Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Qwerty_    25/03/2017    2 recensioni
Tutti amano Neville, ma quasi nessuno parla di Hannah: cosa hanno fatto nei primi tempi dopo Hogwarts? Come hanno iniziato a frequentarsi, fino a decidere di stare insieme e sposarsi? Com'è che Hannah è arrivata a gestire lo storico Paiolo Magico? E Neville non è certo diventato subito professore di Erbologia a Hogwarts: cosa ha fatto nel frattempo?
Questo è il mio nuovo esperimento, una mini-long su Hannah e Neville, principalmente dal punto di vista di lei, il più possibile canon (che per me NON comprende The Cursed Child) e spero non troppo sdolcinata o melodrammatica.
Leggete e recensite numerosi!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Ernie Macmillan, Hannah Abbott, Neville Paciock, Tassorosso | Coppie: Hannah/Neville
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Camini-5

Tra la fine di luglio e i primi di agosto 2002


Al ritorno dal Brasile, Neville non aveva mancato di fare tappa al Paiolo Magico. Hannah aveva adesso un’aiutante, Nelly, ex-Tassorosso di alcuni anni più giovane di loro che appena finita la scuola aveva avuto difficoltà a trovare un impiego al Ministero e ora dava una mano ad Hannah nel finesettimana quando c’era maggior affluenza di clienti. Hannah aveva apportato anche altre modifiche al locale: adesso non si vendevano più solo la Gazzetta del Profeta e il Settimanale delle Streghe, ma anche altri giornali come Il Cavillo, Trasfigurazione Oggi e Pozioni Moderne, oltre che alcune copie di giornali stranieri equivalenti al Profeta.
Una delle prime cose che Neville notò inoltre fu che buona parte dei clienti seduti ai tavolini a leggere il giornale o a conversare avevano una piuma rosa shocking infilata fra i capelli dietro un orecchio o appuntata su una spalla.
“Serve per sentire la stazione radiofonica desiderata, senza infastidire gli altri” spiegò Hannah.
Nella sala comune del locale infatti adesso si potevano ascoltare a rotazione Radio Strega Network, le telecronache delle partite di Quidditch su BroomsNow, alcune radio minori e alcune stazioni radiofoniche di varie comunità magiche europee, grazie ad un incantesimo che permetteva ad ogni avventore di scegliere la stazione di interesse grazie alle piumette rosa adeguatamente stregate.
“È costato un po’ alle finanze del locale acquistare i diritti sull’incantesimo, ma secondo me è stato un buon investimento. I maghi si muovono per l’Europa e il Paiolo Magico deve essere un punto di riferimento per chi arriva in Gran Bretagna, moderno pur senza perdere il senso della tradizione” gli illustrava Hannah tutta contenta.
“Tu invece cosa hai riportato questa volta dal Brasile?”
“Ah, dal Brasile, sì, un sacco di esemplari! Solo che nella borsa si sono un po’ mescolati i semi, mi sa che ci sono stati degli incroci non previsti… Diana lo aveva detto in effetti!”
“Diana? La tua nuova amica brasiliana?” chiese Hannah in tono forzatamente neutro.
Neville pensò che non si doveva essere ancora del tutto ripreso dal cambio di fuso orario, ma gli parve di avvertire una nota di disappunto nelle parole di Hannah e il suo sesto senso gli suggeriva di cambiare discorso alla svelta.
“Ah, sì, ti avevo raccontato nella lettera… Comunque amica non come intendiamo noi, nel senso, amiche vere sono Hermione e Ginny. Diana è una ragazza in gamba, è intelligente e concreta, e vedendo che mire avevano gli altri del gruppo che volevano solo arricchirsi ha tutta la mia stima per quello che fa per l’ambiente… Ecco, in questo senso qui” concluse Neville, cercando di sembrare il più rilassato possibile.
“Capisco – disse Hannah, voltandosi appena e indicando qualcosa in cucina a Nelly – Va bene così, no?”
“Già – provò Neville, incerto su quale fosse la risposta giusta – Comunque, l’idea della radio a scelta è davvero geniale, come hai detto tu bisogna essere moderni e aperti alle altre comunità magiche, come…” continuò Neville, cercando ancora di cambiare discorso con naturalezza.
Hannah colse la palla al balzo.
“Anche io sono molto contenta di questa scelta, ma devo essere sincera e dire che non è stata un’idea mia. È stato Ernie a presentarmi l’inventore dell’incantesimo, un tipo svizzero che ha conosciuto a Basilea dove è in missione per il Ministero… Ti avevo detto, vero? Ecco, nonostante certi atteggiamenti Ernie ha davvero un gran senso delle istituzioni e del bene della comunità…”
“Vi sentite ancora molto quindi?”
“Beh, abbastanza direi, per me è stato molto importante e certe relazioni non si interrompono, anche se lui viaggia molto, proprio come te!” rispose la ragazza, senza sbilanciarsi oltre.
Nevile deglutì e osservò come sul volto di Hannah fosse comparsa un’espressione di malcelata soddisfazione, e si ritrovò a pensare che forse era meno rischioso accarezzare un’anaconda rossa che aggiungere qualsiasi altra cosa sull’argomento.
Per sua fortuna, in quel momento Hannah fu chiamata da un cliente che sosteneva di avere in camera uno specchio che diceva parolacce e salì a controllare.
Sì guardò intorno senza particolare interesse, quando una copia del Profeta lasciata aperta sul tavolo più vicino richiamò la sua attenzione.
Un articolo a metà pagina ma comunque ben in evidenza con tanto di foto animata annunciava ai lettori la notizia del matrimonio fra Harry Potter e – così recitava l’articolo a firma Rita Skeeter – la portentosa e sensuale Cacciatrice delle Holyhead Harpies Ginevra Weasley.
Ovviamente Neville sapeva del matrimonio da tempo e aveva ricevuto l’invito ufficiale quando era ancora in Brasile, con tanto di lettera a quattro mani di Harry e Ginny, ma non poté nascondere un moto di curiosità verso quanto riportava l’articolo.
Come aveva immaginato, la Skeeter non lesinava commenti sulla vita privata di Harry, che veniva ancora definito “l’eroe del mondo magico”, e di Ginny, di cui metà dei commenti riguardavano l’aspetto fisico e solo di sfuggita si accennava al fatto che si fosse rivelata nell’ultima stagione una grande giocatrice di Quidditch, nonostante avesse all’inizio dovuto subire le insinuazioni malevole di chi diceva che era stata presa in squadra solo perché già famosa suo malgrado. La fastidiosa giornalista poi lamentava il fatto che la coppia non avesse voluto rilasciare nessuna intervista e non c’era modo di conoscere la lista completa degli invitati, i cui nomi rivelava in esclusiva grazie a preziose fonti anonime vicine ai fidanzati più hot del mondo magico.
Neville era nauseato. Ancora non lasciavano in pace Harry, con tutto quello che era successo.
“Pessima, vero?” commentò Hannah vedendolo accigliato sul giornale.
“Già… Mi chiedo perché non sia stata allontanata dal Profeta!”
“Beh, lei non è mai stata accusata di nulla di grave, anche se tutti sanno che è una voltagabbana che a suo tempo ha difeso il regime dei Mangiamorte, ma per fortuna si occupa solo di presunte notizie scandalistiche e di gossip, mentre per le notizie serie ci sono altre persone.”
Neville annuì.
“Comunque, vedo che sei a pieno titolo nella lista degli invitati! Chissà che la Skeeter non inventi qualcosa anche sulle tue avventure sudamericane!”
“Spero proprio di no! E mi terrò alla larga da tutti gli sconosciuti al matrimonio!” ribatté subito Neville, leggermente preoccupato.
“Ma dai, sto scherzando! Piuttosto, saluta Harry e Ginny da parte mia e porta loro le mie congratulazioni!” rispose lei sorridendo.
In quel momento, nella mente di Neville prese forma l’immagine di lui e Hannah insieme al matrimonio di Harry. Sapeva che non sarebbe stato un problema andare con qualcuno, anzi, più volte gli amici gli avevano detto che avrebbero conosciuto volentieri chi stava frequentando, ma lui aveva sempre svicolato la questione, anche perché, ad essere realisti, lui non stava frequentando nessuno, e con le persone che aveva conosciuto nei viaggi non era così in confidenza da presentarli agli amici.
Stava per prendere la parola, ma un altro pensiero lo trattenne.
Magari Hannah non era affatto interessata, magari era lui che stava scambiando la sua gentilezza e il fatto che avevano molte cose in comune con qualcos’altro, magari lei si vedeva ancora con Ernie o con un amico di lui.
No, meglio non rovinare tutto facendo qualcosa di avventato.

***

Hannah stava facendo il giro delle camere vuote della locanda per verificare che fosse tutto a posto, prima di ritirarsi finalmente nel suo appartamento e andare a dormire. La cucina era pulita e l’incantesimo di sorveglianza per eventuali intrusioni notturne attivato. Pur essendo quasi mezzanotte, era ancora abbastanza caldo: quell’estate a Londra le temperature sembravano decise a salire oltre l’immaginabile. In maglietta e pantaloncini, finalmente rilassata, si appoggiò alla ringhiera del piccolo balcone della sua stanza, che dava direttamente sulla via principale di Diagon Alley, abbastanza in alto da vedere in lontananza fino alla fine degli edifici magici, dove si mescolavano di nuovo fluidamente alla città babbana. Da qualche parte, a Godric’s Hollow probabilmente, forse era ancora in corso la festa di Harry e Ginny e chissà quanti altri dei suoi anni a Hogwarts stavano finalmente costruendo qualcosa con qualcuno. Non che le mancasse il daffare con il locale, ma pensava che non sarebbe stato male avere qualcuno con cui guardare Diagon Alley di notte, in serate come quella. Con Ernie ormai aveva chiarito da tempo e anche lui si era rivelato la persona intelligente e gentile che era, così erano rimasti in buoni rapporti. Le aveva anche presentato un sacco di gente e le occasioni di incontri interessanti non erano mancate, ma alla fine tutti erano di passaggio e lei era sempre ferma lì. Anche Neville era sempre di passaggio al Paiolo Magico e in certi momenti, durante certe serate passate a parlare di tante cose diverse, Hannah aveva accarezzato l’idea che non sarebbe stato male se lui fosse rimasto un po’ più a lungo, magari su da lei. Ma ogni volta che ci pensava, scacciava i pensieri: di sicuro Neville aveva ancora altri progetti, viaggi e scoperte da portare a termine, e i suoi veri legami erano Harry, Hermione e gli altri. Molto probabilmente la vicinanza che si era creata fra loro era dovuta alla perdita che avevano subito entrambi e se Neville fosse stato davvero interessato a qualcosa di più avrebbe preso l’iniziativa.
Pazienza, anche se era davvero un peccato guardare le stelle da soli in una notte del genere.

***

Anche quella sera era insolitamente caldo per l’estate londinese, ma sembrava proprio che quell’estate le temperature fossero fuori controllo e Neville non riusciva a prendere sonno, ma non per il troppo caldo.
Dal giorno del matrimonio di Harry, non riusciva a pensare ad altro e anche ritirarsi in giardino o nella serra a lavorare sui nuovi esemplari riportati dal Brasile (tutti in splendida forma, nonostante le gufate di Diana e degli americani) non era di nessun aiuto per sgombrare la mente, anzi. Il suo giardino e la sua serra non facevano altro che ricordargli che doveva prendere una decisione e anche velocemente, perché erano già i primi di agosto e settembre sarebbe arrivato in un baleno.
Infatti, era stato durante il ricevimento del matrimonio che la professoressa McGranitt, ora Preside di Hogwarts, invitata da Harry e accompagnata da un Hagrid eccessivamente entusiasta, gli aveva comunicato che si era liberato il posto di insegnante di Erbologia a scuola, perché la professoressa Sprite si era dimessa per andare a passare in assoluto riposo gli anni della sua vecchiaia in un’isola sperduta della Grecia. La McGranitt non aveva nascosto il suo disappunto, visto che la Sprite era anche più giovane di lei, che pure restava a scuola. La Preside poi non indugiò molto sull’implicazione di un mago greco della stessa età dai folti baffi di nome Spyros nella decisione della collega, ma ribadì la natura definitiva della cosa. C’era quindi un posto vacante a Hogwarts e aveva pensato in prima istanza proprio a lui, il suo ex-studente che in così pochi anni aveva contribuito così tanto alle scoperte botaniche e che aveva mostrato già ai tempi della scuola una vera vocazione per la disciplina.
Neville si era sentito incredibilmente lusingato e, per la prima volta, sinceramente orgoglioso di sé stesso, forse più di quando tutte le volte gli veniva ricordato il suo valore di combattente nella Guerra Magica, e aveva passato una mezz'ora buona a ringraziare la McGranitt della fiducia.
Nei giorni successivi, però, aveva fatto capolino dentro di lui una strana sensazione di inquietudine. Doveva davvero accettare e andare a insegnare a Hogwarts? Ripensando ai suoi viaggi, all’emozione di partire, alle mille cose fatte, a quanto era cambiato in quei pochi anni, alla gioia di tornare, alla passione per lo studio e le sue scoperte non poteva negare che l’idea di restare fisso per mesi a Hogwarts gli dava la sensazione di essere in trappola. E pensando questo, si sentiva in colpa: Hogwarts era il posto più importante del mondo, per lui e per tutti gli altri, il luogo dove nonostante tutto aveva lasciato un pezzo di vita importantissimo, e rifiutarsi adesso sarebbe stato tradire la fiducia che la McGranitt e tutti i suoi amici riponevano in lui. Sì, perché Harry, Hermione e tutti coloro con cui aveva parlato in seguito davano per scontato che sarebbe tornato a Hogwarts.
“Dovremo chiamarti professore adesso!” aveva sghignazzato Ron facendo scoppiare a ridere tutti quanti, tranne lui.
Professore, lui? Il pensiero di sé stesso di fronte a un’orda di ragazzini scalmanati, Serpeverde o Tassorosso che fossero, dei quali avrebbe anche dovuto mantenere la disciplina e ai quali avrebbe dovuto assegnare compiti e punizioni, gli faceva svanire la terra sotto i piedi. Sentiva quasi la mancanza delle anaconde rosse.
Non aveva detto nulla a sua nonna, ma aveva come la sensazione che già lo sapesse, forse dalla Preside stessa, e quindi qualunque suo tentennamento doveva essere nascosto.
Aveva bisogno di un consiglio, ma tutti intorno a lui sembravano non immaginare altra possibilità che un suo assenso all’offerta della Preside. Soltanto Luna si era mostrata più possibilista, condividendo la sua passione per i viaggi e le esplorazioni, e aveva concluso dicendogli che doveva fare quello che lo avrebbe fatto sentire a casa.
Ma cosa voleva dire? Certo, si sentiva a casa da sua nonna, che domande, era la sua famiglia; così come per altre ragioni anche Hogwarts era casa, ma cominciava a sentirsi a suo agio anche alle fiere erbologiche e i convegni, e la Stazione Europea Camini Intercontinentali di Bruxelles ormai era alquanto familiare.
Neville guardò l’orologio. Erano appena le ventidue, magari non era così tardi.
Poteva fare un salto al Paiolo Magico.


***


NdA: cosa abbiamo qui? Finalmente i nostri due amici capiscono che provano qualcosa di più di semplice stima e amicizia, ma non essendo due campioni di estroversione hanno ancora bisogno di un po’ di tempo, ma non temete, ci avviamo verso il lieto fine (anche perché le disgrazie e i maiunagioia li tengo tutti per un’altra storia ancora embrionale)! Non è un’idea grandiosa quella delle piume per sentire la radio preferita? D’altronde anche il Paiolo Magico deve essere all’altezza dei tempi moderni (ecco, fine del momento di autocompiacimento). Anche qua poi ritroviamo i Camini della Metropolvere che aiutano con gli spostamenti a lungo raggio, non sia mai che uno pensa Brasile e si ritrova in Burkina Faso. Comunque, cosa ne pensate? Manca qualcosa? C’è qualcosa di troppo? Recensite e ditemi la vostra!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Qwerty_