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Autore: AudreyNiikura    04/02/2017    0 recensioni
Ashlee è una sopravvissuta all'apocalisse zombie, è rimasta sola con il suo cavallo, ma per fortuna qualcuno la trova e la porta in salvo...
-E’ morta?- la voce di un uomo.
-No, respira ancora e sento il battito. Tieni fermo quel cavallo prima che si faccia male e faccia del male a noi!-
Sentii delle mani toccarmi e spostarmi i capelli dal viso, poi qualcuno mi sollevò, mi portò fuori e poi mi fece sdraiare in quello che poteva essere il retro di un’auto. “Quindi sono viva, ma dove mi state portando?”
Sentii la macchina partire, poi più nulla.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Glenn, Michonne, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Dopo qualche giorno ancora di degenza in casa di Denise, finalmente mi spostai nella mia nuova casa.
Era molto grande per me da sola, però era davvero accogliente, senza contare il box extra lusso per Duke; ispezionai con calma i due piani di cui era composta, non c’era nulla di strano, una semplice casetta accogliente, un posto che davvero potevo chiamare casa.
Scesi nel garage e fissai Duke per un attimo, il mio povero amicone non usciva da parecchio a fare una passeggiata come si deve, Michonne lo aveva portato a fare quattro passi quasi tutti i giorni per sgranchirsi le zampe intorno ad Alexandria, però era abituato a molto lavoro in più, quindi dovevo rimediare.
-Oggi facciamo un bel giro, torno subito!-
Uscii dalla porticina del garage e andai verso casa di Rick, fortunatamente lo trovai sull’uscio, intento a chiudere la giacca.
-Hey Rick!- lo salutai con una mano e andai verso di lui.
-Ashlee! Finalmente sei tornata in pista, ti vedo in forma.-
-Grazie mille! Io avrei una richiesta da fare…- lo guardai con un’espressione implorante, cercando di rabbonirlo prima della mazzata -…vorrei uscire fuori Alexandria con Duke per farlo correre un po'. Posso andare?-
Rick mi guardò serio, poi scoppiò a ridere come un matto. Di contro lo guardai un po' perplessa, cosa c’era di così divertente nella mia richiesta?
-Rick…tutto bene?-
-Si si. Mi fa ridere che tu venga a chiedere il mio permesso per uscire, quando Carl, che è ancora un ragazzino, prende e va, fregandosene altamente.- si Asciugò le lacrime e tirò un lungo sospiro, poi continuò –Puoi uscire quando vuoi in realtà, però prima vorrei essere sicuro che tu sia in grado di difenderti. Per questo oggi io e Daryl verremo con te.-
-Wow! Addirittura le guardie del corpo!-
-Prendere o lasciare. Io e Daryl dobbiamo uscire per controllare un posto a mezz’ora di strada da qui, ti seguiremo a piedi, poi quando saremo arrivati, potrai scatenare un po' Duke, laggiù c’è una radura molto aperta, da dove si vedono bene eventuali nemici. Ci stai?-
Lo guardai nuovamente in faccia, sembrava davvero convinto di quello che diceva, e a quanto pare non avevo altre opzioni. Duke aveva davvero bisogno di una bella galoppata, non potevo fare la schizzinosa.
-Ok, posso essere pronta in un quarto d’ora.-
-Ottimo! Ti aspettiamo al cancello.-
Corsi a casa, presi il mio vecchio giubbino di pelle, poi tornai da Duke, lo sellai alla velocità della luce, poi con un gesto quasi solenne, presi il piccolo telecomando per aprire la basculante e al grido di:
-Verso l’infinito e oltre!- schiacciai il pulsantino. Niente. Riprovai. Niente. MI venne il dubbio che non ci fossero le batterie. Aprii il telecomando e confermai il dubbio, poi pensai: certo che sono proprio sveglia, come potevano esserci le batterie!
-Duke fermo qui.- lasciai Duke tutto bardato ad aspettare in fondo al garage, poi presi le chiavi ed aprii la basculante utilizzando l’interruttore accanto al muro. E si aprì.
Portai Duke all’aperto, controllai di aver stretto il sottopancia e montai. Che bella sensazione quella di essere nuovamente a cavallo, era una delle poche cose che mi faceva rilassare davvero.
Quando arrivai al cancello Daryl e Rick mi stavano aspettando, erano tutti e due ben armati, e avevano un’aria vagamente minacciosa. Rick mi salutò di nuovo e accarezzò il muso di Duke, mentre Daryl lo squadrò da cima a fondo, come se potesse essere un potenziale pericolo.
-Non ti piacciono i cavalli?- chiesi con calma.
Mi guardò cercando di capire se stessi scherzando, poi tornò a guardare il mio cavallo:
-Non proprio, diciamo solo che l’ultima volta che sono salito su uno di quegli affari ci ho quasi rimesso le penne.- detto questo si voltò per aprire il cancello.
Rick mi fece cenno di passare.
Rimanemmo in silenzio per un po’, poi Rick iniziò a parlare:
-Duke è di razza? Non sono un esperto di cavalli, però devo dire che è proprio un bell’esemplare.-
-Non è di razza pura, è un incrocio, papà Mustang e Mamma Paint. Cavalli piccolini, ma molto resistenti e intelligenti.- diedi una pacca sul collo di Duke, che rispose sbuffando –Lui mi ha salvato la vita in qualche occasione mentre vagavamo da soli. Un giorno siamo finiti in mezzo ad un grande gruppo di vaganti e non capivo da dove uscirne, erano davvero tanti e molto vicini, ma Duke sapeva il fatto suo. Ha tirato un po’ di doppiette qua e la, io l’ho lasciato fare. In breve si è aperto un varco e appena ha potuto l’ha infilato al galoppo.-
Rick e Daryl mi guardarono un po’ sorpresi, forse non riuscivano ad immaginare che quel cavallino potesse essere un’arma contro i vaganti.
-Quindi gli devi al vita…- Daryl alzò la testa, incrociando i miei occhi.
-Sicuro.-
Camminammo per quasi mezz’ora su una strada asfaltata circondata da una fitta boscaglia, non c’erano molti vaganti in giro, i miei compagni di viaggio ne uccisero tre o quattro che si erano avvicinati un po’ troppo a noi. Ad un certo punto raggiungemmo un varco nella vegetazione, dove una specie di sentiero conduceva ad una grande radura aperta. Sul fondo, verso sinistra, c’era una vecchia casa diroccata. Tutto attorno era deserto, si sentiva qualche uccellino cinguettare ogni tanto, ma nessun movimento importante.
-Siamo arrivati. Io e Daryl dobbiamo ispezionare quella casa, l’ultima volta che siamo stati da quelle parti abbiamo visto qualcuno la dentro, però stava calando il sole, quindi non siamo andati a controllare.-
Guardai quella casa, e non mi fece una gran bella impressione, il tetto sembrava dover crollare da un momento all’altro. Chissà chi si nascondeva la dentro. Fui portata alla realtà da Daryl che mi diede una pacca sullo stivale con un pugno:
-Sfogati pure con il tuo cavallo, noi entriamo. Però non andare troppo lontano, non sei armata.-
-Daryl ha ragione, cerca di rimanere nelle vicinanze. E se succede qualcosa, torna subito qui e chiamaci.-
Rick mi fissò negli occhi per accertarsi che avessi capito, e non potei fare altro che annuire, sapeva essere molto convincente anche solo con lo sguardo. E lo stesso il suo compare.
-Ok, rimango abbastanza vicina. Ci vediamo tra un po’, buona fortuna con l’ispezione.-
Rimasi a fissare i due uomini che entravano in quel rudere, poi, dopo averli visti sparire all’interno, partii al galoppo.
Senza dubbio era una delle sensazioni più belle, galoppare leggeri in quel prato sconfinato, il vento tra i capelli, il respiro di Duke, il rumore degli zoccoli sul terreno…mi sembrò quasi di rinascere. Eravamo felici tutti e due in quel momento, era da molto che non potevamo correre spensierati, senza doverci preoccupare di sopravvivere o di fare attenzione a chi ci circondava. Libertà.
Mentre facevo quei pensieri, venni interrotta da uno sparo proveniente dalla casa. Ci fermammo di colpo, tutti e due in allerta, poi altri quattro colpi ravvicinati, poi altri due. Qualcosa era andato storto.
Girai Duke e partimmo di corsa verso la casa, Daryl e Rick erano nei guai, dovevo fare qualcosa.
In poco tempo raggiungemmo la casa, lascia Duke fuori sotto il portico, estrassi dalla cintura il coltello che era stato la mia unica arma per tutto il tempo che avevo vagato da sola ed entrai lentamente.
All’interno era tutto distrutto, c’era sporcizia ovunque e nell’aria aleggiava un fortissimo odore di muffa. Notai delle scale in fondo a quello che doveva essere il salotto e mentre mi avvicinavo, sentii Rick gridare dal piano di sopra:
-Dimmi chi sei! Che cosa vuoi?-
Senza pensarci troppo salii le scale e mi ritrovai Rick di fronte, puntava la sua pistola alla testa di un uomo sdraiato a terra.
-Se non mi dici cosa vuoi, ti apro la testa. E credimi, non sto scherzando.-
L’uomo a terra rimase immobile come una statua, non batteva nemmeno le palpebre, poi si girò a guardare Rick e con un ghigno rispose:
-Ammazzami pure, tanto sanno già dove siete.-
-Chi sa dove siamo? Cosa vuoi dire? Non ho tempo per gli indovinelli.- Rick era sempre più arrabbiato, poi sollevo lo sguardo verso di me:
-Ashlee vai di sotto, questo stronzo ha sparato a Daryl, è in cucina, vai a vedere come sta.-
Senza farmelo ripetere due volte, corsi al piano inferiore, entrai in cucina e vidi Daryl sdraiato a terra in una pozza di sangue. Corsi verso di lui, era ancora cosciente, molto debole, ma ancora cosciente.
-Daryl, parlami.-
Daryl mi fissava, incapace di parlare, aveva gli occhi sbarrati per lo shock e per il dolore. Iniziai a controllare le sue condizioni, aveva una sola ferita, però bastava a ridurlo in condizioni critiche. Il proiettile era penetrato nel torace, poco sotto il cuore, non c’erano fori d’uscita, il che non era propriamente un buon segno. Lo feci sdraiare e provai ad auscultare appoggiando l’orecchio al suo petto. C’erano dei gorgoglii, con molta probabilità il polmone sinistro era perforato e si stava riempiendo di sangue. Mi guardai intorno, non c’era nulla che potessi usare per cercare di tamponare un po’ la perdita di sangue. Mentre ero indaffarata a cercare anche uno straccio da legargli attorno, sentii uno sparo.
Non avevo più sentito parlare i due uomini al piano di sopra, ero troppo presa ad occuparmi di Daryl, non sapevo cosa stesse accadendo. Trattenni il fiato per un attimo osservando le scale, poi vidi arrivare Rick, illeso.
-Come sta?-
-Non bene, ha una bruttissima ferita, sta perdendo molto sangue e forse ha un polmone perforato. Dobbiamo cercare di tamponare un po’ l’emorragia e poi dobbiamo portarlo indietro. Se non troniamo alla svelta morirà.-
-Merda…- Rick fissava Daryl immobile.
-Dammi la tua camicia!- indicai a Rick di togliersi la camicia. Me la passò, la arrotolai sull’asse delle maniche e ne ricavai una specie di laccio. –Aiutami a passargliela attorno al petto. Bene. Ora faccio un nodo. Daryl, sentirai male, ma devo farlo assolutamente, poi mi ringrazierai.- strinsi il nodo e Daryl gridò con tutto il fiato che aveva.
-Ok, va tutto bene. Rick, ora devi darmi una mano a caricarlo su Duke, è il modo più veloce per riportarlo a casa.-
Montai in sella a Duke e in quel momento mi sentii cadere nello sconforto: come potevo fare in modo che Daryl rimanesse cosciente per tutto il tempo e non cadesse dal cavallo mentre correvamo a casa?
Guardai Daryl negli occhi:
-Ascoltami, è molto importante. Ora Rick ti aiuterà salire dietro di me, voglio che ti attacchi e che non mi molli mai. Se senti che stai perdendo i sensi dimmelo. Ok?-
Con molta fatica Rick lo aiutò a salire, Daryl soffriva molto e avrebbe sofferto per tutto il viaggio, la ferita era molto grave e il proiettile era ancora conficcato dentro di lui, chissà dove. Prima di partire mi venne un’idea:
-Rick, sgancia il pettorale a Duke, ci sono i moschettoni ai lati.-
-Cosa vuoi fare?-
-Mi basta il sottopancia per tenere ferma la sella, con quello voglio legare Daryl a me.-
Rick ci legò come gli avevo detto, poi ci salutò e partimmo al galoppo alla volta di Alexandria.(
  
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