Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: roxy_xyz    20/02/2017    9 recensioni
“Quindi cosa hai combinato?” le aveva chiesto.
“Ho iscritto mamma ad un sito di incontri di maghi.”
Lo aveva detto con una scioltezza disarmante, inconsapevole di quello che aveva fatto. O della furia che avrebbe scatenato.

Rose Weasley. Harry Potter. Hermione Granger. Un mix unico per una storia in cui è Rose a dirigere lo show e non si accontenterà di aiutare sua madre a parole, o con qualche abbraccio. No. No. Lei ha in mente altro!
|Minilong 5 capitoli|Harry/Hermione|Fluff|E tante risate|
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Rose Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IV

 

Erano passati tre lunghi giorni da quel bacio e Harry aveva quasi dimenticato il sapore di Hermione, anche se forse sarebbe stato impossibile.
L’aveva cercata più volte in ufficio, ma lei era stata davvero brava a evitarlo e a sviare l’argomento, fingendo di avere sempre un appuntamento di lavoro. E lui sperava vivamente che non si trattasse di altro, perché non avrebbe resistito all’idea di lei stretta tra le braccia di un Brian. O di un Phil. Di un uomo qualsiasi che non fosse lui, in pratica. Per la prima volta era arrivato alla soluzione dei suoi problemi senza intoppi e soprattutto da solo.
Ora toccava al membro più intelligente del gruppo, che invece riteneva che l’attrazione che provava Harry per lei fosse pura pietà nei suoi confronti, quando in realtà lui aveva dovuto trattenersi, fingere che tutto andasse bene. Sempre. In ogni occasione. Persino all’altare quando lei si era girata verso di lui e gli aveva sorriso tra le lacrime.

Era arrivato a casa di Hermione e, dalla musica ad alto volume che poteva sentire anche da fuori, poteva scommettere sull’identità dell’occupante. Rose lo aveva accolto a braccia aperte, schioccandogli un bacio sulla guancia. “Sei venuto a chiedere la mia mano alla mamma?”

“Più o meno.” Era stata la sua pronta risposta. “C’è la mamma?”

“Non è ancora tornata. Non dovreste lavorare nello stesso posto? Bastava passare in ufficio, zio!” Era anche fin troppo sveglia per essere ancora uno scricciolo di donna.

“Mi andava di passare di qua e di salutare la mia bellissima nipote.”

“Ruffiano e bugiardo.”

Si erano sistemati sul divano e si era subito allungato per rubarle il telecomando e abbassare il volume di quella diavoleria. “Ultimi giorni di vacanza, eh?”

Rose aveva fatto una faccia felice, e non dispiaciuta come si sarebbe aspettato.

“Tu non me la conti giusta.”

“Sapessi!” Rose era più elusiva che mai, soprattutto visto il suo carattere.

“Cosa mi stai nascondendo?” Harry Potter e la sua curiosità, primo libro di una serie infinita.

“Sei diventato un gran pettegolo, o sbaglio?”

“Tua madre non ti ha parlato dei miei grandi pregi?” aveva chiesto, dandole una leggera gomitata come segno di complicità.

“A dire il vero, spesso la sento rivolgerti degli epiteti non troppo carini, soprattutto nell’ultimo periodo. Che state combinando?” Rose lo stava scrutando a fondo, ma Harry era deciso a mantenere la sua faccia tosta e indagare sulle vere emozioni di Hermione, sfruttando la lingua lunga di Rose.

“Solo perché mi adora.” Harry sperava anche in altro, però, ma preferì tenerselo per sé.

“Ha uno strano modo per dimostrarlo, allora. Da chi avrò preso i miei bellissimi geni?” Si era accarezzata il mento, pensierosa.

“Secondo te, è veramente arrabbiata?”

“Chi… la mamma?” Al cenno affermativo di suo zio aveva continuato. “Più che altro mi è sembrata assente in questi giorni, ha la testa altrove e quando le chiedo cos’ha mi risponde a monosillabi. Capisco che sono un’adolescente, ma vi assicuro che affronto i problemi sentimentali meglio di voi due. Diamine, sembrate due ragazzini alla prese con la prima cotta!”

“In che senso?” Si sentì davvero un bambino: era seduto sul divano con sua nipote e stava cercando di capire qualcosa sul suo rapporto con la donna che amava, anziché chiedere alla diretta interessata. Ma soprattutto non gli era sfuggito che Rose avesse già intuito qualcosa.

“Sai perché non vedo l’ora di tornare a Hogwarts? Perché prima di prendere il treno e tornare qui per la vacanze natalizie, mi sono dichiarata a Matt Jordan, Tassorosso. E solo quando lo vedrò, capirò se ho qualche chance oppure no. A volte, bisogna solo affrontare le proprie paure, così: caricando come un ariete e sfondare tutto. Sono sicura di piacergli, queste cose si capiscono…”

Come aveva fatto Ron a procreare una ragazza così sveglia? “Da come lo dici sembra così facile.”

“Be’, lo è. Non bisogna essere una cima per capirlo. Quante volte ho beccato Matt che mi guardava di nascosto, e quando vinco qualche partita di Quiddich mi stringe sempre forte. Sai… un abbraccio stritaossa come quelli di nonna Molly!”

“Ho capito.” Lo disse con così poca convinzione che Rose sentì la necessità di tirarlo su di morale.

“Sii un ariete, zio! E non rispondermi che il tuo segno zodiacale è leone, perché altrimenti ti picchio. E fidati se ti dico che sono una ragazza manesca. Chiedi a mio fratello.”

Doveva essere terribile averla come sorella maggiore. Non solo era più sveglia di molti suoi coetanei, ma era anche un maschiaccio. Sperò che anche i suoi geni facessero un miracolo come quello che aveva a fianco, se mai fosse riuscito ad essere padre. All’improvviso l’idea di avere un figlio con Hermione sembrò esaltarlo. Doveva seguire il consiglio di sua nipote e affrontarla, e soprattutto baciarla. Non bisognava dimenticare l’ultimo punto.

Quando avevano sentito la porta aprirsi, si erano subito seduti in maniera composta e, al suo ingresso in salotto, le avevano rivolto un sorriso innocente, che l’avrebbe sicuramente messa in allarme.

“Ciao, ma’!”

“Ciao, ‘Mione.”

Hermione li aveva guardati a lungo con un sopracciglio inarcato, come per fare capire loro che non credeva a quelle facce da angioletto. “Ti avevo detto niente tv fino a domani. Fila subito in camera.” Poi aveva rivolto un sorriso ad Harry. “Posso offriti un caffè?”

“Da quando siete così formali? Se lo zio vuole un caffè può farselo anche da solo! E io sto ascoltando, non guardando la tv.”

“Rose, fila in camera e basta. Sono troppo nervosa per un dibattito linguistico,” aveva detto Hermione, passandosi una mano sul viso stanco.

“Caffè. Sì, va bene.” E lui l’aveva seguita in silenzio, come un uomo in processione dietro a un santo. Forse doveva proprio accendere una candela per la sua buona riuscita.
“Quindi, Harry.”

“Sempre pronto, mia signora.” le aveva detto scherzando.

“Non fare il ruffiano con me. Sono davvero distrutta oggi,” aveva poggiato le mani sul bancone e lui provò l’irresistibile voglia di stringerle, di farle capire che insieme avrebbero potuto condividere tutto, anche quei momenti in cui si è troppo stanchi e si desidera solo un abbraccio. “E non ho più voglia di scherzare. Non dopo…”

Non dopo quel bacio. Non dopo che lei lo aveva respinto. Non.

Quella negazione bruciava, faceva più male di una Maledizione Cruciatus scagliata con desiderio di infliggere dolore. Improvvisamente si sentì un idiota, tutto quel teatrino con Rose gli sembrò una prova di ciò. Lui non la meritava, come Ron. Ma almeno lui ci aveva provato, perché lei gli aveva dato una possibilità.
A lui non restava nulla, ormai.

“Non so quando è iniziato,” cominciò a dire, prima che il coraggio venisse meno. “O forse ti ho sempre amato.” Al suo sguardo allarmato, aveva continuato con più convinzione nella voce. Rose gli aveva consigliato di parlare, di essere sincero e lui non lo era mai stato, neanche con se stesso. “Osservare te e Ron felici… ero contento, certo. Voglio bene a Ron, non è solo il mio migliore amico, è più quel fratello che non ho mai avuto, ma che ho avuto la fortuna di conoscere e scegliere. Vi ho visti amarvi e ho accettato in silenzio. Poi vi siete lasciati e ho continuato a non dire nulla, perché non sarebbe stato giusto e perché tu lo amavi, anzi forse lo ami ancora…”

“Harry…” Un sussurro, una preghiera di fermarsi. Prima della rovina.

“Non ce la faccio più, Hermione. Non permetterò ad altri di averti.”

“Non sono un oggetto da contendere, io!” Era arrabbiata, ora.

“Non intendevo quello, lo sai benissimo.” Si era preparato quel discorso un centinaio di volte, eppure non aveva pronunciato una sola parola di quello che aveva preparato. Non ricordava più nulla, perché lei gli faceva sempre questo effetto. Era meglio di un Oblìvion, la guardava e dimenticava tutto. Le sue paure, persino i suoi desideri più remoti.
Dico soltanto che sono arrivato al capolinea. Stop. Alzo bandiera bianca. Non mi ami? Posso accettarlo. Lo posso fare, certo ci vorrà del tempo. Però non t’azzardare a pensare che io ti abbia baciato perché mi facevi pena. Non sei un gattino abbandonato da portare a casa, anche se vorrei farlo. Fregarmene di tutto e di tutti e rapirti, e fare l’amore con te tutta la notte. Dio, lo farei, sì!”

No, no. L’aveva spaventata, lo poteva leggere dai suoi occhi.

Aveva mosso qualche passo verso di lei, ma vederla indietreggiare, quello fu peggio di un pugno. Dritto al petto.

Mascherò la sua delusione con il miglior sorriso che aveva in repertorio. “Non ho più voglia di un caffè, scusa. Forse è meglio che io vada.”

“Davvero mi ami?”

Harry avrebbe voluto sentire altro, magari una confessione del tipo che lei lo aveva sempre amato. Purtroppo non poteva suggerire le battute perché desiderava sentirsele dire.

“Con tutto me stesso. Sì.” Le accarezzò il viso, prima di baciarla lievemente sulle labbra. Era un bacio di addio? Harry sperò di no. Si staccò quasi subito, non voleva vederla fuggire o ricevere un altro schiaffo. Sfortunatamente c’erano le lacrime a fronteggiarlo, niente canarini o Fatture Pungenti.
Tornò in salotto e urlò in direzione della scale un saluto per Rose. Prese la giacca e uscì, contando i secondi che passavano, pregando che Hermione uscisse da quella dannata cucina e che corresse da lui, come un vecchio film in bianco e nero. Peccato che il regista della sua vita fosse un tipo da thriller o film horror, non da commedie rosa con baci spettacolari e mozzafiato.

Con un’ultima occhiata verso la casa, si Smaterializzò.

 

NdA: Facciamo una statua a Rose? Sii un ariete, Harry!!!
Povero cucciolo… e ora?

Ci vediamo lunedì col capitolo finale. E sì, ormai siamo giunti alla fine, però ci sarà una piccola sorpresina per voi. Non vi anticipo nulla, altrimenti che gusto c’è?

 

 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: roxy_xyz