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Autore: sadShadow89    03/05/2017    0 recensioni
Durante lo scontro con i troll Bilbo viene ferito alla testa gravemente, quando si sveglia i nani scoprono con sorpresa e preoccupazione che il loro scassinatore non è più lo stesso.....dopo un incidente automobilistico Sara si ritrova in mezzo a una foresta e non ha idea di come ci sia arrivata......ma fondamentalmente Bilbo e Sara non sono mai appartenuti ai loro rispettivi mondi, anche se loro non lo sanno, non ancora almeno.
Un storia d'amore ed odio, due mondi che sono uno ma allo stesso tempo no, una Fem!Bilbo/Thorin con un Bilbo diverso dal solito. Non credo che ci sia molto altro da dire se non: Buona lettura ^_^
P.S. Ho messo Ratings Arancino in modo che tutti possano leggere la storia, ma in tutta onestà non ho assolutamente nessun potere decisionale sulla trama. Scrivo la storia così come viene, non ho né il cuore di pianificare gli eventi né la volontà di farlo. Molto probabilmente ci saranno dei capitoli con Ratings Rosso ma in questi casi inserirò dei Warnings prima del testo.
Per chiunque fosse interessato ho già pubblicato questo lavoro in lingua inglese
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bilbo, Dwalin, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lemon, Otherverse | Avvertimenti: Gender Bender, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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LINGUAGGI : “comune” ; *elfico* ; ^nanico^ ; [linguaggio dei segni]; §mondo reale§ ; “orchesco / lingua nera”; 'pensieri o comunicazioni mentali' ; 'comunicazioni mentali (follia o maleficio)'

 

“l'alba vi prenderà tutti” e dicendo questo Gandalf colpì il masso sul quale era salito spezzandolo e rivelando la luce del sole. Le tre vili creature si tramutarono quasi immediatamente in pietra mentre gemevano e si contorcevano. Appena fu sicuro che non ci fosse più pericolo lo stregone si precipitò verso i nani nei sacchi e liberò i due giovani principi per primi. Quando furono fuori dai sacchi i due nani si affrettarono ad aiutarlo nel liberare i compagni, ma Gandalf li fermò prima che potessero cominciare “No, andate a cercare Bilbo. Fate in fretta potrebbe essere gravemente ferito”. Anche se lo stregone cercava di mantenere un tono neutrale era evidente che fosse estremamente preoccupato per la piccola creatura, così i due giovani sparirono nella boscaglia in direzione del luogo dove il troll aveva lanciato Bilbo.

Ci vollero un po' prima che tutti i nani fossero liberi e quando tutti furono saldi sui propri piedi, ed adeguatamente vestiti, Thorin incominciò ad impartire i primi ordini “Resteremo accampati alla fattoria fino a domani mattina, per riprendere le forze. Bofur, Nori, unitevi ai miei nipoti nelle ricerche dello scassinatore, appena lo trovate tornate alla fattoria. Oin e Gloin preparate tutto l'occorrente in caso il mezz'uomo o chiunque altro abbia bisogno di medicazioni. Bombur torna al campo e preparaci qualcosa per rimetterci in forze. Dori, Ori, procurate abbastanza legna da sostenere il fuoco fino a domani. Balin, Dwalin e Bifur perlustrate i dintorni e vedete se è possibile recuperare i pony. Gandalf due parole se non ti dispiace.” detto ciò si incamminò verso un angolo appartato della radura seguito da Gandalf.

Thorin sapeva che dopo una notte passata legati su uno spiedo o dentro un sacco costringere i suoi uomini a marciare (visto che con molta probabilità non avrebbero ritrovato tutti i pony) per tutto il giorno sarebbe stato un inutile attentato alla loro salute. I nani erano molto più resistenti della maggior parte delle razze ma non c'era motivo di affaticarsi inutilmente, in ogni caso con molta probabilità le ferite del mezz'uomo li avrebbero comunque costretti a fermarsi per uno o più giorni.

Nonostante fin dall'inizio avesse avvertito lo stregone che non si sarebbe preso la responsabilità di ciò che sarebbe potuto accadere allo hobbit il pensiero che la piccola creatura, inutile per quanto fosse, potesse essere ferita o peggio era come un macigno sulle sue spalle. Non che Thorin si fosse affezionato a Bilbo, anzi lo trovava decisamente irritante, ma l'idea di aver perso un componente della compagnia così presto in queste avventura era come un cattivo presagio ai suoi occhi, non che un fallimento personale.

C'era qualcosa nello hobbit che il re in esilio no riusciva a capire, come se Bilbo fosse destinato a stargli vicino, almeno per la durata della missione aveva supposto il nano, ma allo stesso tempo nella sua presenza c'era qualcosa di estremamente sbagliato. Ovviamente questo portava il nano a tollerare a penna la piccola creatura, ogni volta che i due stavano vicini Thorin aveva come la sensazione che qualcosa di innaturale gli scorresse sotto la pelle e finiva per essere burbero e prepotente con il povero hobbit.

Per Thorin gli altri erano amici e parenti ai quali era legato da affetto che si era consolidato negli anni. Bilbo invece era un portafortuna, colui senza il quale la loro impresa era destinata a fallire ( o almeno era quello che aveva detto Gandalf) così tutto quello che poteva fare era digrignare i denti ed andare avanti. Quando da lontano tra gli alberi sentì Kili urlare a pieni polmoni “ L'HO TRAVATO, E' VIVO E TUTTO D'UN PEZZO.....ALMENO CREDO”. Thorin non poté fare altro che tirare un sospiro di sollievo e lasciarsi sfuggire un sorriso. Ovviamente la sua espressione non passò inosservata allo stregone che lo contraccambiò con un ghigno compiaciuto, a sua volta sollevato della buona notizia. Qualsiasi fosse il motivo di tale compiacimento Thorin era certo di non volerlo sapere e quindi riprese il suo solito cipiglio e domandò con voce calma “Dove eri andato se posso chiedere?”.

Gandalf si sentiva euforico al pensiero che Bilbo l'avesse scampata e anche se i suoi pensieri erano incupiti dagli avvenimenti della sera prima si sentiva in vena di punzecchiare Thorin. “A guardare avanti” disse semplicemente come se fosse la risposta più logica che esistesse alla domanda del nano. Thorin lo guardò un po' sospettoso ma poi la curiosità ebbe la meglio su di lui, “Cosa ti ha fatto tornare?” chiese osservando attentamente il viso di Gandalf come a cercare di scorgere le parole non dette nella sua risposta. “Guardare indietro” rispose lo stregone compiaciuto di aver portato un altro sorriso, se pur quasi invisibile, sulle labbra del monarca in esilio.

Indicando verso i troll di pietra lo stregone aggiunse “Brutto affare, sono ancora tutti interi però”.“Non grazie al tuo scassinatore” borbottò il nano. Quanta ingenuità che poteva vedere Gandalf in quel momento nel nano o forse era solo mero orgoglio, in ogni caso chi vede uno sbaglio deve correggerlo se è in suo potere farlo. “Ha avuto il buon senso di guadagnare tempo, nessun altro di voi ci aveva pensato” alle parole di Gandalf, Thorin ebbe la decenza di sembrare quanto meno a disagio e quindi lo stregone decise di cambiare discorso “Devono essere calati dagli Erenbrulli”.

Thorin resosi conto dell'opportunità che Gandalf gli offriva assecondò lo stregone nella conversazione, “Da quando i troll di montagna si avventurano così a sud?” chiese sinceramente curioso della risposta. “Non da un era, non da quando un potere più oscuro guidava queste terre” alle orecchie di Gandalf le sue stesse parole suonarono come un oscuro presagio, ma scaccio il pensiero in favore di domante che necessitavano una risposta in un futuro più imminente. “Non possono essersi mossi alla luce del giorno” constatò lo stregone, “Deve esserci una grotta nelle vicinanze” aggiunse Thorin concludendo la sua frase.

Mentre erano in procinto di unirsi agli altri alla fattoria, per condividere le nuove informazioni, l'urlo di una donna terrorizzata riecheggio per tutta la foresta. Thorin e Gandalf si scambiarono un rapido sguardo prima di precipitarsi verso la fonte del suono. “Che ci fa una donna in un posto del genere?” chiese Thorin come se Gandalf potesse avere una risposta certa a una tale domanda. “Forse la moglie o la figlia del fattore sono riuscite a scampare, oppure qualcuno che stava viaggiando sulla Grande via Est” rispose lo stregone.


 

# # #


 

Appena entrati nella boscaglia Fili e Kili si separarono per coprire una maggiore superficie di ricerca, Kili era comunque in grado di percepire la presenza del fratello che come lui stava gridando il nome dello hobbit ad intervalli regolari, nella speranza di ricevere una risposta ed abbreviare i tempi di ricerca. Basandosi sulla durata e il modo in cui era scemato l'urlo di Bilbo mentre cadeva, potevano supporre che il troll lo avesse lanciato abbastanza lontano. Purtroppo dalle loro posizioni nei sacchi i due giovani erano riusciti solo ad individuare un direzione piuttosto approssimata nella quale era più probabile che Bilbo fosse atterrato.

Kili si sentiva terribilmente in colpa, in cuor suo era convinto che le sue stupide proteste avevano portato il troll all'esasperazione, se non fosse stato così ottuso probabilmente ora Bilbo sarebbe stato insieme a loro e non disperso chi sa dove nella foresta, ferito o peggio. Il giovane nano aveva cercato ovunque per quasi mezz'ora ormai, ma di Bilbo nemmeno l'ombra e a quanto pareva nemmeno Fili aveva avuto fortuna.

Kili si fermò un attimo per riprendere fiato ed asciugare qualche lacrima, che la sua coscienza sporca minacciava di far diventare un vero e proprio pianto. Si era lasciato scivolare lungo il tronco di un albero preso dalla disperazione, dopo un attimo di esitazione fece per rimettersi in piedi ma a distanza dietro una apertura in mezzo ai rami un roveto intravide il rosso scuro del cappotto di Bilbo. Si sporse all'interno della siepe spinosa per vedere meglio, facendo attenzione a non ferirsi e li proprio davanti i suoi occhi, ai piedi di un albero in una piccola radura quasi interamente circondata da rovi, giaceva immobile lo hobbit.

Senza pensarci su due volte Kili si aprì un varco tra i rovi, usando la sua spada come un macete, e si diresse velocemente verso il piccolo corpo di Bilbo. Lo hobbit era disteso a faccia in su sotto l'albero che molto probabilmente aveva attutito la caduta. Purtroppo scivolando giù dai rami la piccola creatura era caduta, probabilmente di testa, prima sui rovi e poi per terra colpendo un grosso masso con la testa. Li viso di Bilbo era nella penombra e ricoperto dal sangue che sgorgava dal grosso taglio che l'impatto con la pietra gli aveva provocato sullo scalpo, i suoi riccioli biondo scuro ora erano color vermiglio e i suoi vestiti erano laceri e sporchi di fango e sangue. Per un attimo penso Kili che lo hobbit fosse morto e senti un nodo stringersi in gola, ora quella creatura gentile gli sembro ancora più piccola e indifesa che mai, ma all'improvviso Bilbo prese a lamentarsi flebilmente ed aprì gli occhi.

Kili si inginocchio accanto a Bilbo e gli sussurro “Sta tranquillo Bilbo andrà tutto bene”, si strappo un pezzo di camicina e delicatamente cercò di levargli un po' di sangue dal viso prima di tamponare il taglio tra i riccioli. “L'HO TRAVATO, E' VIVO E TUTTO D'UN PEZZO.....ALMENO CREDO” urlò sapendo che presto gli altri sarebbero arrivati ad aiutarlo, poi più dolcemente si rivolse a Bilbo “Se non ci sono ossa rotte sarai come nuovo in meno di un paio di giorno” lo informò mentre si accingeva a controllare che tutte le ossa dello hobbit fossero intatte. “Di solito le ferite come questa sanguinano un sacco e basta, nulla di grave” aggiunse con un sorriso, ma Bilbo lo guardava come se non riuscisse a riconoscerlo e la cosa era decisamente preoccupante.

Il fatto che a sua volta Kili avesse l'impressione di non riconoscere gli occhi di Bilbo, e che il suo viso e il suo corpo sembrassero diversi, invece doveva essere solo un gioco della sua mente stanca. Dopo tutto, quanti altri hobbit potevano essere piovuti dal cielo quella stessa notte? E anche se ci fossero stati altri hobbit in giro per il bosco, quante probabilità potevano esserci che indossassero i suoi stessi vestiti? No, quello doveva per forza essere il loro scassinatore.

§Chi?.... Io non ... respiro..§ le parole incomprensibili rantolate da Bilbo attrassero l'attenzione di Kili sul respiro affannoso dello hobbit. Era probabile che il troll gli avesse rotto delle costole, nella peggiore delle ipotesi le ossa rotte potevano aver perforato i polmoni, per ora tutto quello che Kili poteva fare per lui era alleviare la pressione intorno al suo busto slacciando qualsiasi cosa fosse troppo stretta. Controllando bene non sembrava ci fosse nulla oltre al panciotto che potesse impedire a Bilbo di respirare, ma appena sbottonato il panciotto il giovane nano si rese conto che la blusa dello hobbit era pericolosamente stretta intorno al suo torace.

La blusa era talmente stretta che tagliarla sarebbe stato rischioso e Kili sarebbe stato costretto a strapparla con le mani. Il giovane nano si mise a cavalcioni su Bilbo in modo da evitare di doverlo muovere troppo, appoggiando il peso sulle ginocchia per non rischiare di schiacciarlo o fare alcuna pressione sulle sue costole. “Lo so che sei un tipo molto pudico e che adori i tuoi vestiti” gli disse mentre estraeva il suo pugnale dal fodero “Ma questo ti aiuterà a respirare meglio... non odiarmi per favore.” dicendo ciò incise il colletto poi ne prese i bordi tagliati e li strattono violentemente.

La stoffa sottile cedette come carta sotto le mani vigorose del nano e appena libera la piccola creatura respirò a pieni polmoni. Quando il torace di Bilbo si sollevò, per permettere ai suoi polmoni di riempirsi d'aria, due seni abbondanti e pallidi fecero capolino dai lembi laceri dei suoi indumenti e Kili d'istinto li afferrò nel maldestro tentativo di ricoprirli e salvare la modestia di quella che evidentemente era una donna . Il giovane nano era completamente esterrefatto, la sua mente non riusciva a dare un senso a ciò che i suoi occhi stavano vedendo. Osservando meglio lo hobbit ( LA hobbit ) non c'era dubbio che fosse Bilbo, solo che ora per qualche assurda ragione era una femmina.

§NOOOO.... LEVATI.... LEVATI...§ urlò la donna terrorizzata mentre cercava disperatamente di sottrarsi alla presa del nano. Kili non riusciva a capire in che lingua stesse parlando Bilbo e sconvolto com'era non si sposto minimamente dalla sua posizione. Per quanto lei si agitasse non c'era alcuna speranza che la hobbit fosse in grado di smuoverlo, tanto meno che riuscisse a 'disarcionarlo' .

Con sua grande vergogna il giovane si rese conto di quanto facile sarebbe stato per lui approfittare del momento, mentre la piccola creatura si dimenava con la forza che a lui ricordava tanto lo sfarfallio delle ali di un uccellino. Kili era così immerso in quei pensieri e nella sensazione della pelle setosa sotto i sui palmi che non si accorse che Fili era entrato nella radura fino a quando non lo vide bloccare le mani di Bilbo, che a quanto pare a sua insaputa stavano cercando di accecarlo, sopra la sua testa.

“Kili ma a che diamine stavi pensando?...” il principe rimproverò il fratello minore, “Per poco non ti cavava un occhio...e perché si agita tanto?” borbottò a denti stretti mentre teneva ferme le braccia di Bilbo. Per Fili tutta la situazione era assurda. Appena arrivato nella radura si era ritrovato davanti i due in quella strana posizione, Kili che come una statua di sale guardava imbambolato il viso di Bilbo mentre questi si agitava come un gatto in un sacco.

“Io … non ...io non dovrei toccarle... davvero... non è corretto” aveva balbettato Kili ad un certo punto e il nano biondo ora era più confuso di prima. “Ma di che stai parlando? Cosa non dovresti toccare?” aveva chiesto Fili al fratello ma la sua attenzione si sposto su Bilbo che improvvisamente era immobile sotto il loro, probabilmente esausto dopo tutto quel dimenarsi.

Fili stava per aprire bocca per cercare di ragionare con Bilbo quando la piccola creatura lo guadò dritto in faccia, gli enormi e meravigliosi occhi di Bilbo si riempirono di lacrime e terrore mentre il suo corpo veniva scosso da tremori e singhiozzi. Con una voce estremamente femminile Bilbo sussurro §Per favore... lasciatemi andare§ in una lingua che Fili non conosceva, ma quelle parole suonavano pericolosamente come una supplica o una richiesta di misericordia. L'idea che in qualche modo lo hobbit pensasse che i due giovani principi volessero fargli dal male fu come un pugno nello stomaco per Fili. Cosa, in nome di Mahal, avrebbe potuto far pensare al loro scassinatore che uno qualunque dei nani nella compagnia potesse avere cattive intenzioni nei suoi confronti? Persino Thorin, per quanto rude, non avrebbe mai alzato nemmeno un dito sullo hobbit, neanche per gioco.

Proprio in quel momento Thorin entrò nella radura seguito da Gandalf, Bofur e Nori. "Fili, Kili, cosa sta succedendo?" al ruggito dello zio Kili alzo le mai come in segno di resa, esponendo la pelle pallida di due seni sodi e giovani alla vista di tutti i presenti. Ora Fili riusciva a comprendere le parole del fratello, e per un breve momento la sua stretta si serrò sui polsi della donna, 'No.. decisamente non avrebbe dovuto toccarle' penso. Il giovane principe si rese conto che lui e suo fratello stavano imponendo la loro forza fisica su una giovane donna, avevano toccato senza il suo consenso quella delicata creatura che ora era terrorizzata.

Ora il principe era completamente immobile, esattamente come Kili nel momento in cui il fratello era entrato nella radura. Quella situazione era così surreale che si sentiva come paralizzato, sebbene l'unica cosa che volesse fare fosse allontanarsi da Bilbo. Fili sentì il corpo di Bilbo (perché di Bilbo si trattava) scosso da forti tremori, sicuramente provocati dalla paura e l'imbarazzo, e mentre una nuova ondata di lacrime e singhiozzi disperati la pervadeva la hobbit sussurro §Per favore.... vi prego, lasciatemi andare§ in quella lingua sconosciuta.

Thorin non poteva credere ai suoi occhi. Il re in esilio era andato in contro a quella richiesta di aiuto aspettandosi di trovare una donna in pericolo, invece si era trovato difronte ai suoi nipoti che per qualche assurta ragione stavano trattenendo a terra un Bilbo frignante e malconcio. All'improvviso, per qualche sortilegio che non riusciva a comprendere, due dei più invitanti seni che avesse mai visto in vita sua erano attaccati a quello che doveva essere il corpo del suo scassinatore. Nel nome di Mahal, che diamine stava succedendo? Lo stupore iniziale si dissolse al suono di una voce delicata che sussurrava una supplica incomprensibile ma allo stesso tempo chiarissima.

La scena che aveva davanti gli fece accapponare la pelle. I suoi due giovani nipoti, i suoi eredi, stavano trattenendo una donna con la forza e contro la sua volontà l'avevano toccata in modo indecente, riducendola in lacrime. Per di più tutto questo stava avvenendo sotto gli occhi di quasi tutta la compagnia, non che questo fosse il punto ovviamente. Non importava quanto il gesto fosse dettato dalla necessità, non importava che non ci fosse malizia nelle loro intenzioni, tutto quello che era importante era che i suoi nipoti si allontanassero da Bilbo (fino a prova contraria) prima di peggiorare ulteriormente la situazione.

Per i nani le donne, di qualunque razza fossero, era considerate un dono a causa della loro rarità nella loro razza. Le donne portano con loro la vita e la forza per sostenerla, fare un torto ad una di esse non era solo deprecabile moralmente ma anche un presagio di sventura o morte. Non avrebbe mai permesso che una donna venisse maltrattata sotto i suoi occhi, tanto più se questo poteva voler dire che i suoi nipoti avrebbe attratto le ire dei loro Padri su di essi o sulla compagnia.

Rendendosi conto che i due ragazzi erano stupiti tanto quanto lui delle loro azioni, si avvicinò a grandi passi verso di loro, li sollevò di peso uno alla volta gettandoli poco decorosamente in mezzo alla radura ai piedi degli altri. Facendo questo Thorin frappose il suo corpo tra i nipoti e donna ( o meglio la fanciulla, per quello che Thorin riusciva a vedere) nella speranza di salvare quello che restava della sua modestia. La hobbit appena libera dalla presa dei due giovani si era stretta le braccia intorno al petto nel disperato tentativo di coprirsi ed era strisciata tra le radici dell'albero, rannicchiandosi in modo da essere più piccola che fosse possibile aveva continuato a piangere e singhiozzare. Quello spettacolo fu come un dardo al cuore per Thorin. Mai in tutta la sua vita aveva desiderato tanto di proteggere qualcuno, di essere gentile con qualcuno, che non appartenesse alla sua famiglia o alla sua gente.

"Che vi passa per quelle testacce? Vi sembra il modo di trattare una donna?" ringhiò il monarca verso i suoi nipoti, che ora sembravano estremamente imbarazzanti da ciò che avevano fatto. "Vostra madre vi raserebbe a zero se venisse a saperlo..." Thorin aveva continuato, ed ora i principi sembravano quasi in lacrime. "E probabilmente pretenderebbe il mio scalpo" aggiunse con un sospiro rassegnato mentre si voltava verso Bilbo (non sapendo come altro chiamare la ragazza). " Chi è? Perché indossa i vestiti di Bilbo?" chiese sperando che i nipoti avessero almeno un idea di quello che stava succedendo. "Io .... Io credo che lei sia Bilbo, ma non so come sia diventato una lei "Aveva risposto Kili, con una voce tanto flebile da essere appena udibile.

Thorin guardo verso Gandalf, che nel frattempo si era avvicinato alla hobbit senza però lasciar intendere che avesse alcuna intenzione di toccarla. Quando lo stregone annui il nano comprese che una cosa del genere era evidentemente possibile e che quindi quella fragile figura tremolante era di fatto Bilbo Baggins della contea, lo scassinatore che aveva firmato il suo contratto, maschio o femmina che fosse.

"Per quale ragione le avete strappato i vestiti?" a quella domanda tutto il colore scomparve dai volti dei due giovani nani, ma Thorin continuò il suo interrogatorio, "E per la barba di Mahl, perché avevi le mani sui suoi seni?". Quest'ultima domanda era rivolta chiaramente a Kili che si precipitò a rispondere, "Non è come sembra... Lui .... Cioè lei ... Non riusciva a respirare ma io pensavo che fosse il vero Bilbo ... Cioè che fosse maschio... Insomma... Quando le ho viste volevo coprirla, ma lei ... Lei si è messa a urlare in questa strana lingua... Io non sapevo cosa fare." concluse il giovane moro con un sospiro pieno di rammarico e vergogna, mentre le lacrime incominciavano a scendere.

"E tu che cosa hai da dire in tua difesa?" questa volta la domanda di Thorin era rivolta verso Fili. "Io pensavo che Bilbo si stesse agitando per le ferite e che Kili stesse cercando di evitare che si ferisse ulteriormente. Così ho cercato di aiutarlo, mi sono accorto che c'era qualcosa di strano solo quando ho sentito la sua voce poi....poi Kili a alzato le mani.... Le mani..." il giovane principe non riuscì a finire la frase, il suo viso era della stessa tonalità dei pomodori maturi e continuava a fissare ostinatamente gli stivale dello zio.

Thorin non poteva biasimare più di tanto Fili e Kili data la loro giovane età, di certo erano addestrati a combattere non a reagire in simili situazioni, ma in qualche modo doveva punirli. "Da ora in avanti vi è proibito di stare a meno di 3 metri dal mezz'uomo....ecco, volevo dire della Hobbit, a meno che non ci sia altra scelta. In ogni caso potrete avvicinarla solo in presenza di altri e solo se lei acconsente a stare in vostra presenza. Sono stato chiaro?" chiese con il tono più autoritari che avesse mai adottato in vita sua, la minaccia di una pesante punizione ad un eventuale disubbidienza era implicita, e i due giovani annuirono energicamente completamente sottomessi.

Thorin sapeva bene quanto i suoi nipoti adorassero la compagnia di Bilbo e questo sarebbe servito sia a punirli che a far sentire più al sicuro la giovane fanciulla. Fece per avvicinarsi alla ragazza, camminando a grandi passi pesanti e raddrizzando le spalle in modo da avere l'aspetto più dignitoso possibile in una situazione del genere, ma fu congelato nel muoversi dalla voce di Nori. "Se fossi in te non mi avvicinerei a lei così presto, e in ogni caso non con un atteggiamento tanto minaccioso" la voce del ladro lo colpì in pieno nell'orgoglio, l'ultima cosa che voleva era sembrare minaccioso.

"E di grazia, vorresti avere la gentilezza di dirmi perché non dovrei avvicinarmi.....visto che ai suoi occhi sono colui che l'ha liberata?" Thorin era decisamente seccato dal tono insolente di Nori. "Si certo, l'hai salvata.... oppure ... ai suoi occhi sei il capo di un gruppo di banditi e ti vuoi togliere lo sfizio di essere il primo a violentarla.... sai, la storia della verginità e tutto il resto. Dopo di che la lascerai alle nostre amorevole cure, uno alla volta o tutti insieme, non credo che per lei faccia differenza visto il modo in cui l'abbiamo trovata con i ragazzi. Ma questa è solo una mia supposizione. Sta tranquillo mio re, sono sicuro che questo pensiero non le ha sfiorato minimamente il cervello" il tono di schermo nella voce di Nori era davvero troppo, Thorin avrebbe voluto prenderlo a pugni proprio li, in quel momento, ma il nano dai capelli a stella aveva ragione. Nori aveva visto molte più cose di tutti loro nella sua vita, molte delle quali grazie al suo lavoro di spia e ladro, sapeva bene quanto il mondo fosse crudele soprattutto con le donne.

Thorin maledisse comunque Nori e la sua mancanza di finezza. Fili e Kili ora erano bianchi come un lenzuolo e le loro bocche erano spalancate in una smorfia di puro orrore, probabilmente fino a quel momento non avevano compreso in pieno quanto grave fossero state le loro azioni. Thorin era piuttosto sicuro che quella fosse la prima volta che i due avessero a che fare con il corpo femminile, lui stesso aveva avuto il suo primo rapporto con una donna oltre il suo primo secolo di vita, quasi certamente i suoi nipoti avevano già avuto le loro prime esperienze sessuali, le classiche scappatelle con un compagno di addestramento o qualche amico d'infanzia.

Per i nani, al contrario degli uomini, non c'era nulla di male in due uomini (o due donne) che condividessero i piaceri della carne, anzi era piuttosto comune vista la carenza di donne nella loro razza e la loro riluttanza a socializzare con le altre razze. Il pensiero che i due giovani associassero la loro prima esperienza con il genere femminile ad un atto tanto perverso lo preoccupava. Lui stesso in questo momento si sentiva un essere repellente solo al pensiero che una creatura tanto delicata potesse sentirsi minacciata da lui in quel modo, poteva solo immaginare cosa stessero provando i suoi nipoti.

Mentre Thorin soppesava le parole del compagno, incerto sul come procedere nell'approcciare Bilbo, altri nani entrarono nella piccola radura. Dwalin, Balin e Bifur erano apparsi dalla siepe col fiato corto, probabilmente avevano corso fin li attratti dalla richiesta d'aiuto della ragazza, ed ora fissavano la scena confusi. “Thorin, che sta succedendo? Abbiamo sentito una donna urlare...” Dwalin aveva incominciato a chiedere spiegazioni quando da dietro le spalle di Thorin un ombra minuta si era scagliata veloce come un fulmine su di lui.

Thorin fece giusto in tempo ad urlare “FERMO....E' UNA DONNA” che Dwalin, che aveva alzato le braccia per raggiungere le asce gemelle che teneva attaccate alla schiena, sentì due braccia sottili stringersi intorno alla sua vita in un abbraccio tremolante. Non era riuscito a vedere molto di quella piccola creatura, che a quanto pareva era una donna, comunque dall'altezza e dalla chioma riccioluta agli occhi del nano sembrava proprio Bilbo, il che non aveva assolutamente alcun senso. Non sapendo che fare il robusto nano restò completamente immobile mentre la ragazza affondava il viso nella pelliccia che gli ricopriva il petto prima di scoppiare in un pianto disperato, ma che sembrava più liberatorio che di tristezza o paura.

La ragazza parlava in una strana lingua, Dwalin non capiva le parole ma era ovvio che gli stesse chiedendo protezione e conforto. Per quanto burbero e poco avvezzo alle dimostrazioni d'affetto fosse, Dwalin non poté fare altro che abbassare lentamente le braccia e cingere quelle spalle minute il più delicatamente possibile. Inizialmente lei si irrigidì ma poi lo strinse con ancora più vigore. Mentre la abbracciava non tentò minimamente di stringerla a se lasciandole la possibilità di allontanarsi in qualsiasi momento, però le posò una mano sulla nuca ed incominciò a sussurrale parole di conforto.

   
 
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