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Autore: Sole Walker    22/12/2016    1 recensioni
Francesca Evans ha 16 anni e vive a New York quando si ritrova catapultata in una realtà nuova. Il suo mondo viene stravolto in un' età già delicata di per sé... Lei non avrebbe mai potuto immaginare di essere una semidea, non ha nessuno che puó aiutarla e così lo scopre da sola di colpo.
É fuori per ben quattro anni dalla regola dei riconoscimenti promessa alla fine della guerra dei titani dagli dei su richiesta di Percy Jackson... e la cosa suona molto strana e richia di scatenare un grave litigio sull' olimpo che dovrà essere fermato prima che degeneri... ma forse Francesca non é una semidea qualunque...
PS: siate buoni è la mia prima storia... Recensiteee!!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, Mostri, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La figura si alzò in piedi e, senza dire una parola, iniziò a scuotersi via la polvere dai vestiti creando una piccola nuvola di terra marrone tra noi. Strizzai gli occhi per scacciare le lacrime e mi sforzai di riconoscere la figura sfocata che gradualmente riprese dei contorni definiti, mi ritrovai a fissare dei jeans lunghi e stretti strappati in più punti da cui riuscii a scorgere le gambe piene di graffi e tagli più profondi, il ginocchio destro era avvolto in un bendaggio improvvisato di stoffa viola macchiata di sangue. La maglietta dello stesso colore era a pezzi e giaceva abbandonata contro il petto graffiato, pieno di ferite sanguinanti e macchie violacee.
Il ragazzo agitò le braccia indolenzite lasciando andare la spada scintillante che atterrò con un tonfo poi alzò di nuovo lo sguardo verso di me, i miei occhi si fermarono ad analizzare il suo viso stanco: aveva un colore grigiastro su cui ogni tanto si rifletteva la luce rossa abbagliante della caverna, piccoli graffi si erano aperti su tutta la faccia e facevano da sfondo a un paio di occhi marroni, spenti, contornati dalle occhiaie di chi non dorme da molto tempo. Nel momento i cui i nostri occhi si incontrarono il suo sguardo si legò al mio. Il colore dei suoi passò improvvisamente ad una tonalità più accesa e tendente all'arancio e mettendo da parte la stanchezza il suo viso si illuminò diventando molto più bello. Un sorriso storto terminò l'opera gettandomi nella confusione totale.
Non importava quanti tagli ricoprissero la sua figura, l'avrei riconosciuto comunque. Eppure il mio cervello continuava a ripetermi che non era possibile, non poteva essere lui. Ma il ragazzo continuava a fissarmi immobile, il suo petto si alzava e si abbassava lentamente e le sue mani tremavano ma non faceva freddo, attorno a noi gli ultimi fiocchi di neve si stavano sciogliendo grazie alle parole di mio padre e il caldo soffocante del Tartaro stava tornando a farsi sentire ma io ancora non lo percepivo. Giacevo in ginocchio a due metri da lui, totalmente immobile, con lo sguardo fisso sul suo viso e un'espressione incredula sul volto.
All'improvviso la sua bocca si aprì, voleva dire qualcosa ma era come se non riuscisse a trovare le parole adatte, rimase a balbettare per un tempo che mi sembrò interminabile. Poi il suo volto assunse un'espressione più sicura e un suono uscì dalla sua bocca, una sola parola che alle orecchie degli altri poteva sembrare insignificante. Ma non alle mie.
-Hey-
Nell'udire quel saluto qualcosa scattò nella mia testa, era come se il mio corpo si fosse risvegliato improvvisamente. Non mi ero mai sentita meglio, il mio cuore si scaldò ed ebbe un sussulto fortissimo tanto da farmi quasi vomitare, ignorai l'improvviso calore che si stava diffondendo dentro di me e scattai in piedi. Corsi verso di lui con il sorriso stampato in faccia e gli saltai al collo, il ragazzo si limitó ad allargare le braccia e non vacillò nemmeno quando il mio corpo si scontrò con il suo. Un' ondata di calore mi invase e per la prima volta sparì quell'eterna sensazione di freddo che mi perseguitava dal momento in cui avevo notato la sua scomparsa. Le sue braccia mi strinsero e il suo sorriso giocoso si spense lasciando un'espressione che non avevo mai visto sul suo viso e si affrettò a nasconderla tra i miei capelli. Sentii dei passi dietro di me, ammetto che in quell'istante mi ero totalmente dimenticata di mio padre e di Claire, mi scostai velocemente uscendo dall'abbraccio un po' imbarazzata.
Sole mi guardó negli occhi e i suoi mi sembrarono un po' lucidi, schiarendosi la voce sollevò un angolo della bocca scoprendo i denti in un sorriso -Pensavi di esserti liberata di me eh...- disse mollandomi un pugno sulla spalla
-Ahi!- gridai guardandolo male e mi toccai la pelle liscia, mi stupii di sentirla così calda. Notai che era tornata del suo colore naturale e che non c'era più traccia delle crepe. Abbassai la testa guardando sotto la maglietta, all'altezza del cuore una cicatrice bianca a forma di sole si diramava sul mio petto. Sole notó il mio sguardo perplesso e si allungò in avanti per cercare di vedere al di sopra della mia testa. Appena lo notai mi ritrassi di scatto chiudendo le braccia attorno al mio corpo -HEY!- gridai diventando rossa in viso.
Lui rise di gusto e bloccò le mie mani prima che riuscissi a colpirlo con un pugno.
-Sei appena arrivato e già mi hai stancato!- sbuffai, ma un sorriso spuntò sul mio viso.
-Tanto lo so che ti sono mancato- mi rispose facendomi l'occhiolino, dopodiché lasciandomi andare le mani si allontanò per chinarsi a raccogliere la spada d'oro imperiale. In quel momento una mano si appoggiò sulla mia spalla facendomi sussultare, voltandomi di scatto portai la mano alla collana. Ma i miei occhi incontrarono lo sguardo serio di mio padre.
-Oh, sei tu... che cosa c'è?- chiesi rilassando le spalle, in tutta risposta mosse la testa indicando qualcosa alle sue spalle. Mi alzai in punta di piedi per guardare e scorsi Claire, sembrava appena uscita da un incontro con Medusa, sembrava pietrificata con lo sguardo fisso su Sole, l'unico segno di vita arrivava dal suo petto che si alzava e abbassava lentamente.
-Allora Francy qual è il piano?- chiese lui avvicinandosi a me, teneva ancora lo sguardo fisso sulla spada che roteava nella sua mano e non aveva ancora notato Paul. Presi coraggio e con serietà dissi -Sole, credo ci sia una cosa che devi vedere-
Lui alzò lo sguardo, per primo vide mio padre ed ebbe un sussulto ma vedendo che ero tranquilla mi lanciò un'occhiata interrogativa e sospettosa, gli feci cenno di non fare domande e con un braccio spostai mio padre scoprendo la figura di Claire. I loro occhi si spalancarono nello stesso istante e nella pianura cadde un silenzio carico di tensione, con tempismo perfetto i fulmini smisero di illuminare la grotta e riuscivo addirittura a sentire il respiro di Sole accanto a me farsi sempre più affannato. La donna era immobile davanti a noi e fissava suo figlio incapace di credere ai suoi occhi, quanto era cambiato dall’ultima volta he si erano visti? Claire si mosse esitante verso di noi, mi superò senza staccare gli occhi da quelli di Sole e alzò una mano tremante verso il suo viso senza però osare toccarlo, come se avesse paura di vederlo svanire all'improvviso sotto alle sue dita.
-Il mio bambino...- un suono debole uscì dalle sue labbra socchiuse e gli occhi le si riempirono di lacrime che scesero scintillanti lungo le sue guance abbronzate. Sole lasció andare la spada che teneva ancora stretta in pugno, un rumore metallico rimbalzò sulle pareti di roccia, il suo viso assunse un'espressione dura, abbassó lo sguardo e pensò a lungo prima di parlare -Mi avevi giurato che saresti tornata-
-M-mi dispiace... ma cosa potevo dirti? Eri solo un bambino- balbettó la donna e si coprì il volto con entrambe le mani. Il ragazzo levò di nuovo lo sguardo sulla madre in lacrime, sbuffò -Beh...- cominciò e la donna alzò gli occhi azzurri arrossati dal pianto -adesso sei qui, quindi- si passò distrattamente una mano nei capelli, come se fosse davanti ad un'estranea -credo che un abbraccio sia d'obbligo- non fece nemmeno in tempo ad allargare le braccia che la madre gli si era già gettata al collo. La testa di Sole si appoggiò sulla sua, era  più alto di lei di almeno dieci centimetri, e le sue braccia strinsero il corpo singhiozzante che si era abbandonato contro il suo -Mi sei mancata mamma- bisbigliò.
Mentre i due si tenevano ancora stretti l'uno all'altra io e mio padre ci guardavamo di sottotecchi senza sapere bene cosa fare o dire. Ero ancora arrabbiata con lui e aspettavo solo che lui parlasse per spiegarmi tutto quello che stava succedendo, ma sembrava essersi dimenticato come si inizia una conversazione.
-Ora credo che dovremmo rimetterci in cammino- Sole e Claire si erano separati e lui mi stava parlando -abbiamo tutti bisogno di un po' d'aria fresca- senza dire un’altra parola tutti si avviarono, rimasi al mio posto e li guardai allontanarsi di qualche passo poi protestai -Assolutamente no- Sole mi rivolse uno sguardo stupito ma mio padre aveva capito benissimo e non sembrava contento -Non vuoi sapere cosa ci fanno loro qui? Non vuoi sapere perché io e te siamo finiti in questo pasticcio?- ero agitata ma determinata -"La figlia della Terra la verità scoprirà" dice la profezia, e io non ho intenzione di andarmene finché non mi avrai detto tutto- puntai un dito contro mio padre -dall’inizio- specificai-
Paul guardò Claire e lei gli lanciò un'occhiata che diceva "devi farlo", sbuffò e disse -C'è un modo solo per farvi capire tutto in fretta- guardò me e Sole con un' espressione seria -ma vi avverto: non sarà bello-
Nessuno si mosse o parlò, sospirando ci fece cenno con le mani di avvicinarci -Venite, anche tu Claire: anche tuo figlio ha il diritto di sapere- 
Paul e Claire si diedero la mano, mio padre prese la mia con quella libera e la madre di Sole prese quella del figlio -Chiudete il cerchio- disse la donna, la mano di Sole si chiuse sulla mia, era calda e un po' sudata. Lo guardai, il suo sguardo era fisso sui nostri genitori che con gli occhi chiusi recitavano delle formule, li trovai molto inquietanti ma ciò che mi spaventava di più era non avere nessuna certezza, a differenza di Sole io non sapevo nulla sulla mia nascita e non ricordavo altro che le squallide pareti e il cortile dell’orfanotrofio. Improvvisamente la voglia di conoscere la verità che mi aveva spinto ad accettare di partire per quella folle impresa lasciò il posto alla paura, mi morsi nervosamente il labbro, Sole percepì la mia agitazione e mi strinse la mano più forte facendomi sentire più sicura.
All'improvviso le pareti di roccia presero a vorticare intorno a noi sempre più veloci, un lampo di luce fortissimo si alzò dal centro del cerchio costringendomi a chiudere gli occhi. La mano di Sole era stretta saldamente sulla mia, ma quella di mio padre mi lasciò andare di colpo, mi portai il braccio sugli occhi per proteggerli dalla luce.
-Mamma!- urlò Sole, anche Claire doveva aver lasciato andare la sua mano.
-Andrà tutto bene tranquilli! Rimanete uniti,quando cambia non lasciatevi assolut...- la voce si interruppe bruscamente e la luce accecante cessò. 
Aprì gli occhi e mi ritrovai in un immenso spazio bianco, i nostri corpi non facevano ombra e facevo fatica a camminare perché non riuscivo ad avere il senso della profondità, era come trovarsi sospesi in un nulla senza confine. Guardai Sole in cerca di spiegazioni ma anche lui sembrava confuso quanto me -Loro dove sono finiti?- chiese allarmato guardandosi la mano destra vuota, sul suo viso si leggeva tutta la paura di perdere la madre appena ritrovata.
-Non ne ho idea- sospirai -cosa dovremmo fare ora?- avevo appena finito la frase quando un rumore mi fece abbassare lo sguardo: un rivolo d'acqua trasparente scorreva sotto ai nostri piedi e il livello si alzava velocemente. Mi strinsi al mio compagno che non lasció la mia mano ma guardó spaventato l'acqua salire oltre le nostre ginocchia -Francy…- balbettò indietreggiando, si mise dietro di me appoggiando la sua schiena alla mia -ora che facciamo?- in un attimo l'acqua ci arrivò al collo, scorreva sui nostri corpi senza bagnarci, sollevando i nostri vestiti e i nostri piedi dal suolo -Non ne ho la minima idea- dissi tendendo il collo per continuare a respirare . La mia mano stritolò quella di Sole e tentai di urlare quando all'improvviso tutto sembrò capovolgersi e ci ritrovammo immersi completamente, l’acqua turbinava attorno a noi confondendomi le idee. L’aria mi sfuggì dai polmoni e i nostri corpi vennero trascinati verso il basso da un vortice, lontano dalla superficie, dall’aria fresca e dalle certezze.
ANGOLO AUTRICE:
Heyyy eccomi, scusate ma il capitolo che stavo scrivendo era chilometrico. L'ho messo su word e ho notato che erano 17 pagine e leggere con il cellulare come faccio io e magari molti di voi era difficile, quindi ho deciso di dividerlo in altre parti. La buona notizia è che mentre finisco di scriverlo potrò pubblicare alcuni pezzi di quello che ho già scritto.
Fatta questa comunicazione di servizio, HEYYYYYYY guardate un po' chi è tornato! Vi è mancato il nostro amato Sole? A me un sacco. Vi avviso che i prossimi capitoli saranno praticamente una storia a parte, parleranno interamente della vita di Paul e Claire e dei primi anni di vita di Sole e Francy. Saranno piuttosto importanti per la storia e non credo che vi annoierete, ma fatemi sapere nelle recensioni cosa ne pensate.❤
Scrivete qui le ipotesi sul passato di Paul e Claire, dove finiranno secondo voi Sole e Francy come prima tappa?
Aspetto le vostre numerossissime recensioni :-* ❤
S¤le Walker
   
 
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