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Autore: crazy lion    16/02/2017    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Aggiorno oggi, visto che ho un attimo di tempo e che nei prossimi giorni sarò ancora più presa dallo studio.
Buona lettura!





71. SALVARTI… O PERDERTI PER SEMPRE?
 
Passarono alcune ore.
Demi stava ancora dormendo, quando sentì un rumore provenire dalla sua sinistra. Era un suono fastidioso, ma all'inizio non capì di che cosa si trattasse. Aprì gli occhi e si sollevò leggermente, poi comprese che era il cellulare. Saltò su come un grillo, lo prese in mano e rispose, senza nemmeno guardare chi fosse, perché non ci voleva molto per capirlo.
"Pronto?" chiese, un po' assonnata, ma comunque in allarme.
"Pronto, signorina Lovato, sono il medico che ha in cura Andrew, il dottor Thompson."
"Sta male?"
"Sì, purtroppo; la febbre si è alzata arrivando a 38,5 e lui è sempre più debole. Per ora non ne ha bisogno, ma nel caso stesse ancora peggio, potrebbe necessitare di una trasfusione di sangue. Per questo è necessario che lei venga qui a fare delle analisi del sangue per capire se può essere una donatrice compatibile. Mi ha detto che lui non ha familiari in vita, giusto?"
"No, non ne ha. Quindi nessuno dei miei amici, né mia sorella, sono compatibili con lui?"
"No, nessuno ha il suo gruppo sanguigno."
"Ho capito. Va bene, arrivo subito."
Demi non chiese se non avrebbe potuto aspettare la mattina dopo per fare quelle analisi. Andrew non era ancora in buone condizioni e sapeva che, se il dottore l'aveva chiamata a quell'ora, era perché c'era bisogno di avere del sangue disponibile con una certa urgenza.
"Ha anche il battito cardiaco irregolare," aggiunse l'uomo, "quindi abbiamo attaccato un monitor per tenere questo problema sotto controllo; è una cosa normale nei pazienti in stato di shock, comunque. Non c'è da preoccuparsi. L'abbiamo fatto più che altro per sicurezza."
"Capisco" disse la ragazza, poi ringraziò il dottore, mise giù il telefono e andò ad avvisare i genitori e le sorelle. Nel frattempo scrisse anche un messaggio a Joe e a Selena per informarli della situazione e del fatto che non erano compatibili. I due le risposero subito, dicendo che i dottori li avevano già avvertiti giorni prima di questo e chiedendole se desiderava che venissero in ospedale. Li ringraziò e rispose di no.
"Veniamo anche noi" dissero Dianna e Eddie quando seppero ogni cosa, aggiungendo che, se Andrew aveva bisogno di sangue, loro avrebbero potuto essere compatibili.
Demi li ringraziò. Anche Dallas disse che avrebbe voluto venire.
"So che non sono compatibile, però vorrei starti accanto" le spiegò.
Demi chiese a Madison se per lei sarebbe stato un problema tenere d'occhio Mackenzie e Hope.
"No, figurati! Solo, vorrei venire anch'io a donare il sangue per lui."
La ragazza era triste. Forse si sentiva inutile e Demi lo notò. La abbracciò e le diede un bacio.
"Non sentirti inutile, piccola" le disse poi. La chiamava così, anche se Madison aveva quasi 17 anni. "Stando qui con le bambine aiuterai me e farai felice anche Andrew. Lui adora sia te sia le bambine e credo che sarebbe contento di vedervi insieme."
"Va bene, Demi" rispose lei, ritrovando un po' il sorriso.
Dopo poco, Demetria, Dallas e i suoi genitori andarono in
ospedale.
Il dottore che fece loro le analisi volle sapere, com'era stato per Dallas, Selena e Joe, se avevano qualche particolare malattia, se prendevano farmaci e molto altro ancora, poi passò ai prelievi. Disse che aveva tempo di analizzare subito il sangue e chiese loro se sapevano il loro gruppo sanguigno. Tutti risposero di no.
"Andrew è zero negativo, per cui, se uno di voi è zero negativo o zero, potrà donargli il sangue in caso di necessità."
Dopo alcuni minuti seppero i risultati: solo Demi era compatibile, zero negativo anche lei.
Ho lo stesso gruppo di mio padre, pensò.
Non che questo facesse una gran differenza. In fondo il loro rapporto era sempre stato ciò che era stato, ma almeno sapere di avere qualcosa in comune con lui glielo faceva sentire più vicino, soprattutto ora che non c'era più.
Il mattino dopo Demi era a casa con le piccole che ancora dormivano, quando un dottore le telefonò dall'ospedale, dicendole di venire lì urgentemente. Demi chiamò sua madre perché venisse ad occuparsi delle bambine, nel frattempo si vestì e, angosciata, aspettò.
Quando Dianna arrivò, la ragazza era pallida come un cadavere.
"Che è successo?" chiese la donna, preoccupata.
"Non lo so, Andrew sta molto male, ma non mi è stato detto altro. Grazie" disse, poi corse fuori.
Salì in macchina e andò a tutta birra, superando anche i limiti di velocità. Avrebbe preso una multa? Forse, ma non aveva importanza in quel momento. Ovviamente stette attenta a non fare incidenti e a non investire nessuno, ma per il resto corse, passando anche con il rosso una volta, ignorando gli automobilisti che la insultavano o suonavano il clacson.
Arrivò in ospedale sudata e ancora più pallida di prima. Entrò e corse accanto alla stanza di Andrew, dove il dottor Thompson l'aspettava.
"Crediamo che Andrew abbia tentato di alzarsi dal letto" le spiegò. "Non sappiamo com'è successo esattamente, ma gli si sono tolti i punti e la fasciatura si è slegata, per fortuna solo da un braccio. Un'infermiera l'ha trovato pieno di sangue, perché la ferita si è riaperta. Per fortuna non si trattava del braccio con l'arteria lesionata, ma ha perso tantissimo sangue e si è indebolito moltissimo, troppo. Grazie al cielo ce ne siamo accorti in tempo. Ha bisogno di una trasfusione il più presto possibile."
"Va bene" disse solo la ragazza, non chiedendo se non avessero zero negativo sufficiente lì in ospedale - evidentemente no - e seguì il dottore, che le consigliò di chiamare qualcuno che la aspettasse.
"Quando uscirà sarà debole, forse le farebbe piacere avere qui una persona."
Demi fece una chiamata veloce a sua sorella Dallas spiegandole la situazione.
"Arrivo subito. Ti aspetterò" le disse.
Demi dovette rispondere a delle domande riguardo il suo stato di salute e dopo alcuni controlli le fu tolto il sangue. Le tolsero il sangue intero e non, come accade più spesso nelle trasfusioni, solo alcune sue parti (piastrine, globuli bianchi o rossi). Ci vollero altre tre ore perché il sangue sano, attraverso una flebo e un piccolo ago, venisse dato ad Andrew, che era incosciente da quando l'infermiera l'aveva trovato.
"Gli hai salvato la vita due volte, Demi, te ne rendi conto?" le domandò Dallas.
"Sì, ma credo che l'avresti fatto anche tu se si fosse trattato di  me, no?"
"Certo, ma è stato comunque un bellissimo gesto. Sono sicura che Andrew ne sarà molto felice quando lo saprà e ti sarà riconoscente per la vita."
A Demi questo non interessava. Le importava solo che il suo fidanzato stesse meglio.
Volle aspettare e avere notizie, nonostante si sentisse girare la testa e avesse un po' di nausea. Aveva bevuto un succo e mangiato qualcosa che le aveva portato l'infermiera, ma non si sentiva ancora benissimo.
"Stia tranquilla, è andato tutto bene" la rassicurò il dottore.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo.
"Sinceramente speravo di non doverlo sottoporre ad un'altra trasfusione" proseguì il medico. "Mi auguravo che non ne avrebbe avuto bisogno, anche per questo non le ho tolto il sangue quella notte, Demi, ma alla fine è andata così."
"L'importante è che ora stia meglio; è cosciente?"
"Sì, ma solo a momenti."
"Posso vederlo?"
"Va bene, ma soltanto per un minuto; lui ha bisogno di riposo assoluto ed è meglio che non riceva altre visite oltre alla sua, almeno non per oggi."
"Vai, Demi, io ti aspetto in macchina" disse Dallas, accarezzandola.
Demi entrò nella stanza e il dottore la lasciò sola con il suo fidanzato.
"Andrew" sussurrò. "Sono io."
L'uomo guardava il vuoto, come sempre. Sembrava non riconoscerla. Forse non aveva nemmeno sentito la sua voce. Chissà dov'era la sua mente, in quali meandri era persa.
Demi si sedette sulla poltrona lì accanto e gli prese una mano.
"Sto cercando la mia ragazza" sussurrò lui, con le lacrime agli occhi.
Oddio, allora adesso riusciva a parlare! Era un grande passo in avanti. La sua voce era roca, come accade sempre alle persone che non parlano per diversi giorni.
"Andrew, sono io, sono qui!" esclamò la ragazza, sperando che la riconoscesse.
"Lei si chiama Demi, Demi Lovato. È dolce e io la amo con tutto me stesso. Io le ho fatto del male. La sto cercando, ti prego, aiutami a trovarla!"
"Amore, amore calmati, calmati" gli sussurrò. "Sono qui, okay? Sono io, Demi. Ascoltami, so che è difficile, ma devi lottare, non puoi lasciarmi e so che neanche lo vuoi, vero? Vero che non mi lascerai?"
"Io non capisco, non ti conosco" sussurrò questi, visibilmente confuso.
Il suo respiro era affannoso, segno che Andrew si stava agitando. Il cuore gli batteva sempre più forte, troppo. I bip-bip del monitor aumentavano sempre più.
Demi si disse che avrebbe dovuto trovare un modo per calmarlo e farlo in fretta. Forse cantare poteva essere la soluzione!
"Ho capito, non sai chi sono. Non importa" gli disse, comprensiva. "Sai che ho inventato una canzone per te, Andrew? La vuoi sentire?"
L'uomo annuì piano.
La capiva, dunque; era un altro, ottimo segno.
Demi si girò per un momento dall'altra parte, lasciando che alcune lacrime le scorressero lungo le guance. Era felice di stare di nuovo lì con il suo fidanzato, che grazie a Dio aveva ripreso a parlare, ma allo stesso tempo si sentiva male perché lui non la riconosceva e si domandava cosa dovesse provare. Sicuramente non erano belle sensazioni. Doveva farsi coraggio e cantare per lui. In realtà non aveva nulla in mente, non aveva inventato nessuna canzone e non sapeva nemmeno come quelle frasi le fossero uscite. Ci avrebbe almeno provato. Respirò piano due o tre volte, poi si voltò di nuovo verso di lui, che continuava a non guardarla. Si schiarì la gola e, cercando di mantenere la voce ferma e sicura e di lottare contro le lacrime che minacciavano ogni secondo di uscire, iniziò a cantare:
"I'm standing here
Next to you.
I feared
I was about to lose you.
Please, my love, be strong,
Keep fighting, hold on.
I know it's difficult
But don't be scared,
'Cause I won't let you go.
 
Darling, don't leave me
Don't leave me,
Don't leave me, no,
'Cause I don't know
How to live without you.
Don't leave me,
Don't leave me, no,
'Cause I love you
With all my soul."
Quelle parole le erano sgorgate dal cuore come acqua da una sorgente. La sua voce, potente, ma allo stesso tempo dolce, si era sparsa per la stanza, riempiendola di qualcosa di bello, di diverso dal dolore e dalla disperazione; forse di speranza e di vita. Andrew per un momento si calmò. Demi preferì lasciarlo tranquillo e non chiedergli altro. Non voleva farlo stancare troppo. Rimase accanto a lui, in silenzio.
Poco dopo, però, tutto mutò di nuovo. Andrew ricominciò a respirare più affannosamente di prima, finché il suo cuore, troppo affaticato, smise di battere.
Successe tutto nel giro di pochi secondi e solo quando sentì quel lungo suono e poi più nulla Demi reagì. Rimase immobile per un secondo che le sembrò eterno, poi capì che avrebbe dovuto avvertire qualcuno e farlo subito, prima che fosse troppo tardi. O forse lo era già?
"No!" esclamò. "No, Andrew, non lasciarmi! Ti prego, no!"
Si alzò e corse fuori come una furia. Prima era stato tutto così veloce che non ne aveva avuto il tempo materiale.
"Aiutooooooo!" urlò, in preda al panico e alla disperazione più totale e sentendo un dolore lancinante al petto.
Dio, sarebbe impazzita se lui non fosse sopravvissuto.
Accorsero un'infermiera e due medici. Poco prima lei gli aveva salvato la vita, una vita che forse, ora, era finita per sempre.
Ho perso Andrew pensò Demi singhiozzando. Ho perso l'amore della mia vita!
 
 
 
NOTE:
1. mi sono informata il più possibile sulle trasfusioni e, anche se non ho descritto tutto nel dettaglio per non rendere la lettura troppo pesante, spero di aver fatto un buon lavoro.
2. La canzone di questo capitolo è totalmente inventata, l'ho scritta io appositamente.
Dato che è abbastanza importante la traduco in modo che, se qualcuno che legge questa storia non sa l'inglese, potrà comunque capirla.
"Sono qui in piedi
vicino a te
Ho avuto paura
di stare per perderti.
 
Ti prego, amore mio, sii forte.
Continua a lottare, stringi i denti.
So che è difficile,
ma non avere paura,
perché io non ti lascerò andare.
 
Tesoro, non lasciarmi,
non lasciarmi,
non lasciarmi, no,
perché non so
come vivere senza di te.
Non lasciarmi,
non lasciarmi,
non lasciarmi, no,
perché io ti amo
con tutta la mia anima."
   
 
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