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Autore: Vandel    22/01/2017    0 recensioni
Un nuovo personaggio si muove nel mondo di Fairy Tail! La storia di pura fantasia si colloca dopo l'esilio di Luxus dalla gilda.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus Dreher, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Pugno del drago di terra!”.
Anche l’ultimo membro della gilda delle tenebre cadde al suolo. Così come avevano fatto i suoi cinquanta compagni poco prima. Compagni che ora riempivano la piazza di Miogarou, svenuti a terra.
Io e Laxus avevamo il fiatone, com’era comprensibile, ma ce l’avevamo fatta. La gente che si era radunata a guardare ora applaudiva e urlava di gioia, per la minaccia sventata. C’era persino qualcuno che piangeva dalla sollevazione. Guardare quei volti mi fece recuperare tutte le energie spese. Mi sentivo…bene!
Chiusi gli occhi per assaporare a fondo quel momento e quelle urla. Anche Michelle saltava di gioia. “Dobbiamo andarcene da qui” mi riportò alla realtà Laxus.
“Cosa? così presto?” mi risentii io, che volevo godere di quegli applausi ancora un pò.
“Questi erano pesci piccoli! Ne arriveranno degli altri, e altri ancora!” detto questo si incalcò il cappuccio. “Appunto! Dobbiamo proteggere questa gente!” ormai avevo preso a cuore questa città.
Laxus mi si avvicinò e poi, con fare minaccioso mi disse: “Non hai capito niente! Siamo noi che li attiriamo! Quei bastardi vogliono me!”. Io titubai. Volevano…Laxus?! Ma per quale motivo.
“Voi fate come credete, io mi metto in viaggio!” concluse il Dragon Slayer del tuono, prima di incamminarsi in un'altra direzione. Scambiai alcune occhiate con Michelle, poi salutammo la folla e lo seguimmo sotto il boato di questi ultimi.
“Perché una gilda oscura ti dà la caccia?” domandò Michelle, faticando a tenere il nostro passo.
“Non è la gilda di per se, qualcuno l’ha sguinzagliata contro di me” rispose Laxus serissimo.
“Secondo me ti stai sbagliando…” dissi camminando con le mani dietro la testa.
Il drago del fulmine mi squadrò con un aria irritata. “So riconoscere gli uomini di Ewan! So riconoscere gli uomini di mio padre!” urlò mentre io e Michelle sgranammo gli occhi. Nessuno di noi chiese più niente. Camminavamo e basta, in silenzio. Lasciammo la città, vagando per i campi circostanti. Poi finalmente Michelle ruppe il silenzio: “Intendete andare a piedi?”. Aveva il fiatone. Si capiva che non era abituata a lunghe camminate. In più portava quella valigia che non voleva dare a nessuno, tanto era preziosa.
“Qui vicino c’è una città e lì ci sarà sicuramente una stazione ferroviaria! Smettila di frignare!” rispose secco Laxus, chiudendo la questione. Vidi Michelle sbuffare, ma non aggiungere altro. Così mi fermai e, porgendole la schiena le proposi: “Sali! Ti porto io”.
Lei inizialmente si mostrò titubante, poi accettò e salì sulle mie spalle, sbattendomi involontariamente la valigia in faccia. Il dolore, sebbene minimo, svanì subito, quando lei accostò la bocca al mio orecchio e disse dolcemente: “Grazie mille!”. Arrossii ancora una volta.
Per poco non travolsi Laxus, fermo davanti a me, tanto ero distratto. Poi mi accorsi che stava consultando una mappa, per quello era fermo.
“Cosa? hai una mappa?!” esordii stupito.
“E’ la mappa che indica il laboratorio…” rispose lui ruotandola. Non era molto bravo a decifrarla.
“Chi…chi te l’ha data?” mi sforzai di capirci qualcosa anche io. Era molto vecchia e ingiallita, Però si capiva qual’era la strada.
“Non posso dirtelo…” bofonchiò Laxus in risposta.
“Già, come non puoi dirmi perché una gilda oscura mandata da tuo padre ti dà la caccia!” sbuffai io, stufo di tutti quei segreti.
Il dragon Slayer del tuono alzò la voce, visibilmente irritato: “Tu hai i tuoi segreti e io ho i miei!”.
Non la trovai una motivazione giusta e commentai: “Andiamo, siamo compagni ora, no?”.
Laxus mi afferrò per il colletto e a brutto muso mi urlò in faccia: “Io non sono il compagno di nessuno! Io non ti chiedo niente e tu devi fare altrettanto, d’accordo?”.
A quel punto non fiatai più. Sentivo Michelle tremare, su di me. Laxus mi lasciò e si voltò, camminando.
“Mi sono sentito morto, quando ho scoperto la verità su di me!” iniziai a toni bassi “e non voglio che qualcun altro possa sentirsi come me, in futuro. Per questo…voglio distruggere quei dannati laboratori!”. Laxus si era fermato ad ascoltare, senza voltarsi.
“Non lo sto dicendo perché me lo hai chiesto, volevo farlo e basta…” conclusi abbassando al testa al suolo. Non volevo più essere solo. Volevo forse…dei compagni.
Il dragon Slayer del tuono continuò a camminare, lasciandoci indietro.
“Non prendertela” mi sussurrò Michelle “Credo sia il suo carattere. Infondo anche lui ci considera come suoi compagni”.
“Compagno è una parola grossa” dissi io “i compagni si fidano l’uno dell’altro, ma per fidarsi serve tempo”. Poi ripresi a camminare, seguendo Laxus più avanti. Sentii Michelle ridere.
“Che c’è?” le chiesi, un po’ sorpreso.
“Io mi fido di te” rispose lei stringendo le braccia sul mio collo “Quindi noi siamo compagni?!”.
Per l’ennesima volta, arrossii. Però stavolta riuscii a rispondere: “Certo che si!”
  
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