Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: clif    22/03/2017    3 recensioni
Harry, Ron ed Hermione partono per trovare e distruggere gli Horcrux del signore oscuro.
Con loro ci sarà anche l’aiuto inatteso di una quarta persona.
Da soli e in fuga, i quattro amici devono fare affidamento ora più che mai uno sull’altro…
Ma non sarà affatto facile, soprattutto per il prescelto.
Oltre il signore oscuro, la causa di ogni male, dovrà tenersi pronto ad affrontare anche sua sorella.
Passata anche lei al lato oscuro della magia.
Nel frattempo, il mondo dei maghi è caduto sotto il controllo dei Mangiamorte .
Il ministero della magia e persino Hogwarts sono ora tenuti sotto scacco da Voldemort.
E mentre Harry (ormai diventato il ricercato numero uno da tutto il mondo magico) combatte
senza sosta dalla parte della luce, Heather decide di affrontare Voldemort traendo forza dal buio.
Il momento della battaglia finale si avvicina, ma Harry ancora non sa chi sarà il suo nemico.
Sequel di "Harry e Heather Potter: il principe mezzosangue"
Ambientazione: 2006-2007... Epilogo: 1 settembre 2022
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un bagliore accecante illuminò tutta la sala per alcuni istanti. Gli incantesimi si annullarono, mentre il corpo del signore oscuro (colpito in pieno dal rimbalzo della sua stessa maledizione) venne sbalzato all’indietro. Rigido come una statua di marmo. La bacchetta gli scivolò dalla mano  e volò via.   
    
I due gemelli, neanche fossero un’unica entità, con un veloce scatto, corsero verso la bacchetta che, eseguendo dei cerchi perfetti nell’aria, stava andando nella loro direzione. Con un rapido balzo, i due Potter alzarono le mani e, nello stesso identico istante, afferrarono la stecca della morte appartenuta un tempo ad Antioch Peverell.    

Il corpo del mago oscuro più potente dell’ultimo secolo cadde a terra con un tonfo sordo. Harry e Heather rimasero a fissare il corpo senza vita del loro arci nemico: era davvero finita? Harry si rigirò la bacchetta tra le mani (quella che avevano appena vinto) per poi fissare la sorella. Entrambi sapevano la risposta: la situazione non era ancora conclusa.    

Le energie magiche intorno ai due ragazzi si dissolsero, ormai potevano prendersi un attimo di pausa. Harry si allontanò dal centro della sala, per andare a posare la bacchetta di Sanbuco. Ora non era il momento per pensare ad essa. Una cosa ben più importante aveva la precedenza. Appena poggiò la bacchetta a terra, sentì un boato alle sue spalle.  
 

-REDUCTO! BOMBARDA! BOMBARDA MAXIMA! CONFRIGO!- Heather continuò ad infierire sul corpo privo di vita di Voldemort con sempre più violenza. Sembrava completamente in preda ad una irrefrenabile carica omicida. Quando il corpo del mago fu seriamente danneggiato, Harry afferrò il polso della sorella.    

-Falla finita!- Sibilò Harry con tono freddo. Freddo come raramente era stato con lei. heather fece una smorfia e, dopo essersi liberata dalla presa del fratello, si voltò di nuovo verso la sua “vittima”. Adesso avrebbe potuto, se lo desiderava, creare il suo quarto Horcrux. Lo disse ad alta voce, in modo da farsi sentire dal fratello.   

-Non dire sciocchezze! Non ti basta ciò che hai fatto?! Vuoi spingerti ancora più in là?! Ma allora non hai imparato proprio niente?!- Gridò Harry. Sembrava stesse per mettersi  a ringhiare. Heather lo guardò con uno sguardo di sufficienza. Ciò lo fece arrabbiare ancora di più:  Dovevano chiudere la questione una volta per tutte.   

-Perché non riesci a capirlo, Harry? I sentimenti e la moralità sono sole delle debolezze. Sono un ostacolo per il raggiungimento dei propri obbiettivi- Disse la Potter, fissando il fratello con i suoi occhi serpenteschi.  Harry fece un passo indietro, come fosse appena stato colpito da uno schiaffo. Il suo volto era diventato pallido di colpo.   

-Non puoi dire sul serio… Non lo puoi pensare davvero! Non ci credo!- Esclamò Harry con veemenza. Non le credeva affatto. Non poteva credere a quelle ciniche parole. Se fossero state vere, avrebbe dovuto significare che, in tutti quegli anni, non avesse mai conosciuto veramente la gemella. Heather, senza scomporsi, rispose.   

-È stato proprio l’amore ad aver ucciso i nostri genitori. È stato l’amore, la tanto famigerata  protezione presente nel nostro sangue, ad averci obbligato ad un’infanzia orribile in mezzo a quei sudici babbani dei Dursley. Ed è sempre stato l’amore ad aver portato alla morte tutte le persone care intorno a noi: prendi ad esempio Sirius. Oppure Teddy: adesso è un orfano anche lui-  Disse lei, con un tono gelido.  

Per un solo istante, tanto breve che ad Harry parve solo un illusione, sembrò veder passare un lampo di dolore negli occhi della sorella. Ma non potè dirlo con certezza: oltretutto, era troppo occupato ad assimilare le parole della sorella. Erano vere? Le sue parole erano giuste? Aveva il terrore di ottenere una risposta.   

-Perciò io sarei solo un peso per te? Allora perché, in tutti questi anni, hai fatto di tutto per tenermi al sicuro? Anche rischiare la vita e infiltrarti in mezzo ai seguaci del mostro che ci ha reso orfani?! Quindi come chiameresti il rapporto che hai con la Prince?!- Ringhiò in risposta. Non avrebbe mai creduto alle sue parole. Nonostante tutto, la conosceva meglio di chiunque altro.   

-È stato un errore, lo ammetto. Una serie di errori. Creare e mantenere dei legami non ha fatto altro che crearmi dei problemi. Ultimo di questi è stato neanche due ore fa: quando, per salvare Caroline, ho perso un braccio- Disse lei. Con sua grande sorpresa, Harry reagì lasciandosi scappare una lieve risata.   

Il ragazzo sopravvissuto aveva temuto il peggio. Per un attimo aveva temuto che la sorella avesse tenuto la sua maschera da regina delle serpi tanto a lungo da non riuscire più a togliersela. Ma lui la conosceva troppo bene: Poteva non essere abbastanza astuto da essere smistato in Corvonero o Serpeverde, ma sapeva il modo di ragionare di Heather.  

-Avere dei legami non è un peso, tutt’altro. Sono stati proprio loro a permettermi di arrivare fino a dove sono ora. Se non avessi avuto delle persone care, delle persone che mi sostenevano, mi sarei arreso da tempo. Mi sarei arreso un anno fa- Disse Harry, sussurrando l’ultima parte. Heather rimase in silenzio ad ascoltarlo.   

-Vuoi dirmi che l’affetto dei tuoi amici ti ha reso più forte? Ti ha permesso di raggiungere un potere superiore al mio?- Domandò lei mantenendo un’intonazione fredda, anche se il suo sguardo si fece beffardo. Harry non aprì bocca, limitandosi a fare un cenno affermativo con il capo. A quel punto, Heather fece una smorfia beffarda.   

-Dimostramelo allora. Voglio proprio vedere se sei finalmente cresciuto, oppure se sei ancora lo stesso bambino che correva da me in cerca di protezione- Sibilò la ragazza. Con uno scatto, talmente veloce che Harry riuscì a malapena a percepire, la gemella lo afferrò e si smaterializzò via con lui.   

Harry sentì il classico strappo all’ombelico (avveniva ogni volta che ti smaterializzavi o usavi una passaporta), prima di ritrovarsi in una buia radura. Il ragazzo sopravvissuto ci mise pochi secondi per riconoscere il posto: il loro posto speciale, la radura dove si rifugiavano quando erano bambini. Tanto concentrato a guardarsi intorno, non si accorse subito di una terza figura che era appena comparsa.   

-Grazie, Kreacher. Posa gli oggetti a terra e sparisci- Disse la Potter al vecchio elfo che aveva appena richiamato. Kreacher, terrorizzato dallo sguardo della sua giovane padrona, non se lo fece ripetere due volte, e scomparve. Harry rimase ad osservare i tre oggetti che l’elfo aveva portato: una spada d’oro, un medaglione e uno scettro d’argento.   

-Questi sono gli Horcrux che fin’ora ho creato. L’unico modo per farmi tornare mortale è distruggerli (ma tu non ne hai modo al momento), oppure convincermi a rendere di nuovo integra la mia anima. Ovviamente, per convincermi dovrai dimostrare che mi sto sbagliando su tutta la faccenda- Disse lei, sfoderando la bacchetta.    

-Quindi dovrò dimostrarti che non mi sbaglio sul valore dell’affetto? Molto bene. Preparati. Intendo strapparti via a forza quella maschera che tieni sul viso- Rispose il ragazzo sopravvissuto, estraendo anche lui la bacchetta. I due gemelli Potter si fissarono intensamente negli occhi (rosso contro verde), per poi puntare le bacchette una contro l’altro.    

-STUPEFICIUM!- Gridò Harry, nello stesso istante in cui la sorella pronunciò la formula dell’anatema che uccide. I loro corpi vennero avvolti nuovamente da energie di colore verde e rosso, mentre dalla punta delle loro bacchette uscirono getti di luce del medesimo colore. I raggi si incontrarono a metà percorso, creando un esplosione tanto abbagliante che illuminò la radura.     

Intanto, di fronte al castello di Hogwarts, la battaglia imperversava. L’esercito della resistenza era riuscito a capovolgere la situazione. i Ghermidoni erano stati completamente annientati, così come i giganti (a terra, a causa del veleno dei basilischi) e i dissennatori. Dopo la sconfitta di Greyback, tutti i licantropi rimasti si erano arresi.    

A combattere erano rimasti solamente gli Inferi e i Mangiamorte veri e propri. Dei primi non rimaneva che poche decine. Ormai, a breve, sarebbero stati sterminati tutti. Dei Mangiamorte, invece, ne rimanevano un centinaio circa. Tutti gli altri o erano morti, oppure si erano arresi (capendo che la situazione si era completamente ribaltata).   

Anche nelle file della resistenza c’erano state delle perdite. Numerose persone erano morte, compreso uno dei basilischi sguinzagliati da Samuel e Edvige. I due ex animali stavano nelle retrovie, mandando ordini ai grossi rettili. Al centro della battaglia, intanto, si stavano consumando gli incontri più cruenti.    

La famiglia Weasley era interamente riunita per far fronte ad un gruppo di Mangiamorte agguerriti; a pochi metri da loro, fianco a fianco, stavano duellando Hermione Granger e Draco Malfoy. Si guardavano le spalle a vicenda, mentre intanto contrattaccavano. Intanto, a distanza dalla battaglia, due streghe avevano momentaneamente abbandonato la loro postazione.    

Astoria Greengrass era stata ferita al fianco da una maledizione vagante, e Caroline Prince la stava medicando al meglio delle sue capacità. Entrambe gettarono un rapido sguardo al grande castello di fronte a loro. Entrambe preoccupate per i due ragazzi Potter. Astoria decise di rompere il silenzio che si era creato, facendo una domanda che da parecchio la tormentava.   
 

-Heather sta affrontando Voldemort insieme ad Harry, ma lo sta facendo per noi, oppure solo per i suoi scopi? Cosa farà una volta che la situazione sarà risolta? Qual è il suo scopo?- Domandò l’erede dei Greengrass all’altra ragazza. Non era una sciocca: anche se non l’aveva mai vista (gli unici ad averlo fatto erano il gemello e Caroline), conosceva la vera natura della regina.    

-Non lo so- Rispose Caroline in tutta onestà. Il suo sguardo, freddo e determinato come non mai, era puntato sul grande castello diroccato.      
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: clif