo spedì a terra con uno sgambetto, poi rilasciò un po' d'aura omicida sperando di far arrendere Koga senza fargli del male.

” No a nessuna domanda, non lavoro per Naraku, e non voglio far del male a Kagome, né rubartela, sono già felicemente fidanzato(ed è meglio che mi sbrighi a tornare a casa, o posso considerarmi morto). A quello deve averci già pensato Inuyasha.....sempre che sia mai stata tua.”. Aveva ghignato mentre pronunciava l'ultima parte per ribadire il concetto a quel deficiente illuso(che gli faceva pure un po' pena), ma lui si scrollò di dosso la paura provocata dall'aura di Kenichi e si rialzò.

” Non mi faccio fare la predica da un umano che gira CON TRE SPORCHI MEZZODEMONI!”. Per un attimo sembrò che il mondo intero si zittì, fino quando i ringhi di Inuyasha, Maka e Kanata non spezzarono il silenzio e la ragazza tirò fuori dal nulla tutte le sue armi.

” Come osa?! Lo trasformerò in tritato di lupo.”, mentre il compagno espanse la sua aura sacra.

” Correggiti, tritato arrosto.”. Ma vennero fermati da un gesto di Kenichi.

” Non disturbatevi, non ne vale la pena.”, si girò verso il demone lupo e scrocchiò il collo:” Ti chiami Koga, giusto? Beh, sappi che hai appena firmato la tua condanna.”, Koga pensò di prenderlo d'anticipo e provò un'artigliata al collo, ma fu lui a essere colpito alla schiena. Il Saotome si era portato alle sue spalle senza che nessuno riuscisse a vederlo e l'aveva spedito in aria con un calcio e poi lo scaraventò a terra con una presa e quando il demone lupo si rialzò era davanti a lui e aveva espanso a pieno il suo Ki:” Sporchi mezzodemoni, eh? Pensi di essere così diverso da loro?”, metallizzò il pugno e lo colpì alla mascella, poi lo afferrò per la testa:” Pensi che loro ti siano inferiori solo perchè hanno sangue umano?”.

Koga sputò sangue quando sentì la ginocchiata di Kenichi entrargli nello stomaco:” Pensi che essere il capo di una piccola tribù di demoni lupo(1) ti renda qualcosa da temere?”, lo afferrò per le braccia e lo sbattè a terra, distruggendo il terreno.

” Beh, mi dispiace, ma tu...NON HAI VISTO ASSOLUTAMENTE NIENTE!”. Infine gli mise le mani sulle gambe e tutto il gruppo di Inuyasha, quello di Koga, Kikyo e Kohaku chiusero gli occhi, capendo cosa aveva in mente Kenichi:” E per la cronaca.....NESSUN MEZZODEMONE CHE CONOSCO HA BISOGNO DI QUESTE SCHIFEZZE!”, con un colpo secco strappò i frammenti di sfera e Koga urlò dal dolore, mentre Kenichi lanciò il “bottino” ancora insanguinato a Kagome, rimasta senza parole:” Spero che questo ti insegni un po' di rispetto e umiltà.”. Prima ancora di finire di parlare, dovette parare un pugno di Ayame, in lacrime.

” TU....MALEDETTO...TI AMMAZZO CON LE MIE MANI!”. Continuò a tempestare l'umano di pugni e a lanciargli alcune delle sue foglie taglienti, ma ogni colpo veniva bloccato senza difficoltà:” Perchè- PERCHè L'HAI FATTO?”. Si ritrovò la mano di Kenichi disposta a taglio a pochi centimetri dal collo e il suo sguardo era serio come non mai.

” Perchè doveva imparare un minimo di rispetto e l'alternativa era...beh, il modo in cui l'ho imparato io, davanti a una ragazzina quasi morta per difendermi dopo che io l'avevo insultata nel peggiore dei modi.”, Maka abbassò lo sguardo a quelle parole, quello che era successo anni fa le bruciava ancora, pur essendo stata vittima della situazione e Kanata le posò una mano sulla spalla.

Kenichi abbassò il braccio e tornò a rivolgersi al demone lupo, le cui ferite si stavano rigenerando in fretta.

” Bene, ora hai due scelte, o torni a casa con la coda tra le gambe e non ti fai più vedere o impari qualcosa di utile, così forse la prossima volta sarò io quello a terra.”. Nel frattempo Ginta e Hakkaku stavano aiutando il loro leader a rialzarsi, ma Koga li mandò via.

” Non mi farò insegnare da un umano, con che coraggio poi darei ordini ai miei compagni?”. Kenichi lo fissò di sbieco e Inuyasha e gli altri presero le armi, temendo che potesse attaccare di nuovo Koga.

” I tuoi compagni in un combattimento vero durerebbero molto meno di te, a parte forse la ragazza. Da dove vengo ci sono creature che non avrebbero problemi a fare di voi un solo boccone, ciononostante siamo riusciti a resistere per secoli e se me lo permetterai ti insegnerò anche come. Ci stai?”, tese la mano al demone lupo, che dopo una titubanza iniziale la prese e l'altro lo aiutò a rialzarsi.

” E va bene, voglio fidarmi. Comunque, botolo ringhioso, perchè c'è la puzza di Naraku qui?”. Inuyasha stava per rispondergli male, poi si accorse di una cosa, Naraku se era pure andato da poco, ma il suo odore era davvero troppo fresco, si voltò e sentì il sangue gelargli nelle vene....che cosa diavolo ci facevano lì i frammenti di Hakai no kiba se lui li aveva lasciati nella piega spaziale? Miroku notò l'espressione sconvolta dell'amico e vide i frammenti di spada.

” Inuyasha, che diavolo è successo dall'atra parte?”, il mezzodemone spiegò in breve(con qualche interruzione per spiegare a Koga e ai suoi cos'erano i piani di realtà)cosa gli era accaduto e dopo gli sguardi di tutti erano puntati su quei cosi.

” Che ne facciamo?”, chiese Sango.

Per tutta risposta Kagome prese un sacco dallo zaino, due guanti in lattice e li raccolse con cautela estrema.

” Portateli da Totosai, io nel frattempo devo tornare a casa.”, Inuyasha si incaponì.

” MA PROPRIO ORA?! KAGOME, TI RICORDO CHE SE LA SFERA VIENE COMPLETATA SIAMO TUTTI MORTI!”, la ragazzà divenne rossa e il suo Ki si espanse.

” E io ti ricordo che avevo una vita prima di venire trascinata in questo secolo dimenticato da Dio da un millepiedi troppo cresciuto. Quindi, scusami se non ho voglia di spezzarmi le ossa e ammazzare mostri tutti i giorni e di tanto in tanto desidero rivedere la mia famiglia.”. Kanata si avvicinò a Miroku, per chiedergli qualcosa.

” Scusa, ma esattamente dove sarebbe la casa di quella ragazza?”, il monaco(che stava tentando di approfittarne per palpare Sango) sospirò.

” Poi te lo spiego, amico, comunque è un posto che nessuno di noi può raggiungere.”. Nel frattempo Inuyasha si era zittito, lui avrebbe dato tutto per rivedere i suoi genitori, ma sapeva che se Naraku avesse vinto quel futuro forse non sarebbe mai esistito e stava per dirlo alla ragazza, ma sentì sulla spalla la mano di Kikyo, che aveva un'espressione piuttosto comprensiva.

” Inuyasha, lasciala andare. Può darsi che non avrà più altre occasioni per tornare.”. Kagome allibì, Kikyo l'aveva difesa? Beh, meglio approfittarne, strinse la mano alla donna per ringraziarla e fece per andarsene, ma prima ricevette uno sguardo molto serio dalla miko:” Kagome, quando torni noi due dovremmo parlare di una cosa molto importante. Nel frattempo stà attenta.”. Kagome si inquietò, un tono del genere presupponeva qualcosa di molto grosso...ma ci avrebbe pensato dopo. Salutò tutti e ignorò la promessa del Sosuke di allenarla a dovere(oltre al suo ghigno inquietante) e si precipitò verso il pozzo, raggiungendolo in appena un paio d'ore e qualche secondo dopo fu di nuovo a casa, andò ad abbracciare la sua famiglia e poi corse a studiare, sperando di potersi gustare almeno un po' di pace.

                                                                                                                      *********

Giorni dopo il gruppo al completo era nei pressi della fucina di Totosai e Maka stava rimproverando Kenichi per non aver insegnato agli altri un trucco stupido come trasformare i Tanden in un deposito per armi, armature e qualsiasi altra cosa utile. L'artista marziale si era difeso dicendo aveva insegnato ai suoi le basi per sopravvivere, ma la ragazza gli aveva sbattuto in faccia il fatto che lui non era mai riuscito a farlo fin da quando era bambino e che nel frattempo Sango non sapeva neanche usare un singolo elemento. Nel frattempo Miroku si stava spruzzando dello spray datogli da Kagome su delle scottature, Kanata aveva passato l'intera mattinata a bombardarlo di fiamme bianche, sfere di luce e molto altro ancora cercando di insegnagli come usare la magia sacerdotale, ma era a malapena riuscito a illuminare un po' le mani e nello stesso momento Ginta e Hakkaku arrancavano per colpa dei pesi che Kenichi gli aveva legato perchè imparassero a usare lo yoki per potenziare il fisico, mentre Koga e Ayame, pur sopportando ancora più peso non si lamentavano più di tanto. Inuyasha portava lo stesso peso e nonostante i loro screzi non potè fare a meno di ammirare il rivale, nonostante fosse stato umiliato di fronte ai suoi sottoposti e alla fidanzata stava ritto in piedi con la possanza di un vero capo, non l'avrebbe mai ammesso, ma avrebbe voluto avere la sua stessa dignità.

Mentre era immerso in questi pensieri sentì un odore molto familiare e cominciò a correre, arrivando in fretta di fronte alla caverna di Totosai , dove vide una scena che non si sarebbe mai aspettato, Sesshomaru era a petto nudo, ricoperto di pesi d'acciaio e duellava a spada tratta contro ,un guerriero che usava due bokken e i loro fendenti facevano tremare l'aria ogni volta che le spade si scontravano. Il demone cane puntò Tenseiga alla gola dell'avversario, che si portò all'interno della guardia avversaria e piegandosi tentò di colpire le gambe, ma Sesshomaru ne approfittò per spedirlo via con un calcio, ma lui evitò e si portò in fretta alle spalle del rivale. Inuyasha vide Totosai, che osservava ammirato il combattimento insieme a Jaken e Rin e si avvicinò.

” Totosai, chi diavolo è quel tizio? E come fa a combattere in quel modo con Sesshomaru, neanche Naraku e io l'abbiamo mai fatto sudare così.”, il vecchio fabbro salutò distrattamente e si rimise a osservare lo scontro.

” Non lo so esattamente. Ero andato da Sesshomaru perchè avevo sentito che era capace ora come ora di poter usare una nuova tecnica, l'unica tecnica offensiva di Tenseiga, ma lui ha detto che era più interessato all'addestramento di quel ragazzo e che avrebbe imparato quella tecnica solo dopo aver concluso. E forse sta per farlo.”. Lo spadaccino spedì l'avversario lontano con un calciò e incrociò le spade, una si ricoprì d'acqua e l'altra di luce, mentre Sesshomaru rinfoderò Tenseiga e accumulò yoki negli artigli e dopo quasi un minuto di concentrazione i due contendenti scagliarono dei fendenti d'energia che si scontrarono a mezz'aria,

Fortunatamente d'istinto Inuyasha aveva alzato il fodero di Tessaiga e aveva bloccato la deflagrazione e inoltre vedendo la tecnica di quel tipo ne avuto la conferma, suo fratello aveva incontrato l'ultimo dei guerrieri di Okinawa, a questo punto era proprio curioso di vedere chi aveva vinto. Quando il fumo si diradò entrambi i combattenti avevano delle ferite leggere dovute all'esplosione ed erano visibilmente affaticati, ma ancora in piedi. L'umano guardò il demone cane e fece scomparire i bokken.

” Per oggi basta, Sesshomaru, se proseguissimo oltre i tuoi compagni non ne uscirebbero indenni. E poi credo che tu abbia visite.”, il figlio maggiore di Inu no Taisho si voltò e vide Inuyasha ed entrambi digrignarono i denti.

” A dire il vero ero venuto per parlare di Totosai a proposito di una certa questione che riguarda Naraku. Ma prima posso sapere chi è il tuo amico?”. Gli occhi del demone divennero di fuoco, avrebbe torchiato il fratellastro a dovere più tardi, ma prima le buone maniere.

” Inuyasha, ti presento Gatsu Mifune, proviene da Okinawa e negli ultimi tempi mi ha insegnato molte cose. Cose che neanche ti sogni.”, il mezzodemone sogghignò e piantò lo sguardo dritto in quello del fratello.

” Veramente se ho ragione abbiamo imparato le stesse cose. Io e gli altri abbiamo incontrato un altro guerriero di Okinawa.”, Gatsu sentendo quelle parole sbuffò.

” Ti prego, dimmi che ti riferisci a Maka o Kanata, che non ho la minima voglia di vedere quel baka con i muscoli a posto del cervello.”.

Inuyasha ridacchiò.

” A dire il vero è proprio Kenichi che ho incontrato, ma se ti può tranquillizzare ci sono anche gli altri due.”, lo spadaccino imprecò e con uno schiocco di dita si rimise l'armatura addosso e fece per scappare, ma si paralizzò quando sentì una voce.

” GATSUUUUUU!-venne colpito da un pugno infuso di vento e metallo- BUONGIORNOO!”, e fu scagliato a velocità folle dritto verso la caverna di Totosai, che si mise a piangere pensando a tutti i lavori che avrebbe dovuto riparare. Kenichi nel frattempo si stava massaggiando la mano e sorrideva tronfio.

” Vedo che sei diventato più veloce a fa irrobustire i muscoli, questa volta mi sono quasi fatto male alle nocche.”. Lo spadaccino per tutta risposta uscì dalla grotta furioso e tirò fuori le sue spade.

” HAI FRETTA DI MORIRE?! SAI, BASTA DIRLO!”. Sesshomaru ammutolì, nelle ultime settimane non aveva mai visto Gatsu perdere la calma, escludendo la volta in cui gli aveva parlato di Kagura e ora eccolo fuoribondo e avvolto da un vortice di acqua santa. Kenichi e Gatsu si squadrarono per un minuto e poi partirono all'attacco e si scambiarono una serie lunghissima di pugni e fendenti senza che nessuno dei due riuscisse a prevalere sull'altro, fino a quando il Saotome non riuscì ad afferrare l'avversario e a scagliarlo in aria, ma lui si riprese subito e rispose lanciando un fendente d'acqua sottilissimo verso l'altro, che dovette piantarsi i piedi a terra per pararlo.

Inuyasha deglutì, tempo fa aveva chiesto a Kenichi come mai non usasse armi pur non avendo né artigli né zanne e lui gli aveva parlato di una terra lontana dove i guerrieri avevano imparato a utilizzare il loro stesso corpo come un'arma, essi avevano incontrato gli abitanti di Okinawa e avevano loro insegnato alcune tecniche, anche se in forma incompleta e il suo scopo era di trasformare quel poco che avevano imparato in qualcosa di completamente nuovo...e ci stava riuscendo di sicuro, i suoi colpi erano più letali di tutte le armi messe assieme della squadra dei sette. Gatsu era di sicuro altrettanto spaventoso, per lui le sue spade erano un'estensione del suo corpo, per lui muoverle non era diverso dal muovere un braccio o una gamba, inoltre il suo modo di muoversi era praticamente identico a quello del rivale, letale e preciso.

I due tornarono a osservarsi e dopo lunghi attimi di studio reciproco Kenichi partì con un calcio volante, che Gatsu schivò piegandosi e poi lo colpì con un fendente imbevuto di luce, ma venne parato e i due avversari si scagliarono nuovamente in una furiosa lotta, fino a quando una voce femminile non li interruppe.

” Bene, direi che avete mostrato abbastanza testosterone per questo capitolo.”. Due nunchaku cozzarono con le teste di Kenichi e Gatsu, seppellendoli per cinque centimetri nel terreno, ma Gatsu riuscì comunque a farsi capire.

” Maka, che cazzo ci fai qui? E come osi interrompere la mia sfolgorante vittoria?!”, Kenichi alzò un po' il capo.

” La MIA sfolgorante vittoria, brutto rincoglionito.”, prima che i due potessero rialzarsi e combattere Kanata, apparso dal nulla insieme agli altri, li sollevò in aria e li richiuse in due gabbie di luce.

” Ah, questi mesi senza di voi che vi azzuffate ogni due minuti sono stati un autentico paradiso. Peccato che siano durati così poco.”.

Kenichi sbuffò, mentre Gatsu si battè una mano sulla fronte.

" Ah, quasi dimenticavo, ho ricevuto un falco dal maestro Kenshiro. Ha detto che verrà qui tra poche settimane per visionare il nostro operato e per organizzare eventuali truppe contro qualsiasi cosa si trovi in questo paese.”, Kenichi s'incupì, rispettava suo padre come non aveva mai rispettato nessuno e sapeva di essere già stato scelto come suo successore a capo dei Baransu no Shiyonin(2), ma per lui essere suo allievo non era diverso dall'essere suo figlio, in un certo senso era orgoglioso della cosa, ma a volte avrebbe voluto un po' più di fiducia. Sospirò e si mise una mano tra i capelli.

” Buono a sapersi, comunque non siamo qui per questo. Siamo venuti qui per parlare con Totosai...Inuyasha.”, il mezzodemone aveva già mostrato i frammenti della spada di Naraku al vecchio fabbro e gli aveva anche riferito una cosa rivelatagli da Kikyo, l'arma emanava sia la sua aura che quella del nemico di sempre. Il creatore di Tessaiga e Tenseiga osservò i pezzi pensoso e scosse la testa.

” Avevo sentito parlare di queste cose da un mio vecchio allievo, ma speravo che non sarebbe mai accaduta a te.”.

Mezz'ora dopo tutti i presenti erano stati aggiornati sulla situazione e Totosai aveva fatto lo stesso discorso che Kisame aveva fatto a Naraku e Inuyasha si mise le mani tra i capelli.

” Quindi se riforgi la spada e la uso per colpire quel bastardo potrò porre fine a tutto? Beh, non mi va di usare qualcosa che provenga da quello stronzo, ma potrei non avere un'altra occasione, ok.”, Sesshomaru lo afferrò e piantò il suo sguardo in quello del fratellastro.

” Non ci provare neanche, sarò IO a uccidere quel figlio di puttana.”. Il fratello minore si accigliò, da quando Sesshomaru si incazzava così facilmente, forse..?

“ Che c'è, sei ancora incazzato per la morte di Kagura?”, Gatsu ridacchiò.

” Amico, hai...”, Sesshomaru però fece in tempo a pestargli il piede e zittirlo, ma Miroku sorrise sornione.

” Inuyasha, amico mio, sembra che tu ci abbia azzeccato in pieno.”, Maka alzò le braccia.

” Uno scapolo in meno al mondo, peccato(a questo punto Jinenji rimase a bocca aperta).”, Kanata fece lo stesso gesto dell'amica.

” Uff, speravo di essere io il prossimo ad accasarmi. Beh, almeno posso celebrare le nozze?”, Shippo si portò un dito alle labbra dubbioso.

” Ma Kagura non era morta?”. Trenta secondi dopo avevano tutti un bernoccolo fumante in testa(a parte Shippo, risparmiato in quanto bambino e unico ad aver fatto una domanda intelligente).

” Fatemi il piacere di informarvi prima di sparare stronzate. E soprattutto evitate di farvi gli affari altrui.”. Jaken puntò il bastone contro chi aveva parlato.

” Giusto, ora come ora Sesshomaru- Sama potrebbe ridurre tutti in polvere, ringraziate di essere ancora- OUCH!”, aveva ricevuto anche lui un pugno in testa dal suo signore, che si rivolse un'ultima volta a Inuyasha.

” Beh, fratello, fai come ti pare, ma ricorda....Naraku è una mia preda. Andiamo.”.

Detto questo corse via dalla montagna seguito da Jaken, Rin e Gatsu, che salutò i suoi compagni e rivolse un dito medio a Kenichi(che venne trattenuto da Maka prima di poter fare alcunchè). Inuyasha sospirò e si rivolse a Totosai.

” Beh, ci sbrighiamo con questa spada?”.

                                                                                                                     ***************

Dumah tirò un calcio a una lattina, in quel momento passeggiava per le strade di Tokyo vestito come un comunissimo impiegato e sbuffò, aveva controllato tutti i luoghi del Giappone dove erano custoditi potenti artefatti magici, ma erano tutti custoditi a vista da alcuni degli esseri più forti del paese e avevano misure di sicurezza terribili, neanche lui sarebbe riuscito a eluderle. Beh, almeno era riuscito a rilassarsi, alla fine il consiglio di Raziel era servito, ma ciò non toglieva che quando sarebbe tornato a casa l'avrebbe sbatacchiato un bel po'. Mentre era immerso in questi pensieri si scontrò con qualcuno, che cadde a terra, ma lui non si preoccupò troppo dell'etichetta nonostante fosse colpa sua.

” Stà attenta a dove cammini, ragazzina!”. La ragazza in questione si rialzò e cominciò a raccogliere dei libri che le erano caduti.

” Scusi, purtroppo ho un impegno e devo correre.”, il serafino normalmente non se ne sarebbe fatto niente delle scuse, ma l'aura di quella ragazza era decisamente anormale, molto grande e molto luminosa, sebbene allenata poco e in fretta....decise di sembrare cortese.

" Oh, devo scusarmi io per la mia maleducazione. Purtroppo in ufficio è periodo di promozioni e sono piuttosto nervoso. Posso sapere il tuo nome?”.

Aveva porso la mano e dopo un po' di titubanza la ragazza la prese.

” Mi chiamo Kagome Higurashi. Ora scusate, ma devo andare.”. Dumah restò per qualche secondo a osservare la ragazza che se ne andava e ghignò sadico. Kagome Higurashi, un'autentica leggenda la cui eredità perdurava tuttora nei Baransu no Shiynoin, aveva sentito alcune leggende secondo le quali lei venisse da un altro mondo, dal futuro o da chissà dove e ora aveva trovato la conferma a quelle storie. Forse aveva trovato la soluzione ai suoi problemi, ma doveva pazientare.

                                                                                                                   *****

(1)Kagome aveva già parlato a Kenichi di Koga.
(2)Servitori dell'equilibrio.

                                                                                                                  *****

Salve a tutti, scusate per il ritardo, ma è stato un periodo impegnato(fortunatamente il prossimo capitolo è già pronto e lo posterò tra un paio di giorni), spero che questo salto da una situazione all'altra vi sia piaciuto. Inuyasha sta per ricevere la sua nuova arma e finalmente i guerrieri di Okinawa si sono incontrati, inoltre si scopre che a breve anche il padre di Kenichi, Kenshiro in persona farà la sua apparizione. Ringrazio chi ha già recensito e invito chiunque abbia messo la storia o il sottoscritto tra i preferiti a recensire, d'altronde come pretendete che migliori se non ricevo critiche o consigli? Concludo augurando a tutti buone vacanze e promettendo che aggiornerò il più possibile in queste settimane
  
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