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Autore: Nefer    08/06/2009    6 recensioni
E' davvero da tantissimo che ho ormai lasciato le mie storie e la stesura di fanfic. Ho deciso di ritentare, di tornare a scrivere racconti, sopratutto sul mondo di Harry Potter. Non so se la cosa funzionerà, ma vediamo un po'. Non ho idea del perché abbia deciso di cominciare proprio da questa fanfic, forse per via dello stile migliore rispetto alle altre storie, anche se totalmente diverso da quello che ho attualmente. Non ho comunque il cuore di modificare i primi cinque capitoli, quindi li lascerò così come li avevo scritti.
--------- (prologo) e QUINTO CAPITOLO POSTATO!! -------
FANFIC IN CORSO. ANNO IN CUI E' STATA INIZIATA: 2007
James e Lily sono felicemente sposati. La minaccia di Voldemort non incombe su di loro e Harry sta per compiere due anni. James é un coraggioso Auror e Lily sta per diventare insegnante di Pozioni. Un giorno Remus si presenta a casa dei due per dare loro una terribile notizia che costringerà i due alla fuga, con il loro pargoletto: il primo ministro é stato ucciso e sul luogo del delitto c'era la bacchetta di James…
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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E' TANTISSIMO CHE NON AGGIORNO!!! Scusate il ritardo… spero che non mi capiti più!!

Ringrazio per i commenti:
Germana
Vampirellafra
Arancina 22

CAPITOLO 3
Sirius aprì gli occhi e guardò Cassandra al suo fianco che dormiva beatamente.
Accidenti se quella ragazza sapeva il fatto suo. Era davvero… intraprendente! Lo aveva fatto impazzire quella notte… per tre volte! Tre!
Il ragazzo si alzò dal letto attento a non svegliarla e si rivestì. Dopo averla guardata un’altra volta uscì dalla casa, nella calda mattinata di mezza estate.
Non gli dispiacque andarsene così, senza averla salutata, ma d’altronde lui era Sirius Black e faceva così con tutte e poi era il modo perfetto per tenerla in pugno.
Lo avrebbe cercato sicuramente lei, dopo aver superato una probabile incazzatura.
Non sapeva che la ragazza si era appena svegliata, aspettandosi di ritrovarsi sola nel letto. Con un sorriso amaro guardò fuori dalla finestra. Lo aveva sempre saputo che lui mirava solo a quello e forse non solo.
Forse voleva ingraziarsela. Forse sapeva davvero dove si trovavano James e Lily Potter. Allora lei avrebbe giocato al suo stesso gioco…

Lily si sedette sotto il portico del casale e osservò James giocare con Harry in giardino.
Il ragazzo fingeva di voler acchiappare il piccolo che sgambettava via ridendo, fino a che il padre non lo afferrava e lo riempiva di solletico.
La ragazza si beava di quella visione mentre gli occhi le brillavano felici.
Poi si carezzò la pancia e sorrise. Aveva una famiglia meravigliosa, a cui presto si sarebbe aggiunto un altro bambino.
James la guardò in quel momento e la vide toccarsi la pancia, in un attimo fu da lei.
 - Che hai, tesoro? Ti senti male? – chiese ansioso.
Lily sorrise dolcemente – Affatto, Jamie… sto benissimo – disse radiosa.
Allora anche James sorrise e le diede un bacio leggero. Poi tornò da Harry che iniziava a reclamare la sua attenzione.
Il piccolo si era aggrappato ai suoi jeans pigolando – Papi… papi…
Verso il tardo pomeriggio Lily rientrò in casa per preparare la cena, mentre James e Harry cercavano di acchiappare le lucciole in giardino.
Lily sentiva Harry ridere a crepapelle.
Guardò fuori dalla finestra e sperò con tutto il cuore che quella storia si risolvesse al più presto.
Sapeva di dover essere fiduciosa… in fondo Remus e Sirius li stavano aiutando.

 - Sirius, sei sempre il solito – fece Remus contrariato.
 - Che c’è? Hai compassione per quella Serpeverde? – disse Sirius ordinando una birra.
I due sedevano al tavolo di un pub decisamente affollato e rumoroso. Lì avrebbero potuto parlare indisturbati.
 - Non siamo più a scuola, Sirius, basta fare questa distinzione tra Serpeverde e non – disse Remus secco. – Non mi piace come la tratti!
 - Guarda che lei è forte… è una tosta! E comunque vuole quello che voglio io… cioè sesso!
Remus scosse la testa. Per Sirius si risolveva tutto in quel modo: sesso.
 - E’ già cotta di me anche se non lo ammette – fece il malandrino con un ghigno.
 - Sarà, comunque vedi di fare bene le cose e di non farti scoprire – disse Remus.
 - Ehi, Rem, lo sai che io sono il mago dei sotterfugi! Non se ne accorgerà!
Ovviamente Sirius non poteva sapere che Cassandra aveva già capito tutto e che in quel momento era chiusa in casa sua a rimuginare sul da farsi.
 
Lily guardò fuori dalla finestra.
Il sole splendeva alto e accecante.
Sicuramente i panni si erano già asciugati con quella bella giornata.
Prese una cesta e uscì a raccoglierli.
Subito James le fu accanto.
 - E Harry? – fece la ragazza.
 - Dorme ancora. Lascia che ti aiuti… - disse James togliendole la cesta dalle mani.
Fuori, Lily raccoglieva i panni e li passava al ragazzo che li metteva con cura nella cesta. Ogni tanto lui le dava un bacio scherzoso sul collo, facendole il solletico.
Lily rideva divertita allora.
Lasciava che lui l’abbracciasse e la trascinasse delicatamente nell’erba, dove cedeva ai suoi dolci baci.

Cassandra corse verso il bagno e rimise tutta la colazione. Si tirò su cercando di riprendere fiato, ma un altro conato la scosse.
 - Merda… - fece poi pulendosi la bocca con un fazzoletto. Tirò la catena e si sistemò il tailleur.
In quel momento sentì una voce riecheggiare nel bagno – Cassandra, sei qui?
Era una sua collega.
 - Sì – fece la ragazza uscendo dal bagno.
 - Il viceministro ti sta cercando – disse la collega dai lunghi boccoli biondi. – Nel suo ufficio.
 - Vado.

Lily era ai fornelli, intenta a preparare il pranzo mentre James dava da mangiare a Harry.
Il ragazzo continuava a fare il verso di un aeroplano e a far volare il cucchiaio per aria prima di farlo “atterrare” nella bocca del piccolo.
Un classico, ma a Harry piaceva tantissimo. Rideva così tanto da sbrodolarsi su tutto il bavaglino.
 - James, se continua così sarà più la minestra che sputa di quella che mangia – disse Lily divertita.
James ridacchiò – E’ troppo buffo, Lily, non ce la faccio a smettere!
Vedendo i genitori ridere anche Harry iniziò a farlo creando strani gorgoglii e piccole bolle con l’ausilio della minestra.
 - Il nostro piccolo sbrodolone – disse James preparando il cucchiaio con un altro boccone – Ecco che arriva l’aereo, Harry!!
Harry scoppiò a ridere ancora e a tradimento James lo imboccò.
Lily si ritrovò a pensare che certi momenti erano proprio da immortalare con una telecamera. Quei due erano così buffi. I suoi uomini di casa! Li adorava e sperava tanto che il piccolo dentro di lei fosse una bella femminuccia così da pareggiare i conti!

Mentre tornava a casa quel pomeriggio, Cassandra ebbe un altro attacco di nausea e fece in tempo ad entrare in casa e a correre in bagno per rimettere il pranzo.
COSA STAVA SUCCEDENDO?
Non era una semplice influenza quella… non poteva essere un’influenza…
Oh Merlino aveva saltato il ciclo!
Si mise le mani nei capelli – Non può essere… - sussurrò – No… cazzo… io e… Black! Sono incinta!
Si appoggiò al muro del bagno e scivolò a terra. Si passò una mano tra i lunghi capelli neri. Chiuse gli occhi. C’era solo un modo per esserne certa.

Fissava da minuti quella stecchetta bianca ormai. Bianca e rosa… bianca e rosa…
Era positivo, cazzo! Era incinta! Che più incinta non si poteva!
Di chi poi? Di uno con cui era stata una notte. Uno che cercava di ingannarla e che a sua volta cercava di ingannare!
Ma come era potuto accadere poi?! Voleva dire che Black non era stato affatto attento, quel bastardo!
Cassandra si alzò in piedi. Si tolse il tailleur e indossò qualcosa di più comodo.
 - Io vado a spaccargli la faccia a quello.
Senza invito, dimentica del rispetto altrui, si materializzò nella casa di Sirius, precisamente nel suo salone.
 - Black!! – urlò rabbiosa.
Il ragazzo uscì dal bagno con solo un asciugamano in vita e i capelli bagnati. Una visione che molte avrebbero ritenuto paradisiaca. Ma Cassandra era troppo fuori di sé per farvi caso.
 - Ciao… - fece lui incerto.
 - Brutto pezzo di merda! – urlò Cassandra iniziando a tempestarlo di pugni.
 - Ehi… ehi che succede?! – fece Sirius temendo che lei avesse scoperto tutto. Cercò di bloccarle le braccia ma lei continuava ad agitarsi.
 - Ti odio, deficiente! Per colpa tua mi sono rovinata la vita! Idiota!
Lei sembrava sull’orlo delle lacrime, cosa che sorprese non poco Sirius.
 - Dovrò lasciare il mio lavoro, ti rendi conto, idiota che non sei altro! – continuava ad inveire Cassandra, riempiendolo di pugni che erano poco più che carezze per Sirius.
Poi lei si bloccò, d’improvviso, e lo fissò con gli occhi sbarrati. Portandosi una mano all’addome corse in bagno e, chinandosi sul wc, rimise violentemente.
Sirius entrò dietro di lei, giusto in tempo per afferrarle i capelli e tenerle la fronte.
Attese con calma che lei smettesse di rimettere e l’aiutò a tirarsi su. Era pallida con il viso imperlato di sudore.
 - Vieni a sederti – disse prendendola delicatamente per un braccio.
 - Non toccarmi, stronzo! – esclamò Cassandra scansandosi con uno scatto, ma barcollò e dovette appoggiarsi al muro – Merda! – sbottò, prima di chinarsi sul wc e rimettere nuovamente.
Quando smise non aveva nemmeno la forza di alzarsi.
Imbarazzata fissava le mattonelle del pavimento. Si era mostrata debole a lui.
Lui che era il suo nemico.
Aspettava un bambino da lui… e non poteva sopportarlo.
Lasciò che Sirius la prendesse in braccio, senza replicare questa volta e si lasciò depositare piano sul divano.
Senza dire nulla il ragazzo andò in cucina a prenderle un bicchiere d’acqua e glielo porse sempre in silenzio.
Cassandra lo prese e sorseggiò piano.
Sirius si sedette accanto a lei.
 - Mi spieghi che cazzo succede? – chiese poi.
Cassandra guardò altrove. Deglutì e fece un respiro profondo.
 - Succede che mi hai rovinato la vita!
 - Sì, questo lo hai già detto, se magari mi spiegassi il perché sarebbe meglio…
 - Sei stato a letto con me tre volte e scommetto che per tre volte tu non hai fatto attenzione, playboy dei miei stivali! – ringhiò lei.
Sirius la fissò perplesso. Poi un pensiero si fece strada in lui – Oh no… no non può essere vero! Stai scherzando?!
 - No che non scherzo! Sono incinta, Black!
In quel momento con un pop Remus si materializzò in casa di Sirius – Notizie di James e Lily, Sir! – esclamò prima di vedere Cassandra.
La ragazza guardò torva i due che sbiancarono.
 - Cazzo… - mormorò Sirius.
 - Lo sapevo! – gridò Cassandra – Sapevo che li nascondevate! E sapevo che tu volevi venire a letto con me solo per controllarmi, Black!
 - Ecco io… - fece Sirius grattandosi la testa.
 - Non preoccuparti, me la caverò da sola, non ti darò problemi, anche perché tu sarai chiuso in una cella di Azkaban per il resto dei tuoi giorni, Black! Insieme ai tuoi amichetti!! Il viceministro sarà felice di sapere tutto questo!
Fece per Smaterializzarsi, ma delle scintille partirono dalla bacchetta di Remus e la ragazza si ritrovò Schiantata contro il muro.
 - Ma che cazzo fai?! – urlò Sirius rivoltò a Remus.
 - Mi dispiace! – fece l’altro arrossendo – Dovevo farlo! Cazzo stava per andare a dire tutto! Ora lei sa la verità razza di deficiente! Ma che ci faceva qui a casa tua… dovevo Schiantarla… io…
 - Potevi fare un’incantesimo di Ostacolo o il Pietrificus Totalus! Potresti averle fatto male cretino!
 - Perché adesso ti preoccupi della sua salute?
Sirius non rispose. Sollevò Cassandra e l’adagiò sul divano. Controllò che non avesse nulla di rotto, ma a parte un bozzo in testa sembrava star bene.
 - Comunque dobbiamo fare qualcosa… tipo cancellarle la memoria fino al momento prima che tu la corteggiassi!
 - Non si può! – fece Sirius cercando di rimanere calmo.
 - Perché, scusa?! Dobbiamo farlo, sa tutto adesso! Siamo nei casini!
Remus iniziò a camminare su e giù per la stanza, agitato.
 - Non si può, Remus, perché è incinta, per Merlino! È incinta perché io sono un dannato idiota! E se le cancellassi la memoria impazzirebbe perché non capirebbe come possa essere accaduto! Capisci?!
Remus si bloccò e lo guardò con la bocca aperta – COSA?! – gridò. Poi si mise le mani nei capelli iniziando a gemere – Lo sapevo! Lo sapevo che la tua era un’idea di merda! Guarda cosa hai fatto!!! L’hai messa incinta! Complimenti, Don Giovanni! E adesso?!
Sirius chiuse gli occhi – Remus, per favore…
 - Sei sempre il solito, Sirius! Il solito ragazzino combina casini! Cresci ogni tanto, maledizione! Questo non è un gioco! Hai idea di quello che hai fatto?!
 - Remus, smettila…
 - E’ incinta… e soprattutto ti odia e ci vuole sbattere in prigione e far ammazzare Lily e James!
 - Remus, adesso basta! – urlò Sirius alzandosi in piedi – Lo so da me che ho fatto una cazzata, d’accordo?! Questa volta ho pagato per la mia bastardaggine! Ho rovinato la vita a me, a lei e al bambino che nascerà! Sei contento adesso?! Sono uno stronzo, ok?!
Sirius si lasciò cadere su una poltrona e si prese la testa tra le mani, con uno sbuffo.
Remus rimase in silenzio, non sapendo che replicare.
Osservò Sirius, che guardava angosciato Cassandra e deglutiva a fatica.
 - Dobbiamo tenerla con noi… non c’è altra soluzione – sussurrò.
 - Non la prenderà bene…

 - Slegatemi immediatamente! Farabutti! Ma come vi permettete! Io sono un Auror e questo è sequestro di persona!
Cassandra si agitava cercando di liberare i polsi dalle corde che le impedivano la Smaterializzazione.
Quando vide che i due ragazzi la ignoravano cercò di attaccarli sulla morale.
 - Sono una donna!! E sono incinta! Mi tenete qui contro la mia volontà… non mi farà bene una cosa del genere.
Vide Remus tentennare, ma Sirius non fece una piega e continuò a fissare la televisione accesa davanti a sé.
 - Ehi, stronzo! Non ti importa della salute di tuo figlio?! – sbottò Cassandra.
Sirius alzò gli occhi al cielo e li rivolse di nuovo alla televisione.
Cassandra si voltò sdegnata, fissando la stoffa del divano sul quale sedeva. Deglutì e fece un sospiro.
Sentiva la nausea invaderla di nuovo. Fantastico… doveva vomitare per la quinta volta in quella giornata.
Cosa c’era di bello nella gravidanza poi! Ancora si chiedeva come sua sorella potesse essere contenta per quella creatura rompiscatole che la svegliava la notte e le aveva fatto patire le pene dell’inferno per nove mesi, riducendola ad un pallone aerostatico.
Cassandra fece dei respiri profondi cercando di rimandare indietro quel fastidioso senso di nausea.
Già sapeva però che non c’era nulla da fare.
Si alzò e barcollò fino al bagno dove si lasciò cadere a terra, e non potendo pararsi con le mani sbatté le ginocchia sulle mattonelle.
Non diede peso al dolore perché subito iniziò a rimettere.
Senza avere le mani libere non poteva tenersi i capelli… così si sarebbero sporcati…
Sentì che qualcuno glieli toglieva dal viso e li tratteneva.
Rimise tutto quello che gli era rimasto, ovvero bile. Non aveva più mangiato nulla da quando aveva vomitato il pranzo.
Quando smise, lasciò che Sirius la riportasse sul divano, dove si rannicchiò dando le spalle a lui e Remus.
Non voleva ammetterlo, ma aveva paura.
Quelli per lei erano i complici di un assassino, convinta della colpevolezza di James.
Convinta che fosse colui che aveva ucciso il suo adorato Primo Ministro che l’aveva sempre trattata come una figlia.
In più era anche in una situazione delicata… una situazione che non sapeva come affrontare perché un bambino non era uno scherzo…
Voleva essere forte. Fare la dura come aveva sempre fatto. Ma era un essere umano e aveva paura…
Nascose il viso tra le braccia e cercò di trattenere i singhiozzi, riuscendoci poco.
Sentiva le lacrime bagnarle il viso. Era una sensazione che odiava. Suo padre le aveva insegnato a non versare lacrime, a non arrendersi mai.
Ma troppe cose in un giorno l’avevano tramortita.
 - Sirius, io vado – sussurrò Remus alzandosi in piedi e lanciando uno sguardo all’amico. Si Smaterializzò, lasciando Sirius da solo con la singhiozzante Cassandra.
Imbarazzato Sirius si passò una mano tra i capelli.
Poi si avvicinò alla ragazza.
Le sfiorò una spalla e lei si rannicchiò ancora di più.
 - Cosa volete farmi?! Uccidermi?! – fece tra i singhiozzi – Come avete fatto con il primo ministro?!
Sirius spalancò la bocca – Cosa?! No, ehi frena! Nessuno ti farà del male, chiaro?! E James non ha ucciso il primo ministro!
 - Certo, e io sono Babbo Natale! – sbottò arrabbiata lei.
 - Devi credermi! Perché dovrei mentirti?! Non avrei nulla da perdere a dirtelo, non credi?
 - A-allora tu sei davvero convinto della sua innocenza! Ti ha ingannato! Ti ha fatto un incantesimo!
 - No! James è innocente! Non farebbe mai una cosa del genere! Lo hanno incastrato! Se solo lo conoscessi…
Cassandra rimase in silenzio. Il suo volto ancora imbronciato.
Sirius capì che non gli credeva.
Sospirò e fece per prenderla in braccio.
 - Non toccarmi! – fece lei rannicchiandosi ancora di più.
 - Voglio portarti a letto, così puoi riposare…
 - Bé non ci voglio venire! Rimango qui! Vattene! Lasciami stare!
Sirius si allontanò stizzito – Bene, fatti venire un torcicollo! Sai quanto me ne frega!
 - Infatti a te non importa! Ti senti solo in colpa che mi hai messo incinta! A me le persone false non piacciono, quindi sparisci! – gridò Cassandra.
Lo vide andare via e sbattere la porta della camera. Tornò allora a rannicchiarsi. Poco dopo dormiva.
Quando Sirius tornò in salotto lo fece cautamente.
Aveva una coperta tra le mani.
Trovando Cassandra addormentata si avvicinò più sicuro e le stese la coperta sopra.
La osservò mentre dormiva. Gli occhi gonfi di pianto.
Si sentì un bastardo.
Per la sua voglia di belle ragazze le aveva sconvolto la vita.
Certo era una ex Serpeverde che andava a caccia di James, ma in fondo non si meritava di finire legata e rapita.
L’aveva vista seriamente spaventata.
E poi aveva ragione lei. Si sentiva in colpa per il casino che aveva fatto.
Non sapeva dove sbattere la testa ora.
Lui un figlio… con una ragazza che lo odiava. Con cui non riusciva a scambiare una parola senza insultarsi.
Eppure a guardarla mentre dormiva non sembrava così astiosa.
Anzi appariva… indifesa.
Aveva bisogno di schiarirsi le idee e di parlare con qualcuno meno razionale di Remus.
James… era con lui che doveva parlare e magari anche con Lily.

 - Cosa hai fatto?! – urlò la rossa.
 - Ecco, più o meno la stessa reazione che ha avuto Remus… - sospirò Sirius.
 - Perché non ci hai detto che avevi corteggiato Cassandra?! – fece James  - Per tenerla sott’occhio poi! Non è stato un grande piano, Sir, anche lei voleva fare lo stesso e ora ci ha scoperti!
Sirius abbassò lo sguardo – Cazzo, lo so, mi dispiace!
Si passò le mani tra i capelli – Non so cosa fare adesso! Non so cosa pensare! È nel mio salotto legata come un animale, è terrorizzata e… incinta cazzo! Cosa ho fatto?! Io non posso diventare padre! Ma dai, mi ci vedete?! Oltretutto lei mi odia! E io non sopporto lei… è così piena di sé! Sono un idiota!
Lily e James si guardarono, dispiaciuti per l’amico, anche se non volevano ammettere che se l’era meritato in fondo.
Il problema era che ci andavano di mezzo loro, Harry e il piccolo in arrivo.
 - Sir, dai, dovremmo essere io e Lil quelli disperati… - cercò di sdrammatizzare James.
 - E’ tutta colpa mia! Invece di aiutarvi sto facendo un mucchio di casini! Se solo lei si convincesse della vostra innocenza sarebbe diverso!
 - Che ne dici di portarla a cena qui?! – esclamò Lily saltando su.
 - Ma sei impazzita?! – fecero in coro Sirius e James.
 - Quella vi ammazza appena vi vede! – fece il malandrino playboy.
 - Uomini, ma che ne volete capire voi! Portala a cena qui! Stasera, chiaro?! – si impuntò Lily – Farò una cenetta adatta alle nausee di una futura mamma! – fece l’occhiolino ai due e sparì in cucina canticchiando.
 - La lontananza dal mondo civile le sta dando alla testa – disse James.
 - Già… comunque chiudete tutte le persiane, Cassandra non deve vedere fuori dalla finestra o capirà dove vi trovate! L’unica cosa che vedrà di qui sarà la cucina e il salotto… al massimo il bagno, visto che vomita ogni due ore…
 - D’accordo – fece James – Speriamo bene… Porta anche Remus…
 - Certo! Anzi dovrebbe essere già a casa mia.

James e Lily si lanciarono un’occhiata. Sirius se n’era appena andato.
I due sospirarono. Ok, Sirius voleva aiutarli, ma quando c’era una donna di mezzo non ne combinava una giusta! Era proprio incorreggibile!
 - Cosa accadrà ora? – fece Lily – Le cose non fanno altro che peggiorare.
Si sedette sul divano accanto a James e lui le cinse le spalle, stringendola a sé.
 - Sono già diversi giorni che siamo qui e non è cambiato nulla, James…
 - Tranquilla tesoro, prima o poi si sistemerà tutto! – fece James carezzandole i capelli.
 - Lo spero… - sussurrò Lily – Per tutti noi -  e si portò una mano alla pancia, anche James fece lo stesso gesto.
 - Soprattutto per loro – disse.
Lily annuì – Io scendo in paese a comprare qualcosa per stasera…
 - Te la senti di andare da sola?
 - Sì, nessun problema, e poi è meglio non svegliare Harry… sta facendo il suo pisolino e lo sai che impazzisce senza, non lo svegliamo. Resta con lui e fagli mangiare qualcosa quando si sveglia.
Lily si alzò e prese un po’ di soldi Babbani dal barattolo dei biscotti.
Diede un bacio a James e uscì di casa, incamminandosi tranquilla verso il paese.
Girovagò per diversi alimentari, ma si rese conto che in fondo le cose più buone le avrebbe trovate al mercato e anche un prezzo ragionevole.
Così andò alla ricerca di ciò che le serviva tra i diversi banconi. Faceva parecchio caldo, ma gli ombrelloni di ogni bancarella creavano una piacevole ombra.
Il mercato era gremito, ma a Lily piaceva stare in mezzo alle persone.
Comprò ciò di cui aveva bisogno e decise di tornare a casa. In quel momento, guardandosi attorno per ritrovare la via giusta, notò un uomo vestito in modo particolare, lontano dalla gente, quasi nascosto dietro il muro di una casa.
La osservava.
Turbata, Lily decise di fingere di non averlo visto e si incamminò velocemente tra la gente.
La paura che la seguisse le fece aumentare il passo, ma quando ormai era a metà strada, si rese conto che lo strano individuo era sparito.
Chi era quell’uomo? Perché la osservava? Qualcuno del ministero? O un altro nemico?
Si affrettò a tornare a casa, decisa a non raccontare nulla a James per il momento, per non spaventarlo e per non rovinare quella serata.

Cassandra continuava a fissare Remus in cagnesco, lui d’altra parte si sentiva imbarazzato. Non sapeva che fare.
 - Slegami subito – fece lei minacciosa.
 - Mi dispiace… non posso…
 - Ma razza di umano sei?! Prima schianti una donna incinta e poi la tieni legata come una bestia!
 - Scusami per lo Schiantesimo… se avessi saputo… io non… - balbettò Remus.
Dove cavolo era Sirius?!
In quel momento il ragazzo si Materializzò in casa.
 - Era ora! – esclamò Remus proprio nel momento in cui Cassandra urlava:
 - Bastardoooo!! – e si lanciava contro Sirius, atterrandolo.
La ragazza, non avendo le mani libere, attaccò con i denti e morse una guancia al malandrino che iniziò ad urlare dal dolore.
 - Ahiaaaaa! Remuuuus staccalaaa!!
In tutta risposta Cassandra strinse ancora di più i denti fino a sentire il sapore del sangue in bocca.
Con una spinta Sirius se la tolse di dosso, staccandosi quasi una guancia che grondava sangue dove lei lo aveva morso.
 - Sei una bestia! Abbiamo fatto bene a legarti! – urlò nero di rabbia il ragazzo mentre Remus andava a prendere delle garze. – Fai un altro scherzetto del genere e ti Pietrifico!
Strappò le garze dalle mani di Remus e andò a pulirsi il viso. Quella pazza lo aveva morso così forte da fargli uscire il sangue.
Doveva odiarlo parecchio per fare una cosa del genere.
 - Bastardo…
 - Stronza!
I due si guardarono cercando di fulminarsi con gli occhi a vicenda.
Poi Cassandra abbassò lo sguardo per prima.
Sirius si voltò verso Remus – Siamo invitati a cena da Lily e James.
 - Bene, così vi levate dalle palle per un po’! – fece Cassandra.
Sirius ghignò – Anche tu sei invitata a cena da loro…
CONTINUA
  
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