Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Albusseverus1996    11/01/2017    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fosse successo se Silente avesse scoperto e distrutto tutti gli Horkruks creati da Lord Voldemort uccidendolo prima della notte del 31 Ottobre 1981 nella quale morirono Lily e James Potter? Non vi siete mai chiesti come sarebbe diventato Harry se fosse cresciuto dall'uomo Re degli scherzi qual'era suo padre e la donna forte e coraggiosa che era Lily? Se così fosse questa Fan Fiction è giusta per te.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Note:
Salve a tutti e benvenuti ad un nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Inizio con darvi i miei più sinceri auguri per il nuovo anno sperando
che porti con se felicità e, nel mio caso specifico, buone nuove universitarie.
Mi scuso per la mancanza di nuovi capitoli durante questo periodo
ma tra feste e giocate a carte non ho avuto il tempo materiale per mettermi al computer.
Un ritorno scoppiettante con un matrimonio semplicemente "magico" per restare in tema
Detto questo vi auguro una buona letturae non dimenticate di lasciare
una recensione se dovesse o meno piacervi ciò che leggerete
Albusseverus1996
 


IL MATRIMONIO DEL SECOLO


Il gran giorno era arrivato e, Villa Potter, in quanto Quartier generale dei malandrini, venne utilizzata come rifugio dai giornalisti e come centro estetico per i promessi sposi. Sirius, James e Remus facevano fatica perfino a stare in piedi per via dell'abuso di alcol della sera precedente e per le pochissime ore di sonno accumulate tuttavia riuscirono a compiere le ultime faccende che, le adorabili Lily e Dorcas avevano affidato a loro fregandosene altamente delle loro condizioni non ottimali. Per lo smoking italiano, per le scarpe, il papillon e gli anelli che Sirius e James avevano ordinato in giro per l'Europa, i due dovettero andare a recuperarli alla posta babbana dove il promesso sposo dovette scagliare un Confundus sul direttore poichè si era completamente dimenticato di passare dalla Gringott per prelevare il denaro babbano necessario per le spese di spedizione e, a quando pare, la politica della Posta babbana non ammetteva pagamenti in oro; parlarono con il proprietario della sala ricevimenti per assicurarsi che fosse tutto apposto e con il prete per stabilire insieme le dinamiche della cerimonia. Era stata una mattinata molto impegnativa e dispendiosa e, dato che il matrimonio si sarebbe celebrato solo nel tardo pomeriggio, Sirius, una volta che lui, James e Remus fecero ritorno alla villa, crollò sul suo letto in un sonno profondo.
"Felpato svegliati su" disse Remus con un filo di voce dopo che lui e James fecero il loro ingresso nell'immensa camera da letto dell'amico dopo averlo cercato per ore. Quest'ultimo rise di gusto nel vedere l'espressione da cucciolo addormentato che portava sul volto il suo migliore amico prima di poggiare una mano sulla spalla di Remus
"E io che pensavo avesse avuto una di quelle crisi pre-matrimoniale e che si fosse nascosto a piangere da qualche parte. Invece dorme con un angioletto. Ci penso io a svegliarlo" esclamò lui divertito mentre un ghigno malandrino si apriva sul suo volto. Remus sbuffò e, intuendo cosa stesse per succedere e evitare che i suoi timpani subissero danni irreparabili, si tappò le orecchie con le mani. James prese quanto più aria possibile e, portandosi la bacchetta alla gola, gridò a pieni polmoni
"PULCIOSO DI UN CANE SEI IN RITARDO PER IL TUO MATRIMONIO. DORCAS TI ASPETTA SULL'ALTARE PERCIÒ ALZA IL CULO" Sirius scattò come una molla, saltando fuori dal letto.
"Cosa!? Perché non mi hai svegliato prima cornuto di un mammifero?" Esclamò rosso in volto facendo scoppiare a ridere James e Remus.
"Calmati. Hai ancora due ore per farti bello. Credi di riuscirci principessa?" Disse quest'ultimo non abbandonando la sua risata. Sirius sbuffò infastidito prima di recuperare vestito, scarpe e tutto il resto del suo outfit matrimoniale fiondandosi nel bagno della sua camera sbattendosi, forse con più foga del dovuto, la porta dietro le spalle
"Due dei miei migliori amici: uno fissato con la moda babbana, l'altro con i suoi capelli. A volte mi chiedo chi fra voi due sia il più arrogante sai Ramoso?" Disse Remus con tono di divertita rassegnazione nella voce fissando il vuoto. James sbuffò e, prima di avviarsi verso il piano di sotto, esclamò
"Questo non lo so. Quello che so è, che per quanto si possa comprare vestiti alla moda e porti sul volto quell'espressione di bello e dannato, io sarò sempre più bello di lui" Remus lo guardò uscire dalla porta e, alzando gli occhi al cielo, sussurrò esasperato prima di imitare l'amico uscendo dalla stanza
"Appunto"

Quando finalmente Sirius finì di prepararsi, mancavano solo dieci minuti all'inizio della cerimonia. Dorcas, Lily con i suoi due figli stretti tra le braccia e i padroni di casa insieme a Remus avevano lasciato Villa Potter già da una buona mezz'ora lasciando soli i due Auror. James entrò senza troppi complimenti nella camera di Sirius spalancando con forza la porta trovando quest'ultimo seduto sul suo letto a baldacchino con lo sguardo perso nel vuoto. James si schiarì la voce prima di sedersi di fianco al suo più caro amico
"Non so cosa mi succede Jamie. I miei muscoli non rispondono più ai comandi impartiti dal cervello. Molto probabilmente ho contratto qualche strana malattia durante i nostri viaggi in Europa" disse con un filo di voce Sirius una volta accortosi del suo arrivo. James si sdraiò completamente sul materasso scoppiando in una risata a crepapelle mentre Sirius, sorpreso dalla sua reazione, gli rivolse occhiate omicida
"Cos'hai da ridere?" Ringhiò lui. Ramoso si asciugò le lacrime dal viso e, non abbandonando il suo sorriso, si rimise seduto per guardare dritto negli occhi rabbiosi dell'amico
"Mio aristocratico amico, per la prima volta in vita tua stai provando l'ebrezza della paura" disse con voce divertita ma allo stesso tempo dolce e comprensiva. Sirius sbuffò indignato ma, non riuscendo a muovere neanche un muscolo, non poté raggiungere la sua bacchetta che era appoggiata sul comodino situato alla destra del suo letto per affatturare il suo odioso migliore amico
"Ho duellato contro Voldemort in persona senza provare nulla di più che la voglia di farlo fuori credi che una stupida cerimonia come questa possa terrorizzarmi James?" Esclamò con la sua classica ironia tagliente. James tuttavia non si scompose e annuì vigorosamente
"Non puoi nascondere le tue emozioni dietro la tua maschera inespressiva da Black, Sirius. Non con me almeno. Perciò prima ti sfoghi e prima usciremo da qui. Sono troppo bello oggi per essere schiantato da tua o mia moglie. Sputa il rospo" Sirius rimase per qualche attimo in religioso silenzio inoltrandosi nella sua mente contorta cercando di riordinare i pensieri prima di sospirare portandosi le mani sul volto
"Sono terrorizzato ok? Io sono un Black, non dovrei provare emozioni del genere. Amore, amicizia e felicità non dovrebbero esistere nella mia vita lo capisci? Ora sono riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che mi ero preposto e a realizzare tutti i sogni che facevo da bambino. Ho degli amici che si fanno in quattro per me, una famiglia che mi ha sempre trattato come un figlio nonostante tutto e adesso sto per crearmene una tutta mia. Questo è completamente sbagliato Jamie io non merito tutto questo" Non appena terminò il suo discorso, il volto pieno di insicurezza e inquietudine di Sirius, venne colpito da un forte gancio destro che lo fece distendere completamente sul letto. Quando riuscì a ritornare nella sua posizione originaria, trovò che James si era alzato. Il volto di quest'ultimo era stracolmo di rabbia. Lo si notava dagli occhi fiammeggianti, dalle guance scarlatte e dalla rigidità dei suoi muscoli. Sirius recuperò la sua bacchetta evocando un fazzoletto per arginare il flusso del suo sangue proveniente dal suo labbro appena colpito e, con più stupore che rabbia, esclamò
"Ma sei impazz..." Non riuscì neanche a terminare la frase che James scoppiò
"Sono stanco di sentirti dire sempre le stesse cose ogni volta che nella tua cazzo di vita qualcosa inizia ad andare per il verso giusto. Lo vuoi capire che dei Black hai solo il nome? Sei stato smistato a Grifondoro, sei riuscito, anche se a fatica devo ammetterlo, a farti degli amici, hai trovato una famiglia che ti ha amato e supportato nonostante non foste imparentati, hai combattuto contro Voldemort e contro gli ideali dei tuoi folli genitori e tutto questo perché SEI MIGLIORE DI LORO. Qualsiasi cosa che ti renda felice te lo sei guadagnato Sirius. Hai lottato contro tutto e tutti per seguire i tuoi ideali e hai vinto. Adesso puoi farmi il cazzo del favore di alzare quel culo regale che ti ritrovi e goderti ogni fottuto secondo della meravigliosa vita che ti si sta costruendo davanti agli occhi? E spero che la tua risposta sia un si entusiasta non vorrei dover ricorrere alle maniere forti" Sirius sbatté le palpebre una ventina di volte fissando sbalordito un ansimante James visibilmente infuriato. Si tirò indietro i capelli e, facendo molta attenzione per evitare che quest'ultimo si mettesse a gridare nuovamente, si aggiustò il papillon bianco perla che portava attorno al collo e sorrise
"Sarebbe troppo da checche se ti abbracciassi Ramoso?" Chiese con un filo di voce. Il volto di James si illuminò di un enorme sorriso che surclassò la sua precedente rabbia
"Oh vieni qui brutto coglione" disse scagliandosi su Sirius stringendolo in morsa mortale. Quest'ultimo annaspò cercando disperatamente di respirare ma con pochi risultati. Notando che il volto dell'amico stava colorandosi di un viola poco sano, James sciolse l'abbracciò e lo fissò radioso
"Andiamo. Se i miei calcoli sono esatti abbiamo circa 1 minuto e 45 secondi per raggiungere la chiesa in orario" Sirius, dopo aver preso alcuni lunghi respiri utili dopo essere stato quasi soffocato da James, gli mise una mano sulla spalla
"Sei davvero inquietante quando fai il precisino. Non ti si addice per nulla Ramoso" e con un ghigno i due si smaterializzarono

La chiesa era addobbata in maniera impeccabile e piena fino a scoppiare di amici, colleghi e familiari dei due promessi sposi. I tulipani olandesi comprati da Sirius e James, creavano un gioco di luci semplicemente strabiliante con il loro colore giallo acceso; moltissimi nastri dai colori rosso ed oro e nero e blu, posti a rappresentare le vecchie case di appartenenza di Sirius e Dorcas, pendevano dalle travi di legno che reggevano il soffitto della chiesa e dalle moltissime panche poste una dietro l'altra che erano stracolme di maghi e streghe; un lungo tappeto color oro sulla quale vi erano sparsi petali di ogni genere, percorreva tutto il passaggio dall'immenso portone d'ingresso fino all'altare nella quale già si trovavano Dorcas e Lily una a fianco all'altra. La prima indossava un vestito bianco dalla forma a sirena molto attillato e scollato al punto giusto; sulla schiena vi era un'apertura a forma di cuore e, un velo, ricoperto di cristalli, si estendeva per un metro dietro di lei; i suoi capelli erano semi-raccolti e tenuti insieme da alcuni fermacapelli tempestati da pietre preziose e da un diadema molto simile a quello di Priscilla Corvonero, e alcuni riccioli le cadevano sulla schiena soffici come nuvole e al collo portava una collana che raffigurava lo stemma di famiglia appartenuta prima a sua nonna. Lily invece indossava un semplice abito lungo color azzurro cielo che si sposava perfettamente con i suoi occhi verdi; i capelli, fatti lisci per l'occasione, le cadevano sulle spalle come fiamme vive; completamente priva di qualsiasi gioiello fatta eccezione per l'anello che condivideva con il marito.
"Ma dove diavolo sono!? Non ci avrà mica ripensato proprio adesso.. Oh per Morgana" esclamò Dorcas con voce stracolma di ansia. Dal momento che, lei e Lily, avevano raggiunto l'altare, non faceva altro che scattare ad ogni arrivo e ad ogni cigolio dell'immenso portone d'ingresso e a nulla valsero le mille rassicurazioni che la testimone continuava a ripetere monocorde. Lily sbuffò sonoramente irritata incrociando le braccia imbronciandosi "
Tranquilla Dors. Te l'ho detto, verrà. Sicuramente James gli avrà nascosto il papillon o qualcosa del genere. Questa è la volta buona che lo uccido" disse lei con voce fredda e tagliente. Dorcas gli rivolse un sorriso stiracchiato prima di avvicinarglisi per abbracciarla quando, l'ennesimo cigolio del pesante portone di legno la blocco
"Emh, emh. Uomini e donne richiedo la vostra attenzione per favore" una voce piena di malizia e divertimento amplificata con la magia rimbombò tra le pareti della chiesa, James e Sirius finalmente si erano degnati di presentarsi
"Vi chiedo perdono a nome dello sposo ma abbiamo avuto alcuni grattacapi psicologici da risolvere" continuò James guadagnandosi espressioni confuse dai più e una omicida da Sirius che, Lily si accorse con orrore, aveva un labbro tumefatto
"Oh sì. Lo ucciderò senza pietà" sussurrò Lily a Dorcas la cui ansia sembrava essersi sciolta come un ghiacciolo babbano lasciando spazio ad una felicità incalcolabile. Sirius e James attraversarono la sala e, dopo un cenno d'intesa con il prete, presero le posizioni prestabilite. Lily guardò James facendogli segno di avvicinarsi
"Cosa è successo?" Chiese la donna le cui iridi lanciavano saette dalla rabbia. L'Auror tuttavia non si scompose e, non abbandonando il suo gran sorriso, fece spallucce prima di posare dolcemente le labbra su quelle della moglie che, forse frastornata dalla dolcezza del gesto, si zitti e un mezzo sorriso nacque sul suo volto.
"Emh emh. Signor Potter possiamo dare inizio alla cerimonia?" Disse il prete con evidente imbarazzo nella voce. Il volto di Lily diventò scarlatto in un lampo e annuì visibilmente imbarazzata
"Oh certo. Le mie scuse" sussurrò James sempre sorridendo e, dopo aver fatto un inchino all'uomo, si posizionò nuovamente al lato di Sirius. Il prete guardò fisso la coppia con occhi dolci e pieni di gentilezza e calore prima di aprir le braccia come a voler abbracciare la sala intera
"Siamo qui riuniti amici, per celebrare una delle forze più intense, meravigliose e terribili di questo mondo. L'amore. Un sentimento capace di farti sentire a volte invincibile altre estremamente vulnerabile. Il poco tempo che ho avuto il piacere di passare insieme a questi due ragazzi, per quanto giovanni siano, è stato necessario per rendermi conto di quanto siano fatti l'uno per l'altra. Mi è bastato osservarli mentre si guardavano. I loro occhi sono stracolmi del più sincero amore e poco importa che cerchino disperatamente di occultarlo dietro delle maschere. Non sarà certo una passeggiata costruire una vita insieme. Ci saranno incomprensioni, litigi, voglia di scappare e chi più ne ha più ne metta. Ma la meraviglia dell'amarsi è ritrovarsi nonostante le divergenze e nonostante le difficoltà, perché miei cari Sirius e Dorcas il matrimonio è anche questo" la gran parte degli invitati era già scoppiata in un pianto commosso: Lily cercava di occultare le grosse lacrime che le rigavano il volto utilizzando la sua folta e scarlatta chioma; Hagrid, come suo solito, era immerso in un immenso fazzoletto più simile a un lenzuolo ululando come un cane ferito; Harry, Ron e i suoi fratelli, tutti seduti uno a fianco all'altro, sghignazzavano parlando fra loro con un tono di voce impercettibile ricevendo occhiate ammonitrici da Molly Weasley che piangeva come una fontana; James sorrideva radioso con una mano poggiata su di una spalla del suo migliore amico; Il volto di Sirius era una centrifuga di diverse emozioni che si susseguivano ad una velocità tale che, a guardarlo più di qualche secondo, dava la nausea. Terrore, nervosismo, ansia ma sopratutto una immensa felicità; Dorcas, di fronte a lui, sembrava divertita dal suo contorto stato d'animo e sorrideva come mai aveva sorriso. Sorrideva dal momento in cui, dopo un attesa a dir poco snervante, il suo Sirius aveva fatto il suo ingresso trionfale all'interno della chiesa. Allungò una mano verso l'ormai prossimo marito e la strinse alla sua con quanta più forza aveva in corpo. Sirius sorrise e ricambiò la stretta
"Servirebbero gli anelli signor Potter" sussurrò l'anziano prete con un filo di voce molto probabilmente per non disturbare lo scambio intenso di sguardi tra i due coniugi. James sussultò poiché anch'egli si stava godendo lo spettacolo
"I cos?.... Oh sì... Giusto" balbettò prima di sbracciarsi per farsi notare dal figlio sotto lo sguardo esasperato di Lily e divertito del resto degli invitati. Harry alzò lo sguardo e, vedendo il padre agitarsi in quel modo, rise di gusto prima di alzarsi e attraversare il lungo corridoio. Cadde un paio di volte per via dell'ancora poca stabilità delle sue gambine grassocce ma arrivò a destinazione e, con un galante inchino che fece scoppiare un forte applauso da parte di tutti gli invitati, porse il cuscinetto con sopra le fedi al padre che gli scompigliò i capelli come premio. Una volta che il piccolo tornò al proprio posto e James consegnò gli anelli al prete, calò nuovamente il silenzio. L'uomo porse uno degli anelli a Sirius che lo prese iniziando a giocarci come fosse una pluffa
"Emh Sirius adesso dovrebbe ripetere ciò che le ho fatto apprendere con tanta fatica. È la tradizione glielo avevo già spiegato in precedenza" disse il prete con evidente divertimento nella voce. Sirius lo guardò con un certo imbarazzo prima di annuire e balbettare
"Ohh.. Sì certo mi scusi" Si schiarì la voce e continuò
"Io Sirius, prendo te mia cara Dorcs come mia legittima sposa. In salute e in malattia, in guerra e in pace, contro mangiamorte e trafficanti, in ricchezza o in ricchezza, anche perché neanche un amante delle spese folli come te potrà riuscire mai a vuotare la mia camera blindata, per amarti, onorarti, farti il solletico e darti fastidio per il resto della mia vita" l'intera sala scoppiò a ridere compresi il prete, che dovette asciugarsi le lacrime con la veste, e Dorcas che rideva e piangeva contemporaneamente. Sirius, con il suo sorriso malandrino, le prese la mano e le mise l'anello.
"Adesso tocca a te Dorcas e ti prego di essere più romantica. Sono vecchio e sensibile agli infarti" le porse l'altro anello e Dorcas, dopo averlo stretto, prese un profondo sospiro
"Io Dorcas, prendo te Sirius come mio legittimo sposo. In salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà. Per amarti e onorarti per il resto della mia vita" detto questo prese la mano destra dell'uomo che amava prima di infilargli l'anello al dito. Sul volto di Sirius comparvero alcune lacrime che scacciò neanche fossero maledizioni senza perdono. Una volta riuscito a controllarsi esclamò
"Tradizionalista" Dorcas rise e James, che ancora sghignazzava per il discorso fatto dall'amico in precedenza, gli tirò un buffetto sulla nuca che lo fece voltare
"Un po' di romanticismo non guasterebbe randagio" sussurrò l'Auror. Sirius sghignazzò prima di fare spallucce e voltarsi nuovamente verso il prete che era intento a leggere qualcosa
"Se qualcuno presente in questa sala fosse contrario a quest'unione, parli ora o taccia per sempre" il silenzio che calò dopo queste parole fu totale o almeno per qualche attimo. Il portone della chiesa si spalancò lasciando entrare una bellissima ragazza dai capelli lisci e biondissimi, un corpo da favola e il volto distorto dalle lacrime. Lily fissò quella che un tempo era stata sua amica e compagna di dormitorio strabuzzò gli occhi e esclamò
"Marlene!? Che cosa diamine stai facendo?" La ragazza la fissò con sguardo determinato nonostante avesse gli occhi grondanti di lacrime ed esclamò
"Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa Lils. Io amo Sirius Black perciò mi oppongo a quest'unione" Sirius si voltò terrorizzato a cercar appoggio dal suo migliore amico che cercava in tutti i modi di non scoppiare a ridere. Certo Sirius e Marlene erano famosi per le loro notti passate all'interno della stanza delle necessità ma ne era passata acqua sotto i ponti da allora. Il volto di Dorcas era indecifrabile sinonimo che la donna, al momento, risultava più pericolosa di un Ungaro Spinato affamato chiuso in gabbia. Sirius tentò di sorriderle per addolcirla ma non ci fu verso
"McKinnon questo è il mio matrimonio e potrei non rispondere delle mie azioni nel caso tu non ti liquefaccia all'istante" esclamò la donna quasi ringhiando ma la minuta Marlene non demorse e, prima che Sirius potesse anche solo pensare ad una soluzione civile, la sua dolce metà aveva già schiantato la sua vecchia fiamma e obliviato il prete babbano. L'Auror scoppiò a ridere insieme al suo migliore amico prima di rivolgere uno sguardo dolce a Dorcas che ghignò in risposta.
"Bene continuiamo" disse il prete leggermente confuso "Sirius Black vuoi tu prendere la qui presente Dorcas come tua legittima sposa?"
"Senza alcun dubbio. Amo questa perversa e malefica donna" l'uomo non replicò all'insolita risposta di Sirius e si rivolse a Dorcas
"Vuoi tu..." Non riuscì neanche a terminare la frase che la donna si scagliò addosso all'Auror baciandolo con molto più trasporto e passione del dovuto "Vi dichiaro marito e moglie. Credo che il -puoi baciare la sposa- sia superfluo a questo punto"

Un esplosione di applausi, pianti e congratulazioni riempì l'aria all'interno della grande chiesa creando un caos esorbitante. Quando i due neo-sposi, dopo nientemeno che una mezz'ora, si staccarono, i loro volti erano raggianti e, i sorrisi che lanciarono ai festanti amici e familiari, traboccava di gioia. Dopo un occhiata di complicità, i due sposini si coprirono la testa con le braccia e iniziarono ad attraversare il lunghissimo tappeto dorato a passo spedito.
"Oh non scamperete ai miei attacchi, nossignore. Mostro, mini-Weasley, ALL'ATTACCO!" Gridò James tra una risata e un altra sguainando la sua bacchetta come fosse una sciabola evocando una quantità assurda di sacchi maleodoranti pieni zeppi di quelle che sembravano, ad una prima occhiata e dato l'odore nauseabondo, caccabombe. I volti dei piccoli s'illuminarono e corsero verso di lui con sorrisi pericolosamente innocenti quando uno scoppio bloccò sia loro che l'Auror che, al momento, stava preparando un lancio
"JAMES!" Gridò Lily a pieni polmoni dall'altro lato della sala con il volto rosso di rabbia e con la bacchetta levata al cielo. L'uomo fece una smorfia divertita e, con un tono di voce di falsa mortificazione, esclamò
"Incantesimo sbagliato. Colpa dell'abitudine" prima di compiere un ennesimo movimento di polso trasformando i tanto temibili sacchi di caccabombe, in innocui, o almeno all'apparenza, sacchi di riso. Dopo aver rivolto un dolce sorriso alla sua indignatissima mogliettina, James praticamente si tuffò in uno sacchi appena evocati imitato dai piccoli Weasley e dal suo figlioletto iniziando a scagliare pugni di riso colpendo i poveri neo-sposi che, in meno di 20 secondi, avevano già vestiti e capelli pieni zeppi di chicchi bianchi. In un attimo, la grande chiesa si trasformò in un campo di battaglia vero e proprio. Chicchi su chicchi di riso, scagliati alla stessa velocità di proiettili babbani, iniziarono a fendere l'aria. Gli invitati si divisero in due fazioni, una nella quale vi erano coloro che, nonostante le prediche del prete che si era riparato dietro l'altare e le minacce di Lily Potter e Molly Weasley, continuavano imperterriti a lanciare riso a qualsiasi uomo, donna o bambino gli capitasse a tiro e un altra che si limitava a strillare e ad evocare blandi Protego. La prima, non che ci fossero dubbi, capitanata da James Potter mentre la seconda dalla moglie di quest'ultimo che cercava senza successo di affatturarlo, o forse, di maledirlo. Albus Silente, seduto al lato di un sempre lugubre Severus Piton, pareva divertirsi un mondo, godendosi lo spettacolo, trangugiava caramelle tutti i gusti più uno e diverse cioccorane che, l'anziano preside, portava sempre nella tasca interna del suo mantello
"Potter è sempre il solito immaturo. Rovinare così il matrimonio del suo migliore amico, patetico" disse Severus dopo aver evitato per un pelo una manciata di riso tiratagli proprio da James
"Rovinare? Oh mio buon Severus, temo che tu sia in torto" esclamò il vecchio preside aprendo il suo tanto rassicurante sorriso. Piton sbuffò stizzito e, dopo aver lanciato un occhiata ammonitrice al piccolo Ron che sembrava stesse appunto dal scagliargli altro riso, guardò Silente negli occhi e disse con voce piena di pungente ironia
"Lei dice? Si guardi intorno signor Preside, qui regna il caos più totale. Ammetto di essere ignorante in materia, ma dubito fortemente che la signorina Meadowes sognasse un matrimonio del genere" Silente scoppiò in una risata dal suono cristallino prima di poggiare una mano sulla spalla del suo prossimo insegnante di pozioni e, dopo essersi schiarito la voce, esclamò
"Per l'amor di Merlino Severus chiamami per nome, puoi scegliere quale preferisci dei quattro. Comunque per acclarare i tuoi dubbi e le tue perplessità, ti consiglio di soffermarti sui volti del signor Black e della signorina Meadowes e forse capirai che, la normalità, soprattutto se i soggetti di cui si sta parlando fanno parte di un gruppo denominato - I Malandrini- , non sempre è sinonimo di felicità" e si alzò per prendere parte alla lotta. Piton, un po' spiazzato dalle parole di Silente, seguì il suo consiglio e scandagliò con lo sguardo la grande sala fino a soffermarsi sui volti dei neo-sposini. Erano quasi arrivati alla loro destinazione, cioè all'uscita, e, al momento, stavano rintanati dietro una delle panche protetti a vista dal sergente speciale Molly Weasley che, a bacchetta spianata, tentava di aprirgli una via di fuga. Ridevano. I loro volti erano l'esatta copia della felicità, perfino l'odioso Black sembrava essere un altra persona senza la sua maschera ironica da lord inglese che portava sempre sul volto sin da quando lo aveva conosciuto sull'espresso di Hogwarts. Erano felici e innamorati persi l'uno per l'altra. Severus, arrivato a questa conclusione, non riuscì a non spostare il suo sguardo verso Lily. La sua Lily. L'unica donna di cui era mai stato innamorato. L'unica donna tanto importante da conferirgli il coraggio necessario per tradire Voldemort permettendo a Silente di ucciderlo e facendo in modo che lei e la sua famiglia sopravvivesse alla crudeltà del Signore Oscuro. Quella donna che aveva perso per pura stupidità, adesso era a qualche metro da lui. Urlava la sua indignazione contro il marito che per tutta risposta la baciò. Sorrise amaramente vedendo l'indignazione sul volto della donna sciogliersi come neve al sole lasciando che mezzo sorriso le contraesse il volto. Fu in quel momento che James si accorse di essere fissato e, dopo aver concesso un ennesimo bacio alla moglie gli si avvicinò. Piton, istintivamente, strinse la bacchetta situata nella tasca interna della sua giacca aspettando uno schiantesimo che tuttavia non arrivò. James lo guardò con uno dei suoi sorrisi splendenti degni da prima pagina del Settimanale delle Streghe alzando le mani al cielo in segno pace e si sedette accanto a lui
"Non ti ringrazierò mai abbastanza per averla salvata. Farò tutto quello che è in mio potere per renderla ogni giorno la donna più felice di questa terra, facendola infuriare ogni 5 minuti è ovvio" gli sussurrò ad un orecchio prima di alzarsi e raggiungere nuovamente la moglie che aveva una espressione confusa e curiosa. Sarebbe bastato sapere che la donna che amava era sposata con un uomo che avrebbe fatto l'impossibile per renderla felice? Nonostante se suddetto uomo era colui che ebbe odiato per quasi metà della sua vita? -Me lo farò bastare- pensò Severus prima di alzarsi avvicinarsi ad uno dei sacchi di riso, ormai quasi vuoti, prendendone un pugno e lanciandolo in direzione di Silente che lo schivò ammiccando con lo sguardo.
Dopo una lunga e faticosa battaglia, Sirius, Dorcas e la loro personale scorta, riuscirono ad uscire dalla chiesa uno tra le braccia dell'altra. La donna sorridente scese le scale con un balzo atletico degno dell'Auror qua l'era e, dopo aver chiamato a se tutti gli invitati, gli diede le spalle pronta per il classico lancio del bouquet. Dorcas fece forza sulle ginocchia, scaraventando il mazzo di fiori con più forza aveva in corpo. Tutte le zitelle presenti, Marlene McKinnon in prima fila dopo che Lily l'aveva così gentilmente rianimata, scalpitavano alzando le mani al cielo per riuscire ad afferrare il bouquet che, tuttavia, oltrepassò le donne dirigendosi verso i gemelli Prewett
"Incendio" esclamò Gideon evocando un lampo scarlatto dalla sua bacchetta che, una volta entrato in contatto con il mazzo di fiori, lo ridusse in cenere. Fabian scoppiò a ridere a crepapelle imitato dai molti maghi li presenti mentre le streghe sembravano volerlo maledire con gli occhi
"Bastava solo spostarsi fratello" esclamò Fabian dopo essersi asciugato le lacrime. Gideon fece spallucce e, con un sorriso di pura malvagità stampato in volto, esclamò a voce alta
"Beh così è stato più figo. Andiamo a mangiare? Sto morendo di fame" e, detto questo, si smaterializzò
"I Prewett.. Come faremmo se non ci fossero" disse Sirius con un gran sorriso "Signore e signori ci vediamo a Manchester" e lui insieme a Dorcas, sparirono con una giravolta

In non più di 5 minuti, la mole di invitati, arrivò a destinazione. Il ristorante, denominato The Alchemist, era il primo locale al mondo ad ottenere un gran successo in entrambi i mondi sia babbano che magico alternando camerieri e cuochi in base alle diverse etnie e nature dei loro clienti. Una volta arrivati, un elfo domestico di nome Agata, fece loro strada attraverso una meravigliosa sala. Il colore prediletto era il dorato. I tavoli erano allestiti cada uno con un centrotavola floreale diverso, moltissimi elaborati lampadari pendevano da ogni parte del soffitto e, filamenti di oro e d'argento attaccati ad essi, creavano un pittoresco gioco di luci. Il pavimento ricoperto di piastrelle bronzate, splendeva e dava la netta impressione che qualcuno lo avesse incantato. Sirius e James, pienamente soddisfatti dello stupore dipinto sul volto degli invitati e soprattutto delle loro mogli per tutto quel lusso, continuavano a guardarsi in torno gettando occhiate arroganti e sorrisi di qua e di là. Dopo aver attraversato la sala, Agata si fermò giusto di fronte ad una delle pareti smaltate vicino alla cucina, si alzò sulle punte e, dopo aver bussato un paio di volte, pronunciò
"Sirius Meraviglioso Black e James Fantastico Potter, prenotazione sala all'aperto per matrimonio"
Il cemento si sciolse come neve al sole lasciando intravedere un prato soleggiato il cui perimetro veniva delimitato da alcune siepi accuratamente potate.
"Prego signori" disse la piccola elfa dopo aver attraversato l'entrata. I due Auror sorridenti si lanciarono un occhiata d'intesa prima di intraprendere una folle corsa, e senza esclusione di colpi, verso l'immensa tavolata circolare argentea posta al centro del meraviglioso prato. Vinse James che, all'ultimo istante, utilizzò l'abilità da animagus tagliando il traguardo con il suo palco di corna da cervo lasciando gli ospiti a bocca aperta e il suo avversario a lamentarsi su quanto fosse stato scorretto. Una volta seduti vennero praticamente assaliti dai camerieri. Goblin, elfi domestici, babbani perfino piccole fate iniziarono sfrecciare su e giù dalle cucine trasportando ognuno una pietanza differente e, cada una di esse in base alla natura di chi la trasportava, decorata a puntino. Tutti gli invitati mangiarono fino a scoppiare. Molti di loro, tra cui il mezzo-gigante Hagrid, la maggior parte dei Weasley insieme ai fratelli Prewett, chiesero il bis di ogni portata prima di sdraiarsi sul prato chi per dormire, chi per tracannare alcune delle buonissime e costosissime bottiglie di idromele barricato. Passarono ore e ore prima che il servizio finisse e tutti i bambini presenti già dormivano come ghiri. Perciò James, una volta che un burbero Goblin di nome Warnuk, tolse gli ultimi piatti dalla tavola per far spazio agli alcolici, trasfigurò alcune sedie in comodi lettini per i suoi figli e per i piccoli Weasley addormentati, e si sedette sul prato di fronte ad un Remus ubriaco fradicio che dormiva beato abbracciato ad un albero e un Sirius felice da fare schifo che continuava a fissare la moglie e a ridere senza un motivo ragionevole
"Ebbene? È stato così tragico mio melodrammatico amico?" Esclamò sghignazzando James. Sirius rise di gusto prima di tirare una manata all'amico
"Forse, e dico forse, per una volta nella tua vita, prima e ultima, avevi ragione Ramoso" sussurrò lui cercando di non farsi sentire da nessuno
"Io ho sempre ragione Felpato. Comunque quale sarà la meta della vostra luna di miele alla fine?" Disse James con un sorrisino poco rassicurante. "Lo saprai qualche secondo prima della partenza non vorrei rovinarti la sorpresa e dubito che ti accontenteremo Ramoso o almeno per il momento. Non credo di essere ancora pronto per diventare genitore e adesso, se vuoi scusarmi, io e la mia mogliettina dovremmo darci da fare Celestina dovrebbe arrivare a momenti" Sirius si alzò nel momento esatto in cui una giovane band capitanata da una bella strega di colore fece il suo ingresso all'interno della sala
"Andiamo Felpato!" Gli urlò dietro James ricevendo solo uno sguardo beffardo come risposta. "Bastardo ingrato" pensò ad alta voce prima di sdraiarsi a contemplare il cielo magicamente stellato. Chiuse gli occhi e, nonostante la band avesse iniziato a strimpellare accordi e a strillare testi d'amore, non si mosse di un millimetro. Recuperò un incognita abbandonata un paio di mesi prima e iniziò a spremersi le meningi per cercare di risolverla. Com'era possibile che la sua piccola Penelope fosse una metamorphomaga quando i suoi antenati erano certi che mai nessun Potter lo fosse stato?
"Ehi tesoro" sussurrò Lily dopo essersi sdraiata al suo fianco. James sussultò e aprì gli occhi. Fu inondato immediatamente dal classico calore al petto che la moglie gli provocava ogni qualvolta gli stava vicino. Un sorriso da ebete nacque spontaneo sul suo volto e, dopo essersi voltato per guardarla negli occhi le passò dolcemente una mano sulla guancia. La rossa, sorpresa forse dalla dolcezza dimostrata dal marito, mise su la sua classica espressione sospettosa e, incrociando le braccia, esclamò
"Che hai combinato sta volta?" James scoppiò in una fragorosa risata prima di alzarsi e tendere una mano verso la donna
"Mi concede questo ballo signorina?" Chiese dolcemente
"Tu odi ballare" rispose Lily
"Oh andiamo non fare la guastafeste" l'Auror non aspettò nemmeno la risposta. La sollevò e la tenne stretta fra le braccia per poi appoggiarla dolcemente al suolo solo davanti al palco improvvisato dove la band stava suonando l'ennesima canzone strappalacrime denominata -Un calderone pieno di forte amor bollente-. James e Lily iniziarono a dondolare e, mentre il primo tentava inutilmente di andare a tempo e di non pestare i piedi alla sua compagna, ella diventava più sospettosa ogni secondo che passava
"Ora ho due domande per te e ti consiglio di rispondere in piena sincerità a meno che tu non voglia essere affatturato" sussurrò Lily una volta che la cantante terminò con un altissimo acuto l'ultima strofa della sua canzone
"Ai suoi ordini" ribatté James tra un ghigno e un altro. La rossa gli tirò un occhiataccia prima di sbuffare rassegnata
"Potrei sapere la ragione di tutte queste attenzioni?" L'uomo continuò a sorridere radioso mentre la band attaccava un altro pezzo. James strinse nuovamente la moglie a se riprendendo a volteggiare
"Vuoi totale sincerità perciò acconsentirò alla tua richiesta. Questa dolcezza deriva dal fatto che ogni volta che ti guardo ricordo quanto sono stato fortunato a incontrarti. Ti ringrazierei ogni giorno per essere entrata nella mia vita e avermi dato due splendidi figli ma credo che mi malediresti dopo nemmeno un mese se lo facessi perciò cerco di limitarmi. Seconda domanda?" Lily restò spiazzata dalle parole del marito tanto che inciampò e, se non fosse che James avesse i riflessi pronti, abilità caratteristica di ogni bravo Cacciatore, sarebbe rovinosamente caduta al suolo
"Quindi? Qual è la seconda domanda?" Chiese nuovamente lui dopo averla rimessa in piedi
"Seconda domanda dici....? Oh sì certo. Vorrei sapere cosa ti porta nel bel mezzo del matrimonio del tuo migliore amico ad allontanarti da tutti per sdraiarti al suolo contemplando il nulla" nonostante balbettasse Lily riuscì a terminare la frase e concedere un rapido bacio sulle labbra del marito che, dopo essersi scompigliato i capelli, fece per rispondere ma fu bloccato prima dal silenzio assoluto, la band finalmente aveva terminato la sua scaletta, e successivamente dalla voce magicamente amplificata del suo migliore amico

"RINGRAZIO TUTTI VOI AMICI MIEI PER AVER RESO QUESTO GIORNO UNO TRA I PIÙ BELLI DELLA MIA VITA E GIÀ QUESTO È TUTTO DIRE. SPERO CHE IL RICEVIMENTO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO E, CREDETEMI SULLA PAROLA QUANDO DICO, CHE AVREI VOLUTO CHE DURASSE FINO ALL'INDOMANI. PURTROPPO IO E LA MIA BELLISSIMA MOGLIE ABBIAMO UNA PASSAPORTA DA PRENDERE ENTRO DUE MINUTI CHE CI PORTERÀ NELLA LOCALITÀ DELLA NOSTRA LUNA DI MIELE. ERA L'UNICO ORARIO DISPONIBILE E VI ASSICURO CHE IL SIGNOR PARKER DELL'UFFICIO TRASPORTI MAGICI SUBIRÀ L'IRA DEI MALADRINI. SE QUALCUNO ANCORA NON FOSSE UBRIACO DA FARE SCHIFO IO DICO BRINDIAMO! E CHE SI FOTTA LA BUROCRAZIA


Ogni invitato ancora in piedi, levò alti i calici e brindò in onore degli sposi, degli elfi domestici, degli idromele e di qualsiasi cosa venisse loro in mente. James, con la mano della moglie stretta alla sua, si precipitò sopra il palco per salutare i neo-sposini che stavano ancora ballando nonostante la musica fosse finita da un pezzo
"Ehi Felpato. Dove andrete di tanto lontano da far sì che una passaporta abbia orari tanto rigidi?" Sirius e Dorcas si bloccarono per girarsi a guardare i due amici tutti e due sorridenti e felici come non mai
"Alle Hawaii mio caro Ramoso. La mia abbronzatura, una volta tornato, farà impallidire perfino Shacklebolt senior" esclamò il primo
"O diventerai di un rosso da far invidia ai Weasley" ribatte Dorcas facendo scoppiare tutti a ridere
"Beh è una possibilità. Sarò sempre il mago più sexy del pianeta in entrambi i casi" disse Sirius ricevendo un colpetto in testa sia da sua moglie che dalla moglie del suo migliore amico
"Fatti sentire mi raccomando e sforna un nipotino" esclamò James prima di dirigersi verso di lui e abbracciarlo. Sirius, che di solito odiava qualsiasi tipo di smanceria, stranamente non fece una piega e, dopo aver estratto un pacchetto di cioccorane ormai vuoto, disse
"Non preoccuparti ti scriverò con un pappagallo" il pacchetto iniziò a brillare e, nel momento esatto in cui iniziarono a scoppiare moltissimi fuochi d'artificio, i due scomparvero nel nulla
"Cosa diamine è un pappagallo?" Chiese James a nessuno in particolare mentre fissava draghi e fenici dai mille colori scontrarsi fra loro nel cielo. Lily ridacchiò e, dopo essersi alzata sulle punte e poggiato il mento sulla spalla del marito disse
"È un uccello che vive nelle zone tropicali. Comunque tu ancora non hai risposto alla mia domanda" James si girò quel tanto che basta per scoccarle un bacio prima di esclamare eccitato
"Dobbiamo investigare" Lily parve confusa dalle sue parole per tanto scosse la testa e chiese
"Dobbiamo fare cosa!?" James le sorrise e scomparve per tornare una manciata di secondi dopo con in braccio il piccolo Harry e la piccola Penelope entrambi profondamente addormentati
"Investigare. Comunque torniamo a casa adesso. Non vorrei che questi due prendessero l'abitudine di dormire sull'erba. Non vorrei dovermi alzare ogni notte e recuperarli in giardino" Lily nonostante morisse dalla curiosità di sapere cosa avesse in mente il marito si concesse un sorriso e, dopo aver salutato i pochi superstiti sopravvissuti all'alcol del matrimonio, usarono il camino del ristorante e tornarono a casa
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Albusseverus1996