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Autore: Hil 89    01/06/2009    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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71.           A Good Day To Died



Lord Voldemort aspettava ormai da diciassette anni quel momento, il momento in cui avrebbe duellato direttamente con il Bambino Sopravvissuto. Lo vedeva li, all’entrata della scuola che quando era giovane gli aveva fatto da casa, la sua unica casa. Lo stava fissando. I suoi occhi verdi, così uguali a quelli di quella donna che diciassette anni prima aveva impedito alla sua bacchetta di ucciderlo, erano puntati nei suoi. La cicatrice a forma di fulmine spendeva sulla sua fronte come se volesse ricordargli il suo precedente fallimento. Strinse i pugni ed impugno la sua bacchetta, si voltò un istante verso Elisabeth e con un solo sguardo si compresero: la vera guerra iniziava in quel momento.

“Eccoli” la voce di Silente era lievemente inclinata, aveva gli occhi azzurri puntati verso il Lord Oscuro che insieme a quella mezzo demone si era alzato in volo e si stava avvicinando all’entrata della scuola.
I due maledetti sapevano anche volare.
Heric Broms era in piedi di fianco ad Harry James Potter, il ragazzo osservava l’avvicinamento del suo nemico con la bacchetta in pugno.
Si voltò un istante verso i suoi amici, sorrise lievemente e poi parlò: “Ascoltatemi” iniziò piano, “Non voglio che interveniate, non vi preoccupate per me. C’è lui con me. Vi prego, non fate azione di cui vi potreste pentire, lo so che non è facile, però vi scongiuro non mettetevi tra la mia e la sua bacchetta”. I suoi amici, seppur controvoglia annuirono. Hermione lo strinse in un abbraccio carico di affetto e dopo avergli dato un lieve bacio sulla guancia tornò a fissare la sua attenzione sulla donna che si avvicinava insieme al Lord Oscuro, con gli occhi leggermente lucidi. Lucas al suo fianco scambiò un veloce sguardo con il bambino sopravvissuto e poi tornò ad osservare la sua grifoncina. Ron si avvicinò al suo migliore amico e lo guardò negli occhi, “Non fare cazzate” gli disse solo con un piccolo sorriso timido sul volto. “Neanche tu” gli disse Harry prima di abbracciarlo per un secondo. Si voltò e incontrò lei, il suo angelo. Ginevra Weasley aveva gli occhi lucidi e le sue mani tremavano, fissò il suo sguardo in quello smeraldino del grifone e gli gettò le braccia al collo, “Ti amo” gli sussurrò il moro contro il collo. Lei annuì solamente prima di allontanarsi e baciarlo velocemente sulle labbra.
“Harry” la voce di Broms lo distrasse dagli occhi lucidi della sua ragazza, si voltò e vide che Lord Voldemort ormai era a pochi metri da loro. Lasciò la mano di Ginny e dopo un ultimo sguardo andò di fianco al demone.

Non ti abbandonerò, te lo prometto. Puoi fidarti di me.
Lo so.

Lucas Flatts fece scivolare la sua mano in quella di Hermione, la ragazza si voltò e mentre lo fissava in quegli splendidi occhi blu intrecciò le dita con le sue.
Non servivano parole tra di loro, si intendevano con un solo sguardo.
Mike Broms era alle loro spalle e osservava con attenzione la ragazza che si avvicinava sempre di più a loro. Quella donna aveva una forza incredibile, era quasi pari alla sua. Provava una gran rabbia, se le sue supposizioni erano esatte, lei era la causa della morte di sua madre. L’unica donna che suo padre aveva realmente amato, la donna che lo aveva dato alla luce, la donna che lui non aveva mai conosciuto. La odiava, la detestava con tutto il suo cuore, ma adesso era arrivata la resa dei conti e sarebbe giunta per mano di una ragazzina umana.
Una pura di cuore.
Lord Voldemort ed Elisabeth appoggiarono con maestria i piedi a terra, proprio davanti all’entrata della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts sotto lo sguardo di tutti gli Auror e i maghi che stavano contrastando l’attacco dei Mangiamorte.
Il Lord Oscuro aveva un sorriso maligno dipinto sul volto, guardava Harry negli occhi, mentre Elisabeth si passò lentamente la lingua sul labbro inferiore mentre il suo sguardo si incontrò con quello di Hermione.
La vera guerra iniziava proprio in quegli attimi.

Minerva McGranitt trattenne il fiato mentre si avvicinava al corpo di Severus Piton ormai senza vita. La sua mano tremava mentre controllava un’ultima volta i battiti, ormai assenti, del cuore del professore di Pozioni.
Gli Auror e i professori che si trovarono vicino a loro si soffermarono per un secondo a guardare la scena. Gli occhi della professoressa di Trasfigurazione erano colmi d’ira. Sollevò lo sguardo umido verso i coniugi Lastrange e puntò la bacchetta verso l’artefice di quella maledizione: Bellatrix Lastrange.
“Me la pagherai cara, Lastrange, prima i Paciock, ora Piton. E’ ora di finirla” sibilò prima di alzarsi e dare le spalle al corpo di Severus.
“Cosa vorresti fare, vecchia” rispose con scherno la donna, mentre faceva dei passi lenti verso la strega. Il suo corpo era fasciato da un vestito nero e il suo volto era scoperto, come quello di suo marito, che era rimasto indietro, tenendo la bacchetta puntata verso i coniugi Flatts, i quali non si fecero prendere alla sprovvista.
“E’ semplice, Bella, eliminarti definitivamente” sentenziò la McGranitt puntandole la bacchetta dritta al cuore.
Bellatrix scoppiò a ridere, una risata che sapeva solo di malignità e pazzia.
Un’ombra nera passò sopra di loro, alzarono lo sguardo e videro il Lord Oscuro ed Elisabeth avvicinarsi alla scuola, “Il mio Signore ha deciso di attaccare. Tremate” disse Lastrange.
“Non tremeremo mai di fronte ad un pazzo, maniaco di protagonismo” rispose con fierezza Richard Flatts.
“Davvero Auror? Lo vedremo” continuò il Mangiamorte avvicinandosi ai due capitani, Amelia Flatts bacchetta alla mano si schierò di fianco al marito.
Le battaglie erano gli unici momenti che li rendevano veramente uniti.

Remus Lupin fissava negli occhi Lucius Malfoy, il Mangiamorte aveva appena scagliato al sua maledizione contro un Auror.
“Questa me la pagherai cara”
“Sicuro, licantropo?” sibilò il biondo, “Credi davvero di poter contrastare la forza devastante della Quarta Maledizione Senza Perdono? Io non credo proprio”
“Questo è tutto da vedere”
“Ne sei proprio sicuro”
Remus Lupin fece appena in tempo a girarsi verso la voce che aveva interrotto la sua discussione con Malfoy. Il sangue gli si gelò nelle vene. Rabastan Lastrange aveva la bacchetta puntata contro Ninphodora Tonks, la ragazza lo osservava con i lampi al posto degli occhi, il suo sguardo era determinato. Fissava il Mangiamorte che la teneva sotto tiro con un’espressione di puro odio dipinta in volto. Odiava essere presa in ostaggio, non per la paura, ma perché questo avrebbe potuto provocare problemi allo svolgimento della loro missione: la sconfitta dei Mangiamorte.
Il lupo mannaro nel frattempo osservava quel bastardo che aveva avuto il coraggio di minacciare la sua Dora. Doveva trovare una soluzione e in fretta anche.
Intorno a loro lo scontro aveva ripreso vita, l’Ordine stava contrastando gli altri attacchi con ottimi risultati, lui però non doveva distrarsi. Non  con Tonks sotto tiro.
Il fato a volte però viene a darti una mano.
Per fortuna.
Un’ombra nera sovrastò il cielo sopra di loro, la pioggia cadeva sempre più fitta. I due Mangiamorte alzarono gli occhi al cielo e sorrisero in modo perfido.

Adesso!

Un solo sguardo. Solo quello servì alla coppia per mettersi d’accordo.
Una gomitata in pieno stomaco e Rabastan Lastrange trattenne il fiato. Fu subito braccato da Malocchio Mooddy che lo tramortì del tutto con un incantesimo non verbale.
Lucius Malfoy non fece in tempo a fare un solo gesto perché Lupin lo disarmò e lo costrinse a terra con la telecinesi, il suo sguardo era fermo, immobile, privo di ogni sentimento. “Sei tornato a fare quello che facevi sempre. Strisciare per terra lurida serpe. E adesso la smetterai di rovinare la vita alle persone. Questa è una promessa. Cosa avevi detto prima, che non saremmo riusciti a fermare la vostra maledizione? Magari non abbiamo trovato un antidoto, però abbiamo fermato due su quattro che sanno farla. Direi che è già un inizio” e con questo puntò la bacchetta contro il biondo Mangiamorte. Dallo sguardo del licantropo non traspariva nulla. “Questo è per i miei amici” disse solo con voce atona prima di pronunciare quelle parole: “Avada Kedavra”.
Remus J. Lupin osservò il corpo ormai senza vita di Lucius Malfoy. La mano che reggeva la bacchetta tremava leggermente. Un istante dopo una mano tiepida coprì la sua, si voltò e incontrò lo sguardo dolce di Tonks. Non dissero niente. La ragazza si alzò sulle punte dei piedi per congiungere per un attimo le loro labbra. Lupin si beò di quel contatto per un istante, poi dopo una lieve carezza le sorrise e fianco a fianco ripresero a contrastare gli attacchi degli altri Mangiamorte, consapevoli che il Signore Oscuro si era definitivamente mosso.
Presto ci sarebbe stata la vera resa dei conti.
Chi avrebbe vinto, ma soprattutto a quale prezzo?



La vita o è un'avventura rischiosa, o non è niente.
- Mellen Keller -






Spazio per me...

Bene gente, ecco qui un altro piccolo capitolo. Lo so, mi starete uccidendo perchè ancora non ho fatto succedere niente di eccezionale, però vi prometto che nel prossimo capitolo ci sarà la vera azione! Promesso! Adesso vi saluto che devo finire di fare la valigia, visto che stasera parto per tornare a lavorare alle Maldive. Quindi vi avviso già che gli aggiornamenti non saranno frequenti, però giuro che proverò ad aggiornare lo stesso. Lasciatemi un commentino. Saluti, HiL
  
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