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Autore: Alohomora    24/05/2009    14 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 44 - Primo settembre ore 11.00


 


Primo Settembre ore 11.00



"Ti prego mamma, possiamo rifarlo?" chiese Jupiter eccitatissimo dopo aver raggiunto il binario 9 e 3/4.

"L'abbiamo già fatto due volte Jupiter... ora basta!" rispose Rebecca altrettanto euforica.
"Allora Jupiter come ti senti? Sei nervoso?" chiese Harry che non avrebbe perso la partenza del figlio di Sirius per nessuna ragione al mondo.
"Nervoso io? Ma se non vedo l'ora di partire!" gridò Jupiter fuori di se dalla contentezza, mentre Rebecca lo guardava felice e incredula.
Stava succedendo... Stava succedendo davvero...
"Harry! Ciao! Ma cosa fai qui? I tuoi figli non sono un po' piccoli per Hogwarts?"
Un uomo si avvicinò ad Harry accompagnato da un ragazzino sul cui viso Rebecca lesse le stesse emozioni di suo figlio.
"Ciao Augustus, è un po' che non ci si vede! E questo dev'essere tuo figlio!" disse Harry stringendo la mano a quel ragazzino che arrossì per l'emozione: Harry Potter era il suo idolo.
"Hai indovinato! Si chiama Aurelius e oggi parte per Hogwarts, primo anno!"
Anche lui parte oggi! Si chiama Jupiter ed è il figlio di Sirius Black!” disse Harry.
Rebecca osservò perplessa Augustus: non lo aveva mai visto prima ma quel nome non le era nuovo. Il mistero si chiarì non appena Harry glielo ebbe presentato.
Si trattava di Augustus Pye, un Guaritore del San Mungo appassionato di medicina Babbana che aveva cercato di curare le ferite di Arthur con dei punti di sutura quando era stato attaccato da Nagini, e questo aveva fatto infuriare Molly che non si fidava di quel nuovo metodo.
Arthur e Augustus alla fine erano diventati amici e si erano sempre tenuti in contatto visto che condividevano la passione per il mondo Babbano, e Augustus rimase piacevolmente sorpreso quando Rebecca gli ricordò quel lontano episodio.
"I suoi punti di sutura erano perfetti... ma purtroppo incompatibili con le ferite magiche!" disse Rebecca, e Augustus si interesso' subito a lei e alla sua professione, 
perché da qualche anno era riuscito ad aprire al San Mungo un Reparto Medicina Babbana di cui era il responsabile.
Nessuno all'inizio scommetteva sulla durata di quel reparto che invece funzionava a meraviglia, perchè venivano lì a farsi curare molti maghi nati e cresciuti in famiglie Babbane e molti Babbani come Rebecca, che erano entrati a far parte del mondo magico per aver sposato un mago o una strega.
Il reparto attirava anche diversi maghi appassionati di Babbanologia che volevano sperimentare la "medicina alternativa".
"Se volesse venire a lavorare al San Mungo nel mio reparto ne sarei felice, signora Black" disse Augustus. "L'esperienza di una vera infermiera Babbana sarebbe preziosa per noi!"
"Io... Al San Mungo?" disse Rebecca colta alla sprovvista, ma non ebbe tempo di riflettere a lungo:
il fischio del capostazione ricordò a tutti che mancavano dieci minuti alle undici.
Jupiter stava per partire, e tutto il resto perse ogni importanza.

Harry si scoprì più emozionato di quanto avrebbe creduto quando salutò Jupiter con una stretta di mano e un abbraccio, e pensò a quando Sirius lo aveva accompagnato alla stazione sotto forma di Felpato per la prima e unica volta nella sua vita.
Rebecca cercò le parole giuste da dire a suo figlio per salutarlo, ma non le venne in mente nulla: cosa poteva dirgli ora che il momento atteso per anni era finalmente arrivato?
Ci provò, ma inutilmente: sembrava aver improvvisamente perso l'uso della parola e la capacità di formulare un pensiero sensato e concreto.
Lasciò quindi perdere i grandi discorsi e lo strinse in un abbraccio che sperò valesse più di mille parole e si aspettò che Jupiter la respingesse dicendo: "Dai mamma, ormai sono grande!" e invece suo figlio si strinse a lei come non faceva più da molto tempo.
Ora che stava per salire sul treno sembrava aver perso la disinvoltura mostrata qualche istante prima, e Rebecca si sentì stringere il cuore: aveva appena compiuto 11 anni, era solo un bambino...
Ma non sarebbe stato bambino ancora per molto, per suo figlio era iniziato un viaggio di sola andata che l'avrebbe portato ad essere prima ragazzo e poi uomo, e lei non poteva accompagnarlo per sempre, era giusto che imparasse a camminare da solo.
Jupiter salì sul treno insieme ad Aurelius, ed Harry pensò a quando lui e Ron si erano incontrati per la prima volta sull'Espresso di Hogwarts.
Dentro di sè rivolse a Jupiter l'augurio di trovare degli amici veri come era successo a lui con Ron ed Hermione, e come era successo molti anni prima a Sirius, Remus e James.
Lentamente il treno cominiciò a muoversi, e Rebecca continuò a salutare finché l'Hogwarts Express non scomparve dalla sua vista, profondamente commossa e con il cuore gonfio d'emozione.
Tutto bene Rebecca?” chiese Harry mettendole una mano sulla spalla mentre Rebecca si asciugava gli occhi.
Sì tutto bene Harry... Avevo giurato a me stessa di non piangere e invece... ma vedo che non sono l'unica!” concluse rendendosi conto che altre mamme avevano gli occhi lucidi come lei.
In effetti non avevo mai visto la partenza per Hogwarts da questo lato del binario, è la prima volta anche per me... e devo ammettere che fa un certo effetto!” osservò Harry.
Hai già fatto un po' di pratica per quando partiranno i tuoi figli!” disse Rebecca ridendo. “E' pazzesco, sembrava che questo momento non dovesse arrivare mai, e invece... Sono così felice per Jupiter... e per Sirius... Sognava tutto questo per Jupiter, e almeno questo suo sogno si è realizzato...  “
Rebecca io... “ iniziò a dire Harry, ma Rebecca lo interruppe.
Tranquillo Harry, va tutto bene... E' solo che vorrei che fosse qui, soprattutto oggi... Ma io lo sento sempre vivo nel mio cuore, e sono certa che sa che suo figlio sta andando a Hogwarts! E adesso dovrò anche abituarmi a vivere senza Jupiter! Sarà strano non averlo più in giro per casa... Ma a che ora arriveranno a Hogwarts? E quando saprò in che Casa verrà Smistato? Non sarò tranquilla finché non mi arriveranno le prime notizie, finché non mi scriverà per dirmi che va tutto bene!”
Harry sentì un nodo in gola.
Quando aveva iniziato il suo primo anno a Hogwarts a nessuno importava che lui stesse bene, nessuno attendeva le sue lettere, a nessuno importava in che Casa sarebbe stato Smistato.
Ancora non sapeva che nella solitudine di una cella ad Azkaban c'era invece qualcuno che non aveva mai smesso di pensare a lui.
Sirius gli era stato vicino sempre, anche quando era lontano, anche quando non c'era... Lui aveva ricevuto le lettere di Sirius, ma Sirius non avrebbe mai potuto scrivere a Jupiter...
La mancanza di Sirius si era fatta più acuta nel cuore di Harry dopo il ritorno di Rebecca e Jupiter, e i sensi di colpa per ciò che era successo all'Ufficio Misteri erano tornati a farsi sentire.
Spesso sentiva il bisogno di parlare con Rebecca per chiederle perdono ma si era reso conto da tempo che lei non era ancora pronta ad affrontare con lui quel dolore, e che preferiva ricordare Sirius con un sorriso invece che con le lacrime.
Pochi istanti prima aveva avuto il primo vero momento di cedimento quando aveva ammesso quanto le mancasse ancora Sirius ma si era ripresa subito rivolgendo il pensiero a suo figlio, e Harry si impose di non cedere a sua volta alla commozione ma di aiutarla a superare al più presto la nostalgia che avrebbe inevitabilmente provato per Jupiter.
Lo saprai entro le nove di sera! Anzi, vorrei che tu venissi a cena da noi, così il gufo di Hogwarts arriverà a casa nostra e anch'io saprò tutto subito!”
Sei agitato anche tu, vero? E magari ti stai chiedendo anche tu quanto manca a Natale!” disse sorridendo a Harry, che si comportava con Jupiter proprio come avrebbe fatto un vero fratello maggiore.
Verrò sicuramente a casa tua, ho voglia di rivedere quei malandrini dei tuoi bambini! E adesso per piacere portami al Castello di Alphard, devo fare le valigie! Non voglio vivere lì senza Jupiter, tornerò a casa mia e utilizzerò il castello solo quando Jupiter tornerà per le vacanze e per organizzare le nostre riunioni di famiglia! A proposito, ho già parlato con Molly, quest'anno il Natale lo passerete tutti da me... E' una vita che aspetto!”
Rebecca prese sottobraccio Harry e passò con lui la barriera per tornare nel mondo Babbano rivolgendo un ultimo sguardo al Binario 9 ¾ e pensando che l'Hogwarts Express si era appena portato via un altro pezzo del suo cuore.
Se l'aspettava ma era ugualmente difficile pensare che non avrebbe più avuto accanto Jupiter dopo aver passato ogni singolo giorno della sua vita insieme a lui per undici anni.
Era il destino di tutte le madri vedere i propri figli crescere e andarsene per percorrere la loro strada e costruire il loro futuro, lei non aveva nessun diritto di impedirlo, e nemmeno voleva farlo.
Mai e poi mai avrebbe tarpato le ali a suo figlio, ma, al contrario, lo avrebbe aiutato a spiccare il volo.

   
 
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