Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    13/03/2017    3 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
----
Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



“Potresti unirti, però, alla Squadra d’Inquisizione.” Sorrise George. “Sei una serpe e sei di sangue blu.”
“Ma sono la sorella di Harry Potter.” Contestò Kayla, sedendosi al tavolo dei Grifondoro in Sala Grande. “Non guardarmi così, Hermione, io in mezzo a quelli non mi siedo.” Aggiunge, schifata.
Hermione scosse la testa. “Ora che Silente non c’è più, prevedo più guai del solito.”
Fred, aggregandosi al gruppo dando un bacio sulla fronte a Kayla, sorrise. “Adesso che Silente non c’è più, noi …”
“… crediamo che un po’ di sana confusione …”
“ … sia ciò che la nostra cara Preside si merita.”
“Quando completate le frasi tra di voi non è mai un buon segno.” Dissentì Kayla.
“Che avete in mente?” domandò Ron.
“Non te lo possiamo dire, fratellino.” Rispose George.
“Ma fossi in te starei in Sala Grande per pranzo.” Proseguì George.
“Non vorrai essere inserito tra i sospettati, spero.”
“Sta per iniziare la Fase Uno.”
Kayla continuava a scuotere la testa. “Vi leveranno un sacco di punti.”
“Montague ci ha provato, stamattina, ma non gli abbiamo lasciato finire la frase.” Replicò George.
“Che intendi?” chiese Robert.
“Lo abbiamo spinto nell’armadio Svanitore prima che finisse la frase.”
“Ma voi siete pazzi!” esclamò Kayla. “Ora potrebbe essere ovunque!”
“Non vorrei essere la solita guastafeste, ma vorrei ricordarvi che avete un diploma da prendere, a giugno.” Intervenne Hermione.
“Ammesso che sia nei nostri programmi, Hermione, vuoi sapere cosa potrei farci con quel diploma?”
“Non dirlo, George, non dirlo, per Salazar, sto mangiando.”
“Intendeva che ci avvolgerebbe il pesce.”  Sorrise Fred. “Insomma, bimba, che pensavi avrebbe detto? Siamo gente perbene!”
“Esatto! Non avrei mai detto che con quel diploma potrei solo pulirmi il c-“
“Sto mangiando!” ma non riuscì a nascondere che, in realtà, stesse sorridendo.

“Non ho assolutamente nulla da rimproverare, Remus, a nessuno di loro.” 
“Hanno rischiato l’espulsione! Hogwarts è il posto più sicuro per loro, Martha, e …”
Era. Hogwarts era il posto più sicuro per loro, fino a quando Silente avesse vegliato sulle loro teste. Ora è un castello pieno di giovani maghi inesperti in mano a un rospo rosa assetato di potere che risponde agli ordini di un uomo che non ha le palle per guardare in faccia la realtà!” 
Martha, china a terra sui talloni a meno di cinque metri di distanza da Remus, guardava Anya muovere i primi passi facendo avanti e indietro da lei a Moony, mentre Sirius, con sguardo vigile, cullava la piccola Nicole. 
“Silente non può aver davvero lasciato Hogwarts.” Contestò Sirius. “Ed è paradossale il fatto che quel mostriciattolo cammini ma non parli!”
“Non parla per evitare di dire solo fesserie, come suo padre.” Disse Tonks, entrando in salotto sprizzante di energia. 
“Hai detto ‘fesserie’ perché hai paura che la sua prima parola fosse una parolaccia?” domandò Remus.
“Martha potrebbe rinnegarmi se facessi accadere una cosa del genere.” Rispose lei, sedendosi sul divano.
“Oh, altroché!” disse Martha, sorridendo a Anastasia che barcollava verso di lei. “Hai dato il cambio a Rose?” domandò, guardando la Tassorosso.  Lei annuì. “Tutto bene?” 
Tonks annuì di nuovo.  “Non capisco perché il luogo sacro della profezia ti turbi tanto.”
“Non ti preoccupare, nulla mi turberà mai quanto i tuoi capelli in questo periodo.”
Tonks sorrise, scuotendo i suoi capelli verde acido. “Non capisco cosa ci trovi di strano.”
“Martha odia il verde.” Dissero i due Malandrini all’unisono. 
“Nicole, guarda lo zio. La tua prima parola dovrà essere Paaaaadfoooot. Hai capito? Ho fallito con tutti i miei figli, ma ho ancora qualche speranza con te. Padfoot. Tienilo bene in mente, e non avere fretta. Paaadfooot.”
Paaadfoooot.” Disse una vocina nuova e forte, proveniente dalla bambina che camminava da sua madre a Moony con addosso un body rosa, i riccioli chiari pi che spettinati e un sorriso nuovo stampato in viso. “Paaadfooot.”
Ci fu un momento di silenzio. 
“Merlino e Morgana.”  Disse Martha con un filo di voce, prima di coprirsi la bocca con le mani.
Sirius lasciò Nicole tra le braccia di Tonks, alla velocità della luce, e raccolse Anastasia da terra per tenerla tra le mani alzata sopra la testa e ruotare su sé stesso, ridendo come un bambino mentre la bambina rideva con lui, senza capire. 
Remus sorrise, guardandoli, mentre Gabriel, appena sveglio, entrò in salotto con aria assonnata e spaesata. “Zia, ce qui arrive?”
Martha allargò le braccia per accoglierlo e quando lui si fu seduto sulle sue  gambe incrociate, lei gli disse. “Anastasia ha parlato!” lui sorrise e, quando Sirius si fu calmato, ricominciarono a cercare di farla camminare mentre Tonks ninnava Nicole, guardandola con stupore.

 

“Non pensi proprio mai a noi, eh?”
“Smettila di dire così, insomma, non …”
“Hai chiuso un mio compagno di Casa nell’Armadio Svanitore, Fred!”
“Da quando ti importa dei tuoi compagni di casa?!”
“Sono persone, Fred, insopportabili, meschine e viscide, ma persone!

“Non l’ho di certo ucciso, Kayla! riapparirà tutto intero tra una o due settimane!”
Kayla, con espressione furiosa, si bloccò a metà del corridoio. “E ti sembra poco?!”
“Mi sembra quello che si merita!”
“Non sei tu a decidere cosa la gente meriti e cosa no! I miei compagni penseranno che ti ho chiesto io di farlo!”
“Non possono essere così idioti, sanno tutti che io e George siamo gli scemi che fanno queste cose!” Fred si passò una mano nei capelli. “E da quando ti importa di quello che pensano?”
Kayla si guardò attorno, nel corridoio deserto, e abbassò la voce. “Da quando? Ci hanno scoperto con le mani nel sacco, Fred, e siamo ancora più in pericolo! E non solo noi!”
Fred scosse la testa. “Loro scapperanno, se sentiranno di non essere al sicuro.”
Lei incrociò le braccia sul petto e pose la mascella in avanti. “Quindi il problema siamo io e te?”
Il problema sei tu che pensi che i tuoi amici potrebbero pensare che ho messo quel coglione nell’Armadio per conto tuo!”
“Il problema sei tu che metti le persone negli Armadi Svanitori perché non ti possano togliere punti, Fred, per Salazar!” strillò lei.
“Quale è il tuo problema?”
“Ti espelleranno!”
“Kayla io me ne andrei da qui in questo istante se non volessi dimostrare il mio sostegno a Silente e se non ci fossi tu!”
“Senza un diploma! Ma non ci pensi al futuro?!”
“C’è Voldemort che gira per l’Inghilterra, credi davvero di avere un futuro?”
Kayla si irrigidì. “Io voglio un futuro Fred. Ho bisogno di credere che avrò un futuro.”
“E di cosa abbia bisogno io te ne sei mai preoccupata?”
“Sei troppo impegnato a perfezionare le cose per il negozio di scherzi!”
“Perché quello è il mio futuro fuori di qui!”
Kayla abbassò lo sguardo e cacciò indietro le lacrime. “Davvero?” chiese, con un filo di voce.
“Davvero!” urlò lui.
“E ti rende felice?” chiese di nuovo, riacquistando prepotenza.
“Dannatamente felice e fiero.”
“Più di me?”
Fred si prese un secondo per guardarla. Aveva le lacrime agli occhi, i capelli in disordine, la cravatta allentata e il labbro inferiore le tremava.
“Rispondimi.”
Avrebbe voluto poterle dire che si trattava di due cose diverse. Che l’avrebbe voluta al suo fianco, a ridere con lui di quelle merendine che facevano vomitare. Solo lei, lui e George. Perché la verità era che, con Kayla e George accanto, la consapevolezza che Robert, il suo migliore amico stesse bene, ecco, nella dimensione della sua vita in cui c’era solo questo, arrivava a dimenticarsi del resto, dello schifo che in realtà avevano attorno.
 Probabilmente, nulla nella sua vita avrebbe avuto senso senza Kayla. Ma non quella Kayla, la sua Kayla: quella Kayla era troppo preoccupata  e stressata per una cosa lontana e astratta come il futuro, quella Kayla aveva occhi e pensieri troppo pesanti e tristi per i suoi quindici anni, quella Kayla, lui, non la riconosceva più.
“In questo momento si.”
La Serpeverde alzò il mento, mostrando l’innato portamento legale dei Black. “Bene.”
“Bene?” domandò senza capire.
“Bene, Fred, a quanto pare possiamo considerarci finiti qui.”
Lui scosse la testa. “Non dirlo neanche per scherzo, io non …”
“Vai a creare scherzi e a chiudere persone negli armadi, a quanto pare ti sei appena liberato di un peso.”
Gli voltò le spalle, senza dargli la possibilità di replicare.


“Respira.”
“Lo appendeva per …”
“Harry James Potter.”
“Martha, non può essere …”
Martha si trattenne dall’istinto di rompere lo Specchio Gemello che teneva sulle gambe. “Harry, tuo padre era un coglione.”
“… che poi- cosa?”
“Mi hai sentita. Tuo padre era un coglione. Così era Sirius. E ricordo fin troppo bene il giorno che hai visto nel Pensatoio, eravamo al quinto anno. Tuo padre e Sirius erano davvero dei coglioni e noi eravamo delle smorfiose. Dico sul serio. A me e a Rose piaceva lo stesso ragazzo, Lily era  Prefetto e se ne vantava, avevamo quindici anni, Merlino, avevamo il diritto di essere detestabili!”
Harry sembrò tranquillizzarsi. “E … perché poi si sono innamorati, se si sono detti di odiarsi?”
“Pensa alle persone che hai visto in quel ricordo, Harry. James e Lily si sono amati moltissimo, si sono sposati e hanno avuto te. Sono morti per proteggerti. Credi che il James del ricordo, sarebbe mai morto per proteggere qualcuno che non fosse sé stesso?” Harry scosse la testa. “Eppure ti giuro che si sono amati davvero molto. Pensa a me e Sirius. Due anni dopo ci saremmo sposati, lo diresti mai, pensando a quei due smorfiosi?” Harry scosse di nuovo la testa. “Ci siamo sposati, abbiamo avuto Robert, abbiamo vissuto l’uno senza l’altra per dieci anni, e poi ci siete tu, Kayla e Anastasia. Da quei due ragazzi che si sono giurati odio davanti a Piton appeso a testa in giù.”
“Che cosa è successo?”
“Siamo cresciuti. Anche James è cresciuto, contro ogni aspettativa.  Sei mesi dopo, era il mio migliore amico, ed io ero follemente innamorata di un giovane e arrogante Sirius Black. E Piton? Piton è dalla nostra parte, veglia su di voi e vi protegge, anche se voi non vi fidate.”
“Come puoi fidarti di lui?”
“Ho i miei motivi.”
“Ha chiamato la mamma ‘Sanguesporco’!”
“E ti assicuro che non fu il primo, né l’ultimo, a trattarla male per essere  figlia di Babbani. Ma in questo caso, ragazzo mio, i gesti pesano più delle parole.”
“Quali gesti?”
“Quelli che mi permettono di fidarmi dell’uomo che mio marito ed il suo migliore amico appesero a testa in giù per mostrarne le mutante.”guardò Harry e, anche attraverso lo Specchio rotto e sporco, le sembrò più tranquillo.
“Martha?”
“Dimmi.”
“Ti voglio bene.”

Kayla stava seduta in biblioteca, con davanti un libro che guardava senza vederlo; teneva la testa tra le mani, e i ricci le coprivano il viso, così quando George Weasley, con aria timida si avvicinò e si sedette davanti a lei, lei a malapena lo vide.
Così, lui, esordì schiarendosi la voce.
Lei alzò lo sguardo e quando lo vide, alzò gli occhi al cielo. “Se sei qui per dirmi che Fred ne ha combinata un’altra, la mia risposta è no, non lo aiuterò a tirarsi fuori dai guai e per la cronaca credo di poter dire che ci siamo lasciati.”
“Non ti chiederei mai aiuto da parte sua.” Rispose George. “Volevo dirti che … beh, se avessi bisogno di … parlare, insomma, parlarne … sai dove trovarmi. Così, per ricordartelo.”
Kayla lo guardò con stupore. “George? Sei tu?”
Lui sorrise. “Ecco, sapevo di non dovertelo dire. Fai finta di nulla. Non …”
“Lo apprezzo molto.” Lo interruppe lei.
“Sei la sorellina di Robert, sei amica di Ron e Ginny, sei il grande amore di Fred, non vedo perché io e te non potremmo essere amici.”
“Ma io e te siamo amici.”
“Siamo amici?”
“Siamo amici, insomma, sei appena venuto qui ad offrirmi il tuo aiuto, quindi direi che siamo ufficialmente amici.”
George le sorrise. “Bene, non ho mai avuto amiche femmine, però penso di poterti dire che tu e Fred siete due troll.”
“Prego?”
“Non fare la faccia da streghetta con il sangue blu: tu e Fred siete due troll. Con tutto questo schifo attorno, avete bisogno l’uno dell’altra, e siete stati due troll a litigare in quel modo.”
“Ci siamo lasciati, non abbiamo litigato.”
“No, Kayla, si lasciano le persone che hanno un motivo valido per non stare insieme, o che non ne hanno più di validi per andare avanti: nessuno dei due è il vostro caso.”
Lei scosse la testa. “Voi e tutti quegli scherzi, non …”
“Quegli scherzi fanno parte di lui, quando lo capirai?” domandò Robert da dietro di lei.
“Oh, fantastico. Due contro una, non vale.”

“Tu ami Fred.”
“Molto.”
“Fred è tante cose.”
“Decisamente.”
“Fred è anche i suoi scherzi. Fred è anche il ragazzo che chiude un Serpeverde nell’armadio semplicemente perché gli stava togliendo punti. Se tu ami Fred, ami anche questo lato di lui, anche se non ti piace, anche se lo prenderesti a pugni per quello che ha fatto, ma se tu ami Fred, allora ami ogni lato della sua personalità del cazzo.”
Robert e Kayla camminavano lentamente attorno al Lago Nero.
“Vorrei che tu capissi questo, vorrei che prendessi anche le cose che di lui non ti piacciono e ne facessi tesoro: le persone non sono perfette. Però sono, spesso, complementari ad altre persone. Io amo Hermione, anche se non comprendo il suo amore per le Rune Antiche. Io ho amato Alexandra, e voglio bene a sua figlia, anche se è stata lei il motivo per cui non abbiamo avuto una possibilità. Damian ama zia Rose, anche se non sopporta che lei abbia amato Remus. La mamma ama papà anche se lui per una sua incoscienza orgogliosa ha passato dieci anni lontani da noi.”
Kayla scosse la testa. “Mi sembra di non sapere più niente, Robert.”
Lui le posò le mani sulle spalle. “Lo so. Ma sai cosa? Non puoi scegliere cosa o chi ti capiterà.”
“E allora cosa posso fare?”
“Amare il tuo destino, amarlo con tutta te stessa.”


Il capitolo è un pò più breve rispetto agli altri ma pubblico per due motivi: il primo è che sono viva, nel caso ci teneste a saperlo! Il secondo è che sto scrivendo il capitolo bomba. Quello che tutti temete. E che temo anche io, quindi, state pronti!
Kisses 
C

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_