Lasciò Cosette dietro al bancone a servire l’orda di studenti universitari del pomeriggio, lanciando un’occhiata al laboratorio dove Pudding, canticchiante e felice, creava con il cioccolato.
Rivolse un lieve inchino a Bonney, che gli concesse un placido sorriso alternando un Écler alle pagine di anatomia che la rendevano tanto nervosa e bisognosa di zuccheri.
Zigzagò tra i tavoli, accertandosi che la dolce coppietta appena arrivata, lei solare e dalla chioma rosa salmone, lui dalla folta coda di cavallo che imbrigliava i ricci neri come il pizzetto, apprezzassero i suoi Macarons.
-Fai “Ah” Kyros…-
-Scarlet ti prego! È… è imbarazzante!!!-
-Sei così carino quando sei in imbarazzo!-
Sorrise intenerito, avvicinandosi all’ultimo tavolo accanto alla vetrina, sfoderando un strofinaccio per pulirlo mentre gettava un occhio ai due ragazzi che entravano spediti.
-… ho fame Marco! Muoviti!- spingeva nella pasticceria il compagno un moretto dalle guance spruzzate di lentiggini.
Il biondo, il sopraindicato Marco, sbuffò occupando il tavolo appena ripulito da Sanji.
-Tu hai sempre fame- parlò atono rivolto al moro –E se non hai fame è perché dormi- lo interruppe quando provò ad aprire bocca.
-Sei cattivo quando fai così Marco- lo ribeccò.
-E tu snervante Ace- spiegò le labbra in un sorriso.
Sanji ridacchiò, portandosi una sigaretta spenta tra le labbra.
Non erano clienti fissi della pasticceria ma non era nemmeno la prima volta che li vedeva.
Erano due pompieri della vicina Caserma, e sporadicamente, finito il turno, si fermavano all’All Blue, il biondo trascinato dal moro, a soddisfare la fame chimica che li attanagliava dopo una dura giornata di lavoro.
-Sanji!- sorrise splendente Ace –Oggi ho un buco nero al posto dello stomaco: stupiscimi!-
-Farò del mio meglio- ridacchiò annuendo -E per te Marco?- chiese, gli occhi cerulei sollevati nel sentire il tram frenare alla fermata posta davanti al locale.
Cercò di prestare attenzione agli uggiolii di fame di Ace, ma non riusciva a trattenersi dal lanciare occhiatine furtive e golose alle seducenti studentesse universitarie che scivolavano davanti alla vetrina scendendo e salendo dal tram, ridacchianti e piene di vita.
Percepiva il cuore pompare a mille, ed era sul punto di ululare di gioia nell’intravedere una biondina mozzafiato, quando una figura, decisamente maschile, gli oscurò la visuale, piazzandosi davanti alla vetrina e specchiandosi con disinvoltura.
-Ma guarda te questo!- sbottò digrignando i denti, strozzando il panno con cui aveva spolverato il tavolo furioso per la paradisiaca visuale che gli veniva negata.
Ringhiò furioso contro il giovane, facendo ridacchiare Marco e Ace, spettatori divertiti di quel bizzarro quadretto, che videro diventare ancor più particolare quando il ragazzo sfoderò dalla tracolla rossetto e matita nera per gli occhi, iniziando a sistemarsi il trucco.
-È una pasticceria questa, non un salone di bellezza!- sbraitò Sanji –E spostati!!! Tra un po’ arrivano le liceali!!!-
I due pompieri rimasero in silenzio per un paio di secondi, in bilico tra l’incredulo e il divertito, prima che Marco sollevasse un dito a picchiettarlo sul vetro attirando l’attenzione del moretto intento a colorarsi le labbra.
-Ehi!- si portò un tipo a lato della bocca –Hai una sbavatura qui-
Il moretto corrugò la fronte, si concentrò sul proprio riflesso sulla vetrina e sgranò gli occhi notando la sbavatura rossastra del labello, sistemandola e ammirandosi ora perfetto.
Sorrise etereo e, alitato sulla vetrina all’altezza del volto di Marco, pigiò il polpastrello sulla condensa disegnando un cuore per il biondo, inclinando il capo e lo chignon di capelli d’ossidiana sorridendogli ammiccante..
-Grazie~♥!- cantilenò facendogli l’occhiolino e lanciandogli un bacio, la camminata fluida che si allontanava dalla pasticceria.
Il silenzio imbarazzante che calò attorno a Marco gli elettrizzò l’aria, costringendolo a distogliere lo sguardo, ancora confuso e fisso al cuore che gli era stato dedicato e che ora andava scomparendo, ad Ace e Sanji che lo fissavano.
-Che c’è?- strinse le braccia al petto.
-Niente- tossicchiò Sanji –Vi porto le vostre ordinazioni-
Cercò di arrivare al bancone senza ridere ma non ci riuscì quando sentì Ace urlare, guadagnandosi un’occhiata confusa da Cosette mentre scoppiava a ridere.
-Ah Marco: vecchio rubacuori!-