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Autore: Padmini    09/02/2017    2 recensioni
Ciao a tutti!
Prima di iniziare questa storia vorrei fare una piccola premessa.
Stavo pensando di scrivere qualcosa sulla nuova generazione, ma anche i tempi in cui Harry e i suoi amici frequentavano Hogwarts mi hanno sempre attratto … poi … l'idea geniale! (almeno spero).
Mi sono sempre chiesta come Harry abbia iniziato ad amare Ginny. Insomma, prima era preso completamente da Cho e poi, all'improvviso, si accorge di lei? Cosa è successo? Si dice che i viaggi temporali cambino il corso della storia … e se gli avvenimenti dell'epilogo fossero dovuti proprio a questo cambiamento?
Una tranquilla mattina a Godric's Hollow, Teddy e Lily, tanta nostalgia per la mamma e il papà e un incantesimo involontario ...
Buona lettura, spero che vi piaccia!!
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“Se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa ...”
“Ti chiamerò, non temere. Adesso vai o farai tardi!”
Harry sorrise, poi finalmente uscì di casa. Con un sospiro Teddy andò a sedersi sul divano. Era felice, euforico. Si sentiva finalmente degno di un così importante incarico e il suo grado di orgoglio era pari solamente a quello delle guardie Yeomen, che sorvegliano i gioielli della corona della Regina babbana. Lily era preziosa e lui ne era consapevole.
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Teddy Lupin | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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 Penultimo capitolo, il prossimo sarà quello conclusivo. In questa introduzione voglio condividere con voi una cosa che ho notato sui nomi dei nostri due orfani, Harry e Teddy. Entrambi derivano da altri due nomi (Harry – Henry e Teddy -Ted), entrambi hanno una doppia (la r per Harry e la d per Teddy e entrambi finiscono per y. Sarà un caso? Sì, probabilmente sì, devo smetterla di pensare a queste cose.

Buona lettura!!

Mini

 

 

 

Vi voglio bene

 

 

 

 

 

Silente era nel suo studio. Osservava le due foto, identiche, una sopra l'altra. Come aveva previsto, le crepe di quella portata da Teddy e Lily si stavano lentamente rimarginando, come una ferita che guarisce con il tempo. Aveva proposto a Teddy se voleva vedere i suoi genitori senza pensarci, guidato semplicemente dall'istinto. Le parole erano uscite prima che potesse fermarle e la cosa lo aveva turbato. Lui non parlava mai senza pensare.

Un energico bussare alla porta lo distrasse da quei pensieri.

“Avanti!”

 

 

 

 

In riva al lago, Harry e Ginny raccoglievano delle margheritine insieme a Lily, la quale stava prendendo parecchio sul serio quel piccolo lavoro. Harry la guardava, vedendo se stesso nei suoi lineamenti, ma anche Ginny. Era perfetta, bellissima, quasi eterea. Era lì, a due passi da lui, poteva toccarla, parlarle, farsi abbracciare da lei, ma temeva che potesse scomparire come un bel sogno. Era davvero questo il suo futuro? Era davvero destinato a diventare padre di quella magnifica bambina? Più ci pensava, più quell'idea appariva bella, perfino egoistica. Per la prima volta, dopo tanto tempo, osava guardare oltre Voldemort. L'unico problema era Ginny. Davvero sarebbe stato felice con lei? Davvero le avrebbe promesso di restarle fedele per sempre, finché morte non li avesse separati? Di solito, pensò, chi si sposa dice che se gli avessero detto con chi avrebbe condiviso la vita qualche anno prima si sarebbe messo a ridere. Ecco, a lui era successo, eppure non riusciva ugualmente a ridere o a capire. Voleva bene a Ginny, l'amava come una sorella … ma era davvero così? Il sentimento che provava per lei era davvero fraterno o si era imposto quel limite senza nemmeno accorgersene?

Sospirando si sedette con un mazzolino di margherite tra le mani. Il suo sguardo si perse sulla superficie liscia del lago. Ginny, al suo fianco, si voltò verso di lui.
“Harry … so che tutto questo ti sta sconvolgendo, ma ...”

Esitò. Voleva dirgli che non era obbligato a portare avanti una relazione con lei se non se la sentiva, ma d'altra parte c'erano in ballo la sua felicità e, cosa più importante, quella di Lily, James, Albus e Teddy. Harry sembrò intuire quei pensieri e le prese la mano.

“Non so cosa ci riserverà il futuro, Ginny … non so nemmeno se ...”

Le parole gli morirono in gola e la profezia tornò a risuonargli nella mente. Non poteva confidarsi, non con lei.

“In questo momento ci sono cose più difficili da affrontare …” sussurrò, pensando ai mangiamorte, a Voldemort e a ciò che lo aspettava “ … ma sarà tutto più leggero, se saprò che ci sarà un dopo in cui io e te saremo insieme e … felici.” concluse, sorridendo, contagiando anche lei.

Ora che aveva espresso ad alta voce quel pensiero si sentiva meglio. Non gli importava più come sarebbe stato quel dopo, con chi lo avrebbe vissuto. Al momento la cosa più importante era la certezza che quel dopo, quel futuro ci sarebbe stato. L'idea di affrontare il suo destino non gli sembrava più tanto spaventosa ora che sapeva che, un giorno, avrebbe imparato ad amare.

Al di sopra della voce della Cooman che recitava la profezia, che riecheggiava nella sua mente da troppo tempo, sentì una voce nuova, quella di una bimba, di Lily: La mamma ama il mio papà e lui ama lei. Lui le porta sempre i fiori e lei gli fa le torte e poi si danno tanti baci e sono felici insieme e hanno tre bambini e sono ancora più felici. Sorridendo, senza sapere bene perché, guidato semplicemente dal suo istinto, porse il mazzolino di margherite a Ginny.

 

 

 

 

Più il tempo passava e più tessere si aggiungevano a quello strano mosaico. Nel momento esatto in cui aveva pensato a Ninfadora e a Remus chi, se non loro, aveva bussato alla sua porta? Quando lui li accolse, sorpreso di vederli, manifestarono lo stesso stupore.

“So che questo incontro non era previsto, ma come mai è così stupito di vederci, Professor Silente?” chiese Tonks, cercando nella sua borsa i documenti per i quali erano andati a Hogwarts.”

Silente si alzò e andò alla finestra. Da lì vedeva in lontananza Harry con Ginny e Lily, ma nessuna traccia di Teddy. Che fine aveva fatto? Che fosse diretto proprio lì? Che il destino avesse fatto in modo che incontrasse i suoi genitori?

“Quello che sto per dirvi potrebbe sembrarvi strano, ma vi assicuro che è la verità.” guardò il plico che Tonks gli porgeva, lo prese e lo posò sul tavolo, in un angolo “Questo, per quanto importante possa essere, può aspettare.”

Ninfadora e Remus si scambiarono uno sguardo, ma si sedettero di fronte al preside.

“Di cosa ci deve parlare?”

“La cosa buffa è che stavo pensando proprio a voi due.” disse Silente “Prima di tutto vorrei farvi una domanda …” cominciò, guardandoli stranamente malizioso “Voi due siete amici, giusto?”

Remus annuì, arrossendo appena ma Tonks sembrò tentennare di più.

“Perché ci ha fatto questa domanda, professore?” chiese infine lei, seccata.

Ninfadora aveva capito di amare Remus Lupin dal primo momento in cui lo aveva visto. La dedizione che aveva dimostrato per aiutare tutti quelli dell'ordine, il suo essere così pacato e gentile, nonostante la diffidenza che gli altri avevano nei suoi confronti, l'avevano conquistata. Remus sembrava voler dare agli altri quello che lui stesso non credeva di meritare e questo, in barba al suo carattere ribelle, le aveva colpito il cuore. Sentiva di provare un affetto infinito per quell'uomo così solo, era certa che si meritasse qualcuno che lo amasse come lui amava gli altri … e con il tempo aveva imparato che quel qualcuno poteva essere lei. Non capiva però la domanda del professore. Stava forse indagando sulla loro relazione? Perché poi? Avrebbe voluto dirgli di farsi gli affari suoi, ma Silente la precedette.

“Questa notte si è verificata una magia alquanto singolare. Due persone sono arrivate fin qui dal futuro.”

“Dal … dal futuro?!” chiese Remus, scoppiando a ridere “Non crederà che sia possibile!”

“Ci ho pensato a lungo, Remus” ripose lui, calmissimo “Non ho dubbi che sia così. Questa foto è il mezzo tramite il quale sono giunti.”

Gli avvicinò la foto in cui erano ritratti Harry e Ginny, dove la crepa si stava lentamente rinsaldando. Alzò la foto rotta per un istante, giusto il tempo di mostrargli quella sana, scattata quella mattina.

“Questa foto è stata realizzata questa mattina, quella rotta è il mezzo che ha portato qui Lily e Teddy. La piccola Lily, grazie a uno scoppio di magia involontaria, ha portato se stessa e Teddy all'epoca in cui era stata scattata la foto.”

Tonks si sporse per guardare meglio.

“Lily? Teddy? Chi sono?” chiese poi, tornando ad appoggiare la schiena sulla sedia.

“Sono per caso ...” sussurrò Remus, arrossendo “Sono i figli di Harry?” chiese infine, sopraffatto dall'emozione “La foto ritrae lui con Ginny Weasley, presumo perché in futuro si sposeranno?”

Silente annuì, intenerito dal modo in cui Remus, neppure di fronte all'evidenza, riusciva a capire che Teddy non poteva essere figlio di Harry.

“Harry si sposerà con Ginny Weasley” confermò “Avranno tre figli: James, Albus – si interruppe un istante, orgoglioso come sempre quando pensava al suo futuro omonimo – e la piccola Lily. Teddy, di cui Harry sarà solo il padrino è ...”

In quel momento la porta dello studio si spalancò e Teddy entrò di corsa.

“Professore! Professore! Ho deciso! Voglio ...” la voce gli morì in gola quando vide i genitori che, con la bocca spalancata per lo stupore, lo fissavano.

“Bene, direi che il mio lavoro è finito ...” disse Silente, sorridendo a Teddy.

“P-professore?” chiese il ragazzo, rosso in viso per la corsa e l'emozione “L-li ha chiamati lei?”

“No, Teddy” rispose lui “Sono venuti qui per consegnarmi dei documenti da parte dell'Ordine. Il fatto che ora voi tre siate qui è decisamente segno che dovevate incontrarvi.”

“Non capisco ...” mormorò Ninfadora, che invece aveva cominciato a comprendere. Teddy poteva essere stato chiamato così solo in onore di suo padre, Ted Tonks. Quindi voleva dire che era …

“Mamma … Papà ...” sussurrò Teddy incapace di trattenere le lacrime.

Remus e Tonks si lanciarono una rapida occhiata, entrambi troppo imbarazzati per ammettere la propria felicità.

“Tu sei … tu sei davvero ...” iniziò Remus, ma fu interrotto da Teddy, che li travolse con un abbraccio.

“Ho sempre desiderato incontrarvi!” gridò, scoppiando a piangere.

Tonks, dopo un primo momento di smarrimento, ricambiò la stretta, imitata da Remus, poi però le parole del ragazzo assunsero un significato diverso.

“Aspetta ...” sussurrò “Perché dici che … perché … se siamo i tuoi genitori ...” chiese, arrossendo guardando di sfuggita Remus.

“V-voi … v-voi ...” iniziò Teddy, incerto se rivelare o meno il loro futuro.

“Ora non ha importanza.” sentenziò Silente “L'importante è che siate qui, insieme, ora. Se voi due non avete altri impegni con l'Ordine, vorrei che restiate con lui fino a quando non sarà pronto per tornare, con Lily, nel suo tempo.”

Tonks e Remus non potevano essere più confusi, ma annuirono.

“Certo. Ah, dov'è Lily? È con Harry e Ginny?” chiese Remus.

“Sì. Sono vicino al lago. Se volete, potete raggiungerli. Lì starete in pace. A questo ritmo, entro stasera la crepa si sarà riparata e Teddy e Lily saranno rispediti nel loro tempo, nel futuro. Per ora cercate di godervi questo tempo insieme.”

Se ancora Remus e Ninfadora avevano dei dubbi, lo sguardo di Teddy li spazzò via in un lampo. Il ragazzo era emozionato oltre ogni dire, felice fino alla follia ed era evidente che non vedeva l'ora di passare un po' di tempo con loro. Tutto quell'entusiasmo e il disagio nel rispondere alla loro domanda fece capire a entrambi di trovarsi di fronte a un orfano. Sapevano di essere in costante pericolo e di rischiare di morire ogni giorno, ma davanti a loro avevano la prova vivente che sarebbero stati felici, anche se per poco, insieme. Uno sguardo bastò a entrambi per capire che avevano avuto gli stessi pensieri.

“Andiamo, Teddy.” disse Remus.

Lupin si alzò e prese per mano Ninfadora e il futuro figlio. Silente, ormai dimenticato dai tre, li osservò uscire dal suo studio, commosso. Una sola lacrima gli illuminò il volto, andando poi a nascondesi nella folta barba bianca. Lui sarebbe morto presto, ne era consapevole, ma almeno aveva avuto conferma che ci sarebbe stato un futuro, non aveva smesso di pensarlo da quando aveva scoperto l'identità di Teddy e Lily. Non era del tutto certo delle conseguenze che quel viaggio temporale avrebbe apportato alla realtà, ma era sicuro che sarebbero state positive.

 

 

Le ore successive trascorsero rapidamente, forse troppo, almeno per Teddy. Il sole salì alto nel cielo e poi cominciò a calare, lentamente, oltre le montagne. Avevano trovato un luogo appartato dove stare e dove nessuno andò a disturbarli. Quando fu ora di cena, su Silente in persona ad andare a cercarli. Farli cenare in Sala Grande sarebbe stato decisamente inopportuno, così li invitò nelle sue stanze per permettergli di trascorrere quelle ultime ore insieme in tranquillità.

La timidezza era scomparsa, Harry e Ginny sedevano accanto a Lily, felici e consapevoli di aver dato insieme la vita a quella bimba energica, testarda e solare. Remus e Ninfadora, superato l'iniziale imbarazzo, si erano impegnati per dare a Teddy ciò che, erano sicuri, non sarebbero più stati in grado di dargli. Era incredibile come, solo dopo poche ore, la presenza di quei due viaggiatori del tempo avesse portato gioia e speranza nei loro cuori.

Era ormai tardi e Lily stava già iniziando a sbadigliare, quando entrò Silente. In mano teneva la fotografia, quasi del tutto riparata. Mancava meno di un millimetro, un minuscolo puntino, e tutto sarebbe finito.

“Immagino che abbiate passato una bella giornata” disse, guardandoli in viso e lasciando che le loro espressioni rispondessero al loro posto “Mi duole doverla interrompere, ma tutto ha una fine, anche i momenti più belli.”

Teddy sentì una stretta al cuore. Non voleva andarsene, voleva restare con i suoi genitori per sempre. Il dolore che aveva previsto arrivò. Aveva passato delle ore felici con loro, ma non ne avrebbe avute altre. Di loro gli sarebbe rimasto solo il ricordo. Guardò Harry e ripensò al discorso che lui gli aveva fatto poche ore prima. Lui non era stato così fortunato, non aveva ricordi così vividi dei suoi genitori. Si sentì in colpa per un istante e capì che, nonostante tutto, poteva solo essere grato per quello che gli era stato concesso. Non avrebbe più visto i suoi genitori, ma aveva avuto la possibilità di essere felice con loro.

“Mamma … Papà ...” li chiamò, sussurrando per la gola stretta dall'emozione “Vi voglio bene, grazie per questa giornata insieme …”

I suo occhi erano lucidi di pianto e anche quelli di Tonks e Lupin erano rossi di commozione. I tre si strinsero in un grande abbraccio, piangendo in silenzio.

Anche Lily andò dai genitori, che da quando erano rientrati al castello non si erano più lasciati la mano, senza sapere perché. Quel pomeriggio con Lily li aveva avvicinati, entrambi avevano provato emozioni fortissime vedendola correre, ridere, chiamarli. I sentimenti che entrambi provavano l'uno per l'altra si erano rafforzati e Harry si era ritrovato a pensare a lei in modo diverso, molto lontano dal fratello che aveva creduto di poter essere per lei.

“Ci vediamo presto mamma! Ci vediamo presto papà!” esclamò Lily, abbracciando prima Ginny e poi Harry, che annuirono, ricambiando quella stretta.

Teddy si staccò dai genitori e andò a prendere Lily.

“Andiamo, signorinella” le disse, stringendola “Oggi l'hai combinata grossa, ma ti voglio tanto bene!”

Lily rise e si accoccolò a lui.

“Allora, a chi devo affidare questa fotografia?” chiese Silente, porgendola ai due. Ormai la crepa era riparata, si trattava di istanti.

“A me!” gridò la piccola, afferrandola.

Nel momento stesso in cui la sfiorò, la fotografia si illuminò. Poco prima di essere risucchiato come se avesse toccato una passaporta, Teddy riuscì a guardare un'ultima volta i suoi genitori e a sussurrare un “Vi voglio bene.”

   
 
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