Con il solito ritardo ma ce l’ho fatta. Questo è il penultimo
capitolo. Ok non so che altro dire, a parte che è dedicato a cougar con la speranza che si riprenda presto insieme ai suoi due
bimbi.
Baci
Scimmietta
P.S. grazie agli 8 preferiti, all’1 seguito e a chi legge
solamente. Solo una cosa, lasciate un commento, anche piccino.
Capitolo 6
Mi sembrava di
essere diventata una Principessa, o meglio la regina che avevo sempre
desiderato diventare. La differenza, però, era che io non
ero regina di un regno magico, ma del cuore dell’uomo che amavo.
Dopo la sua
proposta, i giorni mi parvero volare. Io ed Esme ci eravamo impegnate
nell’organizzare il matrimonio, ed Emmett non faceva che starmi accanto quando
avevo un minuto di pausa. Edward e i nostri genitori erano stati davvero felici
alla notizia. Non mi era parso di vedere nulla negli occhi di mio fratello, se
non una grande gioia per me e il mio scimmione.
“Rosalie, amore
mio, mi manchi tanto!” mi girai stupita nel sentire il mio Emmett dire quelle
parole.
“Cosa dici Emm? Guarda
che io sono qui!”
“Lo so, però sei così occupata con il
matrimonio che non stiamo insieme molto tempo!”
“Il mio
scimmione! Prometto che cercherò di trascorrere
più tempo con te!” dissi, avvicinandomi e scoccandoli un piccolo bacio sulla
guancia.
“Promesso?” mi
chiese, titubante.
“Certo! Ora però devo andare ad aiutare Esme con le decorazioni” cercai di sciogliere
l’abbraccio me non me lo permise.
“Vedi? Hai appena
promesso. Che se la cavi da sola! Tu ora stai con me!” urlò, e per un attimo ebbi davvero paura. Annuii spaventata, e lui
ridacchio soddisfatto. Poi, mi prese in braccio e sfrecciammo nella sua camera.
Il suo balcone era il più piccolo, ma dava sul fiume, e il panorama era
stupendo.
Iniziò a farmi il solletico, e a mordermi ovunque. Io ridevo a più non posso
e mi sentivo strana.
Mi piacevano
quelle carezze, mi riscaldavano nel profondo. Completamente rilassata mi
abbandonai al suo petto, accarezzando i suoi ricci ribelli.
Restammo così tutto il resto della giornata, coccolandoci, ma quel rompiscatole
guastafeste di Edward venne a bussare verso la sera.
“Hey piccioncini!
Un po’ di contegno!” esclamò ridacchiando,
mentre entrava nella camera.
Non ti sopporto fratellino! Hai rovinato un momento
stupendo! pensai, sapendo che poteva sentirmi.
“Oh mio Dio, ora
siete uguali anche nei pensieri! Mi sa che vi abbiamo persi a tutti e due!”
disse ancora, ridendo.
Anche il mio
scimmione aveva pensato le mie stesse cose, forse lui con un linguaggio più
colorito. Lo guardai, e gli accarezzai una guancia. Lui ricambiò, scompigliandomi però i capelli.
“Cosa accidenti
vuoi Edward?” chiese poi, mettendosi a sedere e prendendomi in braccio.
“Da te proprio
niente! Sono venuto a dire a Rose che nostra madre la cerca, per parlare del
matrimonio”
Emmett gli lanciò un’occhiataccia, per poi tornare a guardarmi adorante.
“Ti dispiace se
vado Emm?” gli chiesi io, cercando di fare i miei occhioni da cucciola.
“Va bene vai, però torna presto!” sbuffò, e mi lasciò scendere. Prima di uscire fuori dalla camera gli lanciai un bacetto
volante, che lui fece finta di acchiappare, e se lo portò al cuore, facendo un’espressione tristissima.
Scesi giù in
cucina da mia madre. Era seduta al tavolo della cucina, e stava sfogliando un
catalogo di vestiti.
“Oh Rose! Credevo
ti avessero rapita! Vieni qui, dobbiamo scegliere solo il vestito!” mi disse,
invitandomi ad accomodarmi accanto a lei.
“Hai già fatto le
altre cose?” le domandai incredula. È vero, eravamo
vampiri superveloci, ma un matrimonio è comunque qualcosa di difficile da
organizzare.
“Si tesoro! Ho
ordinato la torta, il servizio di piatti, il reverendo e ho spedito gli inviti.
Te l’ho detto, manca solo il vestito da scegliere!” sorrise.
Passammo ore a
sfogliare cataloghi. Esme quando ci si metteva era davvero pesante. Oltre al catalogo
che aveva lei in mano, ne aveva nascosti altri cento. Stava annotando tutto ciò che mi piaceva, perché se alla fine non avessimo trovato niente me ne
avrebbe cucito uno lei.
Arrivò Carlisle da lavoro, ed eravamo ancora sedute al tavolo. Ero annoiata.
“Oh Carl!
Finalmente. Ecco, Esme è tutta per te ora!” li salutai con la mano e mi fiondai
nella mia camera.
Entrai, ma il mio
scimmione non c’era. Mi rattristai. Vicino al letto c’era una busta. La presi
in mano e l’aprii.
Mia piccola stella,
Edward mi ha convinto ad andare a caccia, non ho
saputo resistere. Spero ti sia divertita con Esme, ma prometto che domani
mattina, allo spuntar del sole sono di nuovo lì ad abbracciarti.
Ti amo mia dolce stellina
Tuo Scimmione.
Sorrisi. Quel
soprannome gli piaceva davvero.
Non ero stanca,
per noi vampiri era impossibile stancarsi, ma decisi di sdraiarmi sul letto.
Chiusi gli occhi, pensando che un umano, fosse stato in quella posizione, si
sarebbe addormentato, iniziando a sognare. Io non potevo più sognare, ma avrei
tanto voluto poterlo fare.
Della mia vita da
umana, ricordavo che i sognare mi piaceva. Avevo l’impressione di vedere il
mondo con colori diversi che mi facevano felice. Poi la mia mamma naturale,
quando ero ormai addormentata mi veniva vicino e mi baciava la fronte
sussurrandomi che ero la più bella del mondo. Ed ero felice. Mi piaceva essere
coccolata da lei e da papà.
Riaprii gli
occhi, scacciando dalla mente quelle immagini dolorose, e mi accorsi che si era
già fatta l’alba. Girai la testa e lui era lì. Aveva mantenuto
la sua promessa.
“Buongiorno
angelo mio! Cercavi di dormire? Guarda che mi hai fatto prendere uno spavento!”
disse, ridacchiando e accarezzandomi la guancia.
“Scemo! Ricordavo
come è sognare. Quando ero un’umana adoravo farlo” sorrisi tristemente, e dopo
averli dato un leggero bacio sulle guancie, mi alzai da letto.
“Dove vai? Non
avrai intenzione di scappare da me?” mi riacchiappò e mi buttò sopra di lui.
Iniziò a farmi il solletico e scoppiai a ridere come una
matta.
“No … no … Basta,
Basta Emm … aiuto!” urlavo ma lui non si fermava. Alla fine, riuscii a
ribellarmi e scappai dalla sua morsa. Corsi in balcone e saltai giù. Dopodiché
presi a correre ancora più veloce, senza dar conto a dove stessi andando.
Lo sentivo che mi
seguiva, cercando di essere silenzioso, in vano. Perfino un mammut aveva più
grazia di lui!
Mi fermai, per
permettergli di raggiungermi, e solo in quel momento mi resi conto di dove mi
trovavo. Era la radura in cui l’avevo trovato.
Mi fu accanto in
un secondo e prendendomi per la vita mi attirò a se.
“Me lo ricordo
questo posto. Non bene, però mi sa di esserci
già stato!” esclamò sedendosi sulla
terra.
“Si … è qui che
ti ho trovato …” dissi, sedendomi sulle sue ginocchia.
“Davvero? Beh
allora è un posto magico!” lo guardai scettica.
“Posto magico?
Amore mio stavi per essere sbranato da un orso!”
“Lo so … ma se
non fosse stato per quell’orso non ti avrei mai incontrata!”
Sospirai,
frustrata. Era inutile, lui era contenta di essere un vampiro e non avrebbe
cambiato idea per nulla al mondo. Beato lui.
“Perché sei
scappata?” mi chiese poi, guardandomi con la fronte aggrottata.
“Non ce la facevo
più con tutto quel solletico!”
Rimase in
silenzio, e mi girai per vedere se c’era ancora.
Anche lui mi
guardava, dolce, sorridente.
“Sai che giorno è
domani?” mi chiese, ridacchiando.
“Certo! Domani ci
sposiamo!” esclamai, abbracciandolo.
“Già … saremo
marito e moglie … non vedo l’ora!” sorrise, alzandosi in piedi e prendendomi in
braccio.
“Si, ma noi non
dovremmo stare insieme!” scesi dalle sue braccia e ricominciai a correre verso
la villa.
Le tradizioni
andavano rispettate.
*******************************************************************************************************************************************************
Angolo pubblicità
FanFiction in corso
Rose e Scorpius_ Un nuovo Amore_
FanFiction
terminate