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Autore: Schully    06/02/2017    3 recensioni
Era parecchio tempo che non pensava a lei, a pensarci bene erano forse un paio di anni. Si era ripromesso di non soffermarsi troppo sui ricordi, recriminare su certi avvenimenti non gli faceva bene. Aveva chiuso quel capitolo della sua vita e andava avanti, dolorosamente avanti, un giorno dopo l’altro. Però a volte lei tornava senza che lui lo volesse, senza che lui la cercasse. Appariva all'improvviso in un raggio di sole, nel sorriso di qualcuno…
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno o buonasera che dir si voglia fanciulle, come state? Spero tutto ok, so che dovrei aggiornare la long che ho cominciato, ma l’ispirazione se ne è momentaneamente andata in vacanza, so cosa deve succedere, quando deve succedere però non riesco a far collimare gli eventi. Uff! è parecchio frustrante, scrivo quattro righe e ne cancello cinque XD. Anyway, bazzicando le mia pagine Bethyl preferite è spuntata fuori sta poesia che ha gentilmente linkato klaroline81 e io mi sono immaginata subito la nostra coppia preferita, così ne è venuta fuori questa one shot di poche pretese. Un missing moment se vogliamo dargli una collocazione temporale, dopo l’arrivo ad Alexandria. Un’altra fonte d’ispirazione per questa shot è per la mia amica JeanGenie che ha da poco scoperto il fandom e anche lei ha subito il fascino Bethyl che dire d’altro, spero vi piaccia… Baciotti Giada

 

 

Incancellabile

 

Era parecchio tempo che non pensava a lei, a pensarci bene erano forse un paio di anni. Si era ripromesso di non soffermarsi troppo sui ricordi, recriminare su certi avvenimenti non gli faceva bene. Aveva chiuso quel capitolo della sua vita e andava avanti, dolorosamente avanti, un giorno dopo l’altro. Però a volte lei tornava senza che lui lo volesse, senza che lui la cercasse. Appariva all’improvviso in un raggio di sole, nel sorriso di qualcuno… Gli ricordava che c’era stata e Daryl abbassava le spalle e cercava di pensare ad altro. Non voleva quei ricordi, li detestava con tutto se stesso però loro immancabili si ripresentavano all’improvviso. Di solito succedeva la notte, nel sonno le sue difese erano abbassate e come un tir in corsa, lei subdola e crudele lo colpiva. Lasciandolo indifeso, alla mercé delle emozioni. Nei suoi sogni non avevano mai abbandonato la casa funeraria, lui aveva risposto alla sua domanda e vivevano felici e contenti, sì, insomma per quanto l’apocalisse lo potesse permettere; era realista anche mentre fantasticava. Rick era stato il primo a capire che aveva perso qualcosa d’importante ma conoscendo la sua natura schiva, non aveva voluto infierire indagando troppo e Daryl non mostrava nessuna debolezza. Il tempo era passato, avevano incontrato nemici; combattuto guerre ed ora che le cose erano calme lei era tornata a tormentarlo:

-“Ti mancherò quando non ci sarò più”- l’eco di quella frase lo perseguitava più di tutto, Daryl si sentiva come un animale in gabbia, Alexandria gli stava stretta. E fu così che in una notte insonne s’imbatté in quella libreria. Normalmente non ci sarebbe neanche entrato ma sentiva come se a guidare i suoi passi ci fosse qualcun altro. La prima cosa che lo colpì fu la quantità di libri, la ragazzina sarebbe stata contenta, gli avrebbe regalato uno dei suoi sorrisi speciali e lui ci si sarebbe perso dentro.

-“Vorrei che fossi qui”- sussurrò alla notte mentre l’occhio gli cadeva su di un libro in particolare: “Raccolta di poesie di Charles Bukowski”, conosceva quel nome. L’unico libro che aveva letto in vita sua s’intitolava “Panino al prosciutto” e l’aveva preso perché obbligato da uno stupido corso estivo, doveva ammettere però che gli era piaciuto, l’autore era strano quanto lui. Si ritrovò ad allungare la mano e a sfogliare il volume prima di accorgersene. Conteneva molte poesie ma il suo occhio cadde su questa:

“Sei incancellabile tu”.

 

“Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?

Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?

Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.

Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.

È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.

 

C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.

Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.

Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.

Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.

Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rimbecillito.

Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?

Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.

Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.

Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un po’ a dirti il vero mi fa arrabbiare.

Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono arrabbiato.

Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.

A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.

Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.

Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fregherei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.

Sei incancellabile tu.

Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?”

Charles Bukowski”

 

Daryl rise, rise e pianse, perché raggiunse la consapevolezza che per quanto ci provasse non avrebbe mai dimenticato.

-“Perché su una macchia d’inchiostro, posso metterci una giacca, un maglioncino… ma cosa metto su di te Beth Green?”-

 

Fine…

 

 

 

 

   
 
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