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Autore: Wendy_88    26/03/2017    5 recensioni
E se Taichi e Sora non si parlassero dal giorno in cui Sora portò quel regalo nel camerino di Yamato? E se improvvisamente si ritrovassero dopo tanti anni di silenzio per uno strano caso del destino soli sull'isola di File? No questa volta non sarà l'isola di File..
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA STAGIONE DELLE PIOGGE


Erano passati dieci giorni dalla scomparsa di Taichi e Sora.

-Mi manca mia madre. E la mia casa. E la biancheria pulita. Scommetto che ci stanno ancora cercando. Dici che si sono arresi?- la ragazza continuava con le sue paranoie isteriche mentre incideva una X sulla pietra posta all'ingresso della capanna.

-Tu continueresti a cercare un oggetto che pensi di non trovare mai più?-

Taichi c'era andato giù pesante, ma stava davvero iniziando a demoralizzarsi. Ciononostante la ragazza lo riprese alzando il tono della voce:

-Ma non siamo mica oggetti, Taichi!-

Però il ragazzo invece di rispondere cambiò discorso. 

-L'accendino è andato! Stavolta è arrivato davvero il momento di imparare ad accendere un fuoco. Mi aiuti a prendere un po' di legna?-

Risero all'unisono e iniziarono a recuperare diversi pezzi di legna fino a quando l'urlo della rossa allarmò l'amico.

-Che succede?- Urlò il moro precipitandosi verso la ragazza, che affondò subito la testa sul suo petto. Quando si voltò a guardare nella direzione in cui un'istante prima Sora stava raccogliendo la legna scorse uno scheletro in mezzo al fogliame caduto.

-Oh mio Dio! Per quanto tempo è stato qui a fingere con sé stesso come noi che lo avrebbero ritrovato?- sentì le lacrime di Sora bagnargli il petto. La strinse forte a sé.

-Noi non siamo lui Sora. Forse era un indigeno o qualcuno che non aveva nessuno. Noi abbiamo delle famiglie che ci amano e che non smetteranno mai di cercarci.- La rincuorò, nonostante nemmeno lui era convinto di quelle parole. 

-E ancora di più...- continuò
-Io ho te... e tu hai me... e questo è più di qualcosa. Ce la caveremo, Sora. Andrà tutto bene. Non ti succederà nulla, te lo prometto.-

Quegli occhi, gli occhi di colui che quattro anni prima aveva capito di amare, e quelle parole dette con un tono così dolce riuscirono a rassicurarla. 

Taichi, avvicinò la mano al viso della ragazza accarezzandolo dolcemente fino a ritrovarsi ad un centimetro di distanza dalle sue labbra.

Un bacio, tenero ed innocente, ma che fu in grado di cambiare totalmente l'atmosfera tragica che si era creata attimi prima.

Quella notte dormirono abbracciati. Sora, tra quelle braccia che tanto aveva desiderato si sentiva talmente bene che crollò quasi all'istante.
Mentre Taichi prima di addormentarsi continuò a pensare a quel bacio per diverso tempo fino ad arrivare ad una sola certezza: nel momento in cui le loro labbra erano entrate in contatto si era sentito attraversare da una scossa elettrica che lo aveva convinto che quell'emozione sarebbe durata per sempre. In quei quattro anni aveva solo omesso la verità facendo finta di non provare nulla e facendo sì che il rancore nei confronti di Sora avesse vinto.
Però quel bacio aveva ribaltato completamente la situazione.



***


Svegliata dall'aurora, Sora, sorrise rendendosi conto di aver passato la notte abbracciata al suo amato e ripensando al dolce bacio che si erano dati arrossì.

È vero, non era stato un bacio lungo e passionale come quelli che si vedono nei film ma era stato meraviglioso a modo suo.
Ma soprattutto ripensò a come lui fosse tornato ad essere il Taichi di una volta, forse ancora più dolce.

Nonostante erano stati divisi per quattro lunghissimi anni, il destino anche se in un modo subdolo, aveva fatto in modo di regalargli una seconda chance.
Forse le loro anime erano destinate a stare insieme. 
Sorrise a quel pensiero.



***


Un mese dopo...


-Ad un mese esatto dalla scomparsa di Sora Takenouchi e Taichi Yagami, i due studenti di Tokyo, dispersi a largo della costa tra l'oceano Pacifico e il mar Cinese orientale sono state ufficialmente sospese le ricerche. È ormai convinzione delle autorità, a maggior ragione dato l'inizio della stagione delle piogge, che le ricerche siano ormai inutili.-

Erano tutti sconvolti e senza parole davanti ai Notiziari delle TV locali. I genitori dei ragazzi, Hikari, le compagne di Sora e il resto del gruppo dei Digiprescelti non si erano disinformati un attimo dell'accaduto e non potevano davvero credere a quella notizia. 
Le famiglie Yagami e Takenouchi decisero quindi di continuare le ricerche in modo autonomo, di certo loro non si sarebbe arresi così in fretta.



***



Ormai, dopo un mese, si erano abituati alla vita da naufraghi.
O forse si erano anche rassegnati.

Si erano trasferiti in una caverna che avevano scoperto proprio dietro la cascata della laguna, per ripararsi viste le piogge senza sosta.

Ma Taichi era stanco.
Lui era uno spirito libero e stare sempre chiuso dentro quella caverna buia lo stava facendo impazzire così uscì sotto lo sguardo confuso di Sora.

-Basta far finta di nulla! È questo il trucco.- La rossa rise.

-Tu sei pazz...-
Ma Taichi la bloccò prendendola dal braccio e tirandola verso di lui.

-Posso avere l'onore di questo ballo, signorina Takenouchi?-

-Sì, confermo sei pazzo!-

Ballarono per ore sotto la pioggia, proprio al centro della laguna, tra inchini giravolte e baci.

Avevano trovato la serenità.

Iniziarono a cantare a squarciagola e senza rendersene conto cantarono una canzone che li aveva accompagnati nella sua intensa amicizia.
Avevano sempre amato quella canzone senza capirne davvero il significato. Finalmente adesso iniziavano a capirlo. 

"Where there is desire
There is gonna be a flame
Where there is a flame
Someone's bound to get burned
But just because it burns
Doesn't mean you're gonna die
You've gotta get up and try try try
Gotta get up and try try try"
Try-Pink

-Non sapevo che la pioggia ti mettesse di buonumore.-

-Non sai molte cose di me a quanto pare, cara Sora.- La sfidò il ragazzo.

-E poi, io ho sempre amato la pioggia, anzi ho sempre amato i temporali. Tuoni, pioggia, scarpe bagnate, pozzanghere. Non chiedermi perché ma tutto è bello sotto la pioggia. Da piccolo mi sentivo come un supereroe a cavallo della mia bici sull'asfalto pericolosamente scivoloso.-

-Un supereroe pieno di cicatrici.- lo riprese ridendo la ragazza.

-Scema!- Borbottò lui per poi proseguire il discorso.
Stranamente quel giorno era un chiacchierone.
Sora pensò che la pioggia doveva per forza piacergli davvero tanto.

-I temporali mi facevano sentire come un’emozione elettrizzante. E tu, mi facevi venire le vertigini come la sinfonia di un temporale.-

La rossa rimase spiazzata da quella confessione inaspettata e detta in modo così naturale.
Non riusciva a parlare.
Ma Taichi continuò quella confessione sconvolgendo ancora più la ragazza. Aveva tante cose da dirle, una volta per tutte.

-Eri la mia tempesta in un giorno di sole, il mio lampo in un cielo noioso senza nuvole. Mi ricordo che appena sveglio divoravo la colazione, per venire a bussare alla tua porta, stare insieme a te tutto il giorno e tornare a casa solo per mangiare e dormire. Giocavamo a calcio, a nascondino, ti spingevo sull'altalena, ci arrampicavamo sugli alberi.
A Digiworld cercai di starti più vicino possibile, e quella volta che Datamon ti portò via da me mi sentii un essere piccolo e inutile e pur di salvarti avrei dato la mia vita.
Stare con te e farti da spalla mi rendeva felice e non desideravo nient'altro. Poi, arrivò quel giorno dove appresi del tuo flirt con Yamato e il mio bellissimo temporale divenne improvvisamente come la siccità. Mi hai spezzato il cuore. Mi mancavi immensamente e solo allora mi resi conto di amare quel temporale più della mia stessa vita. Vita, che cambiò radicalmente da quel giorno fino al momento in cui ci ritrovammo sperduti in quest'isola.-

La ragazza che stava piangendo presa da quel racconto decise che era arrivato il momento di dire qualcosa anche lei.

-Scusami Taichi! Ero solo una ragazzina. Non avevo mai capito nulla dell'amore e delle sue sfaccettature. Vedere tutte le ragazzine innamorate di Yamato, il chitarrista misterioso dagli occhi blu mi aveva confuso le idee. Volevo sentire le farfalle nello stomaco o qualsiasi altro volatile. Mi sono accorta solo dopo averti perso che Yamato non mi faceva sentire come mi facevi sentire tu. E quando hai cominciato ad ignorarmi totalmente è stato ancora peggio. Non avevo più voglia di venire a scuola. Mi sentivo a disagio a stare in classe con te. Proprio quando avevo capito di amare qualcuno, quel qualcuno era sparito, e al suo posto era rimasto un odioso e insopportabile pezzo di merda che non mostrava un briciolo di rispetto nei miei riguardi.-

Il ragazzo le asciugò le lacrime per poi baciarla.

-E’ tutto finito!- La rassicurò.

Ormai i baci sotto la pioggia erano diventati sempre più passionali, e di certo quelle confessioni avevano reso l'atmosfera ancora più intensa.

Senza rendersene conto, Taichi, sollevò la ragazza e continuando a baciarla la portò dentro la caverna.
La adagiò delicatamente sempre senza staccarsi da lei in quello che attualmente era il loro letto fatto di fogliame.

Cominciò a baciarle il collo bagnato dalla pioggia e piano piano si poggiò sopra di lei.
Cercò ancora la sua bocca per approfondire il bacio.

Con maggiore desiderio la accarezzò con la mano, partendo dall'interno coscia salendo sempre più in alto, facendo gemere la rossa.

-Sei perfetta, Sora!-
-Baciami, ti prego non ti fermare!- Lo zittì lei presa ormai troppo dal desiderio.

Con le mani ferme abbassò la zip sfilandole lentamente gli shorts per poi tornare subito nella posizione prona.

-Adesso sì che posso baciarti ovunque.-

La baciò con fervore, prima le labbra, poi il collo, e infine i seni spostando il bikini, l'unica parte vestita della ragazza.

Sora gemette più forte quando il ragazzo prese i capezzoli tra le labbra e inarcò la schiena affondando le dita nella chioma bagnata del ragazzo.

D'improvviso lui avvicinò il suo viso a quello della ragazza.
-Sicura di volere continuar..-
-Sì!- lei non aveva alcun dubbio.

Taichi sorrise e si alzò per togliersi i vestiti bagnati, per poi tornare su di lei e sfilarle il bikini.

Si baciarono ancora intensamente.
Poi Taichi scivolò lentamente dentro di lei facendo attenzione a non farle male, baciandole il palmo della mano che stringeva tra la sua.

Quando anche lei cominciò a muoversi, Taichi aumentò il ritmo fino a raggiungere insieme l'apice del piacere.

Non appena ripresero fiato la guardò per qualche istante notando il suo viso rosso dall'imbarazzo.
Era bellissima. E sorridendo le baciò quelle guance rosee.

L'amore. Sora aveva fatto l'amore con l'unico ragazzo che aveva da sempre amato.
E nonostante si erano separati per anni, adesso erano lì: nudi, abbracciati, i loro corpi sudati sotto il riflesso dei raggi di luna che erano iniziati ad entrare nella caverna.

Continuavano a guardarsi estasiati, scordandosi completamente di essere due naufraghi. 


"'Cause all of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me, I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose, I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you, oh"
John Legend - All Of Me

 

 

Note dell'autrice:

E come promesso ho postato il capitolo, che dovrebbe essere il più completo (lo spero almeno).
C'è il bacio, la confessione e la parte leggermente più spinta che qualcuno aspettava (considerando il rating giallo non potevo andare oltre.) XD
Rimane solo il capitolo finale.
Spero di non metterci secoli a scriverlo perché ho un'altra long Taiora in progetto!
Grazie come sempre a chi legge e recensisce.
E chiedo scusa come sempre per gli errori. :*
Wendy

 

  
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