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Autore: Spensieratezza    29/04/2017    2 recensioni
Dopo la battaglia finale di Hogwarts, George non riesce ancora ad accettare la perdita di Fred. Le sue giornate sono piene di dolore e sofferenza, una sofferenza che lo porterà a vedere il gemello come fantasma e questo scatenerà una vera tempesta emotiva per George e per il loro rapporto, tanto che George vuole provare a farlo tornare in vita.
Quello che George non sa, è che questa decisione scatenerà tutta una catena di eventi che influenzeranno il destino anche di altri personaggi..altri...eroi!
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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“Ma come!! Silente non c’è??” chiese Harry, arrivando tutto trafelato, assieme a Ron ed Hermione.

“Aveva una gran fretta di andarsene, assieme a quell’altro strambo di Piton.” Disse uno degli uomini del Ministero.

Harry non sapeva se scoppiare a ridere o incazzarsi con lui, o magari con entrambi.

Poi vide una figura arrivare verso di lui.

“S-Sirius???” disse sbalordito, mettendosi a correre e andandogli incontro.
 
Fu un bene che Sirius non stava correndo a sua volta, ma solo camminando, perché Harry sembrava davvero come una scheggia impazzita. Continuava a correre e continuò fino a quando non arrivò da lui e gli si buttò tra le braccia, singhiozzando come un bambino.

“Harry..” disse Sirius teneramente.
 
 
 
 
 
 
*

Albus Silente e Severus Piton stavano facendo l’amore in maniera appassionata. Alla fine, il fuoco era divampato tra loro.

Piton era sbalordito da come Silente riuscisse a essere appassionato, senza tuttavia perdere la sua eleganza.

Era innamorato di Silente da molto tempo, dai primi tempi che l’aveva preso a lavorare con lui.

Era più della mera attrazione fisica, era una dipendenza. Silente era un uomo che ti faceva diventare dipendente da lui, dalla sua intelligenza, dalla sua perspicacia, dal suo sorriso, dalla sua dolcezza e dalla sua capacità di perdonare, dalle sue abilità, dal suo bisogno di aiuto.

Era speciale e faceva sentire speciali chiunque gli fosse vicino.

Senza contare che era andato oltre l’aspetto del mangiamorte, aveva visto in Piton qualcosa di buono e gli aveva dato la possibilità di redimersi.

E l’aveva difeso quando nessun altro l’aveva fatto.
 
Piton si era innamorato di Silente. Lo amava, ma non  voleva che l’altro lo dovesse sapere. Gli sarebbe bastato dimostrarsi all’altezza della fiducia che Silente aveva riposto in lui.
Non voleva deluderlo.
 
 

“Ahh….ahhhh..ahh!” Piton ansimava, ma non voleva dirgli di continuare. Il suo orgoglio non gliel’avrebbe permesso.

Quando entrambi raggiunsero l’orgasmo, Silente si sdraiò accanto a lui dicendo una battuta:

“Finalmente ti sento fare un verso che non sia di disgusto, ma di piacere, Severus.” Disse sorridendo, compiaciuto.

Piton gli lanciò un cuscino che lo colpì in faccia.

“Non essere troppo compiaciuto. Anche tu stavi perdendo per qualche attimo il tuo meraviglioso savoi fair.”

“Beh, sarebbe stato grave se non lo facessi, no?” e poi, prima che Piton potesse ribellarsi, se lo abbracciò stringendolo forte per non farlo scappare.
 
Piton si ribellò solo per qualche attimo, poi si arrese, restando abbracciato all’uomo che amava, facendo cerchi concentrici di tenerezza sulle sue spalle, con aria pensierosa.

“Albus..credi che sia cosa giusta..noi due qui, felici, di nuovo…vivi..?”

“Direi che sia il sogno più giusto che mi sia mai capitato di sognare..”

“Cosa?”

“Ci ho pensato spesso..svariate volte..quando eravamo ancora a Hogwarts..più di quanto avrei voluto e più di quanto avrei predetto…tu no?”

Severus sembrò arrossire.

“Io…insomma basta, stai diventando troppo sentimentale per i miei gusti.”

Silente scoppiò a ridere.

“Se frequentarti mi rovinerà la reputazione, non ti basteranno tutti gli incantesimi che conosci, per scappare dalla mia ira..” disse Piton alzandosi, cercando di darsi un contegno.

“Oh-oh.oh, quindi già parti dicendo che ci stiamo frequentando. Cosa ti rende così sicuro, Sev?” disse Silente, prendendolo in giro.

Piton sbiancò, poi sorrise e Albus si impanicò.

“Ok, aspetta, prima di scagliare di nuovo su di me una maledizione senza perdono, ricorda che esiste una cosa chiamata sarcasmo.”

“Stavo pensando piuttosto a un’altra che ti faccia fare il passivo.”

“Cosa? aspetta, ragioniamo.” E dicendo così, continuò ad avvicinarsi, fino a che non lo sbattè di nuovo sul letto, baciandolo focosamente.

“Ti amo..” sussurrò. “Sev, ti amo..” ripetè, strusciandosi sul suo collo.

Ma Piton non voleva lasciarsi andare.

“Tu non mi ami?” gli chiese.

Piton gli rifilò uno sguardo profondo e combattuto.

“Non avrei fatto tutto quello che ho fatto, se non..”

Ad Albus non serviva altro. Riprese a baciarlo con foga, sussurrando:

“Aspetterò che tu riesca a dirmelo. Abbiamo tutto il tempo del mondo..”
 
 
Silente e Piton ricordavano poco di quello che avevano vissuto e provato..nell’aldilà..Ricordavano solo una gran foschia bianca – il paradiso? Il limbo ? – forse quello spazio bianco che precede l’andare avanti.. ma non l’avevano atrraversato…si sentivano come se qualcosa li trattenesse ancora alla loro vita, per un qualche motivo.

Ricordavano che erano insieme, a domandarsi cosa significava questo, se l’aldilà era semplicemente quello, quando all’improvviso una forza magica, potentissima, quanto buona, li aveva rispediti insieme con la potenza di un fulmine.

La magia di George.
   
 
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