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Autore: Ms Mary Santiago    22/04/2017    10 recensioni
[STORIA A OC – Conclusa]
Hogwarts 1944
L’ultimo anno di Tom O. Riddle è destinato a cambiare per sempre la realtà del mondo magico.
L’anno in cui i futuri Mangiamorte cominciarono ad associarsi.
L’anno in cui gli studenti di Hogwarts protestarono contro il terrore Grindelwaldiano.
L’anno in cui bene e male finirono quasi con il combaciare.
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Mangiamorte, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'XO XO, Hogwarts with love'
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Capitolo 2

 

 

 

 

 

Avrebbe voluto conoscere chi aveva messo in giro la voce che i Corvonero fossero tutti puntuali e tremendamente precisini.
Perché chiunque fosse stato non aveva mai fatto un salto nel loro dormitorio né, tantomeno, aveva mai avuto a che fare con Adhara.
Da quando la conosceva non c’era mai stato un singolo giorno in cui la ragazza si fosse presentata in orario alle lezioni.
- Adhara, svegliati, stiamo facendo tardi per la colazione. –
La scosse leggermente, ricevendo in risposta un mugolio contrariato.
- Adhara, dai, non abbiamo ancora ricevuto l’orario delle lezioni e tu arrivi già in ritardo? –
- Cinque minuti -, borbottò affondando la testa sotto al cuscino, - poi mi alzo. –
- Sono venti minuti che dici “cinque minuti” -, le fece notare, - non mi lasci altra scelta. –
Toccò la sveglia con la bacchetta, mormorando – Sonorus.
Il trillo di quell’aggeggio infernale venne amplificato di dieci volte, producendo un suono che era assolutamente certa avrebbe finito con lo svegliare qualsiasi abitante del castello.
Eppure Adhara continuava a sonnecchiare beatamente.
Azalea inarcò un sopracciglio, facendo capolino dalla porta del bagno.
- Non ci posso credere. Riesce a dormire anche con tutto questo casino? –
- Mai sottovalutare le capacità di Adhara Rosier quando si tratta di prolungare il sonno di altri cinque minuti. –
Fece levitare via le coperte dell’amica, osservandola tentare prima di artigliarle tenendo gli occhi ancora saldamente chiusi e poi scalciare spazientita.
Era veramente molto poco regale in quel momento, considerò sorridendo divertita.
Finalmente parve rassegnarsi all’idea di cominciare la giornata e aprì gli occhi, scrutando le compagne di dormitorio con aria contrariata.
- Stavo dormendo. –
- Ma non mi dire … peccato che siamo in ritardo di quasi mezz’ora. –
Scattò a sedere, afferrando roba alla rinfusa e lanciandosi in bagno al grido di: - Caffè … caffè … caffè. –
La triste verità era che al tavolo dei Corvonero il caffè veniva finito a un ritmo pauroso e appropriarsi anche solo di una tazza era praticamente un’impresa.
E Adhara aveva disperatamente bisogno della sua dose di caffeina giornaliera se voleva uscire dalla “fase zombie” mattutina e permettere al suo cervello di cominciare a carburare.
- È bello vedere quali sono le sue priorità -, ironizzò Azalea mentre finiva di sistemare la divisa e afferrava la borsa con i libri, - Io comincio a scendere. Ci si vede. –
Sophie annuì distrattamente, mentre riordinava i libri che aveva lasciato accatastati la sera precedente.
Aveva appena terminato quando Adhara riemerse dal bagno. Non importava che si scapicollasse, che fosse uscita dal letto appena dieci minuti prima e che non avesse avuto il tempo di acconciare i capelli: era strepitosa lo stesso.
Ragazze come lei erano capaci di far crollare l’autostima di chi le circondava; se non fosse stata una sua carissima amica probabilmente l’avrebbe invidiata a morte.
- Sono pronta, possiamo andare. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Alphard si accomodò accanto a Edward King, inarcando un sopracciglio all’indirizzo di Tom e Katherine che parlottavano fittamente tra loro con le teste tanto vicine che si fatica a distinguere dove cominciassero i capelli di una e finissero quelli dell’altro. Sembravano molto concentrarti e completamente estraniati da quello che stava succedendo attorno a loro.
- Di che stanno parlando? –
- Non ne ho idea -, rispose, - ma conoscendoli nulla di buono. –
Alphard annuì distrattamente mentre si serviva una generose dose di succo di zucca.
Fin dal loro primo anno aveva notato che Katherine e Tom avevano legato molto e passavano intere ore estraniandosi dal resto del gruppo. In un primo momento aveva pensato che ci fosse una questione sentimentale tra loro, ma osservandoli meglio aveva potuto notare che la loro sembrava più un’affinità spirituale quasi avessero trovato la propria versione incarnata nel sesso opposto.
Non avrebbe saputo dire se questo fosse un bene o un male.
Katherine era imprevedibile e incostante come avrebbe potuto essere un tornado, un attimo prima rideva e scherzava e quello dopo s’innervosiva e ti mandava al diavolo. Tom era freddo e cortese, ma allo stesso tempo non faceva mai capire cosa gli stesse passando davvero per la testa.
Eppure entrambi erano brillanti e carismatici, capaci di attirare l’attenzione dei professori su di loro e di conquistare il favore delle persone che si mettevano in testa di farsi amiche.
Avevano molto in comune, il più delle cose non erano nemmeno necessariamente positive, ma finchè se ne stavano tra di loro non creavano un problema al resto della scuola.
- Sai se Renford ha già fissato il calendario degli allenamenti? – domandò poi, cambiando velocemente discorso.
Prima o poi sarebbe venuto a sapere di cosa si trattava, non era necessario passare le ore a scervellarsi su quello di cui stavano parlando.
- Credo che non l’abbia ancora fatto, ma è da ieri sera che non lo vedo in giro quindi potrei anche sbagliarmi. –
- Spero che non metta orari assurdi come suo solito –, sospirò passandosi una mano tra le ciocche scure, - tende a diventare decisamente maniacale quando si parla di Quidditch. –
- Già, non dirlo a me. –
Edward sospirò ripensando a quando l’anno precedente Renford aveva dato di matto dopo la sconfitta contro i Grifondoro e lo aveva obbligato a passare ben tre ore a parare ogni tipo di tiro che gli era venuto in mente.
Era stato faticoso e per giunta aveva creduto di essere prossimo all’ipotermia visto che durante il mese di dicembre la temperatura notturna a Hogwarts scendeva sotto lo zero.
- Chi è che diventa maniacale? –
Edward e Alphard si scambiarono un’occhiata di mutua solidarietà. Parlavi del diavolo …
- Uhm … Nessuno? –
Abraxas, dietro di lui, ridacchiò assestandogli una pacca sulla spalla.
- Difendete le vostre idee, ragazzi. Se volete dire che Renford è un despota con manie di ego narcisismo ipersviluppate potete farlo e avreste immensamente ragione. –
- Disse il biondo ossigenato che passa più tempo a curare i suoi capelli di quanto una persona sanamente eterosessuale impieghi nel prepararsi per le lezioni – lo rimbeccò Lestrange.
- I miei capelli sono delicati e la bellezza costa tempo e fatica … e per la cronaca sono assolutamente biondo naturale. –
- Sei assolutamente un imbecille naturale. –
Alphard ed Edward assistettero allo scambio di battute sforzandosi di non scoppiare a ridere. I battibecchi tra quei due erano all’ordine del giorno, ma dopo ogni scambio di frecciatine tornavano a comportarsi come i migliori degli amici.
Abraxas si strinse nelle spalle, rivolgendo l’attenzione alla coppia che continuava a mormorare tra di loro.
- Piuttosto, voi due piccioncini, di che state discutendo? –
- Cosa c’è, biondastro, sei geloso? – lo rimbeccò Katherine.
- Nient’affatto, miss banshee, solo curioso. Per inciso, mi passeresti il thè? –
- Certo. Con il thè gradisci una zolletta di zucchero, del miele … del cianuro? –
- Solo thè, grazie mille. –
- Ti sembro il tuo elfo domestico, Malfoy? Alzati e prenditelo da solo. –
- Sempre così dolce … rischi di farti venire il diabete a forza di starle accanto, Tom. –
Il ragazzo scrollò le spalle. – Correrò il rischio. Comunque, stavamo parlando di una cosa piuttosto interessante che potrebbe anche riguardarvi. –
Renford inarcò un sopracciglio, sospettoso.
- Del tipo? –
- Del tipo che ho avuto un’idea e Tom è d’accordo con me -, replicò con un sorriso compiaciuto Katherine, - Visto che la questione Grindelwald si fa sempre più seria ho pensato che sarebbe interessante creare una sorta di Club dei duellanti in modo tale da esercitarci in modo pratico con i vari incantesimi. Le ore di lezione sono troppo poche per essere davvero preparati a quello che troveremo fuori di qui. –
Rimasero in silenzio, metabolizzando la notizia.
- Mi sembra un’ottima idea -, constatò Edward, - e sono d’accordo con voi, ma dovremmo parlarne prima con il resto delle Case. –
- Purchè non interferisca con gli allenamenti di Quidditch. –
Alzarono gli occhi al cielo.
Renford era sempre il solito.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Kara continuava a fissare l’orario delle lezioni da una decina di minuti, quasi volesse incenerirlo con lo sguardo.
Minerva dal canto suo continuava a fare colazione come se nulla fosse. Quello era il sesto anno che assisteva a una scena di quel tipo e ormai non era più una novità. Indipendentemente dalla materia che avessero messo, Kara si sarebbe lamentata per il semplice fatto di dover trascorrere parte della mattinata con i Serpeverde.
Il commento che Ren aveva fatto la sera precedente le tornò in mente.
Effettivamente anche nella sua Casa c’era una certa intolleranza quando si trattava dei verde argento, negarlo non avrebbe avuto senso.
Sospirò, lanciando un’occhiata verso la loro tavolata.
Li vide confabulare in gruppo e si chiese di cosa stessero parlando, a giudicare dalle espressioni sui loro volti doveva essere qualcosa di molto eccitante.
La voce di Kara la riportò alla realtà.
- Guarda tu che diavolo d’orario. Ti sembra possibile che tra tante materie dobbiamo proprio cominciare il lunedì mattina con due ore di Pozioni con i Serpeverde? –
Mayra, tra un boccone di biscotti al cioccolato e l’altro, le rivolse un sorrisetto divertito.
- Lo sai che se continui a lamentarti non cambia, vero? –
- Spiritosa … tu piuttosto con cosa cominci? –
- Incantesimi con i Corvonero. Tutto sommato mi dice bene, se non altro ci sarà Sophie. –
Ethan smise di parlare con Fleamont e sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
Non bastava che il suo migliore amico si fosse fidanzato con quella Corvonero e fosse diventato tutto sorrisi e paroline dolci … no, adesso anche il resto della sua Casa doveva elogiarla.
Di questo passo avrebbe potuto tranquillamente stilare una lista dei “cento motivo per cui Sophie Welch è la persona migliore sulla faccia della terra”.
 - Non è possibile, ovunque vada sento parlare della Welch, sta diventando una persecuzione. Perché tu e Tobias non fondate un fanclub tutto per lei? –
Il diretto interessato provò a obiettare.
- Non parlo sempre di Sophie! –
- Non sempre, almeno quando dormi ci risparmi quelle storie su quanto sia bella e incredibilmente fantastica. –
Fleamont rise, scuotendo la testa con l’aria di chi la sapeva lunga, - I misteri dell’amore. –
- O dell’ossessione … questione di punti di vista suppongo. –
- Ma cosa vuoi saperne tu, non mi pare che abbia mai deciso di stare stabilmente insieme a una ragazza. –
Fleamont gli rivolse un’occhiata colpita. – Colpito e affondato. –
- Insomma, Potter, si può sapere da che parte stai? – protestò indignato.
- Semplice, da nessuna delle due. –
- Già, perché ognuno di voi a modo suo è completamente fuori di testa -, convenne Minerva con un sorrisetto, - e soprattutto si sta dimenticando della questione che dovevamo discutere questa mattina. –
I ragazzi le rivolsero occhiate perplesse quasi in sincrono.
Ecco, appunto.
Tra tutti e tre non ce n’era uno che si ricordasse davvero delle cose importanti.
- Gli orari degli allenamenti settimanali. –
Fleamont battè una mano sulla fronte. – Dannazione, ecco cosa dovevo fare prima della lezione: consegnare gli orari a Silente. –
Kara gli rivolse un’occhiata di fuoco.
- Te ne stavi dimenticando, Potter? Alla vigilia della partita con i Serpeverde? –
- Manca una settimana alla partita, Kara, abbiamo tempo. –
- Se la perdiamo giuro che vi ammazzo, poi mi uccido e vengo a tormentarvi anche nel mondo degli spiriti. –
- Sai, in questi momenti assomigli tremendamente a Lestrange -, commentò Ethan sorridendo consapevole che avrebbe indignato l’amica oltre ogni dire, - sembrate quasi anime gemelle. –
Gli puntò contro l’indice con fare minaccioso.
- Non osare mai più insinuare una cosa del genere, Prince, o giuro che ti castro. –
- Brrr, che paura che mi fai, nanerottola.
L’occhiata che gli rivolse avrebbe tranquillamente potuto fulminare una persona all’istante, ma Ethan aveva la pellaccia resistente.
- Inizia    a      correre – sillabò lentamente, prima di spingere all’indietro la panca e scattare in piedi.
Non se lo fece ripetere una seconda volta e scattò a sua volta, puntando verso l’uscita.
Kara arrabbiata diventava decisamente pericolosa.
E, come al solito, cominciava l’anno mettendosi nei guai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Sfrecciarono lungo il corridoio a passo di carica e, come al solito, i riflessi di Drusilla decisero di tradirla proprio quando erano ormai prossime a raggiungere l’ingresso dell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
Inciampò sulla solita mattonella sconnessa e finì con lo schiantarsi sul pavimento freddo.
Proprio un modo fantastico di cominciare l’anno scolastico, non c’era che dire.
Laura arrestò la sua corsa, voltandosi verso di lei.
- Dru, sei tutta intera? –
Annuì.
- Non fermarti, almeno tu arriva in classe prima che la Merrythought ci tolga una caterva di punti. –
L’anziana donna era rigida come un manico di scopa e molto incline all’assegnare punizioni a qualsiasi alunno arrivasse anche con solo un minuto di ritardo alle sue lezioni.
- Cerco di coprirti come posso – le annunciò mentre voltava l’angolo e s’infilava in classe una frazione di secondo prima che la porta venisse chiusa.
E almeno lei era salva.
- Stai comoda? –
Alzò gli occhi verso il proprietario di quella voce fastidiosamente familiare.
Fantastico, proprio l’ultima persona che voleva vedere.
Il suo primo giorno era ufficialmente rovinato.
Stephen King la osservava dall’alto con un sorrisetto divertito dipinto sul volto.
- Sono inciampata. –
- Ma davvero? Strano, pensavo che avessi avuto solo voglia di abbracciare il pavimento. In quel caso mi offro volontario per compensare le tue carenze affettive, Selwyn. –
Riuscì a vedere chiaramente l’espressione esasperata sul volto di Devon mentre lanciava un’occhiata eloquente all’amico, quasi volesse avvisarlo di non esagerare.
Ovviamente non l’avrebbe mai ascoltato.
Probabilmente avrebbe dovuto alzarsi e ignorarlo, entrando in classe nella speranza che la professoressa non le urlasse contro per troppo tempo, ma l’impulso di mandarlo al diavolo era semplicemente troppo forte.
- Piuttosto chiederei un abbraccio a Riddle. –
- Hai pessimi gusti in fatto di abbracci, lasciatelo dire. –
- Immagino dipenda dai punti di vista. –
Accettò la mano che Devon le porgeva e si lasciò tirare su.
- Se non altro la cavalleria non è morta – mormorò, con un’occhiata significativa.
Ma poi cosa si aspettava da uno come Stephen? Uno che cambiava ragazze come il resto del mondo faceva con le mutande.
Era ovvio che fosse completamente sprovvisto della minima forma di gentilezza e riguardo nei confronti delle ragazze che non facevano parte della sua famiglia.
Una causa persa in partenza.
- E così i Tassorosso in ritardo a Difesa sono ufficialmente tre … credo proprio che perderemo una quantità di punti assurda – osservò Devon, mentre si dirigevano verso l’aula.
- Voi due siete Prefetti, potreste assegnarcene un po’ per compensare la perdita. –
- Non funziona così, King. –
- Oh, andiamo Selwyn, dovresti proprio scioglierti un po’. Se vuoi posso insegnarti come – concluse con un sorriso sghembo.
- Perché invece non sei tu ad evaporare? –
Voltò loro le spalle e si diresse verso il posto che Laura le aveva tenuto accanto a sé.
Devon scosse la testa, incredulo.
- Mi spieghi chi credi che io sia, Merlino? Come pensi che possa riuscire a farle capire che non sei un idiota totale quando ti comporti da tale ogni volta che la vedi? –
- Lo so, ma è più forte di me. –
- Allora lascia che ti dia un consiglio per la prossima volta che avrai a che fare con Drusilla: pensa a cosa fare e poi fai esattamente l’opposto di ciò che ti suggerisce il cervello – lo rimbeccò, sedendosi e cercando di disturbare la lezione il meno possibile.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Continuo a non capire come tu faccia a essere così indietro con il programma di Trasfigurazione – sospirò Adhara mentre riguardava il tema che Alexandra aveva cominciato a scrivere per Silente.
L’argomento era la trasfigurazione umana e sembrava che l’amica ne avesse capito decisamente poco e niente perché dai pochi sconclusionati appunti che aveva preso non si riusciva a tirare fuori un discorso di senso compiuto.
- Lo sai che non sopporto quella materia e credo che Silente mi detesti. –
- Non essere ridicola, Silente è completamente incapace di detestare qualcuno -, la rimbeccò, - la verità è che non ti impegni affatto. Io sì che sono giustificata con Storia della magia, Ruf è umanamente insostenibile. –
- Ma la materia è affascinante. –
Adhara mosse una mano a mezz’aria. – Sì, affascinante come la prospettiva di un calcio sulle gengive. Facciamo così, io ti scrivo il tema di Trasfigurazione e tu fai quello che mi ha assegnato Ruf. –
Alexandra sapeva riconoscere un buon accordo quando ne trovava uno: - Andata. –
Passarono le restanti due ore a ultimare i temi, per poi scambiarseli.
Fu allora che si rese conto di una sagoma familiare intenta ad aggirarsi tra gli scaffali della libreria.
Consapevole di Adhara che l’aspettava in piedi con la borsa già in mano, s’inventò rapidamente una scusa.
- Mi sono ricordata di dover prendere in prestito un libro d’Incantesimi. Ti spiace se ti raggiungo più tardi? –
Si strinse nelle spalle. – Nessun problema, ma cerca di non fare troppo tardi perché ho sentito che ci sono novità all’orizzonte: i tuoi compagni di Casa sembrano aver organizzato qualcosa d’interessante. –
- Ci metto cinque minuti – assicurò, dirigendosi verso il reparto in cui aveva visto sparire Abraxas.
Stava per voltare l’angolo quando l’odore inconfondibile del suo profumo l’assalì un attimo prima che le braccia del ragazzo le si chiudessero attorno alla vita.
Si rilassò nel suo abbraccio, lasciando che Abraxas la facesse voltare verso di sé e le depositasse un lieve bacio a fior di labbra.
- È tutta la mattina che muoio dalla voglia di farlo, ma tuo fratello non ti ha mai perso di vista neppure per un secondo. –
- Lo sai com’è tra gemelli, siamo molto legati. –
- Quindi dovrebbe capire se gli dicessi di noi – osservò, inarcando un sopracciglio biondo.
Scosse la testa, sospirando.
Ne avevano già discusso più di una volta: i suoi fratelli non l’avrebbero mai accettato.
Sia Edward che Stephen non lo sopportavano e solo Mayra, pur essendone consapevole, sembrava disposta a rivalutarlo.
- Tesoro, lo sai come la pensano. –
- Continuo a non capire perché non gli piaccio; insomma, guardami, sono adorabile. –
Lo osservò dalla testa ai piedi.
I lisci e lunghi capelli biondi, le iridi azzurre, il volto dai tratti decisi e lievemente spigolosi, le spalle larghe e il fisico asciutto e muscoloso, il sorriso furbo dipinto quasi perennemente sulle labbra.
Assolutamente perfetto … ed era tutto per lei.
- Abraxas … -
- Lo so, non devo insistere, ma prima o poi dovremo dirglielo. –
Annuì, sigillando la promessa con un lungo e dolce bacio, – Al momento giusto. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

- Un Club dei duellanti? – ripetè.
Non era certo di aver capito bene e ancora di più lo sconvolgeva il fatto che Alya e Clay avessero intenzione di valutare l’ipotesi di inserirsi in qualche attività organizzata e gestita dai Serpeverde.
- Per prepararci al mondo al di fuori della scuola, o così ha detto la Nott –, annuì Clay, - e i Grifondoro hanno già dato il loro assenso alla cosa. –
Certo, chi meglio di quegli scavezzacollo aveva desiderio di infrangere le regole?
Quello che lo sconvolgeva era il fatto che Minerva potesse aver considerato un’ipotesi del genere.
Insomma, lei era l’emblema del rispetto delle regole e aspirava a diventare Caposcuola l’anno successivo … se fossero stati scoperti avrebbero tranquillamente potuto dire addio a quel ruolo.
- Anche Minerva? –
- Anche lei. –
- E voi Tassorosso cosa avete deciso? –
Alya giocherellò con una ciocca di capelli. – Ci stiamo, è una buona idea. È ancora tutto da organizzare, però, perchè Lestrange ha tenuto a precisare che non dovrà intralciare in alcun modo gli allenamenti di Quidditch, Fleamont ha detto lo stesso riguardo le cene del Lumaclub e Minerva ha aggiunto la questione dello studio. –
- Inoltre bisogna trovare il posto. Insomma hai tutto il tempo di pensarci, Norman – concluse Clay.
Sembrava che se non altro Grindelwald fosse riuscito a far trovare un punto di contatto ai membri di tutte e quattro le Case.
Era una cosa mai vista prima di quel momento.
- D’accordo -, cedette, - ci sto anche io. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
Eccoci qui con il nuovo capitolo e l’inserimento degli ultimi OC selezionati (qui sotto trovate Casa e prestavolto). Invito chiunque non fosse stato selezionato a non prendersela perché se ciò è avvenuto è solo ed esclusivamente per due motivi, non necessariamente correlati:

- il vostro OC era caratterialmente identico a un altro che avevo già preso e non volevo troppa ripetitività;

- il vostro OC non s’inseriva bene ai fini della trama.

Detto ciò chiederei ai creatori dei nuovi OC che compaiono in questo capitolo di rispondere alle domande del capitolo precedente (ossia giorno di nascita e cosa vogliono fare una volta diplomati) e vorrei che tutti coloro che hanno un personaggio che fa parte del Lumaclub mi mandassero un messaggio privato con oggetto “Risposta domande – *nome OC*” in cui rispondete a queste due domandine:

- chi potrebbe portare a una festa organizzata da Lumacorno (se non avete preferenze posso pensarci direttamente io);

- che abito indosserebbe per la festa (possibilmente inseritemi anche un link dell’outfit in questione).

Detto ciò, per il momento è tutto.
Alla prossima.
Stay tuned.
XO XO,
Mary

 

 

 

 

 

 

 

 

Serpeverde

 

 

Alphard Black (PV David Giuntoli) – VII anno, Prefetto e Battitore, membro del Lumaclub.

Alexandra Helen King (PV Scarlett Johansson) – VII anno, Caposcuola.

Edward Robert King (PV Hunter Johansson) – VII anno, Portiere.

 

 

 

Corvonero

 

Norman Andie Fealton (PV Ian Somerhalder) – VI anno, Prefetto e membro del Lumaclub.

 

 

Grifondoro

Ethan Fenimore Prince (PV Adrien Sahores) – VII anno, Cacciatore e membro del Lumaclub.

 

 

   
 
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