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Autore: Irresponsible    06/06/2009    4 recensioni
Non riesco neanche a rendermi conto di cosa sta accadendo, sento solo il suo sapore, le sue labbra, la sua lingua…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un po' di tempo fa ho scritto questa oneshot, ma stasera, nella tristezza di un sabato sera passata sola col libro di antropologia culturale, mi è venuta un'incredibile voglia di scrivere, così ho buttato giù quello che potrebbe tanto rimanere una seconda oneshot legata alla prima, quanto diventare una vera e propria fanfiction a capitoli... vedremo! Intanto spero di non aver fatto un disastro troppo grosso con quello che mi accingo a farvi leggere. Aspetto un vostro parere, per quanto distruttivo e disdegnato possa essere! Grazie anche a chi leggerà senza commentare.








PERDERE IL CONTROLLO - A DIFFERENT POINT OF VIEW


Questa situazione è insostenibile. Vorrei riuscire a capire che le passa per la testa! Non ha fatto una grinza dopo quello che è successo ieri sera… mi avesse evitato… avesse ridotto all’osso le nostre conversazioni… invece no, tutto normale. Come se non ci fossimo mai baciati… Ma come diamine fa? Io non riesco a far finta di niente… quest’incertezza mi fa venir voglia di dare di matto! Devo assolutamente escogitare un modo per farla uscire allo scoperto… piccola pazza orgogliosa e bellissima agente del Mossad, per te non c’è scampo.
“Uff, è venerdì sera, non ho proprio voglia di uscire.. anche se… voi che fate?”
È inutile che fai finta di non aver sentito, l’ho visto quel guizzo nei tuoi occhi… vorrei solo capire cosa significa, cosa frulla in quella tua testolina bacata. Parlami Ziva… parlami come hai fatto ieri… non chiedo altro.
“Forse mi vedo con mia sorella…” risponde McGee
Mi dispiace fratello, ma non me ne importa un fico secco di quello che farai tu… io voglio sapere i programmi della mia piccola ninja… non posso sopportare un’ora di più lontano da lei, da quando mi sono reso conto di… no, ancora non posso dirlo nemmeno a me stesso… non ci riesco… perdonami! Ma ora ti prego, rispondimi… dimmi che non uscirai stasera, che non rientrerai in quel bar senza di me, non riesco a sopportare l’immagine di tutti quegl’uomini che ti ronzano intorno, che provano ad offrirti da bere, che magari ti versano, con un sorrisetto malizioso stampato in volto, un altro bicchiere di Tequila, la stessa che ti ho versato io ingenuamente ieri sera. Oh quel bicchiere di Tequila… dio benedica le Tequila! Su Ziva avanti, rispondimi…
“E tu Mossad? Che farai stasera?”
Ora come mi sfuggirai? Non puoi più aggirare l’ostacolo, devi rispondermi!
“mh?”
Oh no mia cara, da te mi sarei aspettato di meglio… è un trucco vecchio come il cucco… che poi chissà perché si dice “come il cucco”… aaaah non posso perdermi in queste cretinate! Dannazione… ti ho chiesto semplicemente che hai da fare… che tu mi voglia evitare? E se non provassi le stesse cose che provo io?
“Dicevo, che programmi hai per stasera?!”
Devo respingere giù ogni dubbio… o la va o la spacca… devo seguire il mio istinto. So che non sei come le altre Ziva David… so che sei destinata ad essere mia, ci ho messo solo un po’ ad ammetterlo con me stesso… forse dovrei smetterla di fissarti in questo modo così insistente.. ma non riesco a fare a meno di guardati.
“Non ne ho la minima idea, per ora me ne vado a casa… a lunedì ragazzi… Gibbs…”
“ ‘Notte Ziva”
“David”
No, non ti permetterò di andartene così! Non posso resistere un’altra notte lontano da te… non posso resistere senza sapere cosa provi, senza sapere se anche tu ti senti travolta e sopraffatta proprio come me. Non lascerò che tu te ne vada senza che prima…
Al diavolo!
Mi infilo con te nell’ascensore… voglio vedere come scappi ora che siamo “nell’ufficio di Gibbs”!
Volevo parlarti ma… non ce la faccio, non riesco a trattenermi… ho troppa voglia di te, delle tue labbra, del tuo sapore, dopotutto ho detto che avrei assecondato il mio istinto, e il mio istinto ha solo voglia di baciarti!
Sento i battiti aumentare vorticosamente, i miei… i tuoi… si confondono… so che potrei esplodere se mi staccassi da te, ho bisogno di te, di ogni fibra del tuo essere, ti voglio, non c’è altro da aggiungere. Ormai i miei sensi sono appannati, so solo che voglio continuare a divorare la tua anima, che questo posto è troppo stretto per contenerci, che mi sento un impeto dentro, un fuoco… non riesco a ragionare, mi lascio trasportare… troppo forse…
“Che fai? Fermati”
Scusa, scusa Ziva. Non volevo esagerare, non volevo sembrarti alle prese con una donna qualsiasi, impaziente di sfilarti i vestiti, perdonami! È che sei troppo per me. Non riesco a frenarmi davanti alle tue labbra, non posso, non voglio. Ma hai ragione, questa cosa, qualunque cosa sia, è troppo importante per sprecarla così, in quest’incandescente ascensore di un ufficio federale.
“Scusa, hai ragione”
Avrei voluto aggiungere altro, ma perdonami, al momento non riesco a pensare lucidamente, non credo di essere in grado di dire qualcosa di sensato. Forse è meglio mettere un minimo di distanza fisica tra noi… così forse riuscirò a far connettere i neuroni, per questo passandomi una mano tra i capelli sembra quasi che voglia svegliarli… non so se ci sono riuscito. Non riesco a staccarti gl’occhi di dosso però, è più forte di me, non posso.
“Mi stavo facendo trascinare troppo, non volevo”
Ah, ho detto una frase di senso compiuto. Complimenti DiNozzo, mi sorprendi! Meglio ripremere questo dannato pulsante, una volta in ufficio riuscirò a contenermi… o no…
Un ultimo bacio, non posso lasciarti andare senza, ti devo questo ultimo bacio. Il pensiero che potrebbero non tornare mai più sulle mie mi strazia, mi logora, mi spinge a cercarti con maggiore trasporto. Eppure non mi respingi, rispondi con egual foga al mio bacio, non puoi non provare le stesse cose che provo io… lo sento dal battito del tuo cuore, così feroce e irregolare… proprio come il mio.
Il suono delle porte che stanno per aprirsi mi riporta alla realtà. Mi allontano immediatamente, cercando di non essere brusco, mi sento un sorriso da ebete stamparsi sul volto. So che sto per dire qualcosa di immensamente stupido… me lo sento, sta per uscire…
“Non te la caverai così facilemente…”
E questo cosa diamine vorrebbe dire DiNozzo? Non importa… so solo che ormai non posso fare a meno di te, e nulla mi fermerà, né Gibbs con le sue regole, né la tua cocciutaggine, né la mia stupidità… noi ci apparteniamo Ziva David, vedi di accettarlo, io ormai l’ho fatto.
  
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