Nota: Colgo
l’occasione per augurarvi buon
Natale(in ritardo) e felice anno nuovo. Ora vi lascio al capitolo.
Buona
lettura.
LA RESA DEI
CONTI (PARTE 1)
Appena lo
videro, si
mossero rapidi, insieme verso i camini.
Erano sfuggiti a
quei
maledetti.
Ma il suo cuore
era
ancora al Ministero.
Si
passò una mano sul
volto e si accorse che i suoi occhi erano pieni di lacrime.
Silente gli
aveva tolto
una delle poche cose che lo rendeva ancora umano.
“Me la pagherai cara.”
DUE ANNI DOPO...
Era tutto
pronto.
“Non andrà come due anni fa, sono
più forte”
pensò Halphas
Era vero.
Dopo la Battaglia del Ministero era ripartito da 0. Aveva dato il
massimo per
migliorare e poteva ritenersi soddisfatto dei risultati.
Purtroppo
l’Ordine della Fenice aveva scoperto il segreto di suo padre.
Alcuni Horcrux
erano stati distrutti. Ma non doveva disperare. Mancavano ancora Nagini
e il
medaglione che gli era stato affidato anni fa.
E il
diadema, ovvio. Il motivo per cui si sarebbe diretto a Hogwarts a breve
con i
suoi genitori e i mangiamorte al completo.
Secondo
alcune fonti affidabili, infatti, Silente era venuto a conoscenza della
Stanza
delle Necessità, dove era nascosto il diadema di Corvonero.
“Quando incontrerò il vecchio pazzo
dovrò
mantenere la calma e ragionare come Hermione.”
Hermione, la
ragazza che amava.
Ricordava
benissimo ciò che era successo due anni prima.
Dopo la
Battaglia aveva vegliato tutta la notte sul suo cadavere. Il giorno
seguente,Hermione aveva aperto gli occhi, tra lo stupore generale e la
gioia
incontenibile di Halphas.
Ci era
voluta qualche ora alla ragazza per ricordare tutto.
Disse che
prima che l’Anatema Mortale sparato da Silente arrivasse a
lei aveva intravisto
uno scudo dorato che l’aveva avvolta.
Nessuno
riuscì a darsi una spiegazione, tranne Halphas.
Forse, nei
discorsi folli di Silente, c’era qualcosa di vero.
L’amore supera ogni magia.
“Ricordi
quello che ti
ho detto tempo fa, Modi? Il ragazzo è un Horcrux, va
distrutto” disse Silente.
“Si,
lo so, ma come la mettiamo con
l’Horcrux nascosto qui nel castello?”
“Nessun
problema, Neville mi ha
rivelato l’esistenza di una stanza segreta. Sono sicuro che
il diadema sia lì.”
“Lo
sai vero che facendo così
Hogwarts verrà attaccata da Voldemort?
“Certo,
ma vedi la situazione da
un’altra prospettiva. Potrebbe essere una
possibilità per eliminare
definitivamente il lato oscuro.
Modi
annuì,
pensieroso. Sicuramente stava per succedere qualcosa di grande e
pericoloso.
“Eccola… la mia prima casa, è
quasi un
peccato doverla distruggerla.” sibilò
Voldemort.
“Iniziate”urlò
Halphas ai mangiamorte.
Hermione
passò di fianco e gli strinse la mano. Era visibilmente
preoccupata.
Le barriere
del castello erano quasi cadute, quando Voldemort si
accasciò a terra con un
urlo strozzato.
Subito
Halphas e Bellatrix gli furono vicini.
Il Signore
Oscuro sussurrò:”E’
stato distrutto. Io
proteggo il serpente, tu il medaglione.”
Halphas
annuì, preoccupato. Puntò la bacchetta verso il
proprio collo e pronunciò tutti
gli incantesimi prottettivi che conosceva sul medaglione di Serpeverde.
Ora era al
sicuro.
Fece un
cenno ai suoi Mangiamorte, che si mossero compatti verso il castello.
La
Battaglia era iniziata.
I membri
dell’Ordine tremarono quando sentirono i rumori provenienti
dall’esterno.
Davanti a loro c’era Silente, che con un lungo discorso
cercava di motivarli.
Molti non lo
ascoltavano neanche. Con il passare del tempo tutti avevano perso la
fiducia
nel vecchio mago, continuavano a seguirlo solo perché era
l’unico punto di
riferimento in quella guerra.
E
così si
ritrovarono nel bel mezzo della battaglia, a rischiare la vita. Forse
avevano
aperto gli occhi troppo tardi.
Neville
camminava a testa bassa, con in mano la Spada di Grifondoro.
Aveva
accompagnato Silente nella Stanza delle Necessità,
chissà cosa doveva fare il
preside. Poi gli aveva affidato quella spada. Ricordò nella
sua mente le parole
del vecchio:”Neville, ragazzo mio,
se
qualcuno di noi dovesse… venire a mancare uccidi il serpente
di Voldemort, e
fallo con questa.”
Si era
chiesto perché il preside riponeva così tanta
fiducia in lui. Cosa si era
perso?
In ogni
caso, era determinato a compiere il suo dovere, per dare una svolta
alla sua
vita.
Al limite
della Foresta Proibita, Halphas e Voldemort discutevano.
“Voglio essere io ad uccidere
Silente,padre.”
“E lo
farai, ma vai a cercare l’Erede
di Grifondoro, sbarazziamoci prima di lui.”
Halphas
sbuffò, ma del resto Voldemort aveva ragione.
Spiccò
il
volo, un’abilità insegnata da sua padre e
scomparve nel caos della battaglia.
Entrò
da una
piccola finestra del castello.
“Qualcosa mi dice che debba salire”pensò
Halphas.
Mentre si
dirigeva verso la rampa di scale qualcosa si mosse dietro di lui.
“Non funzionano questi trucchetti contro di
me, caro Modi Grifondoro.”
“Me lo
aspettavo. Ma che cos’è quella
faccia seria? Non sei felice? Questo è il nostro primo
duello ad armi pari.”
“Sarò
felice quando ti batterò,
feccia!”
E fu
così
che iniziò la battaglia.
Entrambi
mandavano scariche potentissime di colpi verso l’altro senza
pietà.
Dopo qualche
minuto la stanchezza si fece sentire e
Modi ne approfittò per dire:”Molto
carina la tua ragazza,Riddle.”
La rabbia
invase Halphas, ma si calmò subito pensando a Hermione, che
stava combattendo.
“ Devo muovermi, devo andare da lei. Per
concludere lo scontro adesso sono costretto a fare
quell’incantesimo.”
Mentre Modi
lo guardava interrogativo, Halphas mosse due volte la bacchetta
circolarmente e
ne uscì un enorme basilisco che si scagliò
sull’avversario.
Modi, come
se avesse aspettato quel momento da sempre, fece gli stessi movimenti
ed un
maestoso grifone uscì dalla punta della sua bacchetta.
Le due
bestie si scontrarono creando una scossa violentissima.
Sembrava che
nessuno dei due riuscisse ad avere la meglio e le forze di Halphas e
Modi
calavano vistosamente.
Improvvisamente
l’erede di Grifondoro con uno strattone puntò il
proprio grifone verso il
pavimento, che crollò, facendo precipitare i due sfidanti.
Con un
incantesimo Halphas attenuò la sua caduta e vide che Modi
faceva lo stesso.
Atterrarono
in Sala Grande dove Voldemort e Silente combattevano ferocemente. Alle
loro
spalle Bellatrix e Hermione sfidavano alcuni membri
dell’Ordine.
Vennero
però
distratti dall’arrivo dei due giovani.
Il Preside
fece un gesto a Modi ed entrambi spararono una maledizione verso
Halphas, che
colto alla sprovvista fu colpito in pieno.
Cercò
di
rialzarsi, ma si accorse di essere paralizzato.
Modi si
avventò su di lui e disse:”Vediamo
un po’
se hai qualcosa con te”
Con orrore
Halphas si accorse che il medaglione di Serpeverde ora era visibile sul
suo
collo.
Modi glielo
strappò e urlò:”Ardemonio!”
Qualche
istante dopo Voldemort si accasciò a terra. Un altro Horcrux
era stato
distrutto.
A
sorpresa,Silente gridò:”E’
il
momento,Neville.”
Dalle
retrovie sbucò Neville, che affondò la spada di
Grifondoro nel corpo di Nagini,
che era al fianco di Voldemort.
Purtroppo la
protezione sul rettile era svanita qualche minuto prima.
Il Signore
Oscuro, infuriato, ignorò il dolore e lanciò
l’anatema mortale verso Silente
che evocò rapidamente uno scudo.
Accadde
tutto in una frazione di secondo.
Lo scudo di
Silente fece rimbalzare la maledizione a tutta velocità
verso Halphas, che
ancora paralizzato a terra, non ebbe modo di scansarsi.
Le ultime
cose che il ragazzo vide furono l’urlo straziante di suo
padre e il volto pieno
di lacrime di Hermione.
ANGOLO DELLO
SCRITTORE:
Questo
è l’ultimo
capitolo del 2016, spero vi sia piaciuto. Il capitolo finale della
storia verrà
pubblicato a gennaio, nella peggiore delle ipotesi a febbraio.
Al prossimo
capitolo
LightPhoenix