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Autore: kayachan    01/06/2009    1 recensioni
I personaggi di Naruto, nell'universo del liceo americano, e delle vicissitudini di ogni adolescente. [NejiTen][NaruHina]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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KNH High school



La mattina successiva, Tenten si alzò prima, così fece tutto con più calma. Tanto per cominciare optò per una bella doccia calda. Districò i lunghi capelli scuri per bene, e li asciugò con il phon. Poi scelse i vestiti con un po’ più di criterio della mattina precedente, e al posto della maglietta vecchia di dieci anni, quella mattina scelse una maglietta blu con la cuciture dorate: indossò anche una felpa per coprirsi meglio. Scesa in cucina, si preparò il solito tè nero, con i biscotti integrali.
Quella mattina la madre era andata presto a lavoro, perché il suo capo le aveva chiesto la massima puntualità, e siccome la prudenza in questi casi non è mai troppa, la signora era uscita mezz’ora prima.
Tenten pulì velocemente la tazza, ripose i biscotti nella credenza, e salì in camera a prendere la borsa.
Uscita finalmente di casa, s’incamminò verso la scuola. Quella mattina l’aria era più tiepida, e Tenten si sentì a proprio agio.
Arrivata a scuola, notò che quella mattina il caldo aveva fatto popolare il giardino della scuola. Non molto distanti dall’entrata, c’erano Naruto e Hinata che conversavano su una panchina al sole. Si diresse a passi decisi verso di loro, ma qualcuno la bloccò. Anzi per la precisione era stata strattonata e portata dietro il muro, di nascosto. Quando vide che davanti a sé, c’erano Ino e Sakura, il sangue cominciò a ribollirle: cosa diavolo volevano quelle due da lei?
“Che accidentaccio credete di fare, eh?”sputò Tenten rabbiosa.
“Avvertirti di stare attenta.”sentenziò solenne la bionda. Tenten cominciò a credere di avere a che fare con due povere malate di mente, e si trattenne dal riderle in faccia. Ma doveva ammettere che la cosa cominciava a essere davvero seccante, e che forse avrebbe anche perso la pazienza.
“Credi di essere furba?”chiese Ino.”Fai la smorfiosa con Neji neanche il tempo di esserti trasferita?”Era chiaramente sconvolta: probabilmente lei non aveva avuto neanche una possibilità, e ora lei che era una ragazza mediocre, la stava indirettamente ridicolizzando.
“Francamente non me ne ero neanche accorta. E comunque è il tuo amichetto che continua a scocciarmi senza motivo. Per cui ti pregherei di lasciarmi in pace, se non vuoi che non prenda provvedimenti seri.” Ino la guardò con astio, mentre Sakura le riservò uno sguardo di palese superbia. Tenten si sentì ancora più infuriata, così continuò.
“E quando dico provvedimenti seri, intendo dire che potrei anche dimenticare le buone maniere e optare per un metodo decisamente più violento.” E lanciò a tutte e due uno sguardo che evidentemente le aveva disorientate, o forse addirittura impaurite.
Soddisfatta del risultato ottenuto, Tenten se ne tornò dai suoi amici. Quando Hinata e Naruto la videro, la salutarono e le chiesero immediatamente se aveva trovato il negozio che cercava. Tenten aveva tirato un sospiro, e aveva raccontato quello che le era accaduto.
I due ragazzi ascoltavano divertiti, cosa che infastidì molto Tenten che si aspettava una bella sfuriata nei confronti del ragazzo. In effetti ora che ci pensava non era ancora andata a recuperare il suo telefonino, il che voleva dire che adesso le toccava andarlo a cercare per tutto l’istituto.
“Adesso dovrai andare a cercare mio cugino per il tuo cellulare”esclamò Hinata, ridacchiando.
“Suppongo di sì. Ma non ho idea di dove andare, e soprattutto non ho alcuna intenzione di trovarlo nello spogliatoio con un asciugamano addosso. “ disse inorridita.
Hinata e Naruto risero, e contemporaneamente suonò la campana della prima ora. I tre si avviarono a lezione, e mentre Tenten e Naruto si dirigevano verso l’aula di biologia,Hinata andò a lezione di trigonometria.
Conversando con Naruto, Tenten si rese conto che era un ragazzo davvero speciale. Non tanto perché fosse carino, ma più che altro perché era gentile, e non scortese o sgarbato come gli altri. Per questo Tenten si sentì orgogliosa e sollevata di aver trovato in poco tempo due persone come Naruto e Hinata: magari sarebbero rimasti amici a vita…
Certo come no… Fino a quando la mamma non deciderà che ci dobbiamo nuovamente trasferire.. Quel pensiero la straniva un po’: anche se era lì da poco, si era ambientata meglio che in tutte le altre città in cui aveva vissuto.
“Tenten va tutto bene? Sembri in un altro mondo…” disse Naruto.
“Sì, scusa, stavo pensando a una cosa seria. A proposito… non mi hai raccontato come è andato lo scontro tra la tua squadra e quella di Neji. Sono curiosa di sapere tutto!!” L’espressione di Naruto lasciò basita Tenten: il ragazzo sembrava letteralmente su di giri.” La partita è andata molto bene. Abbiamo vinto. Avresti dovuto vedere la faccia di quell’idiota di Sasuke.” A giudicare dallo sguardo era stato quello il motivo di tanta contentezza: evidentemente fra il suo amico e quel Sasuke non scorreva buon sangue.
“Sono molto contenta che abbiate vinto. Ma mi chiedevo quale fosse lo sport…”
“Non te l’ho detto? Beh era pallavolo. In effetti solitamente fra ragazzi si predilige il baseball o il basket. Ma noi abbiamo scelto questo. Lo hai mai provato?”
“Qualche volta. Io di solito preferisco il calcio. Anche se non è il solito sport femminile, ma io sono poco tradizionalista: odio il rosa confetto e le unghie smaltate. Non esprimono me.”
“Wow sono esterrefatto. Ma almeno la fai la ceretta, vero? Voglio dire a meno che per esprimere te stessa tu non abbia bisogno di sentirti una specie di donna pelosa, come quelle del circo.”terminò semiserio.
“Scemo.”ribattè la ragazza.”Certo che mi faccio la ceretta, anche se è una cosa che detesto. E comunque perché stiamo facendo questi discorsi?? Sembra che tu voglia farmi una revisione completa prima di qualche grande evento.”
“Bé l’unico grande evento che mi viene in mente sarebbe la festa di Gaara, domani sera.”
Fu come se le fosse arrivato un macigno in testa: se l’era completamente dimenticato. Per di più non aveva nulla di seriamente decente per l’occasione.
“Avevo rimosso tutto quanto. Come cavolo faccio?”esclamò disperata.
“Non lo so. Ma visto che c’è il professore direi che possiamo rinviare la discussione a più tardi.”
La lezione di trigo scorse non velocemente, e Tenten era annoiata. A intervalli ripensava alla festa, e a come diavolo si sarebbe vestita. Solitamente non dava molta importanza a queste cose, però era vero che non voleva sembrare un idiota alla prima festa alla quale partecipava in quella città.
Doveva assolutamente trovare qualcosa da mettere, e soprattutto doveva farlo anche in fretta. Avrebbe chiesto a Hinata di accompagnarla a fare shopping e poi sarebbe andata a casa ad aggiustarsi. Ora la cosa sembrava più sensata.
Prima di tutto però avrebbe dovuto rintracciare il suo telefonino. Ciò significava scovare Neji. Ma non le andava di girare in lungo e in largo, così decise di aspettare la ricreazione, per vederlo.
Mentre si avviava con gli altri in mensa, notò subito che c’era un gran baccano. Messa la testa dentro quella baraonda, capì subito: c’erano piatti che volavano da tutte le parti, e al centro c’erano Neji e i suoi amici ch lanciavano roba ad altri ragazzi messi da parte, che rispondevano ai lanci.
“Ma che diavolo sta succedendo?”esclamò la ragazza. Neanche il tempo di chiederlo, che i suoi amici la trascinarono in mezzo alla folla, tra piatti e bicchieri volanti.
Al cento della sala vide Neji che parlottava ridacchiando con un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi verdi. Chiese a Hinata chi fosse, e lei le rispose che era Gaara, il ragazzo della festa. Li osservò per un po’ fino a quando Neji non si voltò e la vide. Fece un largo sorriso, e poi si diresse a grandi passi verso di lei. E fu allora che accadde una cosa strana: anche e il baccano era tremendo e non si capiva più niente, Tenten fissava solo Neji e mentre lo guardava riusciva a percepire soltanto il rumore dei suoi passi, e nient’altro. Lo trovò molto strano e anche molto bello. Quando il ragazzo finalmente si pose davanti a lei, si guardarono per un po’, poi Neji infilò la mano in tasca, dalla quale estrasse il cellulare della ragazza.
“Non per essere scortese, ma cosa aspettavi per venirti a prendere il tuo telefonino? Non dirmi che volevi che fossi io a portartelo?”chiese il ragazzo.
“Infatti stavo solo aspettando che venisse l’intervallo, visto che mi seccava doverti cercare per tutta la scuola. Comunque grazie di esserti presa cura di lui, ci tengo molto.”disse ironica Tenten.
“Figurati. Allora domani ci sarai? Intendo alla festa.”
“Sì, certo che sì. Perché, pensavi che non sarei venuta??”
“Speravo che venissi. Mi piacerebbe molto vederti ballare con un bravo ragazzo.”
“Con chi ballerò non sono affari tuoi.”E poi bisognava vedere se lei avesse avuto voglia di ballare: in queste cose era piuttosto imbranata. ” Comunque grazie ancora. Ci vediamo.” Lo salutò e si diresse verso l’uscita.
Naruto e Hinata erano ancora immersi nella lotta, così li aspettò in giardino. Quando li vide, Naruto era pieno di qualcosa che assomigliava molto a del cioccolato: Hinata invece era perfettamente pulita e candida.
“Allora ve la siete spassata, eh?”domandò sarcastica Tenten.
“Niente di che. Ho visto di meglio. Comunque sarà meglio che me ne torni subito a casa. Passo l’ora di ginnastica. Voi che fate?”chiese Naruto.
“Io resto qui. Poi me ne torno a casa. Tu Tenten?” disse Hinata.
“Io resto anche. Anzi ti dispiacerebbe accompagnarmi in qualche posto per vedere qualche abito? Sono a corto di abiti eleganti.”
“Non c’è problema. Chiamo mia madre e le dico che faccio un po’ tardi. Hai molti soldi?”
“Ho la carta di credito per le emergenze. Mia madre me l’ha data per gli acquisti dell’ultimo minuto.”
“Perfetto. Allora si fa shopping!!” disse entusiasta Hinata.
Detto questo, le due amiche, dopo aver salutato Naruto, si diressero verso lo spogliatoio. Quel giorno si cimentarono in palla avvelenata. Ovviamente i ragazzi si erano lasciati trasportare, tirando continuamente la palla alle ragazze. Fino a quando Tenten non aveva preso il possesso della palla, e aveva fatto piazza pulita. Poi finalmente finì anche quell’ora, e le ragazze si andarono a cambiare. Uscite di lì, Hinata portò l’amica al centro commerciale cittadino, ed entrarono in un negozio che la ragazza frequentava spesso.
Alla fine, dopo varie ed infinite prove, Tenten aveva trovato un vestito molto carino, verde, con le spalline sottili e la gonna svolazzante appena sopra le ginocchia. Trovò anche delle scarpe molto belle da abbinare, una borsa veramente carina. Naturalmente quasi tutto era stato scelto con scrupolo da Hinata, dato che per Tenten, quello era un campo minato.
Stremate dagli acquisti, si sedettero in un bar e ordinarono del tè con una fetta di torta al limone. Le due ragazze non persero l’occasione per chiacchierare e ridere della giornata scolastica trascorsa. Poi siccome si era fatto tardi, decisero di tornarsene a casa.
Tornata a casa, trovò la madre a i fornelli che canticchiava. Questo era decisamente un buon segno.
”Ciao mamma.” Esordì la ragazza.
“Ciao tesoro. Com’è andata oggi?”
“Bene. C’è stata una lotta in mensa. E’ stato molto divertente. “
“Sono contenta che tu non abbia pericolose macchie sui vestiti. Come mai sei stata fuori fino ad adesso?”
“Domani mi hanno invitato per una festa e siccome non avevo nulla da mettere, sono andata a fare shopping con Hinata.”
“Hai già ricevuto un invito per una festa? Questo si che è un record.”
“Già.”commentò imbarazzata.
Salì in camera sua ad appendere il vestito nell’armadio, e a posare le scarpe e la borsa. Scesa di nuovo in cucina, cenò con la madre e poi andò a letto: l’indomani sarebbe stato un giorno piuttosto pieno.


“Tenten!!” chiamò la signora dal piano di sotto.
“Che c’è mamma?”
“A che ora vengono a prenderti Naruto e Hinata?”
“Verso le sette e mezza. Perché?” “Solo per sapere, e per dirti che sono già le sei e mezza, e che dovresti cominciare a prepararti.”Tenten non poteva vederla, ma sapeva che in quel momento stava facendo la tipica espressione apprensiva da mamma. Una cosa che odiava decisamente.
Stava facendo qualche compito per portarsi avanti nel caso la domenica fosse stata troppo stanca. Si alzò dalla scrivania e si chiuse in bagno. Invece della solita doccia, questa volta si concesse un bel bagno caldo, che la rilassò per bene. Aveva usato un po’ dei suoi preziosissimi sali da bagno,e ora si sentiva in paradiso. Uscita dalla vasca, si asciugò con cura, e cominciò la dura e faticosa impresa: acconciarsi i capelli. Solitamente gli dava un’asciugata veloce, giusto per non prendersi un raffreddore, ma quella sera aveva pensato di impegnarsi un tantino di più, così prese spazzola e phon e iniziò.
Dopo circa tre quarti d’ora, aveva finito e in fretta e in furia si vestì. Poi si truccò, ma non con troppa convinzione.
Entro le sette e mezza era perfettamente in ordine, ma visto che Hinata e Naruto tardavano ad arrivare, si sedette davanti al divano a guardare un po’ di tv. Ad un certo punto squillò il telefono, e Tenten rispose. Era Hinata.
“Tenten, c’è un cambiamento dell’ultimo minuto..”
“Che tipo di cambiamento??”chiese allarmata Tenten.
“Un amico di Naruto è rimasto senza passaggio, così lui si è offerto di darglielo. Perciò dobbiamo aspettare che prima Naruto passi da lui, e poi da te. Per questo volevo chiederti se posso venire a casa tua. Se non è un problema, è chiaro.”
“Tranquilla, certo che puoi. Ti aspetto.” E riattaccarono.
Dopo poco Hinata suonò alla porta. La madre di Tenten fece accomodare la ragazza, come se fosse la figlia del presidente, e Tenten si sentì molto in imbarazzo. Poi per fortuna suonò il telefono, e la signora rispose. Le due ragazze rimasero da sole: Hinata era molto carina. Aveva un vestito blu, che si sposava molto bene con la sua carnagione pallida. E il trucco leggero, ma visibile la rendeva strepitosa. Tenten si chiedeva se fosse per Naruto che si era conciata così, ma non osò chiedere.
Ad un certo punto sentirono dalla strada uno strombettio di clacson, che le fece sobbalzare. Le due ragazze salutarono, e uscirono. Davanti al vialetto di casa, c’era un grande fuoristrada nero, che copriva la visuale. Dal finestrino del guidatore sbucava la testa di Naruto, che le salutò. Entrate in macchina, Hinata le presentò l’amico di Naruto. Aveva un caschetto di capelli mori, e un gran sorriso stampato in faccia. Doveva essere il tipo di ragazzo simpatico e carismatico che fa sparire la malinconia nei momenti tristi. Si presentarono.
“Piacere, mi chiamo Rock Lee.” E allungò la mano.
Tenten la strinse.”Io mi chiamo Tenten. Molto piacere.”
Naruto mise in moto, e ripartirono per la casa di Gaara. Rock Lee tempestò Tenten di domande, e Hinata si nascondeve il viso per non lasciare trapelare il suo sorrisetto: evidentemente era chiaro come il sole, che il ragazzo ci stava provando.
Per fortuna, arrivarono molto presto, e la conversazione-interrogatorio finì. Scesi dall’auto, Tenten vide davanti a sé una delle case più grandi e belle che avesse mai visto. D’altronde a scuola non era un mistero che i genitori di Gaara fossero ricchi sfondati. Suonarono il campanello, e alla porta spuntò una ragazza bionda, che doveva essere più grande di loro.
“Ciao Naruto, Hinata.” E squadrò gli altri due con sufficienza.
Li fece entrare e i quattro si dispersero immediatamente nella folla enorme che c’era in quella casa. Guardandosi attorno, Tenten vide che c’erano anche dei ragazzi molto più grandi di loro, forse del college.
Al centro del salone c’era un grande tavolo con tutte le vivande, tra le quali troneggiavano migliaia di lattine di birra. I quattro portarono il regalo nella cucina dov’erano messi tutti gli altri. Poi andarono nella sala da pranzo a prendere qualcosa da bere. Tutt’intorno i ragazzi bevevano senza ritegno, e alcuni ballavano molto stretti. Naruto e Hinata si buttarono su di un divano per fare conversazione, mentre Tenten e Rock Lee si erano dispersi per la casa. La ragazza vagò per un po’, fino a quando decise che sarebbe uscita un attimo fuori per prendere un po’ d’aria fresca. Appena fuori si sentì decisamente meglio. Mentre si godeva la brezza notturna, sentì che qualcuno si era messo accanto a lei.
“Qui è molto bello, non è così?” disse Rock Lee.
Tenten si voltò a guardarlo.“Già, è davvero fantastico. Mi chiedo come sia viverci.”
“Secondo me, questo è il tipo di cose che vanno vissute poche volte nella vita, altrimenti rischi di abituarti, e poi non riusciresti più ad apprezzarlo.”
Tenten lo fissò strabiliata per le parole profonde. Stava per rispondere, quando qualcuno la precedette.
“Guarda chi è venuto a trovarci. “I due ragazzi si voltarono, e si trovarono di fronte Shikamaru, Sasuke e Neji. Lo Hyuga guardò con risentimento Rock Lee, e poi soffermò il suo sguardo su Tenten. Evidentemente doveva trovarla carina, d’un tratto sgranò gli occhi per poi rivolgere lo sguardo da un’altra parte.
“Come mai da queste parti? Non dirmi che il tuo amico Naruto ti ha trovato la fidanzata. Sarebbe anche ora. Dopo anni d’incomprensione sociale…”disse Sasuke.
“Piantala Sasuke. Andiamo di la.” Disse infastidito Neji.
“Che c’è? Non posso più scherzare con il mio amico Lee? O dovrei dire Ciglia Folte? ”
“Puoi chiamarmi come diavolo ti pare, Uchiya. Non credo che questo possa contribuire a renderti più popolare del solito. ” ribattè aspro Rock Lee.
“Siamo nervosetti, eh?”
Rock Lee stava per rispondere, ma intervenne Tenten.“Perché non vai a trovare la tua ragazza, Sasuke? Le uniche che hanno bisogno di una bella camomilla qui sono la tua fidanzata e quella di Shikamaru. Magari adesso poverine staranno aggredendo qualche poveraccio che ha avuto solo la sfortuna di incontrarle.”
I due ragazzi diventarono rossi, mentre Neji nascondeva un sorrisetto. Offesi dalla bella scena, Sasuke e Shikamaru se ne andarono decisi a non litigare con una ragazza. Neji invece rimase fuori per un po’, guardando intensamente Tenten, che arrossì. Rock Lee tossì piano, e i due ragazzi si voltarono a guardarlo.
“Tenten, io vado un attimo dentro. Vuoi qualcosa?”
“No, grazie Rock Lee.”e gli sorrise. Il ragazzo li lasciò soli.
“Sei molto bella stasera.” Azzardò Neji.
“Lo dici come se gli altri giorni fossi un totale disastro.”
“Hai inteso male allora. Quello che volevo dire era che stasera sei davvero bellissima, più degli altri giorni.”
“Immagino che a questo punto dovrei dirti grazie. Comunque anche tu non sei male stasera.” Ed era vero. Anche se solitamente Tenten non si lasciava trasportare da questo genere di cose, quella sera poteva anche permettersi di fare dei complimenti al ragazzo più carino che avesse mai incontrato.
”Bé, grazie. Immagino che il tuo amico se ne sia andato per lasciarci conversare in pace.”
“Rock Lee è un ragazzo molto simpatico che ho conosciuto solo stasera. E anche se ritornasse, sarebbe un vero piacere.”
“Capisco. Credi che si infurierebbe se gli rubassi la ragazza per farle fare un giro in pista?” Mentre diceva così, si era impercettibilmente avvicinato alla ragazza.
“Credo che in quel caso il problema sarebbe solo mio. Non credo che sarei pronta a ballare con te.”
”E perché?”
“Bè, dal momento che sei uno dei ragazzi preferiti dalle ragazze della scuola, non mi meraviglierei se tutte la ragazze single mi lanciassero una qualche maledizione.”
Neji scoppiò a ridere. Alla fine però non fecero alcun ballo. Ma rimasero a parlare per tanto, tanto tempo. E Tenten era al settimo cielo. Non capiva se era per la vista, o per la compagnia. In ogni caso sentiva che sarebbe voluta rimanere così per sempre.
Poi d’un tratto si alzò una leggera brezza, e i due ragazzi ne furono travolti. Tenten avvertì che fra lei e Neji in quel momento scorreva una qualche elettricità; non capiva perché ma in quel momento provava la stranissima voglia di toccarlo, di sentirlo accanto e di stringerlo. Nel momento esatto in cui si girò verso di lui, anche il ragazzo si era girato verso di lei. Quando i loro sguardi s’incontrarono, qualcosa scattò dentro di lei, e non poté fare a meno di tendersi verso di lui. Neji fece lo stesso, e i due ragazzi si trovarono a baciarsi, mentre dall’interno giungevano lontani gli applausi per il festeggiato, e lo stappo della bottiglia di spumante. Quando dopo quelle che sembravano ore, i due si staccarono, Hinata stava chiamando Tenten per ritornare a casa.
“Devi andare.”disse Neji che le teneva il mento tra le dita.
Tenten annuì, e a malincuore, si staccò da lui. Stava per tornare dentro, ma il ragazzo la tirò nuovamente a sé per un altro bacio. Lei non si oppose, ma si staccò dolcemente.
“Ti chiamo domani, d’accordo?”chiese a bassa voce Tenten.
“Va bene.”
La ragazza rientrò in casa e raggiunse i suoi amici, che la stavano aspettando. Mentre l’auto ripartiva alla volta di casa sua si sentì benissimo, anzi completa.
Neji non l’aveva semplicemente baciata: le aveva dato un senso di pace e di benessere che non aveva mai provato prima.
Che fosse amore?





Ecco l’ultima fatica! E’ venuto molto lungo, perchè mi ci sono concentrata molto e perchè non volevo lasciare nessuno a bocca asciutta. Francamente mi sono lasciata andare all’entusiasmo, visto che finalmente adesso ho il mio computer personale, che posso usare quando mi pare…Comunque aspetto speranzosa le vostra recensioni!!

tenny_93: Spero che la parte della festa non ti abbia delusa!! Ad ogni modo sono molto contenta di come sia venuto fuori questo capitolo e mi auguro che sia piaciuto anche a te. Fammi sapere che ne pensi!!..
  
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