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Autore: Ninfea Blu    12/01/2017    14 recensioni
"Improvviso, ti piomba alla memoria lo sguardo di André, quel verde troppo profondo che nasconde tutto quello che non ti dice, e che non può dire.
E tu a volte fai finta di non vedere cosa passa nello sguardo del tuo amico, un bagliore che palpita di un desiderio indecifrabile. Per convenienza. Per quieto vivere.
Semplicemente è più facile."
Questa storia parte da un' ipotesi, suggeritami dalla lettura del manga, che guarda i fatti sotto una luce diversa... a voi scoprire quale.
Sempre presenti i riferimenti all'anime, soprattutto le puntate 18 e 20. Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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2 - Amori impossibili – Seconda parte

2 - Aneliti del cuore

 

 

 

La vita è davvero strana e imprevedibile, pensi, mentre riponi le due spade nella loro sede addossata alla parete.

Sei nato servo, questo ti prospettava un’esistenza semplice, una moglie affettuosa e dei bambini, una vecchiaia tranquilla e serena accanto ad un focolare.

Sai che non sarà mai così, non per uno come te.

 

Per la più incredibile delle sorti, sei l’attendente di una donna singolare, nobile di nascita, che per curiosa ironia, spesso condivide le tue medesime esperienze, come se ostinatamente, ciascuno volesse seguire le orme dell’altro.

 

Ma affrontarle da uomo o da donna è una cosa diversa.

Diverse complicazioni. Diverse le reazioni.

Gli angoli delle labbra si piegano appena, mentre pensi che, se vi unisce lo stesso percorso, forse un giorno riuscirete a vivere un amore felice e corrisposto.

 

Magari insieme.

 

Per fortuna, sai dove finisce il sogno e comincia la realtà.

Non confondi mai le due cose, e hai imparato da tempo a tenerle separate.

 

Fersen è proprio a cavallo di quel confine, l’elemento che contamina il vostro mondo e lo mette in crisi, in maniera drammatica per la prima volta, e ancora non sai dire in che maniera finirà.

 

Qualche volta provi anche ad immaginarlo… l’ipotesi peggiore di tutte… se Oscar e il conte di Fersen un giorno lontano e disgraziato diventassero amanti… al solo pensarci ti assale un violento conato di vomito.

 

Lo svedese viene a Palazzo Jarjayes di frequente.

Tu sai cosa viene a cercare qui; la sua amicizia con il Colonnello Oscar è leale e molto schietta, perfino troppo, pensi, perché complica le cose in un modo che il conte non può neppure immaginare. Di fatto, lei è l’unica vera amica che abbia qui in Francia. Tutte le altre amiche o presunte tali, soddisfano esigenze un po’ diverse. In realtà, da qualche tempo è diventato un personaggio molto impopolare, non solo a corte.

Viene qui è conversa tranquillamente con lei, si misura con lei con la spada, assumendo l’atteggiamento tipico di quel cameratismo che si ha fra uomini.

 

Ma lei non è un uomo.

 

È sorprendente con quanta facilità il conte riesce a dimenticare questo dettaglio; sarà per questo che non lo hai mai considerato un vero rivale, stemperando la tua gelosia in una gentilezza un po’ forzata.

 

Si chiama fare buon viso a cattivo gioco.

 

La tratta da uomo, permettendosi gesti e linguaggio che non si userebbero mai con una nobildonna, omettendo tutte quelle accortezze sottili che intercorrono fra dame e gentiluomini; fa tutto questo e non si accorge che è una donna innamorata. Quel che è peggio, a volte le confida i suoi tormenti del cuore, lo struggimento per un amore clandestino che infiamma l’anima e i sensi, che dà gioie unite a inevitabili rimorsi.

 

È come gettare brace calda sul fuoco.

Ti chiedi come faccia ad essere così cieco e ottuso; forse è colpa del suo amore per la regina.

Quando puoi, ti allontani, per non vedere lo sguardo di Oscar in sua presenza; gli ha concesso una confidenza che non ha mai dato a nessuno prima, e cerca di darsi un contegno trattandolo amichevolmente, in maniera perfino cameratesca, ma i suoi occhi tradiscono altre emozioni, che per fortuna, solo tu sai decifrare.

Ora anche lei è consapevole di quel che sente.

Ora anche lei sa cos’è l’amore e la pena che ne deriva.

E mentre Oscar cerca disperatamente di soffocare i suoi sentimenti, tu vedi e senti il suo tormento, come fosse il tuo… è anche il tuo.

 

 

Lui viene qui e parla della loro storia d’amore, ormai sulla bocca di tutti. Bisbigliano le dame e i signori di palazzo, pregustando il sapore piccante dello scandalo, pietanza saporita che condisce la noia del vivere a corte; la regina di Francia non ha ancora messo al mondo un erede al trono, ma senza pudore, allaccia una relazione sentimentale con uno straniero affascinante che viene dal Nord Europa.

 

      -  La regina Maria Antonietta ha un amante.

 

È il pettegolezzo maligno e volgare che passa dalle lavandaie sudaticce e sguaiate di Parigi, alle massaie sulla piazza del mercato; è un amore infelice cantato da un menestrello triste, al suono di una fisarmonica.

 

- Versailles è un fantasma lontano; della bella regina austriaca e del suo amore per il conte di Fersen, noi non sappiamo niente… noi viviamo solo per un misero bicchiere di vino.

 

È un libello osceno e diffamatorio che circola addirittura in caserma tra le Guardie Reali, ed è arrivato sulla scrivania del Colonnello Oscar, che se potesse passare a fil di spada tutti quelli che parlano di loro, lo farebbe molto volentieri.

“André fai sparire dalla mia vista questa porcheria!” Ha ordinato con tono perentorio e seccato, mentre stracciava il foglio di carta in tanti piccoli pezzi, che tu facevi sparire tra le fiamme del camino.

Se non fosse una situazione imbarazzante, forse ci troveresti del comico nell’atteggiamento di Oscar.

 

In rari momenti, avverti una pena sincera anche per Fersen, in fondo vive un grande amore che gli dà più sofferenza che gioia.

 

Lo sberleffo a te e a lei viene risparmiato. Non le insinuazioni, però. Per fortuna, Oscar di quelle non si è mai curata. Fanno parte del gioco… Il gioco imbastito dal signor Generale, che vede voi, soli protagonisti, ma di cui non ha previsto gli sviluppi.

 

Tu lo sai che a volte si deve soffocare l’amore, per non far soffrire chi si ama; l’amore chiede sacrifici.

È un padrone esigente.

 

Un pomeriggio qualunque, simile a tanti che avete trascorso in questo palazzo, mentre le foglie rosse e gialle del parco bruciano alle ultime luci d’autunno, ne parli con lei, dopo che Fersen se n’è andato, rifiutando il suo invito a restare a cena.

Hai pensato che dovesse correre ad un appuntamento segreto con la regina, e sei quasi sicuro che Oscar abbia avuto un pensiero identico al tuo. Fersen ha avuto la delicatezza di non confermarlo, in fondo è un uomo discreto.

 

Attraverso l’esperienza di un altro, le parli di te stesso e le confessi il tuo amore, certo che lei non possa cogliere il senso vero celato dietro parole innocue.

“A volte, è meglio nascondere i sentimenti… Ci sono persone che amano qualcuno tutta la vita, senza che l’altra persona lo sappia.”

Il tono pacato tradisce una nota triste. In realtà, non vuoi turbarla, vuoi solo provare ad alleggerire il tuo fardello, e sentirti, almeno per un momento, libero.

 

La luce del tramonto investe voi e le cose attorno, fa brillare l’argento degli arredi, colora d’oro il pavimento e le pareti intonacate della stanza.

Sei seduto al tavolo e trattieni una mela tra le mani, Oscar è in piedi davanti alla vetrata, da cui ha osservato Fersen montare a cavallo e allontanarsi, e ti dà le spalle. Da interminabili minuti, guarda ostinata il cielo rossastro e non parla.

Sei sicuro che ti abbia sentito benissimo, ma lei resta immobile, rigida… ti sembra che esiti impercettibilmente, non si volta; abbassa la testa e la rialza verso il cielo, come fosse in cerca di un appiglio, o forse una via di fuga. La mano giace abbandonata lungo il fianco, ma le dita appena nascoste dal ricco polsino ricamato, si muovono attraversate da un guizzo nervoso che fa vibrare il tessuto.

 

Il silenzio si fa pesante, e tu hai paura di aver detto qualcosa di troppo. Ti penti immediatamente di esserti sbilanciato; il vostro equilibrio sta diventando precario, ne avverti i primi segni.

All’improvviso, si volta verso di te, con decisione.

Sussulti quando incontri il suo sguardo.

La sensazione che hai dura il tempo di un brivido lungo la schiena; i vostri occhi si allacciano per pochi istanti, e la malinconia, la dolorosa tristezza che passa in quei pozzi celesti la senti tutta attraversarti l’anima.

Senti il cuore accelerare incontrollato, quando sospetti non sia per Fersen quel dolore. L’idea ti sconcerta, finché quello sguardo torna ad essere duro e affilato come l’acciaio.

 

Forse ti sei ingannato.

Lei non sa.

Lei non può aver capito.

E tu devi stare più attento alle parole che ti lasci sfuggire.

 

Oscar ti ordina di prendere la spada: vuole combattere ancora, e con una strana fretta, si allontana verso l’uscita del parco.

Senza battere ciglio, con calma, la segui.

“André, questa volta faccio sul serio!” Dice energica, mentre lancia fendenti nell’aria.

Certo Oscar, mai stato più serio, [1] sussurri piano senza farti sentire. L’allenamento scarica la tensione, anche quella sessuale, un’altra di quelle cose che sapete ma non dite.

Quanti duelli tra voi, per gioco, per sfida, per rabbia; è l’unico modo in cui potete toccarvi, e tutto passa attraverso sguardi infiammati, fiati corti e sudore, appassionata espressione del tumulto delle vostre anime, e il cielo nel rosso del tramonto sembra infuocato e ardente come i vostri due cuori.

 

 

 

*******

 

 

 

Il conte di Fersen ha rotto il suo fidanzamento, creando anche qualche imbarazzo. Ti ha spiegato con onestà disarmante che non può sposare una donna e amarne un’altra.

Meglio non appartenere a nessuna, ha detto.

 

Lo sapevi! Che nobiltà d’animo.

Avresti meno stima di lui, se avesse agito come tutti gli altri nobili degenerati e ipocriti che conosci, che si curano di salvare la faccia in società, e fanno mille altre cose disonorevoli per soddisfare il proprio ego personale.

Fersen è un uomo meraviglioso e il tuo cuore esplode d’orgoglio.

È meraviglioso il suo essere fedele a se stesso e ai suoi sentimenti per lei. Con l’anima, il pensiero e il cuore, non la tradirà mai.

Col corpo… non lo sai. Forse non t’interessa saperlo; è un’altra di quelle cose che preferisci ignorare, ma sai quello che si dice di lui. Perfino André te lo ha confermato, senza troppi giri di parole.

Andrè non ti risparmia mai la verità, se non quella troppo scomoda che riguarda voi due.

 

Da un po’ avverti che è cambiato qualcosa, e ciò ti preoccupa.

 

Una volta hai sentito dire da una cortigiana, che gli uomini non possono restare fedeli fino in fondo ad una donna, perché loro godono dell’amore che ricevono, mentre le donne, di quello che possono dare. [2]

Per questo, per una donna spesso l’amore è fonte di sofferenza.

Non sai se sia veramente così, non sai molto di queste cose.

Potresti chiedere al tuo amico André dei chiarimenti, in merito alla fedeltà maschile. È un uomo, ne saprà qualcosa.

Non sei sicura sia una buona idea, toccare con lui certi argomenti, non dopo quello che ti ha detto.

 

Non ricordi sia mai stato così diretto.

Non doveva, André.

Non doveva alludere in quel modo a voi.

Hai tremato, quando lo ha fatto.

Dovresti riportarlo dentro i ranghi, ma non sai come farlo, senza ferirlo. Basterà mostrarsi gelida e indifferente, continuare a fare finta di nulla, ignorare gentilezze, mezze frasi, allusioni, sfuggire impietosa, sguardi verdi carichi di troppa tenerezza.

 

Temi che potrebbe fare breccia, superare le barriere che vi siete imposti, insinuarsi fra le crepe della tua corazza che scopri fragile. E sarebbe un disastro per i vostri cuori.

E allora sarai dura, lo farai per il bene di entrambi. Sei un soldato, e tuo padre ti ha insegnato che le emozioni non appartengono alla tua vita. Debolezze concesse a tutte le donne, ma non a te.

 

Invece, l’amicizia tra un uomo e una donna può essere più preziosa dell’amore, più sincera e altrettanto grande, importante e profonda. Per questo, faresti di tutto per difendere e preservare quella che hai con André.

In fondo, è solo una diversa forma d’amore, e non fa male.

Non ha conseguenze. È consolante, tiepida come una coperta calda che ti avvolge la sera, e fa sentire al sicuro.

 

Pensi davvero che l’amore passionale, quello che scatena il desiderio degli amanti, sia solo il modo più certo d’essere infelici.

 

André con noncuranza, ti racconta degli incontri segreti tra Fersen e Maria Antonietta organizzati alle ore e nei luoghi più impensati. Non ci sono testimoni, eppure tutti ne parlano come se la Francia intera li avesse visti; pare che Sua Maestà, quando la nebbia avvolge ancora il mattino, rientri silenziosa nei suoi appartamenti, mentre ancora alla reggia tutti dormono. Ha smesso anche di andare a Parigi a divertirsi, per vivere ogni momento possibile, della loro passione.

 

Se sapesse quanto le sue parole ti fanno male, forse starebbe zitto. Probabilmente lo sa, e lo fa di proposito, per qualche oscura ragione che non comprendi.

 

Eppure, non hai il coraggio di farlo smettere, perché nonostante quello che provi, lo strazio del cuore per un sentimento che non ti puoi concedere, sei avida di sapere, di capire che cosa sia questa forza ancestrale che li attira uno verso l’ altra, a cui è impossibile resistere.

 

- Ho l’impressione di non essere capita neppure da voi, Oscar… potete comprendere il cuore di una donna?  [3]

 

Ossessionanti, ti tornano in mente le parole accorate di Maria Antonietta.

Così, mentre ascolti la voce un po’ malinconica di André, ti sembra di vederli: ogni gesto, le voci, i sospiri e i fremiti divisi tra pena e piacere, gli occhi e le labbra che si cercano, le mani che s’intrecciano, le lacrime di gioia e di dolore, e alla fine il triste momento della separazione.

La tua non è malsana curiosità, ma hai bisogno di immaginare cosa provano, come si sentono; solo attraverso loro puoi conoscerlo, viverlo anche tu, sentire lo spasimo del cuore che freme nell’attesa dell’amato.

Immaginare i baci appassionati, le carezze, l’abbraccio ardente dei corpi, le parole sussurrate all’orecchio, le promesse infinite.

Senza enfasi, André racconta di loro, e ti chiedi come sarebbe da donna, essere tra le braccia forti di un uomo, vivere un sentimento come quello. Essere riamata.

 

Comprendere il cuore di una donna.

Comprendere il tuo cuore di donna.

 

Ma le parole tra voi, ultimamente sono diventate pericolose.

Troppo per ignorarle.

“Sai Oscar, non vorrei essere al posto di Fersen, però un po’ lo invidio, e in fondo, lo capisco. Dev’essere bello stringere con tenerezza fra le braccia la donna che si ama, anche quando si vive un amore difficile e impossibile… un’ora sola con lei, può valere una vita intera.”

Tremi, mentre il cuore accelera spaventato; sei abituata a governare le tue emozioni come fossero un plotone di soldati da tenere in riga, ma non è mai stato così difficile.

In realtà, con André è sempre stato più difficile che con altri, e lo sai. Lui ti gira attorno guardingo, paziente aspetta che esponi il fianco indifeso, e dopo ti colpisce dritto al cuore.

Ridi lieve, come se volessi schernirlo, e non ti sei mai sentita così cattiva. Devi esserlo e non ti piace.

“Non ti facevo così sentimentale, André…”

Un sorriso franco, ma rassegnato gli distende le labbra e accende il suo sguardo che si posa su di te, per un istante.

È bravo a non far vedere il suo tormento, solo qualche anno fa non avresti saputo indovinarlo.

Ma ora sai, ora è tutto fin troppo chiaro; siete cresciuti insieme, e non ci sono mai stati misteri tra voi, ma prima era più facile camminare insieme, fingere che nulla potesse cambiare tra te e lui.

Ora non sai cosa potresti dirgli, e hai paura… una dannata paura di rovinare tutto, e di perdere molto.

 

Non lo hai mai sentito parlare così… prima.

Perché adesso? Cosa è cambiato?

Devi farlo smettere. Subito.

Un segnale sbagliato da parte tua, e tutto il vostro mondo dove solo voi potete vivere, dove nessuno può farvi del male, crollerebbe.

Anche lui ha il cuore stretto nella morsa di un amore difficile.

Sei tu, che lo fai penare. Sei tu la donna che vorrebbe stringere tra le braccia, ma tu non hai mai pensato a lui in quel modo.

Non lo puoi fare.

Quando immagini l’uomo che potresti amare, è solo il conte di Fersen che ti viene in mente, un miraggio irraggiungibile.

Andrè è l’amico, il fratello che non vuoi perdere.

Non sarebbe lecito tra voi.

Sarebbe troppo complicato… e sarebbe sbagliato.

Sei sicura che lui lo sa quanto te.

L’amore non è altro che una lenta e triste agonia; se non puoi evitarla a te stessa, la eviterai a lui. Gli negherai qualsiasi illusione.

 

 

 

******

 

 

 

 

L’hai accompagnata a Versailles.

La regina l’ha mandata a chiamare per una questione delicata e importante; il motivo della convocazione poteva essere solo il conte di Fersen, lo hai sospettato subito. Non ti fa piacere che venga coinvolta nelle manovre di quei due, ma non puoi farci nulla.

Puoi solo assistere, mentre un lieve risentimento ti rode in petto. Ti dispiace davvero per la situazione dolorosa in cui si trova la regina, ma Maria Antonietta dovrebbe imparare a diventare responsabile, capire che le scelte hanno delle conseguenze, e quelle di una sovrana non coinvolgono solo lei.

Capisci perché la Regina Maria Antonietta è ricorsa ad Oscar; in una corte piena di nemici, di chi altri potrebbe fidarsi? La nota amicizia tra Oscar e il conte di Fersen è un’opportunità provvidenziale, che la regina sfrutta senza malizia alcuna.

 

Aspettavi Oscar nel cortile della reggia sul retro, mentre tenevi a bada i vostri cavalli; quando è tornata dall’udienza privata, era pensierosa e triste. Quanto ti manca il suo solito cipiglio fiero; sempre meglio dell’aria corrucciata che ha da un po’ di tempo a questa parte.

 

Pochi minuti dopo, ormai lontani dai cancelli di Versailles, ti ha solo detto di tornare a casa, mentre lei galoppava verso la pianura, come se dovesse seminare dietro sé il suo peggior nemico.

 

Sai benissimo da chi è andata.

Il Colonnello delle Guardie Reali del Re di Francia è diventato il messaggero d’amore tra gli amanti infelici. La sola idea t’infastidisce. Per quanto appare beffardo, è una situazione assurda! Ruolo più inadatto per lei non potrebbe esserci.

 

Quando dopo un’ora, sei arrivato a casa senza di lei, tua nonna ti ha fatto subito il terzo grado, oltre a rimproverarti per averla lasciata sola.

“Non preoccuparti, Oscar tornerà presto.” Rassicuri l’anziana donna, e tenti di convincere te stesso.

I minuti passano lenti, mentre speri di vedere il suo cavallo bianco profilarsi presso i cancelli della tenuta dei Jarhayes.

Invece, dalle alte finestre che si aprono sul vasto viale di ghiaia, vedi solo il cielo che s’incupisce invaso da nuvole scure.

 

Mentre aspetti, il cuore diventa sempre più pesante.

Pensi a lei, di fronte a Fersen, e immagini parole difficili da dire.

Quanto ci vuole a riferire un messaggio?

È passato troppo tempo e il cielo promette di aprirsi in una cascata d’acqua. Tua nonna congiunge le mani al petto, sempre più ansiosa. Non puoi resistere oltre. Il tuo cavallo è già pronto nella stalla dove lo hai lasciato; non hai tolto neppure la sella e i finimenti.

“Vado a cercare Oscar, prima che la sorprenda il temporale.”

La tua tranquillità è solo apparente.

Prendi il suo mantello ed esci deciso a raggiungerla.

 

 

 

******

 

 

 

Faresti di tutto per la tua regina, ma in questo caso avresti preferito non ricevere una simile incombenza. Lo farai perché non sai negarle nulla, perché l’hai vista nascondersi il volto tra le mani come una donna comune, e piangere di vergogna.

Stasera non potranno vedersi.

L’amore uccide anche l’orgoglio di una sovrana, lo schiaccia sotto l’umiliazione dell’alto tradimento.

Ti sgomenta vedere fin dove l’essere umano può arrivare per rubare qualche ora di felicità, e quanto potente dev’essere tale estasi per mettere a rischio tutto il resto, l’onore, il prestigio, il rispetto, perfino la vita stessa.

Gli ideali che appartengono alla nobiltà ti sono sempre sembrati più importanti, superiori a tutte le umane debolezze, così ti ha insegnato tuo padre. Non sai più se sia davvero così.

 

Soffre di più chi ama senza essere riamato…

 

Inevitabile associare lo stesso pensiero ad André, ma che valore ha la tua sofferenza, lo sai solo tu.

Non hai braccia che ti consolino, né puoi dare conforto a chi ami, che sia la regina, il tuo amico d’infanzia, oppure Fersen, perché ti senti impotente.

Dall’amore non ci si può difendere.

Le tue lacrime mai versate, frutto di un dolore confuso in mezzo ad altri, finiscono sulla riva di un fiume dove hai frenato la corsa solitaria del tuo cavallo.

Né sai dove si perdono le lacrime di André.

Forse anche in questo è più bravo di te, e le trattiene tutte dentro il cuore, trasformandole in un distillato d’amore devoto e silenzioso, che non chiede nulla per sé.

Per un momento, ti chiedi se c’è qualcosa di più nobile, ma non ci sono medaglie per André.

 

 

Riacquisti il controllo di te stessa, rimonti in sella e lentamente ti avvii verso Parigi, presso il palazzo dove vive Fersen.

Senti che sta per piovere, ma non t’importa: la pioggia laverà via dolore, pensieri tristi e lacrime.

È quasi buio e sei fradicia quando arrivi da lui.

Non scendi neppure da cavallo.

I capelli sono incollati al viso e la tua divisa intrisa d’acqua è pesante come un’armatura di metallo.

Sullo scalone esterno, Fersen è un po’ sorpreso di vederti, ma bastano poche parole sintetiche a chiarire il motivo della tua visita: il messaggio della regina Maria Antonietta.

“Tutto è rimandato al ballo della settimana prossima…”

Il conte ti ringrazia mentre sostiene il tuo sguardo con i suoi occhi seri. Se prova qualche imbarazzo, lo nasconde bene.

Tu resti in silenzio sotto questa pioggia che ti sembra gelida, così fitta che assomiglia ad un muro grigio d’acqua che confonde forme e contorni in una massa indistinta.

Tiri le redini per girare il cavallo e andartene, ma la voce di Fersen ti blocca.

“Aspettate Oscar! Sta diluviando, fermatevi qui per questa notte, altrimenti vi prenderete un malanno. Manderò un messo a Palazzo Jarhayes per avvisare che siete rimasta bloccata dal temporale.”

La richiesta ti lascia interdetta; esiti, mentre pensi che non puoi restare, ma lo vorresti con tutta l’anima.

 

La verità è che non riusciresti ad ascoltare il suo lamento d’amore per lei.

Non stasera.

Il cuore fa troppo male.

 

Però, Fersen insiste di nuovo, e forse, tu sei troppo stanca per resistere, e troppo debole per affrontare una pioggia gelida quanto la disperazione.

Hai bisogno di asciugare il cuore.

“Vi ringrazio, Fersen… accetto volentieri, solo per questa notte…” sussurri, e lui ti sorride, sollevato.

 

La pioggia sembra meno fredda.

 

 

 

Continua…

 

 

Ebbene sì, ci sarà un altro capitolo. La storia sta prendendo una piega un po’ imprevista, e voglio vedere dove mi porterà. Non è mia intenzione andare troppo lontano e non era nei piani originari, ma si è aperta una strada che vorrei percorrere.

Spero che vorrete accompagnarmi.

Grazie a tutte voi per l’attenzione e l’apprezzamento, spero di non deludervi, ma come sempre, terrò conto delle eventuali critiche che vorrete farmi. Un saluto a tutte.



[1] Frase che André dice nel dialogo originale giapponese dell’anime, nella puntata 20.

[2]  Estrapolata dal film “Le relazioni pericolose” 1988 di S. Frears

[3]  Frase originale tratta dal manga, di un dialogo tra Oscar e la regina.

   
 
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