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Autore: Persefone3    18/12/2016    5 recensioni
Spoiler per chi non segue la messa in onda americana. Questa storia è una rivisitazione della puntata 6x06 Dark Water.
Emma ed Hook hanno da poco iniziato la loro convivenza. Tutto sembra rosa e fiori ma cosa succede quando i delicati equilibri tra i potenziali membri di questa famiglia vengono messi in crisi dalla Regina Cattiva? La storia riprende l'impianto della puntata e si inserisce in tutto e per tutto nell'arco narrativo della 6 stagione, mi sono semplicemente divertita nel cercare di arricchirne un po' la trama.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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III. Welcome Aboard
 
Qualcuno lo stava scuotendo. Una dolce e familiare voce lo stava chiamando, ma sembrava così lontana nel tempo e nello spazio. Era ferma, ma l’apparente calma non riusciva a nascondere alle sue orecchie una certa preoccupazione. Poi sentì una mano sfioragli il viso. Conosceva quel tocco gentile.
 
- Killian … avanti apri gli occhi.
 
Non fu difficile seguire quell’accorata richiesta. Killian aprì gli occhi e tutto intorno a lui sembrava sfuocato, tranne quei bellissimi occhi verdi e il viso cui appartenevano.
 
- Emma … - disse il pirata massaggiandosi la testa ancora dolorante.
- Piano, sei stato colpito alla testa.
 
Emma lo aiutò a mettersi seduto con la schiena poggiata a uno dei lampioni del molo.
 
- Cosa è successo? – chiese Killian. Tutto nella sua testa era così confuso.
- Speravo fossi tu a dirmelo. Eravamo venuti qui per sapere se almeno le tue ricerche avessero dato qualche frutto.
- Eravamo?
 
E in quel momento Hook mise a fuoco le altre persone che erano introno a loro: Regina, Snow e David.
 
- Ricordi qualcosa? – chiese Emma
- Avevi ragione amore, credo proprio che la scomparsa di tuo figlio abbia a che fare con la Regina Cattiva.
- Cosa? – tuonò Regina – spiegati meglio!
- Lo avevo raggiunto qui sul molo, quando qualcuno mi ha colpito alle spalle. L’ultima cosa che ricordo sono due uomini che si stavano avvicinando al ragazzo.
- E allora cosa c’entra la Regina Cattiva? – replicò Regina impaziente
- I tre sono spariti in una nube di magia viola. Sbaglio o questa era la vostra firma, maestà?
- Litigare non serve a nulla – intervenne Emma – dobbiamo capire perché lo ha preso e dove lo ha portato.
 
Emma aiutò Killian a rialzarsi e poi tornò a rivolgersi a Regina.
 
- Tu sai come ragiona, perché ha preso Henry? Non possiamo permetterle di fargli del male!
- Il perché è abbastanza chiaro, vuole l’affetto di nostro figlio, ma capire dove l’abbia portato è come cercare un ago in un pagliaio.
- Non possiamo arrenderci così! – sbottò Emma – mi rifiuto di credere che non possiamo fare nulla!
 
Mentre Emma e Regina discutevano animatamente, Snow stava osservando il ponte in cerca di tracce utili che avrebbero potuto fornire indizi su dove avessero portato il suo unico nipote. Si era allontanata di qualche passo quando scorse, poco distante, una pergamena conficcata con una fiocina su uno dei pali di legno del molo.
 
- Ho trovato qualcosa!
 
Emma e Regina smisero subito di discutere e, con Hook e David, raggiunsero Snow.
 
- Che succede mamma?
- Seguo una pista.
 
Snow si avvicinò alla pergamena per esaminarla meglio. Estrasse la fiocina dal legno e, pergamena alla mano, iniziò a leggere ad alta voce il messaggio ivi scritto.
 
“Se il caro ragazzo vorrai riabbracciare
Del tuo meglio dovrai fare.
Sai bene chi sono e con cosa mi muovo
A te spetta trovare la soluzione del gioco”
 
David afferrò la pergamena per poterla osservare meglio
 
- Che diavolo significa tutto ciò? – chiese perplesso.
- La domanda più corretta – intervenne Regina – è capire a chi è rivolta questa filastrocca.
 
Gli occhi di Killian erano fermi su quella fiocina. Spalancati e increduli. L’aveva riconosciuta e poteva appartenere ad una sola persona.
 
- Killian – chiese Emma – che succede?
- Credo di poter rispondere alla domanda di Regina.
- Davvero?
- Quel messaggio è destinato a me e quella fiocina è uno dei simboli del Nautilus.
 
Gli occhi di tutti erano puntati su di lui.
 
- Ma non avevi detto che c’era lo zampino della Regina Cattiva? – chiese Emma.
- Si amore, ma temo che il nuovo alleato della Regina sia proprio il Capitano del Nautilus. Ho visto Henry sparire in una nuvola di magia, ma ora che ci penso i due uomini indossavano una divisa blu come quella dell’equipaggio del Nautilus.
- Ma non abbiamo risposto ancora alla domanda principe, perché Henry era qui? Ti ha detto qualcosa prima di essere rapito?
 
La domanda che Hook aveva temuto sin dall’inizio. Fortunatamente Regina intervenne togliendo il capitano dall’imbarazzo di dover rispondere.
 
- Per ora l’importante è ritrovare Henry.
- Giusto. – rispose Emma – un sottomarino non può di certo passare inosservato. Non dovrebbe essere così difficile rintracciarlo.
- Io non credo – intervenne Hook cupo – il Nautilus non è un comune sottomarino, ma è incantato: può passare da una dimensione all’altra con facilità e passare inosservato.
- Dannazione! E allora come facciamo?
- Venite con me sulla Jolly Roger. Potrei avere quello che fa al caso nostro.
 
Buio. Anche se Henry non aveva ancora aperto gli occhi, sapeva che c’era un silenzioso e profondo buio attorno a lui, come se si trovasse sul fondo dell’Oceano. E poi uno strano rumore lo destò. Si ritrovò un letto con accanto una candela accesa. La afferrò ed iniziò a guardarsi intorno. Poco lontano vide un tavolo e sopra una lampada ad olio. In teoria sapeva come farla funzionare, lo aveva letto in un sacco di libri. In pratica, la cosa risultò più difficile del previsto. Certo se ci fosse stato Hook con lui le cose si sarebbero risolte in maniera più rapida, ma quell’attimo di trasporto fu immediatamente sommerso dalla consapevolezza di quello che aveva fatto.  O meglio, non aveva fatto. La mano di Henry corse immediatamente alla sua tasca interna. Fortunatamente non era stato perquisito e le cesoie erano ancora al loro posto. Si guardò ancora intorno. Più che una cella, quella era una stanza vera e propria e oltre al letto, c’era un piccolo armadio e una libreria. si diresse subito alla porta per cercare di aprirla, ma era chiusa a chiave. Rassegnato tornò a sedersi sul letto e in quel momento si accorse della piccola tenda accanto al letto. C’era intorno a lui un innaturale silenzio, nessuna voce o rumore dall’esterno e questo era fin troppo strano. E anche tutta quell’oscurità. Sollevò la tenda e rimase senza parole: non si trovava in un castello o qualcosa del genere, ma proprio sul fondo dell’Oceano.

Sul ponte della Jolly Roger, Belle stava cercando di non pensare a Rumple. Con le mani giunte in grembo, tutto quello che voleva era ritrovare un po’ di serenità. Non avrebbe lasciato suo figlio alla mercé dell’oscurità ed era disposta a qualunque cosa pur di evitarlo. Una fresca brezza le fece increspare i capelli e nascere un brivido lungo la schiena. Era meglio rientrare per non prendere freddo. Stava per scendervi, quando vide Emma e Killian, seguiti dagli altri dirigersi a passo deciso verso la nave. Qualcosa di grosso doveva stare bollendo in pentola. Decise di aspettarli sul ponte.
Una volta a bordo, Belle si era fatta raccontare tutto.
 
- E così la Regina Cattiva ha preso Henry con la complicità del capitano Nemo?
- Probabile – rispose Emma mostrandole il messaggio sul molo.
- Belle, ho bisogno della Jolly Roger, scusami – intervenne il pirata.
- Ma certo Killian, non preoccuparti. Vado a prendere le mie cose.
- Non tornerai da Gold però.
- Troverò un’altra sistemazione, stai tranquillo.
- Puoi stare da noi tutto il tempo necessario – intervenne Snow
- Hai detto che c’era qualcosa che poteva esserci utile, Killian, cosa? – chiese Emma impaziente.
- È nella mia cabina. Muoviamoci.
 
Killian fece strada verso la cabina del capitano. Quando Emma vi rimise piede, stentò a riconoscerla. C’erano dei fiori sul tavolo, un servizio da thé e un’inconfondibile tocco femminile a vivacizzarla, un tocco che non era il suo. Non era stata contraria alla decisione di Killian di ospitarla, ma quella era la loro cabina, lo era stata per molto tempo e vederla così cambiata non le piaceva. Killian si diresse alla cassaforte che aprì usando l’uncino come chiave. Ne tirò fuori un arpione.
 
- Pirata, - disse David perplesso – come può questo aggeggio esserci utile?
- Così.
 
Hook fece roteare l’arpione sul tavolo. L’oggetto si sollevò ed iniziò a roteare vorticosamente fino a che non si bloccò di colpo in una direzione.
 
- Quella è la direzione da seguire. Ci condurrà al Nautilus.
- Ne sei sicuro? – chiese Emma
- Assolutamente. Questo arpione è incantato: il suo scopo è trovare anime tormentate come quella dell’attuale capitano del Nautilus, il cui cuore è pieno di odio e desideroso di vendetta.
 
Emma stava per chiedergli ulteriori spiegazioni, quando notò sul volto di Killian un velo di tristezza. Era senz’altro un tasto dolente di cui non voleva parlare davanti a tutti. Avrebbero avuto tempo dopo, in separata sede.
 
- Come faremo a capire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo? – chiese Regina
- Semplice, tornerà sul tavolo.
- Allora è deciso, muoviamoci. Quanto ti manca Belle?
 
La ragazza aveva in mano un grosso borsone in cui erano radunate tutte le sue cose.
 
- Io sono pronta.
- Bene, allora muoviamoci.
- Credo che sarebbe meglio che a partire fossimo solo Killian ed io – disse Emma
- Cosa? Non sognarti di tagliarmi fuori, è anche di mio figlio che stiamo parlando!
- E di mio nipote! – intervenne David deciso
 
In quel mentre il cellulare di David iniziò a suonare. Il vice sceriffo si allontanò un momento per rispondere e, dopo un breve scambio, tornò dagli altri.
 
- Era l’ospedale – riferì – hanno trovato un uomo gravemente ferito nel bosco, ma non sono riusciti ad identificarlo.
- Ecco perché dovete rimanere – replicò Emma – non possiamo lasciare la città in balia di Hyde. Papà, gli abitanti di questa città avranno bisogno della tua guida così come di quella di mamma. E tu Regina, sei l’unica che può contrastare la Regina Cattiva.
- Senza la mia metà cattiva, non sarò forte come prima.
- Non era la tua parte cattiva a renderti forte. Credetemi, è la cosa migliore da fare. Vi assicuro che troveremo Henry e lo riporteremo a casa.
 
Ci vollero ancora molti minuti per convincere Regina, ma alla fine anche lei aveva ceduto.
 
- Preparo la nave allora – disse Hook resoluto – partiamo immediatamente.
 
Gli altri iniziarono a scendere il ponte per tornare sulla banchina del molo ed Emma stava per seguirli, quando si accorse che Killian era particolarmente teso.
 
- Che succede? – gli chiese avvicinandosi.
- Forse dovrei andare solo.
- E perché?
- Non hai idea di quanto possa essere spietata la vita di mare. Morirei se ti succedesse qualcosa, una donna con una ciurma di uomini …
- Non mi accadrà niente.
- Non posso correre questo rischio
 
Emma lo abbracciò forte ed Hook capì che non sarebbe mai riuscito a farla desistere.

Dal molo Belle vide quel tenero e intenso abbraccio tra Emma e Killian. Abbassò immediatamente gli occhi che furono velati da una lacrima.

Killian passò una mano lungo la schiena di Emma. Non si sarebbe mai potuto abituare alla sua assenza. Sapeva cosa si provava a perdere l’amore e stavolta sapeva anche che non avrebbe avuto la forza per ricominciare ancora una volta tutto da capo. E fu in quel momento che notò l’espressione triste di Belle.
 
- Mentre preparo la nave per la partenza, posso chiederti un favore, Swan?
 
Emma si staccò da lui e lo guardò attentamente.
 
- Certo Killian. Che succede?
- Ho passato molto tempo con Belle e so che è molto turbata per quello che sta succedendo tra lei e il coccodrillo. Pensavo che potresti parlarle un po’, credo le farebbe bene. E poi nessuno saprebbe capirla come te.
 
Emma lo guardò un momento. La premura di quell’uomo era davvero encomiabile e ora più che mai si sentì così fortuna a beneficiare di tutte quelle attenzioni.
 
- D’accordo. Allora scendo.
 
Quando Belle sollevò di nuovo gli occhi, vide Emma scendere il ponte e dirigersi verso di lei.
 
- Tutto a posto? – le chiese Emma
- Sì. A proposito grazie davvero.
- Io non ho fatto nulla, a dir la verità.
- Questo non è vero. Sei stata molto generosa, mi hai permesso di restare sulla nave con Killian senza battere ciglio.
- Perché avrei dovuto?
- Andiamo, a chi farebbe piacere sapere una cosa del genere. Lo sai, ti invidio molto.
 
Quelle parole lasciarono Emma di stucco. Come si poteva essere invidiosi di qualcuno che aveva una sentenza di morte scritta nel destino?
 
- So che per te è un momento duro, e nessuno meglio di me capisce come ti senti. Quando aspettavo Henry in carcere, ho avuto i tuoi stessi dubbi e timori. Non è facile amare una persona che per sempre te ne ricorderà un’altra che ti ha ferito.
- Già. Ma tu hai Killian ora. Sai che non sono una persona invidiosa, ma vedervi così uniti e complici oggi, mi ha fatto provare ciò.
- Belle …
- Ti ama così tanto, Emma. Se tu gli chiedessi di prenderti la stella più luminosa del cielo lo farebbe senza pensarci due volte, anche se la cosa risultasse impossibile. Sei sempre in cima ai suoi pensieri. Ha rinunciato alla sua vendetta centenaria per te, per aspirare al tuo amore.
- Sai che anche Rumple ti ama a modo suo
- Sapevi che quando Killian era qui,- riprese Belle come se Emma non avesse aperto bocca - prima di addormentarsi stringeva una tua foto? La teneva nella mensola accanto al letto, ma quando mi ha gentilmente offerto la sua cabina, non l’ho più vista. Poi una sera l’ho sorpreso sulla brandina con quella cornice in mano. Rumple per me non ha mai rinunciato a niente, il mio amore non è mai stato abbastanza per lui. Cosa dirò al mio bambino? Come farò a lasciare che Rumple possa essere parte integrante della vita di nostro figlio?
- Io questo non lo so con certezza. Ma posso dirti cosa ho provato io quando Neal ha scoperto di Henry. Ero così spaventata che mio figlio sapesse la verità che ho preferito tacere su tutto. Gli ho addirittura mentito su chi fosse suo padre perché non volevo scoprisse che non solo lui era un ladruncolo di strada, ma che lo ero stata anche io. E questo perché lui mi vedeva come una speranza. E quando ho visto quella speranza infrangersi, mi sono sentita morire. Ma poi ho capito che facendo così, mi stavo giocando la fiducia di mio figlio perché stavo pensando a me e non a lui.
 
E a quel punto Emma strinse a sé una Belle che ormai aveva mostrato tutte le sue fragilità e le sue paure.
 
- So che ce la farai e ne verrai fuori alla grande. L’unico consiglio che posso darti è di cercare di mentirgli il meno possibile. E se proprio devi, fallo per lui e non per te.
- Seguirò il tuo consiglio. E ora sarà meglio che andiate.
 
Aveva appena chiuso gli occhi, quando Henry sentì la porta della serratura scattare. Entrò un marinaio con un vassoio e del cibo. Lo posò sul tavolo.

- Il capitano vi manda questo. Dopo che ti sarai rifocillato vuole parlare con te.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Buona domenica a tutti!!
A voi il terzo capitolo! Da qui inizio a discostarmi dalla puntata per partire per una mia tangente! XD
Lo ammetto ... Belle un poco gelosa dell'amore tra Emma e Killian ce l'ho vista sin dal primo momento ( per inciso ... chi non lo sarebbe???) avevo pensato di scrivere una OS su ciò, ma mi sembrava che qui calzasse bene il momento, così come il loro scambio sull'essere una madre sola (per inciso che tristezza quando ha deciso di affidare il pupo alla fata turchina T.T ... sta facendo concorrenza a Regina per il #mainagioiaaward)
Non chiedetemi come mi sia venuto in mente di scrivere una filastrocca in rima perchè non lo so neanche io e se ci riprovo ora non mi verrebbe in mente nulla! XD
Grazie a tutti per recensioni, letture e inserimenti! Siete spettacolari!
Auguro a tutti voi un buon Natale e un buon 2017.
Un bacio grandissimo Persefone

p.s Sicuramente la prossima settimana non pubblicherò nulla così come quella dopo, ci rivediamo quindi nel 2017
Baci ancora
 
 
  
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