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Autore: xxlili_luna    19/01/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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DRAMMI DA RAGAZZE
Pov Hermione
Camera sua e di Draco
La mattina dopo mi svegliai molto riposata. Mi accorsi subito che ero da sola, ma infoddo cosa dovevo aspettarmi da lui? La colazione a letto? Scesi dal letto e, dopo aver preso alcuni vestiti, andai in bagno. Mi tolsi il pigiama, mi infilai nel box doccia e mi feci una doccia veloce. Mi vestì, mettendomi una gonna stile scozzese che mi arrivava a metà coscia, blu e viola e una canottiera nera. Mi truccai come al solito, ossia un po'di mascara e dell'eye-liner nero, mi lisciai i capelli come meglio potei e tornai in camera, dove mi infilai un paio di scarpe da ginnastica nere. Uscì dalla camera, diretta di sotto. Scesi le scale, ricordandomi la strada che avevo fatto con Malfoy la sera prima. Tutti gli adulti erano ancora a tavola, intenti a finire la loro colazione. 
- Buongiorno Hermione! - disse Narcissa appena mi vide. Risposi con un sorriso più che sincero. Incredibile ma vero quando ero di fronte a loro da sola mi sentivo molto a disagio, se non ero con Malfoy. Lei dovette capirlo. - È in palestra. Secondo piano ultima porta a sinistra. - disse facendomi un altro sorriso dolce e comprensivo. Annuì lievemente e seguì le sue indicazioni. Salì le scale e attraversai il lungo corridoio, ritrovandomi di fronte a una grande porta. La aprì lentamente, un po' imbarazzata, e mi ritrovai di fronte a una enorme stanza, con diversi attrezzi da palestra e tappetini. Al centro c'era lui, mezzo nudo, che faceva delle flessioni su una sbarra di metallo. Non si era minimamente accorto di me, quindi mi appoggiai allo stipite della porta e lo osservai. I capelli biondi erano appiccicati alla fronte dal sudore, i muscoli delle braccia si flettevano a ogni movimento e il petto scolpito brillava alla luce. 
- Ti godi lo spettacolo, Granger? - disse a un certo punto facendomi sobbalzare. Si fermò e si tirò su, voltandosi verso di me, squadrandomi da capo a piedi, di nuovo. - Io sì. - continuò lui è solo in quel momento mi resi conto di quanto poco ero vestita... ma insomma, era estate! Grazie al cielo dopo qualche altro minuto distolse lo sguardo e tornò ai suoi esercizi. Prese da terra una lunga asta di ferro e dei pesi, poi si sedette su una lunga panca, sdraiandosi e cominciò a sollevare quel peso. - C'è un motivo per cui sei qui o...
- In realtà no. Tua madre mi ha detto che eri qui e...
- E da brava fidanzatina sei venuta da me. - concluse lui. - Senti. Non mi piace tirare in ballo questioni già superate, soprattutto dato che non mi liace ripetermi, ma non ho ancora ben capito quando parlerai a Weasley. - disse continuando a sollevare quel l'asta. 
- Hai ragione. Ne abbiamo già parlato e io ti ho già detto che glielo dirò bquando sarò pronta a farlo. - risposi secca. Ora ero totalmente entrata e la porta si era chiusa dietro di me. 
- Sì. E io ti ho già detto che glielo dirò io quando vorrò. E non lo farò gentilmente. Penso che molto probabilmente gli sputeró la verità in faccia, sarà divertente vedere la sua faccia. 
- No! Malfoy ti prego. Dammi... dammi un po' di tempo. - dissi in tono supplichevole. I suoi movimenti si arrestarono di colpo per qualche secondo prima di riprendere regolari. 
- Va bene. - sussurrò lui senza guardarmi. Buttai fuori l'aria, e solo in quel momento mi resi conto che avevo trattenuto il respiro. Sapevo bene che non dovevo sperarci troppo ma almeno aveva accettato e forse non avremmo dovuto affrontare quell'argomento per un po'. Restammo lì tutta la mattina, mentre i nostri genitori, ogni tanto venivano a controllarci, inventando le scuse più stupide che potevano trovare, anche se io e lui sapevamo bene perché venivano. Lo facevano solo per controllare che non stessimo generando un nuovo Malfoy così presto. 
Dopo pranzo mi fiondai in camera mia per rispondere all'ennesima chiamata da parte di Ginny. Chiusi la porta e risposi. 
- Ginny! Che è successo? - chiesi con voce all'armata. 
- Hermione! Grazie a Dio mi hai risposto. Non puoi capire cosa mi è successo! - urlò in preda al panico la mia migliore amica, facendomi preoccupare ancora di più. 
- Che ti è successo? Ginny parla! - dissi a mia volta camminando su e giù per la camera. 
- Io e Harry abbiamo litigato! - urlò lei. 
- Cosa?! E quando? - esclamai fermandomi di colpo. Quei due erano la coppia perfetta e non mi sarei mai sognata che potessero litigare. 
- Ieri sera. Sì, lo so. Dovevo chiamarti prima ma non volevo svegliati dato che era tardi e non sapevo se tu stavi dormendo oppure no. Poi stamattina ho avuto molte cose da fare e adesso non ce la facevo più e ti ho chiamato. - disse Ginny dall'altra parte del telefono. Sentivo la sua voce tremare e avevo la netta sensazione che stesse per piangere. 
- Okay, Ginny. Ascoltami. Calmati e raccontami tutto. - feci io ricominciando a camminare. 
- Va bene. - sussurrò lei e la sentì fare un grande respiro. - Allora, eravamo usciti insieme e stava andando tutto bene. Insomma mi aveva portato a cena fuori, mi teneva per mano e tutto il resto. Il problema però è venuto dopo cena, mentre lui mi stava accompagnando a casa abbiamo incontrato Dean. Hai presente Dean Thomas? 
- Sì. - risposi sospirando. Me lo ricordavo fin troppo bene dato che ero intervenuta nella sua relazione con Ginny, dato che lei mi aveva raccontato che era diventato fin troppo possessivo, anzi si può dire ossessionato. 
- Ecco, abbiamo provato a ingnorarlo facendo finta di non averlo visto, ma, ovviamente lui ci ha fermati. Ha cominciato a provocare Harry e lui ha fatto davvero di tutto per non darci troppo peso, ma poi Dean ha tirato fuori una questione fin troppo delicata. 
- Ossia? - chiesi timorosa della risposta. 
- Ossia la mia verginità. - rispose secca Ginny. Mi sentì gelare il sangue nelle vene. Dato che era la mia migliore amica da sempre ci raccontavano tutto, anche queste cose, e lei mi aveva raccontato per filo e per segno tutta la sua relazione con Dean, durata poco più di un mese. Sapevo che lei non era ceduta alle sue avance e che aveva perso la verginità con Harry. Ma se conoscevo Dean sapevo che si sarebbe rigirato la storia, e sentendo che la mia migliore amica aveva cominciato a singhiozzare, già mi immaginavo cosa poteva aver detto quel grande stronzo a Harry. 
- Okay. Cosa ha detto? 
- Gli ha detto che era felice per noi, con un tono sarcastico che non preannunciava niente di buono. Poi ha detto che Harry avrebbe dovuto ringraziarlo dato che avevo imparato con lui tutto quello che facevo con Harry sotto le lenzuola. Capisci? Gli ha detto che avevo perso la mia verginità con lui! - le ultime parole quasi le urlò e sperai fortemente che non ci fosse nessuno in casa. 
- Che grandissimo stronzo! - esclamai nel momento stesso in cui Malfoy entrava in camera. Aggrottò le sopracciglia per un secondo prima di capire che ero al telefono. Chiuse la porta e si tuffò dalla sua parte di letto. Appoggiò la schiena alla ringhiera e distese le gambe, continuando a guardarmi mentre camminavo avanti e indietro. - E poi cosa è successo?
- Bè, dopo aver visto le nostre espressioni sconcertante se n'è andato lasciandoci da soli. Harry si è voltato verso di me e a cominciato a farmi tremiliardi di domande, del tipo: "cosa intendeva quello?" oppure "Mi avevi detto che eri ancora vergine la prima volta che l'abbiamo fatto" e tutte cose così. Ti puoi immaginare che abbiamo litigato. Lui mi ha dato della bugiarda e della falsa e poi se n'è andato lasciandomi da sola. Sono tornata a casa e mi sono rinchiusa nella mia stanza a piangere, ho passato quasi tutta la notte in bianco e oggi non sai quante volte ho provato a chiamarlo ma non mi risponde! So che è tornato dai suoi genitori, dato che è venuto qui solo per passare con me la serata, ma ogni volta che chiamo a casa loro, Lily mi dice che non è in casa, oppure che adesso aveva da fare. Non so più che fare, Hermione ti prego aiutami! - urlò talmente forte quelle ultime due parole che dovetti allontanare il telefono dall'orecchio. 
Sospirai pesantemente mentre tornavo verso il letto, su cui mi lascia cadere mettendo una gamba sotto al corpo e l'altra a penzoloni giù dal letto, la schiena poggiata alla ringhiera come Malfoy. - Ginny... lo sai che Harry... anzi, i Potter, sono un osso duro. Forse dovresti aspettare che si calmi e poi...
- No! - mi interruppe lei. - Non posso aspettare! Io devo chiarirmi con lui, adesso! 
- Ma cosa vuoi che faccia io? - chiesi esasperata allontanando il ragazzo con la mano libera, dato che cercava di avvicinarsi per sentire la nostra conversazione. Alla fine si arrese e tornò nella sua posizione di prima. 
- Chiamalo! E convincilo che io non gli ho mentito, ma che l'ha fatto Dean. - mi implorò Ginny. Adesso non c'erano più singhiozzi o tremolii nella sua voce, solo speranza che la sua migliore amica potesse fare il miracolo e far rinsavire un Potter, e se lo conoscevo, sarebbe stata un'impresa ardua dato il loro orgoglio, non per niente erano tutti finiti in Grifondoro. 
- D'accordo. - dissi con tono rassegnato. - Lo chiamerò. 
- No! Devi farlo adesso! - urlò ancora lei. 
- Ginny! - dissi cercando di calmarla, tentativo che fallì miseramente. 
- ORA Hermione! - 
- Adesso! - confermai io e dopo un secondo aveva riattaccato. 
- Serve aiuto, amore? - mi chiese Malfoy con tono sarcastico. 
- No. - risposi secca ignorando la parola amore, mentre digitavo il numero di Harry. Dopo tre squilli mi rispose. - Ciao Harry! 
- Ciao Herm. Come stai? - mi chiese con voce lievemente stanca, anche lui doveva essere distrutto quanto Ginny, se non di più. 
- Bene... senti, Ginny mi ha chiamato e mi ha detto cosa è successo tra di voi. - dissi senza girarci troppo intorno. 
- Ah! - disse amaramente. - Per favore, non sono in vena di ramanzine da parte tua perché ho lasciato la tua migliore amica. 
- Ma io non voglio farti una ramanzina. Voglio solo raccontarti la verità. - replicai io, e dall'altra parte, calò il silenzio. Era talmente totale che mi staccai dal telefono per controllare che Harry ci fosse ancora. 
- Continua. - disse lui dopo non so quanto tempo. 
Sorrisi lievemente. Già solo il fatto che mi avesse fatto continuare significava che i fosse una speranza. - Ascoltami, so cosa ti ha detto Dean, ma tu sai bene che lui è un grandissimo bugiardo. Tu sai come si comportava nei confronti di Ginny e lo so anch'io, dato che sono stata proprio io ad aiutarla... ma questa è un'altra faccenda. Comunque, sai che Dean farebbe di tutto pur di separarvi per poter riprendersi Ginny, e io so che tu non vuoi questo. Capisco che tu sia confuso e arrabbiato, ma credimi, Ginny non è mai andata a letto con Dean. La sua prima volta è stata con te. - dissi io con tono dolce e comprensivo, con la coda dell'occhio vidi Malfoy farsi più interessato alla conversazione, più precisamente alla parola "letto". Cercai di non pensarci e mi concentrai su quello che mi stava dicendo Harry. 
- Voglio sentirmelo dire da qualcun'altro. - disse sicuro.
- Va bene! - dissi esasperata. - Aspetta in linea, chiamo Luna e si unisce alla conversazione, così puoi sentire con le tue orecchie. - un attimo dopo misi il vivavoce e tornai a digitare il numero di Luna, l'altra mia migliore amica. Io, lei e Ginny eravamo inseparabili, anche se eravamo in casate diverse. Io e Ginny Grifondoro e lei Corvonero. Rispose al secondo squillo e appena lo fece tolsi il vivavoce e riportai il telefono all'orecchio. - Ciao Luna! 
- Ciao Hermione! - mi salutò lei con la sua stessa voce allegra. Quella ragazza non la perdeva proprio mai. 
- Senti, sei collegata alla mia telefonata con Harry quindi anche lui ci può s etire e parlare. Comunque, te la faccio brevemente, poi dopo chiami Ginny e ti fai spiegare meglio. Harry non crede che Ginny fosse stata vergine qunado l'hanno fatto per la prima volta. Potresti dirgli che si sbaglia? 
- Oh, cavolo! Harry ti sbagli di grosso! Ti giuro sull'esistenza dei Gorgosprizi che Ginny era vergine quando è venuta a letto con te. Ce l'ha detto, a me a Hermione, sai ci dice sempre tutto, come noi diciamo sempre tutto a lei, siamo come sorelle e...
- Luna! - dicemmo all'unisono io ed Harry. Le volevamo bene, era una nostra grandissima amica, ma avvolte divagava veramente troppo. 
- Scusate. - sussurrò dispiaciuta lei, anche se si avvertiva ancora quella nota di positività che la inondava. 
- Tranquilla. - feci io sorridendo anche se non poteva vedermi. - Okay, grazie Luna. Ci sentiamo! 
- Ciao! - risoose lei riagganciando. 
- Allora? Convinto? - chiesi a Harry, che era rimasto zitto per tutta la durata della convenzione con Luna, apparte per farla zittire. 
- Sono un grandissimo cretino vero? - chiese in modo retorico. - Cosa devo fare, secondo te? 
Ma perché tutti immischiavano la povera Hermione? - Secondo me, dovresti smaterializzarti a casa sua, chiederle perdono baciarla e fare del sano sesso riconsatorio.
- Sono d'accordo. Grazie Hermione. Ti voglio bene! 
- Anch'io! - dissi divertita prima di riagganciare. Sospirai e mi lasciai cadere completamente sdraiata sul letto. 
- Sai dovresti fare la consulente di coppie. - scherzò Malfoy. Sorrisi appena chiudendo gli occhi e mettendomi una mano sugli occhi. 
- Hai ragione. - dissi riaprendoli e incontrando quelli di ghiaccio di lui. Distolsi lo sguardo, tirandomi su a sedere. Perché non riuscivo più a guardarlo negli occhi?! 
Quella sera Malfoy uscì per una "serata tra uomini", come la chiamò lui e io rimasi da sola. Mi distesi sul letto e poco dopo mi arrivò un messaggio da parte di Ginny: 
" Grazie, grazie, grazie, amica mia! Sei la migliore, come sempre." 
E io risposi: " Prego, prego e prego. Grazie per il complimento ed è vero." 
" Poi non abbiamo avuto il tempo di pagare di te e Malfoy ma mi sei sembrata abbastanza serena. Comunque ti giuro che domani mi dedico a te. T.V.B." 
" Va bene. T.V.T.B. " risposi prima di spegnere il telefono e poggiarlo sul comodino. Mi tirai su a mala voglia e mi misi in pigiama, poi mi infilai sotto le coperte e dopo poco mi addormentai. E fu un sogno che vedeva come protagonisti due bei occhi color ghiaccio. 
Pov Draco
Ingresso di casa
Ero ubriaco, lo sentivo bene, ma sapevo anche che ero abbastanza sobrio da tornare in camera senza svenire sul pavimento della cucina o sulle scale. Aprì la porta della camera lentamente, dato che non avevo che gli altri  si svegliassero. Chiusi la porta e mi tolsi immediatamente scarpe e giacca, buttandoli da una parte. Distesa sul letto notai Hermione. Dormina pacificamente. Mi avvicinai un passo alla volta e la osserva a lungo. I lineamenti delicati e distesi, la pelle chiara, le lunghe ciglia, i capelli distesi sul cuscino. Senza pensarci allungai una mano e le accarezzai una guancia, ma appena mi resi conto del mio gesto la allontanai di colpo. Mi spogliai velocemente e mi distesi a letto. Voltai di nuovo la testa verso Hermione. Era così bella e rilassata mentre dormiva... ma cosa mi passava per la testa? Hermione non era... O mio Dio! L'avevo appena chiamata per nome! Mi resi subito conto che era così facile farlo. 
Ma cosa mi stava succedendo?! Colpa dell'alcool, tutta colpa di quello che mi annebbiava il cervello e non mi faceva pensare lucidamente. Senza pensarci mi avvicinai piano a lei ee diedi un piccolo bacio a fior di labbra. Ancora confuso da quel gesto mi distesi completamente sul letto ma quando la sentì mugulare qualcosa mi voltai di scatto verso di lei. Riuscì a distinguere una sola parola e quella bastò per farmi perdere un battito: - Draco. - sussurrò lei continuando a dormire. Mi stava sognando! Cercai di scacciare quel pensiero dalla testa ma proprio non ci riuscì così mi voltai completamente verso di lei e ripresi ad accarezzarle la guancia, questa volta consapevole di quello che stavo facendo. E mi addormentai così, beandomi della delicatezza della sue pelle e di quel calore che sentivo nel petto, ma che non riuscivo proprio a decifrare. 
Ecco qua! Contenti? Io sì e molto. Voglio ancora ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, o le ricordate o tutte la altre opzioni. Allora, Draco ed Hermione cominciano finalmente a capire di provare qualcosa l'uno per l'altro ma ci vorrà ancora un po' prima che lo accettino. Ciao e al prossimo capitolo! 😘

DRAMMI DA RAGAZZE


Pov Hermione
Camera sua e di Draco


La mattina dopo mi svegliai molto riposata. Mi accorsi subito che ero da sola, ma infoddo cosa dovevo aspettarmi da lui? La colazione a letto? Scesi dal letto e, dopo aver preso alcuni vestiti, andai in bagno. Mi tolsi il pigiama, mi infilai nel box doccia e mi feci una doccia veloce. Mi vestì, mettendomi una gonna stile scozzese che mi arrivava a metà coscia, blu e viola e una canottiera nera. Mi truccai come al solito, ossia un po'di mascara e dell'eye-liner nero, mi lisciai i capelli come meglio potei e tornai in camera, dove mi infilai un paio di scarpe da ginnastica nere. Uscì dalla camera, diretta di sotto. Scesi le scale, ricordandomi la strada che avevo fatto con Malfoy la sera prima. Tutti gli adulti erano ancora a tavola, intenti a finire la loro colazione. 


- Buongiorno Hermione! - disse Narcissa appena mi vide. Risposi con un sorriso più che sincero. Incredibile ma vero quando ero di fronte a loro da sola mi sentivo molto a disagio, se non ero con Malfoy. Lei dovette capirlo. - È in palestra. Secondo piano ultima porta a sinistra. - disse facendomi un altro sorriso dolce e comprensivo. Annuì lievemente e seguì le sue indicazioni. Salì le scale e attraversai il lungo corridoio, ritrovandomi di fronte a una grande porta. La aprì lentamente, un po' imbarazzata, e mi ritrovai di fronte a una enorme stanza, con diversi attrezzi da palestra e tappetini. Al centro c'era lui, mezzo nudo, che faceva delle flessioni su una sbarra di metallo. Non si era minimamente accorto di me, quindi mi appoggiai allo stipite della porta e lo osservai. I capelli biondi erano appiccicati alla fronte dal sudore, i muscoli delle braccia si flettevano a ogni movimento e il petto scolpito brillava alla luce. 


- Ti godi lo spettacolo, Granger? - disse a un certo punto facendomi sobbalzare. Si fermò e si tirò su, voltandosi verso di me, squadrandomi da capo a piedi, di nuovo. - Io sì. - continuò lui è solo in quel momento mi resi conto di quanto poco ero vestita... ma insomma, era estate! Grazie al cielo dopo qualche altro minuto distolse lo sguardo e tornò ai suoi esercizi. Prese da terra una lunga asta di ferro e dei pesi, poi si sedette su una lunga panca, sdraiandosi e cominciò a sollevare quel peso. - C'è un motivo per cui sei qui o...


- In realtà no. Tua madre mi ha detto che eri qui e...


- E da brava fidanzatina sei venuta da me. - concluse lui. - Senti. Non mi piace tirare in ballo questioni già superate, soprattutto dato che non mi liace ripetermi, ma non ho ancora ben capito quando parlerai a Weasley. - disse continuando a sollevare quel l'asta. 


- Hai ragione. Ne abbiamo già parlato e io ti ho già detto che glielo dirò bquando sarò pronta a farlo. - risposi secca. Ora ero totalmente entrata e la porta si era chiusa dietro di me. 


- Sì. E io ti ho già detto che glielo dirò io quando vorrò. E non lo farò gentilmente. Penso che molto probabilmente gli sputeró la verità in faccia, sarà divertente vedere la sua faccia. 


- No! Malfoy ti prego. Dammi... dammi un po' di tempo. - dissi in tono supplichevole. I suoi movimenti si arrestarono di colpo per qualche secondo prima di riprendere regolari. 


- Va bene. - sussurrò lui senza guardarmi. Buttai fuori l'aria, e solo in quel momento mi resi conto che avevo trattenuto il respiro. Sapevo bene che non dovevo sperarci troppo ma almeno aveva accettato e forse non avremmo dovuto affrontare quell'argomento per un po'. Restammo lì tutta la mattina, mentre i nostri genitori, ogni tanto venivano a controllarci, inventando le scuse più stupide che potevano trovare, anche se io e lui sapevamo bene perché venivano. Lo facevano solo per controllare che non stessimo generando un nuovo Malfoy così presto. 


Dopo pranzo mi fiondai in camera mia per rispondere all'ennesima chiamata da parte di Ginny. Chiusi la porta e risposi. 
- Ginny! Che è successo? - chiesi con voce all'armata. 


- Hermione! Grazie a Dio mi hai risposto. Non puoi capire cosa mi è successo! - urlò in preda al panico la mia migliore amica, facendomi preoccupare ancora di più. 


- Che ti è successo? Ginny parla! - dissi a mia volta camminando su e giù per la camera. 


- Io e Harry abbiamo litigato! - urlò lei. 


- Cosa?! E quando? - esclamai fermandomi di colpo. Quei due erano la coppia perfetta e non mi sarei mai sognata che potessero litigare. 


- Ieri sera. Sì, lo so. Dovevo chiamarti prima ma non volevo svegliati dato che era tardi e non sapevo se tu stavi dormendo oppure no. Poi stamattina ho avuto molte cose da fare e adesso non ce la facevo più e ti ho chiamato. - disse Ginny dall'altra parte del telefono. Sentivo la sua voce tremare e avevo la netta sensazione che stesse per piangere. 


- Okay, Ginny. Ascoltami. Calmati e raccontami tutto. - feci io ricominciando a camminare. 


- Va bene. - sussurrò lei e la sentì fare un grande respiro. - Allora, eravamo usciti insieme e stava andando tutto bene. Insomma mi aveva portato a cena fuori, mi teneva per mano e tutto il resto. Il problema però è venuto dopo cena, mentre lui mi stava accompagnando a casa abbiamo incontrato Dean. Hai presente Dean Thomas? 


- Sì. - risposi sospirando. Me lo ricordavo fin troppo bene dato che ero intervenuta nella sua relazione con Ginny, dato che lei mi aveva raccontato che era diventato fin troppo possessivo, anzi si può dire ossessionato. 


- Ecco, abbiamo provato a ingnorarlo facendo finta di non averlo visto, ma, ovviamente lui ci ha fermati. Ha cominciato a provocare Harry e lui ha fatto davvero di tutto per non darci troppo peso, ma poi Dean ha tirato fuori una questione fin troppo delicata. 


- Ossia? - chiesi timorosa della risposta. 


- Ossia la mia verginità. - rispose secca Ginny. Mi sentì gelare il sangue nelle vene. Dato che era la mia migliore amica da sempre ci raccontavano tutto, anche queste cose, e lei mi aveva raccontato per filo e per segno tutta la sua relazione con Dean, durata poco più di un mese. Sapevo che lei non era ceduta alle sue avance e che aveva perso la verginità con Harry. Ma se conoscevo Dean sapevo che si sarebbe rigirato la storia, e sentendo che la mia migliore amica aveva cominciato a singhiozzare, già mi immaginavo cosa poteva aver detto quel grande stronzo a Harry. 


- Okay. Cosa ha detto? 


- Gli ha detto che era felice per noi, con un tono sarcastico che non preannunciava niente di buono. Poi ha detto che Harry avrebbe dovuto ringraziarlo dato che avevo imparato con lui tutto quello che facevo con Harry sotto le lenzuola. Capisci? Gli ha detto che avevo perso la mia verginità con lui! - le ultime parole quasi le urlò e sperai fortemente che non ci fosse nessuno in casa. 


- Che grandissimo stronzo! - esclamai nel momento stesso in cui Malfoy entrava in camera. Aggrottò le sopracciglia per un secondo prima di capire che ero al telefono. Chiuse la porta e si tuffò dalla sua parte di letto. Appoggiò la schiena alla ringhiera e distese le gambe, continuando a guardarmi mentre camminavo avanti e indietro. - E poi cosa è successo?


- Bè, dopo aver visto le nostre espressioni sconcertante se n'è andato lasciandoci da soli. Harry si è voltato verso di me e a cominciato a farmi tremiliardi di domande, del tipo: "cosa intendeva quello?" oppure "Mi avevi detto che eri ancora vergine la prima volta che l'abbiamo fatto" e tutte cose così. Ti puoi immaginare che abbiamo litigato. Lui mi ha dato della bugiarda e della falsa e poi se n'è andato lasciandomi da sola. Sono tornata a casa e mi sono rinchiusa nella mia stanza a piangere, ho passato quasi tutta la notte in bianco e oggi non sai quante volte ho provato a chiamarlo ma non mi risponde! So che è tornato dai suoi genitori, dato che è venuto qui solo per passare con me la serata, ma ogni volta che chiamo a casa loro, Lily mi dice che non è in casa, oppure che adesso aveva da fare. Non so più che fare, Hermione ti prego aiutami! - urlò talmente forte quelle ultime due parole che dovetti allontanare il telefono dall'orecchio. 


Sospirai pesantemente mentre tornavo verso il letto, su cui mi lascia cadere mettendo una gamba sotto al corpo e l'altra a penzoloni giù dal letto, la schiena poggiata alla ringhiera come Malfoy. - Ginny... lo sai che Harry... anzi, i Potter, sono un osso duro. Forse dovresti aspettare che si calmi e poi...


- No! - mi interruppe lei. - Non posso aspettare! Io devo chiarirmi con lui, adesso! 


- Ma cosa vuoi che faccia io? - chiesi esasperata allontanando il ragazzo con la mano libera, dato che cercava di avvicinarsi per sentire la nostra conversazione. Alla fine si arrese e tornò nella sua posizione di prima. 


- Chiamalo! E convincilo che io non gli ho mentito, ma che l'ha fatto Dean. - mi implorò Ginny. Adesso non c'erano più singhiozzi o tremolii nella sua voce, solo speranza che la sua migliore amica potesse fare il miracolo e far rinsavire un Potter, e se lo conoscevo, sarebbe stata un'impresa ardua dato il loro orgoglio, non per niente erano tutti finiti in Grifondoro. 


- D'accordo. - dissi con tono rassegnato. - Lo chiamerò. 


- No! Devi farlo adesso! - urlò ancora lei. 


- Ginny! - dissi cercando di calmarla, tentativo che fallì miseramente. 


- ORA Hermione! - 


- Adesso! - confermai io e dopo un secondo aveva riattaccato. 


- Serve aiuto, amore? - mi chiese Malfoy con tono sarcastico. 


- No. - risposi secca ignorando la parola amore, mentre digitavo il numero di Harry. Dopo tre squilli mi rispose. - Ciao Harry! 


- Ciao Herm. Come stai? - mi chiese con voce lievemente stanca, anche lui doveva essere distrutto quanto Ginny, se non di più. 


- Bene... senti, Ginny mi ha chiamato e mi ha detto cosa è successo tra di voi. - dissi senza girarci troppo intorno. 


- Ah! - disse amaramente. - Per favore, non sono in vena di ramanzine da parte tua perché ho lasciato la tua migliore amica. 


- Ma io non voglio farti una ramanzina. Voglio solo raccontarti la verità. - replicai io, e dall'altra parte, calò il silenzio. Era talmente totale che mi staccai dal telefono per controllare che Harry ci fosse ancora. 


- Continua. - disse lui dopo non so quanto tempo. 


Sorrisi lievemente. Già solo il fatto che mi avesse fatto continuare significava che i fosse una speranza. - Ascoltami, so cosa ti ha detto Dean, ma tu sai bene che lui è un grandissimo bugiardo. Tu sai come si comportava nei confronti di Ginny e lo so anch'io, dato che sono stata proprio io ad aiutarla... ma questa è un'altra faccenda. Comunque, sai che Dean farebbe di tutto pur di separarvi per poter riprendersi Ginny, e io so che tu non vuoi questo. Capisco che tu sia confuso e arrabbiato, ma credimi, Ginny non è mai andata a letto con Dean. La sua prima volta è stata con te. - dissi io con tono dolce e comprensivo, con la coda dell'occhio vidi Malfoy farsi più interessato alla conversazione, più precisamente alla parola "letto". Cercai di non pensarci e mi concentrai su quello che mi stava dicendo Harry. 


- Voglio sentirmelo dire da qualcun'altro. - disse sicuro.


- Va bene! - dissi esasperata. - Aspetta in linea, chiamo Luna e si unisce alla conversazione, così puoi sentire con le tue orecchie. - un attimo dopo misi il vivavoce e tornai a digitare il numero di Luna, l'altra mia migliore amica. Io, lei e Ginny eravamo inseparabili, anche se eravamo in casate diverse. Io e Ginny Grifondoro e lei Corvonero. Rispose al secondo squillo e appena lo fece tolsi il vivavoce e riportai il telefono all'orecchio. - Ciao Luna! 


- Ciao Hermione! - mi salutò lei con la sua stessa voce allegra. Quella ragazza non la perdeva proprio mai. 


- Senti, sei collegata alla mia telefonata con Harry quindi anche lui ci può s etire e parlare. Comunque, te la faccio brevemente, poi dopo chiami Ginny e ti fai spiegare meglio. Harry non crede che Ginny fosse stata vergine qunado l'hanno fatto per la prima volta. Potresti dirgli che si sbaglia? 


- Oh, cavolo! Harry ti sbagli di grosso! Ti giuro sull'esistenza dei Gorgosprizi che Ginny era vergine quando è venuta a letto con te. Ce l'ha detto, a me a Hermione, sai ci dice sempre tutto, come noi diciamo sempre tutto a lei, siamo come sorelle e...


- Luna! - dicemmo all'unisono io ed Harry. Le volevamo bene, era una nostra grandissima amica, ma avvolte divagava veramente troppo. 


- Scusate. - sussurrò dispiaciuta lei, anche se si avvertiva ancora quella nota di positività che la inondava. 


- Tranquilla. - feci io sorridendo anche se non poteva vedermi. - Okay, grazie Luna. Ci sentiamo! 


- Ciao! - risoose lei riagganciando. 


- Allora? Convinto? - chiesi a Harry, che era rimasto zitto per tutta la durata della convenzione con Luna, apparte per farla zittire. 


- Sono un grandissimo cretino vero? - chiese in modo retorico. - Cosa devo fare, secondo te? 


Ma perché tutti immischiavano la povera Hermione? - Secondo me, dovresti smaterializzarti a casa sua, chiederle perdono baciarla e fare del sano sesso riconsatorio.


- Sono d'accordo. Grazie Hermione. Ti voglio bene! 


- Anch'io! - dissi divertita prima di riagganciare. Sospirai e mi lasciai cadere completamente sdraiata sul letto. 


- Sai dovresti fare la consulente di coppie. - scherzò Malfoy. Sorrisi appena chiudendo gli occhi e mettendomi una mano sugli occhi. 


- Hai ragione. - dissi riaprendoli e incontrando quelli di ghiaccio di lui. Distolsi lo sguardo, tirandomi su a sedere. Perché non riuscivo più a guardarlo negli occhi?! 


Quella sera Malfoy uscì per una "serata tra uomini", come la chiamò lui e io rimasi da sola. Mi distesi sul letto e poco dopo mi arrivò un messaggio da parte di Ginny: 


" Grazie, grazie, grazie, amica mia! Sei la migliore, come sempre." 


E io risposi: " Prego, prego e prego. Grazie per il complimento ed è vero." 


" Poi non abbiamo avuto il tempo di pagare di te e Malfoy ma mi sei sembrata abbastanza serena. Comunque ti giuro che domani mi dedico a te. T.V.B." 


" Va bene. T.V.T.B. " risposi prima di spegnere il telefono e poggiarlo sul comodino. Mi tirai su a mala voglia e mi misi in pigiama, poi mi infilai sotto le coperte e dopo poco mi addormentai. E fu un sogno che vedeva come protagonisti due bei occhi color ghiaccio. 




Pov Draco
Ingresso di casa




Ero ubriaco, lo sentivo bene, ma sapevo anche che ero abbastanza sobrio da tornare in camera senza svenire sul pavimento della cucina o sulle scale. Aprì la porta della camera lentamente, dato che non avevo che gli altri  si svegliassero. Chiusi la porta e mi tolsi immediatamente scarpe e giacca, buttandoli da una parte. Distesa sul letto notai Hermione. Dormina pacificamente. Mi avvicinai un passo alla volta e la osserva a lungo. I lineamenti delicati e distesi, la pelle chiara, le lunghe ciglia, i capelli distesi sul cuscino. Senza pensarci allungai una mano e le accarezzai una guancia, ma appena mi resi conto del mio gesto la allontanai di colpo. Mi spogliai velocemente e mi distesi a letto. Voltai di nuovo la testa verso Hermione. Era così bella e rilassata mentre dormiva... ma cosa mi passava per la testa? Hermione non era... O mio Dio! L'avevo appena chiamata per nome! Mi resi subito conto che era così facile farlo. 
Ma cosa mi stava succedendo?! Colpa dell'alcool, tutta colpa di quello che mi annebbiava il cervello e non mi faceva pensare lucidamente. Senza pensarci mi avvicinai piano a lei ee diedi un piccolo bacio a fior di labbra. Ancora confuso da quel gesto mi distesi completamente sul letto ma quando la sentì mugulare qualcosa mi voltai di scatto verso di lei. Riuscì a distinguere una sola parola e quella bastò per farmi perdere un battito: - Draco. - sussurrò lei continuando a dormire. Mi stava sognando! Cercai di scacciare quel pensiero dalla testa ma proprio non ci riuscì così mi voltai completamente verso di lei e ripresi ad accarezzarle la guancia, questa volta consapevole di quello che stavo facendo. E mi addormentai così, beandomi della delicatezza della sue pelle e di quel calore che sentivo nel petto, ma che non riuscivo proprio a decifrare. 




Ecco qua! Contenti? Io sì e molto. Voglio ancora ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, o le ricordate o tutte la altre opzioni. Allora, Draco ed Hermione cominciano finalmente a capire di provare qualcosa l'uno per l'altro ma ci vorrà ancora un po' prima che lo accettino. Ciao e al prossimo capitolo! 😘

   
 
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