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Autore: Sapphir Dream    04/01/2017    2 recensioni
[STORIA INTERROTTA]
Come tutti sappiamo Shun rischiò di essere rapito da Pandora (in quanto reincarnazione di Hades) quando era ancora in tenera età, ma l'intervento di suo fratello maggiore Ikki riuscì a rimandare la possessione....
E se Pandora fosse riuscita nel suo intento...?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Pandora, Phoenix Ikki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Presagio di guerra
parte 1
 
Era pieno pomeriggio, poco dopo pranzo, la gente che non era ancora rientrata si affrettava a prendere il treno per tornare a casa e i ritardatari correvano affannati sotto il sole cocente tentando di trattenere il fiatone.
Gli alunni uscivano durante l’intervallo per giocare o spettegolare del più e del meno, mentre in lontananza, quasi vicino alla campagna, sorgeva una villa maestosa dalle bianche mura circondata da un giardino particolarmente curato, con stupende aiuole sparse qua e là dai fiori di ogni specie.
Leggiadre farfalle danzavano da una corolla all’altra dando a quel luogo un aspetto fiabesco.
Al suo interno un esercito di servitori accingeva ai propri doveri con una coordinazione impeccabile, come se qualcuno li guidasse da lontano.
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi nocciola sedeva sul divano del salotto, intento a guardare un incontro di pugilato.
“Questi qui non sanno lottare!” sospirò il giovane “Io combattevo in questo modo quando avevo dieci anni!”
“Beh, quei due non hanno trascorso sei anno in Grecia per poi diventare cavalieri di Pegasus” disse una voce alle sue spalle.
Il ragazzo si voltò, trovando l’amico russo che lo osservava divertito.
“Hyoga! Quando sei tornato?” gioì il castano mettendogli una mano sulla spalla.
“In questo momento. In Siberia si stava troppo tranquilli senza di te, inoltre Lady Saori mi ha chiesto di venire” rispose il biondo.
“Ah, giusto!” esclamò il compagno battendosi una mano sulla fronte “Me ne aveva parlato qualche giorno fa, tra poco dovrebbe tornare anche Shiryu ” continuò con entusiasmo.
“Chissà perché non mi sorprende che tu l’abbia dimenticato, Seiya” scherzò Hyoga, che ricevette come risposta una linguaccia amichevole.
Un microcosmo aggressivo si rese percettibile alle loro spalle.
Conoscevano bene l'individuo a cui apparteneva. 
"Sei stato convocato anche tu a quanto pare" disse con tono rassegnato il russo "Ikki di Phoenix".
"Vedo che da voi non sono ben accetto" rispose "ma in fondo come biasimarvi" ridacchiò, stendendo ulteriormente la schiena sulla colonna dove era appoggiato. 
Il santo della fenice era il più anziano fra i giovani bronze al servizio di Athena, come il più scontroso e solitario tra loro.
Non poneva troppa fiducia e fedeltà a nessuno, nemmeno alla stessa dea (anche se non lo dava a vedere).
Ma nonostante tutto nessuno gli mancava di rispetto.
Aveva la fama di essere il più forte tra loro (ed era innegabilmente vero), nonché unico superstite dell'isola della Regina Nera, luogo di addestramento considerato da tutti un Inferno a cielo aperto.
Nonostante tutto però i suoi compagni nutrivano una forte compassione nei suoi confronti, non solo perché aveva dovuto affrontare quel posto così crudele.
Non solo come tutti loro era orfano (aveva perduto i genitori a soli quattro anni) ed era stato costretto a diventare cavaliere, ma sempre in tenera età aveva dovuto assistere impotente al rapimento del fratello minore ancora in fasce.
Non ricordava chi o cosa lo avesse portato via da lui...o forse non osava farlo, perché il senso di colpa ed il dolore lo avrebbero assalito bramosi...fino a consumarlo. 
Malgrado i numerosi anni passati da allora, però, Ikki non si era mai arreso, e tutt'ora la speranza di riabbracciarlo non moriva.
Era sempre in viaggio, cercando ogni sorta di indizio che potesse condurlo dal suo otouto, e tornava alla villa solo in casi di emergenza. 
Davvero ammirevole. 
"Ah, eccoti Ikki! " esclamò una voce profonda e seria.
Tatsumi, il maggiordomo (soprannominato da Seiya "Testa pelata"), fedele servitore della famiglia Kido, li osservava dalle scale.
"Lady Saori desidera parlarti, forza muoviti!" ordinò l'uomo.
"Arrivo" rispose l'interpellato "Non sia mai che faccia attendere la nostra principessa!" sghignazzò.
"Come osi!" sbraitò il servitore, che subito si precipitò furioso in direzione della fenice, pronto a dargli una lezione. 
Il cavaliere si scostò leggermente dalla traiettoria del pugno che lo avrebbe colpito sul volto, schivandolo.
Approfittò poi degli attimi di sgomento dell'aggressore per fargli lo sgambetto e farlo precipitare rovinosamente a terra.
"Non ho più sette anni energumeno!" proferì il ragazzo con tono beffardo, e senza attendere oltre si incamminò in direzione dell'ufficio di Saori, accompagnato dalle risate di Hyoga e Seiya, sbeffeggianti Tatsumi che nel frattempo si era coperto il viso per la vergogna. 
   
 
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