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Autore: GiulsOakenshield    25/12/2016    2 recensioni
Anna è una normalissima ragazza di diciannove anni, cresciuta in un convento di suore da suor Jude che la trovò all'interno della loro chiesa abbandonata in un confessionario. Anna cresce leggendo i libri che le regala la suora, pieni di avventure ed eroi e sogna di poter un giorno intraprendere anche lei un'avventura come quelle descritte nei libri. La sua monotonia viene interrotta quando la sera del suo compleanno alcune visioni iniziano a tormentarla e tutto quello che aveva visto e vissuto fino a quel momento vengono stravolti. Un passato dimenticato da anni e un grande segreto la circondano, riuscirà a recuperare le cose perse nella sua memoria e sopravvivere all'avventura che tanto desiderava ? Chissà se un certo nano e una certa Compagnia riusciranno ad aiutarla o al contrario la ostacoleranno.
A volte ciò che si desidera si realizza grazie l'intensità con cui la si desidera, a volte si è semplicemente destinati.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Galadriel, Nuovo personaggio, Sauron, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Eruannie di Imladris'
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capitolo 1

CAPITOLO I



Anna riusciva a percepire intorno a sé solo la luce che l'aveva avvolta non appena aveva attraversato il portale che la donna misteriosa aveva creato vicino alla grotta della Madonna. Riusciva a ricordarsi che suor Agnes e Padre Alan avevano cercato di catturarla per portarla da un certo "padrone", ricordava poi che si erano trasformati in mostri e che quella che una volta era suor Jude si era trasformata a sua volta in una donna mai vista, che sprigionava luce e che con un oggetto alquanto strano era riuscita a disintegrare quelle orride creature.

Piano piano, la luce che la circondava offuscandole la vista si affievolì e la ragazza inizò a scorgere un paesaggio che le ricordava molto il giardino del convento, tuttavia la vallata che si stagliava davanti ai suoi occhi sembrava infinita e vi erano alcune cascate in lontananza. Rimase distesa a terra sentendo sotto di sé l'erba morbida e sentendosi leggera come mai prima pensò di essere paralizzata a causa di quello strambo viaggio attraverso stelle e pianeti.
Spostò il suo sguardo alla sua sinistra e notò, vicino a sé, la donna che l'aveva portata in quel luogo che stava sorridendo dopodiché si mise a guardare l'orizzonte.
- Puoi alzarti, non ti succederà nulla amica mia..- "amica" pensò Anna.
"Fino a poco fa era talmente avanti con l'età che poteva essere mia madre e ora sembra una ragazzina " cercò di mettersi a sedere e notò con stupore che i suoi movimenti erano diventati molto più veloci e lo sforzo minimo.
- I tuoi poteri stanno tornando e anche le tue caratteristiche da elfo..- Anna spalancò gli occhi.
"Elfo? Poteri?" e si ricordò che i due mostri in cui si erano trasformati la suora e il prete avevano parlato della sua magia che il loro padrone voleva. Non capì come lei potesse esseretanto speciale considerando che era solo una semplice umana. Si alzò in piedi e si ritrovò molto più bassa in confronto alla donna e notò che tutto il suo corpo era più piccolo rispetto a prima.
- Non capisco..come è possibile tutto questo ?- chiese alla donna, non capendo fino in fondo cosa le stesse accadendo.
- So che può sembrarti assurdo, ma non è un sogno e non sei nemmeno morta..- la donna si mise a guardare Anna negli occhi e la stessa tranquillità e sicurezza che le aveva trasmesso prima di entrare nel portale la riempì ancora una volta.
- Tutto quello che hai vissuto fino ad ora era frutto di un incantesimo, fatto da te anni fa per impedire al Male di impossessarsi dei tuoi poteri e dominare sul nostro mondo. Purtroppo era un incantesimo molto complesso e richiedeva un grande prezzo, in particolare la tua memoria, ecco perché non ricordi nulla di questo mondo né dei suoi abitanti.- si avvicinò di più alla ragazza e le mise una mano sulla spalla.
- Ogni cosa verrà spiegata a tempo debito, per ora se non hai altre domande direi che è meglio avviarci a Imladris, prima che qualche orco ci attacchi.- sospinse leggermente Anna verso il bosco e solo allora l'attenzione della giovane fu catturata da un branco di enormi lupi che correvano molto lontano da loro su e giù per le colline.
- Non badare a loro, non ci vedranno e di sicuro non sono interessanti a noi..segui quel sentiero - la donna le indicò una stradina che portava a un ponte sopra a un fiumiciattolo e si inoltrava nel bosco.
- Fidati di me, presto saremo in un luogo sicuro dove potrai cambiarti - solo allora Anna notò che i vestiti che indossava le stavano fin troppo larghi e alzò un sopracciglio facendo notare la cosa alla donna che sorrise.
- Tutto a suo tempo, Eruannie..- pensò che quell'appellativo significasse qualcosa in qualche lingua misteriosa, ma era l'ultimo dei suoi pensieri considerando che non capiva più niente, non sapeva dove si trovava, non sapeva chi fosse quella donna e non si capacitava di come lei, una semplicissima ragazzina di diciannove anni, potesse avere qualsiasi genere di potere.
Camminarono quasi per due ore su quella stradina all'interno del bosco, gli alberi le circodavano e parevano cantare una melodia che risvegliò qualcosa in Anna, oltre a sentirsi più leggera e più agile nei movimenti, si sentì improvvisamente in sintonia con la vegetazione che la circondava, con ogni scoiattolo che correva sui rami degli alberi osservandola incuriosito, con ogni cervo che avvicinandosi la osservava . Tutti gli animali del bosco corsero nel punto in cui lei e la donna misteriosa si trovavano e pensò che fosse un comportamento molto strano per degli animali comuni.
- Stanno salutando la loro principessa-
- Sono anche una principessa ora? - non riusciva a convincersi che quello che la donna le diceva poteva essere vero ed era fin troppo sospettosa.
- Tuo fratello ti spiegherà le tue origini a breve, siamo arrivate.- si fermò davanti a un ponte che conduceva a una piccola piazzola dove ad attenderle vi era un uomo molto alto dai lunghi capelli neri che Anna notò essere molto simili ai suoi.
- Ben tornata a casa, sorellina..-
Si sentì come se fosse tornata a casa dopo tanto tempo e una gioia immensa la pervase nonostante non riusciva a capire come potesse quella essere casa sua.
- Vi lascio soli, dovrai spiegarle alcune cose e raccontarle ciò che si è persa..-
La donna si incamminò all'interno del palazzo lasciando soli i due fratelli.
- Lady Galadriel dice che non ricordi proprio nulla e da quello che mi ha raccontato in questi anni temo che faticherai molto a credere a tutto ciò che ti sta accadendo.- l'uomo si avvicinò e solo allora Anna notò che dai lunghi capelli, tenuti indietro da una tiara argentata che ricadeva sulla fronte, spuntavano due orecchie appuntite. Per curiosità toccò le sue e si sorprese constatando che erano come quelle del re.
- No, non ti ricordi..vieni con me, beviamo un té e poi potremo parlare - l'uomo si scostò leggermente, permettendo ad Anna di ammirare il palazzo del signore di Imladris.

La ragazza fu come attratta da una qualche forza positiva che le fece muovere le gambe su per delle scale. Era come se il suo corpo conoscesse quel posto e le stesse indicando dove andare, come se in quel luogo ci avesse vissuto per secoli e sapesse già dove si trovava la sala dove re Elrond voleva andare.
Salite le scale vi era un lungo corridoio che si apriva su un prato pieno di fiori, dal quale si poteva vedere tutto il bosco da cui Anna e Galadriel erano arrivate.  La ragazza continuò a camminare per il corridoio finché non si fermò davanti  a una porta chiusa che Elrond aprì, rivelando alla ragazza una stanza da cui si sprigionavano odori di erbe aromatiche.
I due entrarono nella sala che conteneva alti scaffali nei quali riposavano libri polverosi  che probabilmente nessuno toccava da molti anni.
Un caminetto acceso scaldava l'ambiente e rendeva il luogo accogliente. Anna si sedette su una poltrona e osservò Elrond che andava a prendere una teiera sospesa sul fuoco del camino. Versò il contenuto in due tazze e ne porse una alla ragazza che fu subito inebriata dall'aroma della bevanda.
- Questo ti rilasserà e ti aiuterà a ricordare..- disse,  invitandola a bere con un gesto della mano.

Mentre Anna beveva  lo strano intruglio sentiva i muscoli rilassarsi e se possibile farsi ancora più leggeri. Osservò re Elrond il quale assunse un'espressione pensierosa, probabilmente non sapendo da che parte iniziare.
- Immagino che tu sia piena di domande riguardo a quello che ti è accaduto nelle ultime ore, dico bene? - chiese sorseggiando la tisana.
- Vorrei sapere chi pensate che io sia e soprattutto cosa significa che ho dei poteri e anche perché dovrei essere vostra sorella,  se non chiedo troppo..- fissò l'elfo dritto negli occhi chiari e si ritrovò a pensare che erano occhi familiari.
- Bene, credo sia il caso di iniziare spiegandoti di chi sei figlia. Durante la guerra con i Noldor nostra madre Elwing si gettò in mare per evitare di consegnargli il silmaril, una delle tre gemme contenente la luce dei due Alberi di Valinor, Telperion e Laurelin. Mio padre,Eärendil, venne informato che la sua amata era morta per proteggere la gemma. In realtà nostra madre fu salvata da un nano di Nogrod. Ulmo, un Vala, Signore dei Mari e degli Oceani, la trasformò in un uccello dal bianco piumaggio, incastonando nel suo petto il silmaril.
Sotto questa forma animale nostra madre riuscì a ricongiungersi con mio padre, in viaggio verso Valinor, la terra dei Valar. Giunsero così al loro cospetto e li pregarono di aiutare la Terra di Mezzo. I Valar dopo aver accolto questa preghiera, concessero a tutti i mezz'elfi della Terra di Mezzo di poter scegliere individualmente se condividere il destino degli elfi o quello degli uomini. Loro scelsero di essere giudicati come elfi e di trattenersi per sempre in Valinor. Quando mia madre partorì una figlia capì che la sua breve storia con il nano aveva dato frutto  ma, non potendoti tenere con sé, decise di mandarti a Imladris dove hai vissuto con me, tuo fratello.- Elrond conlcuse il suo racconto ma Anna sapeva che c'era dell'altro, doveva esserci. Le sue visioni all'interno del convento la ritraevano in un luogo ben diverso da Imladris.
- I tuoi poteri sono dovuti in parte alla tua discendenza elfica e in parte al fatto che sei nata a Valinor, ecco perché sono poteri di cui l'Oscuro vuole entrare in possesso. Sei molto preziosa per Sauron..non si darà pace finché non avrà ottenuto ciò che desidera.-

"Ecco spiegato tutto quanto.." pensò Anna, non potendo più negare che quelle cose, per quanto ne sapeva lei, potevano essere tutte vere.
- Quindi tu sei..- il suono di un corno in lontananza la bloccò attirando l'attenzione dei due mezz'elfi.
- Devo andare, la mia presenza è richiesta altrove. - l'elfo alzandosi si avviò verso l'uscita, ma poco prima di lasciare sola la ragazza si voltò un'ultima volta a osservarla. Ricordava quando leiaveva lanciato quell'incantesimo prima di andarsene nell'illusione che aveva creato, ricordava che aveva nascosto la sua anima all'interno di un neonato lasciando il suo corpo. Sapeva che era stata una cosa saggia e necessaria affinché nessun servo di Sauron potesse percepirla, ma vedere sua sorella, la bambina che lui aveva visto crescere e che aveva addestrato, senza poterla riconoscere davvero gli procurò una grande tristezza.
- Dopo termineremo la nostra conversazione, te lo prometto Eruannie..- le voltò le spalle e se ne andò, lasciandola da sola.


***

Anna era cresciuta in quel posto o almeno questo era quello che le aveva raccontato l'elfo qualche ora prima. Riconosceva di avere una certa sintonia con Imladris e i suoi abitanti. Trovava elfi in ogni angolo che si inchinavano al suo passaggio e la salutavano chiamandola con quello strano soprannome che Galadriel e re Elrond le avevano dato. Pensò che doveva essere una parola elfica che loro usavano per chiamare la sorella del re.
Si avvicinò a una delle tante panchine vicine al ponte che lei e Galadriel avevano attraversato per giungere a Imladris e vi si sedette ammirando estasiata la bellezza di quel luogo.
"Non deve essere stato malaccio vivere in questo posto.." si ritrovò a pensare, mentre faceva oscillare i piedi beandosi del calore che il sole le concedeva.
Si era cambiata di abiti dopo che un elfo femmina le aveva mostrato le sue stanze, aveva optato per un semplice vestito bianco che le cadeva morbito sul corpo. Osservò le maniche che si allargavano a metà braccio facendola sembrare una nobil donna di York.

Stava osservando pensierosa le cascate che vedeva in lontananza quando il suo udito elfico l'avvisò dell'arrivo imminente di una compagnia di 15 personaggi, 13 di media statura, uno molto grande e uno molto piccolo. Si voltò di scatto e vide delle persone attraversare il ponte correndo, in testa vi era un uomo molto alto con una lunga barba bianca, un cappello grigio a punta e un bastone che teneva saldo in mano.
Si alzò e il panico la riempì. Notò che quando si fermarono davanti a lei l'uomo con il bastone la osservò sorpreso.
- Voi chi siete ? Dove si trova re Elrond ?- chiese togliendosi il cappello.
- Ehm..io sono la sorella del re a quanto pare.. mi chiamo Anna, ma qui tutti mi chiamano Eruannie..- rispose la ragazza, pensando che magari quando faceva parte di quel mondo l'uomo era un suo amico.
- Non è possibile..- una voce nel mezzo del gruppo si fece largo, mentre tutti la fissavano increduli. Vide che uno dei 13 di media statura con una lunga barba bianca e corti capelli del medesimo colore si stava per mettere a piangere, commosso dalle sue parole.
- Ho detto qualcosa di sbagliato ?- chiese, pensando che forse quel soprannome fosse un insulto.
- Tu non sei lei..Eruannie ha lasciato queste terre anni fa, è partita per Valinor senza voltarsi indietro e negando a chiunque l'aiuto che chiedevano.- la voce di poco prima si mosse in prima fila rivelando un uomo con dei lunghi capelli adornati da qualche treccina. Ma la cosa che colpì Anna furono i suoi occhi, due pietre ghiacciate incastonate nel mezzo del suo viso sporco di terra e stanco. Due occhi che intrappolarono lo sguardo della ragazza. Un improvviso mal di testa la colpì, si ricordò che era la stessa sensazione provata la sera prima alla vista della suora e del prete. Dovette chiudere gli occhi per il dolore che provava e cadde a terra picchiando le ginocchia sul freddo pavimento di pietra.

Aprì gli occhi ma davanti a sé non vi erano più i 15 uomini, vi erano solo quegli occhi glaciali.
-Allora? - chiese la stessa voce roca di prima.
- Allora cosa ? - era lei che parlava, ma non sapeva perchè stava dicendo quelle cose. Le parole uscivano senza che lei le pensasse e pianificasse le sue mosse.
L'uomo prese la sua piccola mano nella sua grande e callosa a causa degli allenamenti con la spada.
- Allora vuoi sposarmi, Eruannie..sei mezzo elfo ma l'udito mi sembra quello di un vecchio- gli occhi glaciali di prima trasmettevano felicità e non timore come quelli che aveva visto prima di chiudere gli occhi.
- Thorin, ne abbiamo già parlato..la tua famiglia non approverebbe mai..- la ragazza fissò lo sguardo su Esgaroth, la città di uomini ai piedi della Montagna Solitaria.
- Non mi interessa cosa pensano, sono pronto a scappare insieme a te purché il nostro futuro sia legato per sempre..- sorrise sotto la barba piena di treccine, che la ragazza si mise ad accarezzare.
- E sia allora..- l'uomo la tirò a sé e avvicinò i loro visi, le loro labbra erano a un soffio le une dalle altre. Poi un boato, un lungo ruggito e un vento che fece spezzare gli alberi.
Si bloccarono e si fissarono terrorizzati.
- Il drago..- sussurrò Thorin, la paura aveva preso il posto dell'amore nei suoi occhi. Il fuoco li avvolse e Anna si ritrovò ancora una volta inseguita da quell'occhio senza palpebre che la terrorizzò a morte. Il caldo cocente la circondava e un improvvisa morsa le impedì di muoversi facendole chiudere gli occhi per il dolore.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò immobile sul pavimento, con l'uomo vestito di grigio che le teneva una mano sulla fronte. Alzò lo sguardo alla ricerca di quegli occhi di ghiaccio e una volta trovati qualcosa si accese in lei ed era sicura di aver vissuto davvero quello che aveva visto in quella visione. Molti anni prima lei era fidanzata con quel Thorin, sapeva solo questo ma ne era certa.

- Thorin..tu sei Thorin..- sussurrò prima di perdere completamente le forze e svenire.
   
 
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